XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 16 ottobre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 16 ottobre 2020.

      Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Caffaratto, Cancelleri, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Comaroli, Conte, Davide Crippa, D'Ambrosio, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Fantuz, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giglio Vigna, Giordano, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Maggioni, Marattin, Mauri, Molinari, Montaruli, Morani, Morassut, Nardi, Nevi, Orrico, Palmisano, Parolo, Pastorino, Perantoni, Pignatone, Rizzo, Romaniello, Rosato, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Spena, Speranza, Tofalo, Tomasi, Traversi, Maria Tripodi, Ungaro, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zicchieri, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 15 ottobre 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          D'ORSO ed altri: «Disciplina del rapporto di collaborazione professionale dell'avvocato in regime di monocommittenza nei riguardi di un altro avvocato o di un'associazione professionale o una società tra avvocati» (2722);
          ORLANDO: «Modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n.  177, in materia di disciplina e organizzazione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale» (2723);
          SANI: «Istituzione del Consorzio per la gestione e la salvaguardia della laguna di Orbetello» (2724);
          SANI: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio minerario d'interesse storico, culturale, paesaggistico e ambientale» (2725).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge BARBUTO ed altri: «Istituzione di un fondo per il finanziamento di agevolazioni relative all'acquisto di titoli di viaggio in favore dei pazienti diretti a istituti di cura per il trattamento di gravi malattie» (2364) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Penna.
          La proposta di legge BELLUCCI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.  502, e altre disposizioni in materia di riconoscimento della figura professionale del fisioterapista di famiglia e di assistenza fisioterapica domiciliare» (2674) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Frassinetti.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
          VIII Commissione (Ambiente):
      LICATINI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n.  152, concernenti le funzioni di controllo ambientale e la repressione dell'illecito abbandono di rifiuti» (2638) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, IX e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
      ANDREUZZA ed altri: «Modifica all'articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.  152, in materia di trasporto, gestione e utilizzazione del materiale vegetale depositato naturalmente sul lido del mare o sulle sponde di fiumi, laghi e lagune» (2669) Parere delle Commissioni I, V, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
          Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):
      CAPPELLANI: «Disposizioni in materia di sviluppo sociale ed economico nella transizione energetica e produttiva alla bioeconomia» (2180) Parere delle Commissioni I, V, VII, IX, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Adesione di deputati ad una proposta di modificazione al Regolamento.

      La proposta di modificazione al Regolamento, Doc. II, n. 15: «Articolo 48-ter: Partecipazione ai lavori parlamentari ed esercizio del voto secondo procedure telematiche», presentata dal deputato Ceccanti ed altri (annunziata nella seduta del 2 ottobre 2020), è stata successivamente sottoscritta anche dai deputati FORCINITI e MAMMÌ.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

      La Commissione europea, in data 15 ottobre 2020, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 – Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale (COM(2020) 624 final), che è assegnata in sede primaria alla VII Commissione (Cultura).
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo – Lo stato della natura nell'Unione europea – Relazione sullo stato e sulle tendenze delle specie e dei tipi di habitat protetti dalle direttive Uccelli e Habitat nel periodo 2013-2018 (COM(2020) 635 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e XIII (Agricoltura);
          Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea nell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile per quanto riguarda la notifica delle differenze rispetto all'annesso 1, all'annesso 3, all'annesso 4, all'annesso 6, parti I, II e III, all'annesso 10, volumi I e II, all'annesso 11, all'annesso 14, volumi I e II, all'annesso 15 e all'annesso 16, volumi I, II e III, della convenzione sull'aviazione civile internazionale, e nel Consiglio dell'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale per quanto riguarda l'adozione degli emendamenti 46 e 39 dell'annesso 6, parti I e II, di detta convenzione, relativi al rinvio del futuro obbligo di dotazione di un fonoregistratore in cabina di pilotaggio (CVR) per venticinque ore al fine di evitare conseguenze indesiderate a causa dell'emergenza COVID-19 (COM(2020) 649 final), corredata dal relativo allegato (COM(2020) 649 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Preparazione per le strategie di vaccinazione e la diffusione di vaccini contro la COVID-19 (COM(2020) 680 final), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali).

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 15 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

      Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dall'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione.

      Il Presidente dell'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione, con lettera in data 13 ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 22 della legge 25 maggio 1970, n.  352, un esemplare del verbale delle operazioni espletate in relazione al referendum costituzionale svoltosi il 20 e il 21 settembre 2020, al termine delle quali l'Ufficio ha dichiarato che il risultato del referendum è stato favorevole all'approvazione del testo della legge costituzionale recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari».

      Questo documento è depositato presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Chiarimenti e iniziative in merito allo stato chimico ed ecologico del fiume Chiese, in provincia di Brescia, e del lago di Garda – 2-00944

A)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
              il bacino idrografico del Sarca-Garda-Mincio contiene il 40 per cento delle riserve idriche nazionali;
              lo studio Alplakes nel 2006 ha studiato i fattori di pressione antropica: il carico di nitrati del settore civile (17,8 per cento) e del settore agrozootecnico (80 per cento);
              nel basso lago sono stati individuati centinaia di scarichi maggiori;
              da anni si discute di rinnovamento del sistema di depurazione della parte sud del lago, oggi costituito in maggioranza dal depuratore di Peschiera, con scarico idrico nel fiume Mincio;
              lo studio preliminare «Analisi di siti alternativi per l'ubicazione dell'impianto di depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda, ai fini della presentazione della VIA», commissionato da Acque Bresciane a febbraio 2018 e realizzato dall'università di Brescia a luglio dello stesso anno a cura del professor ingegnere Giorgio Bertanza, ha portato Acque Bresciane, a settembre 2018, a presentare istanza all'Ato per la modifica della pianificazione: un nuovo impianto di depurazione per l'alto Garda a Muscoline (o Gavardo) da 100.000 A.E. (abitanti equivalenti) ed un nuovo schema per il basso lago con ampliamento fino a 140.000 A.E., del depuratore di Montichiari entrambi sul bacino del Chiese (indipendente dal bacino del Garda);
              in generale, lo studio dell'università di Brescia aveva l'obiettivo di valutare l'efficacia di 6 alternative progettuali, tenendo in considerazione anche i costi di progetto e gestione, utilizzando una metodologia di valutazione integrata elaborata dal team di universitari, ed applicata per la prima volta. La metodologia è, in breve, basata sull'attribuzione di punteggi, con un criterio soggettivo, che lascia spazio a scelte ampiamente discrezionali;
              come strumento di verifica dei risultati ottenuti con la metodologia elaborata, il gruppo di lavoro avrebbe dovuto utilizzare almeno un metodo alternativo, scegliendo tra quelli consolidati in letteratura e nella prassi di valutazione delle alternative progettuali: analisi costi/benefici, utilizzando le linee guida della Commissione europea, e altro. In particolare, la soluzione Peschiera è penalizzata a causa dei maggiori costi, anche se dà la migliore qualità ambientale. Non è stata applicata l'analisi Dap (disponibilità a pagare) che dovrebbe permettere di capire se i cittadini sono disponibili a sostenere i costi dell'alternativa più costosa, a fronte del più contenuto impatto ambientale (preservando il Chiese). Il solo utilizzo di Lim (parametro inquinanti depuratore) e non di indicatori sulla qualità delle acque in termini biologici potrebbe essere riduttivo e limitare la bontà dell'analisi degli impatti ambientali. I dati di costi di investimento per A.E. e di gestione ripresi da progetto preliminare e stimati non si comprende come siano stati stimati (pagina 59);
              presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è attivo un tavolo di confronto sulla depurazione delle acque del lago di Garda. Da questo tavolo, in data 2 settembre 2020, è emerso che la scelta di costruire depuratori a Gavardo e Montichiari per i reflui della sponda Gardesana bresciana è adeguata, perché il recettore (fiume Chiese) è compatibile. La valutazione del recettore è di competenza ministeriale;
              le associazioni ambientaliste, i comitati e i comuni di Gavardo e Montichiari hanno preparato un dossier sugli aspetti ambientali. Il corso del Chiese è asciutto in alcuni tratti nella stagione estiva, non è certo paragonabile al Mincio per capacità di diluizione, 80-160 metri cubi al secondo contro 30-80 del Chiese (il Mincio riceve da 35 anni i reflui dei comuni gardesani dopo la depurazione a Peschiera senza particolari criticità), mentre i fenomeni di piena nei periodi piovosi sconsigliano aggiunte di reflui depurati di altra provenienza;
              l'acqua del Chiese, da alcuni anni, viene sempre derivata al massimo in tutte le stagioni (esclusi ovviamente i momenti di grande piena per piogge eccezionali) e finisce nei fossi;
              questa inversione di tendenza nella gestione dell'acqua del fiume Chiese potrebbe essere correlata alla derivazione idroelettrica o alla diluizione degli abbondanti scarichi fognari;
              il Chiese resta anche il principale indiziato per gli oltre mille casi di polmonite verificatisi due anni fa lungo il suo corso. L'anomala Legionella sierotipo 2, la stessa individuata in molti malati, è stata trovata nelle acque del fiume e nelle falde limitrofe;
              il Chiese soffre per i ripetuti sversamenti da industrie e allevamenti e per il cattivo funzionamento di piccoli depuratori in infrazione europea. Va inoltre rilevato che si trovano lungo l'asta del Chiese numerose discariche;
              oltre a ciò, si segnala che il fiume Chiese è inquinato anche dal Pfas, che ha oltrepassato la soglia massima di 0,65 ng/l a Montichiari nel corso dei prelievi del 2019;
              sono segnalati 40 episodi fra sversamenti, morie, abbandoni di rifiuti fra il 1o gennaio 2019 e il giugno 2020 sull'asta del Chiese;
              la dottoressa Viviane Iacone, dirigente dell'unità organizzativa prevenzione rischi naturali e risorse idriche regionale, nella Cabina di regia, il 27 febbraio 2020, (si veda il verbale della seduta) ha di fatto rilevato che Bedizzole, Calvisano, Gambara, Montirone e Pralboino sono aree che presentano discariche o situazioni particolari a livello ambientale;
              non sono noti al momento dati epidemiologici puntuali e in merito alle malformazioni congenite nei comuni di Gavardo e Montichiari –:
              se intenda pubblicare eventuali dati in merito allo stato chimico ed ecologico del fiume Chiese, recettore dei reflui della sponda Gardesana bresciana;
              se intenda chiarire la situazione della portata del fiume Chiese anche in relazione a possibili speculazioni a fini di captazione, per ottenere incentivi per la produzione di energia idroelettrica e di eccessivo utilizzo a fini di depurazione industriale delle acque fluviali, e quali iniziative intenda mettere in campo, per quanto di competenza, per tutelare il bacino del fiume Chiese già interessato da impressionanti pressioni ambientali e sanitarie, affinché sia anche rivalutata l'iniziativa di portare reflui civili da altri bacini;
              se intenda promuovere un nuovo studio delle fonti di pressione del lago di Garda per valutare le attuali pressioni antropiche sul lago e comprendere come migliorare in prospettiva lo stato ecologico e chimico del lago, la biodiversità e la fruizione sostenibile anche a fini turistici.
(2-00944) «Zolezzi, Deiana, Ilaria Fontana, Alberto Manca, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, D'Uva, Emiliozzi, Fantinati, Faro, Flati, Frusone, Gagnarli, Gallo, Giarrizzo, Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Gubitosa, Invidia, Iorio, Iovino, Lombardo, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Macina, Maglione, Manzo, Mariani, Martinciglio, Marzana, Melicchio, Migliorino, Misiti, Olgiati».


Iniziative di competenza volte al completamento del processo di bonifica delle numerose discariche non conformi alla normativa europea, anche in relazione alle procedure di infrazione a carico dell'Italia – 2-00959

B)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
              la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per la mancata bonifica o chiusura di 44 discariche che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l'ambiente;
              l'Italia, pur avendo avuto precedenti richiami ed ammonimenti dalla Commissione, non ha adottato tutte quelle misure utili ed idonee per bonificare o chiudere definitivamente i 44 siti che sono risultati non conformi a quanto prescritto dall'articolo 14 della direttiva 1999/31/CE del Consiglio relativa alle discariche dei rifiuti;
              a norma del diritto comunitario, gli Stati membri sono tenuti a recuperare e smaltire i rifiuti in modo tale da non mettere in pericolo la salute umana e l'ambiente, vietando l'abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, in quanto, nel territorio dell'Unione europea, si dovrebbero svolgere solo attività di discarica sicure e controllate;
              la direttiva europea sulle discariche stabilisce le norme per proteggere la salute umana e l'ambiente, in particolare le acque superficiali, le acque freatiche, il suolo e l'atmosfera dagli effetti negativi della raccolta, del trasporto, del deposito, del trattamento e dello smaltimento e mira a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sulle discariche dei rifiuti;
              così come gli altri Stati membri, l'Italia era tenuta a bonificare entro il 16 luglio 2009 le discariche che avevano ottenuto un'autorizzazione o che erano già in funzione prima del 16 luglio 2001 («discariche esistenti»), adeguandole alle norme di sicurezza stabilite dalla direttiva oppure a chiuderle. Considerata l'insufficienza dei progressi in quest'ambito, già nel giugno 2015 la Commissione aveva trasmesso un parere motivato supplementare con il quale si esortava l'Italia a trattare adeguatamente 50 siti che rappresentavano ancora una minaccia per la salute e l'ambiente. Nonostante alcuni progressi, nel maggio 2017 non erano ancora state adottate le misure necessarie per adeguare o chiudere 44 discariche;
              le 44 discariche che risultano non essere a norma sul territorio nazionale sono così ripartite: 23 in Basilicata, 11 in Abruzzo, 5 in Puglia, 2 in Campania e 3 in Friuli Venezia Giulia;
              il procedimento intrapreso dalla Commissione è solo l'ultimo in ordine temporale e si aggiunge a due condanne già inflitte all'Italia dalla Corte di giustizia, la prima risale al 2007 relativamente a circa 300 discariche irregolari e la seconda del dicembre 2014 per 198 discariche e alla data del 21 marzo 2017 risulta che il nostro Paese ha versato in sanzioni all'Unione europea 329 milioni di euro e, di questi, 141 milioni di euro per la sentenza relativa alle «discariche abusive» –:
              quali iniziative di competenza il Ministro interpellato intenda assumere al fine di accelerare e completare il processo di bonifica dei siti in questione e chiudere definitivamente le procedure di infrazione a carico del nostro Paese.
(2-00959) «Cillis, Deiana, Ilaria Fontana, Alberto Manca, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi».


Chiarimenti e iniziative di competenza in ordine a denunce di perquisizioni e violenze a danno di detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in relazione a proteste per la gestione dell'emergenza Covid-19 – 2-00957

C)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
              come riportato dagli articoli del 28 e del 29 settembre 2020 del quotidiano Domani, oltre che dal Riformista che ne aveva parlato già a giugno, il 6 aprile 2020 nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere si sono consumati episodi di inaudita violenza; calci, pugni, manganellate e abusi di ogni tipo, perfino su un detenuto disabile; le testimonianze e le denunce dei detenuti sarebbero ora confermate dai video agli atti dell'inchiesta, che mostrerebbero immagini di reclusi inginocchiati, trascinati e picchiati da più poliziotti contemporaneamente;
              la «spedizione punitiva», che seguiva le proteste per la gestione dell'emergenza Covid-19 scoppiate all'inizio di marzo 2020, contestualmente in numerosi istituti penitenziari in tutta Italia, e il 5 aprile 2020, alla notizia del primo detenuto positivo nel carcere campano, ha coinvolto circa 150 detenuti;
              il 6 aprile 2020 i detenuti ottengono un colloquio con il magistrato di sorveglianza Marco Puglia; il pomeriggio stesso, arriva un contingente di 300 agenti penitenziari provenienti dall'esterno per una «perquisizione straordinaria» che darà luogo agli episodi di violenza riportati sopra;
              molti degli agenti avevano il volto coperto dal casco, da foulard o mascherine, rendendone difficile l'identificazione dai video;
              Antonio Fullone, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria attualmente indagato, ha affermato che la perquisizione era stata disposta dai vertici dell'istituto; lo stesso ha ammesso di aver inviato uomini di supporto e che, della perquisizione, era stato informato il vertice del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, allora guidato dal magistrato Francesco Basentini, non coinvolto nell'indagine; a quanto si apprende, quel giorno, il direttore del carcere non c'era per problemi di salute, ma era presente il comandate della polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere Gaetano Manganelli, anche lui indagato;
              il personale interno avrebbe assistito alle violenze senza intervenire;
              nei giorni successivi, con il supporto dell'associazione Antigone e dei garanti dei detenuti della Campania e di Napoli, decine di detenuti hanno denunciato le violenze subite;
              il 9 aprile 2020 il Governo rispondeva in Aula alla Camera all'interpellanza urgente presentata dal primo firmatario del presente atto sulla situazione nelle carceri, affermando che, «relativamente alle segnalazioni di violenze e abusi perpetrati ai danni di persone detenute successivamente alle rivolte, agli atti del Dipartimento penitenziario nulla risulta formalmente circa la casa di reclusione di Milano Opera. Interpellati gli uffici competenti, risulta che, per quanto esposto dall'associazione Antigone, sono in corso le valutazioni preliminari. In ogni modo, a seguito di specifiche segnalazioni che avrebbero visto coinvolti come vittime alcuni detenuti, sono stati svolti da parte del nucleo investigativo centrale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria mirati accertamenti su situazioni verificatesi presso la casa circondariale di Foggia»; nulla veniva detto a proposito di quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere;
              l'11 giugno 2020 viene emesso un decreto di perquisizione nei confronti di 57 agenti della polizia penitenziaria; lo stesso giorno, in una nota, il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria affermava: «I fatti di oggi vanno considerati col massimo rispetto verso l'operato della magistratura cui competono compiti e funzioni di accertamento dei reati. Il DAP è certo che si farà massima chiarezza in tempi brevi e intende rivolgere un rispettoso riconoscimento al Corpo della Polizia Penitenziaria e a ogni singolo operatore che in esso e per esso svolge quotidianamente, con convinzione, dedizione e sacrificio, un compito non facile e al servizio del Paese. Compito reso a volte più arduo dalle complesse dinamiche della vita carceraria, ma per il quale la Polizia Penitenziaria si spende senza tentennamenti né indugi per il prezioso bene della sicurezza interna degli istituti penitenziari e per la sicurezza e la serenità dei cittadini. A tutti gli operatori del Corpo che ogni giorno svolgono il proprio dovere con professionalità e spirito di sacrificio va la vicinanza dell'intera Amministrazione» –:
              se il Ministro interpellato e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) fossero stati informati della «perquisizione» che si è svolta il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere;
              se il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria abbia avviato, per quanto di competenza, delle indagini interne sui pestaggi illustrati in premessa – sui quali aveva ricevuto una nota dall'Associazione Antigone – prima che fossero avviate le indagini della magistratura, o se lo abbia fatto successivamente, e con quali esiti, anche in termini di accertamento, per quanto di competenza, delle responsabilità della catena di comando;
              se, nell'ambito dell'eventuale indagine interna, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria abbia visionato le video riprese del circuito di telecamere interne a cui si fa riferimento negli articoli menzionati.
(2-00957) «Magi, Schullian».


Iniziative di competenza volte ad agevolare l'esecuzione di tamponi rapidi negli studi dei medici di medicina generale, preservando l'incolumità di medici e pazienti – 2-00958

D)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, per sapere – premesso che:
              l'incremento dei contagi da SARS-CoV2 ha comportato un fisiologico aumento delle richieste di tamponi;
              per ovviare alle code chilometriche e alle interminabili ore di attesa all'entrata dei drive-in, il Governo ha annunciato l'intenzione di far eseguire i tamponi rapidi direttamente negli studi dei medici di medicina generale;
              tale proposta è stata accolta favorevolmente dai Dicasteri, dalle regioni, dalle province, dai comuni e dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) che ha ufficializzato la disponibilità dei medici di famiglia;
              in data 11 ottobre 2020 il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha annunciato la chiusura della gara per l'acquisizione di 5 milioni di test rapidi antigenici;
              ancora una volta, seppur su base volontaria, i medici in convenzione sono chiamati ad operare in prima linea, facendosi carico di un impegno alquanto gravoso che non renderà scontata la loro adesione ad una simile iniziativa;
              all'esclusione dalla fornitura dei dispositivi di protezione individuale e all'assenza di adeguate tutele risarcitorie in caso di contagio all'interno dell'ambiente di lavoro o nello svolgimento dell'attività lavorativa, perché le polizze da loro stipulate non riconoscono l'infezione da SARS-CoV2 come causa di infortunio sul lavoro, si aggiungerebbero, stando alle prime indicazioni trapelate, la necessità di dotare gli ambulatori di un doppio accesso e di una stanza riservata all'esecuzione dei tamponi o, in alternativa, di prevedere una fascia oraria dedicata a simili procedure cui seguirebbe la necessaria sanificazione degli ambienti;
              a complicare il quadro profilato sono la concomitante e ordinaria attività di assistenza ai propri pazienti e l'impellente campagna di vaccinazione antinfluenzale che vede i medici di famiglia subissati dalle richieste di «prenotazione» –:
              se i Ministri interpellati siano a conoscenza di quanto rappresentato in premessa e quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, al fine di agevolare il corretto espletamento di queste nuove misure anti Covid, preservando l'incolumità dei professionisti sanitari operanti in regime di convenzione nonché di tutti i pazienti che afferiscono ai loro rispettivi studi professionali.
(2-00958) «Menga, Nappi, Provenza, Ruggiero, Sapia, Sarli, Sportiello, Massimo Enrico Baroni, D'Arrando, Ianaro, Lapia, Lorefice, Mammì, Nesci».