XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 6 novembre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 6 novembre 2020.

      Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Bonomo, Boschi, Brescia, Bruno Bossio, Buffagni, Cancelleri, Carfagna, Casa, Castelli, Ciampi, Cirielli, Coin, Colletti, Colucci, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Grosso, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giglio Vigna, Giordano, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Maniero, Marattin, Mauri, Migliore, Molinari, Mollicone, Morani, Morassut, Nardi, Orrico, Paita, Pallini, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Sut, Tateo, Tofalo, Tomasi, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zicchieri, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 5 novembre 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MADIA e ORLANDO: «Modifica all'articolo 21 della Costituzione, in materia di riconoscimento del diritto di accesso alla rete internet» (2769);
          TRANO ed altri: «Disposizioni per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di inquinamento ambientale nei settori della gestione del ciclo dei rifiuti e della produzione di gas» (2770);
          GERARDI ed altri: «Disposizioni concernenti l'estensione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie comprese nei livelli essenziali di assistenza in favore delle vittime di reati intenzionali violenti» (2771).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge costituzionale MAGI ed altri: «Modifiche agli articoli 72 e 79 della Costituzione, in materia di concessione di amnistia e indulto» (2456) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Longo.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:    
          I Commissione (Affari costituzionali):
      ZANETTIN: «Modifica all'articolo 81 della legge 1o aprile 1981, n.  121, in materia di collocamento in aspettativa degli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative» (2728) Parere delle Commissioni V e XI.
          VII Commissione (Cultura):
      VACCA ed altri: «Modifiche alla legge 22 aprile 1941, n.  633, e altre disposizioni in materia di intermediazione e gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi» (2716) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, IX, X, XI e XIV.
          X Commissione (Attività produttive):
      CENTEMERO ed altri: «Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione» (2739) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), VIII, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale) e XIV.
          XI Commissione (Lavoro):
      MORRONE ed altri: «Istituzione della carriera dei funzionari tecnici del Corpo di polizia penitenziaria nei ruoli dei medici, degli psicologi e dell'amministrazione e del commissariato» (2713) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V e XII;
    CUBEDDU ed altri: «Modifiche agli articoli 3 e 4 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n.  23, in materia di indennità dovute al lavoratore in caso di licenziamento per giustificato motivo o per giusta causa e di tutele nel caso di licenziamento affetto da vizio formale o procedurale» (2714) Parere delle Commissioni I, II e X.

Trasmissione dal Presidente del Senato.

      Il Presidente del Senato, con lettera in data 4 novembre 2020, ha comunicato che la 11a Commissione (Lavoro) del Senato ha approvato, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento del Senato, una risoluzione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (COM(2020) 571 final) (atto Senato Doc. XVIII, n.  20).

      Questa risoluzione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro), alla XII Commissione (Affari sociali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di sentenze della Corte costituzionale.

      La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria la seguente sentenza che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, è inviata alla II Commissione (Giustizia), nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
      Sentenza n.  230 del 20 ottobre – 4 novembre 2020 (Doc. VII, n.  544),
          con la quale:
              dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 20, della legge 20 maggio 2016, n.  76 (Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze) e dell'articolo 29, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n.  396 (Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma dell'articolo 2, comma 12, della legge 15 maggio 1997, n.  127), sollevata, in riferimento agli articoli 2, 3, primo e secondo comma, 30 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'articolo 24, paragrafo 3, della Carta dei diritti Fondamentali dell'Unione Europea (CDFUE), proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000 e adattata a Strasburgo il 12 dicembre 2007, agli articoli 8 e 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con legge 4 agosto 1955, n.  848, e alla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n.  176, dal Tribunale ordinario di Venezia.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 5 novembre 2020, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
          Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riguardante la posizione adottata dal Consiglio in merito all'adozione di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e che abroga la direttiva 2009/22/CE (COM(2020) 693 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e X (Attività produttive);
          Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori (COM(2020) 963 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

      Il Ministero dell'interno, con lettere in data 2 novembre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Montefiascone (Viterbo), Pontelatone (Caserta) e Vigarano Mainarda (Ferrara).

      Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative in ambito europeo ed internazionale al fine della tutela dei diritti fondamentali in Polonia, con particolare riferimento a recenti manifestazioni in materia di legislazione sull'aborto – 2-00986

A)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro per gli affari europei, per sapere – premesso che:
          il 22 ottobre 2020 la Corte Costituzionale polacca ha dichiarato incostituzionali le interruzioni di gravidanza dovute a difetti congeniti del feto;
          questa sentenza ha suscitato sdegno e pacifiche manifestazioni durante le quali migliaia di donne hanno espresso la propria contrarietà all'ulteriore inasprimento rispetto a quella che era una delle leggi sull'aborto più restrittive d'Europa e che, una volta che avrà effetto, consentirà l'interruzione solo qualora la gravidanza rappresenti una minaccia per la salute della donna o sia il risultato di crimini come lo stupro o l'incesto;
          tali manifestazioni, sebbene pacifiche, sono state oggetto di aggressioni da parte delle forze dell'ordine, che ha anche utilizzato lo spray al peperoncino e arrestato 15 manifestanti;
          il 27 ottobre 2020 il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki ha invocato l'intervento dell'esercito contro le manifestanti, prospettando così un’escalation dell'azione repressiva e violenta da parte delle autorità;
          la Polonia è dal 1o maggio 2004 uno Stato membro dell'Unione europea, nella cui Carta fondamentale è scritto che «ogni persona ha diritto alla libertà di espressione» e che «tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera»;
          la tutela delle garanzie democratiche che sono proprie di uno Stato di diritto è una delle ragioni costitutive della Unione europea;
          la Polonia è oggetto di una procedura d'infrazione avviata dalla Commissione europea per la legislazione sulla magistratura e di una procedura prevista dall'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea per violazione dello Stato di diritto –:
          se ritengano di esprimere disapprovazione nei confronti delle dichiarazioni del Primo Ministro polacco e di adoperarsi nell'ambito dei rapporti diplomatici bilaterali e multilaterali nelle competenti sedi europee per garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali della Unione europea in Polonia;
          se intendano valutare, per quanto esposto in premessa, l'adozione di iniziative nelle competenti sedi europee per attivare meccanismi di incentivi alla responsabilità, basati su limitazioni all'accesso ai fondi europei, nel caso in cui non siano assicurati, in un Paese membro, i valori non negoziabili e i diritti fondamentali dell'Unione, quali, tra gli altri, le libertà politiche di espressione e di manifestazione.
(2-00986) «Boldrini, Quartapelle Procopio, Gribaudo, Fiano, Ascari, Cancelleri, Sarli, Martinciglio, Frate, Gagnarli, Sportiello, Muroni, Deiana, Elisa Tripodi, Schirò, Cenni, Bruno Bossio, Serracchiani, Carnevali, Rotta, Pezzopane, Bonomo, Ciampi».


Iniziative volte al rifinanziamento degli strumenti a sostegno delle categorie colpite dagli effetti della pandemia, con particolare riguardo al Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese – 2-00994

B)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
          il Governo italiano si è trovato dal mese di febbraio 2020 a fronteggiare la prima ondata della pandemia causata dalla diffusione del Covid-19, adottando decisioni restrittive necessarie, ma molto dolorose che hanno costituito un forte rallentamento delle attività produttive a tutti i livelli;
          l'Esecutivo, dinnanzi ad una situazione tanto drammatica, e dal punto di vista umano e dal punto di vista economico, ha lavorato tenacemente in Europa e sul piano nazionale per mettere a punto strumenti in grado di contenere quanto più possibile gli ingenti danni. In Europa, il Governo italiano è riuscito a stravolgere le logiche che fino ad oggi hanno governato questo organismo, sollecitandolo a mobilitare tutti i mezzi, soprattutto finanziari, a disposizione per aiutare gli Stati membri a dare risposte sociali, sanitarie ed economiche a cittadini devastati da questa pandemia;
          gli strumenti messi in campo, grazie anche al sostegno del Parlamento, hanno riguardato tutte le categorie: lavoratori dipendenti nel settore pubblico e privato, partite Iva, piccole e medie imprese, cuore pulsante della nostra economia;
          gli strumenti utilizzati sono stati diversi: indennizzi, crediti di imposta, sospensione di pagamenti di tributi e previdenziali e tanti altri. Tra questi, uno particolarmente importante proprio perché in favore di piccole e medie imprese, di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, o associazioni professionali e di società tra professionisti, sono stati i piccoli finanziamenti garantiti dal Fondo centrale di garanzia Pmi: l'articolo 13, comma 1, lettera m), del decreto-legge 8 aprile 2020, n.  23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n.  40, ha disposto in favore di piccole e medie imprese e persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni – ai quali si sono aggiunti nel corso dell'iter di conversione del «decreto broker», agenti e subagenti di assicurazione iscritti alla rispettiva sezione del registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi nonché enti del terzo settore, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che esercitano l'attività di impresa o commerciale, anche in via non esclusiva o prevalente o finalizzata all'autofinanziamento – la possibilità di accedere alla garanzia del 100 per cento – sia diretta che in riassicurazione – da parte del citato Fondo Pmi dei finanziamenti fino a 30.000 euro con durata massima di 10 anni senza che venga effettuata, ai fini della concessione della garanzia stessa, la valutazione del merito di credito;
          sulla base dei dati rilevati con cadenza settimanale dalla task force costituita per promuovere l'attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all'emergenza da Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dello sviluppo economico, Banca d'Italia, Associazione bancaria italiana, Mediocredito centrale e Sace, al 28 ottobre 2020 hanno superato quota 96 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese;
          in questo contesto il Ministero dello sviluppo economico e il Mediocredito centrale (Mcc) segnalano che, su 1.201.183 richieste di garanzie pervenute dagli intermediari al Fondo di garanzia dal 17 marzo al 27 ottobre 2020 relative ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 96,6 miliardi di euro, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti «Cura Italia» e «Liquidità» sono 1.194.316, pari ad un importo di circa 95,8 miliardi di euro. Di queste, oltre 957.958 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro, con percentuale di copertura al 100 per cento per un importo finanziato di circa 18,8 miliardi di euro. Al 28 ottobre sono state accolte 1.190.489 operazioni, di cui 1.183.887 ai sensi dei decreti-legge «Cura Italia» e «Liquidità»;
          oggi, purtroppo la situazione comincia ad essere di nuovo critica, il numero dei contagi sta risalendo in maniera preoccupante, al punto che si può parlare, senza indugi, di seconda ondata. Una seconda ondata che ha già obbligato il Governo ad adottare restrizioni importanti per alcun settori produttivi, includenti esercizi commerciali;
          associazioni di categoria, come Confartigianato, esprimono molta preoccupazione per le sorti di tanti artigiani e piccole imprese del mondo della ristorazione, pasticcerie e gelaterie che, data la situazione sanitaria e le conseguenti limitazioni rischiano di chiudere completamente la loro attività;
          il Governo ha già previsto dei ristori che garantiscono la sopravvivenza nel breve periodo di queste attività, ma sarebbe fondamentale mantenere e potenziare le misure di finanziamento agevolato della prima ondata che costituiscono per le nostre imprese la speranza di ripartire, a fine pandemia, in maniera competitiva sul mercato –:
          se il Governo non ritenga di adottare iniziative, per quanto di competenza, per il rifinanziamento di strumenti, quale il citato Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, finalizzati a favorire l'accesso al credito bancario delle realtà produttive medio-piccole, comprese quelle artigiane, che – colpite duramente dagli effetti della pandemia – necessitano di efficaci strategie di rilancio per agganciare la ripresa post Covid-19.
(2-00994) «D'Uva, Alemanno, Berardini, Carabetta, Chiazzese, Giarrizzo, Paxia, Perconti, Sut, Vallascas, Davide Aiello, Amitrano, Ciprini, Cominardi, Costanzo, Cubeddu, Invidia, Pallini, Segneri, Tripiedi, Tucci, Villani, Maurizio Cattoi, Corneli, D'Ambrosio, De Carlo, Dieni, Macina, Parisse, Francesco Silvestri».


Iniziative urgenti volte a garantire la ripresa delle procedure relative all'esecuzione degli sfratti a partire dal 1° gennaio 2021 – 2-00979

C)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
          la sospensione delle esecuzioni degli sfratti disposta fino al 31 dicembre 2020 dal decreto-legge «Rilancio» penalizza i cittadini che hanno investito i loro risparmi nell'immobiliare e hanno posto sul mercato delle locazioni i loro beni;
          in sede di esame del disegno di legge di conversione, il Governo, esprimendo parere favorevole sull'ordine del giorno 9/2500-AR/305, si è impegnato a «valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere normativo, di rivedere l'articolo 17-bis del decreto in esame che prevede la proroga della sospensione dell'esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo, anche bilanciando con appositi indennizzi le perdite subite dai proprietari degli immobili che non possono entrare in possesso della loro proprietà privata, per non penalizzare i proprietari immobiliari i quali non sono una categoria di “privilegiati” ma hanno fatto investimenti con sacrifici»;
          il blocco degli sfratti, infatti, comporta che tutti i provvedimenti già avviati in precedenza ed ora in corso sono sospesi nella loro attuazione; di conseguenza, neanche l'ufficiale giudiziario, già incaricato in precedenza dello sgombero, può accedere all'immobile per liberarlo, né può iniziare le procedure preliminari presso gli Uffici Nep (Ufficio unico notificazioni esecuzioni e protesti), come, ad esempio, i depositi e le registrazioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.  1229 del 1959; ne consegue, verosimilmente, che a legislazione vigente l'esecuzione di un eventuale sfratto avverrà solo a partire dall'estate 2021;
          a parere degli interpellanti si tratta di una misura la cui portata è stata sottovalutata, oltreché approssimativa, che di fatto compromette il diritto di proprietà e il funzionamento dell'intero sistema delle locazioni; sarebbe stata, pertanto, necessaria, in contemporanea alla sospensione degli sfratti, anche qualche misura di sostegno ai proprietari di abitazioni affittate che hanno perso quella che il più delle volte era l'unica fonte di reddito –:
          quali urgenti iniziative i Ministri interpellati intendano assumere per assicurare le dovute procedure che permettano agli ufficiali giudiziari di calendarizzare gli sfratti già a partire dal 1o gennaio 2021, nonché garantire le procedure preliminari presso gli Uffici Nep e, quindi, iniziare con regolarità la fase di deposito e registrazione delle legittime istanze legali.
(2-00979) «Bianchi, Molinari, Cavandoli, Gusmeroli».


Chiarimenti ed iniziative in merito al rallentamento del Pon – Iniziativa occupazione giovani, anche al fine di evitare eventuali decurtazioni di risorse in sede europea – 2-00976

D)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per gli affari europei, per sapere – premesso che:
          in Italia il Programma garanzia giovani è stato avviato il 1o maggio 2014 e si rivolge ai 15-29enni disoccupati o inattivi al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet – Not in education employment or training);
          per la sua attuazione è stato previsto uno specifico programma operativo (Pon Iog: Programma operativo nazionale – Iniziativa occupazione giovani) di cui l'autorità di gestione (Adg) è stata dapprima presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e successivamente presso l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal). Le regioni, in qualità di organismi intermedi, sono responsabili della programmazione e dell'attuazione degli interventi sul territorio regionale;
          la prima fase del Programma si è conclusa a fine aprile 2016, con l'esaurimento della dotazione economica disponibile;
          successivamente, sono stati stanziati 1,3 miliardi di euro, di cui 343 milioni di euro destinati all'Italia, per portare avanti il piano fino al 2020;
          l'emergenza da Covid-19 ha avuto un impatto anche sul Programma: secondo quanto riportato nel primo rapporto quadrimestrale del 2020 pubblicato da Anpal il 25 settembre 2020, nel mese di marzo 2020 si assiste ad una diminuzione delle registrazioni, stimata intorno al 66 per cento rispetto al valore atteso e del 75 per cento nel mese di aprile 2020. Gli stessi effetti si riscontrano in maniera più marcata nella presa in carico: nei mesi di marzo e aprile 2020 si stima una perdita rispettivamente del 73 per cento e del 94 per cento di prese in carico, rispetto a quelle che ci sarebbero state in assenza di restrizioni. La situazione di maggiore criticità riguarda il mese di aprile 2020 in cui sono stati avviati solo 407 interventi con un gap del 95 per cento rispetto al valore atteso;
          alla luce della nota mensile n.  4 di Anpal, pubblicata il 19 ottobre 2020, a maggio 2020 si registra una lieve ripresa delle prese in carico di giovani, pari a circa 4.000 unità in più rispetto al mese di aprile 2020, anche a livelli inferiori alle medie abituali;
          il predetto rapporto registra quindi una situazione di sostanziale blocco del Programma quanto alle misure erogate: nel mese di marzo 2020 sono stati avviati circa 2.800 interventi con un gap del 65 per cento rispetto al valore atteso. Ma la situazione di maggiore criticità riguarda il mese di aprile 2020 in cui sono stati avviati solo 407 interventi a fronte di un valore atteso del 95 per cento più alto;
          il predetto rapporto non restituisce alcun dato sull'avanzamento fisico, procedurale e finanziario del Programma, registrando solo il numero di registrazioni al Programma da parte dei giovani e il numero di quanti hanno ricevuto una misura di politica attiva per il lavoro;
          a quanto risulta agli interpellanti, gli audit degli organi comunitari hanno riscontrato diverse criticità soprattutto con riferimento alla misura «Accompagnamento al lavoro», con cui viene riconosciuto all'operatore che realizza l'inserimento lavorativo del giovane un contributo proporzionale a seconda dell'indice di profiling, che misura la distanza del Neet dal mercato del lavoro;
          a livello comunitario si sta discutendo di un rafforzamento del Programma «Garanzia Giovani», attraverso l'iniziativa « Bridge to jobs» –:
          quale sia l'andamento finanziario del Programma operativo nazionale – Iniziativa occupazione giovani (Pon Iog);
          se corrisponda al vero che gli audit comunitari, in particolare sulla misura 3 «Accompagnamento al lavoro», stanno rallentando l'andamento del Programma;
          quali iniziative intendano intraprendere, anche a livello comunitario, per evitare l'applicazione di eventuali decurtazioni di risorse;
          quali iniziative intendano intraprendere con riferimento al nuovo Programma « Bridge to jobs» e se siano in corso iniziative di coordinamento tra i diversi programmi, anche con riferimento alle risorse e agli obiettivi del Recovery fund.
(2-00976) «Gelmini, Polverini».


Iniziative volte a garantire la stabilizzazione dei precari di Anpal Servizi, anche mediante procedure selettive telematiche e semplificate, e a chiarire la questione dell'incompatibilità dell'amministratore unico Domenico Parisi – 2-00984

E)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
          l'articolo 4, comma 2-bis, del decreto-legge n.  101 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  128 del 2019, prescrive la stabilizzazione dell'intera platea di precari «storici» di Anpal servizi, sia lavoratori con contratto a termine, sia con contratto di collaborazione;
          i precari storici di Anpal Servizi costituiscono un patrimonio strategico di competenze, per la propria agenzia, ma più in generale per il Paese. Soprattutto in questa fase di grave crisi economica ed occupazionale;
          nell'ambito delle misure messe in campo dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria e sociale, accanto alla proroga del blocco dei licenziamenti e ad una riforma degli ammortizzatori sociali in termini universalistici, è sempre più necessario un nuovo piano di rilancio delle politiche attive. Per questo gli interpellanti sentono sia urgente procedere con la stabilizzazione di queste risorse professionali, che presentano fino a venti anni di anzianità e, nel tempo, hanno superato in media almeno 5 prove selettive;
          il 26 marzo 2020, il consiglio di amministrazione di Anpal, con la delibera n.  1 ha dato mandato all'amministratore unico di Anpal Servizi di procedere all'assunzione a tempo indeterminato di 140 lavoratori con contratto a tempo determinato, in attuazione della legge n.  128 del 2019. Questa procedura è terminata a settembre 2020. Nonostante l'amministratore unico Parisi abbia dichiarato nelle Commissioni lavoro di Camera e Senato che avrebbe completato le stabilizzazioni entro dicembre 2020, ad oggi non sono partite le assunzioni a tempo indeterminato rivolte ai 528 collaboratori storici;
          nella seduta del 9 luglio 2020 del consiglio di amministrazione di Anpal, dopo ben tre bocciature, è stato approvato il piano industriale 2020-2022 di Anpal Servizi, con il voto favorevole del presidente di Anpal e con il voto contrario del rappresentante delle regioni;
          nel corso dell'audizione presso la Commissione lavoro della Camera dei deputati del 30 luglio 2020, il presidente Parisi, ancora una volta, si è impegnato a fornire documentazione ufficiale relativamente alla ben nota questione delle spese personali, che corrispondono a circa 160.000 euro nel 2019 e che riguardano i rimborsi in business class per gli Usa (71.000 euro), l'autista personale (55.000 euro) e l'appartamento in affitto a Roma (32.400 euro), così ampiamente documentato da alcuni organi di stampa;
          in data 12 ottobre 2020 è stata pubblicata sul sito di Anpal Servizi l’«indagine di mercato per l'affidamento del servizio di selezione riservata per le assunzioni a tempo indeterminato di collaboratori», dove si annuncia che i sei avvisi di selezione riguarderanno «circa n.  520 posizioni, per le assunzioni a tempo indeterminato riservate ai collaboratori» nell'ambito delle stabilizzazioni e che sono individuati 30 temi/argomenti che saranno oggetto di selezione;
          in data 13 ottobre, Anpal Servizi ha pubblicato sul proprio sito un avviso che scadrà il 27 ottobre 2020 per la ricerca di un «assistente legale dell'amministratore unico», ossia un avvocato che «dovrà altresì supportare l'Amministratore Unico sulle tematiche relative ai rapporti con gli organi di controllo e vigilanza della Società»;
          in data 16 ottobre 2020, la Ministra ha dichiarato quanto segue: «Se prima le politiche passive hanno avuto un ruolo importante per contrastare la crisi, adesso il ruolo centrale lo hanno le politiche attive. L'Anpal è l'agenzia che aiuta a mettere in atto le politiche attive quindi mi aspetto un forte impegno perché diventino centrali. Mi aspetto un cambio di passo e un impegno fortissimo, se questo impegno non ci sarà potrebbero esserci delle conseguenze» –:
          se il Ministro interpellato intenda adottare iniziative urgenti al fine di rimuovere gli ostacoli che rendono conclamata la paralisi di Anpal e Anpal Servizi;
          se ritenga necessario adottare iniziative per assicurare che le stabilizzazioni riguardino l'intera platea dei precari «storici», come per altro previsto dalla legge n.  128 del 2019, garantendo anche ai collaboratori il mantenimento dell'attuale sede di lavoro;
          quali iniziative intenda assumere, visto l'enorme ritardo accumulato, al fine di assicurare l'avvio immediato delle stabilizzazioni dei collaboratori, tenendo conto del contesto di profonda crisi occupazionale ed economica in cui le politiche attive dovrebbero essere strategiche per il Paese;
          se non sia necessario individuare per la stabilizzazione dei collaboratori, nel contesto dell'attuale emergenza sanitaria, procedure selettive telematiche e semplificate, coerentemente all'articolo 249 del cosiddetto decreto «Rilancio», prevedendo selezioni per titoli e colloqui al fine di assicurare tempestività, trasparenza e sicurezza, anziché procedere, come previsto da Anpal Servizi, ad una prova scritta e ad una orale, addirittura individuando 30 argomenti che saranno oggetto di esame;
          quali siano le ragioni che hanno portato Anpal Servizi ad affidare la gestione della selezione dei collaboratori ad una società esterna, piuttosto che farlo con le proprie risorse interne, così come in passato è stato effettuato, producendo in questo caso solo quello che gli interpellanti giudicano un inutile spreco di risorse pubbliche, considerato, peraltro, che l'affidamento alla società esterna del processo di selezione non è assolutamente in attuazione della legge n.  128 del 2019, come al contrario dichiara Anpal Servizi nel testo del suddetto avviso;
          se non sia il caso di chiarire definitivamente la vicenda delle note spese e della presunta incompatibilità di Parisi, attualmente ancora contrattualizzato con la Mississippi State University.
(2-00984) «Fassina, Epifani, Fratoianni, Fornaro».


Iniziative volte a rendere fruibili anche dalle persone con disabilità visiva le comunicazioni istituzionali in video rivolte alla popolazione per contrastare la diffusione del Covid-19 — 2-00989

F)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
          il Ministero della salute sta diffondendo, per lo più attraverso il web, uno spot ad avviso degli interpellanti discriminatorio in quanto totalmente inaccessibile alle persone con disabilità visiva;
          nello specifico, nel video – accompagnato dalla seguente didascalia: «La mascherina ci protegge e protegge i nostri cari. Usiamola bene» – compaiono una serie di raccomandazioni ai cittadini, solo scritte, riguardo all'uso corretto della mascherina;
          si riscontra, con tutta evidenza, l'impossibilità per le persone con disabilità visiva di leggere e prendere visione dei consigli in esso contenuti;
          ad avviso degli interpellanti, è estremamente grave che il Governo, in un momento così difficile, diffonda e pubblichi video contenenti campagne promozionali del tutto inaccessibili a persone con deficit visivi;
          in Italia ci sono quasi due milioni di persone con disabilità visiva, pari al 3 per cento della popolazione a cui deve essere garantito l'accesso a tutte le informazioni necessarie per proteggersi dal contagio da Covid-19;
          non è la prima volta che il Governo esclude i soggetti più deboli dalle comunicazioni istituzionali per combattere la pandemia in corso, tanto che le prime conferenze stampa, del Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, non prevedevano alcun sottotitolo per le persone non udenti;
          a tal proposito, soltanto grazie all'azione decisiva di Forza Italia, gli interventi del Presidente del Consiglio dei ministri, sia sui social network che televisivi, sono ora interpretati con la lingua dei segni –:
          quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di rendere immediatamente accessibili e perfettamente fruibili anche alle persone con disabilità visiva i contenuti del video citato in premessa, nonché quelli di ogni altro video istituzionale contenente raccomandazioni, suggerimenti e/o consigli indirizzati alla popolazione con riferimento al contrasto della diffusione della pandemia da Covid-19.
(2-00989) «Versace, Gelmini, Occhiuto, Mulè, Aprea, Bagnasco, Baratto, Anna Lisa Baroni, Battilocchio, Bergamini, Calabria, Cannizzaro, Carrara, Casciello, Casino, Cassinelli, Cortelazzo, Cristina, Dall'Osso, D'Attis, D'Ettore, Giacometto, Marin, Marrocco, Mazzetti, Milanato, Napoli, Novelli, Palmieri, Pentangelo, Pettarin, Pittalis, Polidori, Porchietto, Rossello, Rosso, Ruffino, Saccani Jotti, Sisto, Sozzani, Spena, Torromino, Maria Tripodi, Vietina, Zangrillo, Labriola».


Iniziative volte all'apertura di un tavolo di crisi sulla situazione di Abramo customer care e alla tutela dei lavoratori coinvolti – 2-00987

G)

      I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
          in data 30 ottobre 2020, come ufficializzato dalla stessa azienda, Abramo customer care ha presentato presso il tribunale di Roma istanza di concordato preventivo. Una decisione assunta, come ha comunicato sempre l'azienda, con l'obiettivo di preservare la continuità aziendale e garantire nel frattempo la regolarità delle retribuzioni dei dipendenti;
          al di là delle rassicurazioni fornite, la presentazione di istanza di concordato preventivo mette a forte rischio il futuro occupazionale di circa 3.200 dipendenti, la metà dei quali attivi in Calabria ed in particolare nella città di Crotone, con i restanti lavoratori presenti in Sicilia e nel Lazio;
          come denunciato dalle rappresentanze sindacali, la decisione di Abramo customer care sconvolge completamente il quadro che era stato delineato dalla stessa con la presentazione del piano industriale, varato solo nel mese di settembre 2020;
          l'azienda motiva l'attuale situazione di crisi e di fatto lo stravolgimento del piano industriale con un improvviso ritiro, da parte delle banche e del mondo della finanza, dell'interesse mostrato in una prima fase;
          a quanto sostenuto dai sindacati e da notizie di stampa, una delle principali cause della crisi in cui versa la Abramo consiste nella perdita o nella riduzione del volume delle commesse già detenute per la gestione dei call center;
          i dipendenti di Abramo, come già specificato in precedenza, versano in una grave incertezza relativa al proprio futuro occupazionale e stanno già subendo gravi contraccolpi economici, alla luce del fatto che lo stipendio di settembre è stato pagato solo al 70 per cento alla fine del mese di ottobre;
          l'eventuale ricorso ad una riduzione di personale di ampie dimensioni, anche in considerazione della grave crisi economica prodotta dalla pandemia da Covid-19, creerebbe un fortissimo disagio ai lavoratori direttamente interessati nonché rilevanti ricadute sociali in territori, come quello della Calabria, dove sono concentrati la maggior parte dei dipendenti di Abramo customer care –:
          se il Governo intenda aprire con urgenza un tavolo di crisi sulla situazione di Abramo customer care e quali ulteriori iniziative, per quanto di competenza, intendano adottare i Ministri interpellati al fine di tutelare i lavoratori coinvolti.
(2-00987) «Torromino, Gelmini».