XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 12 aprile 2021

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 12 aprile 2021.

      Ascani, Baldino, Bergamini, Brescia, Brunetta, Campana, Cappellacci, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Comaroli, Davide Crippa, Currò, D'Incà, D'Uva, Dadone, Daga, Dara, Delmastro Delle Vedove, Di Stefano, Donina, Donzelli, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lotti, Macina, Maggioni, Mandelli, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Nappi, Nardi, Nesci, Occhiuto, Orlando, Paita, Palazzotto, Pallini, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rotta, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadoni, Speranza, Tabacci, Varchi, Vignaroli, Villani, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

      In data 9 aprile 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
          GALANTINO e VINCI: «Disposizioni per la perequazione previdenziale in favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico e delega al Governo per l'istituzione di una prestazione previdenziale integrativa destinata al medesimo personale» (3006);
          BRESCIA ed altri: «Modifiche alla legge 2 luglio 2004, n.  165, e al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.  267, in materia di esercizio del diritto di voto per le elezioni regionali e comunali da parte degli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza» (3007);
          MURONI: «Modifiche alla legge 14 agosto 1991, n.  281, concernenti l'istituzione dell'anagrafe nazionale degli animali di affezione» (3008).

      Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

      La proposta di legge ASCARI ed altri: «Delega al Governo per la riforma dei procedimenti per la tutela e l'affidamento dei minori» (2897) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Palmisano.

Assegnazione di progetti di legge a Commissione in sede referente.

      A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
          II Commissione (Giustizia):
      ROBERTO ROSSINI ed altri: «Istituzione del Registro nazionale degli informatici forensi» (2084) Parere delle Commissioni I, IV, V, VII, IX, XIV e Commissione parlamentare per le questioni regionali.
      GIANNONE ed altri: «Modifiche al codice civile, alla legge 4 maggio 1983, n.  184, e alla legge 8 febbraio 2006, n.  54, in materia di responsabilità genitoriale, affidamento dei minori e ascolto del minore nei procedimenti che lo riguardano» (2937) Parere delle Commissioni I, V, XII e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

      La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 7 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 15 marzo 2012, n.  21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n.  56, concernente l'esercizio di poteri speciali inerenti agli attivi strategici nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, l'estratto del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 marzo 2021, recante l'esercizio di poteri speciali, mediante opposizione, in relazione alla notifica della società Shenzhen Invenland Holdings Co. Ltd. avente a oggetto l'acquisizione di una partecipazione pari al 70 per cento nella società LPE Spa (procedimento n.  319/2020).

      Questo documento è trasmesso alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

      Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 12 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n.  234, la relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/625 per quanto riguarda i controlli ufficiali su animali e prodotti di origine animale esportati dai paesi terzi nell'Unione per garantire il rispetto del divieto di taluni usi degli antimicrobici (COM(2021) 108 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

      Questa relazione è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

      La Commissione europea, in data 9 aprile 2021, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Valutazione della decisione (UE) 2015/601 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 aprile 2015 relativa alla concessione di ulteriore assistenza macrofinanziaria a favore dell'Ucraina COM(2021) 169 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Consiglio regionale della Lombardia.

      Il Consiglio regionale della Lombardia, in data 8 aprile 2021, ha trasmesso il testo di una risoluzione, approvata dal medesimo Consiglio il 30 marzo 2021, recante le osservazioni della Regione Lombardia sul programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile (COM(2020) 690 final) e sulle politiche dell'Unione europea di maggiore interesse per il tessuto socio-economico lombardo.

      Questo documento è trasmesso alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Garante del contribuente per il Lazio.

      Il Garante del contribuente per il Lazio, con lettera in data 7 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n.  212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale nel Lazio, riferita all'anno 2020.

      Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

      Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI BITONCI ED ALTRI N. 1-00413 E BOCCIA ED ALTRI N. 1-00459 CONCERNENTI INIZIATIVE DI COMPETENZA IN RELAZIONE AL NUOVO QUADRO NORMATIVO IN MATERIA DI INADEMPIENZA BANCARIA E CREDITI DETERIORATI

Mozioni

      La Camera,
          premesso che:
              il 1o gennaio 2021 sono entrate in vigore le nuove norme in materia di inadempienza bancaria dettate dall'Eba – European banking Authority – l'Autorità bancaria europea (EBA/GL/2016/07 e EBA/RTS/2016/06), che introducono soglie più restrittive ed accentuano la prociclicità, accrescendo i crediti deteriorati;
              le esposizioni verso una banca o un intermediario finanziario sono classificate come deteriorate se il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni consecutivi (180 giorni per le amministrazioni pubbliche) e, al contempo, l'obbligazione è considerata rilevante, ovverosia abbia superato una prefissata soglia di materialità; dal 1o gennaio 2021 tale soglia è diventata, per l'appunto, più stringente, comportando una nuova nozione di default o «credito deteriorato» che individua lo stato di inadempienza di un cliente verso la banca;
              nello specifico, il nuovo quadro normativo prevede che la classificazione a « default» avvenga automaticamente quando un debito scaduto considerato rilevante superi tutte e due le soglie previste dal regolamento, ovvero:
                  a) la soglia assoluta di 100 euro per le esposizioni al dettaglio e di 500 euro per le esposizioni diverse da quelle al dettaglio;
                  b) la soglia relativa dell'1 per cento dell'esposizione verso una controparte;
              allorquando, dunque, lo sconfinamento supera la soglia di rilevanza, vale a dire superi contemporaneamente entrambe le soglie a) e b) testé citate, e si protrae per oltre 90 giorni consecutivi, è automatica la classificazione in default, con la conseguenza che il cliente correntista finirebbe nella categoria di cattivo pagatore e tutta la sua esposizione verso la banca verrebbe etichettata come « non performing loan» (npl); soltanto dopo ulteriori 90 giorni consecutivi di «buon stato di salute» il correntista ritorna « in bonis»;
              altra novità rispetto al passato riguarda le compensazioni tra diverse esposizioni del debitore verso la banca e la possibilità – un tempo consentita – di compensare gli importi scaduti con le linee di credito aperte e non utilizzate (cosiddetti margini disponibili); tale eventualità non è più ammessa e dal 1o gennaio 2021 è necessario, in questi casi, che il debitore si faccia parte attiva utilizzando eventuali margini disponibili per far fronte al pagamento scaduto;
              Unimpresa prevede un quadro allarmante per i risparmiatori italiani, sottolineando il pericolo di un improvviso arresto a tutta una serie di pagamenti e la criticità «per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, di non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia COVID-19, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui»;
              protesta e preoccupazione unanime da tutte le associazioni di categoria: Confartigianato Veneto stima un aumento del 15 per cento del credito deteriorato nel solo settore artigiano; per Ascom Padova il rischio «non è tanto di finire fra gli inadempienti quanto di vedere migliaia di imprese, anche sane, chiudere i battenti ingrossando le fila di un'ecatombe che porterà con sé conseguenze drammatiche per occupazione, consumi e così via»; per Cna Padova «cento euro di scoperto su un conto corrente è una cosa che può capitare a tutti (...) con queste regole si punisce una piccola svista con la dannazione creditizia (...)»; per Confesercenti «con un irrigidimento così eclatante delle norme sugli scoperti di conto, il rischio è davvero quello di creare un disastro senza precedenti per l'intero sistema economico del Paese»;
              i timori, peraltro, non riguardano solo l'eventuale blocco dei depositi bancari, bensì anche gli effetti sulle concessioni di prestiti e sulla necessità di liquidità per molte imprese, partite Iva, famiglie;
              è evidente l'alto rischio di una fortissima stretta al credito, quale inevitabile conseguenza delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli sconfinamenti;
              la classificazione di un'impresa in stato di default, difatti, anche in relazione ad un solo finanziamento, comporta il passaggio in default di tutte le esposizioni nei confronti della banca, con probabili ripercussioni negative anche su altre imprese ad essa economicamente collegate ed esposte nei confronti del medesimo intermediario finanziario;
              la Banca d'Italia, dal canto suo, ha emesso una nota e pubblicato una sezione di Faq sul proprio sito, ove ha precisato che i nuovi requisiti, sebbene più stringenti, non introducono un vero e proprio divieto per gli istituti bancari e intermediari finanziari sullo sconfinamento oltre la disponibilità presente sul conto corrente, ovvero oltre il limite dell'eventuale fido, giacché la possibilità di sconfinare non è un diritto del cliente, bensì una facoltà concessa dalla banca e che le nuove regole non modificano la sostanza delle segnalazioni alla centrale dei rischi, poiché riguardano esclusivamente il modo in cui le banche e gli intermediari finanziari devono classificare i clienti a fini prudenziali, ossia ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali;
              tale nota di Banca d'Italia, tuttavia, non risulta essere rassicurante, poiché nel momento in cui cambia il modo in cui le banche devono classificare i clienti, ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali, è ragionevolmente certo presumere che le banche avranno un diverso approccio di trattamento dei loro clienti rispetto al passato in termini di considerazione della sofferenza e delle gravi difficoltà non temporanee nella restituzione del debito; inevitabilmente, la condizione di default sarà per la banca sinonimo di cattiva qualità del credito e rifletterà negativamente sul relativo costo;
              a conferma che il paventato timore è tutt'altro che infondato, si segnala la posizione dell'Abi – Associazione bancaria italiana che, per il tramite di un articolo di stampa a firma del suo vicepresidente, ha tenuto a ribadire la propria contrarietà al nuovo quadro normativo sin dal 2015, quando le nuove regole erano state proposte;
              all'uopo si evidenzia che le stesse nuove regole sono state formalizzate nel 2019, vale a dire in uno scenario ben diverso dal contesto socio-economico attuale, caratterizzato da una forte crisi economica ed occupazionale per effetto dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 tuttora in corso; se dunque le medesime regole potevano già essere penalizzanti in un contesto economico di «normalità», a maggior ragione diventano oltremodo nuocenti in una fase post pandemica in cui per la ripresa è inevitabilmente necessaria maggiore semplicità e facilità di accesso al credito;
              si evidenzia che la Lega Salvini Premier, per il tramite dei suoi delegati eletti al Parlamento europeo, ha scritto una missiva al Commissario europeo per i servizi finanziari, stabilità finanziaria e Unione dei mercati e dei capitali, Ms. Maired Mc Guiness, ed al vice presidente esecutivo Economy that works for people, Mr. Valdis Dombrovskis, nella quale, nel porre l'accento sul grande shock economico e sociale provocato dalla pandemia e sul coinvolgimento delle banche europee per sostenere famiglie e imprese in questo particolare momento, mediante moratorie, prestiti ed altri tipi di assistenza finanziaria correlata all'emergenza COVID-19, ha sottolineato l'importanza di garantire non soltanto un certo volume di credito, ma anche una certa flessibilità al credito medesimo e, a tal fine, la necessità di sospendere, allentare o ricalibrare, almeno temporaneamente, la nuova regolamentazione sui non performing loan, la cui attuale rigidità rischia una massa di non performing loan per la spaventosa cifra di 1.400 miliardi di euro nell'Unione europea,

impegna il Governo:

1)  ad adottare con urgenza ogni utile iniziativa di competenza al fine di sostenere famiglie, imprese e partite Iva nell'accesso al credito e nell'esigenza di liquidità;

2)  a promuovere, in raccordo con gli istituti creditizi, una capillare campagna informativa sulla mutata normativa europea;

3)  ad assumere ogni utile iniziativa di competenza, in tutte le sedi opportune, atta a sospendere e rivedere la nuova definizione di default ed innalzare le soglie di segnalazione – scoperto di 100 euro per piccole e medie imprese o persone fisiche e di 500 euro per società – per i conti correnti in rosso;

4)  in particolare, a farsi promotore, in sede europea, di una revisione della definizione di default, nell'ottica di un prolungamento del termine di 90 giorni consecutivi utilizzati come trigger per la classificazione delle esposizioni « past due» (scadute e sconfinanti) e di una sospensione temporanea del « calendar provisioning», stante la situazione in molti Paesi europei di perdurante lockdown, causa pandemia, la conseguente attività ridotta o ferma di molti tribunali civili, con posticipo e ritardi delle procedure di esecuzione delle garanzie, e il correlato rischio di una crescita esponenziale della crisi economica, dei fallimenti di imprese e della perdita di posti di lavoro.
(1-00413) «Bitonci, Molinari, Centemero, Cantalamessa, Cavandoli, Covolo, Gerardi, Gusmeroli, Alessandro Pagano, Tarantino».


      La Camera,
          premesso che:
              la crisi innescata dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 ha colpito duramente quasi tutti i settori dell'economia;
              secondo le stime dell'ultimo World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, la contrazione dell'economia globale nel 2020 sarebbe pari al 3,3 per cento, mentre per la zona Euro il calo del prodotto interno lordo 2020 è pari al 6,6 per cento e per l'Italia al 8,9 per cento. Secondo la capoeconomista del Fondo, il peso di questa recessione ricadrà in particolare su lavoratori meno qualificati, donne, giovani, addetti nei settori che necessitano di presenza fisica (come il turismo) e nell'economia informale;
              l'Organizzazione mondiale del commercio – Wto, ha attestato la caduta degli scambi nel 2020 intorno al 10 per cento rispetto all'anno precedente e anche gli investimenti diretti esteri a livello globale hanno fatto registrare una brusca caduta, con riflessi sul commercio internazionale;
              in Italia le politiche pubbliche intraprese nell'ultimo anno sono riuscite in qualche modo a moderare gli effetti negativi della crisi evitando il fallimento di intere filiere produttive e salvaguardando in parte molti posti di lavoro;
              la liquidità a fondo perduto concessa ai privati nel 2020 ha inteso evitare il fallimento di molte imprese a causa di una crisi di liquidità dovuta al calo delle vendite determinando un prolungamento degli effetti dello shock; i mancati pagamenti potrebbero infatti amplificare il contagio finanziario ad altre imprese, con un effetto a catena sull'intera economia, coinvolgendo anche i pochi settori non colpiti da questa crisi e in poco tempo, riprenderebbero a crescere i crediti deteriorati coinvolgendo anche il settore finanziario;
              il decreto-legge 8 aprile 2020, n.  23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n.  40, il cosiddetto decreto «liquidità», ha predisposto, con il consenso dell'Unione europea nell'ambito delle nuove regole sul Temporary Framework, un piano da oltre 750 miliardi di euro complessivi per assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese; tale piano ha delineato uno schema di garanzie straordinarie e transitorie sui finanziamenti bancari alle imprese, incentrato sul ruolo di Sace S.p.A. e del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese;
              secondo i dati diffusi dalla task force per l'efficiente e rapido utilizzo delle misure di supporto alla liquidità il 24 marzo 2021, si attestano ad oltre 2,7 milioni, per un valore di circa 294 miliardi, le domande di adesione alle moratorie sui prestiti e superano quota 149 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; attraverso «Garanzia Italia» di Sace i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 22,3 miliardi di euro, su 1.699 richieste;
              tuttavia, il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19, che incide negativamente sulle prospettive di ripresa, impone un contestuale prolungamento delle misure di sostegno finanziario in favore dell'economia, poiché si prospetta il rischio tangibile che molte imprese non saranno nelle condizioni di ripagare il debito contratto;
              in questa fase di contrazione economica è vitale fare ogni sforzo per scongiurare che gli effetti sull'economia reale si trasferiscano al settore del credito, in una spirale foriera di ulteriori impatti negativi su famiglie, imprese ed enti locali (e quindi sui servizi di prossimità), oltre che sul sistema finanziario;
              nel contesto di politiche di bilancio anticicliche i deficit nazionali potrebbero essere più sostenibili di elevati livelli di indebitamento privato;
              lo stock di passività detenute da società non finanziarie, famiglie e istituzioni senza scopo di lucro (debito privato), presentato sul sito della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), si attestava a fine 2019 al 109,3 per cento del Prodotto interno lordo ed è salito nel terzo trimestre 2020 al 119 per cento del Prodotto interno lordo (di cui il 41 per cento è relativo alle famiglie ed il 69 per cento alle imprese);
              la centralità delle istituzioni europee nell'affrontare con coraggio la sfida in atto è dimostrata dalla decisione della Commissione europea del mese di marzo 2021 di attivare la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita (PSC) nell'ambito della strategia posta in essere per rispondere in maniera rapida, decisa e coordinata alla pandemia che consente agli Stati membri di adottare misure per reagire alla crisi in modo adeguato, discostandosi dagli obblighi di bilancio che normalmente si applicherebbero in forza del quadro di bilancio europeo;
              a distanza di un anno, il 3 marzo 2021, la Commissione europea ha adottato una comunicazione che fornisce agli Stati membri orientamenti generali sulla conduzione della politica di bilancio nel periodo a venire ricordando che l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza avrà anche importanti implicazioni per le politiche di bilancio nazionali; nei prossimi anni infatti le spese finanziate con sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza daranno un notevole impulso all'economia, senza aumentare i disavanzi e il debito nazionali;
              nella stessa occasione il commissario per l'economia, Paolo Gentiloni, ha commentato sottolineando la determinazione della Commissione nell'affrontare la pandemia e nel sostenere l'occupazione e le imprese con la consapevolezza che la battaglia contro l'epidemia non è ancora vinta, auspicando il necessario sostegno di bilancio anche per il 2022;
              alla luce di queste considerazioni, risultano, pertanto, necessari un coinvolgimento, in prospettiva, dei singoli Governi nazionali e delle istituzioni europee atto a contrastare la caduta del reddito del settore privato intervenuta durante questo anno di pandemia anche attraverso un aumento dell'indebitamento pubblico volto ad assorbire parte del debito privato contratto nel 2020 e la proroga, nell'immediato, delle misure straordinarie in materia di moratoria dei prestiti per famiglie e imprese e di potenziamento del Fondo centrale di garanzia, verificando, in tale contesto, la possibilità di allungare a 15 anni la tempistica di restituzione dei prestiti garantiti dallo Stato;
              le linee guida Eba sull'applicazione della definizione di default (EBA/GL/2016/07) e il Regolamento delegato (UE) n.  171/2018 della Commissione europea del 19 ottobre 2017, che individua la soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato, hanno innovato dal 1o gennaio 2021 i criteri per identificare le esposizioni in stato di default prudenziale da parte delle banche; tali provvedimenti, come ricordato dal Governatore della Banca d'Italia in una audizione alla Camera il 10 febbraio 2021, sono frutto di un processo complesso, caratterizzato da un intenso dibattito tra le autorità europee e nazionali;
              secondo le nuove regole in particolare, l'inadempienza di un'impresa si verifica quando la stessa è in arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente, riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell'1 per cento del totale delle esposizioni di un'impresa. Per le persone fisiche e le piccole e medie imprese, esposte nei confronti di una banca per finanziamenti inferiori a 1 milione di euro, l'importo del pagamento scaduto che fa scattare la classificazione a default è di 100 euro (purché superiori alla soglia dell'1 per cento dell'esposizione totale);
              l'entrata in vigore della nuova disciplina è coincisa con un periodo di incertezza economica legata alla pandemia da Covid-19 e proprio in considerazione del periodo di difficoltà economica si rilevano una serie di criticità, che vanno affrontate per evitare una restrizione dell'offerta di credito, assolutamente deleteria nel contesto attuale, ed impatti sociali sulle famiglie e sulle imprese; sarebbe auspicabile pertanto un intervento per modificare e adattare temporalmente la normativa per garantire il massimo supporto all'economia reale e la tenuta del tessuto produttivo,

impegna il Governo:

1) a promuovere l'attuazione a livello comunitario di politiche e di strumenti comuni, sostenuti dall'emissione di titoli europei, volti a concorrere all'assorbimento delle perdite e al consolidamento dei debiti del settore privato determinati dalla pandemia nei bilanci pubblici e a sostenere la capitalizzazione delle imprese;
2) ad adottare iniziative per continuare ad assicurare liquidità alle imprese e garantirne la solvibilità:
      a) verificando con le competenti istituzioni europee la possibilità di modificare il Temporary Framework sugli aiuti di Stato al fine di estendere la durata del limite temporale per gli aiuti sotto forma di garanzia sui prestiti a quindici anni dagli attuali sei;
      b) prorogando dal 30 giugno 2021 fino al 31 dicembre 2021 sia la moratoria in favore delle micro, piccole e medie imprese relativamente all'apertura di credito e concessione di prestiti non rateali o prestiti e finanziamenti a rimborso rateale, sia l'operatività dell'intervento straordinario in materia di garanzie erogate dal Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese a supporto della liquidità delle piccole e medie, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n.  23 del 2020;
      c) potenziando le misure esistenti e introducendone di nuove per concorrere all'assorbimento delle perdite, alla capitalizzazione e al consolidamento del debito delle imprese colpite dalla pandemia;

3) ad adoperarsi con le autorità competenti al fine di:
      a) introdurre una temporanea flessibilità alle norme Eba sui crediti deteriorati, in vigore dal 1o gennaio 2021, che tenga conto della crisi in corso causata dalla pandemia e dalle chiusure generalizzate delle attività economiche in tutti i Paesi dell'Unione;
      b) concertare in sede europea una revisione della nuova definizione di default;
      c) promuovere una campagna informativa nei confronti della clientela sulla mutata normativa europea, in coerenza con la strategia nazionale per l'educazione finanziaria.
(1-00459) «Boccia, Serracchiani, Ubaldo Pagano, Fragomeli, Buratti, Dal Moro, De Micheli, Madia, Navarra, Sanga, Sani, Topo, Frailis, De Filippo, Pellicani, Rossi, Orfini, Carnevali, Berlinghieri, Bruno Bossio, Cenni, Lattanzio, Pezzopane, Incerti, Viscomi, Lacarra, De Maria, Mura, Boldrini, Ciampi, Morani, Prestipino, Siani, La Marca, Piccoli Nardelli, Carla Cantone».