XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 528 di martedì 22 giugno 2021

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FEDERICA DAGA, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 18 giugno 2021.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Cancelleri, Cavandoli, Ceccanti, De Maria, Luigi Di Maio, Gebhard, Lapia, Lupi, Magi, Melilli, Muroni, Occhionero, Paita, Ribolla, Schullian e Tasso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 99, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Misure a sostegno del comparto dell'organizzazione dei matrimoni, nell'ottica della ripresa in sicurezza di tali eventi - n. 3-02349 - Rinvio dell'interrogazione n. 3-02146)

PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Manzo ed altri n. 3-02146 e Pezzopane n. 3-02349 (Vedi l'allegato A).

Avverto che, su richiesta del presentatore e con il consenso del Governo, l'interrogazione Manzo ed altri n. 3-02146 è stata testé rinviata ad altra seduta.

Il Vice Ministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Pezzopane n. 3-02349. Prego, Vice Ministro.

GILBERTO PICHETTO FRATIN, Vice Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, Presidente, e grazie agli onorevoli interroganti. Si concorda con la considerazione comune effettuata dagli atti in discussione - in realtà in questo caso si tratta di un atto in discussione, essendo stato rinviato il secondo atto, quello dell'onorevole Manzo -, nel ritenere il valore strategico del settore del wedding, il quale coinvolge numerose categorie professionali, tra le quali vi sono, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, oltre a quelle operanti nella ristorazione (banqueting e catering) e nella sartoria (e dunque il tessile e la moda), i fiorai, i musicisti, i fotografi e molte altre categorie.

Al fine di salvaguardare il settore in parola, preme evidenziare che, in seno al “decreto Riaperture-bis”, il decreto n. 65 del 18 maggio 2021, è stata consentita, a far data dal 15 giugno, quindi da pochi giorni, la possibilità di dar luogo a feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, e nel rispetto dei protocolli e delle linee guida appositamente stabilite dalle autorità preposte, al fine di garantire una ripresa in sicurezza del settore.

Tale misura specifica del “decreto Riaperture-bis” si inserisce invero in un generale allentamento delle restrizioni anche in zona gialla e bianca. A tal fine, sono state infatti previste la possibilità di consumare cibi e bevande all'interno dei locali, l'apertura degli esercizi presenti in mercati, centri commerciali, gallerie, parchi commerciali, anche nei giorni festivi e prefestivi, la riapertura al pubblico dei parchi tematici e di divertimento, nonché delle attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, sempre nel rispetto dei rispettivi protocolli e linee guida.

A fronte della situazione descritta dagli onorevoli interroganti, il Governo, oltre ad allentare le misure restrittive sinora in corso, è intervenuto inoltre con misure di sostegno economico per le imprese danneggiate a seguito del lungo protrarsi dell'emergenza sanitaria. In particolare, oltre all'accesso a contributi a fondo perduto, nonché alle indennità per i lavoratori autonomi, anche del settore in parola, si ricorda che l'articolo 26 del “decreto Sostegni”, il n. 41 del 2021, ha altresì istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze, un fondo di 220 milioni di euro da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza COVID-19, ivi incluse le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati. Tale fondo è stato poi ulteriormente incrementato di 120 milioni di euro con il “decreto Sostegni-bis”, il n. 73 del 2021, attualmente in fase di conversione in questo ramo del Parlamento.

In tale direzione, il “decreto Sostegni-bis” prevede inoltre specifiche misure urgenti per il settore tessile e della moda, nonché per le altre attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica, grazie alle quali si dispone anche la proroga al 31 dicembre 2021 del periodo di fruizione del credito d'imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda e degli accessori e l'innalzamento del relativo limite di spesa a 95 milioni di euro per l'anno 2021 e a 150 milioni di euro per l'anno 2022.

Resta ferma la volontà del Governo e del Ministero che qui rappresento di attivare ulteriori misure a favore del settore tessile e della moda, alcune delle quali sono ricomprese nei progetti che sono stati presentati, che potrebbero essere finanziati con i fondi previsti dal Recovery Fund.

Tra le misure richieste a sostegno del settore del wedding, il Ministero dell'Economia e delle finanze, sentito al riguardo, ha riferito inoltre che, al fine di contrastare gli effetti socio-economici negativi derivanti dal perdurare dell'emergenza epidemiologica, sono state altresì previste ulteriori misure in materia fiscale. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricordano: il differimento del periodo di sospensione dei termini di versamento derivanti dalle cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge relativi alle entrate tributarie e non; la rimodulazione del pagamento dei debiti; l'annullamento automatico di tutti i debiti di importo residuo fino a 5 mila euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti di riscossione dal 2000 al 2010, nonché ricompresi in precedenti definizioni agevolate se relative a persone fisiche o giuridiche che hanno percepito nell'anno d'imposta 2019, ovvero nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, un reddito imponibile fino a 30 mila euro. In conclusione, dunque, si rappresenta che questo Governo continuerà a porre in essere ogni iniziativa utile a sostenere le imprese italiane, incluse quelle operanti in questi settori particolarmente colpiti dall'emergenza epidemiologica.

PRESIDENTE. La deputata Pezzopane ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

STEFANIA PEZZOPANE (PD). Grazie, Presidente. Ringrazio il rappresentante del Governo per la sua risposta e sono ovviamente soddisfatta perché il lavoro che è stato fatto è un lavoro serio, sia per le misure previste nel “Riaperture-bis”, dove le restrizioni sono state allentate, sia per quanto stiamo facendo anche in questi giorni, in queste ore, nell'altro decreto, il “Sostegni-bis”, dove ci sono, anche negli emendamenti, appositi interventi per i settori più colpiti. Così come mi auguro che il Governo, tenendo fede alle cose ora ascoltate - cose positive - possa guidare e seguire l'utilizzo di ulteriori misure nel PNRR e seguire con attenzione le materie fiscali e i riferimenti, così come finora abbiamo fatto, perché questo settore effettivamente è stato gravemente colpito.

Il lockdown e le misure di restrizione della socialità hanno ovviamente determinato cambiamenti nell'organizzazione sociale in larga scala, ma certamente il settore dei matrimoni, il cosiddetto settore del wedding, ha subìto un contraccolpo fortissimo. Ci sono dei dati eclatanti: il fatturato, infatti, secondo report nazionali e internazionali, è crollato del 92 per cento rispetto all'anno precedente. Questo ha prodotto anche ricadute sul turismo. È noto che in Italia ci sono dei luoghi, dei siti particolarmente belli dal punto di vista paesaggistico o monumentale, che vengono scelti anche come mete preferite per matrimoni da oltre confine; questo, chiaramente, produce un effetto positivo anche sul turismo. Stando alle elaborazioni sui dati Istat, sono 17 mila i matrimoni saltati, quelli soprattutto previsti tra marzo e aprile, che è poi il momento in cui ho prodotto l'interrogazione. Era quella una fase anche particolarmente accesa del dibattito; c'è stata anche una manifestazione, con oltre 50 mila operatori economici e mezzo milione di lavoratori del settore che si sono uniti simbolicamente in una manifestazione indetta proprio sul tema e denominata Insieme per il wedding. In quella occasione ho incontrato gli operatori che chiedevano al Governo delle misure e attenzione; misure che ci sono state. Naturalmente, come per altri settori, non si potrà ripagare e ristorare di tutto quanto si è perso; bisognerà, però, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, fare in modo di produrre un'accelerazione sulla ripresa proprio delle attività economiche e produttive in maniera tale da produrre un recupero nel tempo di quanto è stato perso.

Oltre alle misure che venivano prima rappresentate e che sono, ovviamente, misure concrete, inserite in decreti, in strumenti normativi - quindi sono cose serie e importanti -, mi auguro che ci sia, magari nel Ministero per le attività produttive, una capacità di seguire le evoluzioni ed accompagnarle doverosamente per una ripresa effettiva.

(Iniziative volte a predisporre misure per mitigare i disagi derivanti dai lavori sulla tratta ferroviaria tra Prato e Bologna - nn. 3-01967 e 3-02346)

PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Donzelli e Bignami n. 3-01967 e Bignami e Donzelli n. 3-02346, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A).

Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Giovanni Carlo Cancelleri, ha facoltà di rispondere alle interrogazioni.

GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Rispondo congiuntamente agli atti dell'onorevole Donzelli e dell'onorevole Bignami in quanto vertono su analogo argomento. In relazione ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti, Rete Ferroviaria Italiana rappresenta che la linea ferroviaria Bologna-Prato, individuata da tempo come parte centrale del corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo, è interessata da importanti lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico per l'adeguamento degli standard europei per il traffico delle merci. L'intervento è funzionale anche a garantire il collegamento dei terminal interni e portuali delle aree logistiche tirrenica ed emiliano-romagnola con il centro e il nord dell'Europa, a beneficio, quindi, di tutto il traffico ferroviario in termini di maggiore regolarità del servizio e potenzialità della linea.

Tale intervento di modernizzazione infrastrutturale e tecnologica consentirà il completo rinnovo del sistema di circolazione della linea, oltre al rinnovo delle stazioni per migliorare le condizioni di accessibilità con l'abbattimento delle barriere architettoniche e il restyling dei fabbricati per offrire alla clientela dei servizi regionali più elevati standard qualitativi.

Sono previste diverse fasi di intervento: la prima tratta interessata è quella compresa fra Prato Centrale e Vernio, dove i cantieri sono attivi da dicembre 2020 e termineranno il prossimo dicembre 2021. Le attività si sposteranno, poi, fra Pianoro e San Benedetto Val di Sambro, da dicembre 2022 a dicembre 2023, per concludersi nella tratta tra San Benedetto Val di Sambro e Vernio, da dicembre 2024 a dicembre 2025. L'investimento complessivo è di circa 500 milioni di euro. Le diverse attività lungo la linea ferroviaria necessitano dell'interruzione continuativa di un binario, l'interruzione del binario attiguo dalle 9 alle 16 nelle giornate dal lunedì al venerdì e l'interruzione di entrambi i binari fino a 31 ore continuative nei fine settimana (al massimo tre al mese), dalle 9 del sabato alle 16 della domenica. Negli anni dal 2022 al 2024 le attività proseguiranno nelle stazioni e nello sviluppo tecnologico senza richiedere la rivisitazione del modello di servizio viaggiatori e merci della linea.

Per l'orario ferroviario corrente, anno 2020/2021, il servizio è stato riprogrammato tenendo presente le limitazioni infrastrutturali citate e con l'obiettivo di massimizzare la capacità residua, prevedendo la prevalenza dei servizi viaggiatori in fascia diurna e la prevalenza dei servizi merci in fascia serale/notturna. Quanto alla richiesta di confronto con i soggetti a vario titolo interessati, nel mese di marzo del 2021 è stata istituita e attivata nella regione Emilia-Romagna e nella regione Toscana una cabina di regia con l'obiettivo di costruire un osservatorio permanente per il monitoraggio dell'avanzamento degli interventi e la risoluzione delle criticità che possono emergere. Tale cabina prevede la partecipazione dei rappresentanti di RFI, delle imprese ferroviarie coinvolte per i servizi ai viaggiatori, dei comuni nel cui territorio ricade la linea ferroviaria Bologna-Prato, della città metropolitana di Bologna, della provincia di Prato e del comitato pendolari della linea.

Compito della cabina di regia è anche quello di coordinare l'informazione all'utenza sia circa l'avanzamento dei lavori, sia sull'adeguamento dei modelli di offerta integrati ferro/gomma. La cabina di regia ha predisposto un nuovo protocollo d'intesa tra le regioni e RFI che riepiloga, aggiorna e disciplina le reciproche attività durante tutte le fasi dei lavori.

Al fine di ridurre al massimo i disagi per l'utenza, Trenitalia, d'intesa con le regioni Toscana ed Emilia-Romagna, competenti in materia di programmazione e gestione dei servizi ferroviari regionali, ha individuato dei servizi sostitutivi ed integrativi dell'offerta ferroviaria, che è stata comunque mantenuta e progressivamente aggiornata, tenendo conto delle istanze e delle segnalazioni dell'utenza.

In particolare, nei giorni dal lunedì al venerdì, sulla relazione Bologna-Prato circoleranno 3 treni regionali e 1 treno intercity tra le ore 5,33 e le 7,20, mentre tra le 8,30 e le 13,33 sono effettuati 5 servizi, di cui 3 esclusivamente con bus e 2 con treno e bus. Sulla stessa relazione, nella fascia oraria tra le 15,33 e le 22,03, circolano 7 treni regionali e 3 treni intercity. Negli stessi giorni, sulla relazione Prato-Bologna circolano 5 treni regionali e 1 intercity tra le 4,57 e le 8,42, mentre tra le 9,45 e le 13,50 sono effettuati 7 servizi, di cui 4 esclusivamente con bus e 3 con treno e bus. Nel pomeriggio, nella fascia oraria tra le 15,56 e le 21,07, circolano 5 treni regionali e 3 treni intercity. Infine, dal 9 al 29 agosto 2021, quando la linea sarà indisponibile nella tratta Pianoro-Prato, sarà effettuato un servizio ferroviario tra Bologna e Pianoro con frequenza ogni 60 minuti, cui si accompagnerà un servizio sostitutivo finalizzato a garantire la mobilità fra Bologna e Prato.

PRESIDENTE. Il deputato Giovanni Donzelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie. Ringrazio lei e ringrazio il Governo per aver risposto. Non sono soddisfatto, perché quando si parla di servizi sostitutivi emerge una serie di problemi che non sono stati risolti. Per esempio, quanto questo allunghi i tempi e quanto siano a norma. Per carità, stiamo sperando tutti di essere in via d'uscita da questa pandemia, ma i servizi sostitutivi nei mesi scorsi erano affollatissimi e, quindi, c'era anche il problema - e paura e preoccupazione - della diffusione del virus. I mezzi sostitutivi fanno dei percorsi e delle tratte che sono spesso trafficatissimi e, quindi, si allungano pesantemente i tempi.

Poi, noi chiedevamo, in queste interrogazioni, se c'era la disponibilità di svolgere un tavolo, da parte del Governo, con RFI, le regioni competenti e, ovviamente, i sindaci dei territori ed eventualmente i comitati dei pendolari, perché quella è una tratta che viene percorsa da centinaia di persone che la usano tutte le mattine per andare a lavorare. È una tratta particolare e delicata e ben vengano i lavori di miglioramento della linea. Il problema non è che mettiamo in discussione se sia necessario migliorare l'infrastruttura e la linea, ma cosa si fa per evitare dei disagi enormi mentre si fanno i lavori.

La risposta del Governo è insoddisfacente perché è stato fatto un elenco dei servizi, che sono gli stessi che sapevamo e che noi citavamo nell'interrogazione, che non sono servizi sufficienti. Sono servizi di cui si stanno lamentando i sindaci, e non sono di Fratelli d'Italia - ed è necessario ricordarlo - i sindaci di quell'area; sono tutti delle parti a noi opposte e, tra l'altro, sindaci che sostengono la maggioranza e il Governo. Allora, se i sindaci che sostengono questa maggioranza di Governo sollevano un problema istituzionale, le risposte del Governo dovrebbero essere almeno di incontrarli, di aprire un tavolo, di capire come risolvere i problemi, ma nella risposta che attualmente è arrivata non c'è traccia di tutto questo.

(Tempi di adozione del decreto attuativo previsto dalla legge di bilancio 2021, relativo alla banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi - n. 3-02255)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Giovanni Carlo Cancelleri, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Baldini n. 3-02255 (Vedi l'allegato A).

GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Oggi più che mai, nell'ottica del rilancio del settore del turismo, la gestione delle strutture destinate a offrire ospitalità al pubblico deve rispondere all'esigenza di migliorare la qualità dell'offerta turistica, garantendo la tutela del consumatore e della concorrenza, obiettivi questi perseguiti dal legislatore con la previsione della banca dati di cui all'articolo 13-quater del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34.

Con riferimento a quanto osservato dall'onorevole interrogante in merito allo stato dell'iter di adozione del decreto avente a oggetto la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, faccio presente che il Ministero del Turismo è stato istituito con il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, sicché solo recentemente è stato possibile affrontare il tema in discussione.

Tuttavia, gli uffici del Ministero si sono immediatamente attivati, tanto che lo schema del provvedimento è stato predisposto all'esito di un confronto e di una serie di incontri con la competente commissione speciale turismo e industria alberghiera della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel corso dei quali è stato condiviso il testo già sottoposto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, la quale, nella seduta del 20 maggio 2021, ha reso parere favorevole. Il decreto è stato, quindi, trasmesso al Consiglio di Stato, il quale ha espresso parere interlocutorio n. 1055 del 18 giugno 2021, al quale il Ministero del Turismo si sta adeguando ai fini dell'ulteriore iter.

Ciò premesso, è utile evidenziare la specificità di questo importante strumento. Nella banca dati saranno indicati la tipologia dell'alloggio, l'ubicazione, la capacità ricettiva e gli estremi del titolo abilitativo dell'immobile, l'indicazione del soggetto esercente l'attività ricettiva (anche in forma di locazione breve), nonché il codice identificativo di ciascuna struttura ricettiva.

In un apposito protocollo saranno indicati i parametri tecnici finalizzati a individuare macro-tipologie omogenee a livello nazionale in cui inserire le diverse strutture ricettive presenti a livello regionale e provinciale e saranno previste la generazione dei codici della banca dati e la definizione delle modalità di accesso diretto alle banche dati regionali, al fine dell'implementazione della piattaforma nazionale.

Le informazioni contenute nella banca dati e i codici alfanumerici saranno pubblicati sul sito istituzionale del Ministero del Turismo.

I titolari di strutture ricettive, i soggetti che concedono in locazione breve un immobile, gli esercenti attività di intermediazione immobiliare e i gestori di portali telematici per l'offerta di alloggi a fini turistici dovranno indicare il codice identificativo regionale o il codice alfanumerico generato dalla banca dati all'interno di ogni comunicazione riguardante l'offerta e la promozione dei servizi all'utenza, pena l'applicazione di una sanzione pecuniaria.

La banca dati segna un significativo passo in avanti ai fini della conoscenza della realtà delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, nell'ottica di tutelare il consumatore e garantire la concorrenza.

La disciplina della descritta banca dati si pone in sintonia con la recente direttiva comunitaria n. 514 del 2021 che, nell'approvare nuove norme in materia di cooperazione amministrativa, ha imposto ai gestori di piattaforme telematiche l'obbligo di comunicare una serie di dati, tra cui i redditi percepiti dai soggetti che si avvalgono di tali piattaforme. La citata direttiva n. 514 del 2021 obbliga gli Stati nazionali a emanare la normativa nazionale di attuazione entro il 31 dicembre 2022. In sede di attuazione della normativa comunitaria, pertanto, potrà essere operato il necessario coordinamento tra la disciplina della banca dati prevista all'articolo 13-quater del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, e la disciplina introdotta dalla direttiva comunitaria n. 514 del 2021.

PRESIDENTE. La deputata Maria Teresa Baldini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

MARIA TERESA BALDINI (CI). Grazie Presidente, grazie sottosegretario. Credo che semplificare e armonizzare la normativa attuale per i bed and breakfast sia sicuramente il compito di un Governo che vuole incrementare e semplificare delle attività che, come tante, hanno sofferto molte problematiche legate proprio a questa pandemia.

Il turismo è importante, è fondamentale per l'Italia. Il bed and breakfast riceve ospiti e famiglie che optano per un particolare turismo, anche in realtà molto spesso poco conosciuto e magari non pubblicizzato dai siti internazionali. Il recupero delle zone adibite con bed and breakfast ha permesso di rivitalizzare molti borghi e molti territori marginali spesso in disuso e ha incrementato anche il lavoro soprattutto delle donne; donne che hanno fatto del bed and breakfast una casa accogliente e rappresentativa di quel territorio.

Ogni regione ha legiferato senza linee di indirizzo nazionali, dimenticando e sottovalutando il valore spesso turistico, il valore culturale e il valore territoriale del bed and breakfast.

Sono stati 2 anni difficili, con costi di gestione e tasse, con sostegni quasi inesistenti, appunto, per i bed and breakfast. Dunque, ringrazio il Presidente e ringrazio i Ministri competenti per aver dato attenzione a questa realtà e, se lo riterranno, l'auspicio è di attivare misure sempre più coordinate e sempre più favorenti questa realtà italiana.

È una realtà che è capace di attirare persone da tutto il mondo (spesso internazionali) che amano la nostra identità, il coraggio dell'Italia, proprio il coraggio che vuole esprimere e favorire questo tipo di turismo. Noi, come Coraggio Italia, favoriamo sempre l'identità, la bellezza, la cultura italiana, che ha un valore partendo anche dalle piccole realtà, ma che sono quelle che poi riusciranno nel tempo a valorizzare quella che è la nostra cultura, la cultura italiana (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

(Iniziative volte a favorire l'inclusione dei disabili nel mondo del lavoro nell'ambito dei programmi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza - n. 3-02347)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Tiziana Nisini, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Dall'Osso e Pettarin n. 3-02347 (Vedi l'allegato A).

TIZIANA NISINI, Sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Grazie, Presidente. L'onorevole interrogante chiede quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire la parità sociale e favorire l'inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, anche attraverso l'utilizzo delle risorse provenienti dal Recovery Fund. Preliminarmente rilevo che il Governo Draghi ha voluto istituire un'autorità politica ad hoc per sottolineare il rilievo attribuito alle politiche in favore delle persone con disabilità e per garantire che le azioni delle singole amministrazioni siano guidate da una prospettiva unitaria e condivisa. L'impianto del PNRR è caratterizzato da una particolare sensibilità ed attenzione verso le persone con disabilità, in un'ottica orientata all'inclusione attiva. Infatti, la persistenza di disuguaglianze, così come l'assenza di pari opportunità, soprattutto nel lavoro, non pongono solo un problema di equità e di inclusione ma sono anche un ostacolo significativo alla crescita economica. Tra le riforme strategiche previste dal Piano vi è certamente quella della “Legge quadro della disabilità” che si propone di semplificare l'accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenziare gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato e possibilmente partecipato dalle persone con disabilità.

Analizzando gli interventi mirati previsti nel Piano, l'Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” ha l'obiettivo di accelerare il processo di deistituzionalizzazione, fornendo servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari al fine di migliorare l'autonomia delle persone con disabilità. Il progetto sarà realizzato dai comuni, singoli o in associazione, coordinati dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in collaborazione con le regioni, al fine di migliorare la capacità e l'efficacia dei servizi di assistenza sociale personalizzati, focalizzati sui bisogni specifici delle persone disabili e vulnerabili e delle loro famiglie. Gli interventi saranno centrati sull'aumento dei servizi di assistenza domiciliare e sul supporto delle persone con disabilità per consentire loro di raggiungere una maggiore qualità della vita, rinnovando gli spazi domestici in base alle loro esigenze specifiche e trovando nuove aree, anche tramite l'assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali. L'investimento, inoltre, fornirà alle persone disabili e vulnerabili dispositivi informatici e supporto per sviluppare competenze digitali, al fine di garantire loro l'indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro, attraverso soluzioni di smart working.

Per quanto riguarda la materia specifica dell'inclusione lavorativa, fortemente auspicata dall'onorevole interrogante, nell'ambito della Missione 5 è previsto, sotto la titolarità del Ministero del Lavoro, un intervento sulle politiche attive di sostegno all'occupazione orientato a introdurre strumenti mirati per la presa in carico dei disoccupati e per la costruzione di percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze di accompagnamento al lavoro. In questo ambito generale sono necessari interventi puntuali concreti per le persone con disabilità. Tra questi, la creazione di una banca dati per il collocamento mirato, strumento indispensabile già previsto dalla normativa vigente per la semplificazione degli adempimenti e l'efficacia del servizio, e l'introduzione di figure professionali esperte nella valutazione del potenziale individuale delle persone con disabilità e nella consulenza nei processi di adattamento e di accessibilità ai luoghi di lavoro. A tal fine è necessaria una riorganizzazione dei centri per l'impiego, assicurando una formazione specialistica in materia di disability management, per gli operatori dei centri. È opportuno, inoltre, prevedere misure di finanziamento dei percorsi formativi, anche all'interno delle singole realtà produttive, nonché meccanismi e clausole premianti a favore di imprese ed enti, anche al fine di istituire nei luoghi di lavoro la figura del responsabile dell'inserimento lavorativo. Sottolineo, infine, che in questi mesi è stato dato un decisivo impulso all'attuazione della disciplina in materia di inserimento mirato delle persone con disabilità di cui al decreto legislativo n. 151 del 2015, con particolare riferimento al decreto ministeriale di definizione dei contenuti della banca dati del collocamento mirato, che è in fase di perfezionamento, e alle linee guida per il collocamento mirato. Si tratta di una disciplina molto complessa da un punto di vista tecnico e molto articolata per la pluralità dei soggetti coinvolti nella sua definizione e che adesso appare imprescindibile attuare in sinergia con gli interventi del PNRR.

Concludo, ringraziando l'onorevole interrogante per la tematica posta in rilievo e assicuro che il Ministero del Lavoro, in piena collaborazione con il Ministero per le Disabilità, sarà particolarmente impegnato nell'attuazione di interventi che rispondano ad un'irrinunciabile esigenza di tutela e sostegno delle persone con disabilità, nel difficile processo di inserimento lavorativo e all'obiettivo di rendere il lavoro lo strumento fondamentale per la realizzazione dei progetti di vita indipendente.

PRESIDENTE. Il deputato Matteo Dall'Osso ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

MATTEO DALL'OSSO (CI). Grazie, Presidente, grazie sottosegretario. Sì, sono soddisfatto. Avete dato risposta ad un tema così delicato e complesso, come è appunto il tema della disabilità particolarmente relazionata al mondo del lavoro. Si tratta di aver capito l'importanza che ha il riconoscimento di un diritto costituzionale e dare voce, conseguentemente, a persone fragili che vogliono rendersi autonome e utili alla società nonché intraprendere un discorso di indipendenza economica che conferisce all'individuo dignità personale. Questo è un argomento cardine in una società civile dove ancora oggi, purtroppo, si assiste troppo spesso ad azioni assolutamente impensabili che vedono il coinvolgimento delle persone fragili come oggetto di derisione e maltrattamenti. Sono certo che le risorse provenienti dal Recovery Fund e dal Next Generation EU possano aiutare a promuovere il principio costituzionale che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. Oggi, l'Europa è pronta a rispondere alla crisi pandemica con progetti che individuino la coesione e l'inclusione come fondamentali, destinando loro risorse economiche. Oggi, con il Governo Draghi - e la ringrazio sottosegretario - si assiste ad un cambio di passo rispetto al Governo precedente dove mancavano riferimenti e politiche occupazionali rivolte a persone con disabilità. È fondamentale, oggi, investire in personale qualificato al fine, appunto, di efficientare il mondo lavorativo e l'occupazione di persone con disabilità. Il mondo del lavoro aiuta certamente a ripristinare un equilibrio tra le persone, assolutamente necessario ed assolutamente indispensabile per una società moderna. Occorre coraggio per continuare a innovare continuamente; occorre veramente il coraggio. Grazie mille Coraggio Italia (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

(Iniziative di competenza in ordine all'elezione del presidente dell'Unione italiana tiro a segno - n. 3-01095)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per la Difesa, Stefania Pucciarelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Potenti n. 3-01095 (Vedi l'allegato A).

STEFANIA PUCCIARELLI, Sottosegretaria di Stato per la Difesa. Grazie, Presidente e grazie all'onorevole interrogante. L'Unione italiana tiro a segno è ente pubblico sottoposto alla vigilanza della Difesa, ai sensi dell'articolo 20 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 e dell'articolo 59 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90. L'ente è, altresì, Federazione sportiva nazionale ai sensi e agli effetti del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242. Attualmente, l'incarico di commissario straordinario dell'Unione italiana tiro a segno è rivestito dal colonnello Igino Rugiero, nominato il 4 novembre 2019 con decreto del Ministro della Difesa a seguito della decadenza dal mandato del precedente commissario, avvocato Francesco Soro, intervenuta il 22 ottobre 2019. Quest'ultimo, che era stato nominato, con decreto del Ministro della Difesa, il 2 ottobre 2017 per un periodo massimo di un anno, veniva confermato nella carica di commissario con decreto del 22 ottobre 2018, in ragione delle indicazioni fornite dal presidente del Comitato olimpico nazionale italiano, nonché della rappresentata necessità di provvedere alla modifica dello statuto dell'ente, a seguito del mutamento dei principi fondamentali degli statuti delle Federazioni sportive nazionali e delle discipline associate, deliberato dal Consiglio nazionale del Coni, in data 4 novembre 2018 e approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per lo sport, in data 14 settembre 2018.

Con riferimento, invece, al merito del quesito posto sulle iniziative da parte del Governo “affinché si svolgano con la massima urgenza le procedure finalizzate all'elezione del presidente dell'Unione italiana tiro a segno”, si rappresenta che l'11 novembre 2020 è stata effettuata la prevista concertazione con il Ministero dell'Economia e delle finanze e con il CONI, finalizzata all'esame delle citate modifiche dello statuto dell'ente. Per gli aspetti di più diretta competenza, il Dicastero ha posto in essere ogni possibile iniziativa per consentire che tale provvedimento venisse adottato nel più breve tempo possibile, consentendo così al commissario straordinario di indire l'assemblea nazionale dell'ente per l'elezione del presidente, per il quadriennio olimpico 2021-2024, così come previsto dall'articolo 12, comma 6, dello statuto stesso. Al riguardo, si rende noto che, a seguito dell'approvazione del nuovo statuto, avvenuta con decreto del Ministro della Difesa, di concerto con il MEF, in data 8 marzo 2021, il commissario straordinario ha convocato l'assemblea nazionale per le elezioni del presidente e dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo, che si terrà in data 2 e 3 luglio prossimi.

PRESIDENTE. Il deputato Potenti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

MANFREDI POTENTI (LEGA). La ringrazio, Presidente. L'occasione, anzitutto, per ringraziare il sottosegretario per l'ampia sensibilità verso il mondo della difesa e della cultura militare. Mi ritengo chiaramente soddisfatto per le prospettive di prossima elezione dei vertici di questa importante realtà. Si tratta, come diceva il sottosegretario, di un ente pubblico non economico a base associativa, questo è fondamentale ricordarlo. Per la Lega e credo per tutto il Paese, questo grande ente è ritenuto strategico, in quanto si occupa di materia di armi e lo fa attraverso la formazione dell'uso delle armi in favore dei civili, lo fa attraverso le funzioni di addestramento di coloro che prestano servizio armato; e non solo, svolge anche una importante funzione di certificazione in ambito di riconoscimento di attitudine all'uso delle armi. Il suo assetto a base volontaria ci ha posto spesso il problema di vedere anche queste indizioni, più volte attese, di elezioni per i vertici dell'associazione scontrarsi, ad esempio, con una normativa, quale quella della “legge Madia”, che, in base ad alcuni contenziosi che hanno coinvolto possibili candidati, parrebbe addirittura dover escludere alcune figure importanti di questo mondo associativo dalla possibilità di essere candidate. Noi vogliamo anche sottolineare che questo Governo si è trovato davanti una serie di periodi di commissariamento - sono trascorsi ben quattro Governi da quel 2 ottobre 2017, data della nomina, lo ricordava il sottosegretario, del commissario, avvocato Soro - e, non ultima, la problematica della pandemia, che hanno colpito la grandissima base di questa struttura associativa. E, quindi, le elezioni che si terranno a breve non potranno che essere positive, non possono che essere viste in senso costruttivo, benché sia necessaria ed opportuna una supervisione dell'organo competente, quale è il Ministero della Difesa, per questa grande realtà, che svolge una funzione importante. Io ricordo che, sin dai tempi dell'Unità d'Italia, si tramanda tradizione di questo grande ente, che ha trasformato le proprie denominazioni, ma è sopravvissuto fino ad oggi, portando avanti, in seno alle attività interne, la valorizzazione di una cultura che passa attraverso la capacità di mantenere, nell'ambito civile, quel contegno all'uso di questi mezzi di difesa che sono le armi, che, spesso e volentieri, abbiamo l'occasione, sulla stampa, di vedere come possono essere, invece, male utilizzate da criminali o, addirittura, da persone fuori di testa. Ebbene, si vuole ricordare che questo ente svolge una preminente funzione socioeducativa per l'utilizzo, il maneggio e la cultura delle armi. È importante, quindi, che lo Stato ne difenda l'integrità, l'autonomia e sia garante del corretto funzionamento interno. Sollecito, quindi, a rispondere alle richieste della grande base dei soci di questo ente.

(Iniziative volte a rendere abilitante all'esercizio della professione di farmacista il conseguimento della laurea magistrale in farmacia e in farmacia industriale - n. 3-02348)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per la Difesa, Stefania Pucciarelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Melicchio e Villani n. 3-02348 (Vedi l'allegato A).

STEFANIA PUCCIARELLI, Sottosegretaria di Stato per la Difesa. Grazie, Presidente, grazie all'onorevole interrogante. Con riferimento all'interrogazione in oggetto, preme innanzitutto ringraziare l'onorevole per l'attenzione ad una tematica di profondo interesse per il Ministero dell'Università e della ricerca, la quale, peraltro, è anche di estrema attualità, poiché, proprio in questi giorni, essa è all'esame di questo ramo del Parlamento. Va detto infatti che, in linea di continuità con quanto già disposto dal decreto-legge n. 18 del 2020, il cui articolo 102 ha introdotto il valore abilitante della laurea magistrale in medicina e chirurgia, la VII Commissione della Camera dei deputati ha appena licenziato il disegno di legge di iniziativa governativa, recante disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti. Tale provvedimento, cui il precedente Governo aveva già assegnato una particolare importanza, qualificandolo come disegno di legge collegato alla manovra finanziaria pubblica, ha assunto ancora maggior valore in quanto è individuato tra le riforme necessarie da attuare con il PNRR. Ebbene, dico subito che, proprio grazie ad istanze quali quella formulata dall'onorevole interrogante, si è reso possibile introdurre nuove lauree abilitanti, tra le quali, in particolare, anche quelle in farmacia e farmacia industriale. Fa piacere segnalare che, oltre a queste, il provvedimento ha aggiunto anche quelle in odontoiatria e protesi dentaria, in medicina veterinaria, in psicologia, oltre che i corsi di laurea professionalizzanti in professioni tecniche per l'edilizia e il territorio, professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, professioni tecniche industriali e dell'informazione. Inoltre, proprio grazie al contributo offerto dall'esame parlamentare, il predetto elenco è stato arricchito delle lauree che consentono l'accesso all'esercizio delle professioni di chimico, fisico e biologo e, soprattutto, è stato concepito un meccanismo davvero aperto, che potrà consentire in futuro la possibilità di estendere ulteriormente tale misura ad altre classi di laurea e di laurea magistrale, su richiesta degli ordini e dei collegi professionali, previa emanazione di regolamenti di delegificazione o su iniziativa del Ministro dell'Università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante, sentito l'ordine o il collegio professionale di riferimento. Il superamento del tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi di studio sarà, infatti, il presupposto per accedere all'esame finale di laurea, con il quale si conseguirà, allo stesso tempo, sia il titolo accademico, sia quello di abilitazione all'esercizio della professione. I laureati abilitati potranno così iscriversi immediatamente all'albo, senza dover più attendere la prima sessione utile per l'esame di Stato, in questo modo guadagnando tempo in una fase cruciale della vita per immettersi nel mondo del lavoro. Nella prospettiva così delineata, si renderà senza dubbio necessario ridefinire l'offerta formativa universitaria con la finalità di perseguire una maggiore qualificazione sotto il profilo tecnico-pratico mediante l'introduzione di un tirocinio pratico-valutativo infraculturale. Proprio in ragione di tale finalità, nell'adeguamento delle classi di laurea, un ruolo determinante sarà costituito anche dall'apporto degli ordini professionali e dai Ministeri vigilanti sulle varie professioni, atteso che verrà chiesto il loro contributo per meglio qualificare l'attività formativa professionalizzante da inserire all'interno dei corsi di laurea. Attraverso questo provvedimento, dunque, oltre a un'importante azione di semplificazione e di modernizzazione, si potrà avviare una importante riforma del sistema della formazione universitaria, che la renda ancor più in grado di rispondere alle nuove imponenti sfide economiche e sociali che il Paese è chiamato oggi ad affrontare con coraggio e con spirito innovatore. In conclusione, nel ribadire l'importanza degli obiettivi cui il provvedimento ambisce, si coglie l'occasione per ringraziare l'onorevole interrogante e tutti i gruppi parlamentari per il grande contributo che hanno già offerto al miglioramento del provvedimento, con l'auspicio che, con il medesimo spirito, esso possa essere approvato quanto prima da quest'Aula.

PRESIDENTE. Il deputato Melicchio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

ALESSANDRO MELICCHIO (M5S). Grazie, Presidente. Grazie alla sottosegretaria, mi ritengo, ovviamente, soddisfatto della risposta, perché, come annunciava la sottosegretaria poc'anzi, proprio in questa settimana, stiamo per approvare il disegno di legge sulle lauree abilitanti.

In seguito al “decreto Cura Italia”, con il quale si stabiliva la laurea abilitante per i medici, avevo presentato un ordine del giorno allo stesso “decreto Cura Italia”, il n. 157, rivolto alla professione di farmacista, proprio perché erano i giorni del primo lockdown, quello in cui vedevamo migliaia di morti, migliaia di medici e farmacisti impiegati a fronteggiare l'emergenza sanitaria, che purtroppo in tanti ci hanno lasciato, sia medici che farmacisti; peraltro, proprio per i farmacisti si sono vissuti tali casi in zone di montagna, con farmacie rurali a rischio di chiusura, perché i professionisti che esercitavano la professione in quei luoghi erano stati contagiati e, purtroppo, in tanti sono morti. Ora, in quest'Aula, ascolto sempre dire che gli ordini del giorno non sono spesso utili, ma questo non è il caso perché l'iniziativa che ho preso insieme ai colleghi del MoVimento 5 Stelle si è tradotta in una ottima iniziativa legislativa del Governo, raccolta dall'ex Ministro Manfredi, che ha presentato questo disegno di legge, che va ben oltre le aspettative. Infatti, noi ci concentravamo su un'unica professione e, come ricordava la sottosegretaria, invece, con questo disegno di legge abbiamo la possibilità di agire in maniera organica su molte più professioni, in particolare quella degli odontoiatri, dei medici veterinari, degli psicologi, delle lauree professionalizzanti, così come quelle tecniche per fisici, biologici e chimici. Quindi, andiamo nella giusta direzione e ringrazio il Governo per la risposta e per l'iniziativa sulle lauree abilitanti.

(Iniziative di competenza a sostegno dell'industria nazionale dei videogiochi, con particolare riferimento al riconoscimento di un credito d'imposta – n. 3-01526)

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per la Cultura, Lucia Borgonzoni, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Mollicone 3-01526 (Vedi l'allegato A).

LUCIA BORGONZONI, Sottosegretaria di Stato per la Cultura. Grazie Presidente. Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo proposto dall'onorevole Mollicone, con il quale si chiedono informazioni sull'adozione del decreto attuativo dell'articolo 15 della legge 14 novembre 2016, n. 220, recante disposizioni applicative del credito di imposta per le imprese di produzione di videogiochi. Si rappresenta che il decreto in oggetto, da adottare di concerto con il Ministero dell'Economia e della finanze, sentito il Ministero dello Sviluppo economico, ai sensi dell'articolo 21, comma 5, della legge n. 220 del 2016, tenendo conto altresì di quanto già stabilito dagli altri decreti attuativi della medesima legge, ha seguito un iter istruttorio particolarmente complicato e complesso, anche a causa della peculiarità del settore interessato, rispetto agli altri crediti di imposta riconosciuti per il settore del cinema e dell'audiovisivo. Tuttavia, tale iter, all'esito di approfondimenti interlocutori con la Commissione europea e con l'associazione di categoria, risulta ormai sostanzialmente completato. Con riguardo in particolare all'interlocuzione intercorsa con la Commissione europea sotto il profilo della normativa in materia di aiuti di Stato, occorre precisare che il decreto in esame non rientra nel campo di applicazione del regolamento generale di esenzione n. 651 del 2014, relativo agli aiuti esclusi dall'obbligo di notifica alla Commissione europea. I videogiochi, inoltre, a livello europeo non rientrano tra le opere audiovisive cui si applicano le previsioni della comunicazione della Commissione UE, relativa agli aiuti di Stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive. Pertanto, a differenza delle procedure standard adottate negli altri casi per gli altri aiuti previsti dalla legge n. 220 del 2016, il decreto in esame deve essere notificato ai sensi dell'articolo 108, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ai fini dell'autorizzazione di cui alla norma generale in materia di aiuti di Stato.

Un precedente decreto in materia fu adottato in data 4 agosto 2017 e notificato alla Commissione europea-DG Concorrenza in data 9 novembre 2017. Da quel momento si è avviata una complessa interlocuzione con la Commissione europea, che ha richiesto a questo Ministero ulteriori dati e formulato un'ampia serie di osservazioni, in particolare sulla natura automatica dell'aiuto e sulla necessità di evidenziare il suo carattere culturale e di assicurare l'effetto di incentivazione della misura. Pertanto, in considerazione della necessità di adeguare strumentalmente la misura, al fine di adeguarla alle osservazioni della Commissione, la notifica del testo precedente è stata ritirata ed è stato predisposto un nuovo testo che recepisce le indicazioni della Commissione europea e tiene conto del parere n. 9 del Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo, reso nella seduta del 24 ottobre 2019, nonché delle interlocuzioni con l'associazione di categoria. Il decreto è stato adottato il 14 maggio e sarà tempestivamente notificato alla Commissione europea, alla cui approvazione è subordinato il riconoscimento dell'aiuto.

Io ringrazio l'onorevole per la domanda fatta perché tutta l'industria dei videogiochi l'avevo già seguita nel “Conte 1” e ci tengo veramente tanto perché penso che possa essere un grande strumento anche per creare posti di lavoro nel nostro Paese. Infatti, appena sono tornata al Ministero, ho sbloccato un parere che era fermo al MiSE ormai da tantissimi mesi, che ovviamente bloccava parte di questo iter. È stato semplice, in quanto ho chiamato il Ministro Giorgetti - e per questo lo ringrazio - il quale l'ha fatto firmare immediatamente e siamo riusciti ad andare avanti, cosa che penso dovesse essere fatta anche in precedenza, perché risulta assurdo che rimangano bloccate delle cose, che rimangano ferme nei cassetti dei Ministeri, senza che nessuno dia un input politico per firmarle dopo il grande lavoro che comunque viene fatto dagli uffici.

Voglio anche annunciare qui che sto lavorando, per quanto riguarda il PNRR, nelle imprese creative, anche per riuscire a fare un bando riguardante tutte le imprese legate ai videogiochi, proprio per la centralità e l'importanza che penso che abbiano.

PRESIDENTE. Il deputato Federico Mollicone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie Presidente. Grazie, sottosegretaria Borgonzoni, noi siamo ovviamente soddisfatti di quello che ci sta dicendo, cioè che finalmente questo decreto attuativo è stato firmato e ha proseguito il proprio iter, che ora prevedrà altre burocratiche lungaggini e, quindi, la verifica con la Commissione, quindi, insomma, ci vorrà ancora del tempo; però siamo soddisfatti anche di quello che ha annunciato in chiusura rispetto al suo impegno e rispetto anche a questo retroscena sul parere rimasto fermo negli uffici.

Colleghi, stiamo parlando di un decreto attuativo sulla legge del tax credit per le aziende del videogame, proposta approvata dal Parlamento nella passata legislatura nel 2016, indovinate da chi? Dal Ministro Franceschini, che non è un omonimo del Ministro Franceschini attuale: è proprio la stessa persona! Quindi, noi e tutti gli amici che ci ascoltano, e soprattutto gli operatori del settore che ci ascoltano in via streaming, dobbiamo comprendere che, fatta la legge, per fare un decreto attuativo sono passati anni. Abbiamo scoperto oggi, solo grazie alla trasparenza della posizione della risposta della sottosegretaria Borgonzoni, che questo decreto attuativo, che è quello che rende operativa una misura, fermo restando che deve ancora completare l'iter dopo cinque anni, era rimasto fermo perché qualcuno, qualche manina, l'aveva messo in un cassetto e non aveva chiesto al MiSE il parere relativo. Quindi, o si tratta di una assoluta inefficienza - e chi è responsabile di questo dovrebbe essere destinato a un altro incarico -, oppure c'è un'intenzionalità politica, per cui questo tax credit era figlio di un dio minore e quindi non poteva essere applicato, come è stato fatto giustamente per il cinema e come Fratelli d'Italia da anni si batte perché venga esteso anche al teatro. Facciamo su questo, quindi, un appello alla sottosegretaria Borgonzoni affinché questa formula positiva di sussidiarietà attiva e fiscale possa essere estesa, appunto, anche al teatro.

Quindi, al riguardo c'è una forte responsabilità del Ministro Franceschini in tutte le sue varianti. Sembra ormai la selezione delle capsule della Nespresso: c'è il Franceschini di una legislatura, il Franceschini di un'altra legislatura, a seconda delle stagioni politiche. Bene: quando è stato ed è necessario, e fa cose giuste, lo abbiamo anche elogiato, con grande onestà intellettuale, però questa è la dimostrazione che qualcosa nei suoi uffici non funziona, perché questa interrogazione è stata presentata nel maggio 2020. Quindi, ci prendiamo anche il merito di aver sollevato la questione ed essere piombati come un falco, istituzionalmente parlando, su un decreto attuativo che era rimasto lettera morta. E come questo, colleghi, ce ne sono decine, di decreti attuativi, di leggi approvate, di finanziamenti approvati che non sono diventati ancora operativi per insipienza o perché, magari, qualcuno è più decreto attuativo di altri. Quindi, su questo Fratelli d'Italia alzerà una forte vigilanza. Non vorremmo che, al di là della trasparenza, sottosegretario Borgonzoni, qualcuno considerasse il Parlamento un'inutile incombenza per il Governo.

L'industria videoludica vale più di 2 miliardi nel contesto nazionale, ma ha subito una netta contrazione dei ricavi proprio a causa della drastica riduzione dei già limitati investimenti esteri e delle commesse per i videogiochi non commerciali da parte dei committenti pubblici e privati. Il videogioco è un prodotto intergenerazionale anche culturale - da qui la natura di questo provvedimento - che si afferma sempre di più come crocevia tra tecnologia, creatività italiana, trasmissione di contenuti e intrattenimento. Riteniamo, quindi, sia importante porre anche un'attenzione maggiore agli sport in crescita esponenziale sia per attrarre grandi eventi internazionali, sia per facilitare l'apprendimento delle materie STEM, focus per la competitività nazionale.

Già con il collega Butti proponemmo di riconoscere gli sport elettronici che facessero riferimento ai valori della Carta olimpica.

Sottosegretario, ora, dopo la notifica, bisogna assicurarsi che la misura possa diventare operativa al più presto.

PRESIDENTE. Concluda.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Concludo. A novembre, infatti, saremo a 5 anni di distanza dalla legge del cinema, che l'ha istituita.

Vogliamo sottolineare l'aspetto finanziario: il 3 febbraio, un decreto ministeriale prevedeva una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro per questa misura.

PRESIDENTE. Concluda.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Con un altro decreto è stata ridotta di 8 milioni, portandola a 5: quindi, invece di aumentare un provvedimento come questo, è stato diminuito.

Chiediamo, quindi, che si investa nel tax credit per videogiochi, portandolo fino a 40 milioni nel 2020, insieme ad altri Paesi europei.

PRESIDENTE. Collega, ha concluso il suo tempo.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Appare evidente che la dotazione è pesantemente sotto finanziata.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 12,05, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, il deputato Scoma è in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 99, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,01).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

RENATA POLVERINI (FI). Grazie, Presidente. Volevo richiamare l'attenzione dell'Aula - e la sua, naturalmente - sui fatti incresciosi avvenuti nelle scorse settimane, che hanno visto coinvolti lavoratori che stavano legittimamente difendendo il proprio posto di lavoro, chiedendo condizioni umane. Mi riferisco, in particolare, a quanto è accaduto in provincia di Lodi, a Tavazzano, rispetto ai lavoratori della FedEx-TNT, che stavano manifestando e che sono stati caricati non si capisce bene se da guardie giurate o… io faccio fatica a crederlo, comunque c'è stato un atto di violenza assolutamente inaudito. Ma quanto è accaduto qualche giorno fa, invece, a Biandrate, dove lavoratori della Lidl stavano difendendo il proprio posto di lavoro, è ancora più grave: abbiamo visto un lavoratore, sostanzialmente, ucciderne un altro.

Noi abbiamo riflettuto su quanto accaduto in queste due manifestazioni e ci chiediamo come mai in questo Paese non si sia stati in grado di garantire la sicurezza a persone che, comunque, ripeto, in maniera legittima, stavano manifestando per il proprio posto di lavoro o per le condizioni alle quali sono sottoposti. Mi domando che cosa debba accadere ancora di più, se un agente di polizia, addirittura, viene colpito, come abbiamo visto fare negli ultimi giorni.

Io mi domando se c'è un Ministro dell'Interno che si sta occupando di queste questioni, se le prefetture e le questure fossero preparate; eppure sono diversi mesi che attendiamo questa bomba sociale, l'abbiamo definita tutti quanti così, proprio di fronte ai problemi sul lavoro che la pandemia ha scatenato: persone che hanno timore di perderlo, persone che hanno condizioni inumane, persone che, appunto, come in questi tre casi, stavano lavorando o manifestando, comunque, il proprio disagio.

Noi di Forza Italia chiediamo un'informativa urgente da parte del prefetto per capire se le prefetture e le questure abbiano gli strumenti e i mezzi, se abbiano le indicazioni dal Ministero che le metta nelle condizioni di garantire la sicurezza, laddove ci sono presidi, ripeto, che hanno a che fare con il lavoro. Non possiamo limitarci a parlare di sicurezza nei luoghi di lavoro, come pure abbiamo fatto in quest'Aula, ed abbiamo anche apprezzato le parole del Presidente Draghi; ma se non c'è questo tipo di sicurezza, arrivare al livello successivo è addirittura impossibile. Quindi, Presidente, per suo tramite, chiediamo al Ministro dell'Interno un'informativa urgente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fregolent, immagino sullo stesso tema. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Rizzetto e poi l'onorevole Fiano.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signor Presidente. Gli eventi che la collega Polverini ha ricordato destano preoccupazioni. Noi, come Italia Viva, abbiamo subito sottolineato la gravità della situazione, soprattutto per quello che è accaduto in provincia di Novara: non è possibile morire durante una manifestazione come succedeva in anni di piombo, che non vogliamo che ritornino più nel nostro Paese.

Perciò ci associamo anche noi alla richiesta sia di avere il Ministro dell'Interno, ma anche di avere il Ministro del Lavoro, perché abbiamo la necessità di capire, visto che da mesi si sottolinea il disagio che il nostro Paese sta vivendo, il pericolo di bombe sociali in seguito a questa devastante pandemia che ha colpito alcune zone del Paese più di altre, soprattutto le zone produttive. Bisogna ricordare come soprattutto nelle zone del Nord, le regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, hanno avuto per molti mesi zone rosse e non hanno potuto aprire, far circolare le persone; quindi, la crisi si sente molto di più in alcune zone rispetto ad altre.

Noi chiediamo, oltre alla presenza della Ministra Lamorgese anche la presenza del Ministro del Lavoro per capire i monitoraggi che si stanno facendo in ordine alla situazione di sicurezza del Paese e per le crisi aziendali che in questo momento incominciano ad esplodere in maniera devastante (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie Presidente, sullo stesso tema e sulla scorta anche di quanto ascoltato dai colleghi, sulla cui linea possiamo evidentemente concordare. Però, il vero problema ad oggi nel nostro Paese è che si sta acuendo in modo molto preoccupante - aggravato da questa pandemia e quindi dalle crisi lavorative che ne derivano - lo scontro fra la parte datoriale e i dipendenti, con nel mezzo le sigle sindacali.

Noi, da questi banchi, da destra, diciamo una cosa ed una cosa soltanto: questo tipo di manifestazioni, che hanno visto anche - ahimè e ahinoi - la morte di un sindacalista, andranno probabilmente, ci auguriamo, a scomparire quando in Italia non ci saranno più delocalizzazioni selvagge, quando l'Italia avrà un costo del lavoro equo, quando in Italia tutti i lavoratori e tutti i datori di lavoro saranno coperti da ampie garanzie che ad oggi, evidentemente, non si possono fornire.

Presidente, in Italia ci sarà uno Stato sociale, con un welfare che deve coprire tutti gli ambiti lavorativi, quando non ci saranno più gare al massimo ribasso che fanno guadagnare due euro e mezzo ai nostri lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo deve accadere ad oggi in Italia.

Il tutto chiaramente accompagnato da sigle sindacali che - con il rispetto per il nome che portano - debbono accompagnare tutti i lavoratori non soltanto - mi permetta e mi prendo tutte le responsabilità - rispetto al numero di tessere che un sindacato fa, ma gestendo e salvaguardando ogni posto di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo, ad oggi, manca in Italia.

Sottosegretario, oggi nel nostro Paese non serve più delocalizzare in una notte dall'altra parte del mondo, basta un'ora e un quarto di aereo per trovare un mercato del lavoro laddove i lavoratori vengono pagati il 30, 40, 50 per cento in meno, laddove i lavoratori iniziano ad essere forse anche più formati rispetto ai nostri, laddove la disoccupazione, anche giovanile, ha cifre sicuramente più vantaggiose, più virtuose rispetto al nostro Paese.

Siamo perfettamente d'accordo con tutte le informative, dai prefetti piuttosto che ai questori, a quella del Ministro del Lavoro, che, insieme a questo Esecutivo, dovrebbe giustificare quanto non sta facendo da questo punto di vista, ma lavoriamo tutti assieme affinché una giustizia sociale risorga nel nostro Paese; lo dobbiamo ai nostri lavoratori senza mai tralasciare e dimenticare, Presidente, quella che è, per l'ennesima volta, una delle piaghe del nostro mercato del lavoro: la piaga degli incidenti sul lavoro.

Pertanto, diamoci una mano. Tutto il Parlamento, secondo me, ha questa missione da compiere entro la fine di questa legislatura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Fiano sullo stesso argomento, prego.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Posto ovviamente l'utilità del sentire, comunque, informative da parte del Governo su quanto è accaduto, io tendo a non mescolare insieme argomenti di natura diversa, argomenti di tenuta dell'ordine pubblico con argomenti che riguardano la crisi sociale che potrebbe giungere nel nostro Paese nel prosieguo dell'uscita dalla crisi economica e pandemica che abbiamo attraversato.

La morte di Adil Belakhdim io penso che c'entri meno rispetto alla domanda che, invece, circonda il quesito degli scontri che sarebbero avvenuti tra operai e una polizia privata a cui si riferiva all'inizio del suo intervento la collega Polverini.

Penso che la morte di un sindacalista responsabile d'area, perché investito da un camion - tra l'altro, di quel sindacato di base - sia un episodio di una gravità inaudita. Riguarda, però, anche il livello di etica nel nostro Paese, al di là delle risposte che il Governo potrà dare puntualmente, sia su eventuali questioni di sicurezza sia su eventuali questioni riguardanti la dottrina o la questione complessiva della tenuta del lavoro in questo momento. Il diritto sindacale alla manifestazione è un diritto costituzionale fondamentale che noi dobbiamo preservare. Noi lo preserviamo con le leggi. Dovremmo interrogarci sul perché qualcuno pensa che forzare una manifestazione operaia sindacale sia lecito entro i registri della sua personale etica. Noi saremo, comunque, qui ad ascoltare il Governo; è giusto che il Governo venga a riferire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Napoli, ne ha facoltà.

OSVALDO NAPOLI (CI). Grazie Presidente, credo che quanto successo a Novara sia un fatto estremamente grave. Il gruppo di Coraggio Italia è vicino ai familiari. Sono fortemente commosso riguardo a questa persona che ha dato al mondo sindacale, alla difesa dell'occupazione, la propria vita. La verità è che - qualche collega l'ha già anticipato – si tratta di una situazione sociale che si fa sempre più grave, di cui tutti noi, il Parlamento e il Governo, dobbiamo tener presente. Si aggrava sempre di più, Presidente.

Noi siamo sicuri, lo posso dire con fermezza, che il sindacato e il Governo sapranno fare sintesi su un fattore estremamente importante che sta avvenendo in questi tempi; da una parte, abbiamo una forte disoccupazione, dall'altra parte, invece, abbiamo un concorso a cui partecipa soltanto il 65 per cento dei posti che vengono attribuiti oppure, specialmente al Nord, per certe categorie, manca il personale. Credo che il Governo e i sindacati insieme, ne sono sicuro, potranno vedere questa logica, che è un controsenso. Quanto avvenuto a Novara, l'ho detto prima, è estremamente pericoloso. Il Governo e il Parlamento ne devono tenere conto; siamo vicini alla famiglia e dobbiamo essere vicini a quella famiglia che è venuta in Italia e ha sempre lavorato, ha fatto sempre il suo dovere, ragione di più perché il Governo debba essere vicino a queste persone che si sono comportate sempre in maniera corretta. Questo è l'auspicio che Coraggio Italia dà a questa situazione, a questo fatto gravissimo, e siamo sicuri che, a testa alta, potremo dire, almeno in parte, che, quanto avvenuto, possa essere rivoltato in prospettiva e che non possa accadere più (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro, ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie Presidente, la collega Polverini ha sollevato la necessità di una informativa del Ministro dell'Interno su quanto è avvenuto, la settimana scorsa, a Novara. È del tutto evidente che quello che è successo con la morte del sindacalista Adil è inaccettabile e non è degno di un Paese civile. Ed è - lo vorrei sottolineare in quest'Aula, accanto, ovviamente, alla vicinanza alla moglie e ai familiari, che, credo, sia dovuta anche da questa Assemblea - la punta dell'iceberg di un crescendo, in particolare nel settore della logistica, di scontri, di guerre tra soggetti deboli.

Ciò deve richiamare la politica, deve richiamare il Governo, in questo caso il Ministro del Lavoro, alla necessità che, in quel settore, si realizzi, il più presto possibile, un contratto nazionale di lavoro sulla logistica che superi la giungla contrattuale e spesso anche l'utilizzo di finte cooperative, che hanno, come unico obiettivo, quello di ridurre, non solo i costi, ma anche i livelli di sicurezza e la dignità dei lavoratori. Io credo che questa sia un'emergenza, un'emergenza nazionale, che, ovviamente, va al di là della vicenda di Novara: quella morte ha scosso tutti e credo debba scuotere le coscienze di tutti. Ma c'è una questione più complessiva, di come noi affrontiamo quel mondo, che rischia, altrimenti, di trasformare i rapporti di lavoro in autentiche forme di sfruttamento e questo non è accettabile, è incostituzionale e credo che occorra un'iniziativa anche del Governo in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cubeddu. Ne ha facoltà.

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Grazie, Presidente. A nome del MoVimento 5 Stelle, riteniamo di aderire alla richiesta di un approfondimento da parte del Ministero dell'Interno, perché ci venga ad informare in merito a quanto effettivamente accaduto, alle dinamiche, a come si sono svolti a Novara i fatti che hanno portato alla morte di un trentasettenne con due bambini piccoli: in Italia, si muore per rappresentare i diritti sindacali, in Italia si muore per difendere il lavoro! Capite, questa è una situazione grave ed è ancor più grave, perché stiamo andando incontro agli effetti dell'emergenza economica, sociale e del lavoro derivanti da questa pandemia che, da un anno, ci affligge. E allora bisogna usare la massima attenzione, la massima prudenza, la massima precauzione dinanzi a fatti che conducono alla morte di una persona che portava avanti i suoi diritti, che portava avanti il diritto a manifestare dei lavoratori, in una situazione di difficoltà che noi esponenti della politica abbiamo il dovere di ascoltare. Noi abbiamo il dovere di ascoltare il grido e il dolore che viene da Novara. Sicuramente, il MoVimento 5 Stelle ha sempre prestato la massima attenzione al lavoro, a partire dal primo provvedimento di questa legislatura, che elevava una legge, denominandola “decreto Dignità”, riferendosi alla dignità dei lavoratori. Attenzione, viviamo momenti difficili: uniamoci tutti insieme per combatterli e per difendere imprese, lavoratori, sindacati e tutti coloro che vogliono collaborare per una ripresa dell'economia e per una tutela della sicurezza del lavoro e dei diritti, che non può mancare in un Paese civile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Su questo tema, naturalmente la Presidenza si farà carico di trasmettere…

Ha chiesto di parlare, sempre sullo stesso argomento, l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Mi scusi, Presidente, ruberò pochi secondi anch'io. Abbiamo ascoltato con attenzione le parole della collega Polverini, alle quali, ovviamente, ci uniamo. Riteniamo che sia necessaria e urgente un'informativa da parte del Governo su questo tema. Permettetemi, tra l'altro, a nome anche della Lega, di portare la mia solidarietà al giovane Adil, che è morto all'interno di una manifestazione: un episodio che non doveva succedere. Ecco, il compito del Governo, in questo momento così drammatico, in cui tutti devono fronteggiare una situazione che non hanno mai fronteggiato, cioè un'epidemia che morde, una crisi che morde, è quello di tutelare i diritti dei lavoratori e, parallelamente, di difendere e garantire l'ordine pubblico. E' un compito difficile, ovviamente, perché siamo di fronte a diritti costituzionali che vanno garantiti, a diritti diversi, ma che vanno tutti portati avanti. Per questo, crediamo che sia necessario fare chiarezza al più presto, capire esattamente come sono andate le cose nel corso degli avvenimenti a cui abbiamo fatto riferimento, ma, in generale, capire come il Governo vuole affrontare i prossimi mesi, che rischiano davvero di essere troppo caldi, non solo per questioni climatiche, ma soprattutto per questioni sociali.

Ed è per questo che ci uniamo alla richiesta di un'informativa, il più velocemente possibile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Iezzi, anche alla luce del suo intervento. Tutti i gruppi hanno richiesto l'informativa, sarà senz'altro cura della Presidenza richiederla al Governo e sono certo che il Governo sarà presto in Aula per dare le notizie che sono state richieste.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Il 7 giugno, nelle Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato è intervenuto il Ministro dell'Economia e delle finanze, Franco, che ha indicato il 16 giugno, di quest'anno ovviamente, come la data in cui sarebbero stati erogati i ristori, i sostegni, gli aiuti, nell'ambito del “decreto Sostegni-bis”. Purtroppo, Presidente, oggi siamo al 22 giugno e le imprese - parliamo di imprese che hanno sofferto molto la crisi pandemica - ad oggi, non hanno ricevuto il becco di un quattrino, e tutto questo con un silenzio assordante da parte del MEF, senza un comunicato, senza una nota, senza chiarire alcunché. Tra l'altro, vorrei anche dire che il 16 c'erano delle scadenze fiscali e magari qualche imprenditore che era in difficoltà poteva anche far conto su quell'accredito che non c'è mai stato. Pertanto, io chiedo, per il suo tramite, di convocare immediatamente il Ministro Franco per chiarire questa faccenda, perché non è ammissibile che un Ministro della Repubblica, oltretutto nel “Governo dei migliori”, non dica nulla, non faccia nulla, quando il 7 giugno aveva previsto che sarebbero stati puntualmente erogati i ristori. Pertanto, faccio questa richiesta, per il suo tramite. Presidente, aggiungo anche un'altra piccola cosa: noi stamattina siamo andati in Commissione bilancio e abbiamo trovato incardinato il “decreto Fondone” e sul “decreto Fondone”, che è stato incardinato…

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Trano. L'intervento sull'ordine dei lavori era chiaro.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …sei ore per fare gli emendamenti, è una cosa inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sempre sull'ordine dei lavori, per un breve intervento, l'onorevole Aiello. Ne ha facoltà.

DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Come saprà, domenica scorsa sono stato vittima di un'aggressione fisica nella piazza della mia Casteldaccia e oggi ci tenevo a intervenire perché sono d'obbligo dei ringraziamenti, quindi devo dei “grazie”. Intanto, grazie a tutti quei cittadini di Casteldaccia che mi hanno manifestato la loro vicinanza e che venerdì scorso hanno organizzato, con un comitato spontaneo, una manifestazione per dire “no” alla corruzione, “no” al voto di scambio, “no” all'odio sociale: è stata una manifestazione bellissima, partecipata, spontanea e quindi il grazie principale va a questa Casteldaccia che ha fatto finalmente vedere il volto bello di questo Paese (Applausi). Un altro “grazie” lo devo dedicare ovviamente a tutte le persone che mi sono state vicine, in primis ai miei familiari, a tutti i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle, che sono stati fisicamente con me a Casteldaccia, ma anche a tutti coloro che, purtroppo, non sono venuti, ma che in questi giorni mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e mi hanno fatto sentire parte di questa grande famiglia di cui veramente mi onoro di far parte, che è quella del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Poi volevo ringraziare ovviamente tutti gli altri colleghi delle altre forze politiche, che martedì, in apertura d'Aula, mi hanno manifestato la loro solidarietà con degli interventi qui in Aula, ovviamente voglio ringraziare tutti voi e voglio dire una cosa all'Aula: temi come la legalità, temi come il contrasto alle mafie, temi come il contrasto al voto di scambio devono vederci tutti uniti. Dobbiamo fare fronte comune nei confronti di questi episodi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali) perché quello che è successo a me è inaccettabile. Non è stata soltanto un'aggressione fisica, ma è stata una vera e propria intimidazione nei confronti di un parlamentare della Repubblica italiana, perché il mio aggressore ha motivato questo gesto dicendo che io, qui, in quest'Aula, avrei sbagliato a parlare. Ora, dico: io non penso di aver sbagliato a parlare. Se pensano di zittirci, sicuramente non ci riusciranno e non ci sono riusciti. Quindi, voglio lanciare questo messaggio: noi non stiamo zitti (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali)!

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: L'Abbate e Parentela; D'Alessandro ed altri; Viviani ed altri: Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore (A.C. 1008​-1009​-1636-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 1008-1009-1636-A: Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore.

Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito della discussione è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Ricordo che nella seduta del 19 ottobre si è conclusa la discussione generale e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, la deputata Benedetti è stata invitata a segnalare l'emendamento da porre comunque in votazione.

(Esame degli articoli – Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato delle proposte di legge.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione. In particolare, il parere della V Commissione reca 15 condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che sono in distribuzione e che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Avverto che, fuori dalla seduta, sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Ripani 2.10; Cenni 4.100, 7.100 e 14.100; Manzato 4.101, 5.0100, 9.102, 9.103, 14.150, 15.100, 15.101 e 15.102; Annalisa Baroni 4.8; Fasano 7.4; gli identici emendamenti Caretta 12.2 e Squeri 12.4; Potenti 15.0150; Deiana 17.100; Nevi 19.100; Torromino 22.100 e 22.102; Gagnarli 22.101.

(Esame dell'articolo 1 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Credo che il voto di Fratelli d'Italia, di astensione a questo provvedimento, sia giustificato da una serie di osservazioni che vorremmo porre all'attenzione di quest'Aula, perché, Presidente, secondo noi, i principi di cui all'articolo 2, comma 2, lettere b) e d), dovrebbero essere meglio esplicitati all'interno della norma. Questa è soltanto una prima considerazione rispetto al complesso degli emendamenti, che indubbiamente riteniamo utili, dal punto di vista oggettivo, sul raggiungimento dell'obiettivo, ma poi è altresì importante verificare il percorso che viene effettuato per raggiungere quel predetto obiettivo. Noi riteniamo che sia veramente essenziale, a questo punto, garantire che ci sia l'efficacia della semplificazione e, per poter arrivare a questo punto, indubbiamente bisognerebbe passare attraverso un riordinamento della legislazione vigente.

Noi abbiamo fatto nostre le considerazioni della Commissione e del Comitato per la legislazione e, esaminando queste indicazioni, ritroviamo che, per esempio, all'articolo 8, in particolare al comma 4, sia necessario che venga, ad esempio, inserita anche la consultazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome. Questo è soltanto uno dei piccolissimi passaggi che noi riteniamo, invece, essenziali affinché la procedura possa essere compiutamente effettuata per il raggiungimento dell'obiettivo di cui al testo in esame.

Consideriamo anche che, a seconda dell'interpretazione che può essere data a questo provvedimento, sia in sede di Commissione finanze che in sede di Commissione bilancio, ci sono state osservazioni che non possono essere non considerate in questa sede e che non possono non essere valutate. Innanzitutto, riteniamo che la sola sostituzione dell'ISPRA all'ICRAM nella designazione dell'esperto non sia di per sé sufficiente al raggiungimento dell'obiettivo, così come riteniamo che, quando parliamo dell'articolo 4-bis, in particolare al comma 4, si dia un sostegno al reddito in caso di fermo temporaneo ai pescatori delle acque interne.

Ovviamente, quando facciamo queste considerazioni, riteniamo che tutto ciò che ha avuto a che fare con l'attività commerciale, e, quindi, ovviamente, anche il cosiddetto chilometro zero - quindi la possibilità di recuperare il pescato in maniera diretta e di trasformarlo in beni di consumo - abbia avuto, inevitabilmente, uno scotto da pagare, proprio in un periodo in cui l'attività di consumo si è fermata ed è probabilmente una delle questioni principali che dovrebbe essere affrontata oggi in tema di economia. Noi riteniamo che, come in molti provvedimenti, ma in questo in particolare, la norma abbia sicuramente elementi positivi valutabili e contenga obiettivi di pregio normativo e sostanziale che vuole raggiungere, ma riteniamo, altresì. che ogni norma, e questa in particolare, sia assolutamente perfettibile.

Lo abbiamo fatto attraverso la proposizione degli emendamenti di Fratelli d'Italia, che nel merito sono stati discussi soltanto in parte e non compiutamente; questo, ovviamente, ha dato adito a un'interpretazione, alle volte, discostata dalla principale finalità di questo provvedimento. Noi riteniamo che si possa fare molto di più per il settore, che si possa normare in maniera molto più limpida e molto più lineare, eliminando tutti quei piccolissimi passaggi che, benché non vengano percepiti come burocratici, in realtà sono assolutamente innestati nella burocrazia e che, invece, a questo punto, dovrebbero essere eliminati. Non possiamo dimenticare che il settore del quale parliamo oggi è un settore fondamentale per l'economia italiana, in termini non soltanto di consumi, ma anche di posti di lavoro.

Non possiamo dimenticare che la nostra attività principale è determinata e viene determinata dalle piccole realtà; e quelle del settore ittico sono indubbiamente piccole realtà, che rappresentano una grandissima qualità della produzione interna italiana. Noi dobbiamo fare attenzione a queste piccole realtà, dobbiamo prestare orecchio alle loro esigenze e dare voce alle loro necessità. Lo dobbiamo fare perché, quando pensiamo all'Italia, pensiamo a tantissime attività commerciali medio-grandi, ma, troppo spesso, dimentichiamo e tralasciamo le piccole attività che, invece, fanno la differenza, dal recupero della materia prima alla trasformazione e alla consegna del prodotto direttamente sulle nostre tavole.

Invece, tutta questa attività di trasformazione viene dimenticata all'interno di questo provvedimento. Avremmo voluto vedere più attenzione alle vere esigenze di questo comparto; un comparto che ha la necessità di essere rivisto e di essere di nuovo regolamentato nel modo più semplice possibile, affinché possa competere con tutte le realtà fuori dall'Italia e che rendono sempre più difficile la competizione in Europa e nel resto del mondo. Non possiamo dimenticare che il nostro comparto ittico è fortemente penalizzato, soprattutto in termini di esportazione. Non possiamo dimenticare che, quando parliamo di esportazione, parliamo di temi fondamentali, come quello della logistica, dei nuovi impianti di logistica in Italia e, soprattutto, della capacità dell'Italia di essere un esportatore attento e insostituibile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, sull'ordine dei lavori, 2 minuti, perché oggi, in Commissione, per l'ennesima volta…

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini, lei è venuto qui, mi ha chiesto se poteva intervenire sull'ordine dei lavori su una questione di Commissione e le ho detto di intervenire a fine seduta. Allora, non venga qui a chiedermelo. Almeno, i rapporti personali…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Però, è una cosa molto delicata, perché attiene ai lavori di Aula, perché gli emendamenti di Fratelli d'Italia, per la mancanza della relazione tecnica che attiene al Governo, non trovano poi spazio all'interno dell'Aula ed è dirimente questo. Oggi noi, per l'ennesima volta, rispetto ad alcuni emendamenti presentati da Fratelli d'Italia, ci siamo sentiti dire dal Governo che questi emendamenti avevano il parere contrario, perché mancava la relazione tecnica, relazione tecnica che deve fare il Governo. Quindi, capisce che è un ostacolo per noi insormontabile, perché altri devono fare una cosa che non attiene a noi. Quando l'ho fatto presente, la sottosegretaria Sartore mi ha dato ragione e mi ha detto che questo è un problema, visto che noi vediamo cassati sistematicamente i nostri emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Allora, io chiedo a lei - e chiedo, per suo conto, al Presidente Fico - che ci sia la disponibilità, da parte della maggioranza, di avere sempre la relazione tecnica e, se non c'è la relazione tecnica, si rinvia il provvedimento e non si manda in Aula senza gli emendamenti di Fratelli d'Italia, perché, capisce, che questo è un modo di lavorare impossibile. Cioè, la relazione tecnica non può essere affidata alla sfera della discrezionalità del Governo. La relazione tecnica si deve fare e, quando non c'è il tempo di farla, si rinvia il provvedimento. Io le posso fare un elenco lunghissimo - ma, dato che le ho detto che stavo nei 2 minuti, la finisco qui - degli ultimi provvedimenti nei quali, sistematicamente, gran parte degli emendamenti presentati da Fratelli d'Italia non ha trovato ospitalità e ha avuto parere contrario per l'assenza della relazione tecnica. Questo è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trancassini. Può darsi che abbiano avuto parere contrario, che è una facoltà del Governo; è impossibile che non vengano ammessi al dibattito, perché questo è impossibile per il Regolamento.

Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Onorevole Viviani, prego.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 1.150 Butti, invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.150 Butti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Sì, Presidente, sull'emendamento 1.150, del quale sono primo firmatario, sottoscritto con i colleghi Foti, Caretta e Ciaburro.

PRESIDENTE. Onorevole Butti, mi scusi. Chiederei maggior silenzio in Aula, cortesemente. Prego.

ALESSIO BUTTI (FDI). Dopo aver interloquito cortesemente con il relatore, io ritiro questo emendamento, nel senso che accolgo l'invito espresso dal relatore. Perché, però, abbiamo presentato questo emendamento? Perché spesso in Aula o in Commissione transitano provvedimenti che riguardano esclusivamente l'ecosistema marino o l'economia legata al mare. Questo Parlamento ha completamente dimenticato, invece, che esiste anche un ecosistema delle acque interne - ad esempio, dei laghi e dei fiumi -, con laghi interni estremamente importanti che pure producono un'economia, che pure sono determinanti per lo sviluppo dell'economia del turismo, che pure vedono anche professionisti del settore della pesca e che rappresentano un sistema decisamente ignorato. Quindi noi, un po' come provocazione, abbiamo inteso presentare questo emendamento, però è fondamentale - e lo dico al sottosegretario e, quindi, anche al Governo, perché ci dobbiamo capire su questo tema - che la questione delle acque interne, in un modo o nell'altro, venga presa in seria considerazione dal Governo, magari ascoltando anche le proposte che emergono dai movimenti e dai gruppi che fanno parte dell'opposizione, perché anche le acque interne hanno le loro esigenze, i loro problemi, il loro indotto. Quindi, io accolgo la richiesta e ritiro l'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È ritirato l'emendamento, onorevole Butti.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Presidente…

PRESIDENTE. Onorevole Varchi, se l'emendamento è ritirato è ritirato.

Se vuole, può fare dichiarazioni di voto sull'articolo. Allora, mi lasci arrivare al fatto che l'emendamento è ritirato.

Passiamo alla votazione dell'articolo 1.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. L'articolo 1 di questo provvedimento reca un titolo assolutamente altisonante, come tanti degli articoli 1 che introducono, appunto, le finalità dei singoli provvedimenti. Lo dico perché noi arriviamo oggi all'esame e, quindi, al voto in Aula di un provvedimento che si trascina da molto tempo dalla data della sua presentazione, con la pubblicazione, con la discussione sulle linee generali e, dopo un ampio lavoro della Commissione, finalmente oggi approda in Aula per la parte finale del suo esame.

È un testo che ovviamente paga gli effetti del tempo, anzi del lasso di tempo trascorso tra un passaggio parlamentare e l'altro. Sono tanti gli aspetti che questo provvedimento tocca e, dunque, le finalità sono sicuramente ambiziose, ma questa legittima ambizione - per carità - si scontra poi con due muri che appaiono difficilmente superabili: il primo è quello appena toccato dal collega Trancassini, che riguarda i lavori della Commissione bilancio; il secondo è quello che il collega Butti ha posto prima, pur accogliendo l'invito al ritiro, di un limite che questo provvedimento sconta quanto alla platea alla quale esso si rivolge.

Allora, con riferimento all'aspetto legato ai fondi, quindi agli stanziamenti, quindi alla volontà di un Governo di investire su una determinata area e su determinati comparti, noi abbiamo ascoltato la scorsa settimana il Ministro Orlando che ha spiegato, appunto, come una parte relativa agli ammortizzatori debba essere inevitabilmente demandata ad altri provvedimenti. Quindi, un tema su cui il Governo palesa la volontà di continuare a prendere tempo sulle spalle dei lavoratori, sulle spalle di un intero comparto che sta particolarmente soffrendo questo periodo di pandemia.

Allora, al di là di qualsiasi proposta emendativa, noi oggi ci accingiamo a licenziare un testo per trasmetterlo all'altro ramo del Parlamento consapevoli, come dobbiamo o dovremmo essere, del fatto che questo testo inevitabilmente avrà bisogno di un più approfondito passaggio parlamentare per essere aggiornato e per rispondere efficacemente alle istanze che oggi ha questo settore.

Astrattamente vengono previsti degli strumenti adeguati a dotare il comparto ittico di quei meccanismi che possano costituire un autentico volano di crescita, però l'aspetto legato agli stanziamenti è indubbiamente intrinseco rispetto alle finalità che questo provvedimento poi vuole andare a raggiungere.

Nel corso dei lavori della Commissione i commissari di Fratelli d'Italia, segnatamente le colleghe Caretta e Ciaburro, hanno più volte cercato di sollecitare e di compulsare il Governo sulle esigenze di questi comparti ma, devo dire, c'è l'aspetto che vede protagonista la Commissione bilancio, che, al di là del merito, con un articolato parere reso in data odierna ha sostanzialmente cassato gran parte del provvedimento.

Dunque, ecco che si conferma la bontà della mia affermazione in ordine alla pericolosità di licenziare un testo quando quel testo non è più attuale proprio in ragione del lasso di tempo trascorso tra un passaggio parlamentare e l'altro.

Ecco perché, Presidente, senza alcun pregiudizio ma con coscienza, annuncio il voto di astensione di Fratelli d'Italia su questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ci sono altri interventi sull'articolo 1? Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

(Esame dell'articolo 2 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Emendamento 2.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Ci sono richieste di intervento sull'emendamento 2.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento? Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Anche su questo articolo 2 il nostro timore - e speriamo di essere cattivi profeti - è che in ogni provvedimento, quando leggiamo che il Governo è delegato ad adottare entro 18 mesi, o altri tempi, uno o più decreti legislativi, la nostra mente va a tutti quei decreti attuativi che l'Esecutivo - ed era una grande colpa anche del Governo precedente - sta accumulando e che poi non traducono in fatti i buoni principi contenuti nei provvedimenti.

Forse il Parlamento dovrebbe far capire all'Esecutivo che, invece di fare proclami o di annunciare provvedimenti, dovrebbe mettere in campo quei provvedimenti che sono stati votati dalla Camera o dal Senato.

È per questo che noi speriamo che, alla fine, quando sarà approvato questo provvedimento, per poi passare al Senato, quando finirà l'iter parlamentare, il Governo rispetti i tempi contenuti nel provvedimento. Infatti, ci dovrebbe essere un controllo, ci dovrebbe essere anche l'obbligo, da parte del Governo, di far vedere la luce a quei provvedimenti che gli italiani aspettano, in questo caso la categoria dei pescatori e del settore ittico.

In molti casi le osservazioni sono giuste, ma come hanno fatto notare anche le colleghe Ciaburro e Caretta, questo provvedimento forse arriva tardi in quest'Aula; forse è un provvedimento che è stato ereditato in passato dalla precedente legislatura e, quindi, non ha quelle novità che il mondo dell'ittica si aspetta.

Allora dobbiamo chiedere, approvando questo documento - e anche su quest'articolo annuncio il voto di astensione di Fratelli d'Italia – che, per una volta, il Governo rispetti il Regolamento di questa Camera, il Regolamento del Parlamento e che emani i decreti e non lasci, invece, nelle stanze dei Ministeri i provvedimenti che gli italiani aspettano.

Qualche volta vorremmo una risposta: perché i provvedimenti e i decreti attuativi non vengono emanati? C'è qualche difficoltà? Non c'è la volontà politica? Qualche volta, noi parlamentari dovremmo avere queste risposte, poiché poi, nei nostri territori, dobbiamo spiegare perché quello che viene annunciato sui giornali, quello che esce nel sito anche della Camera dei deputati, dove è approvato il provvedimento x, poi non trova la luce.

Allora, questo è un appello non fatto da un partito di opposizione, ma da un parlamentare, da un gruppo parlamentare che si pone il problema, anche quando sarà forse al Governo, di rispettare la parola data. Il mondo della pesca aspetta questa riforma, aspetta altri provvedimenti, ma vorremmo certezze. Queste certezze devono essere date. Dovremmo avere la certezza che, entro 18 mesi, i decreti vengano effettivamente redatti e resi attuativi. Si dovrebbe avere questa certezza e non dobbiamo più avere il timore - e ripeto - di vederli poi nel limbo e leggere nei quotidiani, come se questo Parlamento fosse di scansafatiche.

Quanti decreti attuativi sono nelle stanze dei Ministeri e del Governo? Quanti decreti attuativi aspettano la luce? Penso che ognuno di voi abbia ricevuto lamentele in questo senso. Allora, facciamo un atto di coraggio e chiediamo al Governo, all'Esecutivo, l'impegno del rispetto dei tempi dei provvedimenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.300, sul quale ricordo il parere favorevole della Commissione, del Governo, nonché della Commissione bilancio, che lo ha presentato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2 ).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Blocchiamo la votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 2, che è un po' il cuore di questo provvedimento, perché contiene un'ampia delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura. Ovviamente, contiene in sé tutti quegli aspetti che dovrebbero caratterizzare questo intervento normativo, per dare nuovo impulso e nuovo vigore a questo comparto. Non sfuggirà come anche questa parte del provvedimento sconti quel deficit in materia di adeguati stanziamenti. È molto complesso realizzare quello che questo articolo si prefigge, almeno nella lettera della norma, in mancanza di adeguati stanziamenti. Questo comporterà la necessità di una azione ancor più penetrante anche in materia di decreti attuativi. Fratelli d'Italia auspica che, in quel frangente, possano trovare accoglimento le istanze di un comparto, come quello tonniero, che, a nostro avviso, è stato un po' sacrificato in ordine alle legittime istanze, che pure, nel corso dei lavori della Commissione, abbiamo potuto ascoltare. E, quindi, lo sforzo che, a nostro avviso, dovrà essere fatto è proprio quello di superare l'impasse che questo provvedimento ha avuto nel corso dell'esame, prima in Commissione e ora in Aula, dilatato dall'autunno scorso ad oggi, quindi, con passaggi parlamentari, come ho già avuto modo diffusamente di spiegare, assolutamente lunghi, in maniera, peraltro, del tutto ingiustificata.

Allora, il nostro timore quale è? Il nostro timore è che, pure a fronte di una delega così ampia, così articolata, come quella che si prevede, noi ci ritroviamo a licenziare, nel complesso, un progetto di legge che presenta elementi sicuramente positivi, ma sconta la mancanza di quella visione d'insieme necessaria in un settore come quello ittico. Perché questo? Perché, anche alla luce delle difficoltà abbastanza evidenti, ancorché recenti - ad esempio, in ordine alle programmazioni europee dei fermi pesca, alle difficoltà derivanti dalla catena di approvvigionamento dei canali Horeca e a tutte le criticità dovute al crollo dei consumi, esportazioni, potere d'acquisto e sostenibilità delle stesse attività ittiche -, noi non vediamo quella visione che sarebbe necessaria per produrre gli effetti sperati. E, dunque, il timore di Fratelli d'Italia - che io torno a ribadire in questo frangente - è quello di dovere poi, a stretto giro, costringere il Parlamento a intervenire nuovamente, pure a fronte dei decreti di cui all'articolo 2. Ecco perché annuncio, anche sull'articolo 2, il voto di astensione di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

(Esame dell'articolo 3 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A). Chiedo al relatore di esprimere il parere sull'emendamento 3.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Pregherei l'attenzione dell'Aula.

Essendo l'emendamento 3.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, un emendamento soppressivo, pongo in votazione direttamente il mantenimento dell'articolo 3. Chi vuole essere coerente con le indicazioni della Commissione bilancio, del Governo e del relatore, deve votare rosso.

Passiamo ai voti.

No, un attimo, blocchiamo la votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Con riferimento all'emendamento 3.300 della Commissione bilancio, noi stiamo assistendo alla dimostrazione plastica di quello che, più volte, ho denunciato nel corso dell'esame di questo provvedimento. Infatti, a fronte di un articolo 3 che reca, come titolo, “Programma sperimentale di trattamento sostitutivo della retribuzione in favore dei lavoratori della pesca professionale”, quindi, materia di tutela del lavoro di questo importantissimo comparto, lo stesso argomento per il quale - vale la pena ricordarlo -, dalla scorsa settimana, il provvedimento è arrivato a questa settimana, noi oggi arriviamo con un parere reso dalla Commissione bilancio, proprio a ridosso dell'inizio dei lavori d'Aula, con un emendamento soppressivo.

Questo cosa testimonia? Questo testimonia che, nonostante i mesi trascorsi, nonostante gli impegni presi e assunti nelle piazze, nelle assemblee, con i lavoratori e le loro associazioni maggiormente rappresentative, noi arriviamo oggi al momento fatidico del voto, quel momento che dovrebbe consacrare, quel momento che dovrebbe tradurre in un atto parlamentare la volontà politica espressa dall'Esecutivo, con la Commissione bilancio che porta un emendamento soppressivo, sconfessando, quindi, ogni buona intenzione manifestata fino ad ora.

E, allora, l'articolo 3 originariamente previsto, che oggi la Commissione bilancio chiede di sopprimere, evidentemente recava, probabilmente, qualche necessità di miglioramento, era un articolo che recava, probabilmente, in sé qualche limite dovuto alla formulazione particolarmente articolata, però era, comunque, un primo passo, era comunque un riconoscimento della bontà, della legittimità delle istanze che tutti noi, ciascuno per la propria competenza, abbiamo ascoltato nel corso di questa legislatura. Dico di questa legislatura, perché il provvedimento è ormai risalente proprio all'inizio della legislatura e, come dicevo, il suo esame si è snodato nel corso di questi primi tre anni di legislatura.

Ecco perché noi riteniamo non solo una forzatura, ma anche una mancanza di rispetto istituzionale, se non addirittura politico, nei confronti dell'Aula, questo emendamento della Commissione bilancio. Per cui, coerentemente con quello che abbiamo detto sinora, noi voteremo contro questo emendamento soppressivo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà, per un minuto.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Sono consapevole della questione di razionalizzazione in materia di ammortizzatori sociali che il Governo vuole portare avanti; tuttavia, io vorrei ricordare che i pescatori aspettano un ammortizzatore sociale strutturato, da anni. Quindi, avere una fiducia cieca su quello che, poi, verrà fatto senza avere una chiarezza sui tempi di realizzazione di una cassa integrazione che possa tutelare gli operai nel settore della pesca, sinceramente, è veramente difficile. Quindi, voteremo in modo contrario rispetto all'indicazione della Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gallinella. Ne ha facoltà. Prego, presidente.

FILIPPO GALLINELLA (M5S). Grazie, Presidente. Questa è una tematica che noi abbiamo portato in Aula con tanta convinzione. Io ricordo che quest'Aula, la settimana passata, ha sentito, alle ore 15, le parole e l'impegno dei Ministri Orlando e Patuanelli per risolvere questa questione, che, per tante condizioni, non siamo riusciti a risolvere qui dentro. Prendiamo atto dell'impegno preso e, quindi, è giusto stralciare questo articolo, perché, altrimenti, non avremmo potuto avere questa possibilità.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 3.

Ricordo che, per essere coerenti con le indicazioni del Governo, del relatore e della Commissione bilancio, bisogna votare rosso. Stiamo votando l'articolo, essendoci un unico emendamento soppressivo.

Avverto che il gruppo Fratelli d'Italia ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento. Essendo stata avanzata richiesta, la Presidenza, come ha già fatto in precedenti analoghe occasioni, attribuisce a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari a un terzo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

(Esame dell'articolo 4 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere. Emendamento 4.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento?

LORENZO VIVIANI, Relatore. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo, e anche della Commissione bilancio.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Passiamo alla votazione dell'articolo 4. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche su questo articolo, come già compiutamente detto dai colleghi che mi hanno preceduto sugli altri, il gruppo di Fratelli d'Italia ha mostrato le proprie riflessioni ed ha sollevato alcune questioni che abbiamo ritenuto fondamentali affinché si possa finalmente chiarire qual è il ruolo dell'attività distributiva, dell'attività commerciale, ma anche ovviamente del merito della questione.

Noi riteniamo che l'insieme di questi emendamenti debba far riflettere su quello che è il momentum che viene vissuto da alcune categorie. Dobbiamo anche considerare il fatto che molti di questi lavoratori hanno a che fare con attività che non sono giuridicamente definite come attività logoranti, ma che, di fatto, lo sono, non soltanto per i tempi, ma anche per le modalità di svolgimento. È proprio per questo motivo che abbiamo ritenuto di partecipare alla fase emendativa sulle modifiche all'inquadramento previdenziale dei marittimi, soprattutto nei confronti di coloro i quali operano su imbarcazioni da pesca con una stazza lorda non superiore alle 10 tonnellate. Noi riteniamo che l'attività di coloro i quali esercitano attività di pesca come prevalente o, alle volte, unica attività lavorativa, operando molto spesso sotto forma di vere e proprie imprese, anche se non vengono inquadrate in questa categoria, possa essere considerata una nuova categoria di lavoratori autonomi, a tutti gli effetti. Riteniamo che sia assolutamente discriminante - ma questo lo riteniamo in assoluto, ovviamente, non soltanto nei confronti di questi lavoratori - che alcune fasce di lavoratori ancora oggi debbano essere considerate come fasce deboli o come lavoratori di serie B, laddove, invece, il lavoro è per tutti un elemento essenziale della propria persona, della propria formazione e, soprattutto, dell'espressione della propria libertà costituzionale.

Noi riteniamo, dunque, che, concretamente e correttamente, l'attività previdenziale degli autonomi possa essere parificata a coloro i quali lavorano all'interno di imprese di categorie più grandi, quindi, di imprese che possono essere giuridicamente indicate come grandi imprese, ma che invece non lo sono. Dobbiamo ritenere che, anche in questo caso, anche questi lavoratori abbiano diritto ad una assistenza previdenziale che dia loro la serenità di sapere che in qualunque caso saranno coperti per qualunque tipo di rischio.

Noi abbiamo combattuto, non soltanto in questo provvedimento, ma anche in altri - e lo vedremo all'interno di questo provvedimento nel proseguo del dibattito di questa proposizione emendativa -, perché, quando si parla di attività lavorative, quando si parla del lavoro autonomo, è importante che vengano garantite, dal Governo e dallo Stato, pari dignità e pari tutela.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, il relatore, onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Grazie, Presidente. Brevemente, per rispondere alla collega sull'articolo 4. L'articolo 4 cerca proprio di sanare una situazione in cui abbiamo una serie di pescatori che, poiché le loro imbarcazioni sono sotto le 10 tonnellate, sono rimasti nel regime della legge 13 marzo 1958, n. 250, ma hanno pagato praticamente per rimanere nel regime della legge 26 luglio 1984, n. 413. Siamo dunque in un vicolo cieco: chi ha pagato per un trattamento previdenziale, o alla cassa marittima, comunque un trattamento diciamo normale rispetto alle previsioni della legge n. 250, quella della piccola pesca - che agevola naturalmente i piccoli pescatori e che ha risvolti anche pensionistici diversi – potrà optare per il regime della legge n. 413, anche se al di sotto delle 10 tonnellate. Quindi, si cerca proprio di dare una risposta e di sanare, con questo articolo, una problematica legata a molte marinerie italiane.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

(Esame dell'articolo 5 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

C'è un emendamento 5.300 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

(Esame dell'articolo 6 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 6.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole, ed è favorevole anche sull'emendamento 6.150 Manzato, mentre sull'emendamento 6.8 Ciaburro, invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.150 Manzato, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.8 Ciaburro, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

(Esame dell'articolo 7 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 7.3 Caretta il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.3 Caretta, con il parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

(Esame dell'articolo 8 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata(Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 8.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

(Esame dell'articolo 9 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 9.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole. Sull'emendamento 9.100 Gagnarli, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: “rilascio di una nuova” con le seguenti “variazioni della”.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'emendamento 9.100 Gagnarli: si accetta la riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.100 Gagnarli, nel testo riformulato, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

(Esame dell'articolo 10 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 10.300 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.300 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

Non ci sono richieste di intervento, passiamo quindi ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.300 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), con il parere favorevole della Commissione, del Governo e della Commissione bilancio, che lo ha presentato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

(Esame dell'articolo 11 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. L'emendamento 11.100 è ritirato.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 11.6 Nevi, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il Governo si rimette alla valutazione dell'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.6 Nevi.

Non ci sono richieste di intervento, passiamo quindi ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.6 Nevi, con il parere favorevole della Commissione e su cui il Governo si è rimesso all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

(Esame dell'articolo 12 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Sull'emendamento 12.100 Suriano, parere contrario. Sull'emendamento 12.150 Manzato, parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.100 Suriano.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà, per 1 minuto.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Lungi da me essere contraria all'informazione della data di cattura. Ricordo all'Aula che la data di cattura sui prodotti ittici freschi, nazionali e importati, già può essere presentata al consumatore finale: è un'informazione opzionale. Con questo articolo, la si vuole rendere obbligatoria. Io ne ho discusso anche con il relatore e capisco la ratio di voler avvantaggiare il prodotto ittico italiano; credo però che, da questo punto di vista, ci siano criticità, perché il rischio è che il consumatore non interpreti l'informazione della data di cattura nel senso giusto: potrebbe andare in pescheria, vedere un sugarello pescato il giorno prima e non considerarlo comunque di buona qualità. La data di cattura non è l'unico parametro per determinare la freschezza di un prodotto, ci sono diversi i parametri: può essere la catena del freddo, può essere lo stress subito al momento della cattura, nonché la specie pescata. Quindi, credo che metterla come obbligo sia un'ulteriore vessazione rispetto sia ad altre categorie, come ad esempio l'ortofrutta – infatti, noi non troviamo la data di raccolta delle zucchine all'ortofrutta -, sia ai pescatori o alle pescherie di altri Paesi europei che non hanno quest'obbligo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Intervengo per rispondere alla collega Benedetti, con cui c'è stato un dibattito serrato su questa tematica. Paradossalmente, ci ritroviamo in questo momento in cui i pescatori già devono fornire una serie di informazioni, perché sull'etichettatura c'è scritto tutto; purtroppo, l'informazione che noi consideriamo principe - perché l'unico dato oggettivo che può essere dato nelle mani del consumatore per discriminare il prodotto fresco da quello non fresco, è la data di pesca - si perde nella filiera. Paradossalmente, sappiamo com'è stato pescato un pesce - sfido i colleghi parlamentari; magari qualcuno che viene da una città o da un paese di mare può conoscere la differenza fra le varie tipologie di pesca -, ma non c'è l'informazione che potrebbe essere data al consumatore, tenuto conto che i prodotti d'importazione sovente sono mistificati o, comunque, sembrano freschi e non lo sono, come hanno sostenuto anche tante associazioni di categoria nelle battaglie per la richiesta della data di pesca dei prodotti ittici. Un'informazione così importante, purtroppo, manca sull'etichettatura finale. Noi qua deleghiamo il Governo a trovare la soluzione per veicolare questa informazione, che è un valore aggiunto, secondo noi, per il consumatore, ma anche per un Paese come l'Italia che ha 8 mila chilometri di coste. Un valore aggiunto per il pescatore, perché il valore aggiunto del pescato italiano è dato dal fatto che è fresco, che viene pescato alla mattina, al pomeriggio, ed è subito sulle tavole degli italiani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente, l'intervento del relatore mi impedisce di intervenire, perché volevo dire la stessa cosa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.100 Suriano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.150 Manzato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

(Esame dell'articolo 13 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13, su cui vi era un'unica proposta emendativa, 13.100, che è stata ritirata (Vedi l'allegato A). Quindi, votiamo l'articolo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

(Esame dell'articolo 14 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Il parere è contrario sull'emendamento 14.102 Sarli, mentre il parere è favorevole sull'emendamento 14.101 Deiana, purché riformulato. Leggo la riformulazione: alla lettera b), dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: “La commissione di riserva, nello svolgimento delle proprie funzioni, può acquisire i pareri delle maggiori associazioni e rappresentanze territoriali della pesca”.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 14.102 Sarli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Benedetti. Ne ha facoltà.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Presidente, vorrei ricordare che le commissioni di riserva delle aree marine protette sono commissioni tecniche che affiancano l'ente delegato nella gestione della riserva, formulano proposte e suggerimenti per quanto attiene al funzionamento della riserva stessa; quindi, danno il parere alla proposta di regolamento di esecuzione del decreto istitutivo e di organizzazione della riserva, cioè su quell'atto tecnico dove si stabiliscono la zonazione della riserva, le attività consentite o meno e i monitoraggi delle condizioni ambientali. Quindi, di fatto, la commissione di riserva garantisce gli interessi dello Stato e della collettività nella gestione locale delle aree marine protette. Questo articolo inserisce le associazioni della pesca nella commissione di riserva e, per fare un parallelismo, sarebbe come se inserissimo una associazione di imprese edili alla Sovrintendenza dei Beni culturali: voi capite bene che non ha alcun senso, anche perché un'area marina protetta, gestita con cognizione di causa, già prevede che i portatori di interesse, eventualmente, vengano ascoltati, ma non c'è bisogno di inserirli dentro le commissioni di riserva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, presidente Gallinella. Ne ha facoltà.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Grazie, Presidente, con l'altro relatore abbiamo dato parere contrario al soppressivo, mentre abbiamo dato parere favorevole all'emendamento 14.101, che chiarisce questo aspetto. Per prendere informazioni, serve anche sentire chi lavora sul campo. Tutto qui.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.102 Sarli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'emendamento 14.101 Deiana. La riformulazione proposta è accolta. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.101 Deiana, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ricordo che questo emendamento è completamente sostitutivo dell'articolo che, quindi, non porremo in votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

(Esame dell'articolo 15 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15, su cui abbiamo un emendamento della Commissione bilancio (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Parere favorevole.

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Qui c'è un emendamento della Commissione bilancio soppressivo, quindi, per essere coerenti con le indicazioni del Governo, della Commissione bilancio e del relatore, bisogna votare rosso.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 15.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

(Esame dell'articolo 16 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

(Esame dell'articolo 17 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A). Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Il parere sull'emendamento 17.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 17.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 33).

(Esame dell'articolo 18 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 18.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 35).

(Esame dell'articolo 19 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 19.101 Benedetti, con la riformulazione: “Al comma 1, sopprimere le parole: dell'incremento annuo. Conseguentemente, al medesimo comma, sopprimere le parole: del principio di stabilità relativa, del contemperamento con il principio di equità nel riparto del contingente nazionale”.

PRESIDENTE. Molto chiaro, grazie. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Onorevole Benedetti, anche per dirci se accetta la riformulazione sul suo emendamento.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Sì, Presidente, accetto la riformulazione. In sostanza, spero che sia finalmente un cambio di passo rispetto a come sono state gestite, fino adesso, le assegnazioni del contingente nazionale di cattura del tonno rosso. Vorrei ricordare che, dal 2010 al 2018, in Italia abbiamo avuto una bizzarria di 12 barche a circuizione che detenevano il 74 per cento del contingente di cattura del tonno; questo per un fatturato di circa 35 milioni di euro all'anno. Quindi, si tratta di una situazione di monopolio che è assolutamente da cambiare, soprattutto dal momento che, grazie alle raccomandazioni dell'ICCAT, siamo riusciti ad ottenere una gestione sostenibile del tonno rosso. Questo dimostra anche quanto sia importante contemperare ricerca e pesca, in modo che si sappia come poter pescare senza depauperare completamente gli stock ittici. Se siamo riusciti a farlo per il tonno, credo che sia importante farlo anche per le altre specie ittiche. Vorrei ricordare un'ultima cosa: spero che, a livello di Ministero, si farà molta più attenzione per sistemi di pesca più sostenibili, quali quelli delle tonnare fisse oppure la pesca con la lenza a canna. Queste sono cose per cui, ad esempio, in Spagna c'erano 70 barche già autorizzate dal 2015 che pescavano con la lenza a canna. Per noi può sembrare strano, eppure è un sistema che va assolutamente incentivato, per avere una pesca sostenibile locale e, a livello ambientale, più fattibile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 19.101 Benedetti, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

(Esame dell'articolo 20 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

(Esame dell'articolo 21 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 21.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Anche in questo caso non porremo in votazione l'emendamento, ma direttamente il mantenimento dell'articolo, perché si tratta di un emendamento soppressivo.

Chi vuole essere conforme alle indicazioni della Commissione e del Governo vota rosso.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 21.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

(Esame dell'articolo 22 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 22.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo anche in questo caso direttamente alla votazione del mantenimento dell'articolo, perché si tratta di un emendamento soppressivo.

Chi vuole essere coerente con le indicazioni della Commissione e del Governo vota rosso.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 22.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

(Esame dell'articolo 23 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 23.100 Butti.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 23.100 Butti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

(Esame dell'articolo 24 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

(Esame dell'articolo 25 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 25.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Anche in questo caso l'emendamento è soppressivo, quindi si vota il mantenimento dell'articolo.

Chi vuole essere coerente con le indicazioni della Commissione e del Governo vota rosso.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 25.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

(Esame dell'articolo 26 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

LORENZO VIVIANI, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 26.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 26.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

(Esame dell'articolo 27 - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Dovremmo ora passare agli ordini del giorno. Rappresentante del Governo, sono 7 ordini del giorno: se calcoliamo 15 secondi ad ordine del giorno, sospendiamo per 4 o 5 minuti.

Sospendo quindi la seduta per 5 minuti.

La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 16,55.

(Esame degli ordini del giorno - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Il Governo ha fatto un ottimo lavoro e ci darà rapidamente il parere. Prego, onorevole sottosegretario.

FRANCESCO BATTISTONI, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Ordine del giorno n. 9/1008-A/1 Caretta: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1008-A/2 Ciaburro: parere contrario. Ordine del giorno n. 9/1008-A/3 Deidda: mi rimetto alla valutazione dell'Aula. Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/4 Varchi vi è la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di prevedere soglie”. Ordine del giorno n. 9/1008-A/5 Cappellacci: parere favorevole, sopprimendo, dopo la parola “evitare”, la parola “nuove”. Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/6 Bond vi è la seguente riformulazione: “a valutare la destinazione di quota parte delle risorse”. Ordine del giorno n. 9/1008-A/7 L'Abbate: parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo quindi alla votazione degli ordini del giorno.

Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/1 Caretta il parere è favorevole: non viene richiesta la votazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/2 Ciaburro, vi è un parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/2 Ciaburro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/3 Deidda, il Governo si rimette alla valutazione dell'Aula.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/3 Deidda, su cui il Governo si rimette alla valutazione dell'Assemblea.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Ordine del giorno n. 9/1008-A/4 Varchi: accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/1008-A/5 Cappellacci: accetta la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/1008-A/6 Bond: accetta la riformulazione? Ha chiesto di parlare l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Data la particolarità dell'argomento, che riguarda la trota marmorata, chiederei all'Aula il voto.

PRESIDENTE. Nel testo riformulato?

DARIO BOND (FI). Sì.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/6 Bond, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Sull'ordine del giorno n. 9/1008-A/7 vi è parere favorevole.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE-PSI). Grazie, Presidente.

Dunque, tra i vari articoli di questo provvedimento, per il poco tempo a disposizione, focalizzerei l'attenzione sull'articolo 2 che delega il Governo, entro 18 mesi dall'approvazione definitiva, a normare efficacemente il comparto pesca e acquacoltura. Per far questo, bisogna ascoltare con attenzione i soggetti principali del settore, cioè i pescatori, armatori e i vari operatori che, più di ogni altro soggetto, possono fornire indicazioni affinché la categoria della pesca non si senta poco difesa o poco garantita dallo Stato, rispetto alle regole dell'Unione europea che, da anni, applica una gestione che, da più parti, viene considerata vessatoria nei confronti dei lavoratori di questo comparto.

Sono segnalazioni che conosco bene, Presidente, perché, se si proviene da una zona, che trae vita dal mare come la mia città, Manfredonia, che vanta una delle più importanti flotte pescherecce, in una regione come la Puglia, che è seconda in questo senso solo alla Sicilia, allora il mare e la marineria, con tutte le loro esigenze, entrano naturalmente, in maniera prorompente, nell'attenzione di chi rappresenta tale territorio. La pesca va regolamentata con chiarezza e semplicità, perché si tratta di una materia molto complessa. Il tema è coniugare la produttività con la tutela dell'ambiente, passando per la sburocratizzazione e la semplificazione dei vari iter autorizzativi e delle procedure operative e utilizzare le normative, che si andranno ad approntare, per la salvezza e la salvaguardia del personale che lavora in mare e non per perseguire le persone che lavorano in mare.

Quindi, concludendo Presidente, il voto del MAIE-PSI sarà favorevole, con l'impegno che i decreti conseguenti vadano verso la difesa dei diritti degli operatori della pesca, che è una grandissima risorsa del nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.

LUCA PASTORINO (LEU). Grazie, signor Presidente. Anticipo il voto favorevole del mio gruppo, Liberi e Uguali, su un provvedimento che abbiamo condiviso nella sostanza per le difficoltà legate al settore della pesca e dell'acquacoltura, molto amplificate dalla crisi legata al COVID-19, anche con riferimento all'evoluzione di dinamiche, legate al consumo, e dei dati, legati alla disoccupazione. Quindi, il nostro voto sarà convintamente favorevole. Abbiamo preso atto della soppressione dell'articolo 3 e degli interventi in materia di politiche sociali e l'estensione della forma di integrazione salariale ai lavoratori imbarcati su navi adibite a pesca marittima, ma abbiamo ascoltato le motivazioni che hanno portato a questa conclusione e, quindi, all'impegno che, comunque, anche questo tema sarà trattato.

Concludo questo mio breve intervento, ringraziando intanto i relatori Gallinella e Viviani ed anche il nostro membro effettivo nella Commissione agricoltura, ossia il capogruppo Fornaro, per aver accolto la nostra richiesta iniziale e, quindi, per aver stralciato dal testo la parte relativa ad un riordino normativo aggiuntivo al settore della pesca sportiva.

Crediamo che questo sia un settore che debba essere valorizzato: è giusto e corretto aprire una discussione al riguardo, le cui premesse non andavano nella direzione di salvaguardare una parte importante delle nostre tradizioni, legate al mare, all'attività di tante persone, alla pesca in quanto tale e alla pesca per divertimento, settore che, con tutto l'indotto, conta diversi milioni di euro. Quindi, le premesse non consentivano una discussione laica, serena su un'eventuale possibile evoluzione della normativa anche per questo settore, per cui la nostra richiesta è stata accolta.

Crediamo che la pesca sportiva vada valorizzata; certamente, crediamo che vi debba essere da parte di tutti i cittadini il rispetto delle norme e delle regole sia per l'utilizzo degli attrezzi di pesca, che ora sono in linea con le normative attualmente in vigore nell'Unione europea, sia dal punto di vista comportamentale: per quello ci vogliono le sanzioni e l'osservanza di norme che esistono già. Quindi, con il ringraziamento ai due relatori per aver accolto il nostro invito ed il nostro appello e con la disponibilità a partecipare ad eventuali future discussioni sul tema, dichiaro il voto favorevole del gruppo di LeU (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Girolamo. Ne ha facoltà.

CARLO UGO DE GIROLAMO (CI). Grazie, Presidente. Il provvedimento che ci apprestiamo oggi a varare assume sicuramente una grande importanza, perché si pone l'obiettivo ambizioso, ma non per questo meno realizzabile, di sistemare organicamente, di riordinare, di semplificare la normativa che si occupa di un comparto di grande rilevanza per l'economia del nostro Paese e mi riferisco proprio al settore della pesca e dell'acquacoltura.

L'Italia, lo sappiamo tutti, è certamente famosa per l'agroalimentare, nel quale vi rientra a pieno titolo il settore della pesca, grazie alle migliaia di chilometri di coste che circondano il nostro bel Paese. L'Italia però, altresì, lo ricordiamo, è anche il secondo maggior produttore di pesca nel Mediterraneo, con volumi che si attestano a circa 250 mila tonnellate di prodotto e un valore di oltre 750 milioni di euro, un settore, quindi, che, nel complesso, apporta oltre un miliardo di euro sul PIL nazionale.

Questo provvedimento intende perciò offrire a questo comparto, che riteniamo essere strategico per l'economia del Paese, tutti quegli strumenti per nuove opportunità di crescita e per uscire dalle difficoltà in cui versa, ahimè, da anni e che si sono aggravate sicuramente con l'emergenza pandemica; difficoltà che sono dovute - solo per citarne alcune - ad una serie di ragioni che conosciamo bene, come, ad esempio, il caro gasolio, l'impoverimento degli stock ittici, la pesca illegale, la competizione con i prodotti importati non sempre di qualità e venduti anche a basso costo, ma anche a norme ormai obsolete, che fortemente hanno penalizzato questo settore, portando la flotta della pesca nazionale a ridursi, via via, fino a quelle che oggi sono circa 12 mila imbarcazioni.

Ricordo che, già nella scorsa legislatura, era stato previsto un intervento legislativo, ma questo non aveva visto, certo, un puntuale compimento. Oggi, invece, c'è la volontà del legislatore, di noi tutti e, quindi, del Governo di intervenire per semplificare talune operazioni, come, ad esempio, quelle di costituire uno sportello unico per la pesca o affrontare la tematica della previdenza dei pescatori, tema che merita sicuramente l'attenzione di quest'Aula, dato che questo è l'unico settore a cui manca ancora realmente un ammortizzatore sociale. Apprezziamo, quindi, con soddisfazione che il Ministro Orlando abbia assunto l'impegno politico di addivenire ad una riforma organica proprio degli ammortizzatori sociali. E, in tal senso, un sistema più equo e sostenibile, in grado di far fronte alle repentine trasformazioni del mercato del lavoro e, tendenzialmente, a carattere universale - volendo parafrasare lo stesso Ministro -, non può non tener conto delle esigenze del settore della pesca che, al pari di altri settori, presenta ormai tratti di specificità.

Apprezziamo, quindi, molto l'impegno, che il Ministro ha preso proprio dinanzi a quest'Aula, di raccogliere la proposta contenuta in questo provvedimento, soprattutto, nella parte in cui estende l'ambito di applicazione della CISOA ai lavoratori imbarcati sulle navi, adibite alla pesca marittima, e ai soci lavoratori di cooperative di pesca più piccola, nonché agli armatori, ai proprietari di armatori imbarcati sulle navi gestite dai medesimi, rendendola, quindi, parte integrante della più ampia riforma degli ammortizzatori che si attende da anni (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

In questo provvedimento, voglio ricordarlo anche all'Aula, c'è anche un intero capitolo dedicato all'acquacoltura, un capitolo che tratta di importanti investimenti e di agevolazioni per aggiornare il settore, per renderlo finalmente ancora più competitivo: mi riferisco, ad esempio, alle concessioni per la gestione di spazi demaniali per l'allevamento. E questo lo facciamo perché vogliamo potenziare l'acquacoltura, se pensiamo, ad esempio, che oggi l'80 per cento del pesce è importato ed è evidente che riuscire, quindi, a renderci meno dipendenti dagli altri Paesi, aumentando l'occupazione e, parimenti, rispettando l'ambiente, non può che essere un vantaggio per tutti e per tutto il nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

Certo, siamo consci della crisi che ha investito il comparto della pesca, una crisi profonda, una crisi sicuramente duratura nel tempo che, però, non poteva certo passare oggi inosservata. Ciò è ancora più evidente, se ci rapportiamo al periodo in cui questo Parlamento approvava, ad esempio, il Piano di sviluppo della pesca. Erano però altri tempi, erano gli anni Ottanta: le imbarcazioni erano circa 20 mila e portavano circa 400 mila tonnellate di prodotti freschi all'anno: ben il doppio rispetto a quelle di oggi.

Per questi motivi c'era un enorme bisogno di aggiornare la normativa e, quindi, con questo provvedimento abbiamo sicuramente un'ambizione, molto ampia, di raggiungere alcuni obiettivi. Primo, incentivare una gestione razionale, sostenibile e anche incrementare le risorse ittiche; sostenere le attività della pesca marittima professionale e dell'acquacoltura; assicurare anche un sistema di relazioni efficaci tra Stato e regioni, garantendo, quindi, la piena coesione della politica in materia di pesca e acquacoltura. Obiettivi che vogliamo raggiungere grazie ad azioni, come quelle, appunto, del riordino e della semplificazione, ma anche di politica sociale, azioni che il settore ci chiede da anni e che, finalmente, questo Parlamento mette in campo attraverso questo provvedimento legislativo. E a cosa mi riferisco? Ad esempio, alle agevolazioni per l'accesso ai finanziamenti o anche all'istituzione del fondo per la filiera ittica, che potrà finanziare una serie di attività necessarie allo sviluppo del settore, come, ad esempio, la ricerca scientifica, molto importante, o la sicurezza sul lavoro, la salute del personale imbarcato o la creazione di marchi. Ma mi riferisco anche alle misure previdenziali di tutti i lavoratori del comparto, come già ricordato prima.

Obiettivi tutti questi che Coraggio Italia sostiene convintamente e che rappresentano per questo Governo una bussola di orientamento per un'azione politica (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia), una vera azione politica che guardi, altresì, all'ambiente e allo sviluppo economico, non come categorie contrapposte, come categorie antagoniste, ma come concetti sinergici, per poter dare una sfida reale allo sviluppo sostenibile e all'ambientalismo sostenibile; un'azione politica che ci conduca, finalmente, a considerare i concetti di ambiente di sviluppo in una logica di integrazione e di ottimizzazione, non di contrapposizione.

Mi avvio alla conclusione, Presidente. Sicuramente, con questo provvedimento, con questo Testo unico compiamo un grande passo in avanti, ma è chiaro che c'è ancora molto da fare. Sicuramente l'appuntamento che ci ha offerto il Recovery Plan, il più grande e ambizioso progetto di rilancio dell'Italia è la sfida che ci siamo trovati ad affrontare in un periodo così difficile per la nostra economia nazionale e che ha richiesto un grande coraggio. Riteniamo, però, sia necessaria una politica di sviluppo per una ripresa economica orientata a lungo periodo e, in tal senso, riteniamo che essa non possa assolutamente prescindere dall'economia del mare, perché il mare è un comparto straordinario, un comparto in grado di generare ricchezza, ma, soprattutto, occupazione e innovazione, insomma una leva formidabile per il rilancio del nostro Paese e, quindi, il mare e questo comparto, quello della pesca, devono avere un ruolo strategico (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). E lo dico perché abbiamo 8 mila chilometri di coste, certamente non poche, e l'Italia ha anche la centralità nel Mediterraneo, ha una storia millenaria, soprattutto, nel settore della pesca, ma ancor di più ha una straordinaria forza imprenditoriale, che ci viene dalle nostre imprese e da tutte quelle, direttamente o indirettamente, coinvolte nel settore e sono tutte queste caratteristiche che generano valore aggiunto, come dicevo poc'anzi, per milioni, se non per miliardi di euro. In altre parole, abbiamo potenzialità uniche, potenzialità che possono garantirci un ruolo primario anche nel panorama europeo globale.

Per questo confidiamo positivamente nel fatto che il Governo saprà interpretare al meglio il suo ruolo grazie alla delega contenuta in questo provvedimento e saprà condurre l'Italia verso una più incisiva politica di sviluppo, fondata su tutte le opportunità - industrializzate, terziarie, turistiche o ambientali - che offre il comparto del mare. La ripresa economica, quindi, del Paese passerà inevitabilmente anche per il comparto della pesca solo se dimostreremo di saperlo tutelare e valorizzare al meglio. Per questo quello di oggi è sicuramente un primo, importante passo. Dobbiamo però utilizzare tutte le risorse a disposizione nel PNRR e dare, quindi, sempre maggiore qualità al lavoro dei nostri pescatori, e noi vigileremo su questo.

Concludo, Presidente, dicendo che noi di Coraggio Italia non abbiamo dubbi: questo Governo saprà certamente fare bene, come ha già dimostrato di saper fare in questi mesi, ma ancor più se dimostrerà di saper cogliere appieno una sfida, quella di puntare su infrastrutture immateriali e materiali efficienti, su procedure amministrative chiare, certe e semplificate, sulla sburocratizzazione e sulla innovazione, nonché sulla digitalizzazione e, infine, su una politica di sviluppo produttivo basato sulla sostenibilità per le tante attività industriali e dei servizi che operano in questo importante comparto per l'economia del nostro Paese.

Per tutte queste ragioni, quindi, annuncio il voto favorevole del gruppo Coraggio Italia al provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV). Grazie, Presidente. L'economia ittica nazionale contribuisce per 39,5 miliardi al prodotto interno lordo del nostro Paese e la nostra flotta costituisce il 17 per cento dell'intera flotta europea. Questi sono numeri importanti, che denotano la rilevanza economica di questo comparto.

Però, vorrei aggiungere una considerazione, che riguarda l'aspetto culturale, di presidio del territorio, l'aspetto legato alla valenza sociale della nostra filiera ittica, che da secoli ha un rapporto strettamente connesso non soltanto con le produzioni agroalimentari, ma addirittura con il territorio e con l'ecosistema marino. Quindi, da questo punto di vista, questi numeri devono darci, però, un'altra indicazione. Se ne osserviamo altri, che purtroppo sono negativi, in questi ultimi dieci anni il mondo della pesca e dell'acquacoltura è stato gravemente messo in difficoltà, per una serie di fattori e per una serie di motivi. Il numero degli imbarcati e delle imbarcazioni è diminuito di circa il 17 per cento in questi anni, in un settore di per sé già fragile, un settore che in questi anni ha visto scarsissimo ricambio generazionale. Da questo punto di vista, credo che con la credibilità, che con il Governo Draghi ha il nostro Paese nelle sedi comunitarie, si debba davvero porre, con grande forza, una serie di tematiche, che di fatto incidono in maniera preponderante, in maniera pesante, sull'andamento e soprattutto sulle prospettive del nostro sistema di pesca italiano. Infatti, molte norme - lo sa chi le pratica ogni giorno nell'azione quotidiana - discendono dalla politica comunitaria, norme, regolamenti, che progressivamente, in questi anni, hanno pensato di preservare la biodiversità, ma soprattutto preservare lo stock ittico, con una progressiva riduzione dello sforzo di pesca. Sicuramente un monitoraggio legato allo sforzo di pesca è importante e fondamentale, deve essere un monitoraggio efficace ed efficiente nei tempi e nelle modalità con cui questo viene verificato. Però, credo a quanto ci segnalano con grande forza le organizzazioni che rappresentano i tanti pescatori del nostro Paese, che il 12 giugno hanno manifestato la loro fragilità e la condizione molto difficile che stanno vivendo, a maggior ragione dopo la pandemia, che ha determinato un ulteriore aggravamento della situazione, soprattutto in mesi molto importanti dove si svolgeva l'attività di pesca, che è strettamente connessa, per esempio, ad altri comparti produttivi del settore agroalimentare, della trasformazione e dell'apparato ricettivo e turistico del nostro Paese. Questo approccio sistemico è fondamentale, perché il Mar Mediterraneo, così come l'intero nostro ecosistema, è oggetto degli effetti dei cambiamenti climatici: la salinità delle acque, l'innalzamento della temperatura e tutte le altre attività che afferiscono in mare determinano un cambiamento all'interno dell'ecosistema e determinano anche uno squilibrio tra gli stock ittici che ci sono nel nostro Mar Mediterraneo. Quindi, credo, in quest'Aula, di dover portare la voce dei pescatori, che chiedono di considerare non soltanto la loro attività come dipendente rispetto alla riduzione dello stock ittico nel Mar Mediterraneo, ma di considerarla secondo un approccio sistemico.

Per questo dico che è fondamentale porre questa discussione nuovamente, con rinnovata forza, sui tavoli europei, perché il Mar Mediterraneo non ha soltanto uno stock ittico ben diverso dai mari del Nord Europa, ma ha anche sistemi di pesca profondamente differenti. Da questo punto di vista, credo che la nostra posizione di rafforzata credibilità sia fondamentale per andare nella direzione giusta. È quella direzione che la stessa Europa ci indica, di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Insomma, noi non possiamo perdere il nostro patrimonio non soltanto culturale, ma soprattutto occupazionale, nel nostro Paese. Come dicevo poco fa, la filiera ittica sta vivendo un momento di grandissima difficoltà, che è legata appunto alle progressive norme che prevedono la riduzione dello sforzo di pesca, che determinerà in prospettiva, se questa strategia dovesse continuare, davvero un'insostenibilità nell'attività di pesca.

Però poi ci sono anche altri fattori rilevanti, che determinano la fragilità di questo comparto. Ad esempio - ne abbiamo parlato in quest'Aula, anche grazie all'impegno di Italia Viva che ha voluto porre con forza il tema -, c'è il tema della giurisdizione delle acque. Anche in questo caso, la credibilità del nostro Paese nelle sedi comunitarie deve finalmente porre - e lo propongo nuovamente in quest'Aula - la necessità di determinare una conferenza del Mediterraneo, per chiarire tutti quegli aspetti relativi agli accordi bilaterali anche con i Paesi extraeuropei che si affacciano sul Mediterraneo, oltre che alle condizioni di instabilità politica che riguardano la Libia. Sono di queste settimane e di questi mesi i gravi fatti di cronaca che vedono i nostri pescatori frequentemente sotto attacco da parte delle forze libiche; talvolta, ciò rende insicuro e pericoloso lo svolgimento di un'attività che i nostri pescatori da secoli praticano in quelle acque, nelle acque del Canale di Sicilia, e in quei territori. Quindi, se accordi bilaterali devono essere, soprattutto con la Libia, che siano accordi in grado di preservare la sicurezza e l'integrità dei nostri pescatori, degli imbarcati e delle flotte, ma, soprattutto, che siano accordi in grado di garantire i diritti storici di pesca.

Quindi, mi sento di ripetere questo tema, in un momento in cui, finalmente, dopo diversi mesi, ci apprestiamo a votare una proposta di legge avviata in questa legislatura e che vede, tra le proposte di legge, anche una proposta a prima firma del collega Camillo D'Alessandro. Questa proposta di legge ha numerosi punti positivi. È sicuramente un passo in avanti, rispetto a un mondo che, per troppi anni, non ha avuto la giusta e adeguata considerazione. Punti positivi che riguardano la semplificazione burocratica; sono dei piccoli passi in avanti, ma sicuramente il tema della semplificazione in materia di licenze di pesca, piuttosto che l'esenzione dell'imposta di bollo sono segnali, in un momento di attenzione al settore.

Così come l'articolo che dà particolare priorità al tema della trasformazione. Noi abbiamo un sistema fragile, anche perché troppo tardi si è investito nel nostro Paese anche in politiche di filiera, legate alla trasformazione di questo bene prezioso, che è il nostro prodotto ittico della pesca e dell'acquacoltura. Da questo punto di vista, anche l'articolo che riguarda la delega al Governo, carica il Governo di una grande responsabilità, non soltanto in materia di semplificazioni burocratiche e rispetto ad adempimenti spesso ridondanti, che davvero aggravano e rallentano l'attività dei nostri pescatori, che, come ripetevo prima, sono soggetti a norme particolari, che limitano, anche in determinati periodi dell'anno, la loro attività; pensiamo alle varie tipologie di fermo pesca; è una delega che carica di responsabilità il Governo rispetto alle semplificazioni, ma soprattutto al potenziamento di una filiera che deve nascere e che deve crescere soprattutto in alcuni comparti. Pensiamo, per esempio, alla filiera del tonno rosso, che è citata in questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Un rammarico, però, perché questa proposta di legge, nel dibattito parlamentare, ha dovuto espungere alcuni articoli importanti. Questo è un settore rilevante per la nostra economia, ma è un settore fragile, che non ha mai avuto un sistema stabile, permanente, ma soprattutto efficace ed efficiente di ammortizzatori sociali. Quindi, da quest'Aula apprezzo la disponibilità e l'impegno da parte dei ministri Patuanelli e Orlando a inserire e ad estendere il meccanismo della CISOA anche al comparto della pesca e dell'acquacoltura. Credo che, però, questo impegno debba vedere davvero una concretezza, perché sono troppi gli anni in cui si discute di questo elemento. Credo che la sostenibilità del settore e la garanzia di ricambio generazionale debbano essere legate anche a una certezza, rispetto al sistema previdenziale e alle misure di sostegno.

L'altro elemento, su cui chiedo un impegno al Governo, riguarda le concessioni demaniali marittime. Anche nel dibattito serrato, che c'è stato su questo tema negli anni, forse ci si è dimenticati che alle concessioni demaniali marittime afferiscono anche quelle attività della piccola pesca, che, davvero, riguardano un'economia importante e un presidio dei nostri territori.

Quindi, da questo punto di vista, è fondamentale dare seguito, anche nei provvedimenti che verranno, penso al decreto “Sostegni-bis”, ad un impegno che è stato assunto in questi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Da questo punto di vista, Italia Viva c'è stata, noi siamo sempre stati al fianco dei pescatori, perché ne conosciamo le difficoltà, ma, soprattutto, perché ne conosciamo la valenza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Questa proposta di legge è davvero un primo passo…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA CHIARA GADDA (IV). Mi appresto alla chiusura. Il passo importante sarà il Piano nazionale di ripresa e resilienza, dove davvero potremmo porre le basi per un comparto solido, che è un'eccellenza del nostro made in Italy e del nostro lavorare bene e in modo sostenibile e compatibile con l'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, noi oggi ci ritroviamo a votare - l'ho detto più volte nel corso dell'esame del testo svolto oggi in quest'Aula - un provvedimento sul quale si è abbattuta inesorabile la scure della Commissione bilancio, con una serie di emendamenti soppressivi che confermano quello che Fratelli d'Italia ha denunciato fin dall'inizio dell'esame di questo provvedimento. Il settore ittico è un settore che coinvolge tantissimi italiani, tantissimi imprenditori, tantissimi lavoratori e, ovviamente, le loro famiglie; è un settore che avrebbe meritato maggiore attenzione, ma quell'attenzione autentica in grado di consentirne una rapida ripresa. Ovviamente, è un settore che, al pari di tanti altri, non ha vissuto con serenità questo momento legato all'emergenza per i contagi da COVID. E oltre alla situazione contingente, su questo settore pesano le politiche comunitarie di un'Europa troppo spesso matrigna nei confronti delle marinerie mediterranee, un mare assolutamente aperto al quale poi affluiscono le marinerie di tantissime altre Nazioni, con tutte le conseguenze del caso. Un settore, quello delle marinerie italiane e siciliane, che sconta, che paga, anche in termini della sicurezza personale dei propri lavoratori, l'assoluta incapacità di questo Governo di far rispettare i diritti e le prerogative. Ricordiamo che, non più tardi di qualche mese fa, interi equipaggi sono stati sequestrati e per mesi sono rimasti in terra straniera, prima che si riuscisse a liberarli. E, allora, dobbiamo interrogarci sul perché non siano state recepite le istanze che Fratelli d'Italia - lo preciso, a scanso di equivoci - ritiene pienamente legittime da parte del comparto tonniero, e, più in generale, da parte di chi lavora nel settore ittico ed è, quindi, toccato da questo provvedimento. Noi dobbiamo ricordare che la pesca professionale del tonno rosso rappresenta un segmento significativo di pesca industriale in Italia. E noi corriamo il rischio che, con questi atteggiamenti vessatori, la pesca di quel comparto, e la pesca più in generale, non rappresenti più un'attività remunerativa, con ciò rischiando di disperdere l'identità di un popolo, la cultura, le tradizioni, la mirabile tecnica acquisita in decenni e decenni di attività. Ovviamente, nulla sarà senza conseguenze, quindi la contrazione dell'attività delle nostre marinerie corre il rischio di comportare anche uno stravolgimento delle nostre abitudini, ad esempio nel settore dell'agroalimentare che, inevitabilmente, sarà toccato, con un enorme danno per l'economia reale, che poi è quella che Fratelli d'Italia vuole tutelare senza cedere ai condizionamenti, magari, di alcune lobby che preferirebbero privilegiare altri settori o, nello stesso settore, altre marinerie, magari di altri di altri Paesi.

Quindi noi, oggi, ci troviamo a votare un provvedimento che è stato falcidiato dalla mancanza di stanziamenti adeguati, come avevamo più volte denunciato, un provvedimento che sconta l'assoluta mancanza di visione, un provvedimento che sembra non comprendere appieno l'importanza, anche in termini di volume di affari sviluppato, di questo comparto per la nostra economia. Ecco perché abbiamo condiviso - il nostro voto in Aula lo ha dimostrato nel corso dell'esame, con il voto dei singoli articoli - alcuni aspetti, come l'esonero dell'imposta di bollo, le semplificazioni. Ovviamente i nostri desiderata sono stati spesso travolti dagli emendamenti soppressivi. Adesso ci ritroviamo a dover attendere, come annunciato la scorsa settimana dal Ministro Orlando, un ulteriore provvedimento nel quale dovrebbero trovare - dico dovrebbero, perché non nutriamo più alcuna fiducia sugli impegni assunti da questo Governo e la sua capacità di onorarli - accoglimento altri aspetti che oggi sono stati eliminati, in particolare quelli relativi agli ammortizzatori sociali. Ma voglio ricordare anche un aspetto che è già stato oggetto di dibattito in quest'Aula nel corso dei provvedimenti del Governo Monti in materia di lavoro usurante, allorquando si stabilì l'innalzamento dell'età per la pensione e non si tenne conto della peculiarità di questo lavoro, che, oltre ad essere particolarmente rischioso per alcune questioni afferenti alla politica estera, di cui prima ho fatto un esempio, è anche altamente usurante per la sua specificità. Erano dunque necessarie delle forme di integrazione salariale, sono ancora necessarie. Fratelli d'Italia spera che questo Governo riesca, almeno una volta, a mantenere l'impegno assunto, non tanto in quest'Aula, nei confronti dei parlamentari, quanto nei confronti dei tantissimi lavoratori, che, fuori da questo palazzo, aspettano dalla politica risposte che, ad oggi, non sono arrivate.

Le riforme sono urgenti, lo dobbiamo alla necessaria tutela dei nostri lavoratori, lo dobbiamo alla necessaria tutela dei nostri imprenditori in questo settore. È necessario, quindi, che vi sia una politica posta a protezione di questo comparto, una politica che sappia rivendicare il ruolo dell'Italia nell'intero settore ittico e sappia, ovviamente, rispondere alle continue sollecitazioni in ambito comunitario. Noi auspichiamo che tutto questo possa trovare pratico svolgimento, ma, ad oggi, noi corriamo il rischio che questo provvedimento, approdato al voto dell'Aula dopo una discussione generale svoltasi qualche mese addietro, quindi avendo maturato anche ulteriore tempo per quelli che vengono, così, nel gergo parlamentare, definiti supplementi di riflessione su un dato provvedimento… Noi ci saremmo legittimamente aspettati che, dopo così tanti mesi, questa riflessione portasse qualcosa di buono. E, invece, dobbiamo rilevare un'ennesima occasione mancata, dobbiamo rilevare l'incapacità di far seguire alle parole i fatti, soprattutto in materia finanziaria. Non è un caso, ripeto, che sia stata proprio la Commissione bilancio a disvelare tutta l'incapacità di questo provvedimento di essere autenticamente efficace.

Noi continueremo, come abbiamo fatto finora, ad ascoltare tutte le associazioni rappresentative, continueremo ad ascoltare i lavoratori, continueremo ad ascoltare le marinerie, continueremo a proporre, come abbiamo fatto finora, le nostre soluzioni alternative. Saremo pungolo per questo Governo, che ha assunto un impegno formale nei confronti di quest'Aula e nei confronti dei cittadini.

Per questa ragione, ad oggi, io non posso che annunciare il voto di astensione di Fratelli d'Italia su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. A nome di Forza Italia, annuncio il voto favorevole a questo testo unificato, su cui abbiamo lavorato per molto, molto tempo. Infatti, sostanzialmente dall'inizio della legislatura abbiamo affinato, discusso, approfondito le questioni che riguardano il futuro di un comparto che per noi è assolutamente strategico. E ringraziamo il Governo, in particolare il sottosegretario Battistoni che è qui presente e che ha la delega del Ministro per la pesca, perché dal giorno in cui è cambiato il Governo abbiamo assistito alla presa di coscienza del fatto che questo comparto aveva ed ha bisogno di un segnale immediato. Infatti, le difficoltà ci sono e sono state acuite chiaramente, come per altri settori dell'agricoltura, dalla pandemia.

Abbiamo chiesto velocità e quindi su questo oggi si arriva a mettere un punto importante. Speriamo che l'iter prosegua in Senato e si possa arrivare a dare un sentore che va nella direzione che auspichiamo per l'agricoltura; lo abbiamo introdotto anche per quanto riguarda il tema della pesca e dell'acquacoltura: cioè, accorciare la filiera e spingere sempre di più sul prodotto italiano. Il tema della etichettatura, il tema molto, molto importante che, a mio giudizio, è fondamentale e che introduce questo provvedimento è il tema della data di cattura, perché in questo modo si capirà finalmente che il pesce italiano è il più fresco e forse anche il più buono; sicuramente è il più fresco. E il tema dell'organizzazione delle marinerie ruota chiaramente anche e soprattutto intorno al tema del pesce fresco.

Abbiamo introdotto il tema della vendita diretta. Maria Spena, che è qui a fianco a me, si è occupata molto di questo argomento per quanto riguarda soprattutto il litorale romano.

Insomma, abbiamo la possibilità, per i pescatori, di aggiungere valore aggiunto appunto e chiaramente avere maggiore reddito a disposizione. Quando la filiera si accorcia, così è per l'agricoltura e così è anche per la pesca, c'è una maggiore possibilità di reddito per gli operatori che arrivano direttamente al consumatore, che viene fidelizzato, senza però una deregulation totale sul tema.

Noi siamo stati anche fautori di una proposta emendativa, che poi è entrata nel testo, affinché la vendita diretta sia ben normata, perché non vogliamo chiaramente che sia penalizzato il sistema straordinario della ristorazione, che è un punto assolutamente fondamentale del prodotto interno del settore, e non solo del settore, ma anche chiaramente del nostro Paese.

Abbiamo poi avuto una grossa discussione su un altro argomento che è molto importante: il tema della filiera del tonno rosso; e siamo arrivati anche a una discussione animata intorno al tema del tonno rosso. Io penso che quello che abbiamo raggiunto sia un compromesso importante su un prodotto che è veramente una eccellenza e di cui, per fortuna, il nostro Paese è molto ricco.

Voglio ringraziare anche molti colleghi di Forza Italia; dalla Liguria, gli onorevoli Cassinelli e Bagnasco hanno sempre sollecitato attenzione, specificità per alcuni tipi di pesca, perché poi l'Italia è anche questo: ci sono situazioni completamente diverse che vanno attenzionate in modo diverso.

L'onorevole Savino ha sollecitato più volte un'attenzione e il sottosegretario penso che abbia recepito un'attenzione per quanto riguarda la pesca a strascico, che non è uguale se uno la fa nell'Oceano Atlantico oppure nel Mar Mediterraneo e, in particolare, nel Mar Adriatico. Su questo sono felice che alla fine si possano rappresentare anche tutte le specificità del nostro Paese. Sul tonno rosso penso alla ricchezza della regione Campania, alla Sicilia; abbiamo dato un segnale particolare alla Sardegna. Il collega Bond, da ultimo, è intervenuto con un ordine del giorno anche sulla questione della trota marmorata. Questo è il segno che il nostro gruppo ha lavorato bene, a mio avviso, e ha cercato di rappresentare al meglio le esigenze di tanti operatori che la mattina - anzi, spesso la notte - si alzano per assicurare quel meraviglioso pesce che poi noi mangiamo durante la giornata. Io penso che questa sia una grandiosa ricchezza per il nostro Paese e certamente ci sarà da lavorare, sottosegretario, soprattutto con il fondo filiere.

Abbiamo anche apprezzato la scelta di destinare una quota del fondo specificamente alla pesca e pensiamo che poi la pesca si trascini dietro il tema del turismo. Noi lo abbiamo detto anche per le piccole produzioni locali, pochi giorni fa. È la stessa identica cosa: i nostri turisti vogliono mangiare i nostri meravigliosi prodotti, frutto della biodiversità incredibile che abbiamo nel nostro Paese e lo possono fare solo grazie ai pescatori. Poi, speriamo che i pescatori, anche facendo investimenti, forse anche aiutati un po' dalle istituzioni pubbliche, possano trasformare questo meraviglioso prodotto, ottenere anche un maggiore valore aggiunto e creare posti di lavoro.

La nostra visione anche su questo non cambia: noi pensiamo che lo Stato debba spingere i pescatori a diventare sempre di più imprenditori e a fare investimenti, a scommettere sulla straordinaria varietà anche di pesci che si trovano nel nostro Paese, dal Nord Italia fino al Sud, perché si possa arrivare a far fare un salto in avanti, uno scatto di qualità a un settore che per Forza Italia è strategico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Incerti. Ne ha facoltà.

ANTONELLA INCERTI (PD). Grazie, Presidente. Il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento, a cui siamo arrivati, credo, anche con un impegno anche straordinario della Commissione e di tutti i gruppi che la compongono, dopo un lungo lavoro e un lungo iter in Commissione. Riteniamo che, nonostante alcune criticità, questo sia un provvedimento che comunque va nella direzione di dare alcuni strumenti in più, anche in termini di semplificazione e razionalizzazione, ad un settore che, giustamente, come veniva ricordato, è strategico per il nostro Paese.

Conosciamo le criticità, sappiamo che solo un approccio di sistema complessivo potrà dare una risposta a questo settore; criticità che sono già state ricordate, che conosciamo bene, avendo ascoltato anche nelle numerosissime audizioni tutti gli attori protagonisti, a cominciare dai pescatori di questa filiera.

Vi è un numero di imprese che è in grande difficoltà, ma non da oggi; lo è ormai da più di un decennio, come veniva ricordato proprio poc'anzi dai colleghi; vi è una contrazione di più del 16 per cento della nostra flotta. Così come sappiamo bene che registriamo da tempo un decremento netto delle catture; evidentemente questo significa meno reddito per i pescatori, aumento dell'incidenza dei costi, soprattutto per alcuni settori di pesca come quella a strascico, che arrivano fino al 60 per cento.

Una situazione critica che abbiamo accompagnato, anche come Partito Democratico, in alcuni provvedimenti durante l'anno pandemico di emergenza anche per questo settore, colpito profondamente dal COVID. La domanda nell'anno scorso si è particolarmente ridotta: calo dei redditi, calo delle flotte; soprattutto nelle economie più deboli la riduzione del potere d'acquisto ha spostato i consumi verso altri prodotti, magari di minor pregio, magari verso altre carni bianche o verso i cibi congelati. Aggiungo, poi, il calo, già ricordato da tutti, dei canali come il turismo, che è strettamente legato alla pesca, o il canale Horeca che ha colpito soprattutto la piccola pesca, che è la caratteristica del nostro settore ittico; l'80 per cento della nostra flotta è costituito da piccoli pescherecci e il 60 per cento dei posti di lavoro è proprio nel nostro bacino Mediterraneo legato a queste piccole flotte.

Ricordo che noi abbiamo cercato di sostenere questa filiera durante l'anno della pandemia ed abbiamo accompagnato, anche con il lavoro dei nostri europarlamentari del Partito Democratico anche alcune mobilitazioni; venivano ricordate quelle del 12 giugno scorso, con il taglio del 7 per cento delle giornate di pesca decretate dal Consiglio europeo. C'è una battaglia in corso, da questo punto di vista, e, giustamente, come veniva ricordato, c'è un approccio di sistema che deve essere trattato a livello europeo. È un settore che ha bisogno di rilancio e di saper coniugare innovazione e sostenibilità, anche per il difficile ricambio generazionale che noi registriamo. Sappiamo che questo non è un provvedimento che darà una risposta di sistema, abbiamo delle opportunità nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per ripensare complessivamente e sostenere con forti investimenti l'innovazione di questo settore. Tuttavia, noi crediamo che qualsiasi opportunità in più, anche in termini di semplificazione e di maggiore capacità di lavoro degli operatori stessi con gli interventi di questo provvedimento sono un passaggio importante a cui tutti noi dovremo fare riferimento e contribuire; contribuiamo, quindi, con un lavoro complessivo, un lavoro di tutta la Commissione, che è stato ampiamente condiviso con tutto l'apporto dei gruppi, anche il nostro. Mi piace ricordare, in particolare, l'emendamento che poneva il tema della partecipazione femminile, che spesso è la spina dorsale di questo settore; una forza lavoro cruciale, che spesso viene dimenticata nella catena di approvvigionamento. Ricordo che in questo settore la metà della forza lavoro è costituta da donne; il 90 per cento lo sono per quanto riguarda la trasformazione del pescato. Pertanto, ritenevamo giusto l'accoglimento del nostro emendamento. È un impegno che diamo al Governo con la delega per raccogliere in un testo unico norme che hanno bisogno di essere semplificate, riordinate e ammodernate, semplificando alcune procedure. Tra queste ultime ne ricordo alcune: l'accesso ai finanziamenti, che è sempre un elemento di grande importanza; integrare la normativa nazionale per quanto riguarda la pesca e l'acquacoltura; in tema di protezione dell'ambiente ecomarino, promuovere il ricambio generazionale. Ci sono poi altri elementi - li ricordo - che servono comunque a dare maggiore praticabilità al lavoro quotidiano degli operatori della pesca; penso, ad esempio, allo sportello unico della pesca delle Capitanerie di porto; importante è poi il riferimento ai sistemi di protezione.

Abbiamo accolto con favore e saremo attenti all'intervento sul tema degli ammortizzatori sociali; il tema della cassa integrazione è stato posto più volte e siamo fiduciosi che sarà uno degli elementi che verranno affrontati, ma ci sono elementi in questo provvedimento - mi riferisco all'inquadramento previdenziale dei marittimi che operano su imbarcazioni di stazza inferiore a 10 tonnellate - che sono un rafforzamento dei benefici previdenziali, che, come veniva ricordato, vanno a sanare dei contenziosi in essere da lungo tempo.

Importante poi l'istituzione di un fondo per lo sviluppo della filiera in cui sono previste risorse importanti, che andranno ad alimentare la ricerca scientifica, che incentiveranno la filiera ittica e il collegamento con il settore industriale, che favoriranno l'accesso al credito e che promuoveranno tutti quegli elementi, ittiturismo e pescaturismo, che andranno a rafforzare la redditività dei nostri pescatori; così come il richiamo al rafforzamento a forme di associazionismo e di cooperazione.

Sulla vendita diretta abbiamo dato elementi di praticabilità che vanno anche nella direzione sia dei pescatori che dei consumatori; con un regolamento il Ministero disciplinerà poi le modalità che indicheranno al consumatore finale la data di cattura, tema complesso e dibattuto, ma su cui abbiamo trovato una sintesi, credo, assolutamente buona.

Per quanto riguarda poi il tema in ordine all'attenzione a particolari filiere, faccio, da ultimo, il riferimento al tonno rosso che appunto è stato richiamato. La possibilità, anche in questo caso, sempre rispettando la storicità, a piccoli pescatori di acquisire quote che potranno, su progetti sperimentali, ampliare la loro attività. Elementi che sicuramente non danno una risposta complessiva, ma tutto ciò che offre opportunità - quelle che ho elencato sono solo una parte - al lavoro e alla praticabilità di questa filiera per far sì che essa possa di nuovo superare questa fase di crisi, credo vada nella direzione giusta. Per questo il Partito Democratico voterà a favore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Viviani. Ne ha facoltà.

LORENZO VIVIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, ci troviamo alla fine di un iter legislativo abbastanza lungo, anzi molto lungo, perché già iniziato nella scorsa legislatura con un testo diverso. Un testo che è stato, come hanno detto alcuni colleghi, falcidiato, io lo definisco un testo orfano di alcuni emendamenti importanti (alcuni perché li abbiamo già risolti). Voglio ricordare, a me stesso e a quest'Aula, il grande risultato che abbiamo ottenuto nel taglio delle sanzioni che è avvenuto con il decreto emergenza del primo Governo di questa legislatura, del Ministro Centinaio. Grazie all'impegno della Commissione agricoltura si è riusciti a tagliare le sanzioni, poste dai Governi precedenti che avevano messo completamente in difficoltà il settore. Grazie ad un emendamento si è riusciti a risolvere un'importante situazione che aveva mandato in default il settore, con le proteste, che ricordiamo, anche sotto piazza Montecitorio. Grazie a questo intervento è stato espunto dal testo e lo considero un successo. Altra cosa, purtroppo, la parte legata agli ammortizzatori sociali; sì, quella degli ammortizzatori sociali era battaglia che abbiamo portato tutti avanti. Questo testo unico deriva da tre progetti di legge: uno a firma del gruppo della Lega, ed è da lì che è nata l'idea ed è stato inserito nel testo unico l'articolo sugli ammortizzatori sociali in un settore dove non esistono gli ammortizzatori, dove il paracadute, che viene dato molte volte al marinaio imbarcato a bordo, è legato solamente a decreti, in legge di bilancio. Bisogna ricordarsi da un anno all'altro di finanziare e di rifinanziare questo pseudo-contenitore, con tutti i decreti attuativi e, a volte, con tutti i ritardi purtroppo che conosciamo dei Ministeri.

Il fatto che sia arrivato il Governo e che ci abbia rassicurato sul fatto che dentro una riforma strutturale più ampia si riesca a ottenere anche la presenza degli ammortizzatori sociali per la pesca ci sembra un impegno che possa essere considerato accettabile, anche perché sarebbe assurdo adesso legiferare su un ammortizzatore che poi potrebbe essere modificato in una riforma più ampia dallo stesso Governo.

Naturalmente noi diamo la fiducia al Governo, ma vigileremo giorno per giorno perché questo accada, perché è una parte importante che il settore richiede. Ricordiamo che è un settore che non chiede assistenzialismo, non chiede di avere, come prima cosa, la cassa integrazione. Nessun pescatore vi verrà a dire: la cosa che preferisco è la cassa integrazione. Un pescatore vuole andare in mare, vuole poter fare il proprio lavoro, vuole riuscire a traguardare la propria azienda, perché non parliamo di pescatori, ma di imprenditori ittici con dipendenti, con investimenti, con molti dipendenti a volte, e vogliono poter lavorare in tranquillità, principalmente.

Però questo può servire e naturalmente vigileremo, come abbiamo detto sul compito del Governo, perché deve essere un risultato perché, ad esempio, le giornate di tempo cattivo o per le rotture che possono succedere quotidianamente in mare può essere un giusto paracadute soprattutto per il personale imbarcato.(Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Dall'esterno sembra quasi strano che noi parliamo di tonno in alcuni articoli e non parliamo, invece, dei problemi che assillano in questo momento il mondo della pesca. Parliamo delle misure tecniche, parliamo qui delle misure tecniche sugli attrezzi, il divieto dell'utilizzo di alcuni attrezzi da pesca, i piani di riduzione che ha messo in atto l'Unione europea, ma sappiamo anche molto bene che sono fuori, purtroppo, dalla nostra portata, fuori dal nostro potere legislativo. È norma sovraordinata europea. Quindi cosa abbiamo cercato di fare in questo testo? Di semplificare, di sburocratizzare, di fare tutto quello che era nel nostro potere per semplificare la vita dei pescatori. E allora anche qui delle idee importanti, degli spunti molto importanti: parliamo dell'esenzione dell'imposta da bollo, che sembra una cosa piccola, ma facilita, come per il mondo agricolo, il mondo della pesca e toglie un'ulteriore tassa sulle teste dei pescatori; parliamo della velocizzazione che riguarda le licenze di pesca. Sappiamo dei tempi biblici, fatemi dire, che devono subire a volte i pescatori per un nulla osta da parte del Ministero. Ecco, noi togliamo burocrazia, liberiamo energie, diamo la possibilità a un pescatore che decide di comprare un'imbarcazione di fare un investimento, di fare il suo percorso amministrativo in capitaneria di porto, ma il giorno dopo di andare in mare, senza aspettare uno Stato che, molte volte, non gli dà la risposta in tempi celeri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ecco, il mondo dell'impresa deve avere risposte celeri e la pesca deve essere naturalmente all'interno di questo ragionamento.

Quando parliamo di novità, non possiamo non parlare del cambio di paradigma che è all'interno di questa legge, anche sulla ripartizione delle quote tonno rosso. Tutti abbiamo parlato di tonno rosso oggi, ma è un argomento molto importante, un prodotto di estrema qualità, fra parentesi presente in grandissimi quantitativi soprattutto in questi ultimi anni nel nostro mare. Un prodotto che, però, molte volte è precluso a intere parti delle nostre marinerie italiane. Addirittura molti pescatori sono costretti a ributtarlo in mare, con il doppio effetto: che la maggior parte di questo tonno viene esportato, viene pescato, messo nelle gabbie e mandato dall'altra parte del mondo, mentre gli italiani mangiano un prodotto di bassa qualità. Magari arriva il tonno pinna gialla, come veniva reclamizzato una volta, che non è prodotto di qualità, perché non è fresco come il tonno nostrano, che arriva magari dall'Oceano Pacifico o dall'Oceano Atlantico, questo è il paradosso.

Quindi cosa si vuole fare con questo cambio di paradigma? Si vuole dare la possibilità alla nostra pesca artigianale di avere almeno una parte del reddito integrata dalla possibilità di pescare questa preziosa risorsa, ma anche, tramite la creazione di una filiera made in Italy, di dare la possibilità agli italiani di gustare un'importante risorsa, l'oro blu del nostro mare, a cui molte volte noi siamo preclusi. Non c'è la possibilità di comprarlo, non c'è nei nostri mercati, e questo è un fatto che naturalmente, avendocelo a poche miglia dalle nostre coste, è quasi ridicolo, fatemi dire. Quindi anche qui un'operazione molto importante. Se parliamo di qualità e di freschezza, non possiamo non parlare della delega che diamo al Governo per introdurre un'informazione, come dicevamo prima durante la votazione dell'emendamento, che i pescatori mettono in etichetta, un dato oggettivo sulla freschezza del prodotto, la data di cattura di pesca, la data di pesca.

Questo permette di discriminare un prodotto fresco da un prodotto meno fresco, da un prodotto di scarsa qualità e dubbia freschezza, che magari arriva dall'altra parte del mondo, magari con sofisticazioni alimentari molte volte difficili da scoprire. Con la data di pesca noi riusciamo a dare un'arma, fatemi dire, una vera e propria arma in mano ai consumatori per discriminare il prodotto, per conoscere il prodotto, per valorizzare il prodotto italiano, perché il valore aggiunto che ha la nostra pesca è quello di essere immediatamente sui mercati. Avere 8 mila chilometri di coste ci permette di avere un prodotto fresco ovunque in Italia, ovunque in Italia, anche nelle regioni non affacciate sul mare. La data di pesca dà questa possibilità, anche, fatemi dire, di valorizzare soprattutto quelle specie povere, perché adesso si preferisce magari, anche nell'ignoranza, purtroppo, di tanti di noi, una specie famosa, una specie che si conosce rispetto a una specie fresca, che avrebbe una qualità maggiore, a una specie povera, sempre e anche nell'ottica di un maggiore e un migliore sfruttamento delle risorse ittiche, dilazionare lo sforzo di pesca. Ecco, tutte queste idee, piccole, ma, che messe tutte insieme, danno una risposta vera al settore.

Un'altra operazione molto importante è legata alla razionalizzazione. Parliamo molto di comunità scientifica all'interno di questo provvedimento, mettiamo il parere dei pescatori all'interno delle commissioni consultive delle aree marine protette; lo consideriamo fondamentale perché l'esperienza che si tramanda da un pescatore all'altro, il pescatore che sta tutti i giorni in mare e vede i mutamenti dell'ambiente, è importante che venga data al mondo scientifico; ma lo stesso mondo scientifico è molto importante per razionalizzare e gestire la pesca. Anche qui purtroppo regna il caos: la mancanza di dati e la mancanza di studi molte volte hanno fatto avere un approccio troppo precauzionale al mondo della pesca, dando delle limitazioni a volte incomprensibili, molte volte date addirittura dalla Comunità europea o date anche dallo Stato italiano. La ricerca che serve a gestire più logicamente e economicamente la risorsa ittica, per dare un futuro ai nostri pescatori, alle generazioni future, ai figli dei nostri pescatori.

Concludo, Presidente, facendo un'osservazione unica: come ho detto, non possiamo andare a legiferare o a stravolgere i regolamenti europei, però - mi spiace per il gruppo di Fratelli d'Italia e la loro astensione - con il quasi voto unanime a questo provvedimento noi concretizziamo una comunità di intenti; una comunità di intenti che ci deve vedere nella difesa, quotidiana, del made in Italy e della pesca italiana. Purtroppo, tante volte questo non succede con i nostri omologhi di Bruxelles, dove la Lega si è vista molte volte isolata nella difesa della pesca e dei regolamenti europei che poi ricadono sulle teste degli italiani. Dalle regioni, qui a Roma, a Bruxelles, difendere i prodotti italiani vuol dire difendere, ad esempio, la pesca da questo lento declino; una pesca schiacciata fra una concorrenza feroce e sleale proveniente dall'estero e regolamenti europei che consideriamo a dir poco asfissianti, mal ponderati sul Mediterraneo e privi, molte volte, dei fondamenti scientifici che li sostengono.

È per tutti questi motivi che annuncio il voto favorevole del gruppo Lega-Salvini Premier a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle voterà favorevolmente a questo provvedimento; un provvedimento che nasce sostanzialmente per affrontare tre questioni importanti. La prima, il riordino e la semplificazione delle norme relative al settore della pesca; la seconda, per introdurre uno strumento, un ammortizzatore sociale stabile e strutturato nel tempo per il settore; la terza, per intervenire sul quadro sanzionatorio che fu inasprito nella scorsa legislatura e che aveva messo in forte difficoltà tutte le marinerie italiane, tanto da far esplodere una manifestazione vibrante qui, a piazza Montecitorio, che portò poi ad una riflessione da parte dei gruppi parlamentari e all'elaborazione di una proposta che poi non si riuscì a portare a termine.

In questa legislatura, grazie al lavoro da parte di tutti i gruppi parlamentari, siamo riusciti ad intervenire su quel fronte, quindi a dare un riordino di quello che è il quadro sanzionatorio più favorevole verso le nostre marinerie, che quindi ha risolto un problema. Quindi, questa parte è uscita da questo testo perché già approvata in un decreto, il “decreto Emergenze in agricoltura” di 3 anni fa.

In merito all'ammortizzatore sociale, questo era un altro punto validante della proposta, perché non è possibile, in un Paese civile, avere un'intera categoria senza uno strumento di welfare adeguato. Quello della pesca, Presidente, è un lavoro difficile, un lavoro che comporta fatica e che provoca danni anche fisici perché non si sta mai fermi, si sta sull'acqua sempre in movimento, non hai mai un punto fisso, hai delle sollecitazioni enormi sulle articolazioni, che inevitabilmente portano anche danni fisici, e non è possibile non avere uno strumento di welfare. Dunque, ogni anno in legge di bilancio - e noi l'abbiamo vissuto e lo viviamo continuamente - bisogna rincorrere all'ultimo momento l'emendamento, trovare le risorse da parte del Ministero dell'Economia e delle finanze per cercare di dare qualcosa a questo settore. Questo non è più possibile. Se vogliamo garantire anche il ricambio generazionale in quello che è un settore che, ahinoi, purtroppo si sta deprimendo da troppi anni, dobbiamo garantire anche ai giovani uno strumento importante che dia loro la possibilità di vedere un futuro nel settore. Il Ministro Orlando ha preso un impegno qui, in Aula. Quindi, la riforma di un ammortizzatore sociale entrerà in quella che sarà la grande riforma degli ammortizzatori sociali. Noi abbiamo presentato anche un ordine del giorno che è stato approvato, ovviamente non perché non ci fidiamo delle parole del Ministro ma perché è giusto che si lasci anche traccia di un'approvazione in quest'Aula in merito a questo argomento, fondamentale per il settore.

Il terzo punto riguarda il riordino e le semplificazioni necessarie per questo settore. Sappiamo perfettamente che si tratta di materia armonizzata e, quindi, molta normativa, gran parte della normativa, non dipende dal nostro Paese, ma viene direttamente dall'Unione europea, se non anche da organismi internazionali. Quindi, siamo dovuti intervenire lì dove necessario, dove è stato possibile intervenire, perché - parliamoci chiaro - il settore non ha bisogno di sostegni; ha bisogno di riavviare un'attività imprenditoriale importante e, quindi, non può avere la palla al piede di uno Stato che, per via di documenti, carte e quant'altro, non consente di condurre un'attività in maniera serena, di avviare un'attività senza perdere tempo nel fare carte e carteggi vari.

Quindi, questa proposta di legge ha adesso questo obiettivo importante, dà deleghe importanti al Governo per poter intervenire su questi settori. Siamo intervenuti anche sulle “quote tonno”, sulla suddivisione delle quote incrementali di tonno rosso. Era importante cambiare il principio, perché troppo spesso abbiamo visto tonno pescato che, purtroppo, doveva essere rigettato in mare perché non poteva essere portato a terra da parte di alcune categorie di pescatori. Questo non era possibile. Noi, oggi, importiamo all'incirca l'80 per cento del pescato. Presidente, io quel numero lo vedrei in senso positivo, perché significa che abbiamo l'80 per cento di mercato da aggredire e lo possiamo fare se strutturiamo la filiera. Ecco perché io credo molto nello strumento dei contratti di filiera aperto anche alla pesca e che sarà finanziato con i fondi di investimento legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Se riusciamo a strutturare realmente la filiera, allora garantiremo anche una redditività, la giusta redditività che serve per il settore e, quindi, avremo anche la possibilità di avere un ricambio generazionale grazie alla visione e alla possibilità di avere un reddito e la certezza di avere uno strumento di assistenza sociale di welfare adeguato. Questo serve per far ripartire il nostro settore.

Presidente, i pescatori conoscono perfettamente il contenuto di questa legge, sono tre anni che ne discutiamo in Commissione; ci sono stati diversi cicli di audizione e conoscono anche perfettamente questo film che si sta svolgendo oggi, perché l'hanno già vissuto nella scorsa legislatura quando una proposta di legge simile fu approvata alla Camera e poi non si riuscì ad approvarla al Senato. Siamo oramai quasi agli sgoccioli di questa legislatura quindi, sarebbe ingiusto. Faccio un appello a tutti i gruppi politici, affinché portino l'impegno anche nell'altro ramo del Parlamento, al Senato, di approvare, in tempi rapidi, questa proposta di legge perché così il Governo avrà anche la possibilità di mettersi subito al lavoro su quelle sburocratizzazioni, su quelle deleghe che sono contenute per intervenire nelle modifiche normative. Il settore se lo merita. Non possiamo nuovamente deluderlo approvando una proposta di legge solo in un ramo e poi non riuscendo a portarla a termine perché, come tutti sappiamo in quest'Aula, poi, nella prossima legislatura, bisogna ripartire dal via. Questo non è più possibile.

In qualità di primo firmatario di questa legge, Presidente, tengo a ringraziare tutti i colleghi di Commissione per il lavoro, i relatori per lo sforzo che hanno fatto, anche per il rapporto non semplice che si è tenuto con il Governo, perché c'erano alcune questioni importanti da dirimere. Quindi, dichiaro e confermo ancora una volta il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Acunzo. Ne ha facoltà.

NICOLA ACUNZO (MISTO-CD). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento che ci apprestiamo a votare va a regolamentare uno dei settori tradizionali più importanti del nostro Paese e questo in una visione di armonizzazione internazionale ed europea, così da eliminare quelle frizioni che pure ci sono state, non solo nel contingentamento delle diverse tipologie di pescato, ma nel rispetto dell'impiego di sistemi di pesca selettivi a ridotto impatto sull'ecosistema.

Nell'affidare al Governo la delega per la regolamentazione di questo asset strategico italiano, mi preme sottolineare che le tecniche tradizionali della nostra pesca hanno contribuito certamente a preservare l'equilibrio naturale del Mediterraneo e mi preme anche sottolineare quanto la riflessione al riguardo non dovrebbe limitarsi soltanto ai numeri e alle quote di spettanza per ogni Nazione europea e alle pur necessarie semplificazioni per il personale impegnato nella pesca, nelle diverse specialità e con diversi mezzi di tonnellaggio, ma quanto vada ripensata una diversa visione che abbia, in qualche modo, al centro il ruolo storico e tradizionale dell'Italia in un contesto che non si limiti soltanto alla tutela e non si limiti agli spazi territoriali, ma tuteli l'intero ecosistema, anche quello non ricadente nei diritti del nostro Paese.

Certamente, altri punti che qualificano il provvedimento sono le campagne di educazione alimentare e di promozione del consumo dei prodotti della pesca marittima incentivando il consumo di pesce meno commercializzato e i progetti volti all'incremento sostenibile delle risorse ittiche autoctone. Sono proprio queste specificità a rendere il nostro Paese unico e così apprezzato.

Apprezziamo molto anche la salvaguardia dell'habitat marino a favore della biodiversità che negli ultimi decenni, a causa dei mutamenti climatici, sta subendo un grave stravolgimento. Tutti punti certamente rilevanti di questo provvedimento che ci apprestiamo a votare e per il quale esprimo il parere favorevole della componente Centro Democratico, ma che, a mio avviso, con il tempo credo vada arricchito in futuro da ulteriori accordi che comprendano quei Paesi che, pur non facendo parte dell'Unione europea, sono rivieraschi sul Mediterraneo. Ecco perché, nelle disposizioni che verranno emanate, sarà opportuno, credo, muoversi in un'ottica di allargamento alla futura partecipazione di questi Paesi, per ora non compresi nell'Accordo.

PRESIDENTE. C'è un brevissimo ringraziamento del relatore, presidente Gallinella. Prego.

FILIPPO GALLINELLA, Relatore. Grazie, Presidente. Volevo ringraziare tutti quanti, il correlatore, gli uffici, i colleghi per la pazienza, vista l'attesa per l'arrivo di questa proposta di legge, e l'impegno del Governo nel risolvere la questione degli ammortizzatori sociali. Quindi, non ci resta che augurarci tutti un rapida approvazione da parte del Senato.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – Testo unificato - A.C. 1008​-1009​-1636-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 1008-1009-1636-A:

"Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Rinvio del seguito della discussione della mozione Cabras ed altri n. 1-00456 concernente iniziative in relazione al caso di Julian Assange.

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al seguito della discussione della mozione Cabras ed altri 1-00456 concernente iniziative in relazione al caso di Julian Assange.

Tuttavia, secondo le intese dei gruppi e grazie anche alla disponibilità del presentatore, tale argomento è rinviato alla prossima settimana.

Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti (A.C. 2751-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2751-A: Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.

Ricordo che, nella seduta del 21 giugno si è conclusa la discussione sulle linee generali e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, nel testo delle Commissioni.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione. In particolare, il parere della V Commissione reca una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che è in distribuzione e che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Avverto che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 1.200, 1.201, 4.200, 5.200, 6.200 e 7.200, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A), e in relazione ai quali risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione dei subemendamenti.

Avverto altresì che, fuori dalla seduta, gli emendamenti 2.101 e 5.100 Piccoli Nardelli e 2.100 Pignatone sono stati ritirati dai presentatori.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Sugli emendamenti 1.200 e 1.201 delle Commissioni, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO PAOLO SISTO, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Conforme.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.200 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.201 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colleghi, colleghi, lasciamo il Comitato dei nove che possa lavorare.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice Annibali per la II Commissione ad esprimere il parere sull'emendamento 3.1 Bucalo.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il parere del Governo, onorevole Sisto? E' conforme.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.1 Bucalo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice Annibali ad esprimere il parere.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Sull'emendamento 4.200 delle Commissioni il parere è favorevole, mentre sull'emendamento 4.2 Frassinetti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Bene. Il Governo? E' conforme.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.200 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.2 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

Mi scusi, onorevole Annibali, non le avevo chiesto il parere sull'articolo aggiuntivo 4.01 Frassinetti.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Il parere è contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Il parere del Governo è conforme.

Passiamo, quindi, all'articolo aggiuntivo 4.01 Frassinetti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente. Questo emendamento riguarda l'esclusione delle università telematiche originariamente da questo provvedimento. Stupisce il fatto che non ci sia stata la visione di introdurre in questo provvedimento anche questa tipologia di università. Le telematiche sono università molto differenziate tra loro, però non possono essere discriminate tout court. L'Anvur, che è l'organo di controllo, faccia le verifiche per capire quali di queste università siano realmente in grado di esercitare la loro funzione formativa e quali no. È stato poi inserito un articolo e ci sarà un emendamento successivo, con cui chiediamo di eliminare questa aggiunta, che sembra discriminatoria. Quindi, Fratelli d'Italia chiede che cessi questa discriminazione, in un momento in cui abbiamo visto come, con la pandemia, ci sia stata anche attenzione verso questo tipo di università. Ribadisco, il problema è di qualità e, quindi, intervengano gli organi preposti a verificare quali di queste università siano in grado di sostenere l'offerta formativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Aprea. Ne ha facoltà.

VALENTINA APREA (FI). Grazie Presidente, intervengo perché, in realtà, questa legge non esclude le telematiche, le esclude nella forma che aveva indicato l'onorevole Frassinetti. Però, perché sia chiaro all'Aula, l'articolo 6 che, al comma 1, parla in maniera esplicita: “L'adeguamento della disciplina disposto ai sensi degli articoli 3, 4 e 5 si applica a decorrere dall'anno accademico successivo a quello in corso alla data di adozione dei decreti rettorali di cui ai medesimi articoli (...), e riguarda i corsi di studio attivati dalle università statali e non statali legalmente riconosciute, comprese le università telematiche, previa positiva valutazione, ai sensi della normativa vigente, dell'accreditamento dei medesimi corsi di studio”. Quindi, per noi è esplicita e Forza Italia voterà a favore di questo articolo e contro l'emendamento, perché, evidentemente, in questo caso, la formulazione di Fratelli d'Italia non è quella che, invece, è stata concordata col Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.01 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Sull'emendamento 5.101 Frassinetti, il parere è contrario. Sull'emendamento 5.200 delle Commissioni il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO PAOLO SISTO, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 5.101 Frassinetti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente, velocemente, questo emendamento ha come obiettivo quello di stabilire un contatto continuo con gli ordini professionali, con le singole federazioni degli ordini; è evidente che questo provvedimento è innovativo, introduce la laurea professionalizzante, ma, proprio perché si parla di professioni, è importante che ci sia questo collegamento con le singole federazioni degli ordini professionali. Per questo, Fratelli d'Italia ha inserito questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.101 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.200 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 63).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 64).

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Sull'emendamento 6.100 Frassinetti il parere è contrario. Sull'emendamento 6.200 delle Commissioni il parere è favorevole. Sull'emendamento 6.2 Frassinetti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO PAOLO SISTO, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.200 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2 Frassinetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 68).

(Esame dell'articolo 7- A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Le Commissioni raccomandano l'approvazione del proprio emendamento 7.200.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO PAOLO SISTO, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.200 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 69).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 2751-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice per la II Commissione. Sull'emendamento 8.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO PAOLO SISTO, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 71).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 72).

Il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato ad altra seduta, nel rispetto degli orari che ci siamo dati. Peraltro, il Governo ha bisogno del tempo per esprimere i pareri sugli ordini del giorno.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente Rosato. Nove mesi fa, in Italia, si è celebrato il referendum sul taglio dei parlamentari. A nove mesi di distanza, Presidente - credo che il tema possa essere di interesse non secondario per i componenti di questa Assemblea - non è stato ancora adeguato il Regolamento di Montecitorio rispetto alla riduzione dei componenti di questo ramo del Parlamento.

C'è una proposta di riforma su cui personalmente ho lavorato, che ho depositato, che è sottoscritta dai colleghi Iezzi della Lega e dai colleghi di Italia Viva, segnatamente il collega Marco Di Maio, ed è una proposta di riforma del Regolamento che serve a poter accendere la macchina di Montecitorio il primo giorno della prossima legislatura. Nel corso dell'ultima riunione che abbiamo avuto col Presidente Fico nella Giunta per il Regolamento sembrava esserci una certa accelerazione da parte della Presidenza su questo terreno; sono passati nove mesi dal taglio dei parlamentari, da diversi mesi, lo dico da relatore, non viene convocato il gruppo di lavoro di relatori allargato, anche dopo il cambio del Governo, al collega Foti, componente dell'unico gruppo di opposizione; credo, Presidente, che, da questo punto di vista, sarebbe il caso che il Parlamento battesse un colpo. Mi riferisco alla ipotesi di adeguamento almeno dei quorum assoluti, cioè delle cifre assolute previste nel nostro Regolamento alla riduzione del numero dei parlamentari che è stato sancito con un referendum popolare; mi riferisco anche ad alcune proposte che potrebbero andare in Aula ed essere affrontate dopo un lavoro istruttorio in Giunta; mi riferisco, per esempio, alla proposta di cui è relatore l'ottimo collega Fornaro, che riguarda gli organismi giurisdizionali. Presidente, credo che da questo punto di vista bisognerebbe fare un piccolo passo avanti.

Il mio gruppo, se non ci saranno novità al riguardo, chiederà che la proposta Baldelli, Iezzi e Marco Di Maio, venga inserita nel calendario dell'Assemblea del mese di luglio perché mi auguro che si riesca ad affrontare ed approvare almeno questa proposta minimale che volutamente ha lasciato a margine tutti gli elementi divisivi e anche quelli sui quali abbiamo ritenuto dovesse essere prima il Senato a operare delle scelte; ad esempio, l'accorpamento delle Commissioni permanenti.

Insomma, se in nove mesi si riesce a fare un figlio probabilmente si dovrebbe cominciare almeno a porre all'ordine del giorno di questa Assemblea qualcosa che riguardi il Regolamento, non dico le riforme istituzionali, non dico i correttivi su cui pure, da mesi, rompo le scatole in quest'Aula, ma almeno questo. Mi permetto di aggiungere che stiamo lavorando anche a una proposta per adeguare il numero dei componenti delle Commissioni bicamerali - vigilanza, infanzia, eccetera - al taglio dei parlamentari perché è impensabile che Commissioni bicamerali, che oggi sono composte da 40 componenti, domani, a seguito del taglio, continuino ad essere composte dallo stesso numero di componenti.

Concludo Presidente, ringraziandola del tempo che mi ha dato; se c'è un Governo che si occupa delle vaccinazioni, dei fondi europei, delle riforme, del fisco, della pubblica amministrazione, eccetera, del Parlamento abbiamo il dovere di occuparci noi, ed è un appello che faccio alla Presidenza e a quei tanti colleghi di buona volontà che su questa cosa hanno intelligenza, capacità e volontà di mettersi a lavorare e di produrre qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Prego, immagino sullo stesso tema.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Sì, Presidente, brevissimamente. Credo che le considerazioni che ha fatto il collega Baldelli siano assolutamente ragionevoli.

Sappiamo perfettamente, almeno per quanto mi riguarda, quale sarebbe l'assetto ideale che dovrebbe comportare riforme costituzionali che semplifichino le cose, a seguito della decisione il referendum e tante altre decisioni, ma il minimo sindacale - e credo anche la responsabilità che ha la Camera e, per conto suo, il Senato - è quello almeno di anticipare, consegnando alla prossima legislatura che prevedrà il taglio dei parlamentari, un quadro normativo interno che sia già applicabile. Lasciamo fuori tutto ciò che può essere aggiuntivo, eppure su qualcosa avremo bisogno di fare, ma il minimo che comporti una modifica regolamentare che fornisca alla prossima legislatura un'immediata organizzazione e applicazione del Regolamento della Camera è un lavoro che credo si possa fare a prescindere da qualunque altra considerazione su tutto ciò che per ciascuno di noi sarebbe prioritario in questo momento dal punto di vista delle riforme costituzionali, e non solo costituzionali.

Davvero l'invito che facciamo anche noi è a considerare questa proposta e iniziativa del collega Baldelli, che non è finalizzata a un interesse di parte; è finalizzata a un interesse di tutti noi e soprattutto di coloro che verranno dopo di noi: creare le condizioni per avere un'agibilità che in questo momento non avremmo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Presidente, non la voglio sorprendere, semplicemente voglio…

PRESIDENTE. No, lei non riesce a parlare meno di cinque minuti, quindi mi preoccupo.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Sì, questo è notorio. Aderisco anche io alla proposta, che conosco molto bene, del collega Baldelli, e anche di Giachetti. Credo che sia necessario affrontare il tema della revisione dei Regolamenti in maniera approfondita e congruente a una revisione costituzionale. È chiaro che la ricucitura del sistema costituzionale è monca in questo momento; non abbiamo un tessuto idoneo a recepire quella che è la novità della riduzione dei parlamentari. Ci vorrebbero altre revisioni costituzionali, ma almeno in campo regolamentare, per il funzionamento degli interna corporis, per quello che è il nostro dovere, quello di rendere sistema immediatamente il lavoro del Parlamento rispetto alla revisione costituzionale, penso che non ci sia più tempo, se non quello di mettersi insieme, tutte le forze e i gruppi parlamentari, compreso il gruppo dell'opposizione, che è già molto attento; con il collega Prisco anche in Commissione affari costituzionali spesso abbiamo dialogato sul tema.

Credo che non sia il solito buonsenso che richiamiamo; in questo caso non è un buonsenso, è il dovere che ci viene dal compito che abbiamo di adeguare in maniera rapida tutta la macchina parlamentare a questa riduzione dei parlamentari. Credo che sia necessario, dobbiamo farlo e la proposta di Baldelli credo che possa essere già recepita. Da parte nostra, siamo pronti a sottoscriverla (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Richiamo solo al rispetto degli orari che ci siamo dati sul termine per il COVID, altrimenti sospendiamo e riprendiamo tra tre ore, come previsto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giorgis. Ne ha facoltà.

ANDREA GIORGIS (PD). Grazie, Presidente. La riforma costituzionale che ha determinato la riduzione dei componenti delle due Camere impone necessariamente di rivedere alcune norme dei Regolamenti sia della Camera sia del Senato. È il caso, ad esempio, dei quorum, ma è anche il caso del numero delle Commissioni e della loro articolazione. Ora, noi pensiamo che questo adeguamento sia anche l'occasione per affrontare alcuni nodi che da molto tempo quasi tutte le forze politiche segnalano come urgenti. Non voglio adesso in questo intervento fare l'elenco delle questioni che è importante affrontare per fare in modo che le Camere riconquistino quella capacità rappresentativa e quella funzionalità che sono necessarie non solo per riconnettere la nostra democrazia rappresentativa alla sovranità popolare, ma che sono anche necessarie per consentire un processo democratico, un governo democratico dei processi economici più efficiente.

Dico questo perché anche noi siamo convinti che sia necessario procedere rapidamente a rivedere il Regolamento di questa Camera e, come abbiamo già avuto modo di annunciare nella sede più ristretta del comitato che è stato costituito dalla Presidenza in seno alla Giunta, noi abbiamo intenzione di avanzare una proposta di riforma del Regolamento che ha a che vedere sia con l'adeguamento dei quorum sia con la necessità di risolvere questioni antiche, che tutte le forze politiche denunciano come urgenti e che credo potremmo in questa legislatura affrontare tutti insieme (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie Presidente, in tempi strettissimi e solo perché resti agli atti. Rispetto alla sollecitazione del collega Baldelli, il massimo impegno di Fratelli d'Italia nel promuovere un lavoro di revisione dei Regolamenti, che si adattino, quindi, alla riforma costituzionale. Come Fratelli d'Italia abbiamo iniziato, nei nostri uffici studi, l'elaborazione di alcune proposte che metteremo a disposizione di tutti, ma - ripeto - resti agli atti, in questo caso, l'adesione completa e la disponibilità al lavoro in questo senso di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente. Telegraficamente, credo che le sollecitazioni che ripetutamente, e ancora questa sera, il collega Baldelli ha espresso siano condivisibili. Quindi, anche noi auspichiamo che la Giunta per il Regolamento possa, prima della chiusura estiva, concludere il suo lavoro e si possa approdare in Aula in modo da poter avere una riforma del Regolamento che inizi - auspicabilmente per tutte, ma almeno per le parti necessarie - a rendere pienamente funzionale l'Aula nella prossima legislatura, e ci possa essere, quindi, questo lavoro in uno spirito che io credo, come è sempre avvenuto in Giunta per il Regolamento, possa essere costruttivo e orientato al raggiungimento di un risultato di equilibrio (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). La ringrazio, Presidente. Io mi aspetto da questo Parlamento di questa legislatura un pochino più di coraggio…

PRESIDENTE. Onorevole Baldino, può cambiare microfono, perché quello fa un po' resistenza. Prego.

VITTORIA BALDINO (M5S). Dicevo che mi aspetto da questo Parlamento e da questa legislatura un po' più di coraggio. Noi dobbiamo assumere il referendum sul taglio dei parlamentari, la riforma costituzionale che è in vigore, come un'occasione storica che questo Parlamento ha per modernizzare la macchina parlamentare. Questo dobbiamo fare! Abbiamo la possibilità di farlo, abbiamo un orizzonte ancora di 2 anni di legislatura davanti a noi e possiamo davvero cambiare il modo di legiferare e il funzionamento della macchina parlamentare. Quindi, io non mi limiterei a prevedere e a predisporre dei minimi aggiustamenti e adeguamenti, perché abbiamo tutto il tempo, invece, di fare una riforma seria del Regolamento della Camera, che non viene aggiornato da tantissimi anni e il collega Baldelli lo sa molto meglio di me, perché ha molte più legislature alle spalle rispetto a me. Sono passati dei mesi, è vero. In questi mesi, però, abbiamo giustamente concentrato i nostri sforzi per uscire dall'ondata pandemica e per la ripresa economica. Adesso i tempi sono maturi.

Quindi, rivolgo anch'io un appello alle forze politiche e ai colleghi che fanno parte della Giunta per il Regolamento (io non ne faccio parte) affinché prosegua il lavoro di riforma dei Regolamenti parlamentari, ma che sia un lavoro compiuto e un lavoro coraggioso e non un lavoro di minimi aggiustamenti, perché, secondo me, dobbiamo dimostrare al Paese di avere il coraggio di andare fino in fondo, senza trascurare un altro tema fondamentale, che non dobbiamo dimenticare per il solo motivo che siamo nel corso di una pandemia, che è la riforma della legge elettorale. Questo lo dobbiamo ai cittadini italiani. Non dobbiamo attendere l'ultimo miglio prima del voto per modificare la legge elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Credo che abbiano parlato tutti su questo argomento.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Giorgi. Ne ha facoltà.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). Grazie, Presidente. Secondo una stima del WWF, ad oggi nei mari ci sono circa 150 milioni di tonnellate di plastica, con la non rassicurante prospettiva che tra una trentina di anni questa quantità potrebbe superare addirittura quella relativa alla presenza di pesci. Proteggere gli ecosistemi marini ormai è una priorità ineludibile per ogni Stato, anche e soprattutto per l'Italia che è bagnata da un mare Mediterraneo sempre più abitato dalla plastica. Dal febbraio scorso la flotta antinquinamento del Ministero dell'Ambiente per il recupero dei rifiuti in mare è diventata operativa a tutti gli effetti ma, purtroppo, non basta, a fronte del lavoro da svolgere; il soccorso portato dalla sempre più crescente attività di gruppi di volontari lo sta a dimostrare. Tra questi voglio citare Plasticaqquà, un'associazione di Taranto che, da circa 9 anni, ripulisce da rifiuti di ogni genere le coste del Mar Ionio e che ha dato vita ad un'ecolibreria dove, in cambio di 10 bottiglie o recipienti di plastica, regalano un libro. Il sogno di questi ambientalisti, che hanno anche avviato laboratori di educazione ambientale per bambini, è quello di dotarsi di piccole imbarcazioni non inquinanti, come i kayak, per liberare, dalla plastica ed altri rifiuti, quei tratti di costa tarantina difficilmente raggiungibili dalla terra ferma. Il progetto di Plasticaqquà ha però bisogno di fondi ed è per questo che un appassionato di ciclismo, che vive in Lombardia, si è reso promotore di un'iniziativa tesa alla raccolta di risorse economiche a favore di questa associazione tarantina, affinché possa realizzare i suoi obiettivi nell'esclusivo interesse dell'ambiente. Aiutiamoli anche noi, perché il mare è anche nostro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO). Grazie, Presidente. Tutti sono a conoscenza che il 72 per cento delle aziende del settore della logistica è irregolare: sono i dati dell'ispettorato del lavoro del 2020 che dà seguito a dei controlli fatti. Un sistema che, viaggiando tra illegalità e forzature della legalità, costringe i lavoratori a turni massacranti, con precariato stabile e, soprattutto nei contratti part- time, a straordinari quotidiani ai quali non c'è possibilità di sottrarsi se si tiene a conservare il lavoro. Da anni i sindacati attivi e combattenti principalmente SI Cobas e USB sono in mobilitazione per combattere questo sistema. Ora che tutti sono sconvolti per l'omicidio di Adil Belakhdim - istituzioni, politici e comuni cittadini - porto a questa Assemblea una riflessione: questo tristissimo episodio è solo la punta dell'iceberg delle conseguenze che possono colpire un giovane che come Adil voglia esercitare il suo diritto a manifestare. Lo strumento del blocco stradale adoperato anche da noi per bloccare camion di rifiuti che hanno portato ogni sorta di veleno nelle nostre terre oggi, grazie ai “decreti Salvini”, è un reato punibile fino a sei anni di carcere. I manifestanti subiscono cariche, sono soggetti a misure come il Daspo o processi. Ma il diritto di manifestare è ancora un diritto tutelato dalla nostra Costituzione? La politica, oltre a intervenire per tutelare i diritti dei lavoratori, deve cancellare la vergogna dell'articolo 23 del primo “decreto Salvini” e ripristinare i diritti costituzionali di questo Paese, lo dobbiamo ad Adil e a quelli che come lui oggi mettono a rischio la propria libertà e talvolta la vita per difendere i propri diritti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ascari. Ne ha facoltà.

STEFANIA ASCARI (M5S). Presidente, venerdì scorso Adil Belakhdim, sindacalista dei SI Cobas è morto travolto da un TIR durante uno sciopero davanti ai cancelli della Lido di Biandrate in provincia di Novara. Aveva 37 anni e lascia una moglie e due figli. Un fatto gravissimo che richiede una riflessione collettiva sulle condizioni di lavoro di chi opera nella logistica. Un Paese civile non può tollerare che si muoia mentre si lotta per i propri diritti, per non aver abbassato la testa, lavorare 14-15 ore al giorno per 700-800 euro lordi, per una vita trascorsa a negoziare su tutto: sui buoni pasto, sul pagamento della malattia, sulle ferie e sul TFR, sui premi di produzione, sull'assunzione a tempo indeterminato dopo 18 mesi di precariato, su straordinari non pagati, su punizioni e ricatti solo perché chiedi diritti. Non è accettabile. Non è accettabile che nel nostro Paese, nel 2021, il lavoro e l'esercizio delle libertà sindacali possano mettere a rischio la vita di un lavoratore. Le lacrime di coccodrillo non servono a niente. Servono fatti concreti, servono risposte urgenti da parte delle istituzioni, quelle Istituzioni che da troppo tempo non ascoltano, fanno finta di non vedere e non parlano con i lavoratori; istituzioni e sindacati tanto distanti dal mondo del lavoro da non sapere neanche cosa accade nei luoghi dove i lavoratori vivono più della metà della loro vita e, a volte, ci muoiono per l'inerzia politica e sindacale, che non garantisce la dovuta sicurezza e i diritti fondamentali. Serve salario minimo garantito, servono diritti solidi, serve una legge contro il caporalato industriale. Battaglie che oggi dobbiamo portare avanti per Adil e per tutti gli Adil d'Italia. Se di ripartenza vogliamo parlare, allora si riparta dai diritti, ma dai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alemanno. Ne ha facoltà.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S). Grazie, Presidente. La decisione del Comitato tecnico- scientifico che elimina l'obbligo delle mascherine in “zona bianca” quando si sta all'aperto e non ci si avvicina troppo ad altre persone è senz'altro un segnale positivo e incoraggiante. L'Italia si sta lasciando alle spalle la battaglia più dura contro la pandemia; più della metà della popolazione ha ricevuto già una dose di vaccino e quasi tutte le attività hanno ripreso a lavorare senza troppe restrizioni. Restano, però, alcuni settori che non hanno ricevuto l'ok per le riaperture né delle linee-guida chiare che ne ristabiliscano i tempi e i modi. Sto parlando dei locali da ballo e delle discoteche, che, proprio in estate, lavorano di più, quasi esclusivamente all'aperto e potendo contare su ampi spazi. Anche a questi imprenditori va data una risposta e va data subito. Sulla loro attività, il Comitato tecnico-scientifico si dovrebbe esprimere, indicando le linee guida per riaprire in sicurezza su tutto il territorio nazionale. Non dimentichiamoci che questi locali sono fondamentali per attrarre turismo e che, nel resto d'Europa, già ci sono le date per la loro riapertura.

Quello dell'intrattenimento, dei locali notturni e discoteche è un settore che conta 3 mila aziende e circa 100 mila addetti, il suo valore economico si aggira sui 2 miliardi di euro e genera un gettito fiscale per lo Stato di circa 500 milioni di euro, che sono numeri molto importanti. È, infatti, un settore con un'alta tassazione fiscale: il 22 per cento di IVA, il 16 per cento di imposta di intrattenimento, il 10 per cento di SIAE e il 2 per cento di diritti connessi. Il 90 per cento dei locali è chiuso ininterrottamente da quindici mesi e attende davvero con impazienza di poter riaprire. Divertimento e sicurezza si possono e si devono coniugare: il CTS ci dica come (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo oggi per denunciare pubblicamente e condannare fermamente quanto sta accadendo in queste ore in Cina e, nello specifico, nella città di Yulin. Si sta svolgendo, infatti, quello che non posso che definire il “festival dell'orrore”. Infatti, decine di migliaia di cani vengono sottratti, anche illegalmente, dalle zone intorno a questa città per essere portati a Yulin, per poi essere seviziati, torturati, bolliti vivi, per poi essere fatti a pezzi e venduti a peso affinché vengano mangiati, perché è credenza alla base di questa macabra e veramente barbara usanza mangiare carne di cane in questo periodo, perché si crede che possa aiutare ad affrontare meglio la calura estiva. Si crede anche - questa è la barbarie nella barbarie, la crudeltà nella crudeltà - che uccidere i cani, facendoli soffrire, sia psicologicamente che fisicamente, possa rendere la carne più buona. E, quindi, ecco che questi cani subiscono le peggio cose, le peggio azioni che la mente umana riesce a partorire. Una vera vergogna per tutti noi e, quindi, nonostante ciò accada dall'altra parte del mondo, noi non possiamo girarci, voltarci dall'altra parte e far finta di niente. È per questo che io esorto tutti noi, il Parlamento, ma anche il Governo, ad impegnarsi in azioni concrete affinché questo sia l'ultimo, orribile festival di Yulin. Non si può più accettare tutto questo, perché, se è vero che oggi la mia è una voce sola, se tutti ci uniremo in una sola voce, potremo contribuire a porre fine a questa vergogna.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 23 giugno 2021 - Ore 9:

1. Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2021.

(ore 15)

2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16,30)

3. Votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza, ai sensi dell'articolo 5, commi 5 e 6, del Regolamento.

4. Seguito della discussione del disegno di legge:

Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti. (C. 2751-A​)

Relatori: ANNIBALI, per la II Commissione; Tuzi, per la VII Commissione.

5. Seguito della discussione della proposta di legge:

ZUCCONI ed altri: Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19. (C. 2763-A​)

Relatori: MASI, per la maggioranza; ZUCCONI, di minoranza.

La seduta termina alle 19.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 23 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 31 la deputata Bilotti ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 39 il deputato Ferri ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 42 e 43 il deputato Lacarra ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 48 la deputata Bilotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere contrario;

nella votazione n. 51 il deputato Battelli ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 66 il deputato Sgarbi ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale T.U. 1008 e abb.-A - articolo 1 413 376 37 189 375 1 86 Appr.
2 Nominale em. 2.300 407 371 36 186 371 0 86 Appr.
3 Nominale articolo 2 405 371 34 186 371 0 86 Appr.
4 Nominale mantenimento articolo 3 409 385 24 193 30 355 86 Resp.
5 Nominale em. 4.300 412 381 31 191 377 4 86 Appr.
6 Nominale articolo 4 422 390 32 196 390 0 86 Appr.
7 Nominale em. 5.300 411 366 45 184 366 0 86 Appr.
8 Nominale articolo 5 414 377 37 189 377 0 86 Appr.
9 Nominale em. 6.300 418 414 4 208 413 1 86 Appr.
10 Nominale em. 6.150 413 405 8 203 405 0 86 Appr.
11 Nominale em. 6.8 417 410 7 206 61 349 86 Resp.
12 Nominale articolo 6 422 419 3 210 416 3 86 Appr.
13 Nominale em. 7.3 418 410 8 206 46 364 86 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale articolo 7 419 417 2 209 416 1 86 Appr.
15 Nominale em. 8.300 414 401 13 201 401 0 86 Appr.
16 Nominale articolo 8 423 420 3 211 420 0 86 Appr.
17 Nominale em. 9.300 419 416 3 209 414 2 86 Appr.
18 Nominale em. 9.100 rif. 421 418 3 210 418 0 86 Appr.
19 Nominale articolo 9 419 419 0 210 419 0 86 Appr.
20 Nominale em. 10.300 413 413 0 207 413 0 86 Appr.
21 Nominale articolo 10 422 422 0 212 422 0 86 Appr.
22 Nominale em. 11.6 426 397 29 199 397 0 86 Appr.
23 Nominale articolo 11 425 395 30 198 395 0 86 Appr.
24 Nominale em. 12.100 425 388 37 195 29 359 85 Resp.
25 Nominale em. 12.150 425 406 19 204 403 3 85 Appr.
26 Nominale articolo 12 424 417 7 209 417 0 85 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale articolo 13 426 424 2 213 423 1 85 Appr.
28 Nominale em. 14.102 423 419 4 210 50 369 85 Resp.
29 Nominale em. 14.101 rif. 409 407 2 204 401 6 85 Appr.
30 Nominale mantenimento articolo 15 420 416 4 209 32 384 85 Resp.
31 Nominale articolo 16 415 413 2 207 400 13 85 Appr.
32 Nominale em. 17.300 423 423 0 212 420 3 85 Appr.
33 Nominale articolo 17 420 420 0 211 420 0 85 Appr.
34 Nominale em. 18.300 415 414 1 208 414 0 85 Appr.
35 Nominale articolo 18 422 420 2 211 420 0 85 Appr.
36 Nominale em. 19.101 rif. 421 406 15 204 405 1 85 Appr.
37 Nominale articolo 19 412 386 26 194 385 1 85 Appr.
38 Nominale articolo 20 415 383 32 192 383 0 85 Appr.
39 Nominale mantenimento articolo 21 419 376 43 189 34 342 85 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale mantenimento articolo 22 419 376 43 189 20 356 85 Resp.
41 Nominale em. 23.100 421 397 24 199 24 373 85 Resp.
42 Nominale articolo 23 424 386 38 194 380 6 85 Appr.
43 Nominale articolo 24 420 384 36 193 381 3 85 Appr.
44 Nominale mantenimento articolo 25 416 410 6 206 35 375 85 Resp.
45 Nominale em. 26.300 415 413 2 207 405 8 85 Appr.
46 Nominale articolo 26 424 423 1 212 421 2 85 Appr.
47 Nominale articolo 27 424 424 0 213 424 0 85 Appr.
48 Nominale odg 9/TU 1008 e abb. -A/2 366 358 8 180 37 321 85 Resp.
49 Nominale odg 9/TU 1008 e abb. -A/3 386 375 11 188 372 3 85 Appr.
50 Nominale odg 9/TU 1008 e abb. -A/6 rif. 395 394 1 198 394 0 85 Appr.
51 Nominale T.U. 1008 e abb. - A - voto finale 394 366 28 184 364 2 85 Appr.
52 Nominale Ddl 2751-A - em. 1.200 388 384 4 193 384 0 85 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 1.201 387 383 4 192 382 1 85 Appr.
54 Nominale articolo 1 390 388 2 195 388 0 85 Appr.
55 Nominale articolo 2 391 390 1 196 390 0 85 Appr.
56 Nominale em. 3.1 391 388 3 195 48 340 85 Resp.
57 Nominale articolo 3 382 380 2 191 376 4 85 Appr.
58 Nominale em. 4.200 392 389 3 195 386 3 85 Appr.
59 Nominale em. 4.2 388 385 3 193 39 346 85 Resp.
60 Nominale articolo 4 389 386 3 194 383 3 85 Appr.
61 Nominale art. agg. 4.01 385 382 3 192 40 342 85 Resp.
62 Nominale em. 5.101 385 380 5 191 33 347 85 Resp.
63 Nominale em. 5.200 389 388 1 195 382 6 85 Appr.
64 Nominale articolo 5 389 388 1 195 388 0 85 Appr.
65 Nominale em. 6.100 389 388 1 195 42 346 85 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 72)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale em. 6.200 384 382 2 192 380 2 85 Appr.
67 Nominale em. 6.2 389 388 1 195 42 346 85 Resp.
68 Nominale articolo 6 392 365 27 183 350 15 85 Appr.
69 Nominale em. 7.200 394 391 3 196 391 0 85 Appr.
70 Nominale articolo 7 392 391 1 196 391 0 85 Appr.
71 Nominale em. 8.300 389 388 1 195 388 0 85 Appr.
72 Nominale articolo 8 387 386 1 194 386 0 85 Appr.