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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 ottobre 2018
68.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00614 Meloni e altri: Sullo stato dell’iter di adozione del decreto ministeriale relativo alla rendicontazione delle spese per i servizi di accoglienza dei migranti.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Signori Deputati,
      il decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, a cui fa riferimento l'interrogante, è stato adottato in data 18 ottobre 2017 ed è stato registrato dalla Corte dei conti in data 15 novembre 2017.
      Con circolare del Capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell'immigrazione del 23 novembre 2017, il provvedimento è stato trasmesso a tutte le Prefetture, con le indicazioni utili ad assicurarne la più corretta e puntuale applicazione.
      Le indicazioni operative sono state successivamente richiamate in diverse occasioni.
      Ricordo che il decreto ministeriale prevede che le fatture per la liquidazione del corrispettivo relativo ai servizi di accoglienza debbano essere corredate della documentazione giustificativa della relativa spesa e, in ogni caso, del rendiconto dei costi sostenuti dei pasti ordinati e consegnati e dei beni forniti al primo ingresso unitamente alle ricevute sottoscritte dai beneficiari, della copia dei contratti di lavoro, dei fogli firma e delle relative buste paga del personale impiegato, della copia del registro del pocketmoney, dell'elenco dei fornitori nonché di copia delle fatture relative agli oneri sostenuti per le forniture per gli eventuali contratti di subappalto.
      Le Prefetture stanno procedendo all'attuazione delle disposizioni ministeriali attraverso la verifica di tutta la documentazione giustificativa della spesa prevista dal decreto, prima di procedere alla liquidazione delle fatture relative alle prestazioni dei servizi di accoglienza.
      Un ulteriore controllo viene espletato dalle Ragionerie territoriali dello Stato in sede di esame dei rendiconti amministrativi delle Prefetture.
      Concludo sottolineando l'importanza che il Ministero dell'interno sta riservando ai sistemi di controllo delle attività gestionali nel settore dell'immigrazione, sistema progressivamente potenziato attraverso verifiche e ispezioni disposte sia a livello territoriale che centrale, a garanzia del corretto utilizzo delle risorse pubbliche e al fine di contrastare ogni possibile abuso.

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ALLEGATO 2

5-00615 Fiano ed altri: Sulle misure intraprese per contrastare le aggressioni da parte di gruppi neo-fascisti di estrema destra nei confronti di sedi del Partito democratico.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Signori Deputati,
      come ricordato nell'atto di sindacato ispettivo, nella notte tra il 12 ed il 13 settembre scorso a Roma, in via della Farnesina, sul cancello d'ingresso della locale sezione del Partito Democratico, è stato rinvenuto un manichino di stoffa bianca, avvolto nel tricolore, penzolante da una corda stretta attorno al collo; sul muro adiacente era stato inoltre affisso un manifesto recante epiteti offensivi e scritte ingiuriose, tese ad evocare corresponsabilità politiche per presunte aggressioni perpetrate da migranti. Il messaggio recava la sigla «R.N.», collocata ai lati di un fascio littorio stilizzato.
      Sul posto è intervenuto prontamente, personale della Digos, titolare delle indagini di polizia giudiziaria.
      Il fatto accaduto è stato anche pubblicizzato sul social network Facebook, all'interno di un profilo denominato «Fascinazione», con un articolo dal titolo «Rivolta Nazionale contro il P.D.: complice e mandante di omicidi, stupri e degrado».
      Informo che le indagini sono tuttora in corso, e che i primi sviluppi investigativi hanno consentito di denunciare un esponente della destra radicale.
      Assicuro, inoltre, che in seguito all'episodio sono state intensificate, presso il circolo PD di Ponte Milvio, le attività di vigilanza già in atto a cura del Commissariato di zona, mediante periodiche e frequenti ispezioni e verifiche, con servizi di osservazione e controllo estesi anche alle vie limitrofe.
      Inoltre, al fine di prevenire il ripetersi di analoghe azioni, in aggiunta ai dispositivi adottati in occasione di particolari eventi, sono stati ulteriormente intensificati i servizi di controllo del territorio per tutte le sedi cittadine del Partito Democratico.
      Signori Deputati, l'azione posta in essere in danno della sezione del Partito Democratico va sicuramente stigmatizzata e condannata con la massima fermezza. Il Governo non sottovaluta il significato di tutti gli atti di violenza contro sedi di partito o di sindacato o altri luoghi che rivestono un valore, anche simbolico, per la società e per la democrazia nelle sue singole componenti; ed invero anche quando si tratta di gesti che, assumono carattere dimostrativo e non producono danni rilevanti, gli stessi assumono un carattere odioso e riprovevole.
      Mi preme evidenziare, infine, che le Autorità provinciali di pubblica sicurezza svolgono, su tutto il territorio nazionale, una costante attività di prevenzione ed un'accurata raccolta d'informazioni nei confronti dei movimenti estremisti, finalizzata a cogliere ogni segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica.
      Vengono, a tali fini, costantemente controllati anche i luoghi di aggregazione dei simpatizzanti dei movimenti estremisti e le iniziative assunte.
      A tali azioni si affianca un'attività di monitoraggio attiva degli spazi web, in particolare delle piattaforme social, ad opera della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Tale controllo pone particolare attenzione ai contenuti inneggianti al fascismo Pag. 51e a tutte le forme di discriminazione razziale, xenofoba o di intolleranza e di incitamento all'odio e, laddove vengano evidenziati comportamenti penalmente rilevanti, se ne dà notizia all'Autorità giudiziaria, ai fini dell'identificazione dei responsabili e dell'oscuramento del sito web incriminato.

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ALLEGATO 3

5-00616 Sisto: Iniziative per adeguare l'organico delle forze dell'ordine nella città di Bari e nel territorio pugliese.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
      la situazione dell'ordine e sicurezza pubblica nella città di Bari è costantemente monitorata in relazione alle situazioni di criticità emergenti con riferimento, sia all'evoluzione delle dinamiche all'interno e tra i clan, sia all'andamento dei reati di criminalità diffusa che, per loro natura, incidono particolarmente sul senso di sicurezza dei cittadini.
      Nel capoluogo le organizzazioni criminali, direttamente o attraverso articolazioni ad esse riferibili, gestiscono i loro interessi illeciti nell'ambito dei singoli quartieri o in più quartieri laddove espandono il proprio raggio di influenza attraverso fiduciari.
      Si riscontra, infatti, una vera e propria costellazione di gruppi delinquenziali, spesso a connotazione familiare e rionale, organizzati in modo orizzontale ed in base ad alleanze, non sempre stabili e variabili, a seconda delle contingenze e del mutare degli interessi illeciti o delle fibrillazioni del momento.
      Nell'ultimo mese si sono registrati i gravi episodi di sangue, richiamati dall'onorevole interrogante.
      Nel primo, avvenuto il 18 settembre, è stato ferito, dopo un breve inseguimento in una strada semicentrale del quartiere, un pregiudicato, con precedenti di polizia in materia di armi e stupefacenti.
      Il 24 settembre, poi, nella tarda mattinata, nei pressi dello Stadio S. Nicola è stato ucciso un pregiudicato ed un altro, fratello del primo, è rimasto gravemente ferito. Le vittime dell'agguato sono figli di un capo clan operante nel quartiere Madonnella.
      E ancora, nel quartiere S. Paolo, il 25 settembre, è stato ferito un uomo nelle adiacenze di una scuola. Le immediate indagini delle Forze di polizia hanno consentito di accertare che l'episodio è scaturito da attriti familiari e di trarre in arresto il cognato della vittima.
      Dai primi riscontri investigativi, emergerebbe che gli eventi del 18 e del 24 settembre, scaturiscono dal contrasto tra gruppi criminali contrapposti che si contendono il mercato di stupefacenti a Bari, ed in particolare nel quartiere Madonnella.
      Di fronte a tali atti, avvenuti per di più in pieno giorno, nel centro storico ed alla presenza di molte persone, immediata è stata la reazione dello Stato.
      Sono infatti scattati, fin dallo stesso 18 settembre, i primi arresti di personaggi sospetti e contigui alle organizzazioni criminali attive nella città e posso assicurare che è in fase avanzata l'attività investigativa delle Forze dell'ordine, coordinate dall'Autorità Giudiziaria, per fare piena luce sui fatti.
      L'andamento della criminalità a Bari, dove nell'ultimo anno si sono registrati incrementi di alcuni reati (rapine, estorsioni, usura, furti con strappo, danneggiamenti), rende necessario una costante e stringente attività di prevenzione generale ed un potenziamento dei dispositivi in atto.
      Detta esigenza di potenziamento delle risorse delle Forze dell'ordine è stata, peraltro, sottolineata dallo stesso Ministro Salvini che, in occasione della sua recente Pag. 53visita nel mese di settembre nel capoluogo pugliese, ha preannunciato l'invio, entro la fine dell'anno, di un adeguato rinforzo di uomini e mezzi delle Forze di polizia. Impegno ribadito, appena ieri, dal Ministro nel corso del question time in Assemblea.
      Non di meno, nell'ambito del Piano di potenziamento 2018/2019 del ruolo assistenti/agenti della Polizia di Stato è prevista l'assegnazione alla Questura di Bari di complessive 18 unità, di cui: 4 lo scorso aprile, 10 il corrente mese di ottobre e 4 il successivo mese di novembre.

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ALLEGATO 4

5-00617 Gebhard e Magi: Sulle problematiche concernenti l'amministrazione straordinaria dei comuni di Manfredonia, San Ferdinando e Castel Volturno, nonché il contrasto all'illegalità in tali aree.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Signori Deputati,
      come ricordano gli onorevoli interroganti, nell'agosto del 2017 il Governo ha proceduto alla nomina di tre Commissari Straordinari per il superamento delle situazioni di particolare degrado delle aree dei comuni di Manfredonia, San Ferdinando e Castelvolturno, caratterizzate da una massiva concentrazione di cittadini stranieri.
      I    Commissari designati, ferme restando le competenze del Ministero dell'interno, e d'intesa con i Prefetti competenti per territorio, sono stati chiamati a definire un piano di interventi per il risanamento di quelle aree e a coordinarne la realizzazione in raccordo con gli uffici periferici statali e in collaborazione con le regioni e gli enti locali.
      Le strutture commissariali hanno quindi messo in campo una complessa e delicata attività di programmazione di interventi, grazie anche al supporto e alla fattiva collaborazione delle Prefetture che hanno messo a disposizione la conoscenza diretta delle dinamiche territoriali e la capacità di interlocuzione con tutte le amministrazioni coinvolte.
      Il    pieno supporto delle Prefetture è stato non solo doveroso, ma soprattutto funzionale rispetto ai propri compiti istituzionali, tra i quali rientrano, ordinariamente, il ripristino della legalità, il recupero di condizioni di vita accettabili e decorose per gli immigrati e la garanzia di una maggiore sicurezza per la collettività.
      I    Commissari nominati nel 2017, con delibera del Consiglio dei ministri del 6 luglio 2018, sono stati poi incaricati di titolarità di Uffici centrali e periferici, con decorrenza dalla data di scadenza naturale dell'incarico di che trattasi, e precisamente dal 21 agosto 2018. E alla luce del nuovo incarico non è stato possibile confermarli nelle funzioni precedenti, svolte in via esclusiva.
      Il    Governo, quindi, con provvedimenti dell'agosto del 2018, ha assegnato le funzioni commissariali previste dall'articolo 16 del decreto-legge n.  91 del 2017, ai Prefetti delle province in cui insistono le tre aree connotate da situazioni di particolare degrado.
      Tale scelta, anche per le ragioni suesposte, trova una sua logica e una sua giustificazione, funzionale ed istituzionale, nella necessità di assicurare continuità delle linee di intervento già avviate sul territorio.
      E su tale versante il coinvolgimento personale e diretto del Prefetto della Provincia non può essere considerato un arretramento rispetto al primo modello commissariale ma, viceversa, la garanzia del raggiungimento pieno ed efficace degli obiettivi fissati dal Legislatore.

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ALLEGATO 5

5-00618 Macina ed altri: Iniziative per la progressiva introduzione del voto elettronico.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Signori Deputati,
      i deputati interroganti pongono l'attenzione sull'ipotesi di introdurre nel nostro ordinamento meccanismi di votazione elettronica, una prospettiva che, nell'attuale fase storica di sviluppo prepotente della tecnologia in ogni attività umana, sia pubblica che privata, determinerebbe profonde innovazioni in un settore tradizionalmente caratterizzato da regole consolidate e da procedimenti rigorosamente formali.
      Circa le pregresse esperienze cui l'interrogante fa cenno, si rammenta che il Ministero dell'interno, a partire dal 2001, ha aderito ad un programma di innovazione e ricerca dell'Unione europea per la realizzazione di un progetto di un voto elettronico denominato « e-poll» che prevedeva l'espressione del voto con l'ausilio di un'apparecchiatura elettronica.
      In tale ambito sono state effettuate diverse sperimentazioni.
      È stata Avellino la prima città europea ad «testare» il voto elettronico a distanza in occasione del referendum costituzionale del 7 ottobre 2001, seguita da Campobasso per le elezioni provinciali del 2002. In entrambe le occasioni, comunque, il voto elettronico a distanza è stato affiancato all'elezione «tradizionale» che ha conservato, essa sola, valore ufficiale.
      Esperienze di voto in modalità esclusivamente informatica sono state realizzate, successivamente, in occasione di consultazioni referendarie locali: a Ladispoli (Roma) nel 2006, a Specchia (Lecce) nel 2015 e, infine, a Cremona nell'ottobre del 2017 per il referendum consultivo sull'autonomia in Lombardia, e a Specchia esclusivamente in modalità informatica.
      In occasione, poi, delle elezioni politiche dell'aprile 2006 ricordo che fu avviata, presso talune sezioni delle regioni Lazio, Sardegna, Puglia e Liguria, una rilevazione informatizzata dello scrutinio che si sostanziava nella presenza di un operatore informatico munito di personal computer che acquisiva, scheda per scheda, le risultanze dello spoglio effettuato con il metodo «tradizionale». Al termine dello scrutinio, l'applicazione produceva una stampa riepilogativa dei risultati, la cui conformità veniva attestata dal presidente dell'Ufficio centrale elettorale di sezione e, successivamente, trasmessi telematicamente ad un centro di raccolta al Ministero dell'interno per la diffusione.
      L'esperienza maturata nel nostro Paese e i risultati non sempre positivi registrati in altri contesti europei, ci confermano nell'idea che una riforma di siffatta portata richieda una particolare riflessione, non solo sulle ricadute di ordine finanziario bensì, principalmente, sulla sicurezza dei sistemi hardware e software e delle reti di connettività, ciò per garantire al massimo livello il principio della segretezza del voto.
      A tal riguardo, potrebbe risultare utile ed opportuno, al fine di un eventuale intervento legislativo, approfondire tutti i vari aspetti del procedimento elettorale.
      In tal senso, proporrò l'istituzione di un apposito gruppo tecnico di lavoro Pag. 56composto da rappresentanti delle diverse Amministrazioni coinvolte (oltre all'interno, giustizia, pubblica amministrazione, economia e finanze) cui affidare uno studio di fattibilità, attuativa e tecnico-organizzativa, del voto e dello scrutinio del voto.
      Partendo delle esperienze pregresse e delle criticità rilevate nell'utilizzo di questo sistema anche in altri Paesi, il gruppo tecnico potrà delineare un modello che contemperi le esigenze di modernizzazione e snellimento delle procedure elettorali con le garanzie costituzionali.

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ALLEGATO 6

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n.  361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n.  570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione (C. 543 Nesci).

EMENDAMENTO APPROVATO

ART. 9.

      Sostituire il comma 1 con il seguente:
      «1. Ai fini dell'attuazione dell'articolo 1, comma 1, lettera a), è autorizzata la spesa di euro 738.744 annui a decorrere dall'anno 2019. Ai fini dell'attuazione dell'articolo 6, comma 5, della legge 8 marzo 1989, n.  95, come sostituito dall'articolo 4, comma 1, lettera b), della presente legge, è autorizzata la spesa di euro 60.000 per l'anno 2019. Ai relativi oneri, pari complessivamente a euro 798.744 per l'anno 2019 e a euro 738.744 annui a decorrere dall'anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per gli anni 2019 e 2020, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2018-2020, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2018, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero».

      Conseguentemente, all'articolo 4, comma 1, lettera b), capoverso Art. 6, aggiungere, in fine, il seguente comma:
      «6. All'attuazione del presente articolo, ad eccezione delle disposizioni di cui al comma 5, si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.»
9. 1.    La Relatrice.
(Approvato)