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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 marzo 2019
162.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n.  2).
Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro (COM(2018)800 final).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 - 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata (14518/18).

RELAZIONE PER L'ASSEMBLEA APPROVATA DALLA COMMISSIONE

      La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ha svolto l'esame congiunto della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019, del Programma di lavoro della Commissione per il 2019 e del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – «Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata» che, in quest'ordine, si succederanno alla Presidenza per il periodo di 18 mesi, dal 1o gennaio 2019 al 30 giugno 2020.
      Tutte le Commissioni permanenti, nonché il Comitato per la legislazione, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze, hanno espresso i pareri dei quali si dà conto in questa relazione.
      L'esame dei documenti programmatici del Governo italiano e della Commissione europea rappresenta una preziosa occasione per approfondire le principali questioni che devono essere affrontate dagli Stati membri e dalle Istituzioni europee, nonché per esprimere una valutazione complessiva sugli obiettivi prioritari individuati e sulle strategie messe in campo a livello nazionale e di Unione europea. L'esame congiunto dei documenti consente di porre in essere una vera e propria sessione parlamentare europea di fase ascendente e costituisce uno strumento particolarmente utile ai fini della qualificazione del contributo del Parlamento per la definizione di un quadro organico della politica europea del nostro Paese, articolata intorno a grandi obiettivi e a linee d'intervento prioritarie. Merita altresì apprezzamento l'impegno profuso dal Governo per affinare, sulla base dell'esperienza progressivamente acquisita, i contenuti della relazione programmatica che risulta più ricca di elementi informativi e dati utili per una valutazione sulle priorità da perseguire.
      Il 2019 sarà un anno di passaggio nell'Unione europea, dal 23 al 26 maggio si svolgeranno, infatti, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che avvieranno il processo di ricostituzione dell'assetto istituzionale dell'Unione europea. Si tratterà infatti di rinnovare la Commissione europea, eleggendo un nuovo Presidente della Commissione, nominare un nuovo Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea e il nuovo Presidente del Consiglio europeo. Il 31 ottobre 2019 scade, inoltre, il mandato dell'attuale Presidente della Banca centrale europea.
      Tra i temi prioritari del fine legislatura europea vi sono sicuramente l'auspicabile raggiungimento di un accordo con il Regno Unito per un recesso ordinato dall'Unione europea che comporti il minore Pag. 103disagio possibile per i cittadini e per le imprese, il prosieguo dei negoziati per il Quadro finanziario pluriennale volto ad allocare adeguate risorse finanziarie secondo le principali priorità dell'Unione per il periodo 2021-2027, la discussione sull'approfondimento sull'Unione economica e monetaria e sull'Unione bancaria e la definizione di una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione e per la riforma del Sistema comune europeo d'asilo.
      Il 9 maggio 2019 è previsto lo svolgimento a Sibiu, in Romania, di un vertice europeo straordinario chiamato a dare indicazione per una nuova Agenda strategica per l'Unione europea nel prossimo quinquennio, che dovrà essere adottata al Consiglio europeo di giugno.
      Passando ora ad una breve presentazione dei documenti esaminati si ricorda che la presentazione della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea è prevista dall'articolo 13 della legge 24 dicembre 2012, n.  234.
      La Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 è strutturata in cinque parti ed è preceduta da una sintesi delle principali materie trattate in termini di orientamenti e priorità che il Governo intende perseguire nell'attività di partecipazione dell'Italia all'Unione europea: la prima parte, riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali; la seconda parte è dedicata alle priorità italiane nel quadro di politiche orizzontali, quali le politiche per il mercato interno dell'Unione, e settoriali, quali le strategie in materia di migrazione, politiche per l'impresa, politiche per il rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia; la terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi; la quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea. Infine, la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee, con particolare riguardo al coordinamento della posizione negoziale dell'Italia, ai temi dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, con l'elenco specifico delle direttive da recepire nel 2019 e degli aiuti di Stato, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione.
      Per quanto riguarda il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019, costituendo un programma di fine mandato, in vista delle elezioni europee del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Juncker, contiene un numero limitato di nuove iniziative concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare appieno le dieci priorità che la Commissione in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura.
      Il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020), indica le priorità che le presidenze del Consiglio di Romania, Finlandia e Croazia, che si succederanno in tale ordine, hanno tra loro concordato.
      L'esame congiunto dei richiamati documenti, insieme alle puntuali indicazioni recate nei pareri espressi dalle Commissioni permanenti nei rispettivi settori di interesse e emerse nel corso dell'attività conoscitiva, consente di individuare, nell'ambito delle condivisibili priorità indicate dalla Commissione europea, alcune iniziative cui attribuire particolare rilevanza.
      In tema di politiche sulla migrazione, come rilevato dalla I Commissione, occorre esprimere apprezzamento per l'intenzione del Governo di adoperarsi affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione, in particolare di contrasto all'immigrazione irregolare alla tratta degli esseri umani, che vada oltre la responsabilità degli Stati geograficamente più esposti, Pag. 104con una condivisione da parte degli Stati membri sia nella protezione dei confini esterni, sia nell'accoglienza che nel rimpatrio ed effettivo allontanamento dei cittadini di paesi terzi il cui ingresso o soggiorno sia irregolare, per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori.
      Si sottolinea, peraltro, l'apprezzamento per l'impegno finora profuso dall'attuale Governo su tali tematiche da cui è conseguito un drastico calo degli ingressi illegali in Italia e, quindi, in Europa, ed in particolare per l'adozione di provvedimenti, anche di carattere normativo, volti a dare effettiva applicazione alle disposizioni di cui alla direttiva 2008/115/CE, nonché in materia di asilo al fine di garantire tempestiva e efficace tutela a chi ha diritto alla protezione internazionale.
      Per quanto riguarda il processo di recesso del Regno Unito dall'Unione europea, la cosiddetta Brexit, occorre sottolineare la necessità di garantire la protezione degli interessi dell'ampia comunità italiana nel Regno Unito.
      In materia di politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, deve essere valutata positivamente la proposta della Commissione europea di rafforzarne l'efficacia attraverso l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in alcuni settori.
      Nell'ambito della politica di allargamento, il Governo conferma il proprio tradizionale sostegno ai negoziati di adesione in corso, nell'ottica di un consolidamento del ruolo dell'Italia come partner privilegiato dei Balcani occidentali.
      Come evidenziato dalla III Commissione, con particolare riferimento al Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020, confermando il richiamato impegno a favore dell'allargamento per i Balcani occidentali, occorrerà verificare il concreto ed effettivo impegno al raggiungimento dei parametri concordati in materia di controllo dell'immigrazione irregolare, di riciclaggio di denaro e di contrasto alla criminalità organizzata e estremismo violento, in particolare in relazione alla presenza di foreign fighters, al fine di fornire una prospettiva di allargamento credibile.
      Sempre nell'ambito della politica di allargamento dell'Unione europea, preso atto dello stallo dei negoziati di adesione con la Turchia e dell'attuale assenza dei necessari presupposti di condizionalità per la sua adesione all'Unione europea, nonché della perdurante situazione di fragilità e instabilità nel Paese, si evidenzia la necessità di prestare attenzione al dialogo e alla centralità degli scambi culturali, accademici, commerciali e di investimento che tuttora l'Italia mantiene con la parte laica del Paese, che rimane uno Stato membro della NATO e un interlocutore dell'Unione europea, senza tuttavia sottacere la preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti fondamentali all'interno dello Stato.
      Occorrerebbe, inoltre, considerare la Russia e la politica nei suoi confronti in un'ottica di doppio binario e riaffermare l'esigenza di un approccio strategico che superi progressivamente il meccanismo delle sanzioni e punti al sostegno della società civile russa e alle imprese che vi operano.
      L'Unione europea dovrebbe accompagnare e sostenere la riforma delle Nazioni Unite e adoperarsi per difendere la credibilità e le capacità delle principali Agenzie dell'ONU, migliorandone il funzionamento.
      In materia di politica commerciale, occorre sottolineare l'importanza di mantenere l'impegno dell'Unione europea per preservare e approfondire il sistema commerciale multilaterale, anche attraverso la modernizzazione dell'Organizzazione mondiale del commercio: sostenendo la negoziazione di accordi commerciali ambiziosi, equilibrati, reciprocamente vantaggiosi e di qualità con i partner principali di tutto il mondo, che siano in primo luogo ispirati alla protezione della salute e che siano sempre accompagnati da accordi politici che promuovano i valori e le norme dell'Unione europea, ricordando tuttavia che è necessaria al contempo una Pag. 105riflessione sulle modalità per rispondere alle crescenti preoccupazioni, non solo dell'opinione pubblica ma anche degli operatori economici coinvolti, sull'impatto di taluni accordi commerciali.
      Si invita inoltre il Governo, a proseguire le azioni volte al rafforzamento delle relazioni bilaterali dell'Unione europea, anche in Africa, in America latina, nei Caraibi, in Asia e nel mondo arabo, promuovendo tutte le iniziative utili alla tutela degli interessi del nostro Paese.
      Per quanto riguarda la politica di difesa e sicurezza dell'Unione europea, come evidenziato dalla IV Commissione, occorre sensibilizzare il Governo a valutare le iniziative più opportune a tutela degli interessi nazionali, per garantire che l'Italia non sia pregiudicata dagli effetti delle iniziative diplomatiche bilaterali intraprese da alcuni paesi dell'Unione europea. Occorre, inoltre, mantenere la più alta attenzione e vigilare sul processo di consolidamento ed aggregazione industriale che si produrrà a livello europeo sia nel contesto dello sviluppo di una base industriale europea della difesa sia nell'ambito dei progetti finanziati dal Fondo europeo per la difesa, affinché sia promossa e preservata la capacità e l'autonomia tecnologica e produttiva dell'intera filiera delle imprese italiane.
      In tale ambito, si richiama, a livello nazionale, l'esigenza prioritaria di finanziare in maniera adeguata lo strumento militare e a valutare l'istituzione di un tavolo di lavoro con il compito di individuare e proporre progetti capaci di attrarre i finanziamenti oggetto del Fondo europeo per la difesa, anche al fine di favorire la partecipazione delle microimprese italiane operanti nel settore della difesa in progetti collaborativi ed iniziative promosse nel contesto del Fondo medesimo.
      In materia di finanza pubblica e governance economica, come evidenziato dalla V Commissione, appare opportuno rinviare, in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, la chiusura dell'esame in sede europea delle proposte relative, in particolare, all'istituzione di un Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823) e di un Fondo monetario europeo, strutturato sulla base del Meccanismo europeo di stabilità (MES), che potrebbe avere un rilevante impatto sulla politica economica di ogni Stato membro, nonché della proposta di Direttiva del Consiglio (COM(2017)824) che imporrebbe di incorporare il Trattato del Fiscal Compact nel diritto dell'Unione europea, che rappresenterebbe il rafforzamento di un «vincolo esterno» tramite la sua internazionalizzazione nel diritto dell'Unione europea, con effetti potenzialmente restrittivi sull'economia nazionale.
      Si ritiene peraltro condivisibile la posizione assunta dal Governo sia nel ribadire la propria contrarietà circa l'affidamento all'istituendo Fondo monetario europeo di compiti di sorveglianza macroeconomica degli Stati membri – che rappresenterebbero una duplicazione delle competenze già in capo alla Commissione europea – sia nel farsi promotore di un dibattito sulle funzioni della Banca centrale europea.
      In generale, come evidenziato anche dalla V Commissione, per ciò che attiene alle proposte della Commissione europea, pur apprendendo con soddisfazione che il Governo ha rilevato una serie di criticità sulle quali sarà necessario un confronto serrato in fase negoziale, risulta opportuno che il Governo stesso si impegni sin d'ora, qualora il confronto negoziale non conduca agli esiti auspicati, ad esprimere il proprio voto contrario in seno a tutti i competenti organi dell'Unione europea, ferma restando l'opportunità, ove possibile, di sospendere ogni determinazione conclusiva nell'ambito dei predetti organi nell'attesa degli esiti delle prossime consultazioni elettorali per l'elezione del Parlamento europeo.
      Con riferimento alla complessiva questione dell'Unione bancaria sarebbe opportuno che il Governo, già in sede di Consiglio, da un lato, valuti con particolare attenzione la revisione della disciplina dell'obbligo di svalutazione dei crediti deteriorati, al fine di evitare che vengano Pag. 106introdotti incentivi distorti per le banche ed effetti indesiderati sull'economia reale, e, dall'altro, si impegni a rendere comunicazioni al riguardo presso le competenti Commissioni parlamentari.
      In materia di politiche fiscali, come sottolineato dalla VI Commissione, va evidenziato con particolare favore l'impegno del Governo a porre al centro dell'Agenda europea la materia della fiscalità e dell'unione doganale, proseguendo l'attività volta al raggiungimento di un equo ed efficiente sistema di imposizione fiscale nell'Unione.
      Per quanto riguarda l'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, si esprime apprezzamento per la volontà espressa dal Governo di svolgere un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell'economia globale e salvaguardare la stabilità dell'euro. Si condivide altresì l'impegno affinché il completamento dell'Unione bancaria sia basato sulle due dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari.
      In materia ambientale, come rilevato dalla VIII Commissione, si sostengono le priorità enunciate dal Governo con riguardo, in particolare, all'attuazione del pacchetto normativo «economia circolare», all'adozione di un quadro di riferimento europeo per la gestione e il controllo sul riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue depurate, alla definizione di regole per garantire la piena operatività dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e al sostegno della proposta europea per lo sviluppo di un'economia ad emissioni zero nel 2050.
      Nell'ambito della politica per i trasporti, in linea con quanto evidenziato dalla IX Commissione, si prende atto positivamente che, con riferimento ai negoziati relativi alle iniziative legislative in materia di tariffazione delle infrastrutture stradali, nell'ambito dell'iniziativa denominata «Europa in movimento», il Governo è impegnato a sostenere l'abolizione dei sistemi di tariffazione basati sul tempo per favorire l'introduzione di un sistema basato sulla distanza percorsa in base al principio «chi utilizza/inquina, paga» e intende sostenere l'introduzione di un meccanismo transfrontaliero di repressione delle violazioni dell'obbligo di pagamento del pedaggio. Si evidenzia, altresì, che il Governo si impegna a portare avanti le proposte ricomprese nel Pacchetto mobilità per la modifica della normativa vigente in materia di trasporto stradale e in settori connessi (normativa sociale), nonché le proposte, miranti a giungere ad una progressiva decarbonizzazione anche nel settore della mobilità.
      Nell'ambito del trasporto marittimo, si invita il Governo a sostenere le azioni e le attività necessarie per semplificare gli oneri amministrativi a carico degli operatori marittimi, promuovendo lo sviluppo e l'aggiornamento dei sistemi informatici necessari a digitalizzare i procedimenti amministrativi relativi agli obblighi di rendicontazione da parte delle navi marittime in ingresso ed in uscita dai porti italiani ed a sostenere azioni per rinforzare l'importanza socioeconomica del trasporto marittimo.
      In ambito nazionale, con riferimento al Programma operativo nazionale «Infrastrutture e Reti» 2014-2020, si invita il Governo a perseguire le priorità dell'Unione europea nell'ambito delle infrastrutture di trasporto utili, per sviluppare e migliorare sistemi di trasporto, quali infrastrutture ferroviarie, porti, collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali nonché i sistemi di trasporto intelligenti, col fine di promuovere e favorire la mobilità regionale e locale, la crescita sostenibile, intelligente e inclusiva attraverso investimenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
      In materia di politiche occupazionali e del lavoro, come rilevato dalla XI Commissione, si accoglie con favore l'intenzione del Governo di svolgere un'azione di impulso per l'attuazione dell'Agenda europea per le competenze e di fornire supporto ai processi di implementazione Pag. 107degli strumenti legislativi esistenti e si esprime apprezzamento, con riferimento alle politiche attive per l'occupazione, per la previsione da parte del Governo di iniziative volte a valorizzare l'esperienza maturata nel Programma operativo nazionale servizi di politiche attive per l'occupazione – PON SPAO, nonché il finanziamento di interventi a sostegno dei servizi competenti, al fine di rendere più efficaci le politiche attive del lavoro.
      Tali impegni devono essere considerati complementari con le riforme strutturali varate dal Governo con il recente decreto-legge 28 gennaio 2019, n.  4, che introduce il Reddito di cittadinanza e la sperimentazione di disposizioni per consentire un accesso flessibile al pensionamento, mediante l'adozione della combinazione alla cosiddetta «quota 100» di anzianità anagrafica e di anzianità contributiva.
      Si accoglie altresì con favore l'impegno del Governo a portare avanti, nel corso del 2019, le azioni di coordinamento necessarie, sia a livello nazionale che europeo, al fine di proseguire i negoziati e dare attuazione alla proposta di direttiva relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e l'attenzione del Governo nel rafforzamento delle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata, nonché nelle azioni di incentivazione del welfare familiare aziendale, agevolando al contempo il ricorso a modalità di lavoro agile.
      Per quanto riguarda, infine, la politica agricola, come sottolineato dalla XIII Commissione, si accoglie con favore l'impegno prioritario del Governo volto a perseguire, nel negoziato sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e sulla riforma della PAC, una ridefinizione degli stanziamenti destinati ai Fondi di coesione e alla Politica agricola comune, che consenta quantomeno il mantenimento dei livelli di finanziamento, per assicurare una prospettiva di sviluppo dell'agricoltura italiana e si giudica con favore che l'Esecutivo abbia individuato tra gli obiettivi primari da perseguire in tale contesto il mantenimento di adeguate risorse finanziarie in grado di assicurare un equo reddito ai produttori agricoli e il perseguimento di azioni idonee a contribuire alla gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici.
      Si richiama, infine, il Governo a porre particolare attenzione alla tutela degli interessi nazionali sulla proposta di istituzione della Organizzazione comune di mercato (OCM) nei settori della carne e del latte, sui pagamenti diretti e gli aiuti accoppiati, sulla revisione della normativa per il settore vitivinicolo e il processo di standardizzazione della normativa internazionale ed europea sulla commercializzazione e i relativi parametri applicabili agli oli di oliva.
      Si valuta, infine, con favore che, con riguardo al settore della pesca, il Governo intenda proseguire nella concreta attuazione del Programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP), al fine di assicurare un'ulteriore accelerazione della spesa, contribuire al negoziato sul nuovo regolamento FEAMP per il 2021-2027, puntando a una stabilità delle risorse assegnate e a una complessiva semplificazione del sistema, e che, in relazione al Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2017-2019, il Governo intenda continuare a dare attuazione, in particolare, alle azioni ivi previste in materia di tutela dell'ecosistema marino e tutela della concorrenza e competitività delle imprese di pesca nazionali.
      Si accoglie positivamente, inoltre, con riferimento al coordinamento nazionale delle politiche europee, l'impegno recato dalla Relazione programmatica di promuovere l'efficace partecipazione dell'Italia alle attività dell'Unione europea attraverso gli strumenti di coordinamento, indirizzo e impulso politico, con particolare riferimento al ruolo del Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE), al fine di garantire un più efficace coordinamento della posizione italiana nell'ambito dei negoziati europei.
      Infine, si esprime apprezzamento per l'impegno del Governo per incrementare gli sforzi per la risoluzione delle procedure Pag. 108di infrazione a carico dell'Italia e rafforzare l'impegno atto alla conclusione delle procedure di infrazione attualmente pendenti ai sensi degli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, garantendo un corretto flusso informativo e un adeguato coinvolgimento delle Camere, al fine di evitare effetti finanziari negativi a carico della finanza pubblica.

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ALLEGATO 2

Istituzione di percorsi formativi in ambito militare per i cittadini di età compresa tra diciotto e ventidue anni (Nuovo testo C. 1012 Perego di Cremnago).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

      La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
          esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 1012 Perego di Cremnago, recante «Istituzioni di percorsi formativi in ambito militare per i cittadini di età compresa tra diciotto e ventidue anni»;
          considerato che l'articolo 2 della proposta di legge individua una serie di elementi che dovranno essere presi in considerazione in sede di elaborazione delle proposte da parte del direttore del Centro alti studi per la difesa (CASD), riguardanti il quadro generale dell'offerta formativa che si intende avviare;
          rilevato che, nel quadro dell'individuazione dei percorsi formativi in ambito militare, sono compresi, in particolare, quelli relativi alla cybersecurity e alla protezione cibernetica nazionale, nell'ambito delle Forze armate e al conseguente sviluppo di adeguati sistemi di difesa cibernetica;
          considerato che il 18 ottobre 2018 il Consiglio europeo ha chiesto misure per rafforzare la cybersicurezza nell'Unione europea e la riforma della cybersicurezza è considerata dai leader dell'Unione europea uno dei principali aspetti in corso di attuazione nel cammino verso il completamento del mercato unico digitale dell'Unione europea;
          ritenuto che, nel complesso, le finalità della proposta di legge appaiono conformi e coerenti con il diritto primario dell'Unione europea e con le sue finalità;
          rilevato, tuttavia, che gli articoli 1, comma 1, 2, comma 2, alinea, e 4, comma 1, lettera a), limitano l'accesso ai percorsi formativi previsti dalla proposta di legge ai soli cittadini italiani;
          considerato che il tenore delle richiamate disposizioni sembra, pertanto, escludere dalla possibilità della frequenza del corso gli altri cittadini degli Stati membri dell'Unione europea, in contrasto con il principio di non discriminazione di cui agli articoli 2 del Trattato sull'Unione europea e 18 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
      esprime

PARERE FAVOREVOLE

      con la seguente osservazione:
          valuti la Commissione di merito l'opportunità di estendere l'accesso ai percorsi formativi previsti dalla proposta di legge in esame anche ai cittadini degli Stati membri dell'Unione europea, all'uopo modificando gli articoli 1, comma 1, 2, comma 2, alinea, e 4, comma 1, lettera a).

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