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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 marzo 2020
337.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03721 Ceccanti: Sulla prospettata chiusura dell'ufficio di polizia di frontiera di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, On.li Deputati,
      nel quadro del riordino complessivo dell'assetto organizzativo della Polizia di Stato è stata prevista anche la rimodulazione degli Uffici di Polizia di Frontiera. L'obiettivo, anche in questo caso, è quello di procedere ad un più ottimale impiego delle risorse, in modo di garantirne sempre la massima efficienza, in ragione del cambiamento dei contesti ove sono chiamate ad operare.
      Il progetto per la rimodulazione dei citati Uffici si basa sulle mutate dinamiche che si rilevano presso alcune frontiere terrestri, marittime ed aeree nazionali.
      In particolare, alcuni scali aerei e marittimi sono stati interessati, negli ultimi anni, da un significativo decremento della mobilità e da cancellazioni di collegamenti extra Schengen.
      In tale contesto, è stato sviluppato un piano di riorganizzazione dei Presidi di Polizia di Frontiera che prevede, tra l'altro: l'istituzione e la trasformazione di Uffici di Frontiera; la devoluzione, presso alcuni Scali, delle funzioni di Polizia di Frontiera alle Questure; l'accorpamento di alcuni Uffici Polizia di Frontiera.
      Relativamente alla situazione di Taranto, prospettata dagli onorevoli interroganti, desidero far rilevare come lo scalo marittimo sia interessato, ormai quasi esclusivamente, da traffico di navi cargo e da pochissimi approdi di navi da crociera.
      Ciò comporta che l'attività di Polizia di Frontiera sia limitata alla sola emissione di un numero ristretto di visti. Peraltro, nel 2019, sono stati effettuati sei respingimenti e non sono stati eseguiti arresti e denunce.
      In tale contesto si colloca, quindi, il progetto di devolvere le attribuzioni di Polizia di Frontiera alla locale Questura, nella quale verrebbe trasferito anche il personale, secondo un modello organizzativo adottato in ben 112 scali marittimi e aeroportuali.
      Detta opzione consentirebbe, infatti, come già detto in premessa, non solo di ottimizzare l'impiego del personale, ma di assicurare, nel contempo, l'effettuazione di mirati ed efficaci controlli di frontiera, unitamente alla vigilanza dello stesso scalo marittimo.
      Del progetto di riorganizzazione è stata data informazione, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n.  164 del 2002, alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del personale della Polizia di Stato; a seguito della recente conclusione dell'esame congiunto richiesto da alcune delle citate organizzazioni, il Prefetto e il Questore di Taranto sono stati informati lo scorso 18 febbraio.
      Quanto all'organico della Polizia Stradale, cui si fa espressa menzione nell'interrogazione, informo che la Sezione di Taranto si compone attualmente di 34 unità, che verranno incrementate di tre unità nel prossimo mese di aprile, mentre il Distaccamento di Manduria e la Sottosezione Autostradale di Palagiano dispongono rispettivamente di 8 e 31 unità effettive.
      La valorizzazione dei predetti presidi è un obiettivo del Ministero dell'interno che intende, infatti, realizzare in futuro un progressivo potenziamento dell'organico nell'intera provincia di Taranto mediante l'assegnazione straordinaria di personale per la Specialità della Polizia Stradale.

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ALLEGATO 2

5-03722 Sisto: Iniziative per scongiurare la chiusura del presidio di polizia stradale sito a Rocca San Casciano e a Lugo di Romagna.
5-03724 Di Maio Marco: Iniziative per mantenere i presidi di polizia stradale siti a Rocca San Casciano e a Lugo di Romagna.
5-03725 Baldino: Iniziative per mantenere i presidi di polizia stradale siti a Rocca San Casciano e a Lugo di Romagna.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, On.li Deputati,
      rispondo congiuntamente a tre delle interrogazioni iscritte all'ordine del giorno della seduta odierna, che vertono sullo stesso argomento e sono state presentate, quali primi firmatari, dagli Onorevoli Baldino, Di Maio e Sisto.
      Mi pare opportuno premettere che il Ministero dell'interno ha da molti anni avviato un progetto per il potenziamento dei presidi della Polizia di Stato. Per quanto riguarda la Polizia stradale, lo stesso si ispira a criteri che soddisfino sia l'attuale riparto di competenze all'interno degli stessi presidi, che le necessità connesse al più efficace controllo dei flussi viari e dell'incidentalità.
      È stata valutata, in particolare, l'esigenza di procedere ad una razionalizzazione sul territorio delle risorse disponibili, al fine di ottimizzarne l'impiego e garantire, al contempo, una più efficace attività di vigilanza stradale nei bacini viari con maggiori emergenze.
      Questi interventi si accompagnano in ogni caso ad una più complessiva azione di potenziamento degli organici della Polizia di Stato, comprensivi delle Specialità, disposta grazie alle risorse aggiuntive stanziate con la legge di bilancio per il 2020.
      Non va, però, sottaciuto che nei reparti con un limitato numero di operatori, un'alta percentuale di questi svolgono inevitabilmente anche compiti non operativi.
      La riorganizzazione, proprio per questo, comporterà più ampie economie di scala e quindi un incremento anche delle pattuglie in strada.
      È in tale contesto che si inquadrano le analisi in corso anche sul Distaccamento Polizia Stradale di Rocca San Casciano, che svolge l'attività di vigilanza sulla Strade Statali n.  9 e n.  67, con una media di 1,5 pattuglie al giorno (un giorno 2 e quello successivo 1) e con una dotazione effettiva di personale pari a 5 unità.
      Credo sia opportuno aggiungere che nel comune di Rocca San Casciano è presente una Stazione dell'Arma dei Carabinieri, alla quale sono attribuiti anche funzioni di Polizia Stradale, ai sensi dell'articolo 11 del Codice della Strada.
      Relativamente alla sede del citato Distaccamento, confermo che il Prefetto di Porli Cesena, anche al fine di realizzare una riduzione delle spese di accasermamento, si era attivato per individuare una sede alternativa, per la quale il Comune di Rocca San Casciano ha concesso un immobile in comodato d'uso.
      Quanto al Distaccamento di Lugo, desidero far presente che si tratta di un Reparto che opera con un organico di 6 unità, con competenza sulla Strada Statale n.  16 Adriatica, nel tratto compreso fra le località di Casal Borsetti (RA) e Cesenatico Pag. 63(FC), ove riesce a contribuire al piano di vigilanza stradale con una sola pattuglia giornaliera.
      È di tutta evidenza pertanto, che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, chiamato a garantire la massima efficienza possibile nell'impiego delle risorse disponibili, è tenuto a svolgere costantemente un'attività di monitoraggio delle esigenze emergenti e delle connesse priorità, anche al fine di rimodulare la presenza delle forze di polizia sul territorio.
      Ferme restando le motivazioni di carattere tecnico esposte, e tenuto conto degli ordini del giorno, approvati il 19 febbraio scorso, che impegnano il Governo a valutare l'opportunità di differire l'adozione definitiva del già citato piano di riorganizzazione, il Ministero dell'interno sta comunque valutando di continuare a mantenere, nei presidi sopra nominati e anche in altri qui non citati ma con caratteristiche simili, un'operatività che consenta alle Questure competenti per territorio di poter disporre di un punto di riferimento ove raccogliere le istanze in materia di polizia amministrativa e li immigrazione.

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ALLEGATO 3

5-03723 Iezzi: Iniziative per ristabilire l'ordine e la sicurezza nella città di Napoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, On.li Deputati,
      nella tarda serata di domenica scorsa, in via Generale Orsini a Napoli, un carabiniere libero dal servizio, mentre si trovava insieme alla fidanzata e stava parcheggiando la propria autovettura, nel reagire ad un tentativo di rapina, ha fatto fuoco con la propria arma di ordinanza, provocando il ferimento del rapinatore, un ragazzo di 16 anni che, soccorso da un'ambulanza del 118 e trasportato d'urgenza all'ospedale dei Pellegrini, è poi lì deceduto a seguito delle ferite riportate.
      La notizia della morte del ragazzo ha scatenato l'ira di parenti e amici che hanno vandalizzato i locali del pronto soccorso rendendolo impraticabile.
      Nel contempo, alcuni individui, a bordo di un motociclo, hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco nei pressi del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri, danneggiandone un'auto civetta.
      Già la sera successiva il Pronto soccorso è tornato operativo.
      Il tema della tutela e della protezione degli operatori sanitari è stato approfondito, anche con i rappresentati di categoria e dei Direttori Generali dei principali nosocomi cittadini. Lo stesso Ministro dell'interno, nelle riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 16 dicembre 2019, ha sottolineato lo sforzo operativo messo in campo da parte di tutte le Forze di Polizia per garantire sicurezza e tutela al personale quotidianamente impegnato a servizio della comunità; in quella sede è stata evidenziata l'esigenza dei video sorveglianza e dei collegamenti punto a punto tra le strutture ospedalieri e le forze dell'ordine, che hanno già trovato una prima attuazione. Un'ulteriore riunione del Comitato è già stata programmata sul tema per il prossimo 9 marzo. A Napoli, entro l'anno, è previsto l'arrivo di altri 400 uomini delle Forze di polizia.
      In un contesto che negli ultimi anni evidenzia una diminuzione del dato statistico dei reati la Prefettura di Napoli è costantemente impegnata nella verifica dell'attuazione delle misure di contrasto, tra cui, in particolare, l'installazione urgente di sistemi di videosorveglianza presso i reparti di Pronto Soccorso e a bordo di 39 ambulanze, di cui 11 sono già operative, altre 13 entro il 15 marzo e le altre a seguire. Sono già funzionanti 9 collegamenti telefonici punto a punto tra le strutture sanitarie e le sale operative delle Forze di polizia e si sta proseguendo nella loro installazione nei restanti nosocomi.
      Nell'immediatezza del tragico evento richiamato nell'interrogazione, il Prefetto di Napoli ha presieduto una riunione tecnica di coordinamento interforze programmando l'intensificazione dei controlli da parte delle Forze di polizia attraverso operazioni congiunte, mirate e straordinarie, ad «alto impatto».
      Sin dal 2018 è stato sperimentato un «modello» investigativo che prevede una stretta sinergia tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Procura della Repubblica, Procura dei Minori e Direzione Distrettuale Antimafia.
      In tale contesto si inquadrano anche i progetti rivolti ai minori a grave rischio di esclusione sociale e devianza, che prevedono Pag. 65un'azione integrata tra le istituzioni e che interessano alcuni quartieri di Napoli e della provincia. In particolare, a breve, nel Rione Sanità prenderà avvio il Progetto P.I.T.E.R, rivolto a circa 300 minori.
      Anche tramite il coinvolgimento delle famiglie, si intende contrastare quindi il fenomeno dell'abbandono scolastico e favorire il reinserimento sociale/lavorativo per chi è fuoriuscito dal sistema formativo obbligatorio.

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ALLEGATO 4

5-03726 Prisco: Esecuzione delle ordinanze giudiziali con le quali è stata disposta l'ammissione con riserva ad un concorso per allievi agenti della Polizia di Stato.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Signor Presidente, On.li Deputati,
      premetto che il decreto-legge «semplificazioni» n.  135 del 2018 ha autorizzato l'assunzione di 1.851 allievi agenti della polizia di Stato, per la selezione dei quali si è fatto ricorso alla speciale procedura dello scorrimento della graduatoria della prova scritta del concorso bandito nel maggio del 2017.
      Sulla procedura di selezione si sono innescati contenziosi particolarmente complessi presso la giurisdizione amministrativa, per nessuno dei quali si è giunti ad una decisione nel merito.
      Uno dei profili del contenzioso concerne coloro che, pur avendo conseguito elevate posizioni nella graduatoria delle prove scritte, non si sono trovati in possesso dei requisiti di accesso alle qualifiche previsti dall'articolo 11 del citato decreto-legge n.  135 del 2018.
      Per tale aspetto, diversi ricorrenti hanno ottenuto misure cautelari concernenti l'accertamento della loro efficienza fisica e dell'idoneità psico-fisica e attitudinale.
      In esecuzione di tali ordinanze cautelari, l'Amministrazione ha convocato per le prove psico-attitudinali 1.177 ricorrenti e di questi 455 sono risultati idonei. Un esiguo numero dei non idonei ha poi ulteriormente impugnato l'esclusione, ottenendo di essere ammesso a nuovi e/o ulteriori accertamenti.
      Le successive misure cautelari riguardanti oltre 1.000 ricorrenti, sono state appellate dall'Avvocatura dello Stato, anche alla luce di ben 12 pareri resi dal Consiglio di Stato, nell'ambito di ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, proposti sulla medesima questione.
      Il Consiglio di Stato ha già accolto gli appelli avverso le ordinanze cautelari riguardanti 646 ricorrenti e ne ha respinti altri, relativi a 287 ricorrenti. Sono ancora pendenti le impugnazioni relative a 323 ricorrenti.
      Lo specifico aspetto, sollevato dagli Onorevoli interroganti, riguarda le richieste di immediato avvio al corso di formazione, fondate su motivi aggiunti proposti da 402 dei 455 ricorrenti risultati idonei agli accertamenti.
      Giova rappresentare che le ordinanze cautelari che hanno disposto l'avvio dei ricorrenti ad un prossimo corso, hanno rilevato la sussistenza di «ragioni di natura organizzativa, didattica ed economica, tali da consigliare alla pubblica amministrazione di inserire i ricorrenti in un corso ordinario successivo o di attivare un nuovo corso ad hoc».
      Anche tali ordinanze sono, comunque, state impugnate dall'Amministrazione. Il Consiglio di Stato, in un'unica udienza tenutasi il 5 dicembre 2019, ha respinto i primi appelli riguardanti 54 ricorrenti, ma nelle successive quattro udienze, ha invece accolto gli appelli riguardanti 250 ricorrenti e ha ritenuto necessario procedere ad un complessivo ulteriore approfondimento delle questioni, in considerazione dell'entità del contenzioso e degli effetti, anche di natura organizzativa, prospettati dall'Amministrazione.
      Va poi sottolineato che l'Alto Consesso ha riconosciuto la legittimità dell'operato Pag. 67del Ministero dell'interno, rilevando come «l'ammissione con riserva alla procedura stessa di un numero prevedibilmente molto ampio di aspiranti ne pregiudicherebbe l'ordinato svolgimento in assenza delle esigenze di certezza e di continuità, che solo una pronuncia della Corte costituzionale – dichiarativa della incostituzionalità della legge in questione – potrebbe dare».
      Il Consiglio di Stato ha ritenuto, inoltre, che l'avvio al corso di formazione potrà essere disposto anche dopo un'eventuale pronuncia favorevole nel merito.
      Al momento sono ancora pendenti appelli cautelari riguardanti 58 ricorrenti.
      Concludo informando che dal prossimo mese di aprile il T.A.R. Lazio avvierà l'esame nel merito delle vicende contenziose appena illustrate.