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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 giugno 2020
386.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04135 Squeri: Sulle iniziative per garantire la stabilità della rete elettrica.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Come rilevato dagli Onorevoli interroganti, i prezzi all'ingrosso delle commodities energetiche hanno fatto rilevare significative riduzioni dei prezzi sui mercati all'ingrosso, come conseguenza della forte contrazione della domanda di energia durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria del COVID-19. Ciò ha determinato effetti di riduzione dei costi della bolletta elettrica di famiglie e imprese.
      Va sottolineato, in particolare, che con il decreto-legge 19 maggio 2020, n.  34, è stato approvato uno specifico intervento volto a ridurre le componenti della bolletta diverse dal consumo (componenti fisse e oneri generali) in favore delle categorie produttive che hanno maggiormente risentito del blocco delle attività economiche.
      In linea generale, rilevo come gli oneri finalizzati alla copertura di costi di interesse generale per il settore elettrico, in primis per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, hanno cominciato a mostrare nel tempo dei segnali di riduzione, seppur contenuti. Anche per il futuro di medio-lungo termine, al netto di questa fase di prezzi di mercato particolarmente bassi, è attesa una riduzione del loro peso in bolletta, a causa della riduzione dei costi di impianti per molte tecnologie rinnovabili e dell'adozione da parte del Ministero dello sviluppo economico di meccanismi competitivi di accesso agli incentivi, che spingono verso una maggiore efficienza.
      Vorrei aggiungere, inoltre, che la politica per la transizione energetica individuata dal Piano Integrato Energia e Clima, su cui il Governo ha incentrato la propria azione a favore di un nuovo modello di sviluppo, porterà ad un sistema energetico più virtuoso dal punto di vista ambientale, ma anche più stabile e sostenibile dal punto di vista dei prezzi. In tale ottica, il Governo intende potenziare le politiche pubbliche sull'efficienza energetica, in modo da ridurre stabilmente il fabbisogno attraverso l'adozione di tecnologie efficienti in tutti i settori, dal civile ai trasporti all'industriale, e dunque il costo di ogni cittadino e di ogni impresa per la propria fornitura energetica. Proseguirà anche il percorso già intrapreso per sostenere le fonti energetiche rinnovabili ponendo particolare attenzione all'equa partecipazione dei clienti elettrici alla copertura degli oneri connessi e alla minimizzazione degli stessi, per i quali, come detto, è atteso un andamento tendenzialmente decrescente.
      Sotto il profilo della stabilità della rete, il calo dei consumi elettrici registrato durante la fase di lockdown ha comportato una conseguente riduzione della produzione che ha riguardato principalmente le centrali di natura programmabile, prevalentemente di natura termoelettrica. Tale riduzione della generazione non è quindi frutto di una scelta dei produttori, bensì della conseguenza della forte riduzione dei consumi, non essendo possibile effettuare modulazioni su centrali non programmabili quali quelle a fonte eolica e fotovoltaica.
      Di conseguenza il mix di generazione, come avviene normalmente nelle fasi a basso carico, si è sbilanciato verso le fonti rinnovabili con conseguente diminuzione dei prezzi all'ingrosso.Pag. 62
      Tale circostanza, tuttavia, pur comportando l'attivazione di specifiche procedure da parte del gestore della rete Terna, specie sul fronte della regolazione della tensione, non ha provocato finora situazioni di rischio particolare per la stabilità della rete. Il progressivo incremento delle FER non programmabili registrato nel corso degli ultimi anni, unitamente alla graduale riduzione della potenza convenzionale disponibile, ha infatti fatto sì che Terna, anche su indicazione del Ministero dello sviluppo economico e di ARERA, abbia già pianificato e sviluppato una serie di attività e interventi sulla rete elettrica nazionale, tale da incrementarne la sicurezza e la resilienza; in sintesi, quanto sta avvenendo in questi mesi rientra tra le possibili configurazioni di gestione del sistema che sono state già esaminate e per le quali esistono già le opportune strategie di intervento.
      Peraltro, dando uno sguardo al lungo termine, gli obiettivi del nuovo Piano integrato per l'energia e il clima prevedono che nei prossimi anni il peso delle FER non programmabili divenga sempre più rilevante nella composizione del mix di generazione, ed in conseguenza di ciò sono stati già pianificati interventi per migliorare la sicurezza della rete e per renderla adeguata alle nuove configurazioni, alcuni dei quali (ad. es. compensatori sincroni, reattanze, dispositivi STATCOM, ecc.) sono già in fase di implementazione da alcuni anni e sono previsti in ulteriore sviluppo nei prossimi.
      In conclusione, voglio precisare che il Ministero dello sviluppo economico continua a monitorare la situazione, attraverso rapporti elaborati settimanalmente da Terna, al fine di poter intervenire tempestivamente nell'adozione di misure specifiche che si dovessero rendere necessarie per gestire particolari criticità e garantire la sicurezza del sistema elettrico.

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ALLEGATO 2

5-04136 Moretto: Sulla riapertura delle manifestazioni fieristiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Come noto, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020 ha disposto che «restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le fiere e i congressi». Ebbene, è noto che il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è in corso di modifica e si assicura la massima attenzione del Governo alle esigenze del settore.
      Per quanto di competenza, il Ministero dello sviluppo economico sarà pronto a fornire tutto il supporto necessario nella predisposizione dei protocolli per garantire l'apertura in sicurezza delle manifestazioni fieristiche.
      In questa direzione si muovono anche le linee guida aggiornate dalla Conferenza delle Regioni contenenti le regole da rispettare per il contenimento dei rischi legati alla diffusione del contagio da COVID-19 nelle varie attività, ivi comprese le attività relative a fiere e congressi.
      Ciò detto, colgo l'occasione per ricordare in questa sede le misure di sostegno al settore fieristico messe in campo dal Governo.
      In primis, è stato previsto il «credito di imposta per la partecipazione di PMI a fiere internazionali», introdotto dall'articolo 49 del «Decreto Crescita», che prevedeva inizialmente uno stanziamento di 5 milioni di euro. Successivamente, la legge di bilancio 2020 ha incrementato lo stanziamento del 2020 da 5 a 10 milioni di euro, estendendo la misura all'anno 2021 con ulteriori 5 milioni di euro.
      Per offrire un ulteriore ausilio al settore fieristico, è stato rifinanziato il Fondo rotativo SIMEST di cui al decreto-legge n.  251 del 1981: in un primo momento è stato rifinanziato per 50 milioni con il decreto Milleproroghe e successivamente per 350 milioni (con il decreto-legge n.  9 del 2020). Si ricorda, peraltro, che l'operatività del Fondo in parola è stata recentemente estesa dall'articolo 18-bis del «Decreto Crescita», il quale ha previsto che le iniziative delle imprese italiane dirette alla loro promozione, sviluppo e consolidamento sui mercati possono fruire di specifiche agevolazioni finanziarie, in conformità con la normativa europea in materia di aiuti di Stato.
      L'articolo 72 del decreto-legge «Cura Italia» (decreto-legge n.  18 del 2020) ha inoltre istituito il «Fondo per la promozione integrata», con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro per l'anno 2020. Tra le altre cose, tale Fondo è finalizzato anche alla concessione di cofinanziamenti a fondo perduto fino al cinquanta per cento dei finanziamenti concessi ai sensi del Fondo rotativo SIMEST di cui si è detto in precedenza.
      Si segnala inoltre che, in sede di conversione del «Decreto Liquidità» (decreto-legge n.  23 del 2020) è stato garantito un rimborso per mancata partecipazione a fiere in forma di credito d'imposta, con particolare riferimento a quelle all'estero (articolo 12-bis).
      Infine, per altri versi, il decreto-legge «Rilancio» (decreto-legge n.  34 del 2020) ha previsto misure specifiche a favore dei datori fieristici, nei confronti del personale ivi impiegato ed occupato nonché l'istituzione presso il MIBACT di un Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, con una dotazione di 210 milioni di euro Pag. 64per l'anno 2020, destinato anche al ristoro delle perdite derivanti dall'annullamento, in seguito all'emergenza epidemiologica da COVID-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre.
      Per far fronte al quadro emergenziale che ha costretto il sistema fieristico a riprogrammare quasi tutti gli eventi, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha previsto, in seno al «Patto per l'Export, firmato pochi giorni fa dal Ministro Di Maio, ulteriori strumenti promozionali finalizzati a sostenere la ripartenza del settore fieristico e del relativo indotto, quali:
          la creazione di una piattaforma per Fiere e B2B virtuali, in fase di attivazione da parte di ICE-Agenzia;
          un programma straordinario di incoming alle fiere italiane;
          una campagna di comunicazione dedicata ai calendari fieristici italiani su tutti i principali mercati esteri, privilegiando canali di comunicazione on-line e supporti audiovisivi 3D;
          eventi promozionali di filiera in collaborazione con i principali organizzatori italiani di fiere specializzate;
          finanziamenti agevolati per la partecipazione ad eventi fieristici in Italia.

      Infine, l'ICE-Agenzia ha previsto un pacchetto di misure per gli eventi all'estero, con l'obiettivo di rafforzare il processo di l'internazionalizzazione delle PMI. Esso prevede:
          servizi gratuiti di assistenza e consulenza per imprese sino a 100 dipendenti;
          rimborso forfettario delle spese già sostenute per la partecipazione a fiere, seminari, workshop realizzati dall'ICE-Agenzia a partire da febbraio 2020;
          partecipazione a titolo gratuito e fornitura di un modulo espositivo per tutte le manifestazioni organizzate dall'ICE-Agenzia che si svolgeranno nel periodo marzo 2020-marzo 2021.

      In conclusione, dal quadro illustrato emerge dunque una grande attenzione del Governo per il settore fieristico, che sarà prestata – come già detto – al fine di stabilire tempi e modalità di riapertura delle relative manifestazioni.

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ALLEGATO 3

5-04137 Guidesi: Sugli incentivi per il rilancio del settore automotive.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Con riferimento al quesito posto dagli Onorevoli interroganti, voglio sottolineare che il Governo condivide le preoccupazioni legate alle difficoltà che tutti i settori del nostro Paese, compreso quello dell’automotive, stanno attraversando in questo periodo storico.
      Con particolare riferimento al settore dell’automotive, infatti, risulta che, al termine del periodo di lockdown, siano state immatricolate circa 99.735 nuove autovetture, ossia il 49,6 per cento in meno rispetto a quelle immatricolate un anno fa. Tali dati evidenziano che la crisi economica conseguita all'espandersi dell'epidemia da COVID-19 ha colpito pesantemente il comparto automobilistico e appaiono visibili le difficoltà di ripresa del mercato e dei livelli produttivi nel breve-medio periodo.
      Invero, la mera riapertura dei rivenditori auto non basterà a riavviare il mercato, data la situazione di profonda incertezza, che condiziona il clima di fiducia di cittadini e imprese, nonché l'indebolimento dell'economia (nazionale ed europea).
      Alla luce di tali considerazioni, voglio informare che il Ministero dello sviluppo economico ha ritenuto indispensabile attuare una strategia di medio-lungo termine, la quale si sta delineando insieme a tutti gli stakeholder.
      Infatti, voglio ricordare che è stato convocato un apposito «tavolo di confronto» tra Governo ed operatori del settore, presieduto dallo stesso Ministro dello sviluppo economico Patuanelli.
      Il citato tavolo è stato suddiviso in tre gruppi di lavoro, dedicati rispettivamente al:
          sostegno alla domanda di mezzi di trasporto orientati sui nuovi standard tecnologici energetici e di mobilità sostenibile;
          supporto per lo sviluppo delle reti infrastrutturali;
          sostegno all'offerta di mobilità e alla transizione tecnologica della filiera.

      L'ultima riunione del tavolo si è avuta il 17 febbraio scorso, e ha visto la partecipazione degli operatori dal lato dello sviluppo delle reti infrastrutturali.
      Lo scopo del Tavolo Automotive è proprio quello di costruire un'ampia strategia sull'intera filiera: da un lato, accogliendo le istanze del settore e valorizzando il complesso delle attività di componentistica e dell'indotto in generale; dall'altro lato, realizzando il piano di transizione verso forme di mobilità sostenibile, attraverso una riduzione dell'emissione CO2 nell'atmosfera e un efficientamento energetico.
      Il tavolo dunque è la sede istituzionale in cui gli operatori potranno presentare proposte che saranno attentamente valutate dal Governo.
      Il confronto continuo e diretto con gli operatori rappresenta, invero, un primo passo nell'ambito di questa azione di rilancio del comparto, che vedrà un ulteriore sbocco nei prossimi interventi normativi.
      Per quanto attiene le attuali misure varate dal Governo per fronteggiare gli effetti economici causati dall'emergenza epidemiologica, infatti, voglio ricordare che nel Decreto Rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n.  34) sono stati stanziati 20 milioni di euro per la nascita di un polo specializzato di ricerca e sviluppo proprio nel settore automotive.Pag. 66
      In proposito, l'articolo 49 del citato decreto prevede la realizzazione di un'infrastruttura di ricerca di interesse nazionale denominata «Centro nazionale per la ricerca, l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo della mobilità e dell'automotive», che opererà come ente di ricerca indipendente per la realizzazione di linee pilota sperimentali su nuove forme di mobilità, compresa la guida autonoma e l'intelligenza artificiale.
      Si segnalano, inoltre, le opportunità offerte dalle disposizioni che disciplinano l'intervento straordinario del Fondo di garanzia per le PMI di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge n.  662 del 23 dicembre 1996, ora recate dall'articolo 13 del decreto-legge 8 aprile 2020, n.  23 (cosiddetto «Decreto Liquidità»), convertito in legge n.  40 del 5 giugno 2020. La legge di conversione, peraltro, ha integrato, ampliandone la portata, l'articolo 13 che disciplina l'intervento straordinario, da attuare fino al 31 dicembre 2020, del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
      Pur trattandosi di un sostegno non mirato all’automotive, il Fondo di garanzia rappresenta, infatti, uno strumento di immediato utilizzo e di valido supporto per preservare la continuità anche delle imprese di tale settore.
      L'eccezionalità del momento e la convinzione che la filiera è strategica per il Paese, nonché la constatazione di un grande parco macchine invenduto, obbliga pertanto ad una nuova riflessione, che sarà frutto di un nuovo confronto con gli operatori nonché del dibattito parlamentare in corso.

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ALLEGATO 4

5-04138 Sut: Sul monitoraggio degli incentivi per l'acquisto di automobili ai sensi dell'articolo 1, comma 1047, della legge 30 dicembre 2018, n.  145.

TESTO DELLA RISPOSTA

      Come correttamente riferisce l'Onorevole interrogante, la legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n.  145) ha istituito un incentivo all'acquisto di veicoli a basse emissioni (entro 70 g/Co2), disciplinato ai commi 1031-1038 e 1057-1064, nonché la cosiddetta «ecotassa» regolamentata ai commi 1042 e successivi.
      Invitalia, per conto del Ministero dello sviluppo economico, è chiamata a gestire il solo incentivo relativo all'acquisto di veicoli a basse emissioni tramite la piattaforma informatica «Ecobonus», messa a disposizione dei concessionari per le prenotazioni dell'incentivo.
      In proposito, si informa che sono stati stanziati fondi per complessivi 210 milioni di euro suddivisi in 70 milioni di euro per il 2019 (di cui 10 milioni di euro per ciclo-motoveicoli) e 70 milioni di euro rispettivamente per gli anni 2020 e 2021. Successivamente l'incentivo per i ciclo-motoveicoli è stato prorogato con 8 milioni di euro anche nel 2020.
      La misura ha avuto avvio dal 1o marzo 2019, mentre le prenotazioni sono state avviate l'8 aprile 2019. Alla data del 10 giugno 2020, sono state completate n.  14.060 prenotazioni relative agli autoveicoli (categoria M1), per un impegno complessivo di 55.074.500 euro.
      Le prenotazioni relative agli autoveicoli fino ad oggi effettuate hanno registrato una preferenza di acquisto senza contestuale rottamazione di un veicolo usato. Infatti, a fronte di 14.060 prenotazioni complessive, risultano acquistati n.  10.897 veicoli senza la consegna di un veicolo per la rottamazione e n.  3.163 veicoli con consegna di un veicolo per la rottamazione.
      Rispetto ai livelli di emissioni di CO2 si è registrata una prevalenza di acquisto di veicoli elettrici (livelli di emissioni comprese tra 0 e 20 gr CO2/km), in numero di 11.165, a fronte di acquisto di veicoli «ibridi» (livelli di emissioni comprese tra 21 e 70 gr CO2/km) in numero di 2.895.
      Con riferimento all'acquisto ciclo-motoveicoli (categoria L), la normativa prevede il solo acquisto con contestuale rottamazione. Ad oggi si registrano n.  1.534 veicoli acquistati per un impegno complessivo di 1.716.399 euro.
      Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito sul tema in oggetto, ha riportato il seguente numero di veicoli immatricolati nel 2019 e 2020 con emissioni maggiori di 160 g/km di CO2:
          nel 2019, le auto eccedenti il limite d'emissione di 160 grammi di CO2 per chilometro erano 59.385 su 1.573.170 immatricolazioni totali, ossia quasi il 4 per cento;
          nei primi mesi del 2020, le auto eccedenti il limite d'emissione sono 14.232 su 468.990 immatricolazioni totali, ossia il 3 per cento.

      Nel complesso, quindi, la misura ha riscosso successo e sta contribuendo a sostenere la filiera dell’automotive nel suo sforzo verso l'elettrificazione dei veicoli.

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In conclusione, voglio segnalare che, come noto, è stata disposta la chiusura anche dei concessionari di automobili in conseguenza dell'emergenza sanitaria generata dal COVID-19; tale circostanza ha di fatto azzerato le prenotazioni dell'incentivo nei mesi di marzo e aprile 2020. A partire dal 4 maggio, tuttavia, si è registrata una ripresa delle attività di prenotazione.

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ALLEGATO 5

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE)2018/2002, che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica. Atto n.  162.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

      La Commissione Attività produttive, commercio e turismo,
          esaminato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo in titolo;
          premesso che:
              lo schema di decreto legislativo in esame è stato adottato ai sensi della delega legislativa generale contenuta nell'articolo 1, comma 1, della legge n.  117 del 2019 (legge di delegazione europea 2018), il quale ha delegato il Governo ad adottare, secondo i termini, le procedure, i princìpi e criteri direttivi di cui agli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre 2012, n.  234, i decreti legislativi per l'attuazione delle direttive elencate nell'allegato A;
              la direttiva (UE) 2018/2002 – entrata in vigore il 24 dicembre 2018 e composta da 4 articoli e un allegato – modifica la direttiva 2012/27/UE, che è il principale strumento legislativo sull'efficienza energetica in vigore nell'Ue. La direttiva (UE) 2018/2002 fa parte del pacchetto di misure legislative adottato a livello europeo – noto come Clean Energy Package – che fissa il quadro regolatorio per il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei al 2030 in materia di energia e clima;
              la citata direttiva si prefigge un obiettivo di efficienza energetica per il 2030 di almeno il 32,5 per cento rispetto all'andamento tendenziale ed estende l'obbligo di risparmio energetico nell'uso finale, introdotto nella direttiva 2012/27/UE;
              la proposta nazionale per il conseguimento di tale obiettivo, contenuta nel Piano nazionale integrato per energia e clima (PNIEC), evidenzia il ruolo strategico dell'efficienza energetica che si configura come strumento trasversale in tutti i settori, per la tutela dell'ambiente, il miglioramento della sicurezza energetica e la riduzione della spesa energetica per famiglie e imprese;
          considerato che:
              lo schema di decreto legislativo mantiene inalterati i principi generali del decreto legislativo n.  102 del 2014, apportando le modifiche necessarie ad adeguarlo alle modifiche introdotte a livello comunitario. In particolare, lo schema di decreto legislativo si compone di 19 articoli, suddivisi in tre Capi: il Capo I (artt. 1-13) recante ’Modifiche al decreto legislativo 4 luglio 2014, n.  102; il Capo II (artt. 14-17), che interviene sugli allegati al medesimo decreto legislativo n.  102 del 2014, e il Capo III (artt. 18-19), recante modifiche al decreto legislativo n.  115 del 2008 (Attuazione della direttiva 2006/32/UE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/UEE);
              in materia di aumento dell'efficienza energetica per il periodo 2021-2030, lo schema di decreto legislativo in esame prevede misure in grado d'incidere su strumenti, quali i certificati bianchi e il conto termico, i cui costi sono coperti tramite i prelievi sulle tariffe della vendita dell'energia, oltre ad estendere dal 2020 fino al 2030 l'efficacia delle disposizioni Pag. 70relative all'integrazione del Fondo nazionale per l'efficienza energetica, il cui spetto di operatività è esteso anche al settore dei trasporti;
              il provvedimento definisce un miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione, con particolare attenzione al programma di riqualificazione degli edifici della Pubblica Amministrazione centrale;
              lo schema di decreto legislativo interviene inoltre sulla normativa in materia di obbligo delle diagnosi energetiche nelle imprese energivore, introducendo ulteriori sanzioni in caso di violazione dell'obbligo di attuare almeno uno degli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi energetiche e, al contempo, prevedendo misure di promozione dell'efficienza energetica nelle piccole e medie imprese,

      esprime

PARERE FAVOREVOLE

      con le seguenti osservazioni:
          a) all'articolo 2, valuti il Governo l'opportunità di intervenire al fine di prevedere, sentita l'ARERA, un'accelerazione dei piani di installazione di misuratori di nuova generazione già previsti dalle disposizioni regolatorie di ARERA, che consentono la lettura automatica dei dati, con trasmissione a distanza mediante mezzo informatico che consenta al fornitore di servizi e all'utente finale di aggiornare i dati con la massima frequenza consentita dai dispositivi e dai sistemi di misurazione utilizzati, escludendo i sistemi a lettura mobile del tipo walk-by o drive-by, senza aggravio di costi in termini reali per gli utenti, garantendo la invarianza delle tariffe di misura per i clienti come già previsto dall'attuale quadro regolatorio di riferimento di ARERA e prevedendo nel tempo la rimodulazione al ribasso dei costi del servizio di lettura delle misura a fronte della tecnologia evoluta installata;
          b) al medesimo articolo 2, , comma 1, lettera b), valuti il Governo l'opportunità di rivedere l'introduzione di una specifica certificazione per l'Energy auditor e di garantire che gli Esperti in gestione dell'energia (EGE) certificati in Italia siano riconosciuti come energy auditor negli altri Paesi dell'Unione europea nonché di definire puntualmente: 1) la figura dell'Energy auditor come figura coincidente con quella dell'EGE per le attività previste dallo schema di decreto in relazione all'esecuzione di diagnosi energetiche; 2) la figura dell'EGE come persona fisica certificata secondo la norma UNI CEI 11339 rilasciata da organismo accreditato che, tra l'altro, esegue diagnosi energetiche conformi alle norme UNI CEI EN 16247; 3) il concetto di grande impresa in via deduttiva ed analogica alla luce della raccomandazione 2003/362/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, contenente le definizioni «microimprese», «piccole e medie imprese» e della giurisprudenza di riferimento della Corte di Giustizia europea secondo cui per «grande imprese» debba intendersi «ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica, che eserciti un'attività economica con più di 250 occupati e con un fatturato annuo che superi i 50 milioni di euro, oppure il cui totale di bilancio annuo superi i 43 milioni di euro, i cui effettivi e soglie finanziarie sono calcolabili secondo i criteri e principi stabiliti dalla predetta raccomandazione;
          c) all'articolo 7, comma 1, lettera a), secondo periodo, valuti il Governo l'opportunità di inserire dopo la parola: «obbligo» le seguenti: «di periodicità»;
          d) al medesimo articolo 7, comma 1, lettera a), valuti il Governo l'opportunità di sostituire, le parole: «diagnosi energetica» con le seguenti: «audit energetico» oppure, viceversa, di sostituire le parole: «audit energetico» con le seguenti: «diagnosi energetica»;
          e) all'articolo 11, capoverso articolo 13, valuti il Governo l'opportunità di sostituire il comma 1, con il seguente: «Entro il 31 gennaio 2021, e successivamente Pag. 71con cadenza triennale, l'Enea, di concerto con il GSE, predispone un programma di informazione e formazione finalizzato a promuovere e facilitare l'uso efficiente dell'energia e, previa acquisizione delle osservazioni degli stakeholder tramite consultazione pubblica, lo sottopone all'approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico.»;
          f) al medesimo articolo 11, capoverso articolo 13, comma 2, valuti il Governo l'opportunità di aggiungere la seguente lettera: «h) promuovere e predisporre una guida facile, riepilogativa, da aggiornare annualmente, contenente indicazioni, buone pratiche, normativa di riferimento, spiegazioni circa le agevolazioni fiscali, i diversi meccanismi incentivanti l'efficienza energetica, elaborata da GSE, ENEA e Agenzia delle Entrate. Ciascun soggetto dovrà apportare il suo contributo in relazione alle proprie funzioni»;
          g) all'articolo 13, comma 1, lettera e), valuti il Governo l'opportunità di dare evidenza dell'attuazione alla diagnosi energetica successiva, anche in considerazione dell'assenza, sia all'articolo 7 che all'articolo 13, di modalità e tempistiche per comunicare l'adozione di interventi o – in alternativa – di un sistema di gestione.

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ALLEGATO 6

DL 34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. C. 2500 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

      La X Commissione,
          esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di conversione in legge con modificazioni del decreto-legge n.  34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (C. 2500 Governo);
          preso atto con favore del complesso delle disposizioni contenute nel provvedimento che costituiscono un quadro omogeneo di interventi finalizzato a supportare e rafforzare le attività produttive che hanno subito forti perdite di fatturato durante l'emergenza epidemiologica Covid-19;
          rilevato che l'articolo 25 dispone il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d'impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA con ricavi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto e il cui ammontare di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019;
          sottolineata al riguardo l'opportunità di estendere il contributo a fondo perduto alle imprese costituite dopo il mese di aprile 2019 nonché di ampliare il periodo di riferimento per il calcolo della perdita di fatturato attualmente limitato al mese di aprile;
          preso atto che l'articolo 28 introduce un credito d'imposta per l'ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo a favore di alcuni soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro, che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi;
          evidenziato che il medesimo articolo 28 stabilisce che, per le strutture alberghiere e agrituristiche, il credito d'imposta spetta indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d'imposta precedente;
          rilevata, al riguardo, l'opportunità di ampliare i soggetti del settore turistico ai quali spetta il credito d'imposta indipendentemente dal fatturato nonché di prevedere un'analoga misura di sostegno per il settore della ristorazione e del commercio al dettaglio di beni non alimentari, settori pesantemente colpiti dalla crisi analogamente a quello del turismo;
          preso atto con favore che l'articolo 42 istituisce nello stato di previsione del MISE un fondo denominato Fondo per il trasferimento tecnologico, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2020, finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all'utilizzo dei risultati della ricerca Pag. 73presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative, e alle PMI innovative, al fine di sostenere e accelerare i processi di innovazione, crescita e ripartenza duratura del sistema produttivo nazionale, rafforzando i legami e le sinergie con il sistema della tecnologia e della ricerca applicata;
          ricordato, altresì, che l'articolo 42, comma 3, prevede autorizza il Ministero dello sviluppo economico, a valere sulle disponibilità del nuovo Fondo per il trasferimento tecnologico, ad intervenire attraverso la partecipazione indiretta in capitale di rischio e di debito, anche di natura subordinata;
          evidenziata, al riguardo, l'opportunità di valutare modalità alternative di sostegno delle iniziative indicate dall'articolo 42 attraverso l'utilizzo delle risorse del predetto Fondo;
          preso atto con favore che l'articolo 44 incrementa il fondo per l'acquisto di autoveicoli a basse emissioni di 100 milioni di euro per l'anno 2020 e di 200 milioni per il 2021;
          rilevata la necessità di sostenere il comparto automotive pesantemente colpito dalla crisi in atto e per il quale le misure previste all'articolo 44, anche ampliate, possono rappresentare uno strumento strategico;
          evidenziato che l'articolo 119 introduce una detrazione pari al 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici sostenute dal 1o luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021;
          rilevata, al riguardo, l'opportunità di valutare un allungamento del periodo di fruizione del bonus anche in considerazione dei tempi di conversione del decreto e dei provvedimenti attuativi conseguenti nonché di ampliare la platea dei beneficiari, al fine di rendere ancor più efficace la misura per la ripresa del comparto edilizio;
          preso atto che l'articolo 121 consente, per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021, di usufruire di alcune detrazioni fiscali in materia edilizia ed energetica (in prevalenza, aventi forma di detrazione dalle imposte sui redditi) sotto forma di crediti di imposta o sconti sui corrispettivi, cedibili ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, in deroga alle ordinarie disposizioni previste in tema di cedibilità dei relativi crediti;
          evidenziata, al riguardo, l'opportunità di introdurre disposizioni finalizzate a evitare che i costi dei meccanismi di sconto e cessione previsti gravino pesantemente sulle imprese;
          rilevata l'opportunità di potenziare e implementare le diverse misure previste per il comparto del turismo nel provvedimento in esame, al fine di fornire agli operatori tutti, dal sistema ricettivo a quello delle professioni turistiche – quali le guide fino alle agenzie di viaggio – un insieme di strumenti chiari ed efficaci per sostenerli nella ripartenza di un settore così strategico per il nostro paese,

      esprime

PARERE FAVOREVOLE

      con le seguenti osservazioni:
          a) all'articolo 25, valuti la Commissione di merito l'opportunità di estendere il contributo a fondo perduto alle imprese costituite dopo il mese di aprile 2019 nonché di ampliare il periodo di riferimento per il calcolo della perdita di fatturato attualmente limitato al mese di aprile;
          b) all'articolo 28, valuti la Commissione di merito l'opportunità di ampliare i soggetti del settore turistico ai quali spetta il credito d'imposta indipendentemente dal fatturato nonché di prevedere un'analoga misura di sostegno per il settore della ristorazione e del commercio al dettaglio di beni non alimentari;Pag. 74
          c) all'articolo 42, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere modalità alternative di sostegno delle iniziative indicate dall'articolo 42 attraverso l'utilizzo delle risorse del Fondo per il trasferimento tecnologico;
          d) all'articolo 119, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere un allungamento del periodo di fruizione dei cosiddetti ecobonus e sismabonus nonché di ampliare la platea dei beneficiari degli stessi;
          e) all'articolo 121, valuti la Commissione di merito l'opportunità di introdurre misure finalizzate ad evitare che i costi dei meccanismi di sconto e cessione ivi previsti gravino pesantemente sulle imprese.

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