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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2022
781.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica. C. 1854 cost. Barelli, C. 2938 cost. Morassut, C. 2961 cost. Ceccanti e C. 3118 cost. Meloni.

NUOVO TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE C. 1854 ADOTTATO COME TESTO BASE

Art. 1.

      1. Il secondo periodo del terzo comma dell'articolo 114 della Costituzione è sostituito dai seguenti:

          «Roma Capitale dispone di poteri legislativi definiti nelle materie di cui all'articolo 117, terzo e quarto comma, esclusa la tutela della salute e le altre materie stabilite d'intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti. Roma Capitale può conferire con legge le proprie funzioni amministrative a municipi. La legge dello Stato, sentiti gli enti interessati, stabilisce forme di coordinamento tra la Regione Lazio e Roma Capitale.».

      2. In sede di prima attuazione della presente legge costituzionale, a Roma Capitale si applicano le leggi della Regione Lazio vigenti prima della data di entrata in vigore della medesima legge costituzionale.

Art. 2.

      1. La presente legge costituzionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, successiva alla promulgazione.
      2. Il trasferimento dei poteri legislativi di cui al terzo comma dell'articolo 114 della Costituzione, così come modificato dall'articolo 1, decorre dopo due anni dall'entrata in vigore della presente legge costituzionale.

Pag. 17

ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2022. Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati.

PARERE APPROVATO

      La I Commissione,

          esaminato, per i profili di competenza, il Documento di economia e finanza 2022 (Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati);

          evidenziato, per quanto concerne i profili di stretta competenza della I Commissione, come nel Programma nazionale di riforma 2022 (PNR) il Governo individui quattro priorità di azione per modernizzare e rendere più efficiente e competente la pubblica amministrazione, concernenti il miglioramento dei meccanismi di accesso e delle procedure di selezione in modo da favorire il ricambio generazionale, la semplificazione di norme e procedure, la qualificazione e la riqualificazione delle risorse umane, la digitalizzazione;

          rilevato, quanto alla semplificazione amministrativa, come il PNR dedichi a tale obiettivo un investimento e un'azione di riforma, recanti risorse complessivamente pari a 717,8 milioni di euro, volti a: ridurre i tempi per la gestione delle procedure, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per la ripresa; liberalizzare, semplificare, anche mediante l'eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e uniformare le procedure, quali elementi indispensabili per la digitalizzazione e la riduzione di oneri e tempi per cittadini e imprese; digitalizzare le procedure amministrative per edilizia e attività produttive, per migliorare l'accesso per cittadini e imprese e l'operatività degli Sportelli unici per le attività produttive e per l'edilizia (SUAP e SUE); monitorare gli interventi per la misurazione della riduzione di oneri e tempi e loro comunicazione, al fine di assicurarne la rapida implementazione a tutti i livelli amministrativi, e contemporaneamente la corretta informazione ai cittadini;

          rilevato, per quanto concerne la digitalizzazione della pubblica amministrazione, come la trasformazione digitale del Paese sia tra gli obiettivi centrali del Programma nazionale di riforma 2022 e come in tale quadro un ruolo fondamentale sia svolto dalla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, che a sua volta costituisce uno dei pilastri del più ampio processo di modernizzazione delle funzioni pubbliche;

          evidenziato, in particolare, per quanto riguarda la transizione digitale della pubblica amministrazione, come il PNR si soffermi su alcuni dei principali interventi del PNRR da realizzarsi entro il 2026, quali: l'investimento relativo alle «Competenze digitali di base», con uno stanziamento di 195 milioni per il Servizio civile digitale e le Reti di servizi di facilitazione digitale; la sicurezza cibernetica; gli strumenti di identità digitale;

          rilevato altresì come il DEF dia conto delle importanti misure adottate in materia di politiche per le pari opportunità, fra cui l'adozione della prima Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 – in linea con l'omonima Strategia europea 2020-2025 – e del nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne;

          rilevato, inoltre, come, per quanto riguarda le politiche per l'inclusione dei cittadini migranti o con background migratorio, il Governo manifesti opportunamente l'intendimento di proseguire l'impegno contro il lavoro sommerso e lo sfruttamento dei migranti e a favore del lavoro dignitoso e della cultura della legalità e di accompagnare l'accesso alle politiche attive del lavoro, l'inserimento socio-lavorativo e l'autonomiaPag. 18 di migranti particolarmente vulnerabili;

          richiamato come il DEF indichi 20 disegni di legge collegati alla decisione di bilancio nel periodo 2023-2025, tra i quali alcuni disegni di legge che investono i profili di competenza della I Commissione, in materia di:

              «Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione»;

              «Revisione del Testo Unico dell'ordinamento degli enti locali»;

          segnalato, a quest'ultimo riguardo, dal punto di vista delle politiche della legislazione, come, a fronte di un numero elevato di provvedimenti collegati indicati dal DEF, solo quattro appaiano riconducibili a misure legislative che dovranno essere adottate entro il 2022 sulla base dell'allegato alla decisione del Consiglio UE del 13 luglio 2021 di approvazione del PNRR italiano (delega sulla riforma della giustizia tributaria; riordino degli IRCCS, già all'esame della Camera, C. 3475; valorizzazione del sistema della formazione superiore e della ricerca; legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, già all'esame del Senato, S. 2469); per un altro provvedimento collegato, il sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti, l'allegato alla decisione del Consiglio UE prevede l'approvazione entro il marzo 2023; non sono invece considerati collegati altri provvedimenti per i quali la decisione del Consiglio UE prevede l'adozione entro il 2022, quali la riforma del codice dei contratti pubblici (da approvare entro giugno 2022, C. 3514 approvato dal Senato); la riforma dei servizi idrici integrati (da approvare entro settembre 2022); la riforma degli istituti tecnici e professionali (da approvare entro dicembre 2022): potrebbe pertanto risultare opportuno indicare un numero più limitato di provvedimenti collegati, che tenga maggiormente conto delle scadenze previste dal PNRR,

      esprime

PARERE FAVOREVOLE

      con la seguente osservazione:

          valuti la Commissione di merito, nel riferire sul documento all'Assemblea, l'opportunità di approfondire i provvedimenti collegati indicati dal DEF, in modo da verificare la possibilità di un maggiore raccordo con le misure legislative previste dal PNRR.