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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2019
251.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 10 OTTOBRE 2019

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SEDE CONSULTIVA

      Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe De Cristofaro e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.

      La seduta comincia alle 9.05.

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Sulla pubblicità dei lavori.

      Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n.  2-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2019.

      Luigi GALLO, presidente, ricorda che la Commissione dovrà concludere l'esame oggi, al più tardi entro le 15, con l'espressione del parere alla Commissione Bilancio, in quanto la discussione della Nota di aggiornamento è programmata in Assemblea per domani.

      Valentina APREA (FI), ricordato che il Governo annuncia nuove politiche per il rilancio della crescita e dello sviluppo, basate anche sull'aumento degli investimenti per l'istruzione e la ricerca, esprime l'avviso che la realtà sia però ben diversa. La spesa per l'istruzione è infatti tra quelle collegate all'età media della popolazione, che, nelle tendenze di medio-lungo periodo, si va innalzando, per effetto dell'aumento della vita e del calo demografico. Il risultato è che, a fronte di un aumento tendenziale della spesa previdenziale, la spesa per l'istruzione è destinata a diminuire in conseguenza della diminuzione degli alunni, che nel 2030 si prevede saranno 1.300.000 in meno. Lo evidenzia del resto la tavola R1 pubblicata a pagina 58 del documento recante la Nota di aggiornamento del DEF.
      A parte questo, osserva che il DEF presentato ad aprile scorso prevedeva una spesa per l'istruzione pari al 3,5 per cento del PIL, mentre la Nota di aggiornamento fa riferimento al 3,4 per cento, dove la differenza dell'0,1 per cento può stimarsi pari a 1,8 miliardi: dunque 1,8 miliardi in meno per istruzione e università.
      Sottolinea che è invece indispensabile, per la salute del Paese e della sua economia, accrescere la spesa per l'istruzione scolastica e universitaria: non perché lo raccomandi l'Unione europea, ma perché è evidente da anni, a partire dalle analisi e dai dati già ben noti a chi segue con attenzione le problematiche di cui si parla, che le difficoltà dell'Italia sono largamente dipendenti dall'incuria avuta per la scuola, per i docenti, per l'edilizia scolastica e così via. La scuola ha bisogno di investimenti e di investimenti mirati: mirati a rendere il ciclo di istruzione e le modalità di insegnamento più aderenti alla realtà del mondo contemporaneo, a cambiare gli spazi educativi per adattarli alle novità anche tecnologiche dell'era moderna, ad avviare davvero la scuola digitale, che presuppone peraltro l'infrastrutturazione digitale del Paese.
      Osserva come la gravità del problema istruzione – la cui misura ne fa un'emergenza nazionale – emerge in tutta la sua portata se si guarda ai dati sui livelli di istruzione degli italiani, soprattutto in alcune aree del Paese. Le spiace dover citare i dati dell'INVALSI sulla Calabria, che riportano il quadro di una gravissima dispersione scolastica, che arriva ad un terzo della popolazione studentesca: un giovane su tre non va a scuola, ossia non si prepara ad entrare nel mondo del lavoro. Preoccupanti sono anche i dati di altre regioni e in generale i dati sul numero di laureati e sulle competenze effettive degli italiani, anche adulti.
      Constata quindi con insofferenza che l'Unione europea richiama l'Italia a prestare attenzione all'istruzione professionalizzante. Fa presente che i Governi Berlusconi – e quindi la ministra Gelmini e lei stessa nel suo ruolo – hanno molto insistito sull'importanza del canale professionalizzante. Negli anni sono state stanziate risorse che sono però state poi impiegate male, per una diffusa difficoltà di Pag. 97molti a capire l'importanza di questo tipo di formazione, che invece è vitale per il Paese. Senza contare che i dati parlano di un'altissima percentuale di diplomati professionali che accedono rapidamente al mondo del lavoro.
      Prende poi atto che la Nota di aggiornamento annuncia la valorizzazione dei docenti, da perseguire anche mediante interventi sulla retribuzione. A questo riguardo osserva che è certamente giusto aumentare la retribuzione di base degli insegnanti, ma ritiene che si debba anche ancorare una parte della retribuzione a meccanismi premiali che incentivino i comportamenti virtuosi e innovativi. Quanto al sistema di reclutamento degli insegnanti, concorda che sia un problema importante, ma ritiene inaccettabile cambiarlo in continuazione.
      Per quanto riguarda infine la ricerca, sarebbe necessario che il Governo fornisse in modo chiaro e trasparente da una parte il dato complessivo dell'importo degli stanziamenti previsti per le attività di ricerca e sviluppo, al fine di rendere immediatamente desumibile la misura reale della sua volontà di investire in ricerca e sviluppo, e dall'altra parte il dato della spesa reale operata in ricerca: quest'ultimo dato misura infatti quanta parte degli stanziamenti previsti sia stata effettivamente utilizzata dalle amministrazioni interessate. Quest'ultimo dato richiede d'altra parte una analisi a posteriori e una rilevazione sul campo che è disponibile, ad oggi, solo dopo diversi anni, con troppo ritardo per poter permettere una misurazione in tempo reale della effettiva capacità del Governo di investire in questo settore.

      Rossano SASSO (LEGA), richiamandosi all'intervento della collega Aprea, concernente la riduzione di 1,8 miliardi della spesa per l'istruzione e i dati della tabella R1, osserva che una riduzione così consistente della spesa per l'istruzione dovrebbe essere motivo sufficiente a far dimettere il ministro Fioramonti, avendo egli stesso pubblicamente affermato di volerlo fare nel caso in cui alla scuola non fossero stati almeno 3 miliardi in più di finanziamenti. A suo avviso, infatti, solo con un'integrazione di tale entità si potranno effettuare gli interventi in materia di istruzione previsti dalla Nota, in risposta alle raccomandazioni dell'Unione europea. Si riferisce, in particolare, all'aumento degli stipendi dei docenti, che sono bloccati dal 2009. Invita quindi i rappresentanti del Governo e i deputati della maggioranza a dimostrare maggiore serietà e a non limitarsi solo a proclami propagandistici, che non rendono un servizio utile alla società e, tanto meno, alla scuola, la quale necessita di provvedimenti meno raffazzonati. Sottolinea come la frettolosità di certe scelte normative provochi eterni contenziosi e continui ricorsi ai tribunali amministrativi. Si riferisce soprattutto alle norme che governano le assunzioni nella scuola, tra cui quelle che prevedono prerequisiti discriminatori per chi ha prestato servizio nelle scuole paritarie. Cita, quindi, l'annunciato aumento della tassazione dei biglietti aerei che penalizzerebbe in primo luogo i docenti costretti a trasferirsi in altre regioni, per effetto delle norme della legge n.  107 del 2015. Con riferimento agli interventi annunciati per contrastare la dispersione scolastica, rileva che la riduzione prevista del numero di alunni per classe non è supportata da alcun appostamento di risorse, le quali, peraltro, non vengono precisate per nessuna delle misure indicate. Ritiene che in questo modo il mondo della scuola venga solo illuso, se non addirittura preso in giro. Dopo aver ricordato l'allarmante dato relativo alle cattedre vacanti e l'insufficiente numero di impiegati amministrativi negli uffici periferici del MIUR, che non sono in grado di ottemperare alle loro specifiche funzioni, conclude ponendo l'accento sull'attuazione dell'internalizzazione dei servizi della scuola di cui non gli sembra di vedere traccia.

      Vittoria CASA (M5S) ritiene di dover precisare che i dati contenuti nella Nota di aggiornamento sono dati di mera previsione e che, pertanto, non è corretto di parlare di tagli di spesa, che peraltro con la Nota di aggiornamento non potrebbero Pag. 98essere effettuati. È invece rilevante, a suo avviso, l'inversione di tendenza che qualifica la spesa, finalmente spostata sugli investimenti, e che punta sull'innovazione didattica e sulla riqualificazione degli ambienti di studio. Condivide la preoccupazione manifestata dal collega Sasso rispetto alla situazione di stallo degli stipendi dei docenti, che, infatti, dovranno essere rivisti in aumento nell'ambito del triennio, magari prevedendo incentivi per coloro che insegnano nelle zone più disagiate del Paese.
      Richiamati i dati INVALSI sulla dispersione scolastica di recente pubblicazione, rileva che la Nota fa riferimento a misure di contrasto di questa dispersione, così come della povertà educativa, che dovrà essere combattuta con particolare attenzione alle scuole del meridione. Sul sovraffollamento delle classi, ricorda il lavoro iniziato in Commissione sulla proposta di legge C. 877, il cui esame è stato sospeso in attesa dei dati chiesti al Ministero in relazione al decremento demografico. Sottolinea, in proposito, che la riduzione del numero di alunni per classe costituisce di per sé un investimento, perché il numero eccessivo, oltre ad avere un costo, influenza la qualità dell'insegnamento e causa la dispersione scolastica. Accenna quindi all'importanza di investire sulla formazione e sull'aggiornamento continuo dei docenti e sottolinea la necessità di porre maggiore attenzione sulla situazione degli insegnanti di sostegno.
      Conclude, dichiarandosi certa che il bene della scuola sia un tema caro a tutte le forze politiche e invita quindi tutti ad abbassare i toni per lavorare insieme affinché esso sia portato al centro dell'azione politica.

      Paola FRASSINETTI (FDI) premette di aver ravvisato una certa genericità dei contenuti e la mancanza di una dettagliata descrizione delle misure previste, soprattutto per gli interventi da effettuare sul percorso di abilitazione, reclutamento e formazione dei docenti. Reputa peraltro che andrebbe rivista la disciplina in materia di selezione per quei docenti precari che hanno alle spalle tanti anni di insegnamento. Ritiene che la dispersione scolastica costituisca ancora un'emergenza, specialmente nelle regioni meridionali, dove non è infrequente che si creino situazioni non recuperabili di allontanamento dalla scuola di ragazzi che finiscono per alimentare sacche di illegalità. Il sistema educativo necessita a suo avviso di una riforma organica che lo faccia diventare realmente di qualità e, quindi, più attrattivo.
      Sull'edilizia scolastica ritiene che siano stati fatti tanti annunci, ma pochi interventi, sia per quanto concerne l'adeguamento alla normativa antincendio, sia per la messa in sicurezza degli edifici. Trova che la Nota sia molto laconica sul settore dell'università, così come sulle AFAM, i cui problemi non sono stati ancora risolti, nonostante i numerosi interventi normativi. Trova assai generica anche la parte relativa allo sport.
      Conclude dichiarando di essersi aspettata un documento più completo ed esaustivo e di aver trovato troppe questioni trattate in modo superficiale.

      Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), premesso che c’è comprensibilmente una tendenza prevalente di alcuni commissari a concentrarsi in primo luogo sui problemi della scuola, che sono a volte più urgenti o comunque più incalzanti, ricorda che la competenza della Commissione è però più ampia e comprende anche la cultura, l'università, lo sport e l'editoria. Sottolinea come la Commissione abbia sempre, in passato, saputo lavorare in parallelo su tutti i suoi settori di competenza, portando avanti più filoni di discussione, e si dice certa che sarà così anche in futuro. Soffermandosi quindi sul comparto cultura, osserva innanzitutto che le comunicazioni rese dal ministro Franceschini nella sua audizione sulle linee programmatiche sono state rassicuranti, nel senso che il ministro ha confermato la sua sensibilità ed esperienza sui vari ambiti di competenza del Ministero. Segnala, tra i temi cui la Commissione e il Governo dovrebbero a suo avviso lavorare, per quanto riguarda la Pag. 99cultura, quello della tutela e promozione del patrimonio culturale immateriale del Paese e quello della fruizione dei beni culturali. Evidenzia inoltre che la Commissione non dovrebbe trascurare neanche il problema della carenza di personale nel Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Segnala, infine, incidentalmente, che il Senato sta per approvare il disegno di legge di ratifica della Convenzione di Faro, che riveste grande rilievo nell'ambito della tutela dei beni culturali.

      Marco BELLA (M5S), riferendosi gli interventi dei deputati Aprea e Sasso, i quali, commentando i dati della tavola R1 a pagina 58 del documento recante la Nota di aggiornamento, hanno sostenuto che nella Nota sarebbero annunciati tagli della spesa per la scuola, esprime l'avviso che si tratti di una lettura inesatta e tendenziosa e rimarca che da nessuna parte, invece, nella Nota, si annunciano riduzioni di spesa per l'istruzione. La tabella richiamata si limita infatti ad evidenziare che la spesa per l'istruzione a legislazione vigente si ridurrà da sé per effetto del calo demografico. Sottolinea che l'impegno annunciato nella Nota di aggiornamento è, invece, di segno opposto, ossia è un impegno ad aumentare le risorse.

      Cristina PATELLI (LEGA) premette di essersi stupita ascoltando la lunga relazione del deputato Lattanzio, a fronte di una Nota di aggiornamento nella quale gli argomenti inerenti a cultura, scienza e istruzione occupano poche pagine lasciano delusi per il modo superficiale in cui vengono trattati. Ciò le è apparso ancor più strano dato che delle cinque raccomandazioni dell'Unione europea per l'Italia, due riguardano abbastanza da vicino le materie della VII Commissione. Invita quindi i colleghi a valutare l'affermazione – a suo avviso incompleta – contenuta nella Nota di aggiornamento nel paragrafo relativo alle Principali iniziative in risposta alle raccomandazioni – capitolo istruzione e competenze – che promette la valorizzazione anche economica del ruolo dei docenti e il potenziamento del piano nazionale per l'edilizia scolastica e che garantisce, in accordo con le Regioni, la gratuità degli asili nido e dei micro-nidi. Si domanda in che modo avverrà la valorizzazione anche economica del ruolo dei docenti e se si tradurrà in un aumento di stipendio. Rileva in proposito una mancanza di chiarezza poiché tra i disegni di legge indicati dal Governo come collegati alla manovra di bilancio 2020-2022 manca un atto specifico in tal senso. Ritiene che il tema sia trattato con una certa vaghezza mentre la questione merita a suo avviso un approfondimento, trattandosi di una materia certamente sentita, oltreché politicamente rilevante e comportante un aumento di risorse che avrebbero dovute essere indicate nella Nota. Riguardo ai «considerato» n.  19 e 20, citati anche nella relazione esposta nella seduta di ieri, ritiene che siano prodromici al raggiungimento degli obiettivi di almeno una delle due raccomandazioni che interessano direttamente la VII Commissione. Tuttavia, rileva che nella Nota di aggiornamento non vi è spazio, se non marginale, per tutta la partita dell'accrescimento delle competenze digitali degli studenti e della popolazione in generale: competenze che risultano ben al di sotto della media europea. In particolare, nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza intravede un grosso sforzo per la digitalizzazione del Paese e della pubblica amministrazione italiana, ma non ravvisa un impegno altrettanto sostenuto per la formazione degli utenti che se ne dovrebbero avvantaggiare, evidenziando quindi il rischio di rendere il Paese molto digitale, ma di avere cittadini non pronti a servirsene. Sottolinea quindi che le scuole italiane continuano ad essere identiche a loro stesse da anni, l'informatica fatica a farsi spazio con competenza nelle aule scolastiche e i ragazzi che le frequentano approcciano la digitalizzazione solo attraverso i social network o le pagine web. Non comprende perché dei processi che stanno dietro a tutto questo – dell'alfabetizzazione digitale – la NADEF non si occupi.
      Conclude, evidenziando una certa minimizzazione da parte della Nota delle Pag. 100statistiche sull'abbandono scolastico e raccomandando alla maggioranza di essere, su questo punto, meno indulgente.

      Giorgia LATINI (LEGA) non ritiene veritiera l'affermazione della collega Casa circa la mancanza di annunci di tagli di spesa nella NADEF. Nel quadro politico-economico da essa rappresentato, si deduce – come evidenziato dalla collega Aprea – una riduzione delle risorse per l'istruzione per 1,8 miliardi di euro. È una cifra decisamente contrastante a fronte dei 3 miliardi di euro richiesti dal Ministro dell'istruzione. Al riguardo, invita i rappresentanti del Governo ad una maggiore coerenza con quanto pubblicamente proclamato. Richiama quindi alcuni interventi positivi adottati dal ministro Bussetti per l'edilizia scolastica, tra cui la sottoscrizione degli accordi di luglio 2019 fra MIUR, Banca europea per gli investimenti (BEI), Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB) e Cassa Depositi e prestiti (CDP) e la destinazione di oltre 1,5 miliardi all'adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antincendio e antisismica. Invita quindi a proseguire sul cammino della messa in sicurezza degli edifici scolastici per poi ampliare il raggio d'azione alla riqualificazione degli spazi, al fine di renderli più moderni e funzionali. Ricorda poi le 53.627 assunzioni di docenti autorizzate per l'anno scolastico 2019/2020 per la copertura di posti nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado e che è pronto un decreto per l'espletamento di nuove procedure concorsuali che si augura non venga bloccato e del quale vengano rapidamente avviate le procedure. Tra gli interventi realizzati dal precedente Esecutivo, rammenta l'abolizione della chiamata diretta dei docenti che assegnava un eccessivo potere ai dirigenti scolastici nonché la riduzione da tra a un anno del periodo di formazione dei docenti. Esprime infine le proprie perplessità in merito al rinvio della decorrenza dell'efficacia della legge sull'educazione civica, la cui approvazione era avvenuta in un clima di generale condivisione.

      Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, dopo aver affermato di non condividere le critiche mosse da più parti, anche sui media, al ministro Fioramonti, che si è limitato a fare le proposte da tutti sollecitate per aumentare le risorse da destinare all'istruzione, invita i colleghi ad approfondire in Commissione i temi che richiedono attenzione. Concorda con l'intervento della deputata Aprea sulla necessità di modernizzare gli spazi educativi, di favorire l'innovazione tecnologica e di combattere la povertà educativa, come ha peraltro recentemente sottolineato il Ministro per il Sud, Provenzano. Dopo aver sottolineato che, nonostante i tempi ristretti, è stato comunque svolto un ampio e approfondito dibattito, evidenzia che l'attenzione per i docenti e per la dignità del loro lavoro costituisce una priorità nell'ambito della NADEF. Sulla cultura, dopo aver accennato all'analisi approfondita svolta dal ministro Franceschini nella recente audizione, riferisce di non concordare con chi ha etichettato come generici i contenuti della NADEF in tale settore. In proposito, ricorda che la Nota non è la legge di bilancio, ma un documento che, partendo dall'analisi della situazione economica, delinea rapidamente degli obiettivi e dei mezzi. Rimarca che nella Nota sono centrali le misure di contrasto della povertà educativa, che costituisce il risultato negativo di tanti anni di scelte sbagliate. Ritiene, peraltro, che dal dibattito siano emersi diversi spunti positivi che meritano di essere approfonditi in un contesto meno frettoloso.
      Conclude invitando i colleghi a fornire il necessario supporto al futuro percorso che potrà essere fatto nel settore dell'istruzione.

      Luigi GALLO, presidente, rilevato che è imminente l'inizio dei lavori della Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata per le ore 14 di oggi, nella quale si procederà all'espressione del parere.

Sui lavori della Commissione.

      Luigi GALLO, presidente, riferisce che la Commissione ambiente ha trasmesso Pag. 101ieri sera il nuovo testo del disegno di legge C. 1939 Governo (cosiddetta «Legge Salvamare») ai fini dell'acquisizione del parere della VII Commissione. Nella fase emendativa sono stati infatti introdotti nel provvedimento articoli recanti norme di interesse della Commissione cultura. Avverte che il parere sul nuovo testo dovrà essere espresso entro la settimana, in quanto il provvedimento sarà all'esame della Assemblea lunedì. Propone quindi di inserire il provvedimento all'ordine del giorno della seduta di oggi.

      La Commissione concorda.

      La seduta termina alle 10.35.

SEDE CONSULTIVA

      Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe De Cristofaro e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.

      La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

      Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n.  2-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

      La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

      Alessandro MELICCHIO (M5S), dopo aver sottolineato i tempi troppo ristretti per un esame approfondito del documento, che si augura possano essere ampliati nelle prossime occasioni, si richiama all'intervento svolto la mattina dalla deputata Aprea. In particolare, sottolinea che la drammatica situazione denunciata per le scuole del sud, soprattutto di quelle calabresi, va ricondotta a suo avviso alle scelte operate quando è stato riformato il Titolo V della parte II della Costituzione e, in seguito, ai cospicui tagli operati dai governi di centro-destra, che hanno reso insormontabile il divario tra le scuole meridionali e le settentrionali. Sottolinea che nella Nota non ravvisa riduzioni di risorse per i settori di interesse della VII Commissione e, anzi, rileva una positiva inversione di tendenza negli interventi previsti in favore della scuola. Ritiene inopportune le critiche preventive che in molti casi si rivelano poi prive di fondamento. Invita quindi i colleghi dell'opposizione ad abbandonare atteggiamenti demagogici di stampo distruttivo.

      Marco MARIN (FI) dichiara di condividere appieno le osservazioni di carattere tecnico svolte dalla collega Aprea di cui appoggia, in particolare, la richiesta della presenza del Ministro dell'istruzione quando si dibattono temi così importanti per la scuola. Ritiene, peraltro, che le numerose esternazioni del ministro – sulla tassazione delle merendine e dei biglietti aerei, sui crocifissi nelle scuole, insieme alle altre considerazioni espresse sui social – ne indeboliscano considerevolmente la figura di guida del settore dell'istruzione, come debole è il ruolo di questo Governo che va in Europa «con il cappello in mano». Teme, infatti, che le risorse verranno assegnate in risposta alle decisioni assunte in sede europea, da dove è partito il diktat di aumentare la spesa pensionistica per coprire gli effetti derivanti dall'introduzione della «quota 100» e che i 3 miliardi per la scuola non arriveranno mai: arriveranno piuttosto i tagli che la deputata Aprea ha messo in evidenza.Pag. 102
      In merito alla cultura, invita i colleghi della maggioranza a non obbedire semplicemente alle ideologie e a non tornare indietro sulle decisioni assunte in relazione al ruolo delle Sovrintendenze, specialmente di quelle che hanno lavorato male. Si domanda poi quale sarà l'atteggiamento dei deputati del Partito democratico sui decreti attuativi dei provvedimenti presentati dal precedente Esecutivo ai quali si erano fortemente opposti. Si riferisce in particolare al disegno di legge delega sullo sport.

      Daniele BELOTTI (LEGA) premette che, dopo aver sentito la promessa del ministro Fioramonti di dimettersi se non riuscirà a ottenere 3 miliardi aggiuntivi per la scuola, è quasi certo che il ministro non arriverà, come si dice dalle sue parti, «a mangiare il panettone». Nell'interesse del Paese, si augura comunque il contrario: che alle parole seguano i fatti. Il suo gruppo sarebbe senz'altro favorevole ad un finanziamento di tale portata in favore della scuola, ma dubita che esso possa mai arrivare. Soprattutto dubita della possibilità di incrementare le risorse in favore della scuola con tagli nel settore dei trasporti o con un aumento della tassazione delle merendine, dei motori diesel, dell'IVA o delle accise su specifici prodotti, o in virtù della lotta all'evasione fiscale. Sulla dispersione scolastica, non ritiene utile un generico aumento delle borse di studio: meglio sarebbe prevedere un contributo alle famiglie per l'acquisto di libri e per il sostegno del percorso scolastico degli alunni con maggiori difficoltà. Rileva un'eccessiva genericità della Nota in materia di sport e di turismo, settore di cui il precedente Governo si era interessato in modo particolare, incentivando soprattutto l'enogastronomia. Riferendosi, poi, all'audizione del ministro Franceschini, rileva la mancanza di cenni all'autonomia differenziata, che pure è stata richiesta da 5 milioni e mezzo di cittadini attraverso un referendum e che è stata ostacolata, tra gli altri, proprio dal predecessore di Franceschini, il ministro Bonisoli.

      Germano RACCHELLA (LEGA) dice di voler sollevare un grido di allarme a nome di molti sindaci che amministrano comuni proprietari di beni culturali come castelli, palazzi, ville con giardini monumentali, senza i quali ci sarebbero città e paesi anonimi. Un corollario di assoluto pregio alle «eccellenze» già consacrate da riviste e guide turistiche, come ad esempio il Teatro Politeama di Marostica, Palazzo Cecchin di Rosà, Villa Morosini Cappello di Cartigliano e tante altre dimore soggette al vincolo di interesse storico-artistico. Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore architettonico e economico, il cui potenziale non è sempre compreso dallo Stato e da tutte le altre istituzioni. Vorrebbe richiamare l'attenzione sull'impegno, i sacrifici e l'amore con cui vengono custoditi questi beni culturali così importanti per il Paese. Sono una risorsa unica che, se ben valorizzata, può dare sensibili contributi alla ripresa. Basti pensare all'indotto turistico che questi beni sono in grado di creare. Sottolinea che l'impegno primario riguarda il problema della conservazione e valorizzazione di un patrimonio immobiliare che, se abbandonato a se stesso, rischia di deflagrare. Per la conservazione di questi beni oggi servono ingenti investimenti, che non sempre i comuni sono in grado di sostenere, senza contare che non si possono ristrutturare «liberamente» per adeguarli a specifiche necessità, ancorché rispettandone il valore storico, culturale e architettonico, perché si devono rispettare i vincoli che la sovrintendenza pone. Chiede, pertanto, che siano razionalizzate e unificate le disposizioni fiscali che insistono su questa realtà; che sia attuata una nuova e più incisiva leva compensativa, riducendo la tassazione sugli immobili, prevedendo meccanismi di deducibilità degli interventi di manutenzione, introducendo previsioni specifiche anche in materia di tassazione locale lasciando all'ente proprietario un maggiore gettito vincolato alla salvaguardia del bene.
      Conclude sottolineando che agevolare i beni vincolati vuol dire aiutare il «bene Pag. 103culturale» e consentirne la conservazione e la tutela per tramandarlo alle generazioni successive.

      Nicola FRATOIANNI (LEU) premette che, a differenza di alcuni altri commissari, non intende dilungarsi, anche se avrebbe da dire, sui tanti temi toccati negli interventi pubblici del ministro Fioramonti, come i crocefissi nelle scuole o la tassa sulle merendine. Dichiara che il giudizio del suo gruppo sulla Nota è complessivamente favorevole e preannuncia quindi che voterà a favore.

      Luigi GALLO, presidente, rilevato che non vi sono altri iscritti a parlare, chiede al relatore di presentare la sua proposta di parere.

      Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

      Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO, dopo aver dichiarato di accogliere favorevolmente la proposta di parere, sottolinea i numerosi spunti offerti dal dibattito rispetto ai quali ritiene, tuttavia, di dover smentire categoricamente il supposto taglio di 1,8 miliardi di cui ha parlato la deputata Aprea. Riferisce, in proposito, che i dati citati dalla Nota di aggiornamento riguardano una proiezione degli impegni finanziari per la scuola sugli anni a venire: una proiezione tendenziale e non programmatica, che documenta lo scenario prefigurabile in base ai dati demografici oggi disponibili. Sottolinea quindi, e per contro, che la Nota annuncia una significativa inversione di tendenza in materia di investimenti nell'istruzione, le cui condizioni devono in primo luogo indurre ad un'attenta riflessione in merito a ciò che le ha determinate, come i tagli ascrivibili a politiche di contrasto dell'avversa congiuntura economica che ha caratterizzato gli ultimi anni. Considera positivo il generale accordo sulla necessità di investire nell'istruzione e nella formazione e l'idea che questi devono diventare i temi centrali dell'azione politica ed economica del Governo. Ritiene fondamentale affrontare la questione aperta relativa all'aspetto salariale del corpo docente: una questione, a suo avviso, gigantesca, che non va confusa con la meritocrazia e che va, piuttosto, generalizzata. Ad essa è legata anche la mancata volontà di esercitare la professione nelle scuole italiane da parte di chi ha sviluppato notevoli competenze a fronte di tanti anni di studio e impegno. Conclude auspicando l'avvio di una proficua collaborazione in tal senso tra Parlamento e Governo.

      Valentina APREA (FI), dopo aver ringraziato il sottosegretario per i chiarimenti, che tuttavia a suo avviso non sono sufficienti a garantire l'afflusso di nuove risorse per l'istruzione, fa presente che la variazione in negativo delle risorse per l'istruzione è contenuta nella Nota per volontà del ministro dell'economia. Ribadisce che il valore della spesa per l'istruzione in percentuale al PIL è inferiore rispetto a quello del DEF di aprile. Con riferimento alla proposta di parere del relatore, dichiara di non condividere la scelta di ricondurre i numerosi problemi della scuola alle sole questioni del sovraffollamento delle classi e della retribuzione dei docenti. Manca tutto l'aspetto legato alla qualità dell'istruzione. Pertanto il giudizio di Forza Italia è contrario su tutto, specialmente trattandosi di una proposta di parere che culmina in una mera osservazione per evidenziare la mancanza di risorse in tutti i settori: sarebbe stato almeno opportuno subordinare il parere favorevole a una perentoria condizione.

      Rossano SASSO (LEGA) prende atto delle parole del sottosegretario, che ha definito la Nota un'analisi di tendenza e non un atto di indirizzo. A tali parole fanno eco quelle del ministro dell'economia, che ha dichiarato che i 3 miliardi per l'istruzione non ci sono. Riferisce delle tante richieste di conferma che gli giungono da insegnanti circa il prospettato aumento delle retribuzioni dei docenti, ammonendo la maggioranza a tenersi Pag. 104pronta a dare spiegazioni agli insegnanti. Dichiara di non ritenere credibile questo aumento. Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo.

      Paola FRASSINETTI (FDI) rimarca che l'intervento del sottosegretario può forse suscitare speranze, ma non induce a credere in azioni concrete per l'aumento di finanziamenti alla scuola. Pur apprezzando la proposta di parere del relatore, che mette in luce la carenza di risorse nei settori di interesse della Commissione, rileva che il carattere estremamente generico della Nota non consente il voto favorevole di Fratelli d'Italia.

      Vittoria CASA (M5S) preannuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere del relatore. Riferendosi alla questione dell'autonomia differenziata sollevata dal deputato Belotti, sottolinea la necessità che vengano prima definiti i LEP per evitare che ci siano due Italie che marciano con velocità diverse. Ribadisce quindi che, non appena saranno disponibili i nuovi dati del Ministero, si potrà riprendere l'esame del provvedimento sul sovraffollamento delle classi.

      Lucia CIAMPI (PD) preannuncia il voto favorevole del PD, pur riconoscendo una certa genericità della Nota, come evidenziato da alcuni colleghi. Concorda sulla sua funzione di strumento di aggiornamento del quadro tendenziale che preannuncia gli interventi ritenuti necessari e qualificanti dell'azione di Governo. Esprime una moderata soddisfazione personale, ma riconosce l'unanime interesse all'aumento degli investimenti nella scuola, non solo al fine di incrementare i livelli salariali, il che è doveroso, ma soprattutto per il miglioramento dei livelli di formazione, in favore dell'innovazione tecnologica della didattica e, più in generale, della modernizzazione della scuola. Invita a non perdere di vista le priorità: investire nella scuola, nella valorizzazione del patrimonio culturale e nella conservazione dei beni dello Stato.

      Gabriele TOCCAFONDI (IV) ritiene che nella sostanza la proposta di parere vada nella giusta direzione di una richiesta di incremento di risorse. Osserva tuttavia che il Governo, entrato in carica solo un mese fa, deve fare i conti con la realtà economica nazionale e internazionale che e la Nota presentata è il frutto di scelte legate alla necessità di sterilizzare l'aumento dell'IVA. L'inversione di tendenza auspicata deve essere fatta con le risorse a disposizione in questo momento.

      Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l'economia circolare («Legge SalvaMare»).
Nuovo testo C. 1939.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con una osservazione).

      La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

      Luigi GALLO, presidente e relatore, dopo aver ricordato che la Commissione è chiamata ad esprimere alla Commissione Ambiente il parere sul nuovo testo del disegno di legge C. 1939 del Governo, come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito, riferisce che si tratta della cosiddetta «legge SalvaMare», che persegue l'obiettivo di contribuire al risanamento dell'ecosistema marino e alla promozione dell'economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi rivolti alla prevenzione dell'abbandono dei rifiuti negli ecosistemi marini e alla corretta gestione degli stessi. In particolare, il disegno di legge disciplina la gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente raccolti in mare, mediante le reti durante le operazioni di pesca ovvero con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti volontariamente raccolti, nonché l'adozione di misure atte a incentivare Pag. 105l'uso di attrezzature realizzate con materiali a ridotto impatto ambientale. Il provvedimento intende quindi prendere misure in risposta alla gravità che il problema dei rifiuti in mare ha assunto negli ultimi decenni.
      Ricorda che la Commissione Ambiente aveva abbinato il disegno di legge del Governo ad altre due provvedimenti di iniziativa parlamentare presentati sulla stessa materia e ha poi stabilito di adottare il disegno di legge del Governo come testo base. Riferisce che le norme di interesse della Commissione sono contenute negli articoli 5-bis e 5-ter.
      L'articolo 5-bis (Educazione ambientale nelle scuole per la salvaguardia del mare) prevede, da parte del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, la promozione e la realizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, di insegnamenti atti a rendere consapevoli gli alunni delle problematiche relative all'inquinamento del mare dovuto allo sversamento dei rifiuti, fornendo loro forme di educazione che possano agire nella costruzione di comportamento spontanei nel buon utilizzo della tutela del territorio, in questo caso marino, e al riuso e riciclo di beni che altrimenti sarebbero considerati rifiuti. Ricorda, in proposito, che esistono già diverse iniziative amministrative per la promozione dell'educazione ambientale nelle scuole e che la proposta di legge sull'introduzione dell'educazione civica recentemente approvata dalla Camera prevede tra l'altro, all'articolo 2, che l'insegnamento dell'educazione civica sviluppi la conoscenza e la comprensione anche dei profili ambientali della società e che il Ministro dell'istruzione adotti linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica che abbiano a riferimento anche le tematiche relative all'educazione ambientale, intesa come sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio. A sua volta, l'articolo 5-ter, introducendo una modifica all'articolo 52 del decreto legislativo n.  171 del 2005, che istituisce la Giornata del mare e cultura marina, dispone che le iniziative volte a diffondere la conoscenza del mare, promosse nelle scuole di ogni ordine e grado, comprendano anche il riferimento alle misure per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dei rifiuti marini.
      Formula quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 2).

      Valentina APREA (FI) ritiene che il parere dovrebbe almeno ricordare che anche la proposta di legge approvata dalla Camera in questa legislatura, su proposta della Commissione, per l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica (C. 682 e abbinate) prevede iniziative nelle scuole per la sensibilizzazione degli alunni sui temi ambientali.

      Angela COLMELLERE (LEGA) concorda con la deputata Aprea.

      Luigi GALLO, presidente e relatore, accogliendo la proposta delle deputate Aprea e Colmellere, modifica in tal senso la proposta di parere (vedi allegato 3).

      Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del presidente, come riformulata (vedi allegato 3).

      La seduta termina alle 15.10.

INTERROGAZIONI

      Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe De Cristofaro.

      La seduta comincia alle 15.10.

5-01591 Casa: Sull'adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antincendio.

      Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

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      Vittoria CASA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta nonostante la lunga attesa della risposta alla sua interrogazione. Apprezza in particolare che il tema della sicurezza, senz'altro di interesse comune, costituisca una priorità per il Governo. Riferisce che ancora moltissime scuole non possiedono il certificato di adeguamento alla normativa antincendio. Prende atto di quanto asserito dalla risposta in merito al piano straordinario per l'adeguamento, nonché delle risorse rese disponibili per la sua attuazione.

5-01176 Ciampi: Sul decreto interministeriale in materia di edilizia scolastica.

      Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

      Lucia CIAMPI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta che definisce prioritario il tema della sicurezza nelle scuole. Dopo aver ricordato che il Fondo unico per l'edilizia scolastica nonché l'Anagrafe nazionale dei dati degli edifici adibiti ad uso scolastico fanno capo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, lamenta la soppressione della struttura di missione operata dal Governo precedente. Riferisce che essa costituiva uno strumento validissimo ed efficiente per snellire le procedure burocratiche di erogazione dei finanziamenti e per accentrare in un unico organismo le risorse frazionate tra più dicasteri. Ribadisce che averla soppressa ha causato un danno enorme ai comuni. Ricorda poi che gli investimenti sull'edilizia scolastica sono stati predisposti dai Governi Renzi e Gentiloni: il ministro Bonisoli, invece, si è limitato a firmare l'erogazione dei finanziamenti, peraltro con notevole ritardo, impedendo per mesi la realizzazione degli 868 interventi già finanziati. Conclude rimarcando che gli enti locali non possono permettersi tempi così lunghi e dannosi.

5-02198 Fusacchia e Toccafondi: Sulla soppressione di tutte le classi scolastiche degli istituti penitenziari di Castrovillari e Rossano in Calabria.

      Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

      Gabriele TOCCAFONDI (IV), replicando in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, si dichiara soddisfatto dalla risposta, dalla quale evince che sono stati attivati i percorsi didattici in diversi istituti penitenziari della Calabria. Dopo aver sottolineato che le classi negli istituti penitenziari costituiscono scuola a tutti gli effetti, ne rammenta la importante funzione rieducativa e riabilitativa. Conclude, sollecitando ulteriore attenzione da parte del Governo su questo tema completamente trascurato negli ultimi mesi.

5-02275 Ferro: Sulle prove preselettive per l'accesso ai corsi di sostegno nella scuola secondaria di primo grado presso l'Università della Calabria a Rende (Cosenza).

      Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

      Paola FRASSINETTI (FDI), replicando in qualità di cofirmataria dell'interrogazione, si dichiara non soddisfatta per la risposta, di stampo burocratico, che ha definito quali inconvenienti sporadici le questioni molto serie poste all'attenzione del Governo con l'interrogazione. Dopo aver sottolineato che l'espletamento di prove selettive pubbliche deve avvenire nella massima serietà e trasparenza, conclude rimarcando che la risposta evasiva del Ministero non fornisce gli elementi di chiarimento richiesti.

      Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

      La seduta termina alle 15.20.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

      Mercoledì 9 ottobre 2019.

      L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 16.

AVVERTENZA

      I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00192 Nitti: Sul potenziamento delle biblioteche dei conservatori e degli archivi dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Sulla programmazione dei lavori della Commissione.

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