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XVIII Legislatura

XIV Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Giovedì 31 gennaio 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battelli Sergio , Presidente ... 3 

Audizione, in videoconferenza, di membri italiani della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo (AFCO) nell'ambito dell'esame della Relazione della Commissione europea sull'applicazione del regolamento (UE) n. 211/2011 riguardante l'iniziativa dei cittadini (COM(2018)157) (ai sensi dell'articolo 127-ter, comma 1, del Regolamento):
Battelli Sergio , Presidente ... 3 
Bresso Mercedes , membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo ... 3 
Battelli Sergio , Presidente ... 4 

(La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 9,50) ... 4 

Battelli Sergio , Presidente ... 4 
Bresso Mercedes , membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo ... 4 
Battelli Sergio , Presidente ... 4 
Spinelli Barbara , membro del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica del Parlamento europeo ... 4 
Battelli Sergio , Presidente ... 5 
Pettarin Guido Germano (FI)  ... 6 
Rossini Emanuela (Misto-Min.Ling.)  ... 6 
Giglio Vigna Alessandro (LEGA)  ... 6 
Battelli Sergio , Presidente ... 6 

(La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 10,05) ... 6 

Battelli Sergio , Presidente ... 6 
Bresso Mercedes , membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo ... 6 
Spinelli Barbara , membro del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica del Parlamento europeo ... 6 
Battelli Sergio , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero-Sogno Italia: Misto-MAIE-SI;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
SERGIO BATTELLI

  La seduta comincia alle 9.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-TV e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, di membri italiani della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo (AFCO) nell'ambito dell'esame della Relazione della Commissione europea sull'applicazione del regolamento (UE) n. 211/2011 riguardante l'iniziativa dei cittadini (COM(2018)157).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 127-ter, comma 1, del Regolamento, l'audizione, in videoconferenza, di membri italiani della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo (AFCO) nell'ambito dell'esame della Relazione della Commissione europea sull'applicazione del regolamento (UE) n. 211/2011 riguardante l'iniziativa dei cittadini (COM(2018)157).
  Saluto e ringrazio i nostri ospiti per aver aderito all'invito della Commissione a partecipare a questa audizione. Si tratta delle deputate europee Mercedes Bresso e Barbara Spinelli, che saluto.
  Prima di lasciare la parola alle deputate europee, che invito finora a contenere i loro interventi in cinque minuti ciascuna, chiedo ai colleghi deputati che intendano successivamente prendere la parola di far pervenire immediatamente alla presidenza le loro iscrizioni a parlare, al fine di consentire a tutti di disporre di un tempo congruo per i loro interventi e ai nostri ospiti di replicare.
  Cedo quindi la parola ai nostri ospiti per le loro relazioni.

  MERCEDES BRESSO, membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo. Grazie. Comincio io perché abbiamo un problema con la telecamera e la collega Spinelli, che è seduta a fianco a me, non compare sullo schermo, quindi nel frattempo risolvono il problema.
  Intanto grazie per l'invito a questo confronto con il Parlamento italiano. Voi sapete che il contenuto di questa nuova proposta di regolamento sul diritto di iniziativa dei cittadini europei, che è stata già votata in Commissione e deve andare in Aula, mira a migliorare il suo funzionamento.
  Abbiamo fatto una serie di indagini sulle carenze individuate negli anni passati in relazione ai nostri obiettivi di rendere questo diritto più accessibile, meno oneroso, più facile da usare per gli organizzatori e per i sostenitori, e anche per tentare di utilizzare appieno il potenziale di questo diritto di iniziativa, soprattutto per avvicinare cittadini e giovani all'Unione europea.
  I problemi che in questo esame sono stati individuati nell'attuale regolamento, il 211 del 2011, si articolano intorno a tre temi. Il primo, le difficoltà che gli organizzatori hanno incontrato nella fase di registrazione...

  [Interruzione del collegamento]

Pag. 4

  PRESIDENTE. Sospendo la seduta che sarà ripresa quando il collegamento audio-video sarà ripristinato.

  La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 9,50.

  PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego, collega Bresso.

  MERCEDES BRESSO, membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo. Allora, riassumo. Sono tre i problemi individuati: le difficoltà incontrate nella fase di registrazione, compreso un elevato tasso di rifiuti; la complessità per gli organizzatori nel raccogliere le firme e il basso numero di iniziative che, anche a causa di questo, raggiungono la soglia del milione, quindi l'impatto limitato dell'iniziativa dei cittadini.
  Come dicevo, abbiamo considerato tutte queste difficoltà cercando di capire da dove venissero, e alla fine abbiamo introdotto una serie di modifiche nella proposta. La prima è l'età minima dei firmatari fissata a 16 anni (non stiamo parlando di diritto di voto, ma di età per poter partecipare a un'iniziativa, e lo abbiamo valutato anche come un modo per creare una coscienza per i futuri elettori del proprio rapporto con l'Europa, delle proprie opportunità).
  Il secondo è quello di migliorare la procedura di registrazione, il terzo la possibilità di scegliere la data di lancio dell'iniziativa della campagna di raccolta delle firme, quindi avere il tempo per organizzarsi; il quarto è la traduzione del contenuto dell'iniziativa in tutte le lingue dell'Unione garantita dalla Commissione. Il quinto è il sistema centrale di raccolta firme online istituito e gestito dalla Commissione, il sesto i requisiti attinenti i dati dei firmatari, che vengono semplificati in modo da permettere a tutti i cittadini dell'Unione europea di fornire il loro sostegno, indipendentemente dal luogo di residenza che può costituire per cittadini immobili un problema.
  Altri miglioramenti sono stati introdotti dalla nostra Commissione: come cittadini sono autorizzati a firmare nel loro paese di residenza, è facilitato l'esercizio del diritto di sostenere l'iniziativa per le persone con disabilità e sono anche rinforzate l'informazione e l'assistenza da parte della Commissione.
  Queste le principali modifiche. La relazione è stata adottata in Commissione con 19 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astensione, ed è stata adottata con la stessa maggioranza la decisione di avviare negoziati interistituzionali. Questi negoziati interistituzionali sono iniziati l'11 settembre 2018 e dopo quattro triloghi sono terminati con il raggiungimento di un accordo, che è stato votato in Commissione il 22 gennaio e adesso dovrebbe andare in plenaria e in Consiglio.
  Durante il trilogo si è lavorato su più cose, il punto principale è il fatto che parecchi Paesi non volevano accettare l'età minima di 16 anni per i sostenitori dell'iniziativa. Questo è stato il motivo che ha bloccato il rapporto nei triloghi per un po’ di tempo, noi abbiamo lavorato fino all'ultimo per abbassarla, alla fine si è trovato un compromesso per cui le firme di chi ha 16 anni possono essere raccolte negli Stati che lo permettono e questo deve essere legato all'età in cui si acquisisce il diritto di voto.
  Questo ovviamente limita molto la possibilità e non corrisponde a quello che noi avremmo voluto, ma, se vogliamo andare avanti, dobbiamo trovare un accordo con il Consiglio.
  Questo è lo stato dell'arte, mi fermerei qui e darei la parola alla collega per la sua presentazione.

  PRESIDENTE. Grazie. Prego, collega Spinelli.

  BARBARA SPINELLI, membro del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica del Parlamento europeo. Grazie. Buongiorno, sono molto contenta di questo scambio con il Parlamento italiano.
  Non mi soffermerò su alcuni miglioramenti tecnici che sono stati elencati, perché vorrei insistere su quello che considero un Pag. 5grosso passo indietro che è stato fatto sull'iniziativa dei cittadini. La mia visione di come sono andati i negoziati con gli Stati membri, cioè con il Consiglio, e del risultato di questi negoziati è molto negativa.
  Ricordo che la decisione di creare uno strumento migliorato avviene sullo sfondo di una crisi vasta della democrazia rappresentativa, una crisi vasta dell'informazione in tutti i Paesi membri, e il venir meno di corpi intermediari, quindi iniziative di democrazia diretta, anche se molto parziali, sono secondo me molto importanti.
  Visto che ho solo cinque minuti, non mi soffermerò su alcuni miglioramenti tecnici che sono stati raggiunti, ma su quelli che considero punti negativi. In primo luogo l'abbassamento della soglia a 16 anni, un punto su cui effettivamente c'era un fronte abbastanza unito del gruppo Socialista, dei 5 Stelle, dei Verdi e del mio gruppo della Sinistra Unitaria, che non abbiamo ottenuto.
  A mio parere i Socialisti hanno fatto male a insistere solo su questo punto, per poi accettare il compromesso secondo cui si invitano i Paesi membri a considerare la possibilità di abbassare la soglia negli Stati che lo permettono, come ha detto la collega Bresso, che sono soltanto due, Malta e Austria.
  I due punti successivi per me sono decisivi e registrano un passo indietro, se non un fallimento totale. Il primo è rappresentato dai sistemi di raccolta individuale online che avevamo finora, con la decisione di abolirli su pressione sia della Commissione che del Consiglio, nonostante questi sistemi individuali e privati di raccolta delle firme (parlo in particolare dell'organizzazione «openECI») abbiano raggiunto risultati molto positivi soprattutto nell'iniziativa che chiede l'abolizione del glifosato, che in pochissimi mesi ha raggiunto più di 1 milione di firme.
  La decisione è stata che la Commissione avrà il pieno monopolio nella collezione delle firme, sarà il solo centro di collezione, e questo è grave perché, proprio nel momento in cui bisognerebbe dare più spazio alle organizzazioni non governative che gestiscono questi strumenti, queste organizzazioni vengono praticamente depauperate ed eliminate.
  Questo è il motivo per cui l'accordo raggiunto sull'ICE – l'iniziativa dei cittadini europei – incontra una fortissima opposizione da parte della società civile e degli esperti che hanno organizzato la campagna.
  Oltre alla questione della soglia dell'età e a questa dell'organizzazione mi pare essenziale il seguito che viene dato alle iniziative cittadine. Perché le iniziative cittadine erano uno strumento praticamente moribondo prima che ci si occupasse di tentare di migliorarlo? Perché in genere la Commissione non dava seguito alle iniziative, anche a quelle di successo, non c'era una sicurezza per chi aveva firmato queste iniziative che questo avrebbe portato a proposte legislative coerenti con le domande dei firmatari.
  Il risultato a cui si sarebbe potuto giungere è che il Parlamento europeo avrebbe potuto rappresentare una via d'uscita in caso di non seguito da parte della Commissione, e prevedere una discussione in plenaria con l'approvazione di una proposta di risoluzione, cosa che avrebbe permesso di mantenere lo slancio delle iniziative e aiutarle a ripartire e a trovare eco nella Commissione. Ma questo non si è ottenuto. Si è ottenuto solo che nel regolamento del Parlamento europeo sia prevista la possibilità per il Parlamento stesso di chiedere un dibattito, cioè veramente una presa in giro.
  Devo dire che su questi due punti che considero centrali, autonomia dei sistemi di collezione, cioè delle ONG, e seguito – cosiddetto follow-up – c'è stato un accordo di fondo e permanente fra il relatore, che era del Partito Popolare, e i socialisti, per cui coloro che chiedevano questi miglioramenti, cioè Verdi, Sinistra unitaria e 5 Stelle, sono rimasti in minoranza.
  Mi fermerei qui per lasciare spazio ad eventuali domande.

  PRESIDENTE. Grazie. Apriamo ora il dibattito, ma con la precisazione che l'Assemblea inizia i lavori alle 10. Abbiamo avuto un ritardo per problemi tecnici, quindi chiedo di fare interventi molto brevi.

Pag. 6

  GUIDO GERMANO PETTARIN. Sarò veramente rapidissimo. Ringrazio il presidente, ringrazio gli onorevoli Bresso e Spinelli.
  Mi permetto due considerazioni rapidissime: l'esperienza nel diritto costituzionale italiano dell'articolo 71, secondo comma, naturalmente a voi noto, lo spunto legato a questo elemento per quanto riguarda l'iniziativa legislativa, e una considerazione di ratio. In una situazione di Comunità europea in cui al momento non siamo ancora riusciti a pensare all'iniziativa legislativa al Parlamento europeo, un'iniziativa come quella in considerazione con l'iniziativa dei cittadini è il presupposto per poter maturare anche questo tipo di elemento, che magari, transitando attraverso fattispecie innovative, come quella in discussione al Parlamento del referendum propositivo, possa effettivamente essere uno strumento migliore di rappresentanza diretta piuttosto che di rappresentanza democratica tradizionale, oggettivamente in crisi? Grazie.

  EMANUELA ROSSINI. Mi collego a quanto detto dal collega. Volevo chiedere se ci sia una volontà di lavorare come europarlamentari anche a ripensare le funzioni, del Parlamento e della Commissione, per poter dare maggior centralità all'attività legislativa del Parlamento, e se secondo voi queste proposte popolari dovrebbero trovare lì la sede di ascolto, con la possibilità che sia il Parlamento europeo ad accogliere le istanze dei cittadini europei?
  In che modo si dovrebbe lavorare per rafforzare il dialogo tra il Parlamento europeo e i Parlamenti degli Stati membri, quindi in questo caso con il Parlamento italiano, per poter migliorare la fase ascendente della nostra attività? Grazie.

  ALESSANDRO GIGLIO VIGNA. Anch'io mi ricollego a quanto detto dai colleghi anche perché è il tema di questa legislatura, guardare all'impianto di questa Unione europea. Intanto vi ringrazio per questa audizione e speriamo anche di farne con più tempo a disposizione. Forse però, presidente, c'è un problema tecnico...

  [Interruzione del collegamento]

  PRESIDENTE. Sospendo la seduta che sarà ripresa quando il collegamento audio-video sarà ripristinato.

  La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 10,05.

  PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Stava intervenendo il collega Giglio Vigna, ma ha rinunciato. Posso lasciarvi solo un minuto a testa per la replica, perché i lavori dell'Assemblea incombono.

  MERCEDES BRESSO, membro del gruppo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici del Parlamento europeo. Grazie, ovviamente non c'è tempo per rispondere a tutto. Proprio in questo momento stiamo discutendo e abbiamo appena approvato in Commissione un Rapporto sul controllo politico da parte del Parlamento della Commissione europea, in cui solleviamo di nuovo la questione del potere legislativo del Parlamento.
  È evidente che la centralità del Parlamento europeo si potrebbe esprimere con un'iniziativa legislativa eventualmente non per il singolo parlamentare, ma ad esempio attribuita ai gruppi (è un tema in discussione).
  La volontà di lavorare per dare più centralità al Parlamento si lega anche alla questione dell'iniziativa legislativa. Anch'io sono convinta che occorra rafforzare l'obbligo della Commissione a rispondere e anche aiutare chi raccoglie le firme a farlo su testi che siano più facilmente accettabili, perché uno dei problemi è la complessità della legislazione europea.
  Come rafforzare il dialogo sulla fase ascendente? Questo è un buon esempio; se si può fare prima che inizi la discussione in Commissione sugli emendamenti, o nel momento in cui si discutono, ovviamente è meglio, perché prima avviene e prima possiamo tenerne conto nella discussione, però credo sia comunque un momento molto importante e quindi vi ringrazio.

  BARBARA SPINELLI, membro del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica del Parlamento Pag. 7 europeo. Sì, grazie, vorrei dire alla collega che ha parlato di centralità legislativa che sono completamente d'accordo, questo è il vero problema.
  Ricordo che nel Trattato sul funzionamento dell'Unione europea all'articolo 225 è prevista la possibilità per il Parlamento di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa e, nel caso in cui la Commissione si rifiuti, di motivare in maniera seria il motivo del rifiuto.
  Siccome abbiamo pochissimo tempo, concludo dicendo che quello che è sicuro è che la centralità legislativa per quanto riguarda l'iniziativa dei cittadini e del Parlamento europeo non c'è, viene presentata soltanto come un'opzione quella che il Parlamento dia veramente una mano alle iniziative cittadine, quindi, siccome è stata usata l'espressione «migliorare la fase ascendente», credo che tutti i nostri sforzi debbano mirare a fermare la fase discendente. Grazie.

  PRESIDENTE. Ringrazio le colleghe per averci spiegato tutte queste questioni e le loro proposte. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.10.