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XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

Resoconto stenografico



Seduta n. 25 di Mercoledì 23 settembre 2020

INDICE

Comunicazioni
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Audizione dei Commissari straordinari della Banca Popolare di Bari, prof. avv. Antonio Blandini e dott. Enrico Ajello
Ruocco Carla , Presidente ... 3 
Ajello Enrico , Commissario straordinario ... 4 
Ruocco Carla , Presidente ... 6 
Blandini Antonio , Commissario straordinario ... 6 
Ruocco Carla , Presidente ... 10 
Accoto Rossella  ... 10 
Ruocco Carla , Presidente ... 10 
Martino Antonio (FI)  ... 10 
Ruocco Carla , Presidente ... 11 
Bagnai Alberto  ... 11 
Ruocco Carla , Presidente ... 11 
Lannutti Elio  ... 11 
Ruocco Carla , Presidente ... 11 
Marattin Luigi (IV)  ... 11 
Ruocco Carla , Presidente ... 12 
Ferro Massimo  ... 12 
Ruocco Carla , Presidente ... 12 
Pesco Daniele  ... 12 
Ruocco Carla , Presidente ... 13 
Blandini Antonio , Commissario straordinario ... 13 
Ajello Enrico , Commissario straordinario ... 13 
Blandini Antonio , Commissario straordinario ... 14 
Ruocco Carla , Presidente ... 15  ... 15 

ALLEGATO: Documentazione consegnata da Banca Popolare di Bari ... 16

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
CARLA RUOCCO

  La seduta inizia alle 8.20.

Comunicazioni.

  PRESIDENTE. Avverto che per ragioni di sicurezza sanitaria il foglio firme non verrà portato dall'assistente ma lasciato a disposizione sul tavolino davanti al banco della Presidenza.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dei Commissari straordinari della Banca Popolare di Bari, prof. avv. Antonio Blandini e dott. Enrico Ajello.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dei Commissari straordinari della Banca Popolare di Bari, prof. avv. Antonio Blandini e il dott. Enrico Ajello, in merito a taluni aspetti relativi alla gestione della Banca Popolare di Bari. L'Ufficio di Presidenza della Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, che ho l'onore di presiedere, anche sulla base delle recenti trattative relative al riassetto della Banca Popolare di Bari, delle vicende giudiziarie e arbitrali in corso, nonché delle recenti notizie di stampa, ha convenuto circa l'opportunità di approfondire taluni aspetti relativi alla gestione del predetto istituto bancario. Si intende segnatamente analizzare le attività poste in essere nel periodo decorrente dal 13 dicembre 2019, data di scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo, con conseguente sottoposizione della Banca alla procedura di amministrazione straordinaria (AS) tuttora in corso di svolgimento.
  Con riferimento all'oggetto dell'audizione è stato chiesto ai Commissari straordinari della Banca Popolare di Bari, il prof. avv. Antonio Blandini e il dott. Enrico Ajello, di svolgere una relazione così articolata: descrizione dell'operatività della Banca con esplicita indicazione del numero di dipendenti e delle filiali, ivi compresa la loro distribuzione su base territoriale; descrizione in ordine cronologico delle operazioni svolte durante la gestione commissariale e dei risultati raggiunti, con particolare evidenza degli effetti delle stesse sulla situazione finanziaria, economica e patrimoniale presa in carico al momento dell'insediamento e di quella attualmente presente; descrizione dell'attuale situazione economico-finanziaria e patrimoniale della Banca anche in termini di impatti ad oggi e attesi nel breve termine sul patrimonio della Banca stessa; misure adottate in termini di risarcimenti e incentivi in favore dei possessori di azioni, obbligazioni o altri strumenti finanziari della Banca durante la «gestione Jacobini»; descrizione degli accadimenti con indicazione della relativa tempistica che hanno portato alla revoca dell'assemblea ordinaria necessaria per la determinazione del numero e la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione (CdA) e del Presidente del Consiglio di Amministrazione con relativa durata in carica, nonché del Presidente del Collegio Sindacale dei Sindaci effettivi e dei Sindaci supplenti; illustrazione di un sintetico prospetto dei procedimenti giudiziari Pag. 4e arbitrali, nonché dei contenziosi in corso e delle indagini della magistratura con evidenza delle controparti, del petitum avanzato dalle stesse, ad esempio investitori o associazioni di consumatori, e delle strategie difensive poste in essere dalla Banca, ivi comprese le determinazioni assunte in termini di accantonamenti, fondi rischi eccetera; qualità del portafoglio crediti della Banca all'ultima data disponibile; i tassi di recupero delle sofferenze, delle inadempienze probabili, nonché le previsioni effettuate dalla stessa Banca, anche considerando le recenti moratorie concesse e i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato in termini di possibile deterioramento della qualità del credito, con un conseguente possibile aumento delle sofferenze e incagli.
  Invito quindi gli auditi a svolgere la relazione in un tempo massimo di 20 minuti al fine di garantire adeguato spazio al dibattito.
  Nel ringraziare i Commissari straordinari per la disponibilità manifestata a collaborare con la Commissione, do la parola, come concordato, in primo luogo al dott. Enrico Ajello. Prego.

  ENRICO AJELLO, Commissario straordinario. Buongiorno a tutti. Prima di tutto vorrei salutare la presidente della Commissione, onorevole dott.ssa Carla Ruocco, il vicepresidente, i segretari, i componenti di questa Commissione e tutte le persone presenti in questa Aula e quelli che ci seguono e ringraziarvi tutti perché per noi questa è un'importante occasione per rappresentare il lavoro che è stato svolto.
  Vorrei iniziare quindi a formulare alcune considerazioni preliminari, poi lascerò lo spazio al prof. Blandini. Il giorno 13 dicembre 2019, come è stato detto, è stata avviata la procedura di amministrazione straordinaria della Banca. In quella data gli organi della procedura di AS si sono insediati a Bari; quindi non solo i Commissari straordinari che sono qui presenti, ma anche il Comitato di sorveglianza, composto dall'avv. Andrea Grosso, che ricopre la carica di presidente del Comitato, e dall'avv. Livia Casale e dal dott. Francesco Fioretto. Sono passati circa dieci mesi dall'insediamento e la sensazione è quella di un periodo molto più lungo. Questo va detto, è stata un'esperienza professionale molto intensa, complicata, che ha richiesto un impegno straordinario e il contributo fattivo, ovviamente nei diversi ruoli e nei diversi compiti, da parte di tutti, in particolare nei primi sei mesi di quest'anno: Autorità di vigilanza, Ministero dell'economia, Fondo interbancario di tutela dei depositi, Mediocredito Centrale (MCC), i loro rappresentanti, dirigenti, collaboratori, consulenti; ma non solo. Penso, ad esempio, alle organizzazioni sindacali, all'ABI, alle associazioni dei consumatori, a quelle degli azionisti e obbligazionisti, ma anche ai media, nazionali e locali, quelli del territorio in cui opera la Banca. Vorrei evidenziare anche il ruolo del mondo politico, che ha compreso da subito l'importanza della questione e quindi della necessità di agire rapidamente per il rafforzamento patrimoniale e per il rilancio della Banca. Il fattore tempo è stato determinante. Penso, ad esempio, ai tempi rapidi di conversione del decreto, con un diffuso consenso politico, che ha consentito la partecipazione e l'intervento del Mediocredito Centrale; ma vorrei sottolineare anche l'impegno di tante persone della Banca, i dipendenti, donne e uomini, in un periodo tra l'altro particolarmente difficile come quello del Covid. Un riconoscimento particolare va al Fondo interbancario di tutela dei depositi, ai suoi aderenti, e quindi al sistema bancario italiano nel suo complesso, per lo straordinario contributo finanziario erogato a favore della Banca e quindi al Mediocredito Centrale per il suo intervento finanziario e partecipativo e per l'importante impegno che si è assunto. Oggi il Mediocredito Centrale controlla circa il 97 per cento della Banca, una partecipazione quasi totalitaria, e i Commissari – credo di poter parlare anche a nome del collega Commissario prof. Blandini qui al mio fianco – colgono questa occasione per ringraziare tutti.
  In data 29 giugno 2020 l'Assemblea Straordinaria ha deliberato la trasformazione in società per azioni della Banca e l'aumento del capitale sociale riservato al Fondo e a MCC, previa copertura delle perdite Pag. 5maturate al 31 marzo 2020. La Banca si è quindi rafforzata patrimonialmente. Il primo passo importante è stato portato a compimento. La Banca è stata posta in Amministrazione Straordinaria per gravi perdite patrimoniali ma in una logica di continuità aziendale, quindi di continuità nella prestazione dei servizi bancari, vale a dire di raccolta e impieghi delle altre attività. L'Amministrazione Straordinaria si è pertanto mossa dal primo giorno, come abbiamo detto il 13 dicembre 2019, su due direttrici in modo contestuale e parallelo: sia la gestione ordinaria e straordinaria della Banca, sia l'avvio del percorso di rafforzamento patrimoniale e di rilancio. È stata quindi gestita in continuità e sono proseguite le attività ma tenendo conto dello stato di Amministrazione Straordinaria in considerazione dell'effettiva situazione della Banca.
  È proseguita l'attività di credito da parte della Banca anche con riguardo alle attività di finanziamento previste a seguito della pandemia da Covid-19, che ha duramente colpito il nostro Paese. Anche in questo caso la Banca ha fornito il suo contributo come operatore bancario del Mezzogiorno.
  Altra attività svolta in via parallela è stata quella di ridurre, per quanto possibile al momento, i costi e le spese correnti sostenute. Questo attraverso risoluzioni di contratti, tagli su forniture, tagli su consulenze, attività queste di contenimento delle spese che sono ancora in corso.
  Nel corso dell'AS sono state poste in essere anche una serie di iniziative organizzative. Da questo punto di vista i Commissari hanno rivisto l'organigramma funzionale della Banca favorendo un processo di Job rotation relativamente ad alcune funzioni aziendali in base alle disponibilità ed esigenze specifiche del momento. Sono state inserite a partire dai mesi febbraio-marzo 2020 sia la figura del Direttore Generale sia la figura del Chief Financial Officer, affidando i relativi incarichi a professionisti provenienti dal mercato. Sono stati inoltre rivisti alcuni processi operativi e alcuni processi di controllo e relative procedure, anche con riguardo al tema del credito.
  Arriviamo ora a trattare il punto relativo all'avvio del percorso di rafforzamento patrimoniale e di rilancio. Sin dal primo giorno ci siamo impegnati con il Fondo Interbancario e con MCC ad avviare questo percorso in tempi rapidi. Parlavamo prima del fattore tempo. In poco più di 15 giorni abbiamo concluso il primo accordo quadro, il 31 dicembre 2019, con il contestuale versamento a favore della Banca da parte del Fondo dei primi 310 milioni di euro in conto versamento futuro aumento capitale sociale.
  Un'altra tappa fondamentale è quella di aprile del 2020. È stato concluso il secondo accordo, che ha portato all'erogazione da parte del Fondo di altri 54,3 milioni di euro, sempre erogati dal Fondo in conto versamenti futuro aumento capitale sociale.
  Terza tappa, nel mese di maggio 2020. Qui è stato concluso l'ultimo accordo, vale a dire il secondo accordo modificativo del primo accordo quadro, che ha portato in via definitiva a individuare puntualmente il percorso con la definizione del fabbisogno complessivo, pari a 1.600 milioni di euro, riferibili per 1.170 milioni all'intervento del Fondo e per 430 milioni all'intervento del Mediocredito Centrale. In quest'ultimo accordo sono state definite tutte le attività da svolgere nel tempo; tra queste la convocazione dell'Assemblea Straordinaria dei soci, ma anche le condizioni necessarie per l'intervento del Fondo e di MCC, tra cui l'accordo sindacale, il derisking, il via libera da parte della DG COMP (Direzione Generale per la Concorrenza), la trasformazione della Banca in società per azioni.
  Siamo così arrivati all'assemblea del 29 e del 30 di giugno. Anche questo è stato un evento, direi, straordinario nelle modalità di svolgimento e nella partecipazione. Costretti dalla pandemia Covid e dalle relative restrizioni, è stata scelta la modalità di partecipazione consentita dalle norme attraverso la raccolta delle deleghe di voto a un rappresentante designato, peraltro primo caso, per quanto ci consta. Le deleghe sono state raccolte anche nelle filiali della Banca: scelta questa che ha consentito di ampliare i mezzi possibili per l'esercizio del diritto di Pag. 6voto da parte dei soci e di accedere, per chi aveva i requisiti e anche a prescindere dalle scelte di voto, ai benefici riconosciuti ai partecipanti in base alle regole prestabilite.
  Ma ancora più straordinaria è stata la partecipazione da parte dei soci. Hanno partecipato in assemblea circa 36 mila persone, oltre il 50 per cento degli aventi diritto. Quest'aspetto si ricollega con quanto dicevo prima circa la partecipazione di tutti. Questa partecipazione in assemblea da parte dei soci è una circostanza mai accaduta nella storia della Banca e per questo credo che sia un numero straordinario in assoluto. Questa Assemblea, per le decisioni che sono state assunte, ha consentito di coprire le perdite maturate al 31 marzo e di rafforzare il capitale, il capitale sociale che risulta pari a circa 943 milioni di euro; ma, ancora di più, di avere una forma societaria che le consenta di operare in modo più efficiente ed efficace sul mercato, di mantenere la compagine sociale precedente e nel contempo di avere un solido e prestigioso socio di controllo, quasi totalitario: il Mediocredito Centrale. Questo è un risultato importante.
  Ora però è da avviare la fase di rilancio della Banca con la messa a terra del piano industriale 2020-2024 per la sua realizzazione, fase questa che coinvolgerà appieno la nuova Governance della Banca Popolare di Bari. Sul punto, come è noto, è stata convocata per il giorno 15 ottobre prossimo l'assemblea ordinaria degli azionisti della Banca per la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Contestualmente avrà termine la procedura di Amministrazione Straordinaria. L'obiettivo è quello di realizzare un importante operatore bancario del Mezzogiorno, un operatore che coniughi innovazione e conoscenza del territorio, fornendo un'ampia gamma di prodotti e servizi per lo più rivolti a favore di famiglie e piccole e medie imprese. Lascio la parola adesso al prof. Blandini.

  PRESIDENTE. Prego, prof. Blandini.

  ANTONIO BLANDINI, Commissario straordinario. Innanzitutto mi associo ai saluti e ai ringraziamenti del dott. Ajello.
  Scenderei nei profili tecnici in relazione ai vari ambiti per i quali è pervenuta a noi richiesta da parte di questa Commissione.
  Primo punto: descrizione dell'operatività della Banca con esplicita indicazione del numero dei dipendenti e delle filiali, ivi compresa la loro distribuzione su base territoriale. Sarò sintetico. Premetto che esporrò dati di sintesi rispetto alla relazione, che contiene dati più ampi, per poter rispettare il tempo assegnatomi dalla presidente. La Banca Popolare di Bari è stata fondata nel 1960 e ha sviluppato e consolidato le proprie attività nel corso degli anni come banca commerciale, focalizzata principalmente sul retail banking tradizionale con raccolta operata presso i privati e impieghi a sostegno di famiglie e imprese nei territori COR (Centro Operativo Regionale) del Centro-Sud. La Banca correda servizi tradizionali di raccolta/impiego con servizi di gestione del risparmio e servizi specialistici alle imprese. La Banca controlla, inoltre, per circa il 73 per cento la Cassa di Risparmio di Orvieto, istituto di credito prevalentemente focalizzato nella regione Umbria. La quota minoritaria residua fa invece capo alla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
  A oggi la Banca presenta un modello di servizio di tipo generalista, tradizionale, caratterizzato da un'offerta commerciale e trasversale in grado di soddisfare le esigenze di tutte le principali tipologie di clienti presenti sul mercato, dalle famiglie alle grandi imprese. Per quanto riguarda le numeriche in termini di distribuzione su base territoriale di personale, al 30 giugno 2020 la Banca conta 291 filiali. La rete di filiali è prevalentemente presente nel Centro-Sud Italia, con particolare riferimento alle regioni COR in cui la Banca presenta le maggiori quote di mercato, che sono l'Abruzzo, dove la Banca ha una market share del 18,44 per cento, la Basilicata, dove la Banca ha una market share del 16,18 per cento, la Puglia, dove la Banca ha una market share di oltre il 7,07 per cento, e la Campania, dove la Banca ha una market share del 3,45 per cento. Poi la Banca è presente in altre regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Molise Pag. 7 e Calabria) con quote assolutamente minori e minoritarie.
  Lato personale: al 30 giugno 2020 la Banca conta 2.603 dipendenti, di cui 768 afferenti alle direzioni centrali, 393 alle aree distrettuali e 1.442 in filiale. Abbiamo fornito un prospetto con la distribuzione territoriale dei colleghi della banca.
  Secondo quesito: descrizione in ordine cronologico delle operazioni svolte durante la gestione commissariale e dei risultati raggiunti con particolare evidenza degli effetti delle stesse sulla situazione finanziaria, economica e patrimoniale presa in carico al momento dell'insediamento e di quella attualmente presente. Le varie tappe sono state già ripercorse dal dott. Ajello, per cui posso essere molto rapido.
  Il 13 dicembre avvio dell'amministrazione straordinaria; il 16 dicembre emanazione del decreto-legge n. 142 del 16 dicembre 2019, che ha previsto la possibilità per il MEF (Ministero dell'economia e delle finanze) di effettuare con propri decreti versamenti in conto capitale in favore della società Invitalia fino all'importo massimo di 900 milioni di euro per l'anno 2020 – poi vedremo che l'intervento si è limitato a 430 milioni per quanto riguarda la Banca Popolare di Bari in favore di Mediocredito Centrale – affinché questa promuova, secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento a sostegno delle imprese del Mezzogiorno, da realizzarsi anche attraverso l'acquisizione di partecipazione al capitale di banche e imprese finanziarie; il 31 dicembre abbiamo stipulato l'accordo quadro col Fondo e Mediocredito Centrale. In virtù di questo accordo, tra le tante cose da esso previste, il Fondo Interbancario ha erogato 310 milioni al 31 dicembre già in favore della Banca. Successivamente sono stati stipulati altri due accordi modificativi e integrativi, i quali tuttavia hanno mantenuto il limite del 30 giugno per l'assemblea straordinaria dei soci volta al processo di trasformazione e ricapitalizzazione. Nonostante la pandemia in atto abbiamo mantenuto e rispettato questi impegni.
  Nel corso di questi mesi si sono svolti tre adempimenti rilevantissimi. Il primo è stato una confirmatory review. La Banca, cioè, al fine di individuare puntualmente l'ammontare delle perdite patrimoniali e anche in linea con quanto stabilito negli accordi assunti col Fondo e MCC, ha dato corso a uno strutturato e articolato processo di due diligence. A questo proposito è stata incaricata una società di revisione che non aveva in precedenza lavorato con la Banca; le analisi e gli accertamenti svolti da questa società di revisione sono stati sottoposti a verifiche e accertamenti da altri advisor nominati da parte del Fondo e di Mediocredito Centrale. Accanto alla due diligence aziendale si è svolta anche una due diligence di carattere legale.
  Vengo alla redazione del piano industriale, il secondo caposaldo, che include gli esiti delle attività di due diligence e tutte le previste operazioni di derisking e di alleggerimento della posizione della Banca. Per le essenziali finalità riferite all'indispensabile competitività della Banca e anche per le finalità del Market Investor Principle, necessario per poter poi ricevere i necessari via libera da parte della DG COMP, il piano ha prefigurato tre pilastri fondamentali per il percorso di ristrutturazione e rilancio: il rafforzamento della posizione patrimoniale e di liquidità che garantisca nel periodo quinquennale di piano un CET1 Ratio superiore al 12 per cento; il derisking di NPL, sul quale mi soffermerò rapidamente tra un attimo; l'incremento delle coperture dei crediti sopra le medie del settore; la stabilizzazione della raccolta diretta e riduzione del suo costo medio.
  Secondo pilastro: la ristrutturazione della macchina operativa e recupero di efficienza per effetto della razionalizzazione e adeguato dimensionamento della rete commerciale e delle strutture centrali.
  Ritorno alla creazione di valore. Altro caposaldo, il derisking. La possibilità di assicurare alla Banca un avvenire solido, anche alla luce dei parametri di vigilanza italiana ed europea, ha condotto le parti dell'accordo quadro a una previsione espressa relativa al cosiddetto «derisking», richiesto peraltro anche dal Fondo e da Mediocredito Centrale. La Banca quindi era obbligata, al fine di conseguire l'intervento Pag. 8 del Fondo e di MCC, a dare corso a questo procedimento. Ricordiamo che purtroppo il patrimonio sociale esistente si era già integralmente perduto prima di qualsiasi valutazione e intervento in ambito derisking; quindi i Commissari straordinari hanno svolto un'attività di market sounding, impresa straordinariamente complessa, dall'estremamente ridotta tempistica disponibile e poi ostacolata dal drammatico evento pandemico tuttora in corso, e hanno conseguito un'apposita offerta vincolante da AMCO, società finanziaria detenuta al 100 per cento dal MEF. Gli altri dati ed elementi sono precisati nella relazione. Il 10 giugno è stato raggiunto l'accordo con le organizzazioni sindacali – altro atto straordinariamente complesso, stante appunto la situazione pandemica e la disciplina vigente a quella data – che si è reso possibile in un confronto franco, diretto, a volte anche duro, ma sempre onesto intellettualmente, con le organizzazioni sindacali della Banca e con le organizzazioni nazionali. Il 13 giugno è stata pubblicata la documentazione straordinaria e il 29 giugno si è tenuta l'assemblea. Vorrei sottolineare la straordinarietà dell'evento: 36 mila persone, 36 mila e 300 soci sono intervenuti in assemblea e hanno espresso il loro voto. Il 96 per cento dei 36 mila soci ha dato il voto favorevole al progetto, ciò che ha consentito non solo dal profilo tecnico di tenere l'assemblea in prima convocazione, ma soprattutto ha consentito di avere una base ampia di consenso e di appoggio a un progetto così importante per il Mezzogiorno. In quello stesso giorno, il 29 giugno, siamo riusciti a iscrivere le delibere assunte nel registro delle imprese e questa celerità ha consentito che il giorno immediatamente successivo, quindi già il 30 giugno, siano stati effettuati i versamenti da parte del Fondo e di Mediocredito Centrale. Il Fondo quindi ha versato ulteriori 805 milioni; Mediocredito Centrale ha versato 430 milioni. Dopodiché il Fondo ha ceduto per il prezzo simbolico di un euro le sue azioni a Mediocredito Centrale.
  In quest'ambito, un altro capitolo attinente alla richiesta dell'audizione odierna è costituito dagli interventi di risarcimento e di incentivo a favore dei soci e degli azionisti. Il percorso verso il risanamento della Banca Popolare di Bari è stato collegato in una prospettiva massimamente conciliativa con la totalità dei soci, naturalmente nei limiti delle possibilità della Banca e nel rispetto della disciplina vigente. Il tempo stringe, per cui mi limiterò a dare solo gli highlight di questi interventi, pronto a ogni chiarimento ove ritenuto necessario. Essi sono: copertura integrale delle perdite e ricostituzione di un capitale minimo in favore della totalità degli azionisti, in mancanza del quale i 69 mila azionisti non sarebbero più stati tali; assegnazione di azioni gratuite per 20 milioni di euro; una proposta transattiva dedicata ai sottoscrittori dell'aumento capitale 2014-2015 al prezzo di 2,38 euro per azione, ovverosia l'ultimo prezzo di quotazione sul mercato HI-MTF; misure di incentivazione; la costituzione di un tavolo di conciliazione e di solidarietà; naturalmente i conseguenti impatti favorevoli anche per i portatori di obbligazioni subordinate, che in caso di una procedura diversa avrebbero visto in maniera notevolmente differente la loro posizione.
  La prossima assemblea. Allora, noi abbiamo convocato per il 16 settembre, a suo tempo il 22 agosto, l'assemblea per la nomina dei nuovi organi, la quale avrebbe terminato la conclusione della procedura di amministrazione straordinaria. Il 28 agosto sono scaduti i termini per la presentazione delle proposte da parte dei soci; nessuna proposta è stata presentata. Siccome era previsto che l'assemblea si tenesse con rappresentante unico designato, in mancanza di proposte non avrebbe potuto tenersi l'assemblea, perché nessuno avrebbe successivamente potuto fare proposte; quindi siamo stati costretti a revocare la convocazione assembleare. Il 19 settembre abbiamo nuovamente proceduto alla convocazione dell'assemblea ordinaria con i medesimi capi all'ordine del giorno. Quindi nomina degli organi sociali, il Presidente e il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale. Al 25 settembre 2020, venerdì prossimo, è fissato il nuovo termine per la Pag. 9presentazione delle proposte di deliberazione a cura degli azionisti della Banca. Con la nomina dei nuovi esponenti aziendali e la loro accettazione della carica cesserà la procedura di Amministrazione Straordinaria.
  Sempre per rispettare la tempistica assegnata, per i procedimenti giudiziali e arbitrali, contenziosi in corso, indagini della magistratura, petitum avanzato nelle cause dagli investitori e associazioni dei consumatori, strategie difensive (ivi comprese determinazioni in termini di accantonamenti, fondo rischi eccetera), rinvierei alla relazione. Si tratta di dati tecnici; abbiamo esposto tutte le numeriche. Naturalmente se sono necessari ulteriori chiarimenti siamo pienamente a disposizione.
  La qualità del portafoglio crediti della Banca. Su questo tema naturalmente la cessione degli NPL e dei crediti deteriorati intervenuta in favore di AMCO con effetto giuridico dopo l'assemblea del 29 giugno, quindi con effetto giuridico al primo luglio 2020, ha determinato l'assoluto decremento del valore degli NPL. I crediti in sofferenza netti al giugno 2020 dopo l'operazione rappresentano lo 0,24 per cento dei crediti totali, con una diminuzione rispetto all'anno precedente del 95,4 per cento. Abbiamo poi fornito gli ulteriori elementi, come i valori netti delle inadempienze probabili, diminuiti anch'essi del 86,4 per cento, e degli scaduti. Per il futuro la rilevante riduzione degli stock di crediti deteriorati da gestire contribuirà a migliorare i tassi di recupero su incagli e sofferenze. Tuttavia purtroppo, non devo ricordarlo a voi, l'attuale contesto macroeconomico caratterizzato dall'effetto negativo della pandemia in atto rende impossibile o molto difficile effettuare previsioni che siano attendibili.
  Sulle iniziative ex Covid avviate e assicurate dalla Banca si è già soffermato il dott. Ajello.
  L'ultimo aspetto riguarda la descrizione dell'attuale situazione economico-finanziaria e patrimoniale della Banca e le prospettive. Come già anticipato, la situazione di partenza all'avvio della procedura era assolutamente complessa. Al di là di ogni altro profilo riferito alle problematiche della Banca Popolare di Bari, tra indagini della magistratura, shortfall di capitale e altri elementi noti, anche dal punto di vista delle cronache, era proprio la situazione industriale della Banca a essere molto delicata, con un rapporto cost/income di molto superiore al 100 per cento, quindi tra i peggiori del mercato bancario italiano. All'atto dell'insediamento i Commissari hanno avviato le urgentissime misure di riduzione dei costi nei limiti del possibile, compatibilmente con la situazione della Banca, sia in termini di patrimonio sia in termini di liquidità, con il decisivo supporto di tutti gli stakeholder e degli shareholder che, ripeto, non è mai mancato. A fine 2020 la Banca si sta muovendo in linea con le macro-grandezze e target del Piano. Tuttavia il processo di rilancio della Banca e il ritorno all'equilibrio economico e alla profittabilità nei termini e nei tempi previsti dal Piano Industriale 2020-2024 trovano il loro presupposto nella capacità di mettere a terra e realizzare le iniziative industriali di ristrutturazione richiamate nel Piano stesso, anche tenuto conto del prossimo e futuro scenario macroeconomico e di territorio in cui opererà la Banca, che, come detto più volte, presenta elementi significativi di incertezza connessi anche ai possibili effetti negativi derivanti dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese e tutto il mondo.
  La Banca, allo stato, è stata messa in sicurezza dal punto di vista patrimoniale. Sono previsti ancora almeno due anni in perdita prima di giungere nel 2022 a un sostanziale pareggio e poi nel 2023-2024 a un'attesa di risultato economico positivo che evidenzia la necessità di un maggior termine per l'equilibrio economico rispetto all'equilibrio patrimoniale che è stato possibile immediatamente prospettare alla Banca con il notevole intervento di risorse. Parliamo di un miliardo e 600 milioni di euro che sono i versamenti complessivi operati dal 31 dicembre al 29 giugno 2020, di cui un miliardo e 170 milioni dal Fondo Interbancario, cioè dalla totalità delle banche italiane, e 430 milioni da Mediocredito Centrale.
  La futura Governance della Banca sarà quindi la chiave di volta di questo percorso, Pag. 10dovendo essere in grado, come sicuramente sarà con indipendenza, rigore e professionalità, di coniugare le varie iniziative in una prospettiva che sia consona anche con le linee di sviluppo della Banca sopra accennate. La Banca Popolare di Bari deve innanzitutto rifocalizzarsi sui tradizionali segmenti di business trainanti dell'economia locale: famiglie produttrici, piccole e medie imprese, famiglie consumatrici. Adesso l'innesto di Mediocredito nella Banca Popolare di Bari quale capogruppo di questa può determinare il vero successo dell'iniziativa. La Banca Popolare di Bari oggi è la principale banca che opera nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno. Anche in termini di politica economica si tratta di un'occasione unica che deve conciliare: la natura lucrativa della Banca; l'indispensabile necessità che operi – riprendendo autorevolissime espressioni formulate negli scorsi giorni – al meglio sul piano organizzativo e gestionale, rispondendo con efficacia e trasparenza alla domanda di credito e di allocazione del risparmio di imprese e di famiglie e il bisogno di vicinanza alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, per le quali la specializzazione in termini di advisoring e di supporto allo sviluppo di Mediocredito applicate alla Banca Popolare di Bari può costituire la vera pietra angolare della Banca del futuro. È in questa specializzazione che, da un punto di vista progettuale, potrebbero anche avviarsi gli approfondimenti per un disegno per lo sviluppo del Mezzogiorno, come è stato autorevolmente rappresentato. Va ricordato che nello statuto di Mediocredito, all'articolo 3, quale oggetto sociale si legge che la società ha per oggetto l'esercizio dell'attività bancaria al fine prevalente di perseguire gli obiettivi previsti da una determinata legge e segnatamente: aumentare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno; sostenere le iniziative imprenditoriali maggiormente meritevoli di credito, incidendo sui costi di approvvigionamento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti; canalizzare il risparmio verso iniziative economiche che creino occupazione nel Mezzogiorno. Grazie all'attuazione del Piano si auspica un ritorno a un cost/income che sia in linea con i trend di mercato. Affido la conclusione allo scritto, essendo chiuso il tempo a mia disposizione. Grazie.

  PRESIDENTE. Alcuni colleghi hanno chiesto di intervenire. Senatrice Accoto, prego.

  ROSSELLA ACCOTO. Grazie, presidente. Ringrazio gli intervenuti. Ho delle domande non molto semplici. Inizio con la prima. Sulla base del conto economico presentato nella relazione illustrativa del 31 marzo 2020, l'istituto ha un risultato di gestione caratteristico negativo, tale che esiste il concreto rischio che venga eroso il capitale immesso da Mediocredito Centrale. In base a questo, quali sono le prospettive reddituali del prossimo futuro e quali sono stati i risultati del conto economico dal 31 marzo a oggi? Inoltre, ritiene che gli attuali rischi legali siano adeguatamente coperti? Vista l'esperienza di Monte dei Paschi, in cui il petitum è lievitato dopo l'intervento pubblico, esiste la concreta possibilità che ciò possa avvenire anche con Banca Popolare di Bari? Sempre considerando la relazione illustrativa, si legge che in data 4 giugno 2020 la Banca ha depositato istanza di costituzione di parte civile nell'ambito del procedimento penale nei confronti di ex esponenti aziendali: potete specificare e dettagliare in cosa consiste e quali sono stati gli ambiti sui quali la gestione commissariale ha inteso depositare istanza di parte civile nel procedimento penale verso questi banchieri? Quali tipologie di danni verso la Banca e i suoi azionisti e aventi diritto sono state oggetto di reclamo e di istanza? Grazie.

  PRESIDENTE. Collega Martino, prego.

  ANTONIO MARTINO. Grazie, presidente. Io mi volevo soffermare su una questione che viene dal passato, cioè su alcune azioni giudiziarie in corso verso i vertici della Banca Tercas. Ci risulta che la gestione commissariale ha preso con sé la gestione di queste cause; in particolare c'è Pag. 11stata una richiesta da parte della difesa degli ex vertici Tercas dell'acquisizione di verbali della Banca dal 2005 al 2011, accolta dal tribunale di Roma. L'accoglimento risale al 6 giugno, se non sbaglio, ma a tutt'oggi la Banca Popolare di Bari non ha messo a disposizione tali verbali. Nell'ottica della trasparenza del nuovo corso, vorremmo capire qual è il motivo di questo ritardo e cosa intende fare la Banca all'uopo, se mettere a disposizione, come il tribunale chiede ed accoglie da parte della difesa, tale documentazione. Grazie.

  PRESIDENTE. Senatore Bagnai, prego.

  ALBERTO BAGNAI. Grazie, presidente. Grazie anche agli intervenuti per la loro relazione. Io ho poche domande. La due diligence cui avete accennato ha consentito di valutare se l'acquisizione di Tercas possa avere influito in modo negativo sulla redditività della Banca? Mi è venuto in mente perché dai dati che avete esposto si è visto che la Banca ha la quota di mercato più significativa in Abruzzo e quindi mi è venuta una riflessione di questo tipo. Fonti giornalistiche, dichiarazioni di alcuni esponenti politici di spicco hanno accennato a un ingresso della regione Puglia nel capitale sociale. Questo è previsto? Come può essere realizzato tecnicamente? Cercando nella storia delle banche italiane, ho trovato un precedente con il Banco di Sicilia e poi si può vedere come si è sviluppata la situazione; quindi mi interessava avere una vostra valutazione. Avete accennato all'esigenza di ridurre il costo medio della raccolta. La domanda, scusate, è assolutamente ingenua e naïf, da non esperto: come si fa a ridurre il costo medio della raccolta? Per esempio – suppongo che questo lo possa illustrare il piano industriale – che cosa è previsto in termini di sportelli? Avete accennato a un confronto con le organizzazioni sindacali, quindi mi viene in mente quale potrebbe essere un modo per ridurre il costo della raccolta; ma questo ovviamente ha delle ricadute politiche che noi, da parte politica, vorremmo essere attrezzati a gestire, a prevenire.
  Poi avevo un'ultima domanda un po' più tecnica, perché l'ultimissima in realtà l'ha già fatta la collega Accoto, che ringrazio per il sostegno indiretto. La domanda era sul calendar provisioning: ritenete che questo tipo di norme possa avere un impatto sulla gestione e sui risultati della Banca? Ritenete che sarebbe opportuno prorogare l'attuale sospensione? Di quanto? Questa è una domanda generica, ma mi interesserebbe avere una risposta su questi aspetti. Grazie.

  PRESIDENTE. Senatore Lannutti, prego.

  ELIO LANNUTTI. Grazie, presidente. Ringrazio anch'io gli intervenuti. Io sono molto d'accordo sul fatto che questa sia l'unica banca che resta nel Mezzogiorno d'Italia dopo la colonizzazione del Banco di Napoli, di Carical, di Banco di Sicilia. Forse il collega Bagnai si riferiva all'IRFIS (Istituto Regionale per il finanziamento alle Industrie in Sicilia), che era un istituto in mano alla regione; non tutto il Banco di Sicilia era in mano alla regione e neppure una parte.
  Volevo fare un paio di domande. La prima. Lei, prof. Blandini, ha detto che c'è la continuità aziendale, che questa è assicurata e garantita. Su questa continuità aziendale volevo sapere se ci sono previsioni sui risultati economici, ossia su base mensile ci sono perdite, ci sono guadagni o c'è un pareggio con gli attuali dati economici? L'ultima domanda. Si parla anche, pagina 16, del ristoro e delle proposte transattive. Queste peseranno molto. Certamente ci sono quelli che hanno sofferto, i risparmiatori che avevano investito, ma questa proposta a ciascun destinatario dell'indennizzo di 2,38 euro è compatibile con i conti economici? Grazie.

  PRESIDENTE. Onorevole Marattin, prego.

  LUIGI MARATTIN. Grazie, presidente. Ringrazio anche i Commissari per la relazione, per un lavoro evidentemente molto complesso svolto in questi anni. In realtà io mi accodo semplicemente a quasi tutte le domande fatte, che hanno anticipato le mie. Ne ho solo una in aggiunta, leggendo Pag. 12la penultima pagina della vostra relazione. Il piano industriale e in particolare i risultati attesi riguardo soprattutto alla riduzione del cost/income, ma anche riguardo agli utili conseguiti, fanno intravedere un processo di realtà di mercato della Banca in futuro, che non vi competerà ovviamente, come lei ricordava, dopo l'assemblea di ottobre, ma volevo giusto commentare una sua frase in particolare. Mi pare che il piano industriale sia improntato ad avere una banca che si confronta massicciamente sul mercato in condizione di efficienza. Ma quando voi dite che l'innesto di Mediocredito Centrale nella Banca Popolare di Bari può determinare il vero successo dell'iniziativa, mi viene un dubbio: state implicando che la presenza pubblica in questa banca debba rimanere costante anche nel medio e lungo periodo? Se sì, questo come sta esattamente insieme al piano industriale, che invece prospetta con obiettivi allo stato ambiziosi una piena integrazione con dinamiche di mercato e quindi con una proprietà di mercato? Ovviamente in teoria nulla osta a una proprietà pubblica che si confronti con realtà di mercato; ma dalla storia di questo Paese, in particolare nel settore bancario, sappiamo che è molto improbabile che sia così. Grazie.

  PRESIDENTE. Senatore Ferro, prego.

  MASSIMO FERRO. Grazie, presidente. Ringrazio anch'io i Commissari per il lavoro non facile. Alcune domande sono state anticipate. Nella parte finale della relazione si evince che individuate un futuro della Banca Popolare di Bari come polo aggregante per il Sud, mi sembra. Dalla stampa avevo letto che magari sarebbe avvenuto acquisendo alcuni sportelli del Monte dei Paschi. Ritenete che questo disegno possa avere una sua dignità anche stand alone oppure attraverso un'acquisizione di altre realtà? Avete scritto nella relazione che sul piano esodo si è raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali. Volevo chiedere a che punto siete riguardo alla vendita degli sportelli. Un tema un po' più specifico: a me risulta che ci siano ancora dei manager appartenenti alla gestione familiare nei ruoli che avevano anche prima, in posizioni anche delicate e importanti. È vera questa informazione oppure siete intervenuti con una netta discontinuità rispetto alla mala gestio ormai acclarata del passato? Poi, se possibile, volevo un chiarimento sulla scadenza del termine del mandato del direttore generale De Angelis. Credo fosse stato sollecitato o gradito da Mediocredito, almeno da fonti di stampa. Scade il contratto e un po' a ciel sereno non viene rinnovato; volevo sapere se c'era qualche altra motivazione.
  Rispetto al disegno, andando alla penultima pagina della vostra relazione, per diventare Banca del Mezzogiorno ed evitare impieghi verso il segmento corporate, secondo me proprio il corporate, accanto alle famiglie e chiaramente al retail, diventa importante, ma se vogliamo rilanciare il Mezzogiorno dobbiamo avere una banca vicino alle imprese (alle imprese del Mezzogiorno chiaramente, non alle imprese del Trentino Alto Adige). Come conciliate questo?
  L'ultima domanda riguarda la riduzione del cost/income al 66 per cento, come avete scritto nel vostro disegno, che si parametra alle medie nazionali. Ciò viene realizzato attraverso quali azioni concrete?

  PRESIDENTE. Collega Pesco, prego.

  DANIELE PESCO. Grazie per la copiosa relazione. Mi scuso in anticipo per le domande dal carattere naïf, che saranno molto più naïf di quelle del collega Bagnai; però penso che le informazioni che questa Commissione di indagine deve ricevere siano informazioni che debbano arrivare appunto da voi, di prima mano, lasciando tutto ciò che arriva dalla stampa in secondo piano; ci interessa sapere da voi le cose più importanti. Mi scuso se le mie domande sono soprattutto sul passato, perché secondo me è importante che comunque si tenga traccia di quello che è successo in passato per riuscire a fare in modo che queste cose non accadano in futuro e trovare il modo per riuscire a evitarle. Vi chiedo innanzitutto se avete contezza sui Pag. 13motivi della crisi finanziaria della Banca Popolare di Bari e quindi se la crisi è dovuta più a motivi di finanziamenti erogati ad aziende in crisi o più a finanziamenti erogati in modo cosiddetto «facile», i cosiddetti «fidi facili». Secondo voi quindi in passato l'attività di erogazioni di fidi facili ha avuto un peso determinante sulla crisi della Banca Popolare di Bari? Se così fosse, è maggiore il peso di finanziamenti di piccolo importo o quello di finanziamenti di importo più rilevante?
  Avete contezza di erogazioni a società riconducibili a membri del CdA, o in ogni modo a società o a persone riconducibili a persone del CdA? Avete contezza di pratiche agevolative, quali ad esempio compiacenza nel fornire dati falsi finalizzati all'erogazione di fidi facili?
  Sempre su questo, secondo voi negli anni la Banca d'Italia ha avuto contezza di erogazioni di questo tipo, ha avuto modo di rendersi conto di quello che stava accadendo ed è intervenuta in modo sufficientemente pronto per riuscire a limitare il fenomeno? Quindi, quali pratiche ha messo in campo per riuscire a limitare questo? Sempre su questo tipo – se magari non ce l'avete sotto mano potete fornircelo in futuro – qual è l'ammontare complessivo dei fidi deliberati senza garanzie ipotecarie negli ultimi dieci anni?
  L'ultima domanda: quali misure sono state implementate al fine di evitare il ripetersi di certi comportamenti da parte della Banca e non su richiamo di Banca d'Italia? Grazie.

  PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Direi una cosa: poiché l'attenzione su questo tema è ovviamente alta e le domande poste sono corpose, io adesso do la parola al prof. Blandini, ma chiaramente, se i Commissari non dovessero ritenersi soddisfatti delle risposte a causa del breve tempo, noi ci rivedremo presto perché ovviamente queste domande necessitano di una compiuta risposta. Prego, prof. Blandini.

  ANTONIO BLANDINI, Commissario straordinario. Mi consentirete di unificare qualche domanda che riguarda innanzitutto il futuro della Banca, cioè «qual è il rischio di erosione del capitale immesso da Mediocredito» e anche le altre domande che poi riguardano sempre l'erosione del capitale, quindi se i rischi legali sono coperti adeguatamente e cosa potrà accadere dopo l'intervento pubblico. Poi c'era una terza domanda sulla quale poi magari chiederei la secretazione. Il piano industriale prevede il mantenimento dei requisiti di capitale previsti, quindi superiori al 12 per cento, fino al 2024. Questi sono i dati di piano industriale. Naturalmente il piano industriale deve tener conto adesso delle possibili conseguenze in termini economici e patrimoniali derivanti dalla pandemia in atto, e quindi dalle conseguenze che dal punto di vista economico questa pandemia può determinare sui conti economici delle imprese. Su questo non siamo in grado di fare una previsione adeguata. Con questo caveat, che, mi rendo conto, è molto importante ma non riguarda solo la Banca Popolare di Bari, il piano industriale prevede, siccome l'intervento pubblico è stato esaminato dalla DG COMPETITION – e qui mi ricollego all'intervento dell'onorevole Marattin – che la Banca è, e deve restare, in una condizione di mercato. Il Market Investor Principle – non devo spiegarlo a voi – sta a significare proprio questo, cioè che è una banca profittevole per chi vi investe perché vi avrebbe investito anche un altro operatore di mercato alle stesse condizioni. È proprio in virtù del rispetto di questo principio che il Fondo interbancario ha ceduto a un euro tutte le sue partecipazioni a Mediocredito Centrale, quindi proprio per assicurare a Mediocredito centrale nella prospettiva del piano industriale quel determinato risultato.

  ENRICO AJELLO, Commissario straordinario. Vorrei aggiungere una cosa per quanto riguarda il piano. Si parlava di redditività. Il piano del 2020-2424 prevede, questo va detto chiaramente, perdite nel 2020 e nel 2021, con i relativi effetti sul patrimonio della Banca, sul patrimonio atteso; però ricordo che il piano è stato elaborato a partire dal 2019 e poi nei primi mesi del 2020, quindi in una situazione di Pag. 14pre-Covid. Questo significa che è presente un elevato grado di incertezza, di volatilità sui dati stessi. Ciò però non vale solo per la Banca Popolare di Bari, ma vale per tutti. Oggi è molto difficile fare previsioni. A questo punto se ne occuperà la nuova governance, se il 15 ottobre verrà eletto il nuovo consiglio di amministrazione. Quindi, anche alla luce delle prime rilevazioni circa i possibili effetti derivanti dalla crisi economica del Paese che è in atto, anche in considerazione dell'andamento del business e dello stato di ristrutturazione, degli oneri di ristrutturazione, quelli implementati e quelli ancora da implementare, questo secondo semestre consentirà alla Banca di formulare previsioni sulla base di concreti ed effettuali elementi informativi anche con riferimento alla misura e alla temporalità delle perdite attese e dei relativi effetti sul patrimonio.

  ANTONIO BLANDINI, Commissario straordinario. Detto questo, i rischi legali a oggi noti sono coperti e, riprendendo anche un quesito che è stato formulato dal senatore Lannutti relativamente alla copertura delle proposte transattive, quindi dei fondi necessari per soddisfare tutte le proposte transattive, qui è stato costituito un fondo ad hoc nella situazione al 31 marzo, proprio per assicurare il pagamento a tutti gli interessati. Da questo punto di vista abbiamo concluso con esito positivo, perché sono intervenute adesioni per oltre il 50 per cento degli aventi diritti per misura in gran lunga superiore al 60 per cento delle quote di capitale. Quindi nei prossimi giorni procederemo al pagamento; lo faremo già nel corso dell'amministrazione straordinaria. È stato chiesto in che modo Tercas può aver impattato sulla crisi della Banca e se la due diligence ha formulato degli accertamenti in questo senso. Una precisazione: la due diligence non è stata compiuta in un esercizio retrospettivo, ma per evidenziare a una determinata data – la data di riferimento della due diligence era al 31 dicembre, poi trasposta al 31 marzo – se e in che modo gli attivi e i passivi patrimoniali andassero rettificati; quindi l'accertamento è stato fatto ad oggi, relativamente alla Banca. Poi a suo tempo per l'acquisizione di Tercas la Banca Popolare di Bari ha ricevuto un contributo di 330 milioni dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, e anche in termini di crediti ammalorati la copertura di Banca Tercas era a suo tempo notevolmente superiore a quella della Banca Popolare di Bari. Va detto che, come tutti ricorderete, nel 2015 l'intervento del Fondo interbancario è diventato oggetto di contestazione da parte della Commissione europea per la sua configurabilità come aiuto di Stato. Questo provvedimento purtroppo ha inciso negativamente sul processo di integrazione, e d'altronde poi il tribunale dell'Unione europea proprio recentemente ha sconfessato quell'orientamento e ha affermato la legittimità dell'intervento del Fondo interbancario.
  Poi mi è stato chiesto se e come la regione Puglia può intervenire. È un progetto recente, è un progetto che probabilmente si realizzerà dopo che i Commissari saranno usciti dalla Banca. Ora, le tecnicalità sono allo studio, è sicuramente qualcosa di molto interessante e importante, ma non abbiamo dati ed elementi per poter intervenire su questo tema.
  Costo medio della raccolta. Come si riduce il costo della raccolta? Evidentemente riducendo i tassi di raccolta sia relativamente ai conti correnti, sia relativamente al time deposit, sia relativamente ad altre forme di finanziamento dell'attività bancaria come le obbligazioni. È chiaro che alcuni di questi elementi non possono essere toccati se non alle rispettive scadenze, come previste; però devo dire che dall'avvio dell'amministrazione straordinaria, con un costo medio dello 0,8 per cento – poi mi riservo di dare dati precisi – nel corso della sola amministrazione straordinaria il tasso medio di raccolta si è ridotto allo 0,57; quindi un intervento già lo abbiamo operato sino a oggi e sarà maggiormente operato nei sensi previsti dal piano industriale.
  Il tema del calendar provisioning è un tema molto delicato. In questa Aula, in questa Commissione, persone molto esperte, di sicura autorevolezza hanno già espresso la loro opinione sull'opportunità di una sospensione in un momento di pandemia. Pag. 15Leggevo proprio ieri sera un intervento congiunto, EBA (European Banking Authority) ESMA (European Securities and Markets Authority) e EIOPA (European Insurance and Occupational Pensions Authority), che fa un accenno da questo punto di vista. Vedremo che cosa succederà. Naturalmente elementi di politica non sono di nostra competenza, figuriamoci di politica comunitaria; però è sicuramente un tema da tenere molto all'attenzione.
  Il tema della continuità aziendale. Noi siamo riusciti ad assicurare la continuità aziendale per tutto questo periodo di amministrazione straordinaria, e il versamento così importante che è avvenuto a giugno sulla base del piano industriale approvato determina una prospettiva assoluta di continuazione aziendale per tutto il periodo interessato dal piano del quinquennio; addirittura abbiamo detto che c'è un Total capital ratio a fine del periodo 2024 a livello di piano superiore al 12 per cento.
  Presenza pubblica oppure no. Questo è un tema molto delicato e sul quale noi ci affidiamo alla politica economica, alle riflessioni che potranno essere fatte con la Banca d'Italia, con la BCE. Noi abbiamo esposto la nostra view su quella che è oggi la situazione della Banca e su quale può essere la Banca Popolare di Bari immediatamente dopo questo intervento di Mediocredito. Banca Popolare di Bari è comunque una less significant che in una mission di solo banca retail, ma anche di aiuto e di supporto alle piccole e medie imprese, può svolgere una funzione importantissima di politica economica in un territorio così depresso come il territorio del Mezzogiorno. E qui attenzione: la Banca non deve abbandonare il settore corporate; tutt'altro: il settore corporate è vitale, è la mission della Banca. Naturalmente il tema è che i big ticket, i grandi finanziamenti, progetti eccetera sono probabilmente di destinazione di altre imprese bancarie, non della Banca Popolare di Bari. Il corporate sì, ma riferito a piccole e medie imprese dei territori con finanziamenti che non sostanzino big ticket, anche per non creare esposizioni eccessive rispetto alla dimensione contenuta della Banca. Poi ci sono delle domande che riguardano profili delicati, e chiederei alla presidente la segretazione.

  PRESIDENTE. Propongo che la Commissione si riunisca in seduta segreta.

  (La Commissione concorda. I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi. Dispongo che la documentazione sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.
  Dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.

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