Sulla pubblicità dei lavori:
Nardi Martina , Presidente ... 3
Audizione, in videoconferenza, del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, sulle linee programmatiche del suo Dicastero
(ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati)
:
Nardi Martina , Presidente ... 3
Garavaglia Massimo (LEGA) , Ministro del turismo (intervento da remoto) ... 3
Nardi Martina , Presidente ... 6
Pettazzi Lino (LEGA) ... 6
Zucconi Riccardo (FDI) ... 7
Croatti Marco ... 8
Nardi Martina , Presidente ... 9
Croatti Marco ... 9
Nardi Martina , Presidente ... 9
Soverini Serse (PD) ... 9
Tiraboschi Maria Virginia ... 10
Nardi Martina , Presidente ... 11
Tiraboschi Maria Virginia ... 11
Nardi Martina , Presidente ... 11
Moretto Sara (IV) ... 11
Ripamonti Paolo ... 11
Masi Angela (M5S) ... 12
Squeri Luca (FI) ... 13
Mor Mattia (IV) ... 14
Giacobbe Francesco ... 15
Garnero Santanchè Daniela ... 16
Nardi Martina , Presidente ... 16
Girotto Gianni Pietro , presidente della 10ª Commissione del Senato ... 17
Nardi Martina , Presidente ... 17
Garavaglia Massimo (LEGA) , Ministro del turismo (intervento da remoto) ... 17
Nardi Martina , Presidente ... 21
Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Cambiamo!-Popolo Protagonista: Misto-C!-PP;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Europeisti-MAIE-PSI: Misto-EUR-MAIE-PSI.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
DELLA X COMMISSIONE
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
MARTINA NARDI
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione, in videoconferenza, del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, sulle linee programmatiche del suo Dicastero.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione, in videoconferenza, del Ministro del turismo, Massimo Garavaglia, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Saluto e ringrazio il Ministro, così come saluto il presidente Gianni Pietro Girotto e tutti i colleghi della 10a Commissione del Senato, con i quali abbiamo convenuto di svolgere l'audizione congiuntamente.
Comunico che per lo svolgimento della seduta odierna abbiamo convenuto due ore di tempo.
Prima di dare la parola al Ministro Garavaglia, ricordo che gli Uffici di Presidenza delle Commissioni X della Camera e 10a del Senato hanno convenuto sull'opportunità che all'intervento del ministro segua un intervento per ciascun Gruppo parlamentare per ciascuna delle due Commissioni, della durata di circa cinque minuti ciascuno. Ovviamente, ove all'esito di tali interventi residuasse ancora del tempo disponibile, sarà cura della presidenza dare la parola ai deputati e senatori che eventualmente ne facciano richiesta per un breve giro di domande ulteriori.
Invito, pertanto, i Gruppi di ciascuna Commissione qui riunite, ove non lo abbiano già fatto, a comunicare il nome del deputato o del senatore che intenda intervenire, entro i primi 15 minuti della seduta a partire da ora, al fine di assicurare un ordinato svolgimento dei lavori.
Do la parola al Ministro Garavaglia per lo svolgimento della sua relazione.
MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del turismo (intervento da remoto). Grazie, presidente. Buongiorno a tutti, mi dispiace questa modalità anche in videoconferenza ma alla fine forse è anche più comoda visto che non molti sono presenti a Roma. La faccio abbastanza breve perché poi è anche interessante sentire le vostre domande se ci sono, e poi comunque in ogni caso siamo disponibili anche più avanti ogni volta che lo riterrete opportuno.
Sette punti veloci, primo punto l'organizzazione. Si tratta di un Ministero nuovo, che era stato soppresso tanti anni fa e quindi il punto essenziale per un Ministero nuovo è essere operativi. Ci siamo concentrati primariamente su questo punto, e la buona notizia per il settore, ma anche per il Parlamento, per l'operatività è che per l'appunto il Ministero del turismo è stato direttamente istituito anche dal punto di vista organizzativo nel decreto-legge 22 del 2021, quindi siamo già operativi. Cosa non scontata, ma decisamente importante perché questo significa poter avere subito personale, quindi poter subito dare risposte alle tante istanze che vengono poste in Pag. 4essere dagli operatori in un periodo particolarmente difficile. La seconda questione: abbiamo ritenuto opportuno usare le prime settimane di attività per una campagna di ascolto molto, molto fitta, abbiamo avuto una serie di incontri molto fitti per avere un quadro generale della situazione. Ci siamo attivati per questo. Devo dire che è stato particolarmente utile perché ci ha consentito di avere un quadro non solo relativamente a quelle che sono le difficoltà che sono assolutamente note, ma anche e soprattutto di prospettiva. Adesso siamo in una situazione particolarmente complicata, ma poi finirà e bisogna ripartire il più velocemente possibile, il più efficacemente possibile. Per cui, questo è il primo punto. Relativamente a questo esiste un comitato permanente per la promozione del turismo, sarà nostra cura attivarlo veramente e quindi coinvolgerlo perché questo ci consente di avere la rappresentanza di tutti, di tutte le categorie e quindi di tutte le divisioni del sistema turismo che sono molto, molto variegate e di tutti i livelli istituzionali coinvolti. Terzo punto noi abbiamo un obiettivo che è già il domani, cioè la stagione turistica 2021, il principale obiettivo è appunto di essere già nel 2021, coinvolti efficacemente per fare ripartire il prima possibile i flussi turistici, interni, internazionali, tutto quello che è possibile. Chiaramente la prima cosa riguarda la sicurezza, siamo ancora in un periodo difficile che fortunatamente però riteniamo sia verso la conclusione. E quindi come possiamo attivarci? La prima cosa è una constatazione anche frutto dei tanti incontri che abbiamo fatto: esistono efficaci e funzionali diversi protocolli che rendono già possibile oggi fare turismo in Italia pur sotto pandemia, per cui questo è il primo messaggio di fiducia che dobbiamo dare. Il secondo messaggio che dobbiamo dare è: abbiamo ancora questo periodo che ci porta fino a Pasqua ma poi le cose vanno per forza di cose migliorando, utilizziamo questo periodo per migliorare, affinare i protocolli esistenti. Anche qui abbiamo sentito diverse categorie, abbiamo ricevuto anche dei suggerimenti ancora stamattina e li stiamo continuando a ricevere. Avremo un incontro a breve soprattutto dal punto di vista tecnico, ma poi vediamo se serve altro con il Ministro Giovannini, il Ministro Speranza, quindi trasporti, salute, per attivare al meglio i protocolli necessari per la mobilità sicura nel nostro Paese. L'importante è che si vada serenamente verso un turismo che riapre e non chiude più e che già da subito possa consentire il trasporto, la mobilità nel modo più chiaro e semplice possibile. C'è al riguardo tutta una discussione in essere relativa al cosiddetto green pass al cosiddetto certificato di vaccinazione ma non solo, anche relativo ai tamponi a livello europeo. Abbiamo avuto degli incontri, uno interministeriale con i Ministri del turismo europei, poi dei bilaterali con il Ministro greco e il Ministro tedesco, e ne seguiranno degli altri. La discussione a livello europeo sta andando avanti, è seguita direttamente dalla Presidenza del Consiglio, penso che vedremo già nel corso di questo mese gli sviluppi di questa questione, avrete notato anche delle dichiarazioni in tal senso di Breton e quant'altro. Quarto punto, venendo alla parte economica, mentre pensiamo alla prospettiva però abbiamo anche da risolvere l'emergenza. L'emergenza di un settore che come sapete è stato molto colpito dalla crisi, per cui abbiamo diversi livelli di interventi.
Innanzitutto una considerazione generale, non si intende fare promesse vane, ma arrivare a dichiarare le cose quando sono effettivamente fatte piuttosto che fattibili. Quindi andiamo verso questa linea di azione generale. Oltre a questo che dire? Prima cosa abbiamo fatto una sorta di due diligence dell'esistente, abbiamo cercato di capire cosa c'è in questo nuovo costituito Ministero, che ci trasciniamo dall'esperienza precedente. Abbiamo trovato anche risorse importanti, risorse ingenti, tante risorse che per un motivo o per l'altro sono ancora da distribuire, vuoi per mancanza di norme in alcuni casi, vuoi per complicazione stessa delle norme esistenti, vuoi per l'esiguità dell'apparato che finora segue il turismo, una ventina di persone a malapena su un settore che riguarda il 13 per cento del PIL, quindi oggettivamente sottodimensionato, vuoi la normale burocrazia Pag. 5nel senso peggiore del termine quindi tutti gli adempimenti che in questi casi ci sono. Però al netto di tutto abbiamo queste risorse, il nostro obiettivo è distribuirle il più velocemente possibile e nel modo più equo possibile, questo per essere chiari.
Oltre a queste risorse esistenti poi ci sono altre risorse su cui però è il caso di iniziare a mettere la testa, e sono tutti fondi europei a bilancio, Pon e Por che sono regionali, ma con le regioni vogliamo intavolare un dialogo nell'ottica sempre della leale collaborazione, per rendere la spesa di queste risorse il più efficace possibile dal punto di vista della creazioni di PIL e di posti di lavoro e il più veloce possibile anche qui evitando laddove è possibile delle complicazioni. L'obiettivo poi generale è quello di rafforzare la capacità produttiva dell'industria del turismo. L'industria del turismo italiana in questo momento ha bisogno di una cosa molto semplice, cioè comprare tempo. L'ha detto più volte il Premier Draghi è convincimento di tutti: appena si riparte la prima cosa che riparte è l'industria del turismo. Quindi oggi il nostro obiettivo deve essere tenere in vita più aziende possibili, rafforzare le aziende, rafforzare il sistema industria del turismo. Dove si vuole andare a parare? Da un lato si vuole rafforzare anche dal punto di vista patrimoniale le nostre aziende, quindi non solo interventi di carattere finanziario a debito. Poi per quanto riguarda gli interventi finanziari a debito laddove è possibile estenderli dal punto di vista temporale, pensiamo ai prestiti del cosiddetto Decreto Liquidità in essere, ma anche garantire l'accesso al credito che non in tutte le realtà è possibile.
Secondo obiettivo per migliorare la capacità produttiva del sistema turismo è aiutare a riqualificare l'offerta, ampliando la stessa, ma soprattutto portandola verso l'ottenimento del maggiore valore aggiunto possibile e quindi anche migliorando gli standard qualitativi, ma anche di sicurezza e infine alla base di tutto questo diciamo un po' quale vuole essere la filosofia di come si vuole agire. Vogliamo agire su tutti i segmenti del turismo, ma in una maniera coordinata. Cerco di tradurlo: ragionare in un'ottica di matrice, si tratta spesso di turismi, dal banale mare, montagna, ma poi ci sono tutta un'altra serie di cosiddetti turismi, diciamo divisioni per capirci, però quello che ci interessa è ragionare anche in orizzontale relativamente a tutte le diverse tipologie di turismi, quindi ragionare anche sulle funzioni che poi coinvolgono i diversi turismi. Quindi si va dalla promozione, alla ricettività, alla mobilità, ai servizi alla persona, quindi un insieme di funzioni che sono collegate al sistema con tutte le diverse tipologie di turismo, quindi ragionando in un'ottica di insieme. Chiaramente l'istituzione di un Ministero del turismo dedicato a questo, facilita ragionare in un'ottica di insieme, di sistema. Quindi non solo relativamente a una singola componente. Quinto punto, essenziale, rafforzare la promozione del brand Italia. Qui abbiamo avuto negli anni, anche prima del Covid, una perdita di quote di mercato del sistema Italia, non basta più dire l'Italia è il paese più bello del mondo, bisogna fare sì che tutti vengano in Italia, tutti sognano di venire in Italia va bene, facciamo che il sogno diventi realtà, bisogna spingere molto sulla promozione del brand Italia. Vi faccio due esempi giusto per capirci. Nel 2026 ci sono le Olimpiadi, però dobbiamo iniziare a lavorare adesso per le Olimpiadi del 2026 le quali, oltretutto, non coinvolgono solo i 2300 comuni del bacino, coinvolgono tutti i comuni italiani, perché così è definito da un protocollo tra la fondazione Milano-Cortina e l'Anci, e ci sono tutta una serie di eventi che già a partire da quest'anno coinvolgeranno tutto il sistema Paese. Questo è un modo per spingere il nostro brand. Altro esempio, il Giubileo del 2025 anche qui sembra lontano ma dobbiamo già iniziare a lavorarci adesso. Due esempi, due sui mille che potremmo trovare della mole di lavoro che ci aspetta per promuovere il brand Italia nel mondo in maniera efficace da subito, anche perché quest'anno ci sarà tanto turismo ancora Italia su Italia, ma inizia a vedersi qualche ripresa di turismo internazionale: è di oggi la notizia che Ryanair prevede un milione di passeggeri in Italia, rispetto al nulla dell'anno scorso vuol dire che si inizia, si riparte. Easyjet più Pag. 6250 per cento. Quindi si inizia a vedere qualcosa di positivo, però bisogna lavorare già da adesso. Sesto punto e ho quasi finito, la rivoluzione digitale. Noi qui abbiamo un'opportunità veramente enorme se uno pensa che il turismo sull'e-commerce vale quasi il 50 per cento si rende conto della potenzialità che abbiamo nel digitalizzare tutta la filiera, cosa che oggi c'è e non c'è, c'è e non c'è in maniera anche non ben organizzata, i privati poi giustamente ognuno fa il proprio mestiere al meglio. Quello che si vuole fare è la realizzazione di un ecosistema digitale che diventi poi sostanzialmente il soggetto aggregatore di tutto quello che c'è e ci sarà a livello territoriale a livello di operatori privati nell'industria del turismo, fare appunto sistema. Il Ministero si mette a disposizione per fare questo portale, che però è riduttivo definire così: l'obiettivo è avere questo soggetto che aggreghi tutti i portali, tutte le applicazioni, tutto quello che riguarda il mondo del turismo in maniera finalmente efficace e su questo abbiamo veramente tante possibilità di migliorare.
Infine, superare la frammentazione: l'istituzione del Ministero del turismo supera di fatto la frammentazione orizzontale, cioè le competenze sparse tra diversi Ministeri, perché il turismo, come abbiamo cercato di dire velocemente è un po' tutto, non è solo andare al mare, andare in montagna, ma anche mobilità, sono anche servizi e quindi riguarda un po' tutti i Ministeri, ovviamente anche la cultura, e quindi l'avere istituito un Ministero del turismo supera la frammentazione di competenze orizzontali garantendo un unico nodo di coordinamento di tutto ciò che riguarda il sistema turistico. L'altra frammentazione l'abbiamo dal punto di vista verticale, in particolare nel rapporto con le regioni. Però anche qui possiamo dare una buona notizia. Uno dei primi incontri che abbiamo fatto è stato con la Conferenza delle regioni, poi ci siamo sentiti con i Presidenti dei Consigli regionali e ci siamo trovati d'accordo sui punti chiave. I punti chiave sono appunto la rivoluzione digitale di cui abbiamo iniziato a parlare e la promozione unitaria del brand Italia. Quindi il fatto che ci sia una forte collaborazione fin da subito col sistema regionale è fondamentale perché ci consente di superare una storica frammentazione che c'è soprattutto nella promozione del brand Italia nel mondo. C'è una consapevolezza comune che bisogna lavorare insieme in squadra, questo è il primo punto. Oltre a questo abbiamo ovviamente l'intenzione di mantenere una collaborazione periodica fissa, appunto con le regioni, ovviamente anche con i comuni, anche se per i comuni è più semplice perché i comuni non hanno potestà legislativa, hanno potestà amministrativa: però anche qui un coordinamento è importante, ci siamo sentiti con il Presidente Decaro e abbiamo avviato anche con Anci un rapporto di collaborazione. Questo in sintesi è quello che abbiamo iniziato a fare, è un percorso che non finisce oggi ovviamente dal punto di vista dell'elaborazione, però sono le linee essenziali su cui avremo da lavorare, mi verrebbe da dire, per parecchi mesi già solo così. Chiudo qua e sono a disposizione per suggerimenti, domande, curiosità. Grazie presidente.
PRESIDENTE. Grazie Ministro, sicuramente ha posto l'asticella della sua sfida abbastanza alta. Abbiamo già diversi iscritti a parlare che invito ad intervenire.
LINO PETTAZZI. Sì grazie presidente. Buongiorno e grazie signor Ministro. Come tutti sappiamo il comparto del turismo in Italia vale il 13 per cento del Pil, pari a 223 miliardi e genera occupazione per 4,2 milioni di lavoratori. Purtroppo sappiamo anche che in questo momento è un settore allo stremo, sicuramente uno dei settori più colpiti da questa pandemia. I dati di Enit dicono che nel 2020 abbiamo perso il 55 per cento degli arrivi cioè 63 milioni di turisti e quindi 92 miliardi di euro di fatturato. Purtroppo la stima del 2021 rimarca ancora un meno 34 per cento degli arrivi, pari a 39 milioni di turisti, con un ulteriore perdita di 47 miliardi. Sono dati allarmanti ma in linea con uno scenario mondiale che parla di perdite del 57 per cento. Un primo fattore rassicurante arriva da questo nuovo Governo che consapevole Pag. 7dell'importanza di questo comparto ha da subito istituito un Ministero ad hoc individuando le molte filiere e categorie, come a esempio le agenzie viaggi, i tour operator, che quanto prima dovranno ottenere un adeguato sostegno soprattutto economico. Quanto meno dobbiamo far tornare a crescere il nostro Paese pari alla media europea e ciò significa raddoppiare il valore di crescita attuale. Vede Ministro io ho la fortuna di amministrare da 17 anni un piccolo comune, che dal 2014 ha avuto un importante riconoscimento e cioè quello di essere patrimonio Unesco. A distanza di 6 anni non abbiamo mai ricevuto incentivi di nessun genere, forse nel tempo è mancata una visione strategica rivolta verso questo settore. Pensare che l'Italia ha lo stesso numero di siti Unesco della Cina, un Paese che da qui al 2030 prevede di aumentare di oltre un miliardo i turisti che da tutto il mondo vi faranno visita. Quindi, signor Ministro, io penso che il nostro Paese abbia veramente enormi potenzialità come nessun altro al mondo, e dovremo porci importanti obiettivi a medio lungo periodo. Per fare questo occorrerà investire verso progetti di riqualificazione e potenziamento del sistema infrastrutturale che permetta di migliorare la qualità e l'efficienza del trasporto, sostenere lo sviluppo del settore turistico implementando la digitalizzazione come ha già detto lei, necessaria a promuovere i territori. Supportare un turismo sostenibile valorizzando i piccoli centri molto diffusi su tutto il territorio nazionale dove si intrecciano arte, storia, cultura, tradizioni che rendono unico il nostro Paese.
Inoltre sarà necessario sviluppare un modello di turismo accessibile che risponda alle esigenze di persone diversamente abili, anziani, famiglie numerose eccetera. Così come sarà importante incentivare il turismo di ritorno promuovendo offerte turistiche legate alla riscoperta delle proprie radici da parte delle comunità residenti all'estero. Altrettanto importante sarà investire su percorsi di formazione finalizzati alla creazioni di figure professionali dotate di una preparazione gestionale e manageriale di livello internazionale nel settore turistico.
Queste e tante altre proposte si trovano all'interno della proposta di legge della Lega a prima firma Andreuzza e sottoscritta dai componenti della X Commissione. Per chiudere, signor Ministro, penso che una strategia che tenga conto dell'autenticità, delle tipicità e capacità dei territori, inoltre una sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale e una valorizzazione tra pubblico e privato siano la forza per risollevare la nostra economia e il nostro Paese. A questo punto avrei un paio di domande da rivolgerle alle quali giustamente lei nella sua relazione in parte ha già risposto e la prima è quante sono le risorse a disposizione del Ministero del turismo da destinare a ristori o risarcimenti con riferimento a misure economiche già attualmente in essere? La seconda domanda: in riferimento all'attuale frammentazione delle competenze in materia di turismo come ritiene di risolvere il problema compatibile con le previsioni della nostra Costituzione? Grazie.
RICCARDO ZUCCONI. Buongiorno Ministro, buon lavoro. Le tralascio le varie proposte che Fratelli d'Italia ha presentato sul turismo e sulle quali già nel primo Governo Conte era cominciato un confronto con il Ministro competente. Cerchiamo di restringere il campo ad alcune cose. Sono assolutamente convinto che una governance nazionale sul turismo, era chiaro da anni e anni, ci volesse. Entriamo in qualche tematica specifica augurandomi che ci sia la possibilità di un confronto, di uno scambio di idee nel merito su queste tematiche. Intanto partirei dal fatto che l'accoglimento di una proposta che abbiamo fatto da tempo, l'estensione per esempio dell'Iva del 10 per cento anche per il comparto balneare, sarebbe un ottimo segnale tenuto conto anche della situazione in cui si trova il settore balneare in questo momento. Lei conosce la tematica legata alla direttiva Bolkestein, l'assurdità del fatto che Tar come quello di Lecce o quello di Firenze si esprimono in modo diametralmente opposto lasciando un clima di incertezza e di sostanziale inapplicazione della Pag. 8legge 145 del 2018: in merito la posizione di Fratelli d'Italia è piuttosto chiara, avevamo già fatto una proposta precisa. Certamente la legge di Centinaio è un migliorativo rispetto alla situazione precedente, ma come vede non viene applicata, viene contestata, c'è una lettera di messa in mora. La caratteristica del Governo precedente è stato quella di un immobilismo completo da questo punto di vista. Quindi la sollecitiamo in questo senso. Un'altra cosa che le dico è che sta certamente a sedere su un Ministero a rotelle, nel senso che è un Ministero le cui competenze negli anni sono passate per diversi dicasteri, passando poi dalla cultura all'agricoltura, nuovamente alla cultura e ora magari tende ad acquisire autonomia. Noi le consiglieremmo di fare un'operazione più strutturale con una modifica costituzionale: c'è una nostra proposta di legge presentata già dal 2018, se non erro è la 1793, che è una proposta di legge di riforma costituzionale, perché il rischio altrimenti è che all'avvicendarsi di un nuovo Governo le deleghe sul turismo vengano comunque ricomprese o assorbite in altra struttura e questo sarebbe un danno veramente enorme. Su un altro tema specifico: il superbonus che non viene applicato alle attività ricettive. Ci pare assolutamente sbagliato e da rivedere. La green card: vorremmo sapere una sua opinione in merito. Perché non si porta avanti e anche questa è una questione urgente una legge sulle OTA per mettere un tetto alle provvigioni che vengono applicate che sono veramente esose da questo punto di vista. La semplificazione che deve essere rivolta un po' a largo raggio, ma sicuramente anche nel settore del turismo. Poi le do un altro riferimento, è a sua disposizione, la proposta di legge quadro sul turismo: che ormai è un po' vecchia perché è del 2018, ma qualche spunto credo che vi si possa sicuramente ancora ricavare perché le proposte contenutevi secondo noi sono ancora assolutamente valide.
L'ultima nota che faccio e chiudo è che anche nelle schede del PNRR che ci sono arrivate i contenuti riguardo al sostegno al turismo sono veramente risibili: noi continuiamo a parlare in un momento come questo 2021 di turismo lento o di altre baggianate di questo tipo. Dato anche il momento crediamo che in questo modo non si vada da nessuna parte: quella parte lì è un «copia e incolla», fatto anche male tra l'altro, assolutamente inadeguato ai tempi. Quindi ci auguriamo una svolta a 360 gradi nei confronti delle politiche sul turismo.
MARCO CROATTI. Presidente grazie, Ministro. Accogliamo favorevolmente gli spunti che ci ha dato in questo momento, tra l'altro questa Commissione ha lavorato quasi un anno su un affare assegnato sui sostegni, la promozione, i servizi turistici in ambito territoriale, manca la parte terminale che è quella di poter parlare con lei di tutti questi spunti che abbiamo portato avanti per un anno, questi sotto l'aspetto della promozione e del rilancio del settore turistico. In questo momento abbiamo necessità di affrontare alcuni spunti che riprendono molto di quello che lei ha detto in questo momento, soprattutto sulla difficile situazione del turismo. Per quanto riguarda i ristori ricordo che ci sono molte aziende che stanno attendendo questo passaggio e molte altre aziende che, per i tetti dei 5 milioni che sono stati inseriti, non vengono coinvolte. Quindi questa è una riflessione che dovremmo fare: sulla necessità che abbiamo. Ci sono poi alcune particolarità come, ad esempio, il canone RAI che grava sulle strutture ricettive, peso che complica la vita di quelle attività ed è molto difficile sopportare in questo momento.
O temi come quello della TARI, in un periodo come questo in cui le strutture sono chiuse e sono molto in difficoltà. Soprattutto ci interessava capire alcuni temi, come il bonus vacanze, che hanno dato un buon aiuto al settore e alle strutture alberghiere la scorsa stagione, e capire se strumenti del genere verranno riattivati o utilizzati, magari modificando i valori ISEE di accesso per le persone. Ci interessava anche capire se fra le risorse del suo Ministero vi sono anche quelle relative alla parte che va a coprire le finanze dell'Enit. Inoltre, un tema che è già stato toccato, un tema molto importante: quello dei fondi strutturali. Noi siamo veramente favorevoli Pag. 9a questo Ministero che è dedicato a capire come affrontare i temi del turismo; però ritengo che soprattutto la ristrutturazione del nostro patrimonio a livello strutturale, di alberghi e quant'altro, è molto importante. Sicuramente una possibilità sarebbe quella prevedere un fondo strutturale. Oppure, come invece io e il collega Lanzi abbiamo per molto tempo segnalato in questa Commissione, di provare a trovare il modo di applicare il bonus facciate e di utilizzare il superbonus 110 per cento anche a questo tipo di strutture.
Un altro tema che è abbastanza difficile da affrontare in questo periodo è quello della classificazione alberghiera, una cosa che sicuramente sarà nelle corde del suo percorso. Tocco un tema che purtroppo vede la mancanza di un Ministero dedicato, quello dello sport, che invece trova il turismo estremamente collegato. La maggior parte delle strutture sportive dei nostri territori, private e in capo al Comune, sono un vero volano per il turismo, soprattutto per la destagionalizzazione in posti come le riviere, come le grandi città: portano stagione tutto l'anno e danno la possibilità agli imprenditori di operare. C'è un tema che un po' ci preoccupa e un po' ci fa capire che la sua interlocuzione sarà affrontata in maniera seria, quello del digital green pass. In realtà essa favorisce spostamenti da una frontiera all'altra e sarebbe poco auspicabile per il nostro tipo di turismo che arriva dal nord Europa e comunque da molto lontano. Sul passaporto vaccinale stiamo chiedendo. La Commissione Affari Costituzionali ha chiesto qui in Senato di poter affrontare il tema, magari chiedo anche a lei di potere fare in modo di partecipare a questo percorso, perché è un tema molto importante e dietro questa soluzione si troverà magari la possibilità di attivare quelle che sono le agenzie di viaggi per fare una sorta di prenotazioni magari in anticipo rispetto a quella che è l'attuale situazione. Sappiamo tutti quanti, perché conosciamo i nostri territori, che l'Italia è piena di turismo in ogni sua parte, molti chiedono...
PRESIDENTE. Senatore, l'avverto che sono già passati 4 minuti, più che altro perché sappia come regolarsi anche nei confronti del tempo disponibile per la sua collega di gruppo che ha chiesto di intervenire successivamente. Glielo ricordo soltanto in quanto siamo abbastanza tranquilli con i tempi: però glielo dovevo ricordare.
MARCO CROATTI. Va benissimo. Lascio la parola alla mia collega, la ringrazio e speriamo di averla presto in Commissione per approfondire questi temi. Grazie, buon lavoro.
PRESIDENTE. Grazie senatore, mi perdoni. Però ci siamo dati una scaletta; poi capiremo, cammin facendo, se vi è spazio per riaprire in termini temporali visto che avevamo stabilito dei tempi molto stringenti. Ora tocca all'onorevole Soverini, si prepari la senatrice Tiraboschi. Prego onorevole Soverini.
SERSE SOVERINI. Grazie presidente. Buonasera Ministro, benvenuto in Commissione. Tante cose puntuali sono state dette prima di me, specifiche sulla contingenza che è quella che; ovviamente il settore del turismo è un settore in ginocchio che va assolutamente risollevato, io questo lo sostengo da quando è iniziata la pandemia. Sicuramente stiamo parlando di una delle vittime più colpite dalla crisi in cui siamo. Per cui ci sono molte contingenze, molti aspetti specifici a cui rispondere immediatamente.
Le faccio una domanda più generale, che riguarda l'impostazione del recovery, in particolare sui miliardi che erano stati predisposti per il piano del turismo che prevedeva un impianto che combinava turismo e cultura, cosa che secondo me è anche un'idea intelligente perché, effettivamente, il turismo legato alla cultura si dota di quel vantaggio comparativo, quel vantaggio specifico, che l'Italia ha essendo un enorme bacino di beni culturali. Ritengo quindi che se si riuscirà a fare sistema tra alimentazione, cultura e turismo sarà un'idea intelligente. Perseguirete questa strategia di insieme con la cultura, pensate di continuare sulla strada così come è stata scritta finora Pag. 10? Ci sono 8 miliardi, e si è discusso sulla congruità delle risorse, che rappresentano comunque fondi importanti rispetto al passato: volevo sapere se questa impostazione lei intende mantenerla. Poi come ho fatto con altri Ministri, assillerò anche lei su quello che è il mio pallino, visto che ci sono destinati i soldi specifici nel piano del recovery: la formazione di tecnici del turismo, in particolare guardando, è citato nel piano, anche agli istituti tecnici superiori.
Su questo, e so che sicuramente lei è sensibile al tema, mi permetto di dirle che, conoscendo io questo mondo, quello dell'istituto tecnico superiore dedicato al turismo è un settore da seguire dandogli la massima importanza perché lei sa che quello della qualificazione del settore turistico, cioè di creare figure che siano in grado di creare prodotti turistici e posizionarli su scala digitale e mondiale, è un tema vero. Si tratta di un carattere di tecnicità che dobbiamo portare dentro il settore per fargli fare quel salto di qualità che ci deve essere. Le chiedo queste due cose e la ringrazio.
MARIA VIRGINIA TIRABOSCHI. Grazie presidente, grazie Ministro. Potremmo dire che è arrivata la sua ora: finalmente il turismo, settore, comparto di economia reale estremamente bistrattato, ora ha la sua dignità e ha un suo Ministero. Mi immagino questo comparto come quell'unione fortissima tra un'infrastruttura materiale e un'infrastruttura immateriale/digitale. Perché dico questo? Perché dobbiamo definire una volta per tutte una politica industriale che esprima quel potenziale che anche prima della pandemia non è mai stato espresso dal nostro Paese. Quindi io credo che si possa costruire, al di là di quelle che sono le misure del breve e medio periodo che lei conoscerà sicuramente meglio di noi perché sta ascoltando tutti gli operatori del settore, quindi sa come intervenire su quella che è un'emergenza incredibile, impostare le misure di medio lungo periodo, per fare in modo che questo comparto che valeva prima, compreso l'indotto, quel 14 per cento di PIL, poi i numeri più corretti li ha lei sicuramente, esprima almeno altri 3 punti percentuali.
Molto brevemente c'è un tema di porte di ingresso italiane che erano completamente congestionate e in relazione a queste porte di ingresso, lei sa perfettamente quali sono, Venezia, Roma, Firenze, Milano, insomma tutte le città più importanti sulle quali arrivano i flussi internazionali, devono essere messe a sistema con le cosiddette aree interne, i cosiddetti borghi, quei 5800 comuni che hanno meno di 5 mila abitanti dove è concentrato il 15 per cento del patrimonio artistico culturale italiano, dove c'è un patrimonio ambientale molto variegato, tipico della nostra penisola e che fa dei borghi un prodotto unico al mondo, proprio dell'Italia. Questa cosa si può fare passando anche attraverso una serie di risorse che possono essere destinate al recupero del patrimonio edilizio che rappresenta in Italia, chiaramente in maniera diffusa tra porte di ingresso principali e borghi, 6 mila miliardi, e in qualche misura può essere recuperato non solo a scopo residenziale ma anche a scopo ricettivo. Sappiamo che c'è un'attenzione particolare di molti residenti che dalle città si stanno spostando verso economie interne: queste economie di territori secondari possono diventare anche un'occasione di lavoro per molti che appunto decidono di abbandonare la città e, per essere molto chiari, vanno a svolgere la loro attività nel cascinale ereditato dalla nonna, dalla zia, dove si possono realizzare sei, otto stanze, dove si può anche abitare.
La dico in termini semplicistici perché non abbiamo tempo di approfondire ma speriamo si possa fare. Ancora una cosa, perché dico questo: bisogna valorizzare i borghi? Perché anche nel turismo vale quella teoria, me lo lasci passare con un termine inglese, del trickle down, cioè dello sgocciolamento, vale a dire i flussi che dalle porte di ingresso principali possono sgocciolare sulle porte secondarie. È chiaro che dobbiamo essere in grado di mettere una offerta ricettiva qualificata che consenta al turista che arriva – noi speriamo chiaramente soprattutto quelli internazionali, ma passeremo anche dai flussi domestici perché l'Italia è molto bella e non è conosciuta da tutti noi, in ogni sua parte – di sfruttare Pag. 11più compiutamente tutte le nostre bellezze e eccellenze, sempre se sapremo organizzare questa offerta turistica, culturale, ricettiva.
Passiamo poi all'infrastruttura immateriale digitale. Il turismo è la più digitale di tutte le industrie, lo era già 25 anni fa: purtroppo non si è colta quella occasione e noi oggi siamo in ritardo. Però attenzione siamo, dopo questa pandemia, tutti ai nastri di partenza. In 10ª Commissione abbiamo audito il Country Manager di Booking e gli abbiamo chiesto quali fossero i valori sul mercato europeo delle transazioni delle camere ma non ce li ha voluti dire. Per quel che so io, l'ultimo dato del 2018, erano sui 400 miliardi. Io mi chiedo perché al di là di una piattaforma di promozione noi non pensiamo piuttosto a una piattaforma di promozione e di vendita. Cioè una piattaforma che sappia in qualche modo comporre questa offerta secondo il modello di una travel digital experience che solo noi sappiamo fare che neanche Booking e neanche Expedia sarebbero in grado di poterlo fare. Perché? Perché si incrementa...
PRESIDENTE. Mi corre l'obbligo di ricordarle che sono abbondantemente passati i 4 minuti di intervento.
MARIA VIRGINIA TIRABOSCHI. Va bene termino, speriamo che ci si possa vedere ancora, perché, ripeto, è l'occasione storica per provare ad aumentare quei 3 punti di PIL, che non sono uno scherzetto, possono essere 60 miliardi per l'Italia in un percorso di medio, lungo periodo a condizione però che investiamo sul fronte digitale non con singole vetrine per singoli alberghi, perché non si va da nessuna parte in quel modo lì, ma con una piattaforma nazionale di promozione, valorizzazione e vendita.
PRESIDENTE. Grazie senatrice. Mi perdoni come tutti quanti, ma dobbiamo cercare di fare parlare tutti possibilmente. Onorevole Moretto. Prego.
SARA MORETTO. Grazie presidente. Vado velocissima. La ringrazio Ministro, i numeri che lei ben conosce dettano l'urgenza del fatto che il suo Ministero sia il prima possibile pienamente operativo e soprattutto il rischio che anche il 2021 possa essere un anno perso per il comparto turistico dettano ancora di più i tempi. Le chiedo, ha parlato appunto di immediata disponibilità ma quali sono i tempi che lei stima per cui il Ministero sia davvero pienamente operativo?
La seconda domanda è se con la nascita di questo Ministero che in molti auspicavamo lei pensa anche a una revisione della governance più ampiamente definita del turismo, quindi anche degli altri soggetti che insieme al Ministero hanno compiti di programmazione e pianificazione.
La terza cosa che le chiedo: se lei ha in mente un riordino e una messa a sistema di una serie di incentivi per la riqualificazione delle strutture ricettive del nostro Paese, più ampiamente definite e accanto a questo un necessario piano della mobilità turistica, perché il turista deve arrivare, deve trovare delle belle strutture, ma deve anche arrivare dall'aeroporto fino a dove intende soggiornare. La quarta cosa che le chiedo è nell'ottica di filiera che mi pare lei abbia bene in mente se ha pensato anche a degli interventi per gli altri soggetti che compongono questa filiera tra i quali le guide turistiche, l'agenzia di viaggio e i tour operator che sono stati fortemente colpiti da questa pandemia; poco mi convince una divisione per settori del turismo, ho avuto modo di dirlo in Commissione anche in occasione di altri provvedimenti, più pare utile invece un piano che abbia efficacia trasversale e che possa essere flessibile, adeguato a tutte le esigenze. È di ieri l'appello che le arriva da due sindaci importantissimi, quello di Venezia e quello di Firenze, di due importanti città d'arte che stanno soffrendo e che chiedono degli interventi che siano adeguati anche alla loro città. Quindi le chiedo in merito a questo. E ultimissima, se ha una posizione in merito alle locazioni brevi a uso turistico. Grazie.
PAOLO RIPAMONTI. Grazie presidente, buongiorno Ministro. Con grande entusiasmo sono contento di sentirla, sono contento Pag. 12 che questo Governo abbia pienamente dato dignità a un settore fondamentale per questo Paese che praticamente, come è già stato ricordato rappresenta 13 punti di PIL cui la senatrice Tiraboschi ipotizzava una possibile aggiunta di 3 punti di PIL con la digitalizzazione, e sono assolutamente d'accordo: questa è la via in modo più assoluto. Cercherò di essere telegrafico rimanendo nei 4 minuti. Le domande che le hanno posto sono domande che probabilmente il settore del turismo fa da molto tempo. Cerco di aggiungere alcuni argomenti sui quali vorrei ragionasse circa il percorso che porterà, spero, a una riforma del settore: ci sono dei disegni di legge, come era stato ricordato, alla Camera a firma Andreuzza, al Senato a firma Centinaio, ci sono anche degli strumenti sui quali lei può attingere eventualmente delle valutazione, delle informazioni.
Lei ha parlato di tante cose, ha messo sette punti, sono quelli che secondo me riguardano veramente il settore nel suo dettaglio. L'ammodernamento delle strutture ricettive passa anche attraverso l'applicazione del superbonus 110 per cento alle strutture ricettive. Attualmente il settore del turismo vive un momento di grande difficoltà: ha pagato la TARI per tutto l'anno pur non avendo avuto la possibilità di lavorare per tutto l'anno. C'è la richiesta fortissima dell'abolizione o comunque della riduzione dei canone RAI e Siae all'interno delle strutture ricettive perché non si vede perché il servizio venga tassato o venga pagato, in qualche modo. C'è il tema delle guide turistiche, c'è un disegno di legge pronto e depositato sulle guide turistiche, un settore che ha praticamente visto il buio totale in questo periodo di pandemia, oltretutto finito dentro il meccanismo della Bolkestein in modo assolutamente non corretto e non coerente. Su tale argomento ricordo che abbiamo presentato più volte emendamenti per cercare di fare uscire anche loro da questo tritacarne incredibile della Bolkestein. Il comparto balneare attende, ha atteso durante tutto il periodo gestito dal Ministro Franceschini che si applicassero finalmente o fossero fatti finalmente i decreti attuativi sulla legge 145 del 2018, la legge Centinaio, che consentisse finalmente la tranquillità al settore alla luce del grande sforzo fatto con la predetta legge 145.
Il potenziamento di Enit che è uno strumento, una struttura, è un coordinamento riguardante la promozione: anche su questo secondo me c'è qualcosa su cui non possiamo derogare. Lei ha parlato dell'accesso al credito. Molti di coloro che hanno usufruito del decreto liquidità oggi probabilmente sono difficilmente rifinanziabili: e invece sarebbe proprio questo il momento di finanziarli perché quella precedente fu l'epoca del consolidamento, del resistere in qualche modo. Lei ha parlato invece di prospettive, e senza un ulteriore accesso al credito, la prospettiva sarebbe sicuramente peggiore.
Lei ha presente quanto il territorio nazionale sia variegato e differente in termini turistici, peraltro conosce perfettamente anche la Liguria essendone un frequentatore, e quindi il confronto con le regioni è necessario e benvenuto. Ci deve essere un grande coordinamento nazionale sul settore del turismo, in specie per quella che è la questione della sua promozione. Credo che la mobilità sia decisiva. Lei ne ha anche parlato. Al di là delle singole competenze del Ministero del Turismo e del Ministero dei Trasporti, è necessario collaborare affinché sia consentito ai turisti di accedere comodamente alle località balneari, alle località di montagna, alle località turistiche ovunque siano: il vero problema sta lì. Non è possibile passare sei ore in coda per raggiungere le località di vacanza.
Ritengo anche che l'istituzione di un fondo strategico a salvaguardia sia necessario; sui green pass aspetto anch'io ulteriori delucidazioni perché credo che sia l'unico strumento possibile affinché la gente circoli ancora e quindi il turismo possa proseguire.
ANGELA MASI. Sì grazie presidente, ringrazio il Ministro per l'audizione. Innanzitutto volevo chiedere a lei presidente se poi si potrà avere una relazione dettagliata sulle questioni poste che ha sorvolato il Ministro, perché, magari, sapere su ogni punto qualche dettaglio maggiore in particolare Pag. 13 sul punto sulla parte del PNRR in maniera che possa essere utile anche per la redazione del parere che dovremo rendere nei prossimi giorni. Vengo alle domande, ne ho una sintesi di tutte quelle del gruppo della Camera del Movimento 5 stelle.
Nella tabella A del decreto di istituzione del Ministero del turismo si parla di un corposo organico di persone per il nuovo Ministero. Volevo capire se ci sarà un unico dipartimento e quali sono le tempistiche affinché il nuovo Ministero sia veramente operativo, perché anche quando ci furono gli altri passaggi, si impiegarono alcuni mesi per spostare risorse e personale. Vorrei, inoltre, sapere se ci saranno uffici dedicati al turismo sostenibile e al turismo lento, perché al di là di quello che dice il collega Zucconi il turismo lento non è una baggianata: anzi i numeri sul turismo sia dei cammini sia legato alle ciclovie sono in aumento nonostante la pandemia e quindi dovremmo attenderci un'ulteriore crescita di questa tipologia di turismo.
Al di là della Pasqua, dove sappiamo ci saranno ancora forti restrizioni, vorrei capire come far ripartire la stagione turistica, perché l'anno scorso l'Italia si è spesa molto anche dal punto di vista della promozione nella stagione estiva e siamo riusciti comunque a salvare quella stagione, ma quest'anno cosa si farà? Perché a oggi non è ancora chiaro. Qualcuno già l'ha detto, si sta parlando molto di passaporto vaccinale e di altre situazione che possono facilitare gli spostamenti e sia le agenzie di viaggi che le strutture ricettive hanno necessità di avere un'informazione dallo Stato italiano e dal suo Ministero su dove si sta andando. E anche a livello europeo: qual è la posizione del nostro Paese? Anche in tema di ristori, non è chiaro se nel prossimo provvedimento ci saranno misure ad hoc sul turismo oppure se le imprese usufruiranno delle misure generiche previste per tutti. L'Europa ha messo al centro delle politiche, anche nel Recovery, il turismo sostenibile, e quindi volevo capire, anche per migliorare il piano, se ci sono delle misure nuove che sta rivedendo anche in tema, qualcuno l'ha accennato, di sostenibilità e di efficientamento energetico delle strutture ricettive, termali e ristorative, cioè se si pensa di aumentare il tax credit riqualificazione oppure se si pensa di lavorare sul discorso di ecobonus come il 110 per cento.
Nel piano del Recovery è prevista una riforma del settore turistico. Volevo capire se lei vuole spendersi, quale tematica di particolare riforma di questo settore, sul tema della sburocratizzazione per le imprese. Sul post Covid: l'Italia dovrebbe essere più competitiva sui temi legati alla natura, alla sostenibilità, al benessere. Volevo capire se intende potenziare la rete dei cammini con particolare attenzione al sud, dato che nelle schede che ci sono pervenute ci sono solo tre cammini previsti nel piano del Recovery. Sulla formazione: ci sono quattordici ITS dedicati al turismo, di cui 3 in Lombardia e pochissimi corsi di studi nelle università. Quindi volevo capire se lei intende rafforzare l'offerta pubblica formativa sull'intero territorio, con particolare attenzione allo sviluppo di figure professionali e alle nuove sfide di sostenibilità e digitalizzazione, come ci chiede l'Europa. Arrivo alle ultime due domande. Ritiene sia necessario lavorare a un protocollo per la gestione di una messa in sicurezza del turismo invernale e quindi trovarci pronti per l'avvio della prossima stagione e particolarmente quella dello sci?
Il turismo inoltre è un settore, lo sappiamo, estremamente competitivo. In Europa abbiamo dei Paesi che sono molto competitivi con noi. Volevo capire se sta pensando a degli strumenti da mettere in campo per difendere il comparto da immagini negative utilizzate o sfruttare dai nostri competitors? Si pensi al gelato in Piazza San Marco che costa 50 euro anche quando in realtà non è così. L'ultima domanda e chiudo presidente. Non ha detto nulla sul Mezzogiorno: chiaramente auspico che questa sia stata semplicemente una svista o comunque che ciò sia dipeso dai tempi ristretti che abbiamo a disposizione, quindi colgo l'occasione per chiederle se ci sono delle misure ad hoc previste per il sud. Grazie.
LUCA SQUERI. Eccomi, grazie. Ringrazio il Ministro per l'intervento, non posso che cominciare facendogli un in bocca al Pag. 14lupo sincero per l'onere, ma anche l'onore che ha di ricoprire la carica di un Ministero che finalmente ha riacquistato la sua autonomia, la sua autorevolezza, Ministero con portafoglio, per cui davvero auspichiamo un'inversione di rotta non a 360, come l'amico Zucconi auspicava, perché se no non ci sarebbe nessuna inversione, ma a 180 gradi. L'amico Zucconi mi consentirà la battuta. Detto questo io ho apprezzato i riferimenti che il Ministro ha fatto nella duplice valenza del suo Ministero, cioè quella di valorizzare il patrimonio in termini di attrattività di quello che è il turismo nel nostro Paese, ma anche in termini di rapporti con gli altri colleghi dei Paesi che hanno un interscambio mondiale sul turismo italiano: penso che sia altrettanto importante valorizzare questo aspetto. Le domande che volevo fare sono già state fatte dai colleghi, le ribadisco perché così il Ministro può sapere quale sia l'aspettativa su questi argomenti e soprattutto riferita all'attesa che il mondo del turismo ha sul discorso dei ristori.
Per cui: quanto e cosa di specifico c'è nel decreto che a giorni dovrà uscire perché, immagino come tutti i miei colleghi, siamo costantemente pressati dai vari operatori che chiedono notizie su un aspetto che è vitale per la loro sopravvivenza. Per cui concludo, rinnovando i miei auguri e sono davvero convinto che finalmente al turismo, con questo nuovo riordino ministeriale che c'è stato, individuandolo, finalmente, il Ministro del turismo come ruolo autonomo e slegato da altre incombenze, potrà dare importanti risultati al nostro sistema. Grazie.
MATTIA MOR. Grazie presidente, grazie Ministro. Non andrò a replicare cose già dette prima e anche accennate bene dalla collega Moretto. Tre spunti veloci – non parlerò di situazione pandemica, che la consideriamo come emergenza da risolvere, come penso sia per tutti noi. Ci sono tre cose strutturali su cui bisogna intervenire. Una è che l'Italia ha un problema di dimensione delle aziende di tutte le filiere, ma forse nel turismo ancora di più: sappiamo che non abbiamo grandi gruppi alberghieri, ma sappiamo che sono i grandi gruppi alberghieri che aiutano per certi versi a fare attrazione a livello globale con un turismo che tornerà a crescere in maniera inevitabile nel mondo, per cui ci piacerebbe capire qual è la strategia del suo Ministero in unione con la Cassa Depositi e Prestiti soprattutto in merito a quella che è la creazione di maggiore aggregazione di campioni nazionali in questa direzione, così come circa la possibilità anche di nostri operatori che già sono forti che possono fare acquisizioni per poter crescere nel settore.
Seconda cosa il tema, che lei ha citato, della promozione del sistema Paese. È più che fondamentale. Sappiamo che deve andare a operare con quello che è il problema del titolo V della Costituzione e delle singole regioni, ma soprattutto deve avere una visione strategica che deve essere messa in campo e su cui noi saremo felici di lavorare insieme, anche viste le esperienze personali di chi ha fatto un mestiere di questo tipo. Però resta una strategia che deve essere soprattutto di grandi investimenti. Se penso a Enit, che è una struttura che va rilanciata, penso che gli investimenti devono essere orientati molto più sulla comunicazione, sulla promozione piuttosto che sul personale. Sappiamo che Enit purtroppo ha storicamente un budget strutturato molto più sul personale che, appunto, sugli investimenti in comunicazione. Ultima cosa che è collegata però direttamente alla promozione, è la tematica della digitalizzazione. Le parlo dopo avere lavorato a una grande piattaforma tecnologica globale e essendomi occupato di promozione dell'Italia e delle aziende italiane in Asia: quello è uno dei luoghi dove bisogna fare una comunicazione e un investimento o leva di investimento privato per le nostre imprese perché vadano a raccontarlo sui mercati mondiali. Lungi da noi l'idea di fare lo Stato imprenditore o che lo Stato debba investire in una sorta di Booking nazionale. Ritengo però che possa essere leva di investimenti privati e quindi bisogna investire sulle piattaforme che abbiamo in Italia e anche, sempre magari in collaborazione con CDPI – in questo caso con CDPI ventur capital – magari stimolare la creazione di nuove Pag. 15aziende che sanno sicuramente fare un mestiere di promozione del Paese meglio di come possa saper fare una regione o il Governo stesso. Grazie.
FRANCESCO GIACOBBE. Grazie presidente, grazie Ministro per l'intervento e la panoramica che ci ha presentato. Mi permetta di offrirle un po' di opinioni da parte di chi per due terzi, oltre due terzi, della sua vita ha vissuto all'estero e quindi ha visto come l'Italia si promuove e l'interesse che c'è nei confronti dell'Italia. Per dirle una cosa semplicissima, in questi giorni ero in contatto con i miei amici neozelandesi: alcuni di loro mi esprimevano il desiderio, un po' assurdo, che vincesse Luna Rossa perché avrebbe potuto essere una buona scusa per visitare l'Italia. C'è una grande fame d'Italia nel mondo e bisogna stare attenti a come la utilizziamo, come la promuoviamo e come riusciamo ad attrarre turismo, perché se la pandemia ha tolto una gran parte di quei 13/14 punti di PIL, siamo certi che una volta che si supera questo periodo dobbiamo essere pronti a gestirla di nuovo.
Quindi due cose volevo dirle come opinioni. Innanzitutto sono d'accordo con quello che è stato detto precedentemente: dobbiamo salvare la struttura, quindi occorrono i ristori, i sostegni, ma la prego anche di considerare i sistemi di ammortizzatori sociali per i dipendenti del settore turismo in particolare di quei settori del turismo che con la fine della pandemia non si riprenderanno subito e quindi avranno bisogno anche di ulteriore assistenza e aiuto. Come promuoviamo il brand Italia? Mi permetto di dire qualcosa su questo perché penso che sia molto importante capire che l'Italia per se non ha bisogno di essere promossa, diceva bene l'onorevole Mor prima, bisogna parlare di promozione Paese, più che promozione d'Italia come destinazione turistica. Occorre invece fare conoscere l'Italia in maniera interdisciplinare: chi viene in Italia non viene solo perché c'è Roma, Firenze e Venezia, ma viene anche perché c'è l'ambiente, ci sono le spiagge, c'è la storia, c'è la cultura, ci sono le tradizioni, ci sono stili di vita ai quali, almeno per una piccola parte della propria vita, si vorrebbe partecipare.
Bisogna far conoscere questa parte qui e, mi creda, gli italiani nel mondo – sono 70 milioni e passa quelli di origine italiana –, contribuiscono a diffondere questa immagine dell'Italia tutti i giorni, dal punto di vista dello stile di vita e di quello che ci si aspetta qui. Non solo ci ricordava uno degli interventi precedenti di un grande settore del turismo italiano che è quello del turismo di ritorno. I miei figli, le mie nuore che non sono mai stati in Italia, la prima cosa che vogliono andare a fare in Italia è di andare a vedere i borghi, i paesi dei loro nonni e bisnonni. E mi creda che per promuovere quella parte dell'Italia – sì è vero possiamo farlo con tante pubblicità – contribuiscono tanti altri fattori, come dicevo prima interdisciplinari: la migliore promozione della Sicilia negli ultimi venti anni sono state le serie tv di Montalbano. Però guarda caso non possiamo avere accesso alla RAI in molti Paesi extra europei a causa del copyright. Quindi la prego di avere questa visione interdisciplinare, interministeriale, quando si parla della promozione partendo dalla promozione della lingua, dalla promozione delle attività culturali, dalla promozione di attività anche di interscambio investendo sugli operatori turistici stranieri, investendo sui nostri giovani che sono all'estero e che possono portare non solo sé stessi come turismo di ritorno, ma anche i loro amici. Per fare questo ci diceva qualcuno prima, e sono d'accordo, occorrono infrastrutture e trasporto: senza infrastrutture e trasporto di borghi possiamo sempre parlarne però, mi creda, è difficile arrivare nei piccoli paesini del sud Italia, è difficile arrivare nei piccoli paesini della Sicilia, tutti ci vorrebbero andare ma si scoraggiano. E quando arrivano non trovano le strutture ricettive. Quindi la questione, anche dell'ecobonus, delle ristrutturazione delle case, l'albergo diffuso sono dei concetti sui quali dobbiamo lavorare e non occorrono tanti questionari, non occorre fare ricerca bisogna solamente agire e mettere le risorse.
La digitalizzazione è essenziale, specie con le nuove generazione; che poi sia tramite Pag. 16Booking o sia tramite un ente nazionale non entro nel merito, però è importante creare gli strumenti digitali che permettano alle persone e al mondo di conoscere anche le parti più remote dell'Italia. Da questo punto di vista mi pare che nel decreto crescita del 2019, nella legge di bilancio 2021 si era lanciata l'idea di costruire una banca dati delle strutture ricettive: farà parte del processo di digitalizzazione? È stato già avviato il lavoro da questo punto di vista? Dove siamo arrivati? Ministro, da parte nostra la massima disponibilità a lavorare, a consigliare, a dare la nostra opinione e molto spesso quello che vediamo dall'Italia, dell'Italia nel mondo è diverso da quello che nel mondo vedono dell'Italia. Quindi utilizziamo le risorse al meglio perché io sono sicuro che ci sarà un grande afflusso di turisti alla fine della pandemia e dobbiamo essere in grado di gestirlo. Grazie.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ. Grazie, grazie presidente. Ringrazio il Ministro per la sua partecipazione di oggi, molto importante, perché credo che il turismo non debba ricordare a noi tutti quanto sia importante sulla crescita del Prodotto Interno Lordo. Vorrei fare tre domande al Ministro. La prima è come pensa di muoversi sulle piattaforme e-commerce internazionali per quanto riguarda le prenotazioni. Perché io credo che questo crei dei grossi disagi a coloro che operano sul territorio nazionale. Ricordo anche al Ministro, se avrà voglia, di andarsi a leggere la proposta di Fratelli d'Italia del 2019 dove noi dicevamo di fare una piattaforma made in Italy, credo questo potrebbe rivelarsi molto importante. La seconda domanda è sul bonus vacanze, perché quando c'era il precedente Ministro, Franceschini, sempre sentito in audizione nella nostra Commissione, facemmo notare noi di Fratelli d'Italia come male e poco aveva funzionato. Male perché il provvedimento toglieva liquidità agli albergatori che di fatto dovevano anticipare ciò che il Governo aveva messo in atto. Quindi volevo sapere la sua posizione su questo bonus vacanze che, ripeto, per noi è stato un pessimo strumento e che non è certamente servito per aiutare gli operatori del turismo. La terza questione invece: sui sostegni, o ristori – adesso mi pare che l'unica cosa che sia cambiata, Ministro, è il nome, ma non vediamo effettivamente novità, considerato che anche questo Governo ha deciso comunque di continuare nella stessa politica delle chiusure –, volevo capire che cosa state prevedendo di fare di più, in termini di risorse, cioè percentuali – almeno quello che chiediamo noi – dei costi fissi: sottolineo i tempi perché il tempo non è una cosa poco importante per chi fa impresa.
L'ultima domanda è quella che secondo me è importante, perché io, come ha detto qualche collega precedente, ritengo che quando finirà questa maledetta pandemia o quando il Governo magari finirà di chiudere sempre tutto e di più – abbiamo avuto in questi minuti una notizia che la regione Lombardia anche dopo Pasqua continuerà il lockdown, spero sia falsa – dovremo essere pronti a ripartire immediatamente. Volevo dunque chiedere come vi state preparando anche in base a quello che è descritto nel recovery fund per fare delle infrastrutture, anche in termini di porti. Porti che nella nostra Nazione mancano: mancano ad esempio i porti per potere ospitare le navi da diporto di certe dimensioni. Chiedo quindi se è previsto qualcosa in tal senso. Auguro buon lavoro al Ministro.
PRESIDENTE. Grazie senatrice. Abbiamo concluso gli interventi. Cedo la parola al presidente Girotto prima di restituirla al Ministro. Mi consentirà Ministro, nel salutarla, di augurarle buon lavoro e anche invitarla nuovamente a partecipare alla nostra Commissione, perché è del tutto evidente che il turismo ricopre un ruolo fondamentale nell'economia del nostro Paese. Mi piacerebbe sentirle anche esprimere il suo punto di vista rispetto alla collocazione del turismo in merito al PNRR in quanto sicuramente il qui e ora, cioè la difficoltà del momento che lei ben ha evidenziato, così come i colleghi hanno ripreso, è decisamente rilevante e importante – quindi l'attenzione ai ristori, al sostegno, alle imprese e al comparto – è evidente, e però penso che sarà importante sentirla anche in merito al lavoro che dobbiamo fare nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, capire anche il suo punto di vista in Pag. 17merito a un progetto di più lunga durata, quindi al piano che ci apprestiamo a presentare all'Unione europea. Penso possa esserci molto utile anche per le riflessioni e la discussione che dovremo affrontare nelle prossime giornate. Grazie. Passo la parola al presidente Girotto.
GIANNI PIETRO GIROTTO, presidente della 10ª Commissione del Senato. Grazie presidente e grazie Ministro per l'intervento. I miei sono saluti ufficiali visto che è la prima occasione ufficiale in cui ci incontriamo. Lei sa certamente che noi abbiamo svolto un affare assegnato che era iniziato prima del Covid quindi con dei presupposti chiaramente estremamente diversi da quelli con i quali abbiamo dovuto confrontarci invece nell'ultimo anno. Questo affare assegnato ha visto l'audizione di numerosissimi interlocutori. Adesso avremo piacere di confrontarci con lei per scrivere una bozza di risoluzione che non rimanga carta straccia ma si trasformi velocemente in qualcosa di pratico. Ufficialmente già le chiedo di prestare la dovuta attenzione e di poterci incontrare al più presto. Questa è una cosa propositiva perché abbiamo già scritto una bozza di risoluzione che vede la maggioranza della Commissione coerente e convergente su quanto abbiamo scritto. Poi ci sono alcune cose su cui bisognerà avere un supplemento di discussione tipo Bolkestein e altri argomenti ancora caldi, ancora da dirimere. Nel salutare nuovamente e confermarle che la ricontatteremo ufficialmente a breve per questa scrittura a quattro mani della risoluzione conclusiva di questo affare assegnato, le auguro buona giornata e buon lavoro, e anche a tutti i colleghi.
PRESIDENTE. Prego Ministro.
MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del turismo (intervento da remoto). Bene, grazie. Innanzitutto mi pare evidente che sarà necessario che ci si riveda. Ho perso il conto, mi sono fermato a 120 domande, poi non le ho più numerate. È evidente che ci sia la necessità di un confronto ed è evidente anche l'importanza di questo settore perché va da sé, c'è tanto lavoro da fare. Cercherò di dare risposte a quasi tutto: per quello che resta indietro ci risentiremo anche perché il tempo è quello che è. Vado veloce in ordine. Petazzi, due domande: risorse e frammentazioni. Sulle risorse, vado a memoria, ci sono circa 230 milioni, 228 se non sbaglio, per la precisione, per quanto riguarda agenzie e tour operator. Per cui vedremo anche in quali modalità accelerare i rimborsi. Preferisco dire rimborsi perché di fatto abbiamo a che fare con soggetti che non hanno avuto la possibilità di lavorare.
Frammentazione. Così inizio a rispondere anche a Zucconi. Frammentazione, dal punto di vista costituzionale, delle competenze. È stato detto: «Sì cambiamo la Costituzione». Ma prima che cambiamo la Costituzione passano gli anni: lavoriamo con quello che c'è. Tra l'altro è possibile lavorare con quello che c'è, perché il punto chiave su cui dobbiamo collaborare tra enti territoriali, è venuto fuori da tantissimi dei vostri spunti e domande, riguarda la digitalizzazione e la promozione digitale del brand Italia nel mondo. Però l'articolo 117, secondo comma, lettera r) della Costituzione dice che la gestione del dato è competenza esclusiva, quindi non è un problema lavorare in squadra, basta che ognuno fa quello che deve fare a casa sua. Quello che deve fare a casa sua il Ministero del turismo è organizzare bene in questo sistema la parte digitale che poi si integra con tutto quello che c'è e ci sarà di buono nel settore di pubblico e di privato. Quindi si può fare tranquillamente.
Altre questioni. Zucconi ha fatto sei, sette domande: sulla Costituzione abbiamo detto; per quanto riguarda il mare, la Bolkestein, così rispondiamo una volta solo su un tema che è diventato un ever green, mi verrebbe dire, perché se ne discute da un po' di tempo. Partiamo dalle cose semplici: noi dobbiamo essere convincenti con l'Europa in questa trattativa che ci sarà. L'obiettivo minimale che abbiamo è di avere una stagione ordinata quest'anno: cerchiamo di mettere in campo delle azioni che ci portino ad avere una stagione ordinata, perché l'ultimo problema che vogliamo avere, già ne abbiamo mille, è almeno quest'anno un ulteriore questione Pag. 18relativa alla Bolkestein dal punto di vista dell'operatività del sistema mare.
Superbonus, così iniziamo a rispondere anche a tutte le questioni superbonus: è uno dei temi che mettiamo come Ministero del Recovery, proprio come una delle modalità di miglioramento delle strutture dal punto di vista qualitativo, magari anche estendendolo il superbonus. Il superbonus efficienza energetica certamente, ma, se Dio vuole, ci sono delle strutture soprattutto quelle di alta gamma che sono già a posto da quel punto di vista, per cui bisogna anche vedere di estendere un po' le tipologie. Per esempio anche noi di anno in anno rinviamo sempre l'antincendio perché c'è sempre l'emergenza e non si riesce mai a farlo: e quindi perché non usare anche il superbonus per sistemare l'antincendio, giusto per fare un esempio? Già che ci siamo perché non estendere anche il bonus facciate alle facciate interne? Perché no? Per un albergo è logico che non si metta a posto solo la facciata che dà sulla piazzata. Perché non estendere il bonus facciate anche fuori dai centri storici? Perché va da se che non ci sono solo strutture nei centri storici. Lì si può ampliare molto il campo di azione e fare qualcosa che ha un senso.
Per quanto riguarda il tema, così rispondo a un po' di domande, green card, green pass, come dir si voglia: questa interlocuzione è in corso a livello europeo, vediamo l'esito, è monitorato con la massima attenzione, domani ci sarà un primo passaggio e poi ci sarà un passaggio a fine mese e lì sapremo un po' dove si va a parare. Va da se che nel frattempo intanto i privati si stanno organizzando, basta vedere il sito di Ryanair. Sostanzialmente i privati vanno un po' in quella direzione. L'importante è andare in squadra, noi sappiamo che ci sono posizioni differenziate a livello europeo: i greci che spingono molto di più insieme agli spagnoli e qualcun altro è più freddo; noi siamo in mezzo, per dirla molto serenamente, con un unico obiettivo, quello di non farci bagnare il naso da qualcuno. Sul tema della semplificazione in generale – poi ci torneremo quando parleremo del portale. Sostanzialmente il digitale lo vediamo come strumento principe per la semplificazione: pensiamo a un turista che viene oggi e deve andare da una parte a pagare la tassa di soggiorno, dall'altra in questura per dire dove sta e per quanti giorni, ecc. Sono tutte cose che in un mondo normale fai una volta sola e non ci pensi più.
Senatore Croatti, anche qui tante questioni. In generale sugli indennizzi, e quant'altro, del prossimo decreto rispondo molto semplicemente che commenteremo il decreto quando sarà approvato nel Consiglio dei Ministri. Fino ad allora non faccio anticipazioni perché non mi sembra né giusto, né corretto, né opportuno. In generale possiamo dire che c'è una filosofia diversa che va su interventi generali e più veloci possibili. Quindi invece di fare tanti piccoli interventi su singole tipologie, ricordiamo il problema dei codici Ateco, si va con misura generale che riguarda sostanzialmente tutti il più veloce possibile.
Bonus vacanze, così rispondiamo al bonus vacanze, i dati sono questi: dei 2 miliardi e 400 milioni destinati al bonus vacanze a oggi ne sono stati spesi 830 milioni. Quindi 830 milioni su 2.400. Nel milleproroghe l'abbiamo saggiamente prorogato. Perché dico saggiamente prorogato? Perché intanto la misura c'è e avrà l'effetto che avrà. Quest'anno vedremo che effetto avrà: l'importante è che tutto questo importo resti al settore, cioè il nostro obiettivo è che queste risorse rimangano in ogni caso al settore. Poi comunque avremo modo di confrontarci penso anche nell'iter del decreto sostegni in Assemblea e vedremo un po' che cosa può succedere anche su questo aspetto.
L'Enit, sì è finanziato, ma non mi ricordo qual è la cifra esatta, però non riguarda le cifre che abbiamo detto prima.
Sullo sport: che sia una politica da seguire in unione con il turismo va da se, così come la cultura. Nessuno pensa a compartimenti stagni, così inizio a rispondere all'onorevole Soverini, nessuno pensa a compartimenti stagni: bisogna pensare in un'ottica di sistema turismo, sistema dell'industria del turismo. Quindi in un'ottica integrata. Pag. 19
Per quanto riguarda in particolare il Recovery è inutile che ci si mette a spaccare il capello in quattro per dire questa parte è cultura, questa parte è turismo. Ci saranno inevitabilmente delle sovrapposizioni l'importante è lavorare tranquillamente e serenamente bene insieme. Il Giubileo. Quanta parte del Giubileo è cultura, quanta parte è turismo, è possibile definirlo a priori? L'importante è che le risorse vengano spese bene. Questo è l'unico nostro scopo – tra l'altro devo dire che con il Ministro Franceschini vado d'accordissimo quindi il problema non si pone neanche – in questa fase, chi verrà dopo se la vedrà, non è un problema. L'importante è mettere in piedi delle azioni efficaci più che andare a dire questo fa parte della cultura, questo del turismo, questo dello sport e via, perché necessariamente ci saranno sempre sovrapposizioni.
ITS, d'accordissimo sulla professionalità e quindi inizio già a rispondere anche a domande successive. Gli ITS ma anche corsi universitari dedicati perché no. Sappiamo tutti quanto è importante sviluppare professionalità nella produzione di nuove tipologie di offerte, soprattutto sul digitale. Avere una piattaforma che preveda un sistema digitale che consente anche a nuove tipologie, a nuove start up, di mettersi in campo chiaramente aumenta l'offerta del sistema turismo. Quello che deve fare il centro è creare il sistema, di modo che i punti possano accedere ai big data, agli strumenti esistenti, alle informazione esistenti. Questo è l'obiettivo, in un unico contenitore si andrà a fare produzione, ci sarà il catalogo, ci sarà il booking, ci sarà il territorio, ci saranno i pagamenti. Quindi è proprio pensare in maniera integrata tutto il sistema.
Senatrice Tiraboschi, parlavamo di infrastruttura digitale, sostanzialmente ho risposto adesso. È chiaro che è una cosa che ci porta uno sviluppo nel medio lungo termine. Guardiamo però giustamente anche in retrospettiva: se andiamo a prendere i dati 2004/2014 si vede che l'Italia – che è il più bel Paese del mondo – non crescendo come i migliori ha perso 25 milioni di turisti. Abbiamo perso 25 milioni di turisti anche perché non siamo stati velocissimi come altri Paesi sono stati: senza andare lontano basta guardare la Spagna ma anche il Giappone, giusto per fare due esempi uno dall'altra parte del mondo. Quindi abbiamo enormi potenzialità.
Tema aree interne, borghi eccetera, chiarissimo. Senza arrivare al fenomeno estremo dei nomadi digitali, che non so se qualcuno conosce, però è evidente che noi abbiamo la possibilità di far vivere l'intero sistema Paese, cosa che altri Paesi non hanno come l'Italia. Faccio un esempio per capirci: se uno arriva con una nave da crociera oggi, soprattutto oggi, ma questo rimarrà anche in futuro, ha più voglia di stare all'aperto, quindi ha bisogno di esperienze diverse, cose che l'Italia è in grado di fornire molto di più di tanti altri Paesi. La capacità del sistema turismo deve essere quello di farle conoscere, fare conoscere tutte queste opportunità, anche perché, come diceva qualcuno, giustamente nei borghi ci devi arrivare, quindi non è solo fornire l'infrastruttura dal punto di vista della connettività eccetera, ma devi anche avere banalmente la strada, lo dico da milanese che per andare a Matera quando sarà finita la strada ci mette due ore. Prima, finché la strada non è finita, una volta arrivati in aereo c'è purtroppo anche l'infrastruttura fisica stradale da utilizzare. Quindi tantissime connessioni del sistema dei borghi riguardano le infrastrutture, per non parlare, connesse a queste, del sistema delle dimore storiche che vanno valorizzate e che sono capillari su tutto il territorio, che anche questo è un modo per far vivere i borghi; per non parlare poi delle ferrovie storiche che non andando sulle tratte tradizionali consentono di aprire, oltre alle tradizionali, porte a tutto il sistema turismo.
A Ripamonti abbiamo già risposto a tante cose in particolare 110 per cento, eccetera.
Masi. Operatività, l'operatività è totale, noi abbiamo già l'organico in decreto, manca solo il regolamento organizzativo che dovrebbe essere sottoposto al prossimo Consiglio dei Ministri. Quindi il Ministero è operativo a 100 per cento anche se manca Pag. 20questo piccolo dettaglio, cioè il regolamento organizzativo che è praticamente assentito, una formalità. Sull'estate: del digital pass abbiamo già detto seguiamo l'evoluzione; quello che conta in particolare adesso è vedere cosa si può migliorare dei protocolli esistenti. I protocolli esistenti sono sostanzialmente validi, la differenza rispetto con l'anno scorso è che allora non sapevamo cosa sarebbe accaduto l'indomani mentre ora abbiamo l'esperienza dell'intero anno passato. L'esperienza dell'anno scorso è che sostanzialmente d'estate si può vivere la vacanza quasi normalmente con alcune precauzione in più. Le precauzioni in più sono i protocolli, sono stati testati sul campo, funzionano e ci saranno dei piccoli aggiustamenti da fare. Stiamo raccogliendo suggerimenti e, come dicevamo, ci vedremo con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIT) e con quello della salute, soprattutto per l'aspetto riguardante i trasporti, ma non solo. Ove ci fossero altri particolari miglioramenti da fare – perché no – ne parleremo. Di modo che quando si dà la data di apertura uno apre e sa già esattamente le regole che sono e non ha da inventare niente potendo programmare per tempo e soprattutto prendere prenotazioni per tempo, cosa assolutamente importante.
Del PNRR ne parleremo domani più approfonditamente, perché è prevista una audizione proprio su quello. Oggi anche per motivi di tempo sono andato molto veloce. Ma i punti chiave li abbiamo sostanzialmente citati. Essenziale la trasformazione digitale, il grosso dell'investimento soprattutto dal punto di vista di prospettiva è su quello. Il rilancio della competitività, miglioramento delle strutture, canali finanziari anche oltre il sistema bancario, quindi dare delle possibilità soprattutto alle realtà di dimensioni più grandi di avere anche le risorse sufficienti per comprare tempo, che è una necessità in questa fase e anche di garantire accesso al credito a tutti quelli che ne hanno la possibilità, più altre misure un po' più di dettaglio sulle quali per motivi di tempo sono costretto a sorvolare.
Sara Moretto. Operatività: abbiamo già detto che il Ministero è già operativo. Sulla governance mi soffermo su due elementi: da un lato, come abbiamo detto, stabilire un rapporto periodico fisso con gli enti territoriali, di modo che in particolare con le regioni, ma anche con i comuni ci sia un contatto costante proprio per lavorare in squadra perché qui non abbiamo tempo, non abbiamo tempo dobbiamo andare veloci il più possibile. Per quanto riguarda l'Enit, sì c'è la possibilità di fare qualche miglioramento anche dal punto di vista statutario, valuteremo, soprattutto quello che è importante è anche qui coordinare meglio l'azione di promozione con le regioni per evitare duplicazioni e quant'altro – cosa che abbiamo visto negli anni scorsi, adesso un po' meno –, però dobbiamo spingere molto di più sulla promozione unitaria. Su quello abbiamo l'assenso da parte sostanzialmente di tutti.
Assolutamente nessuna divisione in turismi. Voglio essere chiaro su questo punto: i turismi esistono ma per noi il Ministero è del turismo, quindi per noi si ragiona in un'ottica integrata. In un'ottica integrata noi dobbiamo fare lavorare bene tutte le funzioni che riguardano il turismo: ricettività, prenotazioni, pagamenti, trasporti, tutto quel che è legato al turismo deve lavorare in maniera coordinata. Poi va da se che ci sono singole tipologie di turismo: ma guai a pensare alle singole tipologie in maniera separata l'una dall'altra anche perché poi le esperienze si mescolano. In una stessa famiglia ci sono quattro persone che la pensano in maniera diversa e hanno quattro tipologie di turismi preferiti: quindi è impossibile ragionare a compartimenti stagni, anzi è un errore ragionare a compartimenti stagni.
ITS: abbiamo detto, anche sotto l'aspetto territoriale. Il problema degli ITS è che nascono anche in osmosi con il sistema imprenditoriale, laddove questo è più debole è più difficoltoso far partire un ITS. Però penso che sia opportuno diffondere il più possibile un modello che funzioni: laddove c'è e funziona bene crea posti di lavoro. Dovremo però – e questo è uno sforzo generale che non riguarda il solo turismo, riguarda il sistema Paese – far capire che tra le scelte possibili non esiste Pag. 21solo il liceo ma ci sono altri tipi di scuola che, anzi, spesso assicurano un posto di lavoro più dignitoso rispetto a quello che riesce a trovare chi esce dal liceo. Mi verrebbe da dire: chiamiamoli tutti licei e abbiamo finito... ma è una battuta che faccio solo per i colleghi!
Inverno prossimo. Il prossimo, dal nostro punto di vista, deve essere un inverno normale. La novità rispetto all'anno scorso è che l'anno scorso, senza armi adeguate a nostra disposizione, è arrivata l'estate e con la bella stagione le cose sono andate meglio, ma poi è finita l'estate. La novità di quest'anno è il vaccino: l'obiettivo è finire il piano vaccinale entro la fine dell'estate, come è negli obiettivi del Governo. A quel punto l'inverno sarà un inverno normale. Dobbiamo darci questa come prospettiva, poi sicuramente ci saranno tutti i protocolli del caso per essere un po' più tranquilli, però la prospettiva deve essere di arrivare ad avere un inverno normale.
Mezzogiorno: il Mezzogiorno, lo sappiamo, ha delle potenzialità pazzesche, basti pensare al fatto che otto Regioni fanno la metà dei visitatori turistici stranieri che fa il Veneto! Vuol dire che abbiamo una potenzialità enorme inespressa, dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno e fare esprimere questa potenzialità. Non vorrei ripetermi, il tema è sempre quello che abbiamo detto prima: un approccio trasversale che va dalle comunicazioni, ma soprattutto, all'infrastruttura digitale, a questo benedetto sistema digitale che deve fare conoscere tutto il Paese nel suo complesso. Poi quando uno arriva in Italia avrà solo l'imbarazzo della scelta: intanto facciamolo venire e poi, dopo, sarà lasciato alla capacità di ciascuno promuovere al meglio la propria realtà.
L'onorevole Mor aveva posto questioni relative alla dimensione e all'aggregazione: prima, anche qui per motivi di tempo, sono andato veloce e ho saltato il punto che riguardava il favorire l'aggregazione di impresa. Soprattutto in talune realtà è opportuno che si raggiunga una fase dimensionale maggiore, soprattutto dal punto di vista del sostegno anche di finanza, perché in certe realtà serve della finanza per fare queste tipologie di operazioni. Predisporremo delle misure in questa direzione in particolare nel PNRR.
Senatore Giacobbe: perorava una visione ti tipo interdisciplinare, cosa su cui mi trova assolutamente d'accordo, e l'abbiamo detto e ribadito. Per quanto riguarda il database dei dati generali sottolineo che ciò rientra nell'ecosistema di cui abbiamo detto, nel soggetto aggregatore che alla fine deve basarsi su questi dati.
Infine, onorevole Santanchè, il tema dell'e-commerce, prenotazioni, ecc. Intanto partiamo da una cosa banale: sul sito Italia.it uno dovrebbe almeno potersi prenotarsi le vacanze, cosa che oggi non può fare. Partiamo quindi dall'abc, poi quello che arriva dopo si vede. Si va per gradi, tutto è scalabile. Sul bonus vacanze abbiamo detto; sulla prospettiva dei tempi per i cosiddetti ristori abbiamo anche detto: il decreto deve essere il più possibile autoapplicativo. Infine i porti. I porti sono decisivi: nei porti arrivano le grandi navi certo, ma anche la nautica da diporto. Siamo i più bravi al mondo a fare gli yacht, certo, ma mettendo la tassa sulle barche non si va lontano. Quindi partiamo dalle cose fondamentali: essendo un Paese in mezzo al mare facciamo in modo che le barche vengano da noi e non vadano dalle altre parti. Chiudo con questa battuta, scusate la velocità, ma il tempo è tiranno.
PRESIDENTE. Grazie Ministro, la saluto anche a nome del presidente Girotto. Ci sarà sicuramente un'occasione, mi auguro a breve, per poterci rincontrare e approfondire i temi che quest'oggi lei ha affrontato. Grazie mille.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.40.