Sulla pubblicità dei lavori:
Billi Simone , Presidente ... 3
Audizione del Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, sulle politiche per gli italiani nel mondo
(ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento)
:
Billi Simone , Presidente ... 3
Della Vedova Benedetto , Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale ... 4
Billi Simone , Presidente ... 9
Schirò Angela (PD) ... 9
Billi Simone , Presidente ... 9
La Marca Francesca (PD) ... 9
Billi Simone , Presidente ... 10
La Marca Francesca (PD) ... 10
Billi Simone , Presidente ... 10
Fitzgerald Nissoli Fucsia (FI) ... 10
Billi Simone , Presidente ... 11
Ungaro Massimo (IV) ... 11
Billi Simone , Presidente ... 12
Ungaro Massimo (IV) ... 12
Billi Simone , Presidente ... 12
Della Vedova Benedetto , Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale ... 12
Billi Simone , Presidente ... 12
Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-MAIE-PSI: Misto-MAIE-PSI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
SIMONE BILLI
La seduta comincia alle 15.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati.
L'odierna partecipazione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
Audizione del Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, sulle politiche per gli italiani nel mondo (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento) .
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova, sulle politiche per gli italiani nel mondo.
Anche a nome dei componenti del Comitato, saluto il Sottosegretario Della Vedova e lo ringrazio per la disponibilità a contribuire all'avvio dei lavori di questo Comitato. Saluto anche il Direttore Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, Luigi Maria Vignali, che lo accompagna. Ricordo che l'Aula inizierà alle 16.30, per cui abbiamo poco meno di un'ora di tempo.
Prima di dare la parola al Sottosegretario, ricordo che l'audizione odierna è stata concordata in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della Commissione con l'obiettivo di focalizzare meglio i temi di prioritario interesse per il nostro Comitato, con particolare riferimento allo stato della rete estera e ai progetti di digitalizzazione dei servizi consolari, nonché il ruolo degli organi di rappresentanza delle comunità dei connazionali all'estero, anche in vista del rinnovo dei Comites (Comitati degli italiani all'estero).
Segnalo che la rete consolare è in grande difficoltà, in particolare per il rilascio dei passaporti e delle carte d'identità, ma non solo: innanzitutto, a causa del raddoppio degli iscritti AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) negli ultimi quindici anni – nel 2006 erano circa 3 milioni e oggi sono circa 6 milioni –, a fronte di una riduzione delle risorse disponibili, a cui si aggiunge il perdurare di questa drammatica pandemia, che ha costretto molti consolati alla chiusura o al lavoro ridotto al 50 per cento.
Ricevo numerosissime segnalazioni dalla comunità italiana all'estero sulle criticità della nostra rete consolare a causa dei ritardi nella procedura di rilascio dei passaporti e delle carte d'identità. Questa situazione potrebbe rapidamente degenerare, Sottosegretario, in quanto la carta elettronica e il passaporto digitale sono ormai essenziali per svolgere numerose operazioni all'estero, come ad esempio l'apertura e la gestione di un conto corrente in banca. È necessario, quindi, disinnescare questa che può essere considerata una vera e propria bomba pronta a esplodere.
Invece, Sottosegretario e Direttore Vignali, apprendo con enorme rammarico che i concorsi indetti con decreto ministeriale del febbraio 2021 – in particolare mi Pag. 4riferisco a quelli con il numero 511589-bis – sono stati nuovamente rimandati a settembre. I tempi per inviare rinforzi ai consolati, pertanto, si allungano. È da tempo che noi eletti all'estero – penso di poter parlare anche per i miei colleghi parlamentari eletti nella circoscrizione estera – sollecitiamo la Farnesina – e Lei, Sottosegretario – per inviare queste risorse ai consolati al più presto.
La situazione sta diventando esplosiva, Sottosegretario e Direttore Vignali. Reputo che sia necessario agire al più presto per cercare di porre rimedio a questa situazione.
Fatta questa premessa, lascio la parola al Sottosegretario Della Vedova affinché svolga il Suo intervento.
BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale. Grazie, presidente Billi, per questa introduzione, in cui sono state poste alcune delle questioni inerenti gli italiani nel mondo che sono prioritarie non soltanto per il MAECI, ma in generale per il Governo, visto che i nostri connazionali iscritti negli schedari consolari all'estero sono, al 31 maggio 2021, 6,3 milioni. Lei lo accennava, credo che bisognerebbe anche lavorare un po' più nel dettaglio per fare una valutazione qualitativa di questa quantità in crescita. Infatti, sono tanti gli aspetti che negli ultimi anni si sono affermati in termini di presenza di italiani all'estero che sono completamente diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Stiamo parlando di una diaspora dall'inestimabile valore umano e culturale, che necessita di sentire sempre forte la presenza dell'Italia nei Paesi di accoglienza.
La distribuzione geografica dei connazionali residenti all'estero riflette ancora oggi le dinamiche dei flussi del passato: 3,3 milioni di italiani si trovano in Europa; 2,2 milioni in America meridionale; 550 mila nel Nord e Centro America; 175 mila sono i connazionali in Oceania; i rimanenti 165 mila sono più o meno ugualmente distribuiti tra Africa e Asia. Tali dati rispecchiano solo parzialmente la reale consistenza degli italiani all'estero, tenuto conto che purtroppo ancora sono molti a non registrarsi presso i nostri consolati.
Ognuna di queste collettività all'estero si è localmente integrata ed è il risultato della stratificazione di differenti ondate migratorie. Ai figli e ai nipoti degli emigranti italiani di vecchia generazione si aggiungono sempre più numerosi – nonostante le limitazioni agli spostamenti che sono entrate in vigore nell'ultimo anno e mezzo in risposta all'emergenza sanitaria – flussi crescenti di nuova mobilità dall'Italia di giovani che scelgono di spostarsi prevalentemente per ragioni economiche.
Basti pensare che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 si sono iscritti all'AIRE 314.427 concittadini, mentre nel 2019 erano stati 258 mila. Tra di essi ci sono soprattutto giovani dai diciotto ai trentaquattro anni e adulti tra i trentacinque e i quarantanove anni nel pieno della loro vita lavorativa che decidono di investire all'estero il patrimonio umano di formazione acquisita in Italia.
La nuova mobilità è un fenomeno di dimensioni importanti, a cui guardare sia in termini di servizi e assistenza sia per il rilancio strategico del sistema Italia. Questo è uno degli elementi che viene valorizzato anche da più Direzioni Generali all'interno della Farnesina.
Possiamo e dobbiamo avvalerci dell'importante soft power costituito da tali gruppi di connazionali di più recente costituzione, così come dagli esponenti tradizionali delle nostre comunità per promuovere il vivere all'italiana attraverso contatti people to people che valorizzino in termini di immagine e di affezione l'Italia e l'italianità, così apprezzata nel mondo.
La Farnesina accompagna le comunità italiane all'estero in questo processo di affermazione identitaria anche fattivamente attraverso il sostegno alla nuova emigrazione e la valorizzazione del nuovo associazionismo.
Vogliamo costruire un nuovo partenariato con le comunità italiane all'estero, che possa portare un duplice beneficio ai nostri connazionali e oriundi italiani e al nostro Paese. La neo-mobilità, in particolare, si presenta come una sfida costante Pag. 5che non deve passare in secondo piano, nonostante gli occhi del mondo sono puntati sulla crisi socio sanitaria innescata dal coronavirus.
Per tutti i giovani italiani che si trovano all'estero risulta oggi più importante che mai disporre di una rete di accoglienza per evitare che, specie in un momento tanto duro come questo, gli stessi giovani si ritrovino ad affrontare da soli condizioni di marginalità e indigenza o sfruttamento.
Al contempo, vogliamo continuare a valorizzare i connazionali di vecchia generazione che dal secondo dopoguerra a oggi hanno saputo organizzarsi in una rete di associazioni attive nei più svariati settori – dalla cultura all'assistenziale – che oggi conta circa 1.700 associazioni ufficialmente registrate. Tuttavia, oggi molte stanno vivendo un'importante trasformazione e adesso si aggiungono nuove forme di associazionismo che stanno conoscendo un momento di forte espansione, anche grazie alle idee innovative e creative che propongono.
L'obiettivo comune è quello di creare reti di sostegno e connessione per gli italiani che arrivano in un Paese straniero, per facilitarne l'integrazione e la connessione con altri italiani e italo-discendenti di nuova generazione.
Il nuovo associazionismo nel mondo si sta rivelando un punto di riferimento fondamentale anche per le istituzioni. L'associazionismo italiano all'estero è chiamato, dunque, a vivere una nuova stagione di centralità.
È proprio nella consapevolezza della variegata e mutata composizione delle nostre collettività all'estero e del crescente bisogno di solidi punti di riferimento che vanno considerate fondamentali le elezioni per il rinnovo dei Comitati per gli italiani all'estero, previste per il prossimo 3 dicembre 2021. Già da mesi la Farnesina si sta preparando per organizzare e valorizzare quanto più possibile presso le nostre collettività all'estero la prossima tornata elettorale di rinnovo dei Comitati, in linea con il dettato normativo che prevede che le elezioni si svolgano entro e non oltre il 2021.
Prima di proseguire, voglio aggiungere una considerazione su questo, perché la discussione sulle elezioni e sulla data delle elezioni per i Comites è una discussione di cui voi siete probabilmente partecipi perfino più di me ed è un tema che mi è stato posto sia dalle comunità e dagli esponenti dei Comites e del CGIE (Consiglio generale degli italiani all'estero) nelle riunioni in videoconferenza che abbiamo avuto sia negli incontri che ho fatto, avendo ricominciato un po' – nel mio caso ho cominciato – a viaggiare, visitando Londra, Berlino, Madrid e Parigi. In tutte queste occasioni ho incontrato anche gli esponenti dei Comites e del CGIE.
Come Ministero degli Esteri, con il Direttore Generale Vignali e con tutta la struttura, stiamo lavorando per la data del 3 dicembre, che è quella prevista. Riteniamo che non stia al Governo intervenire – non voglio fare una analogia troppo diretta – in un procedimento elettorale che è già avviato. Certo, se il Parlamento, per le relazioni che ha stabilito e per le valutazioni che volesse fare, dovesse intervenire con una propria risoluzione o con una richiesta largamente maggioritaria, perché si dovesse ritenere che un rinvio ulteriore di qualche mese possa portare a evitare situazioni di difficoltà e anche evitare di trovarsi in una situazione in cui partano recriminazioni o dispiaceri eccetera, naturalmente il Governo sarà prontissimo a considerare un avviso del Parlamento sul tema della data, tenendo conto che il Parlamento è sovrano. Ad ogni modo, rimarrei in una stagione elettorale che consideri qualche mese e non oltre.
Detto questo – lo dico per evitare di essere reticente, perché questo è un tema che è stato sollevato più volte, in diversi ambiti e a diversi livelli – la buona riuscita delle elezioni dei Comitati degli italiani all'estero per noi è un obiettivo prioritario, poiché consentirà di rinnovare il rapporto con i connazionali all'estero, reimpostandolo su nuove basi e coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni, vale a dire i giovani di più recente immigrazione e i nati all'estero di discendenza italiana. Pag. 6
La data di indizione delle elezioni – svolgo il mio ragionamento su questa base, perché di default noi stiamo lavorando per assicurare tutto al meglio per quella data – è fissata al 3 settembre e conseguentemente la data delle elezioni al 3 dicembre, termine ultimo per la ricezione del voto per corrispondenza. L'intervallo di tre mesi è fissato dalla legge 286 del 2003, perché dobbiamo ricordare che il Governo non si muove motu proprio nell'organizzazione di queste elezioni, esattamente come nell'organizzazione delle altre elezioni, ma si muove sulla base del dettato normativo.
Come nel 2015 l'esercizio del diritto di voto avverrà con la con la cosiddetta «opzione inversa», come previsto dal decreto-legge 67 del 2012. Anche su questo ho ben presente il tema, poiché è un tema che mi è stato sottoposto in molte sedi e con molti argomenti. La normativa è questa e già si sono svolte elezioni con questo tipo di previsione normativa ed è la modalità stabilita dalla legge sulla quale ci siamo mossi e ci muoviamo nell'organizzazione delle elezioni.
Sarà fondamentale per il miglior svolgimento di questa tornata elettorale avere il pieno sostegno dell'attuale rappresentanza del Comites e del CGIE, con lo scopo condiviso di aumentare quanto più possibile il bacino elettorale attivo e passivo. Gli organismi degli italiani all'estero si confermeranno, infatti, più rappresentativi, quante più persone andranno a votare, anche se su questo ritengo che dobbiamo anche considerare che l'autorevolezza e la legittimità degli organismi dipendono dal funzionamento corretto del procedimento legislativo prima ancora che dai livelli di partecipazione.
La nostra idea è di fare in modo, attraverso l'informazione istituzionale e mettendo in campo tutti i canali di comunicazione, anche diretta, che sono disponibili – email, sms, eccetera – con gli italiani iscritti all'AIRE, di raggiungere la platea prossima al 100 per cento con l'informazione e di facilitare il più possibile l'esercizio dell'opzione, ovvero dalla richiesta di partecipazione al voto. Credo che allo stato dei fatti concentrarci su questo probabilmente produrrà il risultato migliore in termini di partecipazione.
La Farnesina ha già intrapreso con i mezzi a disposizione ed in raccordo con il servizio stampa e con le sedi all'estero una prima fase di accompagnamento del corpo elettorale al voto. Questo processo informativo progressivo è stato inizialmente rivolto a far conoscere alla comunità residente il ruolo e l'importanza dei Comites, mentre in una seconda fase – che sta per iniziare – i connazionali riceveranno puntuali informazioni riguardo alle modalità e tempistiche di voto.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento, le sedi della rete diplomatico-consolare hanno già iniziato ad acquisire le richieste di iscrizione nei propri elenchi elettorali, presentate con diverse modalità proprio al fine di ampliare al massimo la registrazione al voto: a mano, per posta elettronica ordinaria o certificata – quindi anche per posta elettronica ordinaria –, oltre che per posta ordinaria.
Da quest'anno segnalo, inoltre, un'importante novità: la domanda può essere inoltrata previa registrazione anche tramite il portale per i servizi consolari Fast It, assai noto alla comunità degli italiani all'estero. Si tratta di una procedura online facile, sicura e guidata in ogni passo.
La campagna informativa istituzionale vera e propria sarà, invece, avviata solo a partire dall'indizione formale delle elezioni, che al momento è prevista per il 3 settembre, con decreto a cura del Capo dell'Ufficio consolare (articolo 15, comma 1 della citata legge 286 del 2003). Tale campagna informativa sarà orientata principalmente all'acquisizione delle richieste di iscrizione nell'elenco elettorale di riferimento e ad invitare i connazionali a partecipare all'esercizio elettorale. Ambiamo davvero a fare il possibile per rendere i Comites più visibili presso le nostre comunità e raggiungere un elevato tasso di partecipazione al voto. D'altra parte, i Comites, nel mandato che ora volge al termine, si sono rivelati degli eccellenti strumenti di valorizzazione delle nostre comunità e di assistenza ai connazionali; in particolare, durante la fase più critica – e non solo – e di uscita dalla Pag. 7pandemia – speriamo – molti cittadini italiani all'estero hanno tratto beneficio dalla rete di informazione e di assistenza messa in piedi dai Comites – eravamo a Parigi la settimana scorsa – e anche dai medici che si sono messi a disposizione.
Inoltre, ambiamo al riconoscimento del ruolo storico delle nostre collettività all'estero anche attraverso più di 250 progetti per un valore complessivo superiore ai 2,5 milioni di euro, che costituiscono un risultato davvero ottimo e che confidiamo possa essere replicato.
Ricordo anche che la Farnesina sta lavorando sulla sperimentazione del voto elettronico, rimanendo per ora il voto cartaceo l'unico con valore legale e valido ai fini dello scrutinio. Tutto questo per quanto riguarda il tema dei Comites e delle elezioni.
Vorrei ora toccare il tema dell'assistenza ai nostri connazionali in difficoltà all'estero, soprattutto in risposta all'emergenza sanitaria globale causata dal coronavirus.
Nella sua introduzione il presidente segnalava alcune situazioni di code, di ritardi, di documenti. Ovviamente parte di questo sovraccarico è legato alla pandemia, che ha messo sotto stress la rete consolare non in modo uniforme, ma è evidente che, per ragioni di preoccupazioni, di prudenza rispetto a eventuali situazioni che dovessero ripresentarsi in futuro, anche la semplice richiesta dei documenti ha subito un'accelerazione. In alcuni casi – penso alla Gran Bretagna – la Brexit è stata un ulteriore fattore di pesante stress sulle strutture.
Tengo a ricordare lo sforzo senza precedenti sostenuto dalla Farnesina nel corso del 2020: l'Unità di crisi, in stretta collaborazione con tutta la rete diplomatico-consolare, ha organizzato 1.185 operazioni di rientro e riportato a casa oltre 110 mila connazionali da 121 Paesi in fase di urgenza.
Inoltre, grazie agli stanziamenti previsti nei decreti Cura Italia e Rilancio, la Farnesina ha erogato 6,5 milioni di euro complessivi – anzi di più – all'intera rete, destinati all'assistenza finanziaria dei connazionali in difficoltà. Tali fondi hanno reso possibile, dall'inizio dell'emergenza e al 30 aprile 2021, oltre 9.200 interventi nella forma di sussidi, prestiti e altre forme rilevanti di aiuto economico, ricorrendo anche a nuove tipologie di assistenza in favore di connazionali indigenti o in stato di comprovata necessità alla luce dei perduranti effetti della crisi socio-sanitaria provocata dalla pandemia.
Tra le nuove tipologie di intervento ricordo: aiuti economici a favore di titolari – connazionali, naturalmente – di piccole e micro imprese; l'erogazione di bonus sussidio per rimpatri definitivi in Italia; convenzioni o contratti con enti e istituti pubblici o privati al fine di fornire adeguata assistenza sanitaria, visite mediche, tamponi, esami sierologici farmaci ai connazionali; sussidi sotto forma – nei casi più drammatici – di buoni pasto o pacchi alimentari; sostegno all'apprendimento con l'acquisto di adeguata strumentazione informatica, perché la DAD (didattica a distanza) ha coinvolto non solo gli studenti italiani; programmi di riqualificazione professionale per i connazionali che hanno perso il lavoro a causa del coronavirus.
Quasi il 50 per cento dei fondi aggiuntivi stanziati per fronteggiare l'emergenza sanitaria nel mondo sono andati alle sedi dell'America centro-meridionale, mentre un quarto alle sedi africane. Circa i tre quarti degli interventi hanno avuto luogo in America centro-meridionale, dove più duraturi e più gravi sono stati gli effetti pandemici, anche a carico del tessuto economico e sociale.
Sempre nell'ottica di accompagnamento a 360 gradi della collettività italiana dei residenti all'estero nell'affrontare l'emergenza sanitaria, la Farnesina ha mantenuto un serrato dialogo con il Ministero della Salute per ottenere l'estensione delle vaccinazioni anti-SARS CoV-2 alla più ampia platea possibile dei connazionali all'estero. È ora possibile essere vaccinati in Italia, da un lato, per i lavoratori italiani all'estero aventi diritto all'assistenza sanitaria nazionale e, dall'altra, per gli iscritti all'AIRE che vivono temporaneamente nel territorio nazionale, essendo stata anche questa una Pag. 8richiesta molto pressante a cui si è riusciti a dare una risposta positiva.
È ora prioritario prevedere le modalità per il riconoscimento in Italia da vaccinazione anti-SARS CoV-2 effettuata all'estero dei nostri connazionali. A questo proposito l'interlocuzione con il Ministero della Salute si mantiene costante.
A conclusione di questa panoramica vorrei soffermarmi sul turismo delle radici, una progettualità del MAECI a voi ben nota, specificamente pensata per valorizzare e coinvolgere le nostre collettività nel mondo nella fase di ripresa post-pandemica che prevederà – tutti ce lo auguriamo – un allentamento delle misure di limitazione degli spostamenti da e per l'estero. Sto parlando di un'offerta turistica ragionata e strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniughi la fruizione di beni e servizi del terzo settore – alloggi, enogastronomia e visite guidate – alla conoscenza della storia familiare della cultura d'origine degli italiani residenti all'estero e degli italo-discendenti. Come sapete, si stima che essi costituiscano un bacino di utenza prossimo agli 80 milioni. In base ai dati forniti dall'ENIT (Agenzia nazionale del turismo) sono oggi 10 milioni i turisti stranieri di origine italiana che nel 2018 hanno visitato l'Italia, con un indotto quantificato intorno ai 4 miliardi di euro.
La Farnesina vuole, dunque, offrire un riconoscimento all'importanza dei flussi turistici che si originano nelle comunità italiane all'estero e che presentano interessanti potenzialità di sviluppo. Anche per il turismo delle radici è importante la collaborazione con i Comites e le associazioni.
Già nel 2018 il MAECI ha convocato con cadenza annuale un tavolo di coordinamento tecnico in collaborazione con l'ENIT che oggi coinvolge oltre ottanta sigle tra amministrazioni centrali, enti locali, centri accademici e di ricerca pubblici e privati, associazioni di categoria, operatori economici e start up interessati al potenziamento di questo specifico segmento turistico.
Tra le iniziative di questo esercizio vi è innanzitutto l'avvio del primo master universitario in Italia, presso l'Università della Calabria, dedicato alla formazione di operatori specializzati e studi miranti a definire le caratteristiche e le aspettative dei turisti dalle radici. A questo si affianca la pubblicazione di una collana di guide alla riscoperta dei territori di origine prodotta in collaborazione con l'Associazione Rights Italia tradotta in diverse lingue e di due ricerche qualitative e quantitative sui viaggi delle radici d'Italia, condotte una dall'Osservatorio delle radici italiane – nato in seno all'Associazione A Sud –, e l'altra dall'Università di Calabria.
Sono orgoglioso di annunciare che la Farnesina sta lavorando a un'importante iniziativa da finanziare con i fondi del Piano nazionale di ripresa di resilienza relativa proprio al turismo delle radici.
L'obiettivo di breve e medio termine è di contribuire al rilancio dell'industria turistica dopo la pandemia, mentre l'obiettivo di lungo periodo è quello di utilizzare un nuovo canale per rafforzare i legami del nostro Paese con le nuove generazioni di italo-discendenti nei diversi Paesi in cui vivono, alcuni dei quali – in particolare Stati Uniti, Canada, Germania, Brasile Argentina, Australia e Sudafrica – sono o possono diventare partner strategici dell'Italia e non solo luoghi di provenienza di maggiori flussi turistici.
Il progetto si fonda su quattro pilastri: lo stimolo dell'occupazione giovanile; la valorizzazione di borghi e dimore storiche; il sostegno alle attività economiche locali come l'enogastronomia e l'artigianato; lo sfruttamento dei canali digitali, utili per una diffusione capillare delle informazioni e per la ricerca dei documenti sulla storia familiare degli italo-discendenti. Spero nel breve futuro di potervi dare aggiornamenti su questo.
Questa è stata una veloce panoramica dell'attività della Farnesina a favore dei nostri connazionali nel mondo, un'attività di assistenza capillare costante, soprattutto nelle ore più buie dell'emergenza pandemica. Siamo tutti stati colti di sorpresa dalla pandemia, ma posso dirvi che oggi il bilancio è quello di una reazione pronta e compatta, che è passata attraverso il costante coordinamento con tutti gli uffici della rete che ha avuto l'obiettivo di non Pag. 9lasciare indietro nessun membro della nostra collettività all'estero.
In conclusione, posso aggiungere una brevissima testimonianza: come vi dicevo, per il momento ho fatto viaggi e visite solo nelle principali capitali europee e ho riscontrato una consapevolezza dei problemi che venivano segnalati da Lei, onorevole, in apertura sui tempi e sul carico di lavoro e una determinazione a mettere energie, risorse e volontà anche oltre il profilo squisitamente professionale per riuscire a ridurre il carico e offrire servizi nei tempi brevi che i nostri connazionali aspettano, compatibilmente con un carico che per mille ragioni si è trovato ad espandersi in modo esponenziale negli ultimi mesi. Quello che ho cominciato a capire è che in realtà in alcune situazioni – almeno in Europa – abbiamo già scollinato.
PRESIDENTE. Ringrazio il Sottosegretario Della Vedova. Chiedo ai colleghi, anche quelli collegati da remoto, se intendono porre domande o svolgere osservazioni. Prego, onorevole Schirò.
ANGELA SCHIRÒ. Grazie, presidente. Ringrazio il Sottosegretario e il Direttore Generale per la loro disponibilità e anche per lo sforzo di dare una panoramica generale delle cose fatte e della situazione degli italiani all'estero.
Io stessa sono figlia di emigrati e sinceramente è difficile tornare nei territori di origine nel momento in cui non si ha un documento d'identità valido. Infatti, in questo momento ci sono tantissimi italiani all'estero che continuano rimanere bloccati all'estero dopo la pandemia non perché non vi sia la possibilità di fare un viaggio per qualsiasi motivo, ma perché hanno i documenti di identità scaduti. La validità dei documenti è stata prorogata dal Governo italiano, però in questo momento i documenti non consentono di fare viaggi o passare le frontiere. Questo è un grandissimo problema, per non parlare di tutti gli altri fondamentali diritti di cittadinanza che in questo momento ci lasciano attendere molto. Noi italiani all'estero dobbiamo aspettare mesi per avere un appuntamento nei consolati. La situazione era già difficile, ma – come tutti sappiamo e come ha detto anche il presidente Billi – la pandemia ci ha messo del suo e ha peggiorato ancora la situazione.
Sono qui solo per fare un appello: noi eletti all'estero, di tutti gli orientamenti e di qualsiasi area geografica, abbiamo fatto le proposte su tantissime questioni che riguardano gli italiani all'estero. Noi ci siamo e siamo pronti a dare una mano per avviare anche un piano straordinario per cercare di risolvere in qualche modo, perché come ha detto bene il presidente Billi è una bomba che rischia di esplodere. Inoltre, il legame forte tra gli italiani all'estero e l'Italia rischia anche di spezzarsi proprio per i diritti che ci vengono in un certo senso negati. I servizi sono un diritto al quale dobbiamo avere accesso, non direi come se vivessimo qui in Italia, ma non è possibile non avere un appuntamento di urgenza dopo mesi, così come non è possibile non poter accedere a un mutuo solo perché non ci sono i documenti d'identità.
Ad ogni modo, La ringrazio, ma diamoci una mossa, perché la situazione della rete consolare all'estero sta diventando veramente insostenibile.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Schirò. Do la parola all'onorevole La Marca. Prego.
FRANCESCA LA MARCA. La ringrazio, presidente. Sottosegretario, grazie per la Sua audizione. Ho quattro punti e sarò molto rapida, ma devo per forza sollevare le questioni che mi premono.
In primo luogo, vi è la questione dei servizi consolari, la nostra rete consolare nel mondo. Come Lei ben sa, Sottosegretario, in passato ho fatto una battuta dicendo che potrei occuparmi esclusivamente di questo. Come ha ben detto la collega Schirò, questa è una bomba che rischia di esplodere. Sappiamo che i problemi non sono dell'altro ieri, perché abbiamo avuto per dieci anni il blocco del turnover e la pandemia ha messo ancor più in difficoltà la situazione.
Ricevo sollecitazioni non settimanalmente, ma quotidianamente da persone Pag. 10che devono aspettare un anno, due anni e a volte anche tre anni per un appuntamento. Ho incontrato il Ministro degli Esteri Di Maio e ho sottoposto alla Sua attenzione questo problema, di cui il Ministro è pienamente consapevole. Abbiamo formulato insieme un emendamento al decreto Sostegni bis che va in questo senso, ma purtroppo è stato dichiarato inammissibile. Auspico e spero – Le chiedo anche se vuole dare una mano – che nella prossima legge di bilancio ci sia una misura straordinaria per incrementare il personale anche alla luce della crisi pandemica perché, come Lei sa, è il nostro biglietto da visita nel mondo, come ha detto anche il presidente Billi. Spero che ci sia un aumento del personale che si possa inserire nella prossima legge di bilancio e che venga approvata, perché non se ne può più.
Sottosegretario, Lei ha fatto riferimento ai nostri connazionali in difficoltà: ho sottoposto la questione all'attenzione del Ministro Di Maio, che mi è sembrato molto sensibile alla questione, però va al di là degli indigenti che si recano in consolato per dei problemi personali.
Ho preparato un emendamento, da presentare sempre nel decreto Sostegni bis, su un fondo che si potrebbe creare per le nostre associazioni. Lei ha detto bene, quando ha detto che le nostre associazioni portano avanti la nostra cultura all'estero – lo sa benissimo, perché è anche stato con me in Canada – e sa l'importanza e il valore delle nostre associazioni in loco, sul territorio. Anche su questo ricevo sollecitazioni da parte di connazionali che per via della crisi pandemica non hanno organizzato attività in quindici mesi e si trovano in difficoltà addirittura a pagare l'affitto. Ho anche sottoposto all'attenzione del Direttore Generale Vignali questa stessa questione, ma veramente è una questione che mi preme sottolineare. Chiedo se fosse possibile creare un fondo per dare una mano alle nostre associazioni, magari non a tutte, ma almeno alle più importanti che si trovano in difficoltà, perché rischiano veramente di andare sotto.
La terza questione, gentile Sottosegretario, è lo SPID (Sistema pubblico di identità digitale): continuo a dare fastidio al Direttore Generale Vignali qui presente, che è sempre più che gentile, e a rompere – scusate il termine – le scatole sulla questione dello SPID. Direttore Generale e Sottosegretario, al di là delle parole francamente non so più come rispondere ai connazionali della mia ripartizione – non posso parlare delle altre –, perché nel Nord e in Centro America ci sono molte difficoltà nell'accedere allo SPID. Gentile Sottosegretario, se Lei potesse fare un commento sullo stato dell'arte dello SPID, mi permetterebbe di rispondere in modo chiaro ai nostri connazionali che mi sollecitano ogni giorno.
Passo all'ultimo punto, non per importanza: Sottosegretario, ribadisco che siamo stati in Canada insieme in una visita ufficiale...
PRESIDENTE. Onorevole, La invito a concludere.
FRANCESCA LA MARCA. Sì, concludo. Grazie ai suoi sforzi abbiamo siglato nel 2017 l'Accordo sulle patenti di guida tra Italia e Canada. Sembrava che l'accordo tra il Québec e l'Italia fosse imminente, ma invece non lo era. Come ben sa, le patenti sono di competenza delle singole province. Le chiedo gentilmente di mettere pressione sulle autorità italiane affinché si possa finalmente siglare e implementare l'accordo tra Québec e Italia. La ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole La Marca. Do la parola all'onorevole Nissoli, collegata online. Prego.
FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (intervento da remoto). Grazie. Ringrazio il Sottosegretario per la relazione e apprezzo molto il lavoro che è stato fatto dal Ministero per venire incontro anche ai problemi delle comunità all'estero in questo momento di pandemia, a cominciare dal compito di prestare aiuto a coloro che erano in difficoltà sul suolo estero. Sono stati distribuiti questi 6 milioni, grazie anche agli emendamenti del Parlamento e anche grazie al coinvolgimento dei locali Comites. Pag. 11
Volevo solamente fare un appunto: io auspico che questi comitati possono essere rinnovati senza un ulteriore rinvio. Il rinvio di solo qualche mese non risolverebbe il problema, ma contribuirebbe a farci perdere ancora credibilità, cosa di cui non abbiamo bisogno. Immaginate se in Italia rimandassero un'altra volta l'elezione dei consigli comunali: sarebbe uno scandalo. Questo significa che se continuiamo a rimandare l'elezione dei Comites, già rimandate di venti mesi, vuol dire che non ci importa niente e che non la consideriamo un'istituzione vera.
Vorrei solamente dare la mia disponibilità e cercare di trovare insieme le soluzioni ai problemi che tutti ben conosciamo e che non voglio ripetere ancora una volta.
Infine, vorrei dire solamente una cosa per quanto riguarda le imprese: sappiamo che le imprese viaggiano anche sull'onda di una più efficace diplomazia culturale e negli Stati Uniti la nostra identità culturale è fortemente rappresentata anche dalla figura di Cristoforo Colombo. Volevo chiedere al Sottosegretario come ritiene di agire, anche in ottemperanza alla mozione a mia prima firma che è stata approvata la scorsa settimana alla Camera. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Nissoli. Do la parola all'onorevole Ungaro.
MASSIMO UNGARO. Grazie. Ringrazio il presidente Billi per aver organizzato questo momento di incontro. Saluto e ringrazio della presenza il Sottosegretario Della Vedova e il Direttore Vignali.
Mi associo alle parole della collega Schirò e della collega La Marca: abbiamo un problema molto forte sui consolati. So che sembra che noi eletti all'estero ci lamentiamo sempre, ma questa volta mi sento di sottolineare il fatto che si tratta di una situazione molto specifica, perché dal lato dell'offerta abbiamo visto la riduzione della capacità operativa nei nostri consolati nel mondo, che ancora non è ritornata a quella che era prima della pandemia, mentre dal lato della domanda la gente comincia a muoversi e tutti vogliono rinnovare il passaporto e ottenere la carta d'identità, con la conseguente esplosione della domanda.
Noi stiamo ricevendo tantissime segnalazioni di gravi disagi in tante sedi consolari in Europa – io le ricevo da Londra, da Barcellona, da Monaco, da Dublino – e si tratta di persone che cercano di prenotare un appuntamento per rinnovare il passaporto e la carta identità e che veramente sono disperati. Volevo comunicare questo al Sottosegretario, perché la situazione è veramente grave.
La ringrazio della Sua relazione, ma chiedo scusa perché non ho capito bene qual è la misura di emergenza che come Governo e come Farnesina avete intenzione di mettere in campo subito. Ad esempio, si potrebbe ipotizzare l'assunzione di contrattisti a tempo determinato – tre, quattro, cinque o sette mesi – da mandare nelle sedi europee, soltanto come una tantum per smaltire gli arretrati che si sono formati in questi mesi.
Conosco molto bene Londra e faccio l'esempio di questa città: Londra aveva un problema tre anni fa, poi c'è stato il decreto Brexit, la Farnesina ha mandato più personale e sono stati smaltiti tutti gli arretrati e nel 2019 e nel 2020 tutto funzionava molto bene, mentre ora siamo ritornati a tre anni fa con questa esplosione tra la riduzione della capacità operativa e l'aumento della domanda e la situazione è veramente grave.
Sto ricevendo delle e-mail – non ve le leggo perché non ho tempo – che sono abbastanza vergognose per un Paese come il nostro, nel senso che dovremmo venire incontro ai cittadini.
Chiedo veramente una misura di emergenza: io ho presentato un banalissimo emendamento al decreto Semplificazioni per vedere se è possibile – lo chiedo a Lei, Sottosegretario, in sede pubblica – ipotizzare una maggiore emergenza per andare aiutare i consolati a smaltire questi arretrati come una tantum, con contrattisti per sei mesi mandati in emergenza e poi ritornano a casa, solo per smaltire questi arretrati.
Volevo mettere il focus sui disagi consolari. Oggi sono cinque anni dalla Brexit e nostri cittadini italiani nel Regno Unito hanno solo una settimana per iscriversi al Pag. 12Settled Status e questo potrebbe generare ulteriori problemi nei prossimi mesi, quando sapremo quanti di loro sono riusciti a iscriversi in quanto anziani o forse non completamente competenti dal punto di vista digitale.
Ho poco tempo, però in un minuto menziono alcune questioni: in primo luogo vi è quella dello SPID. Come diceva la collega La Marca, è molto importante far sì che i provider non richiedano il cellulare italiano o l'indirizzo in Italia, altrimenti molti nostri concittadini non riescono a ottenere lo SPID. Questa cosa è molto importante e annuncio in questa sede che vi è un nostro emendamento nel decreto Semplificazioni.
In secondo luogo, vi è la questione delle elezioni dei Comites: abbiamo molte perplessità sul rinvio, perché ogni rinvio lede la credibilità di questa istituzione e, quindi, sono d'accordo con la collega Nissoli. I francesi all'estero appena votato i loro Comites in via elettronica, nello specifico i francesi in Messico e in Brasile, dove la pandemia è in piena evoluzione.
PRESIDENTE. La invito a concludere, perché è iniziata l'Aula.
MASSIMO UNGARO. Concludo. Hanno votato senza problemi i Comites francesi e non vedo perché l'Italia non possa farlo. Secondo me per la serietà che vogliamo dare a questo organo è molto importante mantenere le elezioni quest'anno.
Passando alla bicamerale, so che tre amministrazioni su otto sul hanno dato l'ok per procedere in sede legislativa, così come la Farnesina. Chiedo al Sottosegretario di darci una mano a far sì che le altre amministrazioni accettino, affinché questa Commissione possa procedere in legislativa.
Inoltre, Le segnalo che vi è un problema sulle patenti oltre che con il Canada anche con il Regno Unito, a seguito della Brexit. Le altre cose, gliele dirò a voce dopo l'incontro.
PRESIDENTE. Grazie mille. Una brevissima replica da parte del Sottosegretario, anche se l'Aula è già iniziata.
BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sottosegretario agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale. Vi lascio all'Aula, anche perché non vorrei far torto dando risposte su qualcosa, a parte la questione delle patenti canadesi, di cui parleremo un'altra volta.
Abbiamo ben presente la questione dei consolati, in alcuni casi le situazioni hanno cominciato a migliorare. Vi è l'impegno al dispiegamento di personale, che però deve essere personale formato e che abbia anche una formazione specifica, oltre che un'accountability.
Ho preso e abbiamo preso doverosamente appunti di tutte le cose che sono state sollevate nella vostra discussione e avremo modo di riparlarne.
PRESIDENTE. Ringrazio il Sottosegretario Della Vedova e il Direttore Vignali. Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 16.30.