In occasione delle elezioni parlamentari del 3 aprile l'Assemblea parlamentare dell'OSCE ha dispiegato sul terreno una missione di osservazione composta da 99 parlamentari in rappresentanza di 28 paesi. Kari Henriksen (Norvegia) è stata nominata dalla Presidenza in esercizio dell'OSCE, Coordinatore speciale e leader della missione degli osservatori di breve termine. La delegazione degli osservatori dell'Assemblea OSCE era guidata da Mark Pritchard (Regno Unito).
La partecipazione al voto è stata del 69.54%. Con il 98,74% dei voti scrutinati, Fidezs e il suo alleato KDPN hanno ottenuto 135 dei 199 seggi dell'Assemblea nazionale; la coalizione di opposizione "Uniti per l'Ungheria" ha conquistato 56 seggi; il partito di estrema destra Mi Hazànk ha superato la soglia di sbarramento assicurandosi 7 seggi. Tra le minoranze riesce ad ottenere 1 seggio la minoranza tedesca. Mancano ancora da scrutinare i voti all'estero. Non ha raggiunto il quorum richiesto del 50% il referendum sull'educazione sessuale dei minori.
La Dichiarazione preliminare dell'OSCE/ODIHR rileva che le elezioni hanno offerto agli elettori alternative distinte e sono state ben gestite. Sebbene competitivo, il processo è stato caratterizzato dalla sovrapposizione pervasiva della narrativa del governo e della coalizione di governo che ha offuscato la linea tra stato e partito, così come dalla polarizzazione dei media e dal finanziamento opaco della campagna elettorale.
Alla missione hanno partecipato alcuni componenti della Delegazione italiana all'Assemblea OSCE: i deputati Niccolò Invidia ed Emanuele Scagliusi e i senatori Gianluca Ferrara e Massimo Mallegni, tutti dislocati nella città di Budapest e nella provincia. A margine dei lavori, i parlamentari hanno incontrato il Vice Capo della Missione italiana a Budapest, cons. Roberto Taraddei.