Camera dei deputati

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Protocolli e Gruppi di collaborazione

Nel corso delle ultime legislature si è affermato l'orientamento di siglare accordi di cooperazione con i Parlamenti di alcuni Paesi con i quali l'Italia intrattiene rapporti particolarmente intensi.

Lo strumento principale di tali accordi è stato il Protocollo di collaborazione parlamentare che, oltre a segnare un momento di alta intesa politica, pone le basi per trasformare tale intesa in collaborazione concreta.

Il Protocollo prevede, di norma, forme strutturate di cooperazione, individuate in riunioni periodiche di Organi della diplomazia parlamentare, composti da parlamentari delle due Assemblee, che si confrontano sulle principali tematiche politiche di reciproco interesse.

Questi Organi vengono nominati all'inizio della Legislatura dai Presidenti delle rispettive Assemblee e svolgono il compito di curare le relazioni con il Paese di riferimento.

In alcuni casi i Protocolli prevedono la costituzione di Commissioni o Gruppi di collaborazione; in altri casi si organizzano Fora parlamentari in concomitanza con i Vertici intergovernativi; in altri ancora si svolgono Seminari o Giornate di studio parlamentare.

La presidenza di tali organi può essere affidata ai Presidenti delle rispettive Assemblee, ai Vicepresidenti, ai membri dell'Ufficio di Presidenza, ai Presidenti di Commissione o ad altri parlamentari di riconosciuta autorevolezza.

I Paesi con i quali la Camera dei deputati ha siglato un Protocollo di cooperazione sono i seguenti: Albania, Algeria, Angola, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Cile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Filippine, Grecia, Iran, Israele, Lituania, Macedonia del Nord, Marocco, Messico, Portogallo, Romania, Russia (Federazione russa), Spagna, Stati Uniti d'America, Tunisia, Turchia, Uruguay, Venezuela, Yemen.