Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 15 novembre 2019

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: MOZIONE N. 1-00286

Mozione n. 1-00286 – Iniziative a favore di Venezia alla luce dei recenti eventi alluvionali

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora
(con il limite massimo di 10 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 20 minuti
 MoVimento 5 Stelle 59 minuti
 Lega – Salvini premier 42 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 37 minuti
 Partito Democratico 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 20 minuti
 Misto: 20 minuti
  CAMBIAMO! – 10 Volte Meglio 6 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti
  Noi Con l'Italia-USEI 4 minuti
  +Europa-Centro Democratico 3 minuti
  MAIE-Movimento Associativo
  Italiani all'Estero
3 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 15 novembre 2019.

  Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Bazzaro, Benvenuto, Boccia, Boldrini, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Cabras, Cancelleri, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, D'Incà, D'Uva, Dadone, Sabrina De Carlo, De Menech, De Micheli, Del Barba, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Marrocco, Marzana, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Muroni, Orlando, Orrico, Parolo, Patassini, Pedrazzini, Quartapelle Procopio, Rampelli, Ribolla, Rizzo, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Scerra, Schullian, Carlo Sibilia, Francesco Silvestri, Sisto, Spadafora, Speranza, Tasso, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Leda Volpi, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 14 novembre 2019 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa della deputata:
   BARTOLOZZI: «Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di genere» (2255).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge SPADONI ed altri: «Modifica all'articolo 5 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, in materia di sequestrabilità e pignorabilità dell'indennità mensile e della diaria spettanti ai membri del Parlamento» (723) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Del Monaco.

  La proposta di legge DORI ed altri: «Modifiche al codice penale, alla legge 29 maggio 2017, n. 71, e al regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e di misure rieducative dei minori» (1524) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Emanuela Rossini.

  La proposta di legge ROBERTO ROSSINI ed altri: «Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo» (1722) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Del Monaco.

  La proposta di legge VILLANI ed altri: «Delega al Governo per l'introduzione sperimentale dell'educazione musicale come insegnamento curriculare nelle scuole primarie» (1785) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Del Monaco.

  La proposta di legge ANGIOLA ed altri: «Modifica all'articolo 625 del codice penale, in materia di furto di materiale appartenente a infrastrutture destinate all'erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici, nonché disposizioni in materia di tracciabilità del rame» (2010) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Del Monaco.

  La proposta di legge NAPPI ed altri: «Disposizioni in materia di assistenza sanitaria negli istituti scolastici in favore degli allievi affetti da malattie croniche» (2040) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Del Monaco.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 1983, d'iniziativa dei deputati PAXIA ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Abolizione del canone di abbonamento alle radioaudizioni e alla televisione e della relativa tassa di concessione governativa, nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177».

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni:

   Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e IV (Difesa):
  CIRIELLI ed altri: «Delega al Governo per l'adozione di norme in materia di stabilizzazione del personale con rapporto di lavoro a tempo determinato nei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico» (1790) Parere delle Commissioni V e XI.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 4 novembre 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione in merito alla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'agenda strategica per l'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d'innovazione in Europa (COM(2019) 330 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

  Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Corte dei conti europea, in data 30 ottobre 2019, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, ha comunicato la pubblicazione del Programma di lavoro per l'anno 2020. Questo documento è assegnato, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  La Commissione europea, in data 13 e 14 novembre 2019, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che autorizza la Spagna e la Francia ad applicare una misura speciale di deroga all'articolo 5 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2019) 583 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla VI Commissione (Finanze);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo sui trasporti aerei tra gli Stati Uniti d'America e la Comunità europea e i suoi Stati membri firmato il 25 e il 30 aprile 2007, come modificato dal protocollo di modifica dell'accordo sui trasporti aerei tra gli Stati Uniti d'America e la Comunità europea e i suoi Stati membri firmato il 25 e il 30 aprile 2007, firmato dagli Stati Uniti d'America e dall'Unione europea e dai suoi Stati membri il 24 giugno 2010, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2019) 584 final), corredata dai relativi allegati (COM(2019) 584 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo sui trasporti aerei tra gli Stati Uniti d'America e la Comunità europea e i suoi Stati membri firmato il 25 e il 30 aprile 2007, come modificato dal protocollo di modifica dell'accordo sui trasporti aerei tra gli Stati Uniti d'America e la Comunità europea e i suoi Stati membri firmato il 25 e il 30 aprile 2007, firmato dagli Stati Uniti d'America e dall'Unione europea e dai suoi Stati membri il 24 giugno 2010, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea(COM(2019) 585 final), corredata dai relativi allegati (COM(2019) 585 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo sui trasporti aerei fra gli Stati Uniti d'America, da un lato, l'Unione europea e i suoi Stati membri, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, firmato il 16 e il 21 giugno 2011, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2019) 586 final), corredata dai relativi allegati (COM(2019) 586 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea nel comitato misto istituito dall'accordo sui trasporti aerei tra il Canada e la Comunità europea e i suoi Stati membri (COM(2019) 587 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 587 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo sui trasporti aerei fra gli Stati Uniti d'America, da un lato, l'Unione europea e i suoi Stati membri, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, firmato il 16 e il 21 giugno 2011, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2019) 588 final), corredata dai relativi allegati (COM(2019) 588 final – Annexes 1 to 2), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'accordo sui trasporti aerei fra gli Stati Uniti d'America, da un lato, l'Unione europea e i suoi Stati membri, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, firmato il 16 e il 21 giugno 2011, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2019) 589 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 589 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo che modifica l'accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'accordo sui trasporti aerei fra gli Stati Uniti d'America, da un lato, l'Unione europea e i suoi Stati membri, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, firmato il 16 e il 21 giugno 2011, per tenere conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2019) 590 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 590 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   progetto di bilancio rettificativo n. 5 del bilancio generale 2019 – Adeguamenti degli stanziamenti amministrativi delle istituzioni dell'Unione europea in conformità alle informazioni più recenti disponibili e all'aggiornamento delle entrate (risorse proprie) (COM(2019) 594 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 12 novembre 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni sulla valutazione intermedia del programma per la tutela dei consumatori per il periodo 2014-2020 (COM(2019) 490 final);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'attuazione, sui risultati e sulla valutazione globale dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 (COM(2019) 548 final);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio Preparare il terreno per incrementare l'ambizione a lungo termine Relazione 2019 sui progressi dell'azione per il clima dell'Unione europea (COM(2019) 559 final);
   proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1139, per quanto riguarda l'introduzione di limiti di capacità per il merluzzo bianco del Baltico orientale, la raccolta di dati e le misure di controllo nel Mar Baltico, e il regolamento (UE) n. 508/2014, per quanto riguarda l'arresto definitivo per le flotte che pescano il merluzzo bianco del Baltico orientale (COM(2019) 564 final);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'attuazione della raccomandazione del Consiglio sulla promozione trasversale ai settori dell'attività fisica salutare (COM(2019) 565 final);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea nell'Organizzazione marittima internazionale in occasione della 31a sessione dell'assemblea IMO in merito all'adozione di modifiche della risoluzione A.658(16) sull'uso e l'installazione di materiali catarifrangenti sui dispositivi di salvataggio, delle procedure relative al controllo da parte dello Stato di approdo 2017 [risoluzione A.1119(30)] e degli orientamenti per le visite nell'ambito del sistema armonizzato di visite e di certificazione (HSSC) [risoluzione A.1120(30)] (COM(2019) 575 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte a posticipare al 1o gennaio 2020 la data di decorrenza per l'applicabilità della sanzione amministrativa relativa all'obbligo di installazione dei cosiddetti «dispositivi anti-abbandono», attivando nel contempo un'adeguata campagna informativa – 2-00551

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'interno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   l'articolo 1, comma 3, della legge 1o ottobre 2018, n. 117, prevedeva al più dal 1o luglio 2019 l'obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi;
   con gravissimo ritardo, in più occasioni denunciato dagli interpellanti, soltanto il 23 ottobre 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 249, il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 2 ottobre 2019, con il quale sono state regolamentate le specifiche tecnico-costruttive alle quali devono rispondere i citati dispositivi;
   è stata emanata dal dipartimento della sicurezza stradale del Ministero dell'interno una circolare avente ad oggetto «Dispositivi per prevenire l'abbandono dei bambini nei veicoli chiusi» dalla quale risulta che: «le disposizioni operative del predetto decreto ministeriale sono in vigore dal 7 novembre 2019 e, di conseguenza, dalla stessa data sono applicabili le sanzioni di cui all'articolo 172 Codice della Strada, introdotte dalla legge 1o ottobre 2018, n. 117» (sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 83 ad euro 333, oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente);
   per contro non risultano ancora definite le modalità attraverso cui accedere agli incentivi economici previsti per l'acquisto dei dispositivi e non risulta attivata alcuna campagna informativa volta a rendere adeguatamente edotti i destinatari dell'entrata in vigore della normativa summenzionata e della relativa sanzione in caso di mancato rispetto della stessa;
   dopo i ritardi del Governo appare assurdo che i destinatari della norma non abbiano a disposizione un idoneo spazio di tempo per potersi adeguare alla stessa senza essere colpiti da una sanzione amministrativa che allo stato, ad avviso degli interpellanti, non ha ragione di essere applicata –:
   se non intendano porre in essere immediatamente tutte le iniziative necessarie, per quanto di competenza, al fine di posticipare al 1o gennaio 2020, la data di decorrenza per l'applicabilità della sanzione amministrativa di cui sopra, attivando nel contempo un'adeguata campagna informativa al riguardo.
(2-00551) «Meloni, Lollobrigida, Foti, Acquaroli, Baldini, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».


Chiarimenti in merito all'eventuale chiusura della tratta extra-urbana della ferrovia Roma Nord e iniziative per incrementare la sicurezza e affrontare la condizione dei pendolari delle ferrovie regionali del Lazio – 2-00557

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   la ferrovia Roma Nord unisce il centro della Capitale con Viterbo;
   con il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, lo Stato ha delegato alla regione Lazio le funzioni ed i compiti in materia di programmazione e gestione delle ferrovie regionali già in concessione all'azienda Co.Tra.L.;
   in seguito all'approvazione della deliberazione della giunta regionale n. 5928 del 20 dicembre 1999 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 novembre 2000, dal 2000 la regione Lazio è proprietaria della ferrovia Roma Nord e dei suoi beni (compresi i treni), mentre l'esercente è la società di trasporto Atac, cui sono affidate la manutenzione ordinaria e straordinaria della ferrovia e del materiale rotabile e i servizi di trasporto;
   a partire dall'annualità 2011 compresa, tutti i trasferimenti statali da federalismo amministrativo sono stati interessati dai tagli del Governo Monti, e da allora la regione Lazio non ha mai provveduto a finanziare alcun intervento di manutenzione straordinaria sulle proprie ferrovie regionali;
   l'amministrazione regionale mostra un totale disinteresse verso la gestione della ferrovia Roma Nord, salvo sporadici e periodici proclami riguardanti nuovi e futuri investimenti ancora non concretizzatisi in alcun cantiere;
   inoltre, a partire dal 2013 l'orario del servizio di trasporto è stato più volte rimaneggiato, soprattutto sulla tratta viterbese, facendo sì che in alcuni orari per raggiungere Roma dal viterbese è necessario cambiare più volte treno nelle stazioni di Catalano e Montebello, scoraggiando l'utilizzo del treno da parte dei pendolari;
   dal settembre 2013 le corse ferroviarie della tratta extraurbana sono passate nella tratta viterbese tra Civita Castellana e Viterbo da 24 a 16, e nella tratta romana tra Civita Castellana e Montebello da 34 a 22;
   con la delibera n. 191 del 15 aprile 2014 la giunta regionale del Lazio ha stabilito il «mantenimento in esercizio della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo quale ferrovia funzionalmente isolata dal resto del sistema ferroviario nazionale in gestione a RFI ed escludendo, anche in prospettiva, lo sviluppo del traffico merci sulla stessa», motivando la suddetta decisione con la cancellazione della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo dall'elenco delle ferrovie interconnesse di cui all'Allegato 1 del decreto ministeriale del 5 agosto 2005, che avrebbe fatto venire meno «l'oneroso obbligo di unificazione degli standard di sicurezza, dei regolamenti e delle procedure per il rilascio del certificato di sicurezza a quelli già previsti per la rete nazionale gestita da RFI»;
   la decisione della regione Lazio di evitare «l'oneroso obbligo di unificazione degli standard di sicurezza» è stata assunta nel 2014 nonostante numerosi eventi incidentali accaduti negli anni precedenti, alcuni dei quali anche mortali;
   nel 2016, a seguito del grave incidente mortale, avvenuto tra Andria e Corato, è stato emanato il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 agosto 2016, che ha attribuito all'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) la competenza sulle cosiddette ferrovie interconnesse, di cui, fino alla delibera della giunta della regione Lazio n. 191 del 15 aprile 2014, faceva parte anche la ferrovia Roma Nord;
   nonostante l'evento incidentale del luglio 2016 in Puglia abbia interessato una infrastruttura le cui modalità di esercizio si basavano sul regime del «giunto telefonico» analogamente alla tratta extraurbana della ferrovia Roma Nord, la regione Lazio non ha provveduto in alcun modo a programmare investimenti volti a superare urgentemente il deficit di sicurezza ormai evidente;
   il decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 ha stabilito il passaggio sotto l'Ansf anche delle reti funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario a partire dal 1o luglio 2019, e con il decreto legislativo 14 maggio 2019 n. 50 è stata confermata la competenza dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie anche per le ferrovie isolate;
   conseguentemente, a partire dal 1o luglio 2019 Atac e regione Lazio hanno dovuto rimodulare l'orario di servizio in base alle disposizioni stabilite nel nuovo quadro normativo trovandosi del tutto impreparate nonostante il tempo a disposizione offerto dal legislatore sin dal 2017;
   alle decurtazioni previste in orario si aggiungono frequenti soppressioni e disservizi dovuti anche all'eccessivo affollamento dei treni non mitigato neanche dall'aggiunta delle corse automobilistiche sostitutive previste da Atac;
   dette decurtazioni di treni hanno penalizzato più di altre la popolazione scolastica che non dispone più dei precedenti collegamenti per raggiungere le rispettive scuole;
   la decurtazione delle corse nella tratta viterbese prevista con l'orario di settembre 2019 è molto grave perché la ferrovia è il mezzo più sicuro nei mesi invernali per raggiungere il capoluogo di Viterbo da molti centri abitati a causa della frequente presenza di ghiaccio e neve sulle strade;
   nella tratta romana sono previsti nei prossimi anni diversi interventi che prevederanno la chiusura della tratta extraurbana per quasi due anni, e anche la tratta urbana nel corso del 2020 sarà interessata dalla chiusura della stazione di piazzale Flaminio per almeno otto mesi con gli inevitabili ulteriori disagi;
   l'affollamento della tratta urbana, a causa di numerosi treni urbani soppressi, è oramai ritenuto inaccettabile soprattutto nella stazione in galleria di piazzale Flaminio e nel nodo di scambio di Montebello –:
   se siano a conoscenza della situazione drammatica che sta interessando i pendolari delle ferrovie regionali nella regione Lazio e se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere in merito;
   se corrisponda al vero che l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie abbia intenzione di far chiudere la tratta extra-urbana della ferrovia Roma Nord, e di imporre la velocità massima di 50 km/h alla ferrovia Roma-Lido;
   se non ritengano di adottare iniziative normative per riattribuire allo Stato le funzioni già delegate alla regione Lazio in materia di programmazione e gestione delle ferrovie regionali, affidando tali funzioni per il tramite delle società del gruppo Ferrovie dello Stato e provvedendo all'inquadramento su domanda dei dipendenti di Atac in servizio sulla ferrovia Roma Nord;
   se non ritengano opportuno far presenziare quanto prima, negli orari e nei giorni più critici, dalla Polfer le stazioni ferroviarie di piazzale Flaminio e Montebello e dai Vigili del fuoco la stazione di piazzale Flaminio.
(2-00557) «Rotelli, Lollobrigida».


Iniziative di competenza volte a tutelare l'antico Caffè Greco di via Condotti, a Roma, anche in relazione al rischio di sfratto – 2-00538

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, per sapere – premesso che:
   lo storico locale di via dei Condotti rischia di chiudere a causa della procedura di sfratto avviata dai proprietari dell'immobile e martedì 22 ottobre 2019 era previsto l'intervento della forza pubblica dopo due anni di cause giudiziarie fra i gestori e la proprietà, l'ospedale Israelitico, che ha intimato per finita locazione lo sfratto dell'antico Caffè Greco, che è poi slittato all'8 gennaio dopo la mobilitazione popolare e le iniziative a difesa;
   il Caffè Greco è stato dichiarato di interesse particolarmente rilevante con decreto del Ministro per la pubblica istruzione del 27 luglio 1953 «perché, fondato nel 1765 e successivamente più volte abbellito con decorazioni e cimeli di interesse storico ed artistico, costituisce oggi un vario e pregevole esempio di pubblico ritrovo sviluppatosi attraverso due secoli di vita per la ininterrotta consuetudine da parte di artisti di ogni paese di frequentare le sue ospitali e raccolte salette, avendo rappresentato in Roma, per circa 200 anni, un centro di vita artistica universalmente noto» sia «per la parte dell'immobile», sia «per la parte dei mobili e della licenza di esercizio»;
   sono, inoltre, sottoposte alla tutela diretta prevista per i beni culturali dal decreto legislativo n. 42 del 2004 non solo le mura del Caffè Greco ma, soprattutto, la licenza ed i beni mobili in esso contenuti. Lo stesso comune di Roma, con determina dirigenziale n. 787 del 2003, lo definisce «negozio storico» al fine di tutelare «la vocazione merceologica determinatasi storicamente affinché in esso sia mantenuta la medesima tipologia commerciale»;
   la chiusura del Caffè Greco rappresenterebbe quindi una perdita per la città di Roma e l'intera cultura europea. In un momento storico in cui l'aspetto commerciale delle nostre città deve fare i conti con il processo di omologazione globale e di competitività con i grandi colossi multinazionali, occorre preservare quelle attività che non solo valorizzano il tessuto culturale italiano ma che rappresentano l'unicità della nostra identità –:
   quali urgenti iniziative di competenza intendano adottare per tutelare il Caffè Greco dal rischio di sfratto e per applicare un vincolo specifico al locale e alla sua gestione per la storia che rappresenta.
(2-00538) «Lollobrigida, Mollicone, Rampelli».


Iniziative di competenza in relazione a ripetuti episodi di furti e rapine presso il viadotto di Capodichino (Napoli) e chiarimenti sulle attività del «tavolo tecnico» istituito presso il comune di Napoli – 2-00556

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   con ordinanza n. 5/19 del 22 ottobre 2019, la società Tangenziale di Napoli s.p.a., a seguito di sopralluogo ispettivo sul viadotto di Capodichino, disponeva la riduzione a due corsie del predetto tratto stradale in entrambe le direzioni di marcia, con conseguente riduzione delle banchine laterali nelle rampe di entrata ed uscita dello svincolo di Corso Malta;
   il provvedimento è stato adottato per realizzare appositi interventi di messa in sicurezza volti al ripristino delle infrastrutture danneggiate, stimando i tempi di compimento dei lavori in 90 giorni, decorrenti dal 22 ottobre 2019 fino al 31 dicembre 2019;
   ciò ha comportato notevoli disagi per gli automobilisti, soprattutto a causa delle lunghe code e ingorghi di traffico, per cui la «Tangenziale di Napoli s.p.a.» aveva deciso di sospendere il pagamento del pedaggio, lasciando libero il transito sul principale asse viario di Napoli;
   il 6 novembre 2019, tuttavia, veniva ripristinato il pagamento della tariffa stradale, con gravi implicazioni non solo per la circolazione stradale, ma anche per la sicurezza e l'incolumità dei cittadini, che negli ultimi giorni hanno denunciato un boom di reati, in particolare furti e rapine, realizzati sul viadotto di Capodichino;
   si tratta di un fenomeno che risulta in aumento a causa del caos dovuto ai lavori di manutenzione straordinaria, poiché i malviventi agiscono mentre gli automobilisti sono bloccati nel traffico;
   la gravità dei fatti ha condotto la stampa locale e gli stessi cittadini a parlare di una vera e propria «banda del viadotto», che opera in modo pressoché indisturbato, con modalità violente, facendo uso di armi, approfittando della situazione emergenziale che sta paralizzando la città di Napoli;
   con l'attivazione della predetta ordinanza n. 5/19 la «Tangenziale di Napoli s.p.a.», ad avviso degli interpellanti, ha formalmente assunto la veste di responsabile per eventuali danni a persone o cose, causati dal protrarsi dei lavori;
   in data 24 ottobre 2019 è stato istituito un apposito «tavolo tecnico» presso il comune di Napoli, che avrebbe dovuto assicurare il monitoraggio dei lavori e prevenire fenomeni delinquenziali del tipo di quelli descritti –:
   se il Ministro interpellato sia a conoscenza della grave situazione che sta interessando la tangenziale di Napoli e quali iniziative di competenza intenda adottare per ripristinare condizioni di rispetto della legalità;
   se, considerati i rilevanti profili di ordine pubblico, intenda fornire chiarimenti sulle attività del «tavolo tecnico» istituito presso il comune di Napoli e quali siano i tempi di intervento per far fronte alla descritta situazione.
(2-00556) «Di Sarno, Grimaldi, Di Stasio, Manzo, Nappi, Villani, Del Sesto, Iorio, Provenza, De Girolamo, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Grosso, Del Monaco, Dieni, Donno, Dori, D'Orso, D'Uva, Ehm, Emiliozzi, Ermellino, Faro, Ficara, Flati, Frusone, Gagnarli, Gallinella, Giarrizzo, Giuliano, Giuliodori, Grande, Caso».


Iniziative finalizzate all'apertura di corridoi umanitari europei, nel quadro di un progetto condiviso per la difesa dei diritti dei profughi – 2-00554

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   l'apertura di corridoi umanitari (CU) rappresenta uno strumento innovativo ed aggiuntivo di accoglienza, ad alto profilo umanitario, frutto nel nostro Paese di un protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e le organizzazioni della società civile promotrici, per concedere ai potenziali beneficiari di protezione internazionale, in specie i soggetti più vulnerabili, l'arrivo in Italia, in modo legale e in condizioni di sicurezza;
   tra i principali obiettivi del progetto attuato attraverso lo strumento dei CU c’è quello di contrastare il business criminale dei trafficanti di esseri umani e di concedere a persone in condizioni di vulnerabilità (ad esempio vittime di persecuzioni, torture e violenze) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e successiva presentazione della domanda di asilo. Questo processo è sicuro, anche per chi accoglie, dal momento che il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane;
   il 27 ottobre 2017, con l'arrivo da Beirut (Libano) dell'ultimo gruppo di profughi – soprattutto siriani – all'aeroporto di Roma-Fiumicino, è stata raggiunta la soglia massima di 1000 beneficiari prevista dal primo protocollo sottoscritto tra le parti il 15 dicembre 2015. Valutata la sostenibilità del progetto, il 7 novembre 2017 il protocollo è stato rinnovato per il biennio 2018/19 per altri 1.000 beneficiari;
   la positività dei risultati ottenuti dall'attivazione dei CU – attestata dal grado di inserimento sociale raggiunto dai singoli e dai nuclei familiari che hanno beneficiato del progetto – è stata resa possibile, in Italia, dall'attività di sostegno offerta in maniera gratuita dagli organismi della Tavola Valdese, Federazione delle Chiese evangeliche italiane, Comunità di Sant'Egidio, Cei e Caritas, che, in collaborazione con le istituzioni italiane, hanno permesso l'accoglienza in Italia, in legalità e sicurezza, di profughi in condizione di vulnerabilità;
   l'azione umanitaria promossa con i CU costituisce una best practice di grande importanza anche a livello europeo, come dimostrato, tra l'altro, dall'attivazione di esperienze analoghe avviate in altri Stati in Europa (ad esempio Francia, Belgio, Andorra) – pur nelle differenze dei singoli ordinamenti nazionali – e dall'interesse crescente mostrato nei confronti di iniziative volte a creare canali complementari di accesso legale per richiedenti asilo e rifugiati con il coinvolgimento del settore privato e della società civile; inoltre, i corridoi umanitari costituiscono un esempio concreto di risposta comunitaria solidale da parte della società, ispirata ai valori della cura, della solidarietà e dell'accoglienza, strettamente connessi tra loro;
   il quadro normativo europeo e nazionale in materia di protezione internazionale già ora prevede alcuni istituti normativi che offrono basi legali adeguate a sostenere il progetto dei CU: ad esempio, l'articolo 25 del regolamento (CE) n. 810/2009 del 13 luglio 2009, che istituisce il codice comunitario dei visti, prevede per uno Stato membro la possibilità di rilasciare visti d'ingresso con validità territoriale limitata, con lo scopo di consentire l'ingresso in maniera legale ed in condizioni di sicurezza personale;
   il progetto dei CU ha ottenuto importanti riconoscimenti da diversi esponenti istituzionali italiani ed internazionali: in particolare, i corridoi umanitari hanno ricevuto il Premio Nansen 2019 per i Rifugiati dell'Unhcr, con cui ogni anno l'Alto commissariato Onu per i rifugiati premia singoli individui o realtà associative che si distinguono per il sostegno prestato ai rifugiati nel mondo;
   le questioni relative al fenomeno migratorio – che rappresentano un tema centrale nell'agenda europea – non possono più essere considerate emergenziali, ma devono trovare soluzioni strutturali e condivise a livello di Unione europea, anche attraverso l'individuazione di canali legali alternativi per persone bisognose di protezione, sperimentando forme innovative di accoglienza –:
   a fronte della emergenza migratoria in atto, se e con quali strumenti il Governo intenda promuovere e farsi portavoce, nelle opportune sedi comunitarie, anche in vista del prossimi Consigli affari interni ed affari generali dell'Unione europea e del Consiglio europeo di dicembre 2019, di iniziative concrete – come l'esperienza realizzata nel nostro Paese – finalizzate alla apertura di corridoi umanitari europei verso altri Stati membri dell'Unione europea, nel quadro di un progetto comune condiviso per la difesa dei diritti dei profughi.
(2-00554) «Bruno, Galizia, De Giorgi, Di Lauro, Giordano, Grillo, Ianaro, Olgiati, Papiro, Penna, Scerra, Spadoni, Torto, Leda Volpi, Grippa, Gubitosa, Invidia, Iovino, Lombardo, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Macina, Maglione, Marino, Martinciglio, Marzana, Migliorino, Misiti, Pallini, Palmisano, Parentela, Parisse, Paxia, Ehm, Del Monaco, Sarli».


Iniziative volte a rivedere il decreto ministeriale 20 aprile 2018, in materia di intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico, in particolare in relazione alle osservazioni del Garante per la protezione dei dati personali – 2-00553

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   la legge 23 giugno 2017, n. 103, ha modificato in parte la disciplina dei costi delle intercettazioni, conferendo una delega al Governo – non esercitata – al fine di ridurre quella che negli anni è sempre stata la voce di spesa più pesante messa in conto al bilancio dello Stato dagli uffici giudiziari, e che da tempo supera l'80 per cento del totale;
   secondo le rilevazioni della direzione generale statistica del Ministero della giustizia, nel 2017 la spesa per intercettazioni a carico dell'erario è stata di 168,8 milioni di euro, più o meno in linea con quella del 2016 (168,9 milioni);
   nel 2017 sono stati oltre 127 mila i «bersagli»; ad avere il peso specifico maggiore sono le intercettazioni telefoniche, più di 106 mila, mentre appena 16 mila sono state quelle ambientali;
   le imprese attive nel settore delle intercettazioni, associate all'Iliia, sono 148 con 1.910 dipendenti e 198 mila interventi all'anno e un fatturato di 285 milioni;
   come emerge dall'inchiesta di Milena Gabanelli e Mario Gerevini del 14 luglio 2019, si tratta di un universo che raccoglie aziende private molto diversificate tra loro che trattano dati altamente sensibili; alcune delle più strutturate aziende del comparto hanno un fatturato che oscilla tra i 20 ed i 30 milioni come la Rcs, la Innova, la Ips, la Loquendo. Negli altri casi si tratta di piccole imprese a sostanziale conduzione familiare che fatturano centinaia di migliaia di euro;
   nell'aprile 2019 è scoppiato il caso dei dati captati nelle intercettazioni della procura di Benevento (ma anche della direzione centrale dei servizi antidroga e di altre procure, oltre che di partner privati), gestiti dall'azienda Stm Srl a seguito di gara di appalto, dati che anziché finire sul server dei magistrati – risultati vuoti – arrivavano su un cloud Amazon negli Stati Uniti;
   nel mese di maggio 2019, la procura di Perugia trasmette al Consiglio superiore della magistratura i verbali di conversazioni intercettate tra magistrati, componenti del Csm e politici aventi a oggetto il futuro assetto delle nomine dei principali uffici giudiziari. Come ricorda un articolo del Riformista del 9 novembre 2019, nonostante la loro segretezza, le conversazioni intercettate con il virus informatico denominato trojan horse vengono interamente pubblicate dagli organi di stampa; come immediata conseguenza i consiglieri coinvolti si dimettono e l'originario assetto del Csm viene totalmente stravolto;
   il problema non riguarda solo la sicurezza nella gestione dei dati intercettati dall'autorità giudiziaria all'interno di indagini penali, che possono essere strettamente connessi alla sicurezza dello Stato e alla vita delle persone; lo spyware Exodus, realizzato da una compagnia italiana, sarebbe infatti stato distribuito negli ultimi due anni su dispositivi Android attraverso almeno una ventina di « app» scaricabili dalla piattaforma ufficiale Play Store di Google e avrebbe infettato i dispositivi di diverse centinaia di cittadini italiani, che non avevano nulla a che fare con inchieste e procedimenti penali;
   come ha affermato il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, «la notizia dell'avvenuta intercettazione di centinaia di cittadini del tutto estranei ad indagini giudiziarie, per un mero errore nel funzionamento di un captatore informatico utilizzato a fini investigativi, desta grande preoccupazione; (...) emerge con evidenza inequivocabile la notevole pericolosità di strumenti, quali i captatori informatici, che per quanto utili a fini investigativi rischiano, se utilizzati in assenza delle necessarie garanzie anche soltanto sul piano tecnico, di determinare inaccettabili violazioni della libertà dei cittadini»;
   lo stesso Garante ha affermato che «tali considerazioni erano state già rivolte al Governo, in sede di parere tanto sullo schema di decreto legislativo di riforma della disciplina delle intercettazioni che ha normato il ricorso ai trojan, quanto sullo schema di decreto attuativo che avrebbe, appunto, dovuto introdurre garanzie adeguate nella scelta dei software da utilizzare»;
   attualmente nei rapporti con le società di intercettazione ogni procura si regola diversamente, e spesso il criterio per la scelta è quello del prezzo più basso;
   come affermato dai capi delle maggiori procure italiane, occorrerebbe un quadro centralizzato di norme, controlli e verifiche sull'attività di queste società, anche attraverso la creazione di un albo o un’authority di controllo, al fine di verificare che esse siano abilitate al trattamento di informazioni, documenti o materiali classificati dal grado di riservatissimo fino a segretissimo; sarebbe inoltre opportuno emanare un bando centralizzato in cui il Ministero stabilisca «un prezzario nazionale»;
   a quanto si apprende, sul prezzario è stato costituito presso il Ministero della giustizia un apposito tavolo di lavoro e in vista del processo penale telematico il Ministero sta operando presso le sedi della procura della Repubblica per l'installazione di server ministeriali la cui finalità è anche quella di innalzare ulteriormente i livelli di sicurezza –:
   se intenda adottare iniziative per rivedere il decreto ministeriale 20 aprile 2018 recante «disposizioni di attuazione per le intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico e per l'accesso all'archivio informatico a norma dell'articolo 7, commi 1 e 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216», recependo le osservazioni del Garante per la protezione dei dati personali;
   quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere per assicurare che le società che vendono questi servizi siano vincolate a misure tecniche di sicurezza più stringenti ed efficaci secondo gli standard internazionali e per impedire ulteriori violazioni in futuro, al fine di contemperare la possibilità di utilizzare tali strumenti investigativi con il rispetto di garanzie elevate per la sicurezza dello Stato e la libertà dei cittadini.
(2-00553) «Magi, Schullian».