XVIII LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 584 di giovedì 28 ottobre 2021
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI
La seduta comincia alle 14,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 25 ottobre 2021.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Piera Aiello, Ascari, Braga, Cantalamessa, Ferro, Mugnai, Mura, Paolini, Scoma, Spadoni, Tateo e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente 103, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,32).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali (A.C. 3278-A/R).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3278-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo approvato dalle Commissioni a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea.
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo unico - A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rossini. Ne ha facoltà.
EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Questo decreto-legge rappresenta un ulteriore tassello per l'attuazione del PNRR e la realizzazione e messa in sicurezza di tante infrastrutture. Il decreto modifica poi in molti punti il codice della strada, contenendo numerose disposizioni che sono già state discusse e approvate nell'ambito della riforma più organica del codice della strada, la quale però non è mai stata portata a termine. Ora, confluendo in questo decreto-legge, molte di queste modifiche possono finalmente entrare in vigore a breve. Particolarmente a cuore del territorio che rappresento sono poi le disposizioni concernenti l'affidamento della concessione dell'autostrada A22 che speriamo possa anch'essa avere finalmente un esito positivo dopo anni di incertezza. Con questo, esprimo la fiducia al Governo da parte della componente Minoranze linguistiche che voterà a favore del provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.
RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente, colleghi, rappresentante del Governo. Il ricorso alla fiducia ormai non ci stupisce più, anzi direi che siamo vaccinati su questo e proviamo quasi un'affezione a questo modus operandi. Sul numero delle fiducie ormai abbiamo perso il conto: a spanne direi che siamo a circa una questione di fiducia ogni due settimane. Ma noi ve l'abbiamo detto tante volte che il Parlamento è svilito: se c'è un minimo di margine di azione qui dentro, la maggioranza - ammesso che esista ancora - si fa pure opposizione da sola. Ieri abbiamo visto cosa è successo al Senato con l'affossamento del “DL Zan”: la maggioranza si è spaccata per l'ennesima volta; c'era un lato che rideva e l'altro lato che piangeva.
Pertanto, la fiducia di oggi che cos'è? È semplicemente un collante per tenere unita questa maggioranza “accozzaglia” che lo sostiene, una maggioranza sempre più divisa e sempre più litigiosa su tutti i provvedimenti: ce ne fosse uno - ma dico uno - su cui si riesce a trovare l'accordo con il dialogo. E non vi chiedo di farlo anche con le forze di opposizione, perché sarebbe quasi un insulto alla vostra protervia.
Tutto questo ci lascia amareggiati, Presidente, anzi forse incazzati, perché definirci arrabbiati è riduttivo; non rende l'idea di come ci sentiamo nel vedere il commissariamento del Parlamento da parte del Governo che, a tratti, è padre padrone, a tratti, è ostaggio di veti e di ricatti. A rimetterci, in tutto questo, sono i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Dunque, siamo chiamati a votare la fiducia su un provvedimento che poteva e doveva essere migliorato e che invece, come spesso accade, è finito preda delle lobby, dove si sono tutelati gli interessi dei soliti noti che gestiscono in larga parte la rete infrastrutturale ridicola di questo Paese. Ma ai soliti noti è concessa ogni cosa e persino macchiarsi impunemente del sangue degli innocenti, anzi li ricompensiamo lautamente invece di accompagnarli a calci nel sedere in una cella per pagare le loro responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), come avrebbe fatto qualunque Paese civile e serio nei confronti dei responsabili della strage del ponte Morandi. Qui, a certa gente, invece, garantiamo ricche buonuscite, pagate con i soldi dei risparmiatori italiani, fregandocene se queste operazioni, come minimo, produrranno un ingente danno erariale. Parlo della vergognosa acquisizione di Aspi da parte di Cassa depositi e prestiti, ma ci chiediamo a che cosa serva di preciso la nuova società che il MEF sta per mettere in piedi per fare lo spezzatino con ANAS. Che perimetro avrà? Qual è il vero disegno? Di sicuro, la SpA che nascerà, grazie a questo emendamento infilato nel testo su cui ci chiedete di votare la fiducia, sarà un altro poltronificio: abbiamo già assistito a tanti di questi nei diversi e precedenti decreti-legge, ma questo è veramente ignobile. Lo sappiamo, e poi? Il Governo non si nasconda dietro silenzi e smentite; lo sappiamo tutti che sta preparando il grande pacco di regali di Natale per la famiglia Benetton, perché la nuova società servirà a trasferire le partecipazioni pubbliche di Aspi. Per farle gestire da chi? Da un altro uomo di fiducia dei Benetton, come quello che volevate mettere a capo dell'ANAS che, grazie a noi opposizioni, siamo riusciti a eliminare all'ultimo momento? Se vogliamo che tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi. Già, perché l'epidemia più diffusa e ormai endemica di questo Paese è la “gattopardite”, quindi spacchettiamo l'ANAS e, con il gioco delle tre carte, saniamo l'indecente buco di bilancio della società che ha gestito malissimo gran parte della rete stradale e autostradale italiana e - perché no? - facciamola gestire di nuovo ad Aspi, in qualche modo, a qualche fidato scagnozzo di chi ha le mani sporche di sangue. D'altra parte, siamo nel meraviglioso Paese delle proroghe dove tutto deve rimanere schifosamente incancrenito e, dopo sette anni di proroghe, invece di indire una gara, come chiede l'Unione Europea, avete deciso di prorogare ancora una volta la concessione dell'A22 ad Autostrada del Brennero SpA.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Infine - concludo, Presidente - noi di L'Alternativa c'è non volevamo Draghi a capo di questo Governo ed è per questo che non abbiamo votato la fiducia al suo Esecutivo, così come non lo abbiamo mai fatto per ogni fiducia richiesta in questi mesi. Ed in coerenza, per l'ennesimo giro sulla giostra della fiducia, le diciamo ancora “no” (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Timbro. Ne ha facoltà.
MARIA FLAVIA TIMBRO (LEU). Grazie, Presidente. Il provvedimento che oggi esaminiamo in Aula, al fine poi di convertirlo in legge, anche comunemente detto “decreto Infrastrutture”, nasce con obiettivi al tempo stesso ambiziosi e complessi. Da un lato, si pone l'obiettivo di garantire la sicurezza delle infrastrutture già esistenti in questo Paese, prevedendo e pianificando una serie di interventi anche imponenti tanto nel settore autostradale che in quello idrico, nel settore ferroviario e in quello marittimo. Dall'altro, ha l'obiettivo di accrescere e migliorare la qualità e la sicurezza dei sistemi e dei mezzi di trasporto attraverso una serie di previsioni utili e - se vogliamo - anche necessarie a migliorare la circolazione stradale, a garantire ed incentivare la mobilità sostenibile e, da ultimo, se è possibile, a semplificare la vita dei cittadini.
Penso, in questo caso, anche alla previsione di estendere la patente e l'obbligo di trasparenza nelle multe. Questo provvedimento, quindi, nato con obiettivi ben definiti, specifici, ha finito per moltiplicare, anche alla luce dell'approfondito esame fatto in sede referente, le sue aree d'intervento. Numerose - lo si diceva - sono state le modifiche apportate al codice della strada. Oggi, quindi, alla luce di questa nuova norma, possiamo concretamente affermare che la sicurezza e la salute delle persone, oltre che la tutela dell'ambiente, sono obiettivi primari di ordine economico e sociale che persegue il nostro Paese.
È questo, quindi, un provvedimento ambizioso, complesso e completo, che affronta le tematiche più disparate, tutte in grado, però, di attraversare, incidere e condizionare la vita dei nostri cittadini. È in quest'ottica, con questa ratio normativa, appunto di semplificare e rendere qualitativamente più sicura la mobilità dei cittadini, che si sono introdotte le più svariate norme, che tutelano e danno maggiore garanzia ai pedoni, che si preoccupano di favorire la copertura dei trasporti su mezzo gommato per favorire i collegamenti interregionali. È in quest'ottica che sono state previste dotazioni finanziarie volte a potenziare la sostenibilità e la mobilità dei passeggeri e delle merci tra le aree metropolitane di Reggio Calabria e di Messina, intensificando il traghettamento sullo Stretto, offrendo servizi migliori ai pendolari, a dimostrazione del fatto che non servono necessariamente grandi, e forse inutili, opere infrastrutturali per garantire una reale e concreta continuità territoriale. Ed è sempre in quest'ottica che si è provveduto, anche nel settore della micromobilità sostenibile, a una regolamentazione, questo è un settore assolutamente in espansione nel nostro Paese: si è provato, quindi, finalmente, a regolamentare l'uso del monopattino elettrico e a contenere il caos fino ad oggi regnante; e lo si è fatto attraverso previsione di specifiche norme di condotta: l'obbligo di dotarsi di frecce e di luce posteriore, il divieto di parcheggio sui marciapiedi e, soprattutto, la riduzione del limite di velocità. Si sono introdotte norme di civiltà e di modernità, che favoriscono e migliorano la qualità della mobilità e della sosta per le persone vulnerabili, prevedendo soprattutto che la mobilità possa davvero essere alla portata di tutti.
L'intestazione del provvedimento che oggi ci apprestiamo a convertire, reca disposizioni urgenti e queste disposizioni sono davvero urgenti, Presidente, e, paradossalmente, a dirci quanto urgenti e necessarie siano, sono anche i drammatici eventi calamitosi che hanno colpito, in questi giorni, la Sicilia. Infatti, le immagini di Catania sommersa dall'acqua non sono soltanto il frutto della straordinarietà e della imprevedibilità dei fenomeni atmosferici, sono anche e soprattutto la conseguenza di anni di incuria e di abbandono dei territori, di inadeguatezza delle infrastrutture primarie, di vetustà delle reti idriche e fognarie di questo Paese. Oggi, quelle immagini devono necessariamente essere un monito per noi, perché un Paese che vuole definirsi civile, moderno ed ecosostenibile, deve investire sulle proprie infrastrutture, sull'adeguamento delle proprie reti fognarie e idriche, sulla messa in sicurezza dei suoi territori.
Ed è anche in questa direzione che vuole andare questo provvedimento, che non può dirsi esaustivo o risolutivo, certamente, delle grandi problematiche che affliggono il Paese, ma che disegna – o, quantomeno, prova a disegnare - una visione. È, dunque, per noi un provvedimento buono. Peccato solo, Presidente, che, accanto agli indiscutibili punti di forza che ho appena menzionato, questo provvedimento rischia - e non è intenzione di questo gruppo sottacerlo - di essere affetto da un vulnus ontologico, da una piccola anomalia originaria, che minaccia, da un lato, di intaccare la regolarità dell'iter legislativo e, dall'altro, anche di ledere in qualche modo le prerogative di quest'Aula e di ciascuno di noi parlamentari. L'articolo 7, infatti, disciplina anche le norme sull'amministrazione straordinaria di Alitalia, cui, come è noto, è succeduta la neonata ITA. Senza voler entrare nel merito di questa vicenda, che pure ha occupato per lungo tempo, nelle scorse settimane, il dibattito assembleare, l'articolo 7 interviene rinviando al contenuto anche precettivo di un atto, una decisione della Commissione europea, che quest'Aula, ad oggi, non conosce e il cui contenuto, ad oggi, non ci è dato di conoscere. Siamo, quindi, chiamati oggi a legiferare su un contenuto che conosciamo parzialmente o che possiamo immaginare e che, a prescindere dalla fiducia che chiaramente riponiamo nel Governo e nella Commissione europea, è certamente un precedente pericoloso per questo Paese e per le prerogative e i diritti fondamentali di cui quest'Aula dovrebbe essere portatrice.
Senza, però, volermi ulteriormente ripetere nel merito di quanto già detto sul provvedimento e sulla validità dello stesso alla luce della concreta rilevanza e della reale urgenza che riconosciamo agli interventi normativi previsti sui temi trattati e con l'auspicio che il vulnus cui ho fatto menzione venga quanto prima sanato con la trasmissione, da parte del Governo, al Parlamento tutto, magari prima della conclusione dell'esame del provvedimento e della sua eventuale approvazione da parte del Senato, cui andrà la prossima settimana, così come anche richiesto in un ordine del giorno che presenteremo all'Aula insieme al collega Fassina, che mi sembra doveroso dire tanto si è speso su questa vicenda, dichiaro, comunque, il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali sulla questione di fiducia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.
DANIELA RUFFINO (CI). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, Governo, la pandemia ha ulteriormente infierito sulle criticità dei trasporti, dalle motorizzazioni al traffico crocieristico e marittimo, alle reti ferroviarie e alle autoscuole. Senza una buona efficienza dei trasporti, non è possibile rilanciare il nostro Paese, l'economia e il turismo. Serve una visione di lungo termine. Il Governo ha deciso di intervenire in opere rapide, attraverso anche la nomina dei commissari, potenziando i trasporti. Investire in trasporti significa contrarre i consumi di energia e le emissioni, realizzare sistemi di trasporto ecocompatibili per raggiungere l'obiettivo europeo di ridurre le emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030.
Il decreto-legge n. 121 del 2021 porta, in questo senso, un cambio di passo in materia di sicurezza, infrastrutture, trasporti e circolazione stradale, con la volontà di semplificare, per dare risposte. Un provvedimento che è una sfida, dopo mesi di lavoro e di confronto. Direi che è stata chiara la volontà di garantire sicurezza, perché la situazione dei trasporti in Italia è uno specchio dei problemi del Paese, di un deficit culturale rispetto all'idea di mobilità e di innovazione del sistema. Importante è ribadire che la sicurezza e la tutela della salute delle persone, nonché dell'ambiente, hanno trovato ampio spazio nel provvedimento su cui viene ora posta la fiducia.
In questi anni, abbiamo assistito a mobilitazione contro alcune grandi opere, dalla TAV in Val Susa, all'autostrada tirrenica, al passante di Bologna. I forti ritardi che hanno caratterizzato la TAV, se ne discute da quasi trent'anni, hanno soffocato l'obiettivo prioritario, ossia la competitività del treno per il trasporto di persone e merci, ridurre il numero di TIR sulle strade, connettere meglio e valorizzare aree diverse. Si tratta della riduzione del costo generalizzato complessivo, derivante dalle scelte di tragitto e di modalità di trasporto che passeggeri e merci percorreranno a seguito della realizzazione del progetto. Le componenti del costo più importanti sono la riduzione dei tempi di viaggio, la riduzione dei costi del viaggio e l'aumento dell'affidabilità, intesa come percentuale di viaggi che sono completati senza ritardi nel tempo previsto, e credo che questo sia un elemento molto importante.
Parlando ancora di TAV, faccio presente che la seconda componente di benefici è data dalle esternalità, ovvero dagli effetti netti positivi di cui beneficia la collettività, quindi minori emissioni di gas climalteranti, minori incidenti, minore congestione, maggiore affidabilità e comfort del viaggio. La posizione del Governo su quest'opera è netta. Purtroppo, la variabile tempo di realizzazione è penalizzante per l'Italia e per l'Europa.
Ora alcune considerazioni sul Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane: per i comuni e unioni di comuni è stato conseguito un ottimo risultato. L'ampliamento delle reti ciclabili si colloca all'interno di un mix virtuoso di mobilità sostenibile, che funziona e rappresenta una parte del lavoro sulla transizione ecologica. E allora, in un'ottica di rinascita post COVID, la ciclabilità, o mobilità sostenibile in genere, ha un ruolo centrale nella ripartenza dei centri cittadini, limitando i problemi di distanziamento sociale e sicurezza sanitaria. Il 2020 è stato un anno da record, con crescite a doppia cifra per tutte le tipologie delle due ruote a pedali: bici tradizionali più 14 per cento sul 2019, con 1 milione e 730 mila pezzi acquistati; e-bikes 280 mila, più 44 per cento sul 2019; complessivamente, i dati raggiungono quota oltre 2 milioni di biciclette vendute, per un 17 per cento in più durante - e questo è davvero da segnalare - i mesi contrassegnati dall'emergenza sanitaria. Purtroppo, la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto urbano, veloce ed economico, è spesso frenata dall'assenza di infrastrutture strategiche in grado di rendere competitivo il mezzo bici rispetto all'automobile.
Coraggio Italia è consapevole che molto rimane da fare, ma che con l'approvazione del decreto-legge n. 121 nuove regole garantiranno la sicurezza stradale e non solo. Sono significativi i 170 mila incidenti stradali nel 2019, con un alto numero di vittime della strada. Per questo, è indispensabile il rilancio economico dell'Italia, che ha il chiaro obiettivo di colmare il divario tra Nord e Sud con una dotazione di infrastrutture che incide sulla capacità di crescita, a partire dalla competitività delle imprese. Tutto questo è legato - lo ribadisco - alla disponibilità di una rete adeguata di trasporti. Insisto ancora sul rilancio riferendomi agli investimenti pubblici, al riequilibrio dei divari territoriali; sono alcuni dei pilastri su cui poggia la strategia europea di risposta alla crisi pandemica, che si caratterizza per la messa in campo di nuovi strumenti di sostegno agli investimenti pubblici con il programma Next Generation EU.
Le strutture e le infrastrutture di trasporto con i collegamenti stradali e ferroviari più veloci sono collocate nelle regioni centro-settentrionali e, così, le regioni del Sud e delle isole si trovano ancora in condizioni di svantaggio. Gli elementi che però contraddistinguono il decreto-legge n. 121 sono la gratuità della sosta sulle strisce blu per i veicoli dotati di apposito contrassegno europeo per i disabili; una norma di civiltà, perché il diritto alla mobilità è fondamentale e deve essere garantito dagli Stati aderenti alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ovviamente noi rientriamo tra questi Stati). Poi, ancora, devo dire che sono significative le modifiche al codice della strada; si prevede, infatti, tra gli altri aspetti, l'introduzione dei cosiddetti “stalli rosa”, ovvero parcheggi destinati alle donne in gravidanza o ai genitori con un bambino di età non superiore ai due anni, e ulteriori parcheggi riservati ai veicoli elettrici. Nuove regole, nuovi modi di vivere le città e una migliore fruizione degli spazi e del tempo. Importante è anche l'emendamento a sostegno del sistema dei porti e il trasporto marittimo. Va segnalato che il lavoro portuale non si è, ovviamente, mai fermato durante tutto il periodo della pandemia; per questo, oggi, servono più che mai strumenti di sostegno al lavoro, alle imprese, alle autorità di sistema portuale. Per tutte queste considerazioni, signor Presidente, a nome del gruppo di Coraggio Italia, annuncio quindi il voto favorevole alla fiducia al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nobili. Ne ha facoltà.
LUCIANO NOBILI (IV). Grazie, Presidente. Un grazie non formale veramente va al Governo - c'è qui l'onorevole Cancelleri, per i rapporti con il Parlamento - e, soprattutto, alle relatrici e alle due presidenti delle Commissioni coinvolte, l'onorevole Paita e l'onorevole Rotta, nonché a tutti i colleghi delle Commissioni (trasporti e ambiente), che hanno fatto un lavoro referente che seppure rapido per i tempi a cui siamo costretti, è stato molto utile, molto proficuo e molto serio insieme; è un buonissimo segno per il lavoro in Parlamento e per le attività a cui sempre di più saremo chiamati. Esaminiamo in sede di conversione questo “decreto Infrastrutture e trasporti”, Presidente, che è un patchwork di molti interventi, di misure molto diverse che riguardano molti diversi ambiti, al punto che, se c'è un limite che si potrebbe individuare in questo lavoro, è esattamente quello di avere una certa difficoltà nel coglierne lo spirito di fondo, il senso di insieme, la direzione. Anche in questo senso credo che il lavoro referente fatto in Commissione, con il contributo delle forze di maggioranza ma anche di opposizione, abbia molto migliorato il testo sotto questo profilo e da questo punto di vista. Abbiamo lavorato su misure e su interventi molto diversi tra loro; alcuni erano interventi su cui eravamo pronti da molto tempo, su cui c'era stato già un lungo lavoro. Penso - si è già citato - agli interventi soprattutto all'articolo 1 che riguardano il codice della strada, che sono scelte che riprendono quelle licenziate dalla Commissione trasporti ormai quasi due anni fa. Poi, a fianco di questi, ci sono invece misure molto nuove, che sono arrivate in fondo al percorso su questo decreto, alcune addirittura in extremis e che sicuramente avrebbero meritato e meriteranno maggiore approfondimento per definirne meglio l'orizzonte e la direzione. Una per tutte, in questo senso, è la scelta di trasferire con affidamento in house le concessioni per le gestioni delle autostrade statali a una nuova società che sarà controllata dal MEF e dal MIMS, che rileverà le funzioni e le attività di ANAS in questo senso. Da questo punto di vista, sicuramente, un approfondimento sulla mission e sulle regole di ingaggio di questa nuova società era e sarà indispensabile. Nell'ambito di questo intervento mi permetta di citare in positivo la disposizione, figlia di un emendamento a mia prima firma e condiviso in Commissione, di destinare fino a 5 milioni di euro nell'ambito degli interventi di ANAS per un intervento eccezionale per la sistemazione delle strade di Roma, davvero ormai disastrate; su questo ringrazio la Commissione per aver compreso l'importanza di questo intervento. Se dovessimo, però, trovare i due principali filoni di intervento e di azione di questo decreto, diremmo che sono la sicurezza e la semplificazione. Ciò vale per gli interventi che dicevo sul codice della strada, posto che il nostro Paese ha ancora tanto da fare e ci vorrà un impegno che continua sulla sicurezza stradale, se è vero che, ancora nel 2020, abbiamo avuto oltre 118 mila incidenti stradali e abbiamo avuto 2.400 vittime della strada. A un anno che ha visto, rispetto ai precedenti, una contrazione enorme del traffico veicolare, del traffico automobilistico, anche a seguito del COVID, non è corrisposta una conseguente diminuzione delle vittime della strada e dei feriti. Quindi, c'è un problema di sicurezza stradale su cui bisognerà intervenire e, da questo punto di vista, in particolare il Governo può fare molto, anche con delle campagne. Tra le migliorie in questo senso non posso non citare alcune semplificazioni, come l'estensione della durata del foglio rosa e altri interventi. Mi faccia ricordare, in particolare, il permesso rosa che riguarda le donne in maternità, in gravidanza e per i primi due anni della maternità, ma soprattutto un intervento, per il quale vanno in particolare ringraziate le nostre colleghe di Italia Viva, Maria Chiara Gadda e Lisa Noja, che finalmente consente intanto di inasprire le pene per chi occupa abusivamente i parcheggi per i disabili e poi di garantire la possibilità di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu qualora i cittadini in disabilità trovassero occupati i parcheggi a loro riservati. Ci sono tanti interventi sul settore marittimo e portuale, interventi importanti che sono stati ricordati. Dal punto di vista ferroviario, in particolare, c'è l'introduzione del sistema europeo di gestione del traffico per la nostra rete ferroviaria, che garantirà maggiore efficacia, maggiore sicurezza, maggiore flessibilità. Ci sono gli interventi sulle isole minori, ancora troppo spesso svantaggiate; gli interventi sull'amministrazione straordinaria di Alitalia, per fare in modo che il programma di cessione dei compendi di beni e dei rami d'azienda sia adeguato alle decisioni che ha preso, da questo punto di vista, la Commissione europea e all'avvio di ITA SpA. Poi ci sono - anche qui molto importanti - una serie di misure di semplificazione per quel che riguarda tutto l'adeguamento, anche dal punto di vista digitale, delle nostre amministrazioni rispetto al PNRR, cioè all'utilizzo di quelle risorse e anche al rispetto necessario, fondamentale dei cronoprogrammi stabiliti.
Sempre tra gli interventi sul codice della strada, devo davvero dedicare un minuto a delle importanti scelte; in particolare voglio ricordare una mia battaglia personale, condivisa dal gruppo di Italia Viva, di cui sono stato primo firmatario, perché noi siamo quelli che hanno consentito l'arrivo e l'introduzione in Italia dei mezzi di micro mobilità sostenibile, ormai un paio d'anni fa (in questi due anni parliamo di un comparto che ha fatto molto per questo Paese anche durante la pandemia). Ovviamente, parliamo di un tassello, di un pezzo, di un mix di mobilità sostenibile e intelligente del XXI secolo, ma, insomma, in soli due anni parliamo di oltre 2 mila addetti a questo settore, parliamo di 8 milioni di noleggi solo lo scorso anno, 14 milioni di chilometri percorsi con questi mezzi - parlo dei monopattini - e di ricavi per oltre 300 milioni di euro per le aziende del settore, ma, soprattutto, per tutto quello che riguarda la collettività, di un risparmio solo lo scorso anno di oltre 2 milioni di tonnellate di CO2.
Quindi, interventi su mezzi che permettono di contribuire alla transizione ecologica del Paese, e occorre farlo in maniera intelligente, innovativa e sostenibile. C'è da dire che c'era bisogno di intervenire sul piano della sicurezza e sulle regole. Abbiamo confermato e rafforzato alcune delle regole: l'impossibilità di circolare o di parcheggiare sui marciapiedi, la necessità del casco per i minorenni, l'impossibilità di viaggiare contromano o senza rispettare le fondamentali norme del codice della strada. A questo abbiamo affiancato alcuni interventi sulla sicurezza e penso, all'introduzione delle frecce, all'introduzione del doppio freno e, in particolare, penso anche alla riduzione della velocità, che, da questo punto di vista, darà un contributo a quel ragionamento sulla sicurezza stradale soprattutto nelle nostre aree urbane, nelle nostre città, che sono i territori più interessati ai cambiamenti post-COVID. Non a caso, oltre il 70 per cento degli incidenti del 2020, che menzionavo, sono, purtroppo, proprio nelle aree urbane.
C'è da fare molto ancora su tanti temi e ne cito uno per tutti: il grande tema del dissesto idrogeologico, che le immagini di questi giorni, da Catania, ci hanno riportato con grande attenzione. In questo senso è urgente - e lo continuiamo a ripetere al Governo - il ripristino dell'unità di missione Italia Sicura, perché non possiamo più permetterci di scandalizzarci di fronte alle immagini come quelle di Catania e poi non prendere provvedimenti, in particolare in linea con cose che in passato hanno funzionato e hanno funzionato molto bene.
Più in generale, tutte queste misure di semplificazione contribuiscono al buon esito del PNRR, sul quale il Governo - gli va dato atto - sta lavorando con impegno e fruttuosamente, e soprattutto si inseriscono nel solco che Italia Viva batte da tempo, cioè quello che lanciammo anche qui, ormai quasi 2 anni fa, con l'idea del piano shock per le infrastrutture: mi riferisco alla la necessità di sbloccare le opere e la necessità di comprendere che la ripartenza di questo Paese passa attraverso la sua infrastrutturazione fisica e digitale. Qui si gioca la scommessa non solo del PNRR e dei 200 miliardi che porta con sé, ma anche di altre risorse (non solo quelle del Fondo complementare e non solo quelle che si sbloccano con le opere).
Non basta - lo diciamo con chiarezza - la nomina dei commissari per far partire i cantieri, ma c'è bisogno di un lavoro più cogente: il risparmio privato, le tante risorse e i tanti investimenti che l'Italia può attrarre. L'Italia può farcela, può farcela anche con l'introduzione di misure come queste, ma anche con una grande scommessa sulle infrastrutture, sulla ripresa, sulla ripartenza economica e sul lavoro. Per questo, anche per questo, ovviamente, con grande forza, il convinto voto di fiducia di Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà.
MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Io ringrazio le presidenti delle Commissioni VIII e IX, le deputate Rotta e Paita, e tutti i colleghi per l'atteggiamento sicuramente costruttivo avuto nei confronti dell'unica opposizione in Commissione, che è quella di Fratelli d'Italia. Però, devo andare in controtendenza ed evidenziare quanto detto dal collega che mi ha preceduto. Voglio evidenziare che, dal “Conte 1” e passando per il “Conte 2”, fino a oggi abbiamo visto vari decreti occuparsi dei trasporti e delle infrastrutture e, purtroppo, al sottosegretario Cancelleri ma soprattutto al Ministro Giovannini, che non è presente, devo ricordare che i loro predecessori - uno su tutti il Ministro Toninelli - verranno ricordati per essere passati nella galleria del Brennero, che ancora non c'era, e di voler bloccare un'altra galleria, quella della Torino-Lione. Verranno anche ricordati per i bonus monopattini e per aver distrutto l'aviazione civile italiana, a cui questo Governo, sottosegretario Cancelleri, sta dando il colpo di grazia. Sempre i predecessori del Ministro Giovannini saranno ricordati per la pista ciclabile sullo Stretto di Messina e per aver proposto di far diventare congiunti gli studenti per l'incapacità di risolvere il problema del sovraffollamento nelle metropolitane e nei bus durante la pandemia. Sempre i predecessori del Ministro Giovannini si sono occupati più di ius soli che della messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti.
Presidente, questo Governo dei migliori, che ha la più grande e larga maggioranza della storia repubblicana, non cambia rotta rispetto al passato, anzi persevera e rischia di ricoprire di soldi la famiglia Benetton con l'acquisto di Autostrade, scaricando sui cittadini la messa in sicurezza di centinaia di infrastrutture, fino a oggi trascurate, che hanno prodotto profitti enormi, grazie agli aumenti del 36 per cento che probabilmente farete.
Poi, Presidente, all'interno del decreto ci sono cose che non si vedevano dal 1800. Mi riferisco alla follia della deroga all'articolo 2112 per i lavoratori della compagnia ITA, in aperto contrasto con le norme e con le tante sentenze della Corte di cassazione e della Corte di giustizia dell'Unione europea. Sì, Presidente, perché in Commissione gli emendamenti 7.2 e 7.3, che avrebbero scongiurato questa follia, sono stati bocciati dalla maggioranza, con un parere contrario del Governo che oggi è qui a chiedere la fiducia. La verità è che con questa fiducia si espone ITA a una valanga di ricorsi ed è certo che chi ha scritto la norma non si rende conto della gravità o, peggio ancora, ha la volontà di far fallire sul nascere il progetto della nuova compagnia italiana.
Presidente, l'Italia è la Nazione che ha dato più spazio alle low cost - soprattutto, lo ha fatto durante il Governo Monti -, a differenza della Germania e della Francia, che le hanno tenute lontane dagli aeroporti principali. Con questa situazione, che Fratelli d'Italia denuncia da tempo, ITA parte con risorse per reggere 2 inverni in perdita, dopodiché se ne occuperà probabilmente il vostro successore.
Presidente e sottosegretario, noi di Fratelli d'Italia sosteniamo le battaglie in cui crediamo e molte sono state condivise nel programma elettorale del centrodestra, ma purtroppo riscontriamo che non riescono a trovare spazio nelle azioni concrete del Governo. Noi vogliamo parlare di cose concrete, vorremmo discuterle in Parlamento e, invece, siamo spettatori dell'applicazione del peggior manuale Cencelli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
In Commissione trasporti abbiamo visto arrivare di tutto e di più, dall'innalzamento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali al divieto di fumare mentre si è al volante anche da soli in macchina e a chi proponeva sanzioni più pesanti per chi getta oggetti dagli automezzi. Tutti meritevoli di essere discussi - ci mancherebbe -, ma non in un decreto d'urgenza sul quale viene posta la fiducia, perché questo decreto doveva volare più in alto, perché i soldi del PNRR sono soldi a debito, stanno sulle spalle delle prossime generazioni, non sono regalati e bisogna spenderli per cose utili alla Nazione e al popolo italiano.
Questo decreto, Presidente, doveva tener conto del fatto che le emissioni di gas serra in Italia nel 2021 hanno ripreso a crescere (si stima del 6 per cento). Nel 2020 gli eventi estremi connessi al clima nel nostro Paese sono stati quasi 1.300, mentre nel 2011 erano meno di 400. E siccome abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini di devastazione e di dolore che la furia della natura ha prodotto in Sicilia e in Calabria - e noi di Fratelli d'Italia siamo vicini alle popolazioni coinvolte e ci stringiamo attorno alle famiglie e alle comunità che hanno subito questa devastazione - questo decreto doveva tener conto del fatto che gran parte dei comuni sono a rischio idrogeologico e che nel 2020 asfalto e cemento hanno ricoperto 56,7 chilometri quadrati di territorio, in media oltre 15 ettari al giorno, 2 metri quadrati al secondo. Su questi presupposti doveva essere affrontato questo decreto e le risposte dovevano essere date a queste emergenze.
Noi abbiamo fatto, come sempre, il nostro mestiere. L'abbiamo fatto ancora una volta in un contesto francamente poco incoraggiante, dove possiamo solo auspicare che parta e termini rapidamente il monitoraggio delle infrastrutture, perché dopo la tragedia del ponte Morandi troppo poco è stato monitorato e troppo pochi sono i cantieri aperti.
Quindi, Presidente, seppur sia apprezzabile il tentativo di potenziamento degli interventi per la digitalizzazione nelle ferrovie e il ritrovato ruolo dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali, la semplificazione delle procedure amministrative però è veramente ancora un miraggio. Ma è normale perché abbiamo visto, sempre in Commissione, battersi sulla possibilità di fare servizi taxi non solo con le autovetture, ma anche con motocicli e velocipedi; forse, pensano di essere in Thailandia. Non siamo a Bangkok (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), siamo in Italia: Roma, Bari, Milano, Torino non sono ancora Bangkok. Quindi, Presidente - e ripeto - questo decreto, invece di volare alto, si è trasformato nell'ennesimo poltronificio, si è data forma all'“ANAS 2”, come in un processo di mitosi, quel processo, per capirci, nel quale una cellula si divide in due cellule figlie che risultano geneticamente e morfologicamente identiche alla cellula madre. Questo è uno scandalo, colleghi, e ha trovato misteriosamente, tra l'altro, una copertura di oltre 500 milioni di euro nel bilancio corrente. Io non ho capito dove avete trovato questo porcellino pieno di soldi, però aumentano le bollette per gli italiani, e concludo.
Non c'è molto altro da aggiungere, Presidente, se non fosse che, all'articolo 7, come ho già ricordato all'inizio del mio intervento, si è celebrata la fine dell'aviazione italiana e, solo grazie ad un emendamento di Fratelli d'Italia - che, devo dire, la Commissione ha accolto con favore - il Ministro dell'Economia verrà trascinato in Aula a raccontare agli italiani cosa succede in ITA almeno una volta all'anno, cosa succede alla flotta di ITA, ai suoi lavoratori, ai loro contratti, ormai privi di tutela occupazionale, contrari alle norme in vigore del codice civile.
Attenzione che questa è una deriva però pericolosa. Concludo veramente, Presidente. Siamo a 70 fiducie da inizio legislatura; in soli 9 mesi il Governo Draghi ne ha poste 21, sono 2,5 voti di fiducia al mese, solo il Governo Monti ha saputo fare peggio. Ma adesso - e concludo - considerato che dal 18 ottobre e fino a maggio prossimo abbiamo sconfitto ogni forma di fascismo qui in Aula e proprio ieri è calato il sipario sulla “legge Zan”, come unica forza di opposizione parlamentare vorremmo avere la speranza di lavorare in Parlamento più sereni per rilanciare la Nazione. Ma su questo decreto siamo convintamente negativi perché non ne condividiamo né il metodo né il merito politico, per cui i voti di Fratelli d'Italia, su questa fiducia, non ci saranno e annuncio il voto contrario di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Questo decreto è un inedito nel nostro panorama parlamentare perché si tratta di un decreto-legge di ispirazione parlamentare; ovviamente l'iniziativa appartiene al Governo che lo emana, ma l'ispirazione di questo decreto è parlamentare, nel senso che questo decreto origina da un ordine del giorno che fu accolto dal Governo in occasione dell'approvazione del decreto cosiddetto Grandi navi a maggio di quest'anno, in cui tutte le forze politiche chiesero al Governo di realizzare uno strumento con il quale si potesse riaprire la discussione; ad esempio, su un tema come quello della riforma al codice della strada, già all'attenzione della Commissione trasporti di questo ramo del Parlamento e che era rimasto fermo senza grandi giustificazioni in realtà ma, diciamo così, nell'avvicendarsi dei tre Governi in questa legislatura è rimasto fermo nel cassetto della Commissione, pur essendo frutto di un lavoro anche di tessitura, di confronto, di incontro e di scontro tra le diverse forze politiche, che valeva la pena rimettere in pista.
Per cui intanto la natura di questo decreto è curiosamente singolare ed è stato uno strumento che, per alcuni versi, sul lato delle infrastrutture, per altri sul lato dei trasporti, ha dato l'occasione al Parlamento di lavorare, arricchendo l'offerta rispetto al decreto originario. Un lavoro che si è svolto anche con impegno e mi auguro con risultati concreti da entrambe le Commissioni che sono state chiamate a lavorare su questo e che hanno visto le loro presidenti nella qualità di relatrici di questo provvedimento.
La collega Mazzetti, nel corso della discussione generale, si è soffermata di più sulla parte che riguarda ambiente e infrastrutture. Io toccherò alcuni risultati secondo me importanti che abbiamo conseguito sulla parte trasporti e segnatamente su quella del codice della strada: risultati storici, a fronte di battaglie che sia personalmente, sia come Forza Italia abbiamo deciso di portare avanti nel corso degli ultimi anni e che ci hanno fatto conseguire risultati molto importanti. E ciò anzitutto sul fronte della trasparenza, con decine di iniziative parlamentari, interrogazioni, interpellanze, risoluzioni anche in Commissione, anche all'unanimità, che chiedevano al Governo di intervenire sul settore della trasparenza dei proventi e delle multe negli enti locali. E' finalmente una norma che impegna il Governo, dall'anno prossimo, a pubblicare sul proprio sito le relazioni che gli enti locali devono obbligatoriamente e per legge consegnare al Governo; anche questo obbligo è frutto delle nostre battaglie, perché per 10 anni si è cincischiato, si è atteso non si sa bene quale momento propizio per fare il decreto che regolamentasse questo obbligo; finalmente, grazie a Forza Italia, il decreto in questa legislatura è stato fatto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e finalmente adesso questi dati qualcuno ce li ha. Io mi auguro - lo dico ancora al Governo qui presente nella figura del collega Cancelleri - che il Governo li consegni alla Commissione, visto che la Presidente Paita istituzionalmente si è fatta carico di una richiesta che Forza Italia ha avanzato ossia quella di chiedere al Governo i dati, quali comuni abbiano o meno consegnato queste relazioni e di capire quanti sono i soldi che entrano nelle casse di ciascun comune italiano attraverso le multe e le multe fatte con gli autovelox.
È così difficile consegnare questa relazione? Io non credo. Mi auguro che, con questa norma, che obbliga i comuni e tutti gli enti locali a pubblicarli sul loro sito, si abbia almeno questo passo in avanti in termini di trasparenza e che questo passo in avanti venga reso effettivo, anche perché la sanzione per gli enti locali, con riferimento a coloro che non consegnano la relazione tecnica, la relazione telematica al Governo, è addirittura la decurtazione del 90 per cento dei proventi delle multe. Quindi, stiamo parlando di cifre importanti e, quindi, siccome quando il cittadino viola il codice della strada lo Stato lo tartassa, lo persegue, lo insegue, gli applica gli interessi di mora, gli dorme sullo zerbino, anche quando le amministrazioni locali violano il codice della strada è giusto che paghino le loro multe ed è giusto che su questo ci sia una trasparenza cristallina. Continueremo anche sul fronte degli autovelox a chiedere quella regolamentazione che, da 11 anni, nessun Governo ha più realizzato perché, anche su questo, i cittadini hanno bisogno di regole chiare e anche le amministrazioni ne hanno bisogno su uno strumento che deve essere dedicato alla sicurezza dei cittadini e non alle casse degli enti locali. Alle casse degli enti locali può portare vantaggio collateralmente, ma il primo obiettivo è la sicurezza dei cittadini e gli autovelox, messi a tradimento sulle strade ad alto scorrimento, non servono a prevenire incidenti o tragedie; servono solo a fare cassa.
L'altro terreno su cui Forza Italia ha conseguito un risultato molto importante è stato quello della regolamentazione dei monopattini.
La spinta fondamentale data dalla proposta di legge dell'onorevole Rosso su questo tema, l'avvio del lavoro che c'è stato in Commissione, devo dire con tutte le forze politiche, di audizioni e di approfondimenti ha portato alla riformulazione, da parte del Governo, dell'emendamento Rosso e di altri emendamenti similari di tutte le forze politiche. Un punto di caduta e un primo grande passo verso la regolamentazione di uno strumento di mobilità sostenibile che, oggi, agli occhi di tutti, rischia di sembrare uno strumento da far west, con la sosta selvaggia sui marciapiedi, con un limite di velocità incongruo per le dimensioni e la sicurezza di uno strumento del genere. Finalmente, si limita la velocità, si proibisce la sosta selvaggia sui marciapiedi, si stabilisce l'obbligo di segnalatori di direzione, delle piccole frecce. Si comincia a disciplinare questo e si fa un ulteriore salto di qualità, proiettando tutto questo ad una verifica sulla necessità del casco o/e dell'assicurazione. Si comincia a prendere contezza che, quando, con riferimento al traffico delle nostre città, si introduce uno strumento nuovo, deve esserci anche la prudenza di regolamentarlo. E, su questo, devo dire, c'è stata la convergenza, la volontà di tutte le forze politiche, ma mi permetto di rivendicare l'iniziativa di Forza Italia e, segnatamente, del collega Roberto Rosso della Commissione trasporti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
Ancora, sul fronte della semplificazione, vi è un altro risultato, io credo importante: chi viene fermato alla guida senza i documenti è giusto che venga multato, ma almeno, se le Forze dell'ordine possono controllare che questi documenti esistono e sono validi, grazie alla nostra iniziativa - ma ci sembra un'iniziativa di grande buonsenso, che è stata sottoscritta da tutti, votata da tutti, riconosciuta da tutti -, gli risparmiamo almeno una rottura di scatole, di dover andare al primo commissariato, al comando dei Carabinieri, all'ufficio della Polizia municipale per portare questi documenti. Risparmia tempo il cittadino e risparmiano tempo le Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che di tempo non ne hanno troppo da spendere e, soprattutto, da buttare in aggravi burocratici che, nell'era digitale, possono essere risolti veramente con poco sforzo, senza gravare sul tempo e sulla vita quotidiana dei cittadini. Guardate, quella è la stella polare: noi meno rompiamo le scatole ai cittadini, meno li assediamo con oneri burocratici, fiscali, tassazione indiretta, utilizzo strumentale degli strumenti del Codice della strada per fare cassa e per estorcere magari, a volte anche in maniera truffaldina, denaro ai cittadini, e più facciamo il nostro dovere. Noi continuiamo la battaglia sul fronte autovelox, sul fronte trasparenza, contro le multe a strascico, chiedendo, per esempio, il preavviso di notifica - è il tema di un ordine del giorno che presenteremo a questo decreto -, ma crediamo di aver conseguito già risultati soddisfacenti dal punto di vista della sicurezza, della trasparenza e della semplificazione, e già queste sono buone ragioni per condividere questo testo e per votare la fiducia ancora una volta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gariglio. Ne ha facoltà.
DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. Consentitemi alcune parole sulla genesi di questo decreto-legge. Come, peraltro, ha già ricordato l'onorevole Baldelli, questo decreto-legge nasce da un'iniziativa parlamentare, un ordine del giorno, che portava la mia prima firma, ma che è stato sottoscritto da tutti i capigruppo della Commissione trasporti, approvato quasi all'unanimità in quest'Aula, anche con il voto dei colleghi dei gruppi di opposizione, che avevano sottoscritto l'ordine del giorno. Questo ordine del giorno nasceva dall'esame del “decreto Grandi navi” a Venezia, il primo decreto su Venezia. In quell'occasione, la Commissione si era interrogata sul fatto che molte delle norme su cui la Commissione aveva lavorato, molti dei problemi che ci erano stati portati a conoscenza nel corso dei primi due anni e mezzo di questo mandato parlamentare rimanevano inevasi, rimanevano senza risposta e c'era la difficoltà di interloquire con il Governo per tradurre in norme soluzioni ampiamente condivise da tutto l'arco parlamentare. Con questo ordine del giorno chiedevamo al Governo di intervenire, normando, trovando soluzioni su una serie puntuale di punti, su cui anche le opposizioni si trovavano. Questo ordine del giorno è stato approvato, alcune delle questioni che ponevamo - penso al collegamento ferroviario con la Svizzera sulla Locarno-Domodossola, penso al tema delle concessionarie autostradali del Veneto, tante altre questioni - sono state normate e risolte in altri provvedimenti legislativi, in altre decretazioni di urgenza. Con questo decreto-legge diamo risposta, il Governo dà risposta alla restante serie di questioni.
Ha ragione il collega Baldelli: è una sorta di decreto-legge che è stato delegato dal Parlamento al Governo. Noi siamo in una situazione di patologia nei rapporti tra Parlamento e Governo di questo Paese, una situazione di patologia che fa sì che, con il passare delle legislature, con il passare dei Governi, con il mutare delle maggioranze non cambia il fatto che, sempre di più, la normazione primaria è affidata al decreto-legge e il ruolo del Parlamento è un ruolo che avviene solo in sede di conversione, sempre più stretto, peraltro, dai controlli, giustamente, sempre più rigorosi sugli emendamenti alla decretazione d'urgenza. In questa patologia noi abbiamo cercato di trovare una soluzione che consentisse al Parlamento di vedere tradotte in norme questioni che ritenevamo opportune e urgenti.
Ebbene, in questo contesto, voglio ringraziare il lavoro di tutti i gruppi parlamentari, ringraziare le presidenti Rotta e Paita delle due Commissioni coinvolte, che sono state anche relatrici del provvedimento, ringraziare tutti i gruppi, anche i gruppi dell'opposizione, il cui lavoro è sempre stato costruttivo e ci ha consentito di trovare sintesi anche su temi molto complessi. Due le linee guida di questo provvedimento: la sicurezza e la semplificazione, come è stato detto da più parti. Vari temi, un enorme numero di temi affrontati in questo decreto; la mia collega Pezzopane, che interverrà nel corso della seduta, avrà modo di interloquire su molte di queste tematiche. Ne cito io qualcun'altra, iniziando dall'intervento dell'articolo 1 sulla sicurezza dei veicoli, un intervento che porta a normare e a cambiare molte parti del Codice della strada. Attribuiamo ai nostri sindaci maggiori poteri per decidere quali posti riservare a categorie di utenti e introduciamo, fra queste categorie, le donne in gravidanza e le donne con bambini fino a due anni, il cosiddetto permesso rosa. Estendiamo la possibilità di riservare stalli al carico e scarico merci, alla ricarica dei veicoli elettrici, agli scuolabus e ad altre categorie particolari. Introduciamo norme per tutelare i pedoni nell'attraversamento pedonale, mutuando quello che avviene in altri ordinamenti, penso, in particolare, a quello transalpino. A seguito di un emendamento del Partito Democratico, consentiamo di mettere in esercizio autosnodati e filosnodati per il trasporto rapido di massa fino a 24 metri, cosa diffusa in tutta Europa, ma non applicata finora in Italia, perché è vietato dalla legge. Diamo la possibilità di affidare in concessione alle imprese di autoriparazioni la revisione dei veicoli per il trasporto merci, compresi di rimorchi e semirimorchi. Introduciamo, grazie a un emendamento della collega Prestipino, norme per favorire le competizioni motoristiche fuori strada, dando risposta a un problema di una federazione sportiva che, da tempo, era in attesa di essere risolto. Interveniamo sulla materia dei monopattini, un intervento che, forse, non soddisfa pienamente i desiderata di tutti i gruppi in quest'Aula, ma che pone limiti e pone ordine, pur in una logica ancora di sperimentazione, come avevamo deciso, abbassando i limiti di velocità nei centri storici e sulle strade, introducendo gradualmente l'obbligo di avere segnalatori di posizione, le cosiddette frecce, e segnalatori di frenata, introducendo l'obbligo del casco per i minorenni, consentendo che venga guidato solo dalle persone oltre i 14 anni, mettendo chiare indicazioni su quello che possono fare e quello che non possono fare, inasprendo le sanzioni per coloro che usano monopattini non a norma. Abbiamo introdotto una norma che incrementa le sanzioni a tutela delle persone con disabilità, in particolare salvaguardando gli stalli destinati alle persone disabili. Siamo intervenuti con due norme fortemente volute dalle amministrazioni comunali italiane per consentire di spendere le decine di milioni di euro, stanziate con il decreto-legge n. 34 per il “buono viaggio”, cioè un buono che consente agli anziani, alle persone malate, di viaggiare con i taxi e gli NCC per non utilizzare mezzi di trasporto pubblico.
Norme che c'erano, soldi già stanziati dai comuni, che non potevano essere spesi per la particolare caratteristica con cui era stata scritta la norma originaria. L'abbiamo semplificata, come chiedevano i comuni, con degli emendamenti del Partito Democratico, così come abbiamo semplificato la possibilità per i comuni di utilizzare i fondi già loro assegnati per le ciclovie urbane. Sul trasporto marittimo vi sono altri interventi importanti, in particolare ascrivibili al gruppo del Partito Democratico. Segnalo la norma sulle navi abbandonate, che consentirà di rimuovere dai nostri porti dei relitti di navi, che giacciono in quei porti impegnando le banchine da 20-30 anni. Cito la norma, introdotta con l'emendamento della collega De Micheli, sulla decontribuzione per le imprese che fanno cabotaggio marittimo. Cito la norma introdotta con emendamento a mia prima firma, che proroga la possibilità per i presidenti delle autorità portuali di ridurre i canoni concessori alle imprese colpite da COVID. Cito la norma a prima firma della nostra presidente Debora Serracchiani - è l'emendamento da lei presentato -, che consente ai presidenti di autorità di sistema portuale di attingere ai fondi per le vittime dell'amianto, per andare a pagare i risarcimenti per cause in cui si sono trovati soccombenti, cause che sono peraltro risalenti nel tempo. Mancano ancora alcune norme sui prepensionamenti e sulla continuazione degli aiuti per le imprese fornitrici di lavoro interinale per l'anno che verrà. Resta un problema e lo voglio dire, perché noi come Partito Democratico siamo assolutamente leali a questo Governo e impegnati nel sostenerlo. Ma la nostra onestà intellettuale ci impone anche di dire le cose che non ci vedono particolarmente soddisfatti. Ci riferiamo, in particolare all'articolo 7, comma 2, alla norma sul trasporto aereo, che tocca la situazione di Alitalia e ITA, che prevede che il programma della procedura di amministrazione straordinaria sia immediatamente adeguato alla decisione della Commissione europea da parte dei commissari straordinari, che possono quindi procedere ad adottare, per ciascun compendio di beni – quindi, non per ramo d'azienda, ma per compendio di beni -, anche distinti programmi di cessione. Si crea un problema: la norma è stata scritta per fuoriuscire dall'ambito dell'articolo 2112 del codice civile. Illustri colleghi ieri spiegavano come questa norma è già stata derogata due volte, in occasioni peraltro sempre della stessa azienda, Alitalia, e per due volte non ha portato bene, perché poi la magistratura è intervenuta e ha costretto le autorità italiane a fare marcia indietro. Questo è il terzo tentativo e siamo molto preoccupati. Presidente, mi consenta, su questo c'è un vulnus. Qui il Parlamento è chiamato a votare a convertire in legge una disposizione del comma 2, che cita una decisione dell'Unione europea. Questa decisione, Presidente, non è nota a questa Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Avevamo tutti chiesto, tutti i gruppi parlamentari hanno chiesto e scritto alla Presidenza di questa Assemblea, di volere produrre questa norma: oggi noi non abbiamo la norma e siamo costretti a votare un testo che richiama una norma che noi non conosciamo! Ecco, quando si parla del potere legislativo, che perde il suo prestigio e perde la sua funzione, in casi come questi a chi ci si deve rivolgere? Obiettivamente noi chiediamo che di fronte a questo vulnus la Presidenza di questo ramo del Parlamento si attivi, come è stato peraltro invitata più volte anche con atti formali dalle Commissioni, per rispondere. In ragione di tutto questo e considerata l'ampia platea di norme, che sono state volute dal Parlamento e che sono contenute in questo decreto, annuncio che il gruppo del Partito Democratico voterà a favore della fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donina. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie Presidente. Sottosegretario, colleghi, siamo qua oggi, come ricordavano i colleghi, per la conversione del decreto-legge n. 121 del 2021, il “decreto Trasporti”. Anch'io parto, come hanno fatto i colleghi, ringraziando per il grosso lavoro che è stato fatto in Commissione sia dalla presidente Rotta che dalla presidente Paita, per aver gestito al meglio anche la situazione sebbene in presenza di un po' di tensione. Ringrazio anche la parte del Governo che è stato presente. Oggi ci accingiamo, però, qua a votare la fiducia, che significa: l'atteggiamento verso altri o verso se stessi che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità. Ecco, mi soffermerei sul “si confida nelle altrui possibilità”. Infatti, con questo mio intervento, vorrei appunto mandare un messaggio al Governo, che dovrebbe osare di più: dovrebbe non solo chiedere la fiducia, ma anche dare fiducia, soprattutto darla a una Commissione, a questa parte del Governo e a questa parte del Parlamento, che dimostrano di essere disponibili, sul pezzo e preparati. Ma, soprattutto, io parlo, per quel che mi riguarda, della Commissione trasporti, che in questi anni ha sempre dimostrato grande lealtà, attaccamento al territorio, lungimiranza e concretezza. Ha dimostrato sempre la concretezza in passato, ma soprattutto anche con questo decreto. Con questo decreto noi siamo entrati nel merito di alcune scelte sui monopattini, di alcune scelte sulle auto elettriche, su alcune problematiche della motorizzazione, sugli estremi disagi che ci sono in questo Paese e avremmo davvero sperato che il Governo osasse di più con questo decreto. Ci abbiamo creduto fino alla fine e, per così dire, siamo soddisfatti a metà. Amministrare significa anche guardare lontano, darsi degli obiettivi. Vede, Presidente, io vengo da un territorio montano, che è la Valle Camonica, fatta di montagne, di montanari, dove, per arrivare alla cima, bisogna guardare sempre in alto, sempre in alto ma camminare piano, piano, dosare le forze e arrivare alla cima. Questo è un messaggio che vorrei dare alle strutture di questo nostro Paese, di questo nostro Governo, ai funzionari e a coloro che sono nei Ministeri, perché, solo se si osa, si arriva a ottimi risultati. Vorrei ricordare, soprattutto per le nostre strutture, che, per avere cose mai avute, occorre fare cose mai fatte, perché, se continuiamo costantemente a dirci di “no” su tutto, ovviamente questo Paese rimarrà indietro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Siamo consapevoli che noi dobbiamo andare avanti, invece, e dobbiamo guardare un po' più al futuro. Presidente, voglio ricordare anche a quest'Aula che correva l'anno 2005 e l'allora Governo - esattamente il 10 gennaio 2005 - fece una legge, che è stata un'innovazione: porta il nome dell'allora Ministro della Salute, Sirchia, e prevedeva il divieto di fumo nei locali pubblici. Questa legge, che è una legge di lungimiranza, che è una legge innovativa, per cui ancora adesso anche i fumatori ringraziano quel Ministro e quel Parlamento che fecero questa legge, probabilmente, se la facessimo oggi, il MEF darebbe parere negativo, perché non ci sarebbero le entrate delle tasse sul fumo. Però, dobbiamo realmente guardare molto più avanti e, secondo me, dobbiamo davvero lanciare il cuore oltre l'ostacolo per andare avanti, perché noi viviamo in un Paese, che è l'Italia, dove i cittadini hanno davvero dato, soprattutto dopo questi due anni, dimostrazione di sensibilità, di sacrificio, di tutta una serie di correttezze nei nostri confronti. Quindi, secondo noi, i cittadini sono preparati al punto di digerire anche alcune scelte che fa la politica. Ovviamente, la politica queste scelte le deve fare però: non si può sempre arroccare dietro alcuni pareri dei Ministeri. Secondo me e secondo il mio gruppo, - riferendomi a un detto - la carota funziona meglio del bastone. Funziona meglio dal bastone, perché dobbiamo iniziare a far capire ai cittadini che serve la sensibilizzazione, serve la capacità, serve la cultura; non sempre bisogna, tra virgolette, “bastonare”. Prendo l'occasione per ricordare da quest'Aula ad alcuni colleghi che viviamo in un mondo, non di disonesti, di truffatori, di evasori e di trasgressori; dobbiamo cominciare ad avere fiducia dei nostri cittadini, non pensare che siano lì pronti a trasgredire, ma accompagnarli in scelte coraggiose. Detto questo, siccome il mio intervento è sulla fiducia, non sul decreto, chi interverrà dopo di me spiegherà nel dettaglio il decreto e tutto quello che anche la Lega ha portato al suo interno. Avremmo voluto - lo ribadisco - che il Governo osasse di più e avremmo voluto osare di più. Detto questo, però, ovviamente ringrazio per tutto il lavoro svolto in Commissione anche dai colleghi, da tutti i gruppi, soprattutto dal gruppo della Lega. Voglio concludere con una citazione di Giovanni Paolo II, che diceva che la fiducia non si acquista per mezzo della forza e neppure si ottiene con le sole dichiarazioni: la fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti. Ecco, questo è uno dei fatti concreti che piano, piano sta facendo il nostro Governo. Per oggi, quindi, annuncio il voto favorevole sulla questione di fiducia a questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippa. Ne ha facoltà.
CARMELA GRIPPA (M5S). Presidente, rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, siamo chiamati ad esprimere il nostro voto su questo…
PRESIDENTE. Onorevole Grippa, dovrebbe cambiare microfono; ripartiamo col tempo. Grazie, così riusciamo a sentire.
CARMELA GRIPPA (M5S). Presidente, rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, siamo chiamati ad esprimere il nostro voto su questo provvedimento che arriva in Aula al termine di diverse giornate di attività molto intensa, svolta nelle Commissioni trasporti e ambiente. Quindi, anzitutto, vorrei esprimere da parte mia, come hanno fatto i colleghi precedentemente, un ringraziamento per l'impegno profuso alle relatrici, al Governo e a tutti i membri della Commissione, nel tentativo di migliorare il testo del decreto-legge che dobbiamo convertire e che, al suo interno, contiene dei profili quanto mai attuali e per certi versi innovativi.
Abbiamo apportato diverse modifiche al testo del decreto e con molte misure siamo intervenuti sul codice della strada, in particolare, con una stretta sulla velocità dei monopattini. A tal proposito, è importante ribadire alcuni punti fermi sull'uso dei monopattini nelle nostre città. Il testo unico raggruppa tutte le norme sull'argomento, ribadendo che i monopattini sono equiparati alle biciclette per tutto ciò che non è diversamente esplicitato. In tal senso, in maniera molto semplificativa, ricordo alcuni passi e interventi, come il divieto di circolazione sui marciapiedi e contromano, salvo per le strade a doppio senso ciclabile, l'uso obbligatorio del casco per i minori di 14 anni, l'obbligo del giubbetto retroriflettente e delle luci anteriori e posteriori in condizioni di scarsa visibilità e nelle ore notturne; inoltre, è obbligatorio avere sempre un segnalatore acustico, mentre sul fronte dell'autorizzazione alla guida non è previsto nessun patentino. Permane il divieto di trasportare cose, animali e altri passeggeri o di essere trainati.
Tra le altre novità approvate ricordo anche un mini-corso via App, sul corretto uso dei mezzi, prima del noleggio e la riduzione del limite di velocità da 25 a 20 chilometri orari. Inoltre, è stata deliberata anche la confisca in caso di modifica del motore con potenza superiore a un kilowatt, mentre prima scattava solo per le modifiche a 2 kilowatt; inoltre, viene inserito l'obbligo degli indicatori di direzione e freno su entrambe le ruote dal 1° gennaio 2024 per i veicoli già in circolazione.
Colleghi, in molti l'hanno definita una stretta per il settore. Ebbene, dobbiamo dire che si tratta di una stretta necessaria che salva un intero settore, perché grazie alle proposte approvate impediamo che tali mezzi spariscano dalle nostre città, mandando in fumo l'investimento di tanti operatori privati e lasciando tanti cittadini senza una parte fondamentale della mobilità urbana, come sarebbe accaduto se fosse stato imposto l'obbligo del casco, di assicurazione o targa o, addirittura, il divieto di circolazione nelle ore serali ai minorenni.
Sul fronte della sicurezza altra importante misura approvata nel testo è la proposta di modifica che prevede la possibilità di accertare in modo automatico la violazione di un attraversamento ferroviario non consentito. Il mancato rispetto del divieto di attraversamento ferroviario, ad esempio, quando sono chiuse o quando stanno per chiudersi le barriere o le semi barriere, può essere rilevato anche attraverso appositi dispositivi per l'accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni. Tali dispositivi potranno essere installati anche dal gestore dell'infrastruttura ferroviaria, a sue spese. Sempre per quanto riguarda il trasporto ferroviario, l'articolo 3 del decreto contiene norme più volte presentate dal MoVimento 5 Stelle, in diversi decreti, che riguardano il settore ERTMS, cioè un sistema innovativo di gestione e controllo del traffico ferroviario che RFI sta installando su tutta la rete ferroviaria. Ebbene, noi abbiamo istituito un fondo destinato all'adeguamento dei veicoli in modo da adeguarsi a questo nuovo sistema entro il 2026, ma abbiamo anche stanziato 2 miliardi di euro per la formazione del personale macchinista impiegato nella circolazione ferroviaria del trasporto merci.
Anche la tutela dell'ambiente è strettamente correlata alla sicurezza stradale e, pertanto, sarà obbligatorio prevedere, nella progettazione e nell'esecuzione delle opere stradali e ferroviarie, dei varchi o dei corridoi verdi a tutela della fauna selvatica e degli ecosistemi. Presidente, sono provvedimenti importanti, perché in questo modo aumentiamo la sicurezza e garantiamo al contempo una maggiore semplificazione e una mobilità più efficiente.
Altro importante risultato ottenuto è l'istituzione del fondo per potenziare la progettualità locale, anche in attuazione del PNRR, destinato ai comuni e alle unioni di comuni con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti nelle regioni del Mezzogiorno che proprio durante la fase di discussione in Commissione ha visto allargare la platea alle regioni dell'Umbria, delle Marche e delle aree interne, aumentando così il fondo che passa da 123 milioni a 161 milioni. È un'attenzione importante verso un problema - quello della progettazione - legato strettamente alla carenza di personale qualificato nella nostra pubblica amministrazione, specie al Sud.
Come MoVimento 5 Stelle, poi, abbiamo fortemente voluto una norma in favore delle persone con disabilità, per le quali non sarà più obbligatorio pagare le strisce blu, come avviene già in alcune città. Per le auto dotate di relativo contrassegno, sarà garantita la sosta gratuita sulle strisce blu, nel caso in cui i parcheggi loro dedicati siano occupati; e per scoraggiare comportamenti scorretti, abbiamo previsto l'inasprimento delle sanzioni con una decurtazione maggiore dei punti per divieti di sosta in stalli dedicati alle persone con disabilità. Crediamo che questa sia una misura necessaria di civiltà e di rispetto nei loro confronti.
Interventi sono stati previsti anche per il trasporto pubblico locale, dando la possibilità alle regioni di utilizzare una quota delle risorse assegnate dal Governo per erogare servizi aggiuntivi e, anche, per potenziare i controlli sulla corretta applicazione delle linee guida approvate a settembre.
Un'altra norma che ritengo molto importante è quella che va incontro ai giovani under 35 e ai soggetti che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, ai quali è riconosciuto un contributo a titolo di rimborso per le spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all'attività di autotrasporto di merci per conto di terzi. L'indennizzo sarà pari a 1000 euro e, comunque, non superiore al 50 per cento di dette spese. Si tratta di un altro intervento necessario per sostenere chi economicamente ha più difficoltà.
Altro intervento resosi necessario grazie a un emendamento sottoscritto anche dal MoVimento 5 Stelle è quello di congelare gli aumenti tariffari dei pedaggi autostradali che sarebbero aumentati dell'ordine del 30 per cento. Questo è un intervento proprio per andare incontro ai cittadini che nel corso degli anni si sono visti aumentare i pedaggi autostradali senza però riscontrare la stessa sollecitudine negli interventi di manutenzione e sicurezza. Sicuramente, questa è una misura importante, ma è una misura temporanea per risolvere il problema. La nostra battaglia potrà dirsi vinta soltanto quando verrà finalmente approvato il Piano economico finanziario.
Il testo che andremo a votare non contiene solo norme per la circolazione stradale, infatti, entro il 30 giugno del 2022 con un DPCM viene adottato il Piano nazionale di interventi infrastrutturali per la sicurezza del settore idrico, il cosiddetto Piano invasi; il Piano dovrà definire la programmazione e la realizzazione di interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e, inoltre, promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, anche per aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre la dispersione di risorse idriche.
In conclusione, onorevoli colleghi, quello che stiamo discutendo oggi è un decreto estremamente ricco di spunti e modifiche essenziali ed è per questo che convintamente il MoVimento 5 Stelle voterà la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia. Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 16,20, sospendo la seduta fino a tale ora.
La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 16,20.
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame.
(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri. La chiama avrà quindi inizio dal deputato Michele Gubitosa.
Sulla base di tale estrazione, sono state stabilite e comunicate apposite fasce orarie per regolare l'accesso dei deputati, i quali - all'orario stabilito per ciascuna fascia - faranno ingresso in Aula dal lato sinistro della Presidenza, dichiareranno il voto dalla fila dei banchi del Governo riservata ai sottosegretari e quindi lasceranno l'Aula dall'ingresso del lato destro.
Avverto che la Presidenza accoglierà un numero di richieste di anticipazione del voto fino ad un massimo del 3 per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo, oltre a quelle dei membri del Governo.
Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
(Alla lettura del nome Zan prolungati applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali – Commenti di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia ) .
(Segue la chiama).
Per cortesia, se la parte alla mia sinistra riesce a fare affluire i deputati è più facile, se facciamo sgombrare quella parte lì. Onorevole Morani, per cortesia.
(Segue la chiama).
Scusate, i segretari non riescono a sentire proprio, tra le mascherine e il rumore di fondo non riescono a percepire il voto dei colleghi, quindi, se magari moderiamo un po' la voce, agevoliamo il loro lavoro grazie.
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Presenti e votanti……..418
Maggioranza:…………210
Hanno risposto sì: ….. 371
Hanno risposto no:…... 47
La Camera approva.
Sono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
Hanno risposto sì:
Acunzo Nicola
Adelizzi Cosimo
Aiello Davide
Alaimo Roberta
Alemanno Maria Soave
Amitrano Alessandro
Andreuzza Giorgia
Angiola Nunzio
Annibali Lucia
Anzaldi Michele
Aprea Valentina
Aresta Giovanni Luca
Avossa Eva
Azzolina Lucia
Badole Mirco
Bagnasco Roberto
Baldelli Simone
Baldini Maria Teresa
Baldino Vittoria
Baratto Raffaele
Barbuto Elisabetta Maria
Barelli Paolo
Baroni Annalisa
Bartolozzi Giusi
Barzotti Valentina
Basini Giuseppe
Battelli Sergio
Battilocchio Alessandro
Bazoli Alfredo
Bazzaro Alex
Bella Marco
Belotti Daniele
Benamati Gianluca
Benvenuto Alessandro Manuel
Berardini Fabio
Berlinghieri Marina
Bersani Pier Luigi
Bianchi Matteo Luigi
Billi Simone
Bilotti Anna
Binelli Diego
Bisa Ingrid
Boccia Francesco
Bologna Fabiola
Bonafede Alfonso
Bond Dario
Boniardi Fabio Massimo
Bordonali Simona
Borghi Claudio
Borghi Enrico
Boschi Maria Elena
Brescia Giuseppe
Bruno Raffaele
Bruno Bossio Vincenza
Buffagni Stefano
Buompane Giuseppe
Cadeddu Luciano
Calabria Annagrazia
Campana Micaela
Cannizzaro Francesco
Cantini Laura
Cantone Carla
Cantone Luciano
Capitanio Massimiliano
Carabetta Luca
Carè Nicola
Carelli Emilio
Carnevali Elena
Casa Vittoria
Casciello Luigi
Casino Michele
Cassese Gianpaolo
Cassinelli Roberto
Castiello Giuseppina
Casu Andrea
Cataldi Roberto
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Ceccanti Stefano
Centemero Giulio
Chiazzese Giuseppe
Ciagà Graziella Leyla
Ciampi Lucia
Cimino Rosalba
Ciprini Tiziana
Colaninno Matteo
Colla Jari
Colmellere Angela
Comaroli Silvana Andreina
Comencini Vito
Cominardi Claudio
Conte Federico
Costa Enrico
Covolo Silvia
Crippa Andrea
Crippa Davide
Cristina Mirella
Cubeddu Sebastiano
Daga Federica
Dal Moro Gian Pietro
D'Alessandro Camillo
Dall'Osso Matteo
D'Attis Mauro
De Carlo Sabrina
De Filippo Vito
De Girolamo Carlo Ugo
De Lorenzis Diego
De Lorenzo Rina
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Menech Roger
De Micheli Paola
Deiana Paola
Del Barba Mauro
Del Basso De Caro Umberto
Del Grosso Daniele
D'Eramo Luigi
D'Ettore Felice Maurizio
Di Giorgi Rosa Maria
Di Lauro Carmen
Di Muro Flavio
Di Sarno Gianfranco
Di Stasio Iolanda
D'Ippolito Giuseppe
Donina Giuseppe Cesare
Donno Leonardo
Dori Devis
D'Orso Valentina
D'Uva Francesco
Emiliozzi Mirella
Ermellino Alessandra
Fantinati Mattia
Fantuz Marica
Faro Marialuisa
Fascina Marta Antonia
Federico Antonio
Ferrari Roberto Paolo
Ferri Cosimo Maria
Fiano Emanuele
Ficara Paolo
Fiorini Benedetta
Flati Francesca
Fogliani Ketty
Fontana Gregorio
Fontana Lorenzo
Formentini Paolo
Fornaro Federico
Foscolo Sara
Fraccaro Riccardo
Fragomeli Gian Mario
Frailis Andrea
Frassini Rebecca
Frate Flora
Fregolent Silvia
Furgiuele Domenico
Fusacchia Alessandro
Gadda Maria Chiara
Gagliardi Manuela
Gagnarli Chiara
Galizia Francesca
Galli Dario
Gariglio Davide
Gastaldi Flavio
Gebhard Renate
Giaccone Andrea
Giachetti Roberto
Giarrizzo Andrea
Giglio Vigna Alessandro
Giordano Conny
Giorgis Andrea
Giuliano Carla
Golinelli Guglielmo
Gribaudo Chiara
Grippa Carmela
Gubitosa Michele
Gusmeroli Alberto Luigi
Ianaro Angela
Incerti Antonella
Invernizzi Cristian
L'Abbate Giuseppe
Labriola Vincenza
Lattanzio Paolo
Lazzarini Arianna
Lepri Stefano
Letta Enrico
Librandi Gianfranco
Licatini Caterina
Liuzzi Mirella
Lolini Mario
Lorenzin Beatrice
Lorenzoni Eva
Lorenzoni Gabriele
Losacco Alberto
Loss Martina
Lotti Luca
Lucchini Elena
Lucentini Mauro
Maccanti Elena
Madia Maria Anna
Maggioni Marco
Magi Riccardo
Maglione Pasquale
Mammì Stefania
Manca Gavino
Manzato Franco
Manzo Teresa
Maraia Generoso
Marchetti Riccardo Augusto
Mariani Felice
Marin Marco
Marino Bernardo
Marrocco Patrizia
Martinciglio Vita
Masi Angela
Maturi Filippo
Mauri Matteo
Mazzetti Erica
Melicchio Alessandro
Miceli Carmelo
Micheli Matteo
Micillo Salvatore
Migliore Gennaro
Migliorino Luca
Molinari Riccardo
Molteni Nicola
Mor Mattia
Morani Alessia
Morassut Roberto
Moretto Sara
Morgoni Mario
Moschioni Daniele
Mulè Giorgio
Napoli Osvaldo
Nappi Silvana
Nardi Martina
Nevi Raffaele
Nobili Luciano
Noja Lisa
Novelli Roberto
Occhionero Giuseppina
Olgiati Riccardo
Orfini Matteo
Orrico Anna Laura
Orsini Andrea
Pagani Alberto
Pagano Ubaldo
Paita Raffaella
Pallini Maria
Palmieri Antonio
Palmisano Valentina
Panizzut Massimiliano
Paolin Giuseppe
Papiro Antonella
Parentela Paolo
Parisse Martina
Parolo Ugo
Patelli Cristina
Paternoster Paolo
Pedrazzini Claudio
Pella Roberto
Pellicani Nicola
Penna Leonardo Salvatore
Pentangelo Antonio
Perconti Filippo Giuseppe
Pettazzi Lino
Pezzopane Stefania
Piastra Carlo
Piccoli Nardelli Flavia
Pini Giuditta
Pittalis Pietro
Pizzetti Luciano
Pollastrini Barbara
Polverini Renata
Porchietto Claudia
Portas Giacomo
Potenti Manfredi
Prestigiacomo Stefania
Prestipino Patrizia
Provenza Nicola
Racchella Germano
Raciti Fausto
Raffa Angela
Raffaelli Elena
Ravetto Laura
Ribolla Alberto
Ricciardi Riccardo
Ripani Elisabetta
Rixi Edoardo
Rizzo Nervo Luca
Rizzone Marco
Romano Andrea
Rossini Emanuela
Rossini Roberto
Rosso Roberto
Rostan Michela
Rotondi Gianfranco
Rotta Alessia
Ruffino Daniela
Ruggieri Andrea
Ruggiero Francesca Anna
Ruocco Carla
Russo Paolo
Saitta Eugenio
Salafia Angela
Saltamartini Barbara
Sani Luca
Sarti Giulia
Scagliusi Emanuele
Scalfarotto Ivan
Scanu Lucia
Scerra Filippo
Schullian Manfred
Segneri Enrica
Sensi Filippo
Serracchiani Debora
Serritella Davide
Siani Paolo
Sibilia Cosimo
Silvestri Francesco
Siracusano Matilde
Snider Silvana
Soverini Serse
Spena Maria
Sportiello Gilda
Squeri Luca
Stumpo Nicola
Sut Luca
Sutto Mauro
Tartaglione Annaelsa
Tateo Anna Rita
Terzoni Patrizia
Timbro Maria Flavia
Tiramani Paolo
Toccafondi Gabriele
Toccalini Luca
Tofalo Angelo
Tombolato Giovanni Battista
Tondo Renzo
Tonelli Gianni
Topo Raffaele
Torromino Sergio
Torto Daniela
Traversi Roberto
Tripiedi Davide
Tripodi Elisa
Tripodi Maria
Troiano Francesca
Tucci Riccardo
Turri Roberto
Tuzi Manuel
Ungaro Massimo
Vacca Gianluca
Valbusa Vania
Valentini Valentino
Varrica Adriano
Vazio Franco
Verini Walter
Versace Giuseppina
Vietina Simona
Vignaroli Stefano
Viscomi Antonio
Vitiello Catello
Viviani Lorenzo
Volpi Raffaele
Zan Alessandro
Zangrillo Paolo
Zanichelli Davide
Zardini Diego
Zicchieri Francesco
Ziello Edoardo
Zoffili Eugenio
Hanno risposto no:
Albano Lucia
Bellucci Maria Teresa
Bucalo Carmela
Butti Alessio
Cabras Pino
Caretta Maria Cristina
Ciaburro Monica
Cirielli Edmondo
Corda Emanuela
Costanzo Jessica
De Toma Massimiliano
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Donzelli Giovanni
Forciniti Francesco
Frassinetti Paola
Galantino Davide
Gemmato Marcello
Giuliodori Paolo
Lollobrigida Francesco
Lucaselli Ylenja
Maniero Alvise
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Maschio Ciro
Meloni Giorgia
Menga Rosa
Mollicone Federico
Montaruli Augusta
Osnato Marco
Paxia Maria Laura
Prisco Emanuele
Rizzetto Walter
Rotelli Mauro
Russo Giovanni
Sarli Doriana
Silvestri Rachele
Silvestroni Marco
Sodano Michele
Spessotto Arianna
Suriano Simona
Termini Guia
Trancassini Paolo
Trano Raffaele
Vallascas Andrea
Varchi Maria Carolina
Villarosa Alessio
Vinci Gianluca
Si sono astenuti:
Nessuno
Sono in missione:
Aiello Piera
Ascani Anna
Ascari Stefania
Bergamini Deborah
Braga Chiara
Brunetta Renato
Cancelleri Azzurra Pia Maria
Cantalamessa Gianluca
Carfagna Maria Rosaria
Castelli Laura
Cattoi Maurizio
Cavandoli Laura
Colletti Andrea
Colucci Alessandro
Dadone Fabiana
D'Arrando Celeste
Di Maio Luigi
Di Maio Marco
Di Stefano Manlio
Dieni Federica
D'Incà Federico
Fassino Piero
Ferro Wanda
Fontana Ilaria
Franceschini Dario
Frusone Luca
Gallinella Filippo
Garavaglia Massimo
Gava Vannia
Gelmini Mariastella
Giacomoni Sestino
Giorgetti Giancarlo
Grande Marta
Grimoldi Paolo
Guerini Lorenzo
Lapia Mara
Liuni Marzio
Lorefice Marialucia
Lupi Maurizio
Macina Anna
Marattin Luigi
Melilli Fabio
Morelli Alessandro
Mugnai Stefano
Mura Romina
Nesci Dalila
Orlando Andrea
Palazzotto Erasmo
Paolini Luca Rodolfo
Pastorino Luca
Patassini Tullio
Perantoni Mario
Picchi Guglielmo
Rampelli Fabio
Rizzo Gianluca
Rosato Ettore
Sasso Rossano
Scoma Francesco
Scutellà Elisa
Sibilia Carlo
Silli Giorgio
Sisto Francesco Paolo
Spadoni Maria Edera
Speranza Roberto
Tabacci Bruno
Tasso Antonio
Testamento Rosa Alba
Vianello Giovanni
Zanettin Pierantonio
Zolezzi Alberto
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/3278-AR/7 l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà. Non è presente.
Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/3278-AR/14 l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Presidente, intervengo facendo seguito al mio intervento di un paio di giorni fa sull'ordine dei lavori per portare nuovamente all'attenzione di quest'Aula quello che sta accadendo in Sicilia orientale e in alcuni territori del Sud Italia a causa del maltempo che sta flagellando - e non è una scelta casuale l'utilizzo di questo verbo - intere regioni. Si contano, purtroppo, le prime vittime, si contavano, ahimè, fino a qualche ora fa anche alcuni dispersi. In questi frangenti è opportuno interrogarsi, è un dovere per chi fa politica interrogarsi su cosa si possa fare per evitare tragedie simili. In questi giorni, si sono susseguiti i soliti botta e risposta ai quali tristemente dobbiamo assistere ogni qualvolta la furia della natura si abbatte sull'essere umano. Tuttavia, è necessario parlare con cognizione di causa e per farlo è opportuno conoscere i numeri. In materia di prevenzione, quindi per il dissesto idrogeologico, sono certa che il sottosegretario Cancelleri, che pure è intervenuto sull'argomento, sia così attento da ascoltarmi. In caso contrario, Presidente, io sono disponibile a riprendere il mio intervento in un altro momento.
PRESIDENTE. Colleghi, se fate seguire i lavori al sottosegretario, grazie.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Dicevo, è opportuno interrogarsi anche sulle attività che sono state svolte in materia di prevenzione. Il governo della regione siciliana, dal 2014 al 2018, ha speso, più o meno, a spanne, 21 milioni per la prevenzione dei danni da dissesto idrogeologico. Negli anni che sono seguiti, quindi dal 2018 ad oggi, il governo della regione siciliana ha speso ulteriori 421 milioni. Pertanto, risulta evidente la sproporzione di risorse economiche messe in campo per prevenire eventi come quelli che si sono verificati. Non è un caso, Presidente, che il primo dei governi che ho citato fosse quello guidato da Rosario Crocetta e il secondo, quello che ha speso 421 milioni, quello di centrodestra guidato da Nello Musumeci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non è questo il momento per fare speculazioni, mi dispiace che il sottosegretario Cancelleri, persona preparata sul tema, si sia prestato a strumentalizzazioni e a intervenire a gamba tesa in un dibattito che vede un impegno serio e concreto dell'attuale governo regionale a dispetto di quello che l'ha preceduto, che, ricordiamo, ci siamo dovuti sorbire in Sicilia, grazie all'intervento del Partito Democratico, che ha fatto eleggere quel personaggio noto come Rosario Crocetta. Credo che, su questo, molto timidamente, sia necessario da parte del Governo un atto di tipo politico; oggi bisogna manifestare una concreta vicinanza alla Sicilia, non solo accogliendo il mio ordine del giorno che, come è noto, è soltanto un impegno che il Governo assume e di cui io ringrazierei laddove lo accogliesse, ma dando esito e riscontro immediato alla richiesta pervenuta dagli uffici della regione siciliana in ordine alla declaratoria dello stato di calamità per la quale ricorrono tutti i presupposti normativamente previsti a tutela delle popolazioni colpite dal maltempo di questi giorni. Intervengo ora con l'auspicio che il parere sia favorevole, perché non potrò farlo, laddove ciò si verificasse (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Presidente, ordine del giorno n. 9/3278-AR/1 Paxia, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/2 Longo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/3 Andrea Romano, favorevole con la riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di prevedere nel prossimo provvedimento utile l'estensione almeno fino alla fine di giugno 2022”, e poi è identico fino alla fine, così come lo trovate nel fascicolo. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/4 Sani, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/5 Cenni, favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di modificare l'articolo 131 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada (decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495), al fine di poter permettere ai comuni di poter installare, al segnale di inizio del territorio comunale, un pannello aggiuntivo con caratteristiche costruttive omogenee al segnale principale dove inserire l'indicazione della denominazione di un prodotto agroalimentare tipico del territorio”.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/6 Bruno Bossio, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/7 Sodano, favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di velocizzare la viabilità ferroviaria della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, raddoppiando la rete di collegamento e superando l'obsoleto binario unico, e a stanziare per il prossimo triennio tutte le risorse economiche necessarie alla costruzione dell'aeroporto civile di Agrigento, garantendo che parte dei soldi del PNRR vengano così spesi sulla provincia storicamente più isolata e meno collegata dell'intera Nazione”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/8 Lombardo, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare, di concerto con la regione siciliana, l'opportunità di promuovere azioni volte ad individuare in modo univoco le forme normative utili a determinare le dimensioni delle regie trazzere”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/9 Giovanni Russo, parere favorevole con l'inserimento all'inizio dell'impegno delle parole: “a valutare l'opportunità di stanziare, anche in occasione della prossima legge di bilancio”, e quindi, per ogni singolo impegno contenuto nell'ordine del giorno, mettendo prima le parole: “a valutare l'opportunità di”.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/10 Lucaselli, invito al ritiro; ordine del giorno n. 9/3278-AR/11 Bartolozzi, favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con il complessivo quadro esigenziale emergente dalle molteplici proposte che attualmente il Governo sta valutando, di individuare e prevedere, già dalla prossima legge di bilancio, uno specifico stanziamento per compensare i costi della condizione di insularità della regione siciliana già determinati in 6 miliardi di euro annui a carico dei cittadini e delle imprese siciliane”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/12 Caretta, parere contrario; ordine del giorno n. 9/3278-AR/13 Ciaburro, accolto come raccomandazione, a condizione che nell'impegno le parole: “dirimere le controversie” siano sostituite con le seguenti: “per addivenire a soluzioni condivise”.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/14 Varchi, parere favorevole, a condizione che il primo impegno sia riformulato con la premessa: “a valutare l'opportunità di” e che le parole “calamità naturale” siano sostituite con: “stato d'emergenza”. Questo lo dico perché la calamità naturale si riferisce ad una condizione agricola, mentre lo stato d'emergenza si rivolge a tutti gli aspetti; per cui per noi è anche un riconoscimento maggiore rispetto ai fatti che sono avvenuti in questi giorni. E si chiede che il terzo impegno sia riformulato con la premessa: “a valutare l'opportunità di” e, infine, aggiunte le parole: “anche aggiuntivi rispetto ai finanziamenti del PNRR”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/15 Bucalo, parere favorevole, a condizione che il primo impegno sia riformulato come segue: “a valutare l'opportunità, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, di prevedere” e poi continua come nell'impegno che trovate nel fascicolo.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/16 Pizzetti, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/17 Morgoni, favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/18 Pezzopane, favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “ad adottare opportune iniziative affinché vengano scongiurati aumenti delle tariffe dei pedaggi fino all'approvazione del PEF di Strada dei Parchi”. Ordini del giorno n. 9/3278-AR/19 Foti, n. 9/3278-AR/20 Ficara e n. 9/3278-AR/21 Alaimo, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/22 D'Uva, accolto come raccomandazione; n. 9/3278-AR/23 Grimaldi, favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare l'opportunità di prevedere, nel corso dei prossimi provvedimenti legislativi, un intervento normativo volto a istituire presso il Ministero della Transizione ecologica una cabina di regia delle infrastrutture per la mobilità elettrica finalizzata a realizzare gli obiettivi esposti in premessa”.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/24 Gallinella, parere favorevole, a condizione che l'impegno abbia la premessa: “a valutare l'opportunità di”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/25 Casa, parere favorevole; n. 9/3278-AR/26 Liuzzi, accolto come raccomandazione; ordini del giorno n. 9/3278-AR/27 Grippa, n. 9/3278-AR/28 Deiana, n. 9/3278-AR/29 Martinciglio e n. 9/3278-AR/30 Amitrano, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/31 Marino, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare l'opportunità, all'esito di una specifica istruttoria e compatibilmente con i vincoli della finanza pubblica, di procedere, d'intesa con il presidente della regione, ad adottare, per quanto di competenza, opportune iniziative volte all'istituzione dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna Settentrionale”.
Ordini del giorno n. 9/3278-AR/32 Barbuto e n. 9/3278-AR/33 Serritella, accolti come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/34 Caso, parere contrario, in quanto l'ambito della misura andrà valutato in un più ampio contesto, per il quale non appare opportuno prendere oggi singoli impegni, slegati da una valutazione d'insieme. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/35 Papiro, parere favorevole con una riformulazione. Invitiamo la presentatrice al ritiro del secondo impegno; quindi, se vi fosse soltanto il primo impegno, il parere sarebbe favorevole. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/36 Corneli, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/37 Licatini, parere favorevole con una riformulazione, a condizione che nell'impegno la parola: “attribuendo” sia sostituita con le seguenti: “valutando l'opportunità di attribuire”. Ordini del giorno n. 9/3278-AR/38 Ianaro e n. 9/3278-AR/39 Terzoni, parere favorevole; ordini del giorno n. 9/3278-AR/40 Flati e n. 9/3278-AR/41 Zanichelli, accolti come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/42 Cancelleri, favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/43 Perconti, favorevole, a condizione che entrambi gli impegni siano preceduti dalle parole: “a valutare l'opportunità di”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/44 Maraia, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/45 Varrica, parere favorevole; ordini del giorno n. 9/3278-AR/46 Luciano Cantone, n. 9/3278-AR/47 Masi, n. 9/3278-AR/48 Francesco Silvestri e n. 9/3278-AR/49 De Lorenzis, accolti come raccomandazione; n. 9/3278-AR/50 Scagliusi, parere favorevole; n. 9/3278-AR/51 Rotelli, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a prevedere, in uno dei prossimi provvedimenti all'esame, che possano diventare esaminatori tutti i dipendenti del MIMS, debitamente formati”. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/52 Frassinetti, invito al ritiro, perché si precisa che per l'installazione delle colonnine per la ricarica elettrica nei centri storici è già prevista l'autorizzazione paesaggistica semplificata, ai sensi del DPR del 13 febbraio 2017, n. 31. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/53 Rosso, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/54 Baldelli, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “impegna il Governo a valutare di avviare uno studio di fattibilità finalizzato all'individuazione di una procedura che per qualsiasi violazione contestata a veicolo fermo possa consentire al trasgressore di avere pronta conoscenza della sanzione e di poter provvedere con immediatezza al pagamento della stessa senza l'aggravio dei costi di notifica”.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 17,55)
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/55 Siracusano, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “in merito alla realizzazione di un collegamento stabile viario e ferroviario dello Stretto di Messina, ad informare le Commissioni parlamentari competenti in tempi ragionevoli sulle iniziative poste in essere al fine di assicurare detto collegamento in coerenza con le soluzioni progettuali all'uopo individuate”.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/56 Versace è ritirato.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/57 Novelli.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Presidente, mi perdoni. Può ripetere?
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/57 Novelli.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. No, c'era l'ordine del giorno n. 9/3278-AR/56 Versace.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/56 Versace è ritirato.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/57 Novelli, siamo contrari sul primo impegno, per cui, se dovesse stralciare il primo impegno dalla formulazione, saremmo certamente favorevoli in merito al secondo impegno, a condizione che sia inserito: “a valutare l'opportunità di”.
PRESIDENTE. Quindi, tecnicamente è una riformulazione, espunto il primo impegno.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/58 Spena, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3278-AR/59 Sozzani, parere favorevole, a condizione che siano espunte le parole da: “sulla base” sino a fine periodo; ordine del giorno n. 9/3278-AR/60 Ungaro, parere favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a definire l'accordo bilaterale, di cui in premessa, entro la fine dell'anno e, qualora non fosse possibile, a prorogare di almeno ulteriori 6 mesi la validità delle patenti britanniche per la circolazione sul territorio italiano”; ordine del giorno n. 9/3278-AR/61 Nobili, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare di procedere, nel primo provvedimento utile, ove ne ricorrano le condizioni, ad una revisione della disciplina di settore”; ordini del giorno n. 9/3278-AR/62 Moretto, n. 9/3278-AR/63 Migliore, n. 9/3278-AR/64 Fregolent e n. 9/3278-AR/65 Del Barba, accolti come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/66 Braga, parere favorevole, a condizione che sia premesso: “a valutare la possibilità di adottare”; ordine del giorno n. 9/3278-AR/67 Nardi, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/68 Lupi, invito al ritiro; ordine del giorno n. 9/3278-AR/69 Costanzo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/70 De Girolamo, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo, nel primo provvedimento utile, a valutare l'opportunità di provvedere, ove ne ricorrano le condizioni, ad una revisione della disciplina di settore, ivi incluso il trattamento sanzionatorio, con il precipuo scopo di scongiurare, per il futuro, una normazione eterogenea ed urgente ed assicurando così la formazione di una disciplina organica”; ordine del giorno n. 9/3278-AR/71 Berardini, parere favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di introdurre una specifica disciplina relativa alla circolazione degli autoveicoli abilitati alla partecipazione a competizioni sportive, nonché alle loro caratteristiche tecniche e alla loro revisione”; ordine del giorno n. 9/3278-AR/72 Rospi, parere favorevole, a condizione che, dopo la parola: “opportunità”, siano inserite le seguenti: “ove ne ricorrano le condizioni”; ordini del giorno n. 9/3278-AR/73 Gagliardi e n. 9/3278-AR/74 Potenti, accolti come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/75 Fogliani, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “ad assumere le iniziative necessarie per la rapida realizzazione dell'intervento”; ordine del giorno n. 9/3278-AR/76 Furgiuele, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3278-AR/77 Giaccone, parere contrario, perché, a seguito dell'emendamento Fregolent approvato, l'iniziativa adesso è in capo alle regioni; ordine del giorno n. 9/3278-AR/78 Rixi, accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/79 Zanella il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/80 Mazzetti il parere è favorevole a condizione che l'impegno sia così riformulato: “a valutare l'opportunità di prevedere all'atto dell'esercizio della delega relativa alla riforma della disciplina relativa ai contratti pubblici, al fine di favorire la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese, l'indicazione di criteri di individuazione dei lotti diversi da quello funzionale”.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/81 Cortelazzo e n. 9/3278-AR/82 Spessotto sono accolti come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/83 Fassina c'è un invito al ritiro o parere contrario. In particolare, vi è un invito al ritiro, da parte del MEF, in quanto al Governo non è al momento consentito estendere un documento prodotto in forma riservata dalla Commissione europea; comunque, rassicuro che è già stato attivato, proprio presso la Commissione, apposito procedimento per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/84 Colletti e n. 9/3278-AR/85 Molinari sono accolti come raccomandazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/3278-AR/86 Lucchini il parere è favorevole a condizione che siano premesse le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di”.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/87 Saltamartini, n. 9/3278-AR/88 Raffaelli, n. 9/3278-AR/89 Cavandoli, n. 9/3278-AR/90 Zoffili, n. 9/3278-AR/91 Vallascas, n. 9/3278-AR/92 Bond e n. 9/3278-AR/93 Labriola sono accolti come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/94 Gariglio il parere è favorevole, a condizione che siano premesse le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di”.
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/95 Deidda è accolto come raccomandazione
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/96 Silvestroni c'è un invito al ritiro.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/97 Lollobrigida il parere è favorevole, a condizione che premesse e impegno siano riformulati. La premessa deve essere riformulata come segue: “La Camera, premesso che: il provvedimento in esame reca disposizioni urgenti in materia di infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale; l'articolo 2, in particolare, contiene norme afferenti al settore autostradale, tra le quali disposizioni relative all'aggiornamento dei piani economici finanziari di taluni concessionari autostradali; con l'approvazione di alcuni emendamenti nel corso dell'esame in sede referente, inoltre, il presente provvedimento ha bloccato l'aumento dei pedaggi delle autostrade A24 e A25”. Invece, l'impegno del Governo deve essere riformulato nel seguente modo: “ad intervenire con urgenza, al fine di giungere ad una soluzione definitiva in tutte le questioni relative alla concessione e alla futura gestione delle autostrade A24 e A25”.
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/98 Caiata è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/99 Butti il parere è favorevole, a condizione che siano premesse le seguenti parole: “a valutare l'opportunità di”
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/100 Trancassini, 9/3278-AR/101 Albano, 9/3278-AR/102 Leda Volpi e 9/3278-AR/103 Sapia sono accolti come raccomandazione
Sull'ordine del giorno 9/3278-AR/104 Giuliodori c'è un invito al ritiro.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/105 Corda, n. 9/3278-AR/106 Paolo Nicolò Romano, n. 9/3278-AR/107 Maniero e n. 9/3278-AR/108 Cabras sono accolti come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/109 Forciniti c'è un invito al ritiro.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/110 Testamento e n. 9/3278-AR/111 Trano sono accolti come raccomandazione
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/112 Bignami c'è un invito al ritiro.
Gli ordini del giorno n. 9/3278-AR/113 Villarosa e n. 9/3278-AR/114 Raduzzi sono accolti come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/115 Rachele Silvestri c'è un invito al ritiro.
Infine, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/116 Ripani il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Iniziamo ad esaminare, ottenuto il parere da parte del Governo, gli ordini del giorno in elenco.
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/1 Paxia ha un parere favorevole.
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/2 Longo è accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Ziello. Ne ha facoltà.
EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Semplicemente per comunicarle che ritiriamo l'ordine del giorno 9/3278-AR/77 Giaccone e accettiamo tutte le riformulazioni agli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/77 Giaccone?
EDOARDO ZIELLO (LEGA). Sì.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/77 Giaccone è ritirato e tutte le riformulazioni e raccomandazioni sono accolte, giusto?
Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Presidente, solo per dichiarare che il gruppo del Partito Democratico accetta tutte le riformulazioni e le raccomandazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fregolent. Ne ha facoltà.
SILVIA FREGOLENT (IV). Per dire che il gruppo Italia Viva accetta tutte le riformulazioni e le raccomandazioni.
PRESIDENTE. Riformulazioni e raccomandazioni accolte dal gruppo Italia Viva.
Ha chiesto di parlare il deputato Federico. Ne ha facoltà.
ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie, Presidente. Solo per annunciare che il gruppo MoVimento 5 Stelle accoglie tutte le proposte di riformulazione dei vari ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vietina. Ne ha facoltà.
SIMONA VIETINA (CI). Dichiaro che Coraggio Italia accetta tutte le riformulazioni.
PRESIDENTE. Anche le raccomandazioni, immagino?
SIMONA VIETINA (CI). Anche le raccomandazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rixi. Ne ha facoltà.
EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche la Lega accetta tutte le raccomandazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Attis. Ne ha facoltà.
MAURO D'ATTIS (FI). Presidente, le riformulazioni sono accettate dal gruppo.
PRESIDENTE. Anche le raccomandazioni, suppongo. Giusto?
MAURO D'ATTIS (FI). Sì.
PRESIDENTE. Allora, torniamo all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/2 Longo, che è già stato chiamato, accolto come raccomandazione. Longo non è presente.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/7 Sodano, su cui pende una riformulazione. Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.
MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Se posso, vorrei chiedere la rilettura della riformulazione.
PRESIDENTE. Il Governo? Sottosegretario Cancelleri, cortesemente, dovrebbe rileggere la riformulazione relativa all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/7 Sodano.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Allora: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di velocizzare la viabilità ferroviaria della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, raddoppiando la rete di collegamento e superando l'obsoleto binario unico e a stanziare, per il prossimo triennio, tutte le risorse economiche necessarie alla costruzione dell'aeroporto civile di Agrigento, garantendo che parte dei soldi del PNRR vengano così spesi sulla provincia storicamente più isolata e meno collegata dall'intera Nazione”.
PRESIDENTE. Va bene?
MICHELE SODANO (MISTO). Nonostante i vincoli di finanza pubblica? Credo sia di primaria importanza dare attenzione a quella che sicuramente è una provincia…
PRESIDENTE. Mi deve soltanto dire se accoglie la riformulazione.
MICHELE SODANO (MISTO). Però, apprezzo l'impegno del Governo e, quindi, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/8 Lombardo, che non è presente; quindi, è accettata la riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/9 Giovanni Russo: la riformulazione è accettata. Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/10 Lucaselli c'è un invito al ritiro. Deputata Lucaselli, vuole che sia posto in votazione? Sì.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/10 Lucaselli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/11 Bartolozzi. C'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Bartolozzi per dirci se è accolta o meno. Ne ha facoltà.
GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Presidente, non è accolta e mi dispiace in questo spirito di leale collaborazione. Vorrei chiedere al sottosegretario di rileggere per l'Aula la riformulazione in modo che io possa spiegare perché non è accolta, Presidente, e perché chiedo al Governo di ripensarci.
PRESIDENTE. La spiegazione non…
GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Non abbiamo compreso. Se me la fa rileggere, Presidente...
PRESIDENTE. Questo è possibile, quindi chiediamo al Governo di rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3278-AR/11 Bartolozzi.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. “A valutare l'opportunità, compatibilmente con il complessivo quadro esigenziale emergente dalle molteplici proposte che attualmente il Governo sta valutando, di individuare e prevedere, già nella prossima legge di bilancio, uno specifico stanziamento per compensare i costi delle condizioni di insularità della regione siciliana, già determinati in 6 miliardi di euro annui a carico dei cittadini e delle imprese siciliane”.
PRESIDENTE. Collega Bartolozzi, lei deve soltanto dire se accoglie o no la riformulazione.
GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Vorrei spiegare perché chiedo all'Aula di votarlo. Posso?
PRESIDENTE. Prego. La dichiarazione di voto pensavo l'avesse fatta.
GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). No, ho chiesto di rileggerla. Allora, colleghi, parliamo del riconoscimento della condizione di insularità per la quale il percorso è stato, per la regione siciliana e per la regione sarda, molto travagliato, ma diciamo sinergico, non in antagonismo, tanto che l'anno scorso, nella legge di stabilità 2021, è stato approvato un emendamento a mia prima firma con il quale il Governo si impegnava a far avviare i lavori della commissione paritetica per la quantificazione dei costi per la regione siciliana legati alla condizione di svantaggio dell'insularità. La regione siciliana - una volta ogni tanto, direste voi - ha fatto i propri compiti, quindi la commissione paritetica, composta da organi dello Stato e organi della regione, ha determinato i costi dell'insularità per la regione siciliana in 6 miliardi l'anno. Quindi, il percorso normativo si è concluso.
Allora, cosa chiedo con l'impegno? Che il Governo, in attuazione di un preciso disposto normativo, la legge di bilancio dell'anno scorso, si impegni a cominciare a trovare gli stanziamenti. Non chiedo che siano trovati, nella legge di stabilità del 2022, tutti i 6 miliardi, ma chiedo l'impegno del Governo a trovare le coperture.
Presidente, quella perifrasi che il sottosegretario ha usato non può bastare ai siciliani per il solo fatto, sottosegretario, che nella legge di bilancio che circola in bozza tra gli organi di stampa, e che io ho potuto visionare, c'è un preciso articolo - che è il 137, comma 2, per la regione sarda e il 140, comma 2, per la regione siciliana - che prevede proprio lo stanziamento che io le chiedo di 100 milioni. Allora, evidentemente, da una parte, si fa una cosa e, dall'altra, se ne fa un'altra. Nell'ordine del giorno il contenuto che io ho indicato è esattamente quello che circola nella bozza della legge di bilancio, che è al vaglio del Consiglio dei Ministri, agli articoli 137, comma 2, e 140, comma 2.
Quindi, Presidente, è evidente che io non posso accettare una riformulazione della quale non ho neanche compreso il contenuto, perché è una perifrasi che non dice nulla.
Chiedo al sottosegretario, che è siciliano e so essere sensibile al tema, di poterlo accantonare e di verificare se ciò che le sto dicendo corrisponde al contenuto della bozza della legge di bilancio che è attualmente al Consiglio dei ministri. Sottosegretario, non si potrà cambiare quella bozza perché è frutto di un accordo Stato-regioni già siglato, per quanto riguarda la Sardegna e, per quanto riguarda la Sicilia, in corso.
Quindi, la pregherei di accantonarlo e di verificare il contenuto della legge di bilancio. Ripeto, non chiedo che siano individuati e stanziati i 6 miliardi nella legge di bilancio; le chiedo solo, però, un impegno concreto, quindi non “a valutare l'opportunità di, considerate le”, ma l'impegno a prevedere le relative coperture nel primo provvedimento utile. Quindi, la pregherei - e glielo dico con il cuore da siciliana a siciliano - di accantonarlo e verificare il contenuto della bozza, che prevede esattamente quello che le sto chiedendo io nell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Il Governo deve rispondere sulla proposta di accantonamento, altrimenti pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/3278-AR/11 Bartolozzi.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. No, va bene, accantoniamolo, facciamo una riflessione.
PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/12 Caretta.
Onorevole Caretta, lo pongo in votazione o vuole parlare?
Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/12 Caretta, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/13 Ciaburro: c'è una riformulazione, che viene accolta.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/14 Varchi: c'è una proposta di riformulazione. La deputata Varchi sta entrando in Aula, la aspettiamo. A lei la parola, deputata Varchi.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Per fortuna sono gli ultimi giorni che ci costringono a lavorare in Transatlantico, mentre tutta l'Italia è tornata alla capienza normale, quindi guadagno la mia postazione con qualche secondo di ritardo.
Io rifiuto la riformulazione per un motivo molto semplice: perché quell'inciso “a valutare l'opportunità di” è quanto mai inopportuno in una situazione del genere. Ed è inopportuno non solo perché noi parliamo di una circostanza che ha visto la morte di tre persone e non solo perché noi stiamo affrontando una vicenda che ha lasciato sul territorio dei danni ancora non quantificati, e io credo difficilmente quantificabili.
Noi facciamo i conti - non lo dico io, che potrei affermarlo per un dato semplicemente empirico perché in Sicilia ci vivo, ma lo dicono gli scienziati - e andiamo verso una rapida tropicalizzazione del clima, che ha portato la regione siciliana, come dicevo prima, ad aumentare rapidamente i suoi investimenti per la prevenzione del dissesto idrogeologico e, quindi, per combattere questo fenomeno che sembra, a frequenze sempre più ravvicinate, ineluttabilmente abbattersi sulla nostra terra.
Pertanto, ci troviamo di fronte ad una circostanza rispetto alla quale io credo che nessun Governo dovrebbe avere un dubbio sull'accogliere o meno il mio ordine del giorno. Vede, Presidente, l'ordine del giorno, come è noto a quest'Aula, non ha carattere cogente. Con un Governo che ha l'abitudine di porre la fiducia praticamente su ogni provvedimento, gli ordini del giorno sono l'unico modo che hanno le opposizioni per far valere la propria idea. E, allora, nel momento in cui l'emendamento, che pure avevo presentato su questo argomento, è decaduto per il voto sulla questione di fiducia, non mi resta altro che discutere di un ordine del giorno.
Allora, io interrogo questo Governo e chiedo: qual è il parametro per valutare l'opportunità? Perché, vede, su questo stesso provvedimento, in un pomeriggio di lavori in Commissione, è piombato un emendamento del Governo che ha voluto lo sdoppiamento di ANAS con un'altra società.
Allo stesso emendamento sono stati presentati subemendamenti, da forze di maggioranza, che hanno previsto una convenzione tra ANAS e, guarda caso, il comune di Roma, nel quale si è appena insediato Gualtieri. Sempre, guarda caso, su quella convenzione, questo Governo ha deciso di buttare 5 milioni di euro per le buche delle strade di Roma. Guarda caso, signor sottosegretario, tutto questo è accaduto…
PRESIDENTE. Allontanarsi cortesemente dai banchi del Governo. Prego, prosegua.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Sottosegretario, le chiedo un attimo di attenzione perché, forse, lei non si è nemmeno accorto che, appena la sua amica Virginia Raggi ha lasciato il Campidoglio, il Partito Democratico ha cominciato a risolvere i problemi di Roma (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), mettendo 5 milioni su questo provvedimento per le buche di Roma. Forse lei non se ne è accorto, nonostante sia un grande sostenitore dell'accordo con il Partito Democratico anche per le prossime elezioni, e di questo sono contenta, perché vi cannibalizzerà, come ha fatto finora. Lei forse non se ne è accorto, ma questa è la prassi, questo è il modus operandi. Quindi, a questo punto, io mi domando, e le domando: ma davvero, a fronte di una calamità che ha causato la morte di tre persone, lei, che è siciliano come me, deve valutare l'opportunità e non si vuole impegnare a stanziare le somme (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?
Io non vorrei che questa valutazione di opportunità, in realtà, dipendesse solo da una cosa; che, come è accaduto al Campidoglio, dipendesse dall'avvicendamento degli inquilini dei palazzi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io non vorrei che la decisione di aiutare la Sicilia dipendesse dall'autorità preposta alla gestione di questa emergenza. Non vorrei che, siccome il sindaco dell'area metropolitana e della città di Catania si chiama Salvo Pogliese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), voi dovete “valutare l'opportunità di” e, siccome quello di Roma si chiama Gualtieri, voi volete riparare le strade.
PRESIDENTE. Ha concluso il suo tempo.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Presidente, concludo, invitando non solo tutta l'Aula, ma, in particolare, i parlamentari siciliani a votare questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/14 Varchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/15 Bucalo: c'è una riformulazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.
CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Riprendo da quanto ha già detto la mia collega siciliana, come me e come lei, sottosegretario: come si può accettare una riformulazione “a valutare l'opportunità di”? Presidente, 2 morti, dispersi, una città in ginocchio, una provincia in ginocchio, il commercio in ginocchio, non si possono ancora capire le condizioni che ci saranno, purtroppo, e lei, sottosegretario, con quale coraggio - così come ha detto la mia collega, lei è un siciliano, come noi -, di fronte alla morte, può dire “a valutare l'opportunità di”? Cosa bisogna valutare? Cosa ancora questa nostra terra deve subire? Questa terra che ha un gap strutturale e infrastrutturale enorme? Cosa dobbiamo ancora aspettare? Quindi, le chiedo e chiedo anch'io a quest'Aula a tutti i deputati siciliani di votare a favore di questo ordine del giorno. Non si può aspettare! Non c'è un'opportunità: ci sono morti, ci sono dispersi, c'è un commercio, le colture sono in ginocchio! Io chiedo o al sottosegretario di cambiare il parere e togliere quindi “a valutare l'opportunità di”, oppure la votazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-A/15 Bucalo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-A/19 Foti, con il parere favorevole del Governo. Poi, per tutti gli altri ordini del giorni fino al n. 9/3278-A/51, i pareri sono accolti, sia per le riformulazione che per le raccomandazioni. Ordine del giorno n. 9/3278-A/51 Rotelli, c'è una proposta di riformulazione, che viene accettata.
L'ordine del giorno n. 9/3278-A/52 Frassinetti è ritirato. Quindi, si passa direttamente all'ordine del giorno n. 9/3278-A/68 Lupi, su cui c'è un invito al ritiro.
Ha chiesto di parlare la deputata Siracusano. Ne ha facoltà.
MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente, voglio rettificare l'accoglimento della riformulazione del mio ordine del giorno n. 9/3278-A/55, prendendo atto che il Governo non ha rispettato i patti che erano stati assunti in Commissione sul mio emendamento, che ho ritirato con la promessa, da parte del sottosegretario Cancelleri, di accogliere l'ordine del giorno. Quindi, sottosegretario, rettifico: non accolgo la riformulazione, in virtù dei patti che erano stati assunti in Commissione, che non sono stati rispettati, in riferimento all'accoglimento di un ordine del giorno che riproponesse il contenuto di un emendamento che ho ritirato, che prevedeva che il Ministro Giovannini consegnasse al Parlamento una relazione comparativa tra i due progetti del Ponte sullo Stretto, in riferimento alle tempistiche di realizzazione e, nello specifico, i tempi necessari per l'aggiornamento del progetto del Ponte sullo Stretto già esistente, comparati ai tempi necessari per la realizzazione di un progetto che non c'è, per cui saranno investiti 50 milioni di euro. Quindi, la riformulazione svuota completamente il significato di quell'emendamento e di questo ordine del giorno. Per rispettare i patti assunti dal mio gruppo parlamentare, preferisco ritirarlo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Quindi, l'ordine del giorno n. 9/3278-A/55 Siracusano è ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-A/68 Lupi, con il parere contrario del Governo. Il deputato Lupi non è presente in Aula.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-A/68 Lupi con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
L'ordine del giorno n. 9/3278-A/69 Costanzo è accolto come raccomandazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3278-A/82 Spessotto, accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.
ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). No, non accetto che sia accolto come raccomandazione, perché penso che ci voglia un impegno più forte da parte del Governo. Già che il mio emendamento non sia stato accolto in Commissione non è un buon segnale, perché sappiamo quanto valgono questi ordini del giorno. Quindi, mi sarei aspettata che fosse accolto pienamente, quantomeno per dare un segnale che c'è un interesse da parte del Governo a intervenire su questo annoso problema delle botticelle.
Infatti, con questo ordine del giorno si chiedeva, appunto, al Governo di intervenire per l'abolizione del servizio di piazza e dei servizi di trasporto pubblico non di linea svolti con veicoli a trazione animale. Il mio emendamento è stato bocciato ed è stato anche l'unico presentato in Commissione su questo tema, nonostante si tratti di un argomento che spesso tutti i gruppi considerano necessario realizzare. È stato l'unico emendamento presentato e rappresenta una grande occasione persa per compiere un gesto di civiltà rispetto alla tutela degli animali, ma anche per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
L'abolizione delle botticelle migliorerebbe la circolazione stradale nei centri città e porrebbe fine alle sofferenze degli animali che sono costretti a svolgere attività estranee alla loro natura con grande stress fisico e psicologico. Il carattere senziente degli animali è ormai unanimemente riconosciuto dalla scienza e le istituzioni lavorano in tutti i campi per la tutela del benessere animale, con disposizioni di legge e linee guida in tutti i campi. A fronte di questo, le immagini dei cavalli, che stramazzano al suolo e addirittura muoiono per il caldo e la fatica, sono inaccettabili. Questi episodi non sono infrequenti e provocano la riprovazione della società civile che ha maturato un'elevata sensibilità per il tema del benessere animale. L'immagine delle botticelle non è propria di un Paese moderno: appartiene al passato e vederla nei centri delle città fa pensare a quanto questa pratica sia fuori contesto, retrograda e crudele. È giunto il momento di cancellare questa crudeltà e restituire a questi poveri animali un'esistenza priva di sofferenza e lavorare per la riconversione delle attività dei cosiddetti vetturini. È una battaglia sulla quale non intendo arretrare e, con me, tante associazioni di cittadini. Quindi, chiedo al Governo che riveda il suo parere e lo accolga favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Tripiedi. Ne ha facoltà.
DAVIDE TRIPIEDI (M5S). Grazie Presidente. Chiedo anch'io al Governo se può ragionare per far sì che venga accolto questo ordine del giorno. Sappiamo quanto vale e sappiamo quanto è importante il benessere animale in questo Paese. Quindi, chiedo veramente una riflessione e sottoscrivo l'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Il Governo vuole intervenire? Prego, sottosegretario.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Manteniamo l'accoglimento come raccomandazione, ma è chiaro che è un segno positivo e un segno di apertura. Il Governo non sottovaluta le questioni descritte nell'ordine del giorno e certamente vuole con serietà portare avanti questa questione. Oggi non siamo pronti ad assumerci ancora gli impegni descritti così dettagliatamente, come nell'ordine del giorno, ma certamente è un segnale di apertura voler cominciare a studiare questo annoso problema e a trovare una soluzione.
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti, perché la raccomandazione non viene accolta dalla deputata Spessotto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-A/82 Spessotto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Ordine del giorno n. 9/3278-A/83 Fassina, invito al ritiro. Ha chiesto la parola il rappresentante del Governo. Prego.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Vorremmo anche in questo caso fare una riflessione, per cui chiedo di accantonarlo.
PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3278-A/83 Fassina, accantonato. Ordine del giorno n. 9/3278-A/84 Colletti: va bene come raccomandazione? No.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-A/84 Colletti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/91 Vallascas, accolto come raccomandazione.
Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/3278-AR/95 Deidda, accolto come raccomandazione. Va bene.
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/96 Silvestroni: c'è un invito al ritiro.
Prego, a lei la parola deputato Silvestroni.
MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, non accetto l'invito al ritiro, perché questo ordine del giorno parla di diritti dei lavoratori, parla dell'articolo 112 del codice civile, parla di legge e parla di impegnare il Governo a rispettare la legge italiana. Ora, è inaccettabile - siamo veramente al Governo delle banane - che il Governo sul rispetto della legge italiana chieda il ritiro. Allora, io chiedo di metterlo al voto, perché voglio vedere come tutta la sinistra italiana tenga al diritto dei lavoratori. Quindi, lo metta al voto, grazie, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/96 Silvestroni, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/97 Lollobrigida è stato riformulato. Accettate la riformulazione?
Prego, deputato Galantino.
DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Sì, noi accettiamo la riformulazione dell'ordine del giorno a prima firma Lollobrigida, ma chiediamo che venga posto comunque in votazione per rafforzare l'impegno del Governo ad intervenire con urgenza, anche al fine di giungere ad una soluzione definitiva per la mancata approvazione del Piano economico finanziario relativo alle autostrade A24 e A25, che ha determinato una mancata effettuazione dei lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza.
PRESIDENTE. Quindi, è accolto così come riformulato, ma lo pongo egualmente in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/97 Lollobrigida, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 9).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/98 Caiata, accolto come raccomandazione. Va bene. L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/99 Butti, è stato riformulato. Deputato Butti, accoglie la riformulazione? Va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/100 Trancassini, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/101 Albano, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/102 Leda Volpi, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/103 Sapia, accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/104 Giuliodori, c'è un invito al ritiro.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/104 Giuliodori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Ordine del giorno n. 9/3278-AR/105 Corda, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/106 Romano Paolo Nicolò, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/107 Maniero, accolto come raccomandazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/108 Cabras, accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/109 Forciniti c'è un invito al ritiro.
A lei la parola, deputato Forciniti.
FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Più che accettare un invito al ritiro dell'ordine del giorno, sono io che inviterei il Governo al ritiro, ma al ritiro di se stesso dai banchi di questo Governo, perché, veramente - tra l'altro, vedo che il sottosegretario è molto interessato alla discussione in corso –, questo ordine del giorno, che il Governo invita a ritirare, chiede una cosa semplicissima, finanche logica: che in questo Paese chi ha sbagliato, anziché essere pagato, paghi. Stiamo parlando, ovviamente, della tragedia del ponte Morandi, quindi di una cosa che solo in Italia può accadere…
PRESIDENTE. Deputato D'Ettore, le chiedo scusa. Intanto, se cortesemente si mettesse la mascherina ci farebbe una cortesia. Si rende anche particolarmente visibile.
Prego, prosegua. Chiedo scusa per l'interruzione.
FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Con questo ordine del giorno, Presidente, chiediamo una cosa semplicissima, che chi ha sbagliato, anziché essere pagato, paghi, mi riferisco ovviamente alla tragedia del ponte Morandi ed a tutto quello che è scaturito da quell'episodio increscioso, drammatico. Solo in Italia può accadere che chi ha clamorosamente disatteso i suoi impegni, anche contrattuali, quindi senza eseguire la dovuta manutenzione, anche con il danno di immagine che è stato causato all'Italia, anziché essere mandato via e dover pagare i danni, venga lautamente pagato. E succede che l'Italia, lo Stato italiano acquisti una scatola, che è quella di ASPI, per riprendere possesso di un bene che è già pubblico, della rete autostradale che è già pubblica, un po' come se io affittassi un immobile a una società, poi questa società prendesse il mio immobile a martellate e io, anziché sfrattarla, mi comprassi la società per riprendere in mano il mio immobile; è una follia allo stato puro. È evidente che proprio il contegno con cui approcciate a questa questione è la cartina tornasole della filosofia che ispira questo Governo: forte con i deboli, segregatore, fustigatore e violento anche con i lavoratori, con i cittadini; con tutto quello che sta succedendo, tagliate il reddito di cittadinanza perché non ci sono soldi, tagliate le pensioni perché non ci sono soldi, tagliate il superbonus perché non ci sono soldi e, poi, però siete genuflessi e deboli al cospetto dei grandi colossi delle multinazionali, dei potenti, in questo caso dei Benetton, che vengono riempiti di miliardi dopo un crollo di un ponte che ha fatto morire 42 persone.
Allora, io semplicemente non ho parole, veramente; il mostro neoliberista fa questo: forte con i deboli, debole con i forti. No, io non mi aspetto nulla di diverso da questo Governo, però, un appello lo voglio lanciare anche ai membri di quest'Aula. Noi chiediamo che questa trattativa vergognosa fra Cassa depositi e prestiti e Atlantia venga fermata, che si valutino anche altre strade perché non è possibile, dopo quello che è accaduto, che lo Stato italiano debba uscire sconfitto da questa vicenda, da questa trattativa, e debba essere costretto a offrire ponti d'oro e a pagare una buonuscita miliardaria a coloro i quali hanno disatteso totalmente gli impegni che avevano con lo Stato italiano e con tutti i cittadini italiani.
Allora, il Governo ormai non mi meraviglia più, ma noi, colleghi parlamentari, partiti politici, cerchiamo di riprendere anche un po' in mano la nostra dignità con questo ordine del giorno e chiediamo che non si proceda alla trattativa vergognosa di compravendita di Atlantia. Tra l'altro, con questo decreto stiamo creando una nuova scatola, l'ANAS 2 e, allora, se creiamo un'altra ANAS a che serve poi dover acquistare anche la scatola che in questo momento è in mano ai Benetton? È veramente tutto senza senso, senza logica, poi, però, ai cittadini diciamo che non ci sono soldi per garantire i diritti sociali e il welfare, mentre riempiamo di miliardi i Benetton (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-L'Alternativa c'è e Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/109 Forciniti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/110 Testamento è accolto come raccomandazione; va bene. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/111 Trano. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.
ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Volevo intervenire per chiedere al Governo di accogliere completamente questo ordine del giorno nella sua formulazione e non come raccomandazione, poiché siamo preoccupati per questa nuova costituenda compagnia, che dovrà prendersi le autostrade a pedaggio ora in pancia ad ANAS, poiché, in questi giorni, si è paventata ripetutamente la possibilità che, in un futuro, neanche molto lontano, vengano trasferite a questa società, a questa nuova compagnia anche le tratte non a pedaggio per poi magari mettervi un pedaggio; ciò, quindi, con un aggravio di costi per i cittadini, fatto che noi non vogliamo assolutamente accada. Per cui chiediamo un impegno serio, almeno un ordine del giorno che venga accolto da parte del Governo, poiché vogliamo che certifichi che questo non accada, in futuro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/110 Testamento, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/111 Trano è accolto come raccomandazione, va bene? No, chiede il voto, sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/111 Trano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/112 Bignami c'è un invito al ritiro.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/112 Bignami, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/113 Villarosa è accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.
ALESSIO MATTIA VILLAROSA (MISTO). Grazie, Presidente. Mi sarebbe piaciuto accettare, ma sinceramente l'ordine del giorno chiede una cosa molto semplice; tra l'altro, c'è anche un'indagine, in questo momento, dell'Antitrust proprio sui costi dell'attraversamento sullo Stretto di Messina. Ad oggi, Presidente, i cittadini siciliani o calabresi, per andare in Sicilia, quindi per passare da una regione all'altra, devono spendere dei soldi; addirittura, si parla di 30 euro, ma se si ritorna entro 90 giorni si va oltre i 70 euro per passare da una regione all'altra. Nell'ordine del giorno chiedevo di cercare di mitigare il più possibile questi costi, essendo cittadini italiani che devono passare da una regione all'altra, sempre d'Italia. Pensare di avere una raccomandazione o un “valutare l'opportunità di”… Sinceramente è ovvio che tutti quanti, ritengo, sperino, pensino e valutino, ogni giorno, di ridurre i costi, ma ci vuole un impegno preciso. Quindi, senza un ok netto, non accetto l'accoglimento come raccomandazione.
PRESIDENTE. Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/113 Villarosa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Deputato D'Ettore, è anche chiassoso, metta la mascherina, faccia questa cortesia, che non è una cortesia.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/114 Raduzzi è accolto come raccomandazione.
Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà.
RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. No, io non accolgo raccomandazioni, riformulazioni o quant'altro. Chiedo solo un impegno chiaro del Governo contro l'introduzione di nuovi pedaggi nelle autostrade e contro nuove privatizzazioni. Infatti, cari colleghi, nelle scorse settimane, per non dire negli scorsi mesi, abbiamo letto su tanti quotidiani, su la Repubblica, su Il Messaggero, insomma quotidiani non certo ostili verso questo Governo, che vi sarebbe un piano che prevede il trasferimento di tratte di autostrade non a pedaggio verso una nuova società sotto il MEF, per poi arrivare a privatizzarle o, comunque, a mettere pedaggi e quindi costi aggiuntivi per tutti i cittadini italiani. Effettivamente, viene creata una nuova società sotto il MEF, una società in house, e vengono trasferiti circa 400 chilometri di tratte autostradali già a pedaggio, quindi, una cosa buona, perché forse abbiamo un pericolo scampato. Se non fosse che oggi, sul Sole 24 Ore, leggiamo la relatrice del provvedimento, di Italia Viva, riferire: “Abbiamo votato un disegno poco chiaro per la piena fiducia che abbiamo nel Governo (…). Il perimetro della nuova società è tutt'altro che chiaro”. Mi sembrano, diciamo così, riferimenti allucinanti, perché qui ci vuole chiarezza e questo ordine del giorno chiede chiarezza: no a nuovi pedaggi, no alle privatizzazioni (Applausi dei deputati del gruppo Misto).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/114 Raduzzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
Sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/115 Rachele Silvestri c'è un invito al ritiro, lo pongo in votazione senza intervento.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/115 Rachele Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
L'ordine del giorno n. 9/3278-AR/116 Ripani è accolto con parere favorevole.
Passiamo ai due ordini del giorno accantonati. Ordine del giorno n. 9/3278-AR/11 Bartolozzi. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo, sottosegretario Cancelleri. Ne ha facoltà.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Tentiamo una riformulazione, per cui le chiederei 10 minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono controindicazioni e pareri contrari, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 19,05.
La seduta, sospesa alle 18,55, è ripresa alle 19,05.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa. La parola al Governo per il parere sugli ordini del giorno accantonati n. 9/3287-AR/11 Bartolozzi e n. 9/3287-AR/83 Fassina.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie Presidente, leggo la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3287-AR/11 Bartolozzi, affinché l'onorevole proponente possa fare le proprie valutazioni. L'impegno è così riformulato: ad individuare, già nella prossima legge di bilancio, uno specifico stanziamento per compensare i costi della condizione di insularità della regione siciliana, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica.
PRESIDENTE. La parola alla deputata Bartolozzi per dichiarare se accetta o meno la riformulazione. Prego.
GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Grazie Presidente, accetto la riformulazione e ringrazio, tramite il sottosegretario Cancelleri, l'intero Governo per la sensibilità mostrata.
PRESIDENTE. Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/3287-AR/83 Fassina. Prego rappresentante del Governo.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Ringrazio innanzitutto l'onorevole Fassina per il cordiale confronto, purtroppo devo rappresentare all'Aula che non si è addivenuti ad una soluzione, per cui rimane l'invito al ritiro o parere contrario. La motivazione è che, in questo momento, questo documento è prodotto in forma riservata presso la Commissione europea e solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea vi sarà la possibilità per tutti di leggerlo. Questo è un punto che non ci trova d'accordo, per cui mi trovo, seppur contro anche le mie sensibilità nei confronti dell'onorevole, a dover chiedere il ritiro.
PRESIDENTE. Deputato Fassina, a lei la parola.
STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente, non accolgo l'invito.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, deputato Fassina. Deputati vari, vediamo di fare silenzio per cortesia, anche in alto, sull'omicidio di sinistra, Olgiati, Buffagni. Ci siamo? Colleghi deputati, lasciamo parlare il deputato Fassino. Prego a lei la parola.
STEFANO FASSINA (LEU). Grazie Presidente, dicevo, non accolgo l'invito al ritiro e non per ragioni di merito. Il merito riguarda il passaggio da Alitalia ad ITA e so bene che in quest'Aula vi sono legittimamente posizioni molto diverse dalla mia. Il punto riguarda le prerogative del Parlamento, le funzioni che sono state costituzionalmente assegnate: l'articolo 7, comma 2, lettera a) del provvedimento oggetto dei nostri lavori prevede l'attuazione dei contenuti della decisione della Commissione europea. Segnalo che la decisione della Commissione europea è del 10 settembre scorso; segnalo che l'abbiamo chiesta per la prima volta il 22 settembre quando abbiamo discusso con il Governo la mozione su Alitalia che poi abbiamo approvato in Aula il 5 ottobre e, anche in quell'occasione, abbiamo segnalato nuovamente la necessità di rendere disponibile al Parlamento la decisione della Commissione europea.
Ho presentato, insieme alla collega Timbro, un emendamento nel corso dell'esame del provvedimento in sede referente nelle Commissioni VIII e IX per espungere dal testo il riferimento alla decisione della Commissione europea, qualora non fosse stata resa disponibile. In sede di motivazione del parere contrario del Governo su quell'emendamento, il Ministero dell'Economia e delle finanze ha dichiarato - qui ci sono anche le presidenti relatrici che possono confermare o smentire quello che sto per ricordare - ai commissari che la decisione della Commissione europea sarebbe arrivata in momenti successivi ed è anche sulla base di queste informazioni che poi le Commissioni hanno bocciato il suddetto emendamento che prevedeva di espungere il riferimento alla decisione della Commissione europea.
Segnalo anche - perché a mio avviso il punto è delicato sul piano della democrazia sostanziale - che il Presidente del nostro gruppo, l'onorevole Fornaro, ha scritto due volte al Presidente Fico e alle presidenze delle Commissioni. Il Presidente Fico e le presidenze delle Commissioni si sono attivate, per quanto era di loro competenza, per chiedere al Governo di rendere disponibile la decisione della Commissione europea, i cui contenuti - lo sottolineo - noi mettiamo in legge senza poterli conoscere. Il 5 ottobre il Ministro Franco, quindi stiamo parlando di 23 giorni fa, rispondeva al Ministro D'Incà che la decisione della Commissione europea sarebbe stata resa disponibile non appena concluse le procedure per renderla pubblicabile sulla Gazzetta Ufficiale. Ora siamo al 28 ottobre, stiamo parlando di una decisione che non riguarda una società quotata in Borsa, che non riguarda una società alla frontiera dell'innovazione ma che opera su un servizio tradizionale; il ritardo è motivato con le necessità di mettere degli omissis per ragioni di segretezza. Nulla quaestio su questo; può essere necessario. Il punto è che sono passati quasi due mesi e non è chiaro perché ci voglia così tanto tempo per sbianchettare un documento che è oggetto di una norma che viene tradotta in legge. A mio avviso, e qui faccio appello a tutte le colleghe e i colleghi, al di là del merito ma per salvaguardare e non creare un precedente gravissimo sul funzionamento del Parlamento: c'è il precedente di approvare dei contenuti in legge dei quali non conosciamo nulla. Chiedo, pertanto, alle colleghe e ai colleghi di votare a favore dell'ordine del giorno n. 9/3278-AR/83.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda, prego.
SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente, con l'autorizzazione anche del presentatore chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno, in quanto lo condividiamo come gruppo di Fratelli d'Italia, così come anche i colleghi della Commissione trasporti, nonché la sua vicepresidente. Quando c'è stata la discussione sulla famosa mozione Alitalia era stato un punto su cui chiedevamo chiarezza e trasparenza. Ho trovato questi stessi argomenti anche nel corso delle manifestazioni di Air Italy e di altre compagnie aeree davanti al Ministero dei Trasporti, con cui si chiedeva a gran voce il rispetto dei contratti nazionali del trasporto. Qui si sta superando addirittura la norma, senza nessuna chiarezza. In Italia c'è un grave problema: avremo migliaia di disoccupati del settore aereo con norme che ci vengono imposte e di cui non siamo nemmeno a conoscenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gariglio. Prego.
DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie Presidente, l'ordine del giorno presentato dal collega Fassina sostanzialmente raccoglie - ed è per questo che mi permetto di intervenire - un'istanza che è stata ampiamente oggetto di discussione in quest'Aula e nelle Commissioni ogni qualvolta abbiamo parlato del tema ITA; io stesso ho avuto modo di parlarne poc'anzi in sede di dichiarazione di voto sulla questione di fiducia.
Noi stiamo votando una norma il cui articolo 7, comma 2, rinvia ad una decisione dell'Unione Europea e impone agli amministratori straordinari di Alitalia, che la conoscono, di adeguarsi automaticamente; noi non siamo messi nella condizione di conoscerla.
Ora, capisco, perché ci è stata comunicata, la questione giuridica sottostante, che impone di tenere riservate alcune norme, e sappiamo che tutto questo è preliminare alla definizione della parte che deve essere tenuta riservata e della parte che, invece sarà oggetto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; essendo un atto pubblico, sarà pubblicato. Chiediamo, però, che questo Parlamento sia messo nelle condizioni di avere la conoscenza dell'atto prima di poter esprimere il voto finale. Nonostante l'accorato appello di tutte le forze politiche di cui le due presidenti di Commissione, l'onorevole Paita e l'onorevole Rotta, si sono rese protagoniste, nonostante alcuni gruppi parlamentari abbiano scritto alla Presidenza della Camera, ad oggi non si è ancora riusciti ad avere nelle nostre mani questo documento, anche solo per una presa visione riservata.
Oggi il Parlamento licenzia la legge di conversione del decreto-legge n. 121 del 2021 essendo tenuto all'oscuro; sarebbe almeno necessario che i colleghi del Senato, che, peraltro, non potranno mettere mano su questo decreto-legge, potessero conoscerlo. Allora, qui c'è un problema, Presidente: di rispettare il ruolo delle Assemblee legislative rispetto a un Esecutivo che è ampiamente nelle condizioni di fare il proprio lavoro, ma non mette noi nelle condizioni di fare il nostro lavoro. Ecco perché mi permetto di chiedere al rappresentante del Governo di mettere la maggioranza, che vuole sostenere lealmente questo Governo, nelle condizioni di conoscerlo. Noi vogliamo assolutamente essere una compagine a sostegno di questo Esecutivo, ma chiediamo anche che ci venga riconosciuta, nei modi che si riterranno più opportuni, la facoltà di avere accesso a queste informazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.
MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Poi lo diremo nella parte della dichiarazione di voto, che questa è una delle motivazioni per le quali il gruppo di Fratelli d'Italia voterà in modo contrario all'intero provvedimento, però quello che mi sento di sottolineare - lo faccio come lo abbiamo fatto già più di una volta in Commissione e lo faccio rivolgendomi a tutti i colleghi - è che l'ordine del giorno presentato dal collega Fassina chiede esclusivamente di far sapere, prima che il decreto completi il suo iter, i contenuti del pensiero, della posizione della Commissione europea sulla quale stiamo votando qualche cosa che ancora non conosciamo.
Quindi rispetto a questo sottolineo l'aspetto molto delicato e importante affinché ognuno di noi abbia ben chiaro che stiamo votando un provvedimento che all'interno ha delle posizioni che ancora non sono note. Ho seguito gli interventi da parte degli altri colleghi, compreso quello del collega Gariglio, qualche ora fa, nel quale sottolineava esattamente questa necessità. È assolutamente fondamentale che, prima che si completi l'iter anche al Senato, questi documenti vengano resi pubblici e conosciuti da parte di tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà.
RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo al collega Fassina di poter sottoscrivere questo ordine del giorno. Francamente, mi pare allucinante che noi qui, come parlamentari della Repubblica, stiamo a prendere delle decisioni basate su questi ordini, queste decisioni che ci arrivano da Bruxelles, di cui non conosciamo il contenuto. Stiamo parlando di Alitalia, stiamo parlando del lavoro di centinaia, se non migliaia, di cittadini italiani. Mi sembra assolutamente utile conoscere il contenuto di quella decisione che viene da Bruxelles.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silvestroni. Ne ha facoltà.
MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere, a nome di tutto il gruppo, l'ordine del giorno a firma Fassina.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rixi. Ne ha facoltà.
EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Per ribadire che alcune cose sono state dette anche dal collega Gariglio, nel senso che c'è stata un'approfondita attenzione da parte della Commissione. Dispiace questa posizione da parte del Governo. Mi auguro che ci sia l'intenzione di rimettersi all'Aula, perché credo che, riguardo alla necessità che un Parlamento venga informato rispetto a decisioni che vengono prese e vengono poi codificate in legge tramite un voto parlamentare, tutti dobbiamo essere pienamente consapevoli di quello che andiamo a proporre e a inserire all'interno di un decreto.
Quindi, questo è un tema che credo che non possa creare precedenti in quest'Aula. Lo dico perché, come avviene oggi su Alitalia, potrebbe anche succedere che avvenga, in futuro, su altre questioni, magari di interesse generale per il Paese. Su questo credo che ci debba essere un ripensamento e credo anche che sarebbe stato opportuno l'intervento, almeno in Commissione, da parte del Ministro, se non in Aula, di qualcuno del MEF, che spieghi le motivazioni così forti per cui, di fronte a un decreto che è già stato scritto, e che quindi ovviamente noi voteremo e non cambieremo, si debba aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che è abbastanza strana in un procedimento di questo tipo. I componenti di una Commissione sono, oltretutto, tenuti anche, se del caso, alla riservatezza per questioni di interesse nazionale; non possono essere informati di quello che sta succedendo, ma gli si chiede di votare. Questo veramente mette in imbarazzo, tutti. Quindi, o si accetta una riformulazione diversa, che possa essere una sintesi tra il Ministero e il Parlamento, oppure si mettono veramente in difficoltà le coscienze di tutti noi (Applausi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras. Ne ha facoltà.
PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Per sottoscrivere questo ordine del giorno, che mi pare richiami la necessità che gli atti del legislatore siano improntati a una logica, che sfugge nel momento in cui una parte viene rimessa a una variabile “x” non conosciuta e su una materia importante, di grande rilevanza nazionale. Quindi, credo che sia opportuno che su questo ci sia la massima attenzione e il massimo scrutinio da parte del Parlamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Volpi. Ne ha facoltà.
RAFFAELE VOLPI (LEGA). Grazie, Presidente. Credo che la sensibilità dell'Aula si sia dimostrata nell'intervento dei deputati, dei colleghi di tutti i gruppi. Il sottosegretario credo debba mettersi nelle condizioni di prendersi una responsabilità molto forte, nel senso che inevitabilmente, negando qualsiasi forma di convergenza verso l'Aula, si prenderebbe una responsabilità che peraltro non proviene nemmeno dal suo Dicastero, ma da un altro Dicastero. L'appello fatto dal collega Rixi, che è quello almeno di rimettersi all'Aula, eviterebbe di mettere in imbarazzo non solo l'Aula, ma anche la maggioranza e il Governo. Quindi, penso che, a prescindere dalle formule o dalle riformulazioni, almeno rimettersi alla sensibilità dell'Assemblea sarebbe atto saggio da parte del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Presidente, le chiedo 5 minuti di sospensione, per affrontare l'argomento che è all'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, la seduta è sospesa e riprenderà alle ore 19,30.
La seduta, sospesa alle 19,25, è ripresa alle 19,30.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno. Chiedo ai colleghi di riprendere posizione nei propri banchi. La stessa cosa al Governo.
Prende la parola il Governo? La pausa mi pare sia stata consumata. Ci sono novità? Come vi siete organizzati?
Ha chiesto di parlare il sottosegretario Cancelleri. Ne ha facoltà.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Presidente, io confermo il parere contrario del Governo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3278-AR/83 Fassina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Maurizio Lupi, che non è presente in Aula: si intende decaduto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Arianna Spessotto, che non c'è. Si è assentata anche la deputata Spessotto: si intende decaduta.
Ha chiesto di parlare il deputato Federico Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, rappresentante del Governo, sul merito di questo provvedimento è già intervenuta, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, la collega Timbro e, quindi, rimando alle motivazioni che ci portano a votare a favore di questo provvedimento. Non posso però, anche in relazione a quanto accaduto prima, non sottolineare come la questione posta dal collega Fassina non sia una questione politica che riguarda questo gruppo e riguarda - lo dico, signor Presidente, perché poi possa riferirlo al Presidente Fico - un vulnus nel rapporto tra Esecutivo e Camera e lede oggettivamente le nostre prerogative. Credo che sia un precedente grave. Io ritornerò su questo aspetto nella prossima riunione dei presidenti di gruppo, perché - ripeto - non è una questione politica; è una questione del nostro ruolo, del rispetto del nostro ruolo all'interno di un quadro normativo che vede l'Unione europea e la Commissione avere evidentemente le proprie prerogative, ma non possono essere sostanzialmente cancellate. Noi oggi votiamo e il Senato voterà ragionevolmente, convertirà in legge un decreto che rimanda a un documento che né la Camera né il Senato potranno conoscere. Io credo - e mi rivolgo anche al presidente Ceccanti, come presidente del Comitato per la legislazione - sia la prima volta che accade. Riteniamo che non debba più accadere e che comunque, anche alla luce del dibattito che c'è stato quest'oggi, io spero in un ulteriore intervento del Presidente Fico prima dell'approvazione definitiva, della conversione definitiva, come era richiesto da questo ordine del giorno, e che almeno i senatori possano avere contezza su quello che stanno votando. Comunque, riconfermo il nostro voto favorevole sul provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Manuela Gagliardi. Ne ha facoltà.
MANUELA GAGLIARDI (CI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, con il provvedimento che andremo a votare oggi vengono introdotte norme importanti in materia di infrastrutture, trasporti e circolazione stradale. Il testo del Governo è stato ampiamente integrato, grazie all'importante lavoro emendativo svolto dalle Commissioni congiunte VIII e IX, e, seppure non tutti i temi introdotti in tale sede hanno potuto trovare l'adeguato riscontro, ci riteniamo nel complesso soddisfatti del lavoro svolto e degli impegni che il Governo si è assunto in via informale sulle tematiche rimaste escluse dal dibattito per ragioni di celerità e di economicità dei lavori e che, siamo certi, troveranno presto una sede di discussione e di approfondimento consona all'importanza degli stessi.
Siamo soddisfatti, signor Presidente, di questo provvedimento, perché introduce norme di contenuto rilevante soprattutto in materia di sicurezza stradale, di sicurezza delle infrastrutture e di difesa del suolo attraverso il Piano Invasi. Coraggio Italia da sempre ha posto al centro delle sue priorità la sicurezza dei cittadini e, attraverso le modifiche che questo decreto introdurrà nell'attuale codice della strada, si va indubbiamente verso questa direzione. Vengono introdotte norme importanti in relazione alla sicurezza stradale e non vorrei entrare nel merito, anche perché abbiamo i tempi contingentati e la collega che mi ha preceduto, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, ha già ampiamente rappresentato la posizione del nostro gruppo.
Come dicevo, siamo comunque soddisfatti di queste norme. Certo, questo provvedimento è un punto di partenza e non deve essere considerato un punto di arrivo. Sappiamo bene quanto ancora si debba fare in materia e quanta strada è necessaria. Di certo, siamo contenti - mi faccia fare soltanto due brevissimi passaggi - per il fatto che venga data importanza e venga potenziata ANSFISA, che è l'agenzia per la sicurezza delle infrastrutture, che avevamo introdotto dopo il crollo del ponte Morandi e che, purtroppo, non aveva poi avuto la rilevanza operativa che noi ci aspettavamo ed è stata anche tante volte oggetto di interrogazioni parlamentari, proprio perché avevamo l'impressione che non partisse. Siccome per noi la sicurezza è fondamentale, abbiamo tanto insistito e di questo siamo particolarmente soddisfatti. Poi ci sono bonus e ci sono, comunque, incentivi per migliorare la vita dei cittadini, la qualità dell'ambiente e la qualità delle nostre infrastrutture. Pertanto - ripeto -, siamo soddisfatti di questo.
Sicurezza, ambiente, tutela della salute e delle persone sono finalità primarie di ordine sociale ed economico che lo Stato persegue. Questi sono i principi ispiratori del decreto e questi sono i principi che noi di Coraggio Italia convintamente sosteniamo. Un Paese moderno non può che passare dalle proprie infrastrutture, signor Presidente, e certo, come dicevo, questo decreto è soltanto il primo passo. Riteniamo, comunque, che sia un buon primo passo, anche se di strada ce n'è ancora tanta da fare. L'attenzione che il Premier Draghi ha posto al tema delle infrastrutture è sintomatica della direzione verso cui sta indirizzando il Paese. Modernità, efficienza, sicurezza, sostenibilità e attenzione ai soggetti fragili: questi sono gli obiettivi che noi di Coraggio Italia sosteniamo e vogliamo perseguire attraverso il nostro contributo. Per queste ragioni, voteremo a favore del provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Raffaella Paita. Ne ha facoltà.
RAFFAELLA PAITA (IV). Presidente, onorevoli colleghi, Governo, il decreto-legge n. 121 è sostanzialmente un omnibus sul tema delle infrastrutture, della mobilità e della circolazione stradale. È un decreto - lo ricordava l'onorevole Baldelli questa mattina - partito con l'obiettivo di raccogliere una serie di sollecitazioni, che sono venute anche dalla Commissione che presiedo. Però, aveva il limite, nel momento in cui è stato presentato - lo dico con grande onestà -, di non avere un'anima ben definita e noi abbiamo lavorato, direi anche molto seriamente, per cercare di dargliela.
Sento spesso dire che il settore dei trasporti e della logistica saranno il motore della ripresa. Però, è anche vero che sono stati per tanto tempo - troppo tempo - settori trascurati. Necessitano ora di intensi e rapidi processi di trasformazione, soprattutto sul tema della digitalizzazione. Abbiamo lavorato con questo obiettivo, quindi, per semplificare l'ambito dell'autotrasporto, del trasporto marittimo, per passare anche al tema delle autorità di sistema portuale e anche, in questo caso, con una visione il più possibile organica.
Infatti, è giusto semplificare le procedure del PNRR, è essenziale, ma noi abbiamo il dovere di intervenire anche sulle opere e sugli ambiti che stanno fuori dal PNRR, in una cornice unitaria, il più possibile sistematica. La velocità e la semplicità nell'applicazione delle regole sono valori che devono valere per tutti.
Per buona parte del prossimo anno avremo una domanda globale di trasporto che non potrà essere corrisposta, si andrà verso un grande mercato della cantieristica e delle navi cargo e dobbiamo capire che cosa accadrà nel resto del mondo. Anche le rotte dei traffici potrebbero cambiare evoluzione e noi dobbiamo essere pronti e dimostrare grande attenzione a ciò che accadrà, soprattutto per quanto riguarda il ruolo del Mediterraneo.
Anche alla luce di queste riflessioni, noi dobbiamo considerare ciò che votiamo oggi qualcosa di positivo, ma non sufficiente al grande settore del trasporto, che, ancora una volta, ha bisogno di interventi. Quindi, dobbiamo considerare il fatto che ci sono altri temi da mettere nell'agenda, temi che hanno bisogno di riforme organiche. Mi riferisco al tema del trasporto pubblico locale, che va liberalizzato, che deve guardare con più attenzione all'utenza; mi riferisco alla ricerca di una soluzione tecnica che superi il fatto che i nostri porti stanno per essere tassati a causa di una decisione europea e che, quindi, devono essere rivisti anche nella forma giuridica; mi riferisco al fatto che abbiamo bisogno - come dicevo prima - di più semplificazioni sul tema del PNRR, di abbandonare una logica dei cosiddetti allegati infrastrutture, o documenti vari, per mettere, invece, in campo una logica di vera intermodalità sull'acqua, sul ferro, sulla gomma e sull'ultimo miglio; che abbiamo bisogno di dire la parola fine a investimenti che non siano, anche qui, organizzati in modo sistematico sulle progettazioni, come il tema del dissesto idrogeologico; che dobbiamo intervenire sul caro prezzi; che dobbiamo rafforzare le strutture commissariali dei commissari che abbiamo individuato, pena il fatto che i lavori che abbiamo immaginato possano andare avanti, mentre in realtà non lo saranno.
Italia Viva ha fatto questo lavoro, spesso anche in grande solitudine, aprendo con il Piano Italia Shock la riflessione che, poi, il Paese ha affrontato sul tema della semplificazione. Noi siamo orgogliosi di questo lavoro, ma, naturalmente, vogliamo andare oltre e vogliamo cercare di traguardare nuovi obiettivi. In questo decreto ci sono risposte - lo dicevano molti colleghi - sul tema della sicurezza stradale; abbiamo dato una risposta anche al tema delle donne, sia sulla questione del “codice rosa”, ma anche - fatemi dire - sulla questione dei manifesti pubblicitari con messaggi sessisti (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), che ora sono contrastati. Abbiamo lavorato per facilitare la patente per i nostri giovani, perché oggi ci sono obiettivamente condizioni di difficoltà anche per le famiglie dal punto di vista economico. Abbiamo, insomma, lavorato su questioni anche che riguardano il sociale e per norme di civiltà. Su questo punto voglio soffermarmi, perché io non smetterò mai di ringraziare le mie colleghe, Lisa Noja e Gadda (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), che hanno lavorato per prime a una norma sulla questione dell'aumento delle sanzioni per chi sosta sui parcheggi dei disabili e anche per trovare soluzioni all'incremento di questa sosta. Ripeto, sono norme di civiltà.
C'è, poi, un collega di Italia Viva che, assieme ad altri, ha affrontato la questione dei monopattini, ed è l'onorevole Nobili. Credo che, con grande equilibrio, abbiamo messo insieme il tema di una maggiore sicurezza, però senza rinunciare a uno strumento che durante la pandemia è stato particolarmente importante per tutti noi e che è un'innovazione, anche ambientale, per le nostre città, quindi deve essere salvaguardato, ma, naturalmente, anche con una capacità di monitoraggio rispetto alla sicurezza, che deve essere rafforzata.
Ora, non per sottolineare il protagonismo della forza politica a cui appartengo, ma anche sull'autotrasporto, l'ordine che è stato messo in questo decreto che riguarda l'autotrasporto, è, in qualche modo, frutto del lavoro della Vice Ministro Bellanova che, anche in questo caso, ha dato un forte contributo.
E, poi, la semplificazione dei porti e il tema delle patenti sull'autotrasporto, con un'idea di riforma del reddito di cittadinanza che voglio sottolineare: tu hai accesso a una riduzione delle tariffe per accedere a quello strumento ma, se percepisci il reddito di cittadinanza e poi non svolgi l'attività di camionista, decade il tuo diritto ed è esattamente l'idea giusta, non assistenzialista, che noi sposiamo anche sull'aiuto a chi ora è in difficoltà.
Potrei davvero andare avanti per lungo tempo. Voglio sottolineare, però, 2 aspetti politici e davvero chiudo. In questo decreto ci sono anche cose che devono essere monitorate, in particolar modo, mi riferisco al tema dell'ANAS, che, è vero, è giunto alla discussione del decreto in termini troppo avanzati ed è una riforma che, probabilmente, avrebbe meritato - lo hanno detto anche i colleghi dell'opposizione e, secondo me, da questo punto di vista, non hanno detto una cosa sbagliata - una riflessione a sé stante, che riguarda che cosa? Il sistema complessivo delle nostre concessioni, il ruolo del Ministero nella vera capacità di controllo, invece si è creata una cosa i cui contorni ad oggi non sono del tutto chiari, nemmeno nella possibilità reale che quella società possa, poi, produrre dei risultati positivi.
Quello che ci piace, invece, dello spirito insito in questa riforma è il fatto che finalmente si dà attuazione ad un'idea che in qualche modo ha originato l'integrazione tra FS e ANAS e, cioè di una vera, verissima integrazione a caldo, non a freddo di settori come la programmazione e la progettazione.
Noi consideriamo questo decreto un tassello di quella impostazione culturale nuova che, nel frattempo, è prevalsa nel Paese e che ha messo definitivamente nel cassetto le teorie del non nel mio giardino, dell'assistenzialismo, della decrescita felice (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) ed è per noi essenziale, seppur un tassello parziale, andare avanti in questa direzione, perché un Paese che non mette a terra opere e non crea opportunità dal punto di vista della crescita è un Paese che è destinato a fallire e noi vogliamo, invece, un ruolo grande per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mauro Rotelli. Ne ha facoltà.
MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Colleghi. Sottosegretario. Intanto, un ringraziamento va a tutti i colleghi delle 2 Commissioni, al capogruppo Silvestroni per il gruppo di Fratelli d'Italia, a Rachele Silvestri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che ci ha accompagnato insieme agli altri colleghi Butti e Foti in questa discussione nelle 2 Commissioni riunite. Naturalmente un ringraziamento va alle presidenti, l'onorevole Rotta e l'onorevole Paita, che hanno presieduto tutti i lavori.
Presidente, è strano dover parlare di un provvedimento di 16 articoli nel quale ci sono stati - come ha sottolineato non soltanto il sottosegretario, ma anche il Ministro D'Incà - centinaia di interventi emendativi e una discussione nella quale, né in Commissione né in Aula, si è mai presentato nessuno dei 2 Ministri interessati al provvedimento. Lo riteniamo non decoroso, non giusto e non rispettoso e questo non per mancare di rispetto al sottosegretario Cancelleri, che ha accompagnato, invece, tutta la discussione. Riteniamo che situazioni come quelle che sono state affrontate e, in maniera particolare, tutti i passaggi che dai vari gruppi qui alla Camera sono stati fatti relativamente alla sicurezza stradale, alle nuove norme, a quello che è stato elencato, sinceramente importante, innovativo in alcuni casi, decisamente richiesto e atteso in molti altri, non può essere cancellato rispetto a 2-3 tematiche che, invece, fanno la differenza di questo decreto rispetto al resto della discussione. Che cosa intendo? Intendo dire che, nel momento nel quale - non all'ultimo momento, ma in maniera assolutamente strategica e calcolata – arriva, a 3 ore dalla conclusione della discussione in Commissione, un emendamento del Governo che parla dello sdoppiamento di ANAS, quindi, della scelta strategica delle infrastrutture di questa Nazione, non si può pensare che l'atteggiamento, non solo dell'opposizione ma di tutte le forze parlamentari, possa rimanere lo stesso nei confronti di questo provvedimento.
Come si può rimanere immobili, in una posizione favorevole e accondiscendente nei confronti del Governo, quando succede tutto quello che è stato sottolineato e denunciato non da un parlamentare di Fratelli d'Italia, ma dall'onorevole Fassina, che ci ha raccontato come stiamo votando - e rischia di votarlo anche il Senato - un documento sprovvisto dei documenti europei che, poi, sottostanno alla decisione stessa e al futuro, anzi, alla chiusura della compagnia di bandiera? Parliamo di Alitalia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Come possiamo rimanere fermi ed approvare in maniera supina tutto quello che ci viene proposto, nel momento nel quale non sappiamo quali saranno le posizioni e i passaggi successivi di ITA, della nuova compagnia? Grazie a un emendamento, a unica firma del collega Silvestrini, da marzo 2022 il Governo, il Ministro sarà obbligato a venire in Aula - almeno in questo caso lo stiamo inchiodando - a raccontarci quello che è lo stato di progressione, di sviluppo della compagnia ITA. Ciò non è sufficiente, perché la mole di ordini del giorno - tantissimi accettati come raccomandazione, come riformulazione, ma ne abbiamo contati 115 - sottolineano come si poteva migliorare ancora il provvedimento, come ci si potesse lavorare. Non lo dico facendo finta di non sapere che - questo è un passaggio che si dice sempre - poteva essere migliore, ma lo dico perché c'erano delle proposte concrete, di buonsenso, che atterravano su determinati provvedimenti e su determinati temi che avrebbero definitivamente risolto problemi di tutti i giorni degli italiani. Perché Fratelli d'Italia voterà “no”? Voterà “no” a questo provvedimento perché una Nazione che deve ritornare a correre, a viaggiare, che deve fare del PNRR una bandiera, che deve rimettere in moto tutte le infrastrutture, è una Nazione che non riesce a dare le patenti non soltanto ai giovani, ma neanche in termini di rinnovo di chi ne ha bisogno.
Quindi abbiamo una Nazione che si deve mettere in moto, ma che non ha il certificato che possa permettergli di fare questo, perché le motorizzazioni o le revisioni sono bloccate: lo dice Fratelli d'Italia? Andatevi a leggere un po' degli ordini del giorno presentati oggi - ripeto, 115 -, tra i quali, visto che ogni settimana facciamo l'elenco delle morti sul lavoro, le cosiddette morti bianche, ne ho letto uno poco fa, a firma di alcuni parlamentari del MoVimento 5 Stelle, i quali, giustamente, sottolineano come gli aspetti delle revisioni riguardino, per esempio, la delicatissima questione dei mezzi agricoli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Siamo da anni - da anni - in attesa degli elementi che possano creare operatività e risolvere una volta per tutte questa vicenda delle revisioni dei mezzi agricoli, elementi richiesti da ogni organizzazione di coltivatori e di agricoltori.
In più, la fiducia, sottosegretario. Io mi rivolgo soprattutto a lei, passando attraverso, naturalmente, il Presidente: ma che bisogno c'era questa volta di mettere la fiducia? Poco fa, il capogruppo del Partito Democratico, in maniera anche, devo dire, delicata, si è fatto il giro di tutta l'Aula chiedendo quali fossero i tempi degli interventi: perché? Andiamo verso la conclusione dei lavori e ci sono dei problemi di carattere logistico, di spostamento - pensate, collegati alla discussione del “decreto Trasporti” - e siamo arrivati a gestire questo passaggio in Aula, a quest'ora, con questi contenuti perché si è messa la fiducia! Fratelli d'Italia, che viene dipinta, spesso e troppo volentieri, come una forza politica non concludente, populista e chi più ne ha più ne metta, ha presentato 12 emendamenti ieri. Non c'è stato mai nessun passaggio in Commissione, tanto meno qui in Aula, di carattere ostruzionistico o con finalità ostruzionistiche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). La fiducia questa volta - lo sapete benissimo, colleghi - poteva essere assolutamente evitata e bypassata.
Concludo sull'emendamento e subemendamento ANAS: qui, tra i 115 ordini del giorno, ce ne sono tantissimi che chiedono al Governo di prendere in considerazione il problema. Fino a quando non si capirà di che cosa stiamo parlando, chiediamo che la tratta autostradale o stradale X o Y - sono citate a decine - non venga posta a pagamento. Sui giornali abbiamo letto di tutto, abbiamo letto del Grande raccordo anulare che potrebbe essere messo a pagamento, dell'inizio del pagamento della Salerno-Reggio Calabria e potremmo veramente citarne tantissimi; queste sono le preoccupazioni dei parlamentari che hanno sottoscritto gli ordini del giorno. Ebbene, è stato anche rivendicato non soltanto l'emendamento governativo, ma anche il subemendamento che ha creato questo connubio, nei prossimi 15 giorni, tra ANAS - l'attuale ANAS - e il comune di Roma: fino a 5 milioni di euro per intervenire sulle buche oggettive, presenti, nella capitale. La collega Carolina Varchi ha già sottolineato come si sia attivata questa modalità e, invece, non venga attivata, per esempio, per le situazioni relative alla Sicilia e a Catania in queste ultime ore, interessate da devastanti situazioni meteorologiche che l'hanno stravolte. Eppure, questi 5 milioni - basta fare una ricerca su Google e chiedere quanti sono i chilometri di strada della città di Roma, vale a dire 8 mila chilometri - valgono la bellezza di 625 euro a chilometro. Quindi, non è la somma totale dei 5 milioni totale ad essere vergognosa, preoccupante (tale è e se poi si divide per gli 8 mila chilometri di strada della città di Roma, la cifra è nulla), ma è la convenzione che parte da qui a 15 giorni e che viene attivata soltanto dal momento nel quale il Partito Democratico esprime il sindaco della città di Roma. Quindi, signori degli altri partiti della maggioranza, se va bene a voi, a noi di Fratelli d'Italia non solo non va bene, ma è esattamente uno dei motivi, insieme agli altri che ho citato, per i quali il gruppo, compattamente, voterà “no” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rosso. Ne ha facoltà.
ROBERTO ROSSO (FI). Grazie, Presidente. Questa sera esaminiamo un decreto-legge anomalo; come l'ha definito il collega Baldelli, un decreto di iniziativa parlamentare. Io ringrazio il Ministro Giovannini per aver recepito le esigenze della Camera di poter discutere e di poter emendare questo decreto: infatti, il Governo, prima, ha recepito le proposte della Camera e, poi, ha lasciato grande libertà di modifica. Tra l'altro, la scadenza della conversione ci ha spinto a superare le differenze, a discutere, a trovare una sintesi; abbiamo coinvolto l'opposizione. È una prova sicuramente di maturità del Governo e del Parlamento; forse l'inizio di una risposta all'astensionismo, che è anche originato dalla ridotta fiducia nella politica di dare soluzione ai problemi.
Centinaia di norme, piccole e grandi, sono state inserite in questo decreto; molte di queste erano attese da anni. Ne cito poche; cominciamo con la sicurezza dei monopattini. Una norma condivisa che origina anche da una mia proposta di legge, una sorta di testo unico. Abbiamo garantito sicurezza a chi conduce il monopattino: riduzione della velocità, luci e giubbotto di notte, assicurazione, indicatori di svolta, il doppio freno, il sequestro del mezzo difforme (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente); ma abbiamo garantito anche gli utenti deboli della strada, cioè chi circola sui marciapiedi, chi attraversa le strisce; non ci sarà il parcheggio né il transito sui marciapiedi da parte dei monopattini. Unico neo, il casco che viene confermato ai minorenni ma non ai maggiorenni; continueremo una battaglia su questo perché consideriamo il casco la vera soluzione ai problemi di sicurezza.
I cittadini hanno chiesto soluzioni, dopo tanti incidenti anche mortali negli ultimi mesi, e il Parlamento e Forza Italia le hanno date (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
Ci sono poi stati tanti interventi di tanti colleghi sui proventi delle multe, su questioni sociali, sulla sicurezza, sulla semplificazione. Cito, però, un intervento importante originato da un emendamento di Forza Italia: l'intervento sulla TAV. Sette comuni della Val Susa, dove sorgeranno e sorgono cantieri TAV, vengono dichiarate aree di interesse strategico nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente); ciò consentirà lavori più sicuri e spediti, perché per Forza Italia la TAV deve essere completata il prima possibile.
Grazie ai colleghi per un lavoro di squadra, ma, devo dire di tutto il Parlamento; il gruppo di Forza Italia, ha partecipato in tantissimi e più di 15 parlamentari hanno avuto emendamenti approvati nel decreto.
Ci sono però alcuni mal di pancia, un po' di amaro in bocca su alcune cose. Per esempio, le cinture degli scuolabus costavano 2 milioni e mezzo: abbiamo speso un miliardo e 100 in questo decreto e non capisco perché siano state rinviate. Oppure, la pubblicità sui mezzi ONLUS, la risoluzione approvata all'unanimità in Commissione della collega Versace.
Poi c'è un problema di metodo su alcune questioni. Ne cito una, ANAS: è arrivato un emendamento del Governo all'ultimo momento, a bocce ormai ferme; noi avremmo preferito rinviare magari ad un decreto a parte per avere più tempo per analizzarlo.
Però, per tutto il resto, il metodo è stato quello giusto: puntare su quello che ci unisce, rinviando le cose che ci dividono.
Per rispondere al grido di allarme nel Paese bisogna agire, bisogna fare accadere le cose. Ecco perché votiamo convintamente a favore di questo provvedimento: perché oggi dimostriamo che per il benessere e la sicurezza dei nostri cittadini di cose in questo decreto ne facciamo accadere moltissime (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Pezzopane. Ne ha facoltà.
STEFANIA PEZZOPANE (PD). Grazie, Presidente. Colleghi, innanzitutto voglio ringraziare le colleghe e i colleghi delle Commissioni ambiente e trasporti e, naturalmente, le relatrici, presidenti delle due Commissioni, perché in queste settimane abbiamo svolto un lavoro impegnativo e complesso che a volte ci ha visto anche in tensione, in conflitto, ma che comunque abbiamo sempre saputo portare a sintesi. Ringrazio anche il Governo e mi appello a chi oggi lo rappresenta, affinché immediatamente, come auspicato dai colleghi Fornaro e Gariglio, si recuperi il grave vulnus che si è creato, dando comunicazione del provvedimento della Commissione europea, oggi a noi sconosciuto, nonostante sia la base di una norma su ITA (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Questo recupero va fatto in sede di discussione al Senato.
Noi abbiamo lavorato con concretezza e con spirito di collaborazione. Molte cose le abbiamo ottenute, altre sono oggetto di ordini del giorno - dieci e tutti hanno un peso - e chiediamo al Governo che quelle questioni vengano affrontate. Certo, il nostro lavoro è stato per modificare e migliorare il decreto e ci siamo riusciti, perché su tanti aspetti di un complesso decreto abbiamo ottenuto buoni risultati. In particolare, abbiamo ampliato la gamma degli interventi, abbiamo aggiornato questioni che erano ferme da tempo e ci siamo cimentati su questioni specifiche, ben richiamate già negli interventi che mi hanno preceduto, a nome del Partito Democratico, di Andrea Casu e del collega, capogruppo Davide Gariglio: ottimo lavoro, grande concretezza. In particolare, gli emendamenti del Partito Democratico hanno rafforzato, per esempio, il ruolo dell'Agenzia per la coesione territoriale per quanto riguarda gli interventi di perequazione infrastrutturale, perché è vero che le infrastrutture e i trasporti sono un veicolo essenziale per l'ammodernamento e per l'acquisizione dei diritti dei cittadini, ma è vero che non sono ugualmente presenti nei territori e c'è ancora una sperequazione che va colmata. Su questo ci siamo attivati anche per gli emendamenti che consentono ai comuni di utilizzare le risorse per importanti investimenti, anche connesse all'emergenza COVID. Sono poi state evitate riduzioni di risorse e sanzioni a carico di intere comunità, sempre intervenendo con emendamenti approvati a favore dei comuni. Un tema, poi, è stato quello di garantire che la velocità nell'utilizzo dei fondi per gli investimenti pubblici non cozzi con la necessità di avere un alto livello di legalità. Ecco, perché, con un emendamento del Partito Democratico, siamo intervenuti su una competenza di ANAC, complessa e delicata, migliorando la competenza e rafforzando, nell'ottica garantista, la semplificazione delle procedure.
Molto incisivi sono anche gli interventi che abbiamo fatto e che voglio richiamare e sottolineare, perché ho sentito qualche nota stonata. Sono gli emendamenti approvati che impediscono gli aumenti dei pedaggi autostradali in tutta Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Abbiamo approvato un emendamento, da noi proposto, quindi, la Commissione e l'Aula ne fanno tesoro. Questo emendamento consente di bloccare gli aumenti dei pedaggi. Anche su A24 e su A25 siamo intervenuti e su questo chiediamo al Governo, però, di mantenere l'impegno assunto, di intervenire nuovamente e rafforzare la norma in legge di bilancio. Ricordiamo, per chiudere e per dare a questo decreto il senso preciso di un passaggio in avanti, che vi sono punti di riforma, in particolare, quello su ANAS; ma noi vogliamo sia una riforma di sistema e non un palliativo. Per questo, pur accettando la proposta del Governo con qualche perplessità, l'abbiamo sostenuta, auspicando che, sul tema delle competenze di ANAS e del rapporto tra ANAS e concessioni autostradali, vi sia un serio approfondimento. Chiudo con la citazione dei subemendamenti all'emendamento ANAS e con il riferimento alle note importanti sulle donne contro il sessismo e su tutto quello che attiene la mobilità, così come da intervento di Davide Gariglio.
Per chiudere rapidamente, penso sia particolarmente importante questo decreto, perché punta a migliorare la vita delle persone, riflette sui compiti di tutta quella immensa marea di persone che operano nel campo delle infrastrutture e dei trasporti. È per questo che il Partito Democratico vota il decreto convintamente, alla luce degli emendamenti che abbiamo approvato per migliorarlo, per renderlo più solido e per dare ai cittadini le risposte che meritano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rixi. Ne ha facoltà.
EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Io devo dire che questo decreto, come ha già ricordato qualcuno, nasce da una volontà di questo Parlamento, di andare a trattare un tema, quello dei trasporti, che era stato portato…Scusate, colleghi! Presidente, io vorrei parlare.
PRESIDENTE. Prego, prosegua. Colleghi deputati! Prego, deputato Rixi.
EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Qualcuno l'ha definito un decreto di ispirazione parlamentare, proprio perché è nato - e lo vorrei ricordare - da un ordine del giorno, condiviso da tutta l'Aula, per trattare temi che risultavano cruciali per un Paese che nel sistema logistico dei trasporti ha il vero cuore pulsante. Lo dico perché l'Italia è un Paese che non ha materie prime e le cui produzioni molto spesso sono destinate all'estero. Viviamo sullo scambio commerciale e sulle importazioni ed esportazioni. Tutto passa dai nostri porti, le nostre ferrovie, le nostre strade e le nostre autostrade. Negli ultimi anni, dopo la tragedia del ponte Morandi, ci siamo accorti che il nostro sistema è malato e che bisognava intervenire.
Con questo decreto credo sia stato fatto un grande lavoro da tutte le forze politiche. Quindi, ringrazio i partiti di maggioranza, ma anche l'opposizione che ha apportato un grande contributo al decreto e che, alcune volte, l'ha vista protagonista, fino al punto di arrivare a sfiorare il fatto che questo decreto, dopo il “decreto Morandi”, sarebbe stato l'unico votato all'unanimità da questo emiciclo sul tema dei trasporti.
È evidente che si è parlato di infrastrutture e di sicurezza stradale, come hanno ricordato i nostri colleghi. Abbiamo anche affrontato temi divisivi, come i monopattini, su cui ovviamente come Lega siamo parzialmente soddisfatti: noi eravamo per il casco, si è arrivati ad una mediazione, si sono inasprite le sanzioni, sono state previste riduzioni di velocità, però ancora molte da fare.
Ma siamo riusciti su tanti temi, sul lavoro portuale, sui temi relativi alle infrastrutture e alla marittimità del nostro Paese, a trovare fondi, investimenti e siamo riusciti anche a semplificare opere pubbliche, come la diga di Genova, ma anche a rivedere questioni che erano ferme, come la A22 o le opere olimpiche che, finalmente, hanno avuto un sussulto e saranno avviate.
È evidente che è stato fatto un grande lavoro di collaborazione che ha unito molti. Spiace che questo lavoro di collaborazione, che poteva portare a un decreto votato all'unanimità, a mio avviso, per alcune goffaggini che purtroppo ha avuto l'Esecutivo, è andato nella parte finale a dividerci. E lo dico perché l'emendamento su ANAS che noi abbiamo condiviso e che vede la trasformazione di questa azienda sostanzialmente in due, con la nascita di una newco, con le autostrade a pedaggio, cioè con le quote dei concessionari che ha ANAS in seno e che sono su autostrade a pedaggio e che era giusto dargli per continuare ad averle in house e, quindi, a renderle pubbliche, affrontando i problemi posti dalla Commissione europea, che venisse istituita una società ad hoc e venissero distinte dalle altre autostrade non a pedaggio e non a mercato o alla rete viaria nazionale e alle strade date dalle province.
Il tema sono i tempi, Presidente, che ogni tanto questo Parlamento subisce in maniera eccessiva rispetto al Governo, che è arrivato tardi, ha presentato un emendamento all'ultimo minuto utile e ci ha portato, spesso, a non arrivare a posizioni condivise semplicemente per gli atteggiamenti avuti, eccessivamente muscolari in momenti in cui, forse, un po' più di diplomazia, e l'abbiamo visto anche in quest'Aula, sarebbe servita a tenere un'atmosfera su un decreto come questo che noi giudichiamo assolutamente positivo come un tassello di partenza per una condivisione di uno sviluppo infrastrutturale e logistico che affronteremo prossimamente di nuovo in quest'Aula, affrontando i problemi legati al PNRR, dove i fondi sono stati stanziati, ma con le attuali regole non è possibile aprire un cantiere.
Quindi, ci attendiamo questo nuovo decreto, mi auguro che in quell'occasione ci sia un atteggiamento costruttivo da parte di tutti, come c'è stato in questo decreto, e che venga colta l'occasione anche da parte dei Ministeri interessati di avere atteggiamenti e presenze di condivisione con tutte le forze politiche, al fine di portare un segnale all'intero Paese che, dopo questo momento di pandemia, ci sarà un momento di rinascita. Ma le basi vanno messe oggi e, quindi, credo che con questo decreto siano state fatte molte cose giuste; purtroppo, lo spirito un po' è stato guastato, perché, lo ripeto, io credo sia cosa buona e giusta che quando ci sono dei problemi che vengono segnalati da tutte le forze politiche, il Governo abbia l'umiltà di venire in Commissione e di spiegare i motivi per cui non rende noti dei documenti. Questo è un atteggiamento che io mi auguro non si ripeta nei futuri decreti, perché oggi noi votiamo questo decreto, lo votiamo con convinzione, ma vorrei ricordare al Governo che noi rappresentiamo il popolo, il popolo italiano e che dobbiamo rendere conto a loro di quello che stiamo facendo e lo possiamo fare solo conoscendo tutto quello che stiamo votando (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato paolo Ficara. Ne ha facoltà.
PAOLO FICARA (M5S). Grazie, Presidente. Il decreto che ci apprestiamo a votare contiene importanti misure e ha visto un fitto lavoro delle Commissioni ambiente e trasporti che lo ha ulteriormente arricchito. La parte più corposa è rappresentata sicuramente dalle modifiche al codice della strada, che accolgono anche parte del lavoro svolto dal MoVimento 5 Stelle in questa e nella passata legislatura. Sono misure volte a rafforzare, per esempio, la sicurezza stradale; introducendo il cosiddetto “codice rosa”, consentiamo per esempio ai comuni di allestire e di riservare i posti di sosta riservata per le donne in gravidanza oppure, per esempio, per i genitori con i bimbi fino a due anni di età. Come altra novità, per esempio, aumentiamo le sanzioni per chi occupa questi posti riservati, soprattutto i posti riservati ai disabili e introduciamo la sosta gratuita per i veicoli a servizio appunto per le persone con disabilità quando i loro posti sono già occupati. Parliamo, semplicemente, di norme di civiltà.
Sui monopattini, poi, con l'emendamento approvato a maggioranza ribadiamo alcuni punti fermi sull'uso di questi mezzi nelle nostre città e grazie anche al nostro lavoro abbiamo impedito che tali mezzi sparissero fondamentalmente dalle nostre città, mandando in fumo gli investimenti che hanno realizzato i privati in questi mesi, in questi anni e lasciando soprattutto anche i cittadini privi di un mezzo che hanno utilizzato molto, un mezzo di mobilità sostenibile, come sarebbe stato introducendo, per esempio, il casco obbligatorio, se non, per esempio, l'obbligo di assicurazione o, ancora, per esempio, la targa.
Un passaggio, poi, sulle modifiche che riguardano l'ambito della portualità va fatto: il decreto stanzia, per esempio, 37 milioni di euro, finalizzati a migliorare la mobilità di passeggeri, pendolari e merci, nell'area dello Stretto di Messina; parliamo, per esempio, di interventi infrastrutturali, la riorganizzazione e la realizzazione di nuovi ormeggi, sia nel porto di Messina che in quello di Villa San Giovanni. Sono punti su cui ci battiamo da tempo e che abbiamo più volte ribadito essere fondamentali per migliorare i servizi all'utenza, perché adesso, sotto la guida di un'Autorità di sistema portuale dello Stretto, auspichiamo che si possa davvero realizzare una visione comune e una programmazione condivisa di quell'area vasta che è lo Stretto di Messina, perché della frammentazione amministrativa del passato, purtroppo, di sicuro non ne hanno guadagnato i cittadini o i lavoratori, anzi.
Poi, per il settore marittimo, vale la pena anche ricordare le novità introdotte con l'emendamento delle relatrici sul funzionamento delle nostre Autorità di sistema portuale, nell'ottica di una maggiore semplificazione delle procedure di programmazione e del loro sviluppo strategico. Questo è un ulteriore elemento del rinnovato impegno che il MoVimento 5 Stelle, ma la Commissione tutta, sicuramente, continua a mettere e ad esercitare sul tema dell'economia del mare, fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese.
Sul trasporto aereo sono state introdotte norme per quanto riguarda l'attività dell'amministrazione straordinaria, però qui, Presidente, come è stato anche oggetto di discussione precedentemente con gli ordini del giorno, vorrei stigmatizzare anch'io il fatto che la Commissione prima, e ora anche la Camera, ha discusso del travagliato passaggio da Alitalia a ITA senza conoscere i contenuti di quella - che ormai credo sia diventata famosa - relazione della Commissione europea dello scorso luglio, che abbiamo più volte richiesto al Governo e abbiamo più volte richiesto al Ministero dell'Economia e delle finanze, ma ancora oggi non è mai pervenuta; e non è un bel segnale nei confronti del Parlamento e anche, ripeto, di tutti i cittadini che dovremmo rappresentare.
Un passaggio anche sull'emendamento depositato dal Governo, che prevede la costituzione di una nuova società, controllata interamente dal MEF, che si occuperà di gestire le autostrade statali di ANAS sottoposte a pedaggio. Ora, qui, Presidente, non possiamo non mettere in evidenza una certa confusione da parte del Governo sul tema delle concessioni autostradali. Perché? Perché non capiamo cosa voglia fare davvero, da questo punto di vista, il Ministero, anche alla luce degli emendamenti che sono stati presentati a questo decreto. Da un lato, abbiamo, per esempio, l'emendamento sulla proroga, di fatto, della concessione della A22, dell'Autobrennero, con la proposta del project financing da parte di chi, però, poi, quegli investimenti non è riuscito a realizzarli in questi anni, nonostante sia una società, come dire, molto ricca; oppure la proroga, contenuta nel decreto, di due anni delle concessioni dei servizi di distribuzione di carburante o di ristoro lungo la nostra rete autostradale, che temiamo possa ritardare ancora di più nel tempo l'installazione, per esempio, delle colonnine elettriche sulla nostra rete.
Quindi, da un lato questo, dall'altro si costituisce questa nuova società pubblica a cui affidare le autostrade a pedaggio di ANAS: una proposta che sembrerebbe andare anche in una direzione auspicata da noi da tempo. Ma allora ci chiediamo: perché non affidare, per esempio, la concessione della A22 - che, ricordiamo, è scaduta dal 2014 - a questa nuova società? Questa, per esempio, è una delle tante domande a cui vorremmo delle risposte chiare, perché alla fine, nel caos del sistema concessionario autostradale italiano, a guadagnarci - e credo sia abbastanza sotto gli occhi di tutti - sembrano essere le solite lobby autostradali private e anche pubbliche.
Noi lo ribadiamo ancora una volta che la priorità deve essere quella degli investimenti in manutenzione e sicurezza, e non la distribuzione degli utili.
Ancora, il decreto semplifica alcune procedure e definisce i tempi di attuazione della norma relativa al Fondo, da 4,6 miliardi di euro, per la perequazione infrastrutturale tra le varie parti del Paese: un fondo istituito, nella scorsa legge di bilancio, dal Governo Conte 2. In quest'ottica non posso non sottolineare l'approvazione di un emendamento del MoVimento 5 Stelle, che destina almeno il 40 per cento delle risorse per la progettazione relativa agli interventi di messa in sicurezza del territorio ed efficientamento energetico degli edifici, ai comuni del Mezzogiorno. È un emendamento importante, specie in un momento come questo, dove la mia Sicilia fa la conta dei danni e, purtroppo, delle vittime a causa delle piogge torrenziali di questi giorni.
Concludo, Presidente. Con questo decreto trasformiamo in legge molte battaglie portate avanti dal MoVimento 5 Stelle in questi anni, non tutte ovviamente, vista la variegata rappresentanza che sostiene questo Governo, ma sulle altre proposte continueremo a lavorare.
Desidero ringraziare anch'io il Ministro Giovannini per aver mantenuto l'impegno con la IX Commissione, un impegno che aveva preso in occasione del precedente decreto, quello sulle grandi navi. In quell'occasione avevamo sottolineato al Ministro l'importanza di alcuni temi urgenti e di cui la Commissione, molto spesso, in questi anni, si è occupata in maniera corale, se non unanime, a volte. Quindi, detto questo, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Non ci sono altre dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare, il deputato Sodano.
MICHELE SODANO (MISTO). Grazie Presidente, solo perché rimanga agli atti, riporto integralmente le dichiarazioni della relatrice del provvedimento, onorevole Paita, riportate oggi da Il Sole 24 Ore, che dice: abbiamo votato un disegno poco chiaro per la piena fiducia che abbiamo nel Governo Draghi. Il perimetro della nuova società è tutt'altro che chiaro, ci è stato detto che l'oggetto del trasferimento saranno le sole autostrade a pedaggio e non abbiamo capito che accade con progetti in corso di realizzazione come, per esempio, Roma-Latina e Salerno-Reggio Calabria. Questo lo dice la relatrice Paita del provvedimento in merito al futuro della società che prenderà il posto di ANAS. Ora una riflessione: se è la stessa relatrice del provvedimento dice che c'è qualcosa di poco chiaro che non ha capito, come fate voi a dare parere favorevole e a votare questo provvedimento? Onestamente, da umile rappresentante di questo Paese, visto che non c'è la chiarezza neanche della relatrice su questo provvedimento ambiguo, dichiaro il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare la deputata Rotta per un breve ringraziamento.
ALESSIA ROTTA, Relatrice per la VIII Commissione. Solo per ringraziare gli uffici, il Governo e, naturalmente, le due Commissioni che hanno lavorato per la realizzazione di questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paita.
RAFFAELLA PAITA, Relatrice per la IX Commissione. Presidente, mi associo a questi ringraziamenti, ovviamente maggioranza e opposizione, anche le critiche ci stanno, e soprattutto gli uffici per il grande lavoro fatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo, sempre per i ringraziamenti.
GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Velocemente, i ringraziamenti ci stanno perché è stato un bel momento di politica. Fatemi ringraziare il sottosegretario Bergamini con la quale abbiamo condiviso il passaggio, i presidenti Paita e Rotta per avere gestito le Commissioni, i commissari di maggioranza che quelli di opposizione dei quali ho particolarmente apprezzato lo spirito propositivo, nonché gli uffici. Grande soddisfazione anche da parte del Ministro Giovannini per il decreto e il lavoro svolto.
(Coordinamento formale - A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3278-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3278-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 19).
Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 28 ottobre 2021, il deputato Massimo Enrico Baroni ha dichiarato di voler lasciare la componente politica “L'Alternativa c'è”, continuando ad aderire al gruppo parlamentare Misto.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare la deputata Jessica Costanzo. Ne ha facoltà, per due minuti.
JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Era dello scorso giugno la notizia della frode di 20 milioni di euro tra IVA e contributi non versati, sventata dalla Guardia di finanza di Milano, da parte della DHL, multinazionale tedesca della logistica. Si tratta, quindi, di un sistema di cooperative e consorzi che nascono e muoiono ad una velocità tale che è veramente difficile individuare chi siano i veri responsabili di questi contratti di appalti fittizi e di somministrazione di manodopera. Avevo depositato un'interrogazione al Governo: sono trascorsi oltre quattro mesi, ma il Governo pare resti in silenzio. Forse allora si è dimenticato di questa emergenza, che tra l'altro coinvolge 1.573 lavoratori, oppure sceglie ancora una volta di voltare la testa dall'altra parte, lavandosene le mani.
Allora, come L'Alternativa c'è chiediamo e ribadiamo che occorre imprimere una netta accelerazione politica al percorso di riforma del sistema delle cooperative, degli appalti e della somministrazione di manodopera volta a tutelare i lavoratori e a impedire che possano ripetersi le storture di questi ultimi anni. Quindi sollecito il Governo a rispondere alla mia interrogazione, la n. 5-06210, presentata il 14 giugno 2021 (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Federico. Ne ha facoltà.
ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie, Presidente. Ci sono storie personali che hanno la forza di farsi storia con la “s” maiuscola, esempi che fissano valori immortali, persone che incarnano concetti alti come onore e libertà. Michele Montagano, classe 1921, nato a Casacalenda in Molise, militare italiano ed eroe nazionale, rappresenta tutto questo e oggi in quest'Aula chiedo a tutti voi di celebrare i suoi cento anni di vita straordinaria, perché, se siamo seduti tra questi scranni, se viviamo in una democrazia e se godiamo di diritti e libertà personali, lo dobbiamo anche a persone come lui. Nel 1943 Michele Montagano si oppose al nazifascismo e negli anni successivi finì in otto campi di concentramento, spogliato della divisa militare e della dignità di essere umano, affamato, umiliato e costretto ai lavori forzati. Nel 1945, insieme ad altri ufficiali, offrì la vita per salvare 21 giovani soldati dalla fucilazione che la Gestapo voleva come punizione dimostrativa.
Fu condannato a morte, condannato nel campo di Unterlüss in Germania, e fu uno dei pochi ad uscirne vivo. Ma, nonostante anni di violenze, offese, soprusi e prevaricazioni, Michele Montagano ha avuto la forza di farsi messaggero di pace, un esempio per tutti riconosciuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo ha insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, che si aggiunge a quella di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Da anni Michele Montagano narra alle giovani generazioni la sua storia come quella di un semplice militare italiano che ha fatto soltanto il proprio dovere, ma quella storia, la sua memoria e la sua testimonianza sono oggi antidoto potente contro l'indifferenza e patrimonio inestimabile della nostra coscienza civile, sociale e politica. Auguri don Michele (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Di Sarno. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO DI SARNO (M5S). Grazie, Presidente. L'autunno di forti rincari che sta interessando energia e carburanti non ha risparmiato neanche elementi base della nutrizione. Si pensi che i prezzi all'ingrosso delle farine segnalano aumenti tra il 9 e il 17 per cento, causando un sensibile aumento del pane, il cui prezzo va tenuto calmierato in quanto elemento di nutrizione primario. Dunque, Presidente, ho depositato un'interrogazione diretta al Ministro delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico affinché pongano in essere tutte le azioni utili a contrastare con forza le dette speculazioni sui beni di prima necessità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Venerdì 29 ottobre 2021 - Ore 9,30:
1. Svolgimento di interpellanze urgenti .
La seduta termina alle 20,30.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 19 il deputato Binelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | Ddl 3278-A/R - odg 9/3278/10 | 385 | 370 | 15 | 186 | 26 | 344 | 70 | Resp. |
2 | Nominale | odg 9/3278-A/R/12 | 388 | 371 | 17 | 186 | 26 | 345 | 70 | Resp. |
3 | Nominale | odg 9/3278-A/R/14 | 377 | 371 | 6 | 186 | 46 | 325 | 70 | Resp. |
4 | Nominale | odg 9/3278-A/R/15 | 380 | 376 | 4 | 189 | 49 | 327 | 70 | Resp. |
5 | Nominale | odg 9/3278-A/R/68 | 387 | 372 | 15 | 187 | 26 | 346 | 70 | Resp. |
6 | Nominale | odg 9/3278-A/R/82 | 380 | 368 | 12 | 185 | 31 | 337 | 70 | Resp. |
7 | Nominale | odg 9/3278-A/R/84 | 380 | 378 | 2 | 190 | 42 | 336 | 70 | Resp. |
8 | Nominale | odg 9/3278-A/R/96 | 369 | 353 | 16 | 177 | 30 | 323 | 70 | Resp. |
9 | Nominale | odg 9/3278-A/R/97 rif. | 381 | 365 | 16 | 183 | 358 | 7 | 70 | Appr. |
10 | Nominale | odg 9/3278-A/R/104 | 379 | 375 | 4 | 188 | 17 | 358 | 70 | Resp. |
11 | Nominale | odg 9/3278-A/R/109 | 370 | 368 | 2 | 185 | 42 | 326 | 70 | Resp. |
12 | Nominale | odg 9/3278-A/R/110 | 371 | 368 | 3 | 185 | 43 | 325 | 70 | Resp. |
13 | Nominale | odg 9/3278-A/R/111 | 367 | 362 | 5 | 182 | 40 | 322 | 70 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 19) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nominale | odg 9/3278-A/R/112 | 366 | 351 | 15 | 176 | 25 | 326 | 70 | Resp. |
15 | Nominale | odg 9/3278-A/R/113 | 365 | 362 | 3 | 182 | 44 | 318 | 70 | Resp. |
16 | Nominale | odg 9/3278-A/R/114 | 363 | 361 | 2 | 181 | 44 | 317 | 70 | Resp. |
17 | Nominale | odg 9/3278-A/R/115 | 358 | 342 | 16 | 172 | 28 | 314 | 70 | Resp. |
18 | Nominale | odg 9/3278-A/R/83 | 281 | 273 | 8 | 137 | 35 | 238 | 70 | Resp. |
19 | Nominale | Ddl 3278-A/R - voto finale | 287 | 287 | 0 | 144 | 271 | 16 | 68 | Appr. |