Per tornare alla pagina di provenienza azionare il tasto BACK del browser
Documento

Doc. XVIII, n. 37

III COMMISSIONE

(AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

DOCUMENTO FINALE, A NORMA DELL'ARTICOLO
127, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO, SULLA:

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio del 16 settembre 2021 «La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica» (JOIN(2021) 24 final)

Approvato il 15 febbraio 2022

stabilimenti tipografici carlo colombo

Pag. 2

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio del 16 settembre 2021 «La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica» (JOIN(2021)24 final);

   richiamata l'audizione, svolta il 12 ottobre 2021, dell'Inviato speciale dell'Unione europea per l'Indo-Pacifico, Gabriele Visentin, sul tema oggetto della sopra citata Comunicazione;

   considerato che:

    il crescente peso economico, demografico e politico della regione indo-pacifica la rende protagonista nella definizione dell'ordine internazionale e nella risposta alle sfide mondiali;

    le attuali dinamiche hanno dato luogo ad un'intensa concorrenza geopolitica tra i maggiori attori regionali, che va ad aggiungersi alle crescenti tensioni negli scambi commerciali e nelle catene di approvvigionamento, minacciando sempre più la stabilità e la sicurezza, in particolare marittima, della regione e non solo, incidendo direttamente sugli interessi dell'UE, soprattutto in un contesto economico globale di ripartenza post-pandemica;

    l'UE deve rafforzare il suo orientamento strategico, la sua presenza e le sue azioni nell'Indo-Pacifico al fine di contribuire alla stabilità, alla sicurezza, alla prosperità e allo sviluppo sostenibile della regione, sulla base del rispetto e della promozione della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e del diritto internazionale;

    la Comunicazione congiunta individua i seguenti settori prioritari, su cui orientare la Strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica: la

prosperità sostenibile e inclusiva; la transizione verde; la governance degli oceani; la governance e i partenariati digitali; la connettività; la sicurezza e la difesa e la sicurezza umana;

    in tale scenario l'UE deve puntare a intensificare il proprio impegno con i partner che perseguono già un proprio approccio nei confronti della regione indo-pacifica, quali l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), l'Australia, il Giappone, l'India, la Nuova Zelanda, il Regno Unito, la Repubblica di Corea e gli Stati Uniti, anche facendo leva sugli strumenti strategici rappresentati dalla cooperazione internazionale e dalla politica commerciale comune;

    anche nella prospettiva della nuova «Bussola strategica europea», l'UE deve proseguire nel dialogo assertivo con la Cina, Paese competitore commerciale e rivale sistemico, impegnandosi per promuovere a livello bilaterale soluzioni a sfide comuni, incoraggiando Pechino ad essere fattore di pace e prosperità e ribadendo che il rispetto dello status speciale di Hong Kong, dello status quo tra Cina e Taiwan, il rispetto delle minoranze sono fattori essenziali per un ordine regionale basato sulle regole del diritto internazionale e sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali;

    ai fini di una strategia europea nell'Indo-Pacifico riveste un'importanza prioritaria il tema della tutela della libertà religiosa, con specifico riferimento ai diritti delle minoranze cristiane, la cui protezione deve rappresentare un elemento dirimente nel dialogo con Pechino e nei negoziati in sede europea in tema di investimenti e di politiche di aiuto allo sviluppo;

    richiamata, inoltre, la risoluzione n. 8-00120 sulla repressione della minoranza uigura nello Xinjiang, approvata all'unanimità dalla III Commissione della Camera dei Deputati il 26 maggio 2021;

    rilevata, altresì, la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico,Pag. 3 nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  invitando il Governo ad agire in sede europea per i seguenti obiettivi:

   a) la nuova Strategia dell'UE per la regione dell'Indo-Pacifico sia ispirata ad un approccio globale e sistemico, assicurando coerenza tra le azioni condotte dall'UE e le iniziative dei singoli Stati membri, tenendo conto degli attuali interessi dell'UE e del loro sviluppo e ricercando convergenza e condivisione con i principali partner dell'Unione;

   b) si promuova un dialogo tra l'Unione europea e gli Stati Uniti volto alla definizione di un approccio comune e comuni obiettivi, che includa un sistema di consultazione reciproca;

   c) si dia seguito alle azioni delineate nella Strategia proposta dalla Commissione volte a: promuovere la conclusione dei negoziati commerciali dell'UE con Australia, Indonesia e Nuova Zelanda; riprendere i negoziati per un accordo commerciale e sugli investimenti con l'India; promuovere accordi di partenariato e di cooperazione con Malesia e Tailandia; avviare negoziati per un accordo di partenariato e di cooperazione con le Maldive; portare a compimento l'imminente Accordo di partenariato dell'UE con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), che succederà all'Accordo di Cotonou;

   d) si colga l'occasione della nuova strategia dell'UE per rafforzare il ruolo e la posizione dell'Italia nella macro-regione dell'Indo-Pacifico, in particolare promuovendo il rafforzamento delle relazioni bilaterali con i Paesi dell'area sia sul piano politico che economico-commerciale, nonché iniziative per la tutela dell'economia marittima e della libertà di navigazione, la lotta ai cambiamenti climatici, le migrazioni e la tutela dei diritti umani e del pluralismo;

   e) sia attivo partecipe nei fora multilaterali regionali e, in particolare, l'Indian Ocean Rim Association (IORA), l'Associazione degli Stati del sudest Asiatico (ASEAN) e il Pacific Islands Forum (PIF);

   f) il sistema di sostegno ai Paesi della regione sia coerente e funzionale a promuovere concretamente e in modo tangibile i diritti umani e a favorire l'esercizio della libertà di religione o credo delle persone appartenenti alle minoranze cristiane e ad ogni altra confessione, anche destinando espressamente una quota del sostegno a tale finalità;

   g) considerato che l'Accordo globale Unione europea-Cina sugli investimenti, prevede specificatamente l'impegno ad attuare efficacemente le Convenzioni dell'OIL ratificate e a giungere al più presto alla ratifica delle altre convenzioni dell'OIL sul lavoro forzato, si operi per l'effettiva ottemperanza di tale impegno da parte cinese e per la concreta tutela dei diritti delle minoranze etniche e religiose, con particolare riferimento al contrasto ad ogni forma di sfruttamento del lavoro forzato e ad obblighi di due diligence nelle catene di approvvigionamento.