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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 ottobre 2018
76.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00758 Moretto: Sul piano industriale relativo al Gruppo Meridiana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico segue da molti anni gli sviluppi del Gruppo Meridiana. Le intese raggiunte allora (nel 2016), attraverso un Piano industriale formalizzato in un apposito accordo, erano indirizzate ad assicurare al citato Gruppo una prospettiva di crescita nei mercati nazionali ed internazionali. A quell'impegno rispondevano sia le intese raggiunte con le Organizzazioni sindacali in materia lavoristica, sia le prospettive industriali.
  Va ricordato che nel frattempo Air Italy, in questi mesi, ha messo a regime la compagnia, con l'attivazione delle rotte internazionali imperniate appunto su Malpensa e con il completamento della prima fase di espansione sulle rotte di fideraggio interne.
  Il citato Piano industriale prevedeva numerose assunzioni a regime, tuttavia in questa fase pesano – soprattutto in Sardegna – la perdita dei posti esistenti e le preoccupazioni per il futuro.
  Nello specifico del trasferimento di 51 impiegati dal Centro operativo di controllo di Olbia a Malpensa, si rappresenta che tale numero interessa personale appartenente a funzioni aziendali diverse, di cui 10 appartenenti all'OCC (Operation Control Center).
  Air Italy ha confermato più volte anche attraverso gli organi di stampa di voler rimanere come base ad Olbia, supportando tale dichiarazione con nuove assunzioni che, in parte, consentirebbero di far rientrare ad Olbia una quota parte del personale trasferito.
  In merito a Meridiana Maintenance, evidenzio che lo spostamento di personale tecnico da una base di manutenzione ad un'altra per esigenze operative rientra nelle prerogative dell'impresa; mentre l'eventuale ridistribuzione delle risorse, su diverse basi, dovrà essere oggetto di una proposta specifica dell'impresa all'ENAC.
  Il Governo, pertanto, sta continuando a monitorare nonché a verificare entrambe le problematiche evidenziate e, di conseguenza, il MISE ha avviato uno stretto confronto con Air Italy per fare il punto della situazione, al fine di trovare soluzioni più positive e favorevoli.

Pag. 87

ALLEGATO 2

5-00759 Vallascas: Sull'erogazione degli incentivi agli esercenti impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante fa riferimento alle previsioni dei commi da 149 a 151 della legge di stabilità 2016, chiedendo di sapere quali soggetti e quale tipologia di impianti abbiano usufruito o abbiano richiesto la misura incentivante.
  Premettendo che la richiesta di accesso alla misura era da inoltrare al Ministero dello sviluppo economico entro il 31 dicembre 2016, anche se è prorogato il termine al 31 dicembre 2018, voglio specificare, pertanto, che al momento è possibile fornire indicazioni solo sulle richieste già pervenute.
  Premetto, altresì, che la definizione comunitaria e nazionale di biomassa include la frazione biodegradabile dei rifiuti.
  Quindi i soggetti che finora hanno richiesto accesso alla misura, sulla base della norma antecedente la modifica della legge di bilancio 2018, sono circa 15, ed in particolare sono i seguenti:
   A2A per il termovalorizzatore di Bergamo (10 MW);
   A2A per il termovalorizzatore di Corteleona (Pv) (8,7 MW);
   Asja Ambiente Italia Spa per l'impianto a biogas da discarica di Palermo (1,5 MW);
   Asja Ambiente Italia Spa per l'impianto a biogas da discarica di Morrovalle (Mc) (0,66 MW);
   Elea Utilities per l'impianto a biogas da discarica di Tufino (Na) (1 MW);
   Elettrogas Srl per l'impianto a biogas da discarica di La Spezia (0,8 MW);
   Elettrogas Srl per l'impianto a biogas di discarica di Pugliano (Sa) (1 MW);
   Esco Italia Srl per AISA Impianti San Zeno – Arezzo per il termovalorizzatore di San Zeno (Ar) (2,9 MW);
   Gruppo Saviola per l'impianto a biomasse solide di Sustinente (Mn) (6 MW);
   Iren Ambiente per il termovalorizzatore di Piacenza (10 MW);
   Linea Reti e Impianti Gruppo LGH Spa per il termovalorizzatore di Cremona (6 MW);
   Lomellina Energia srl per il termovalorizzatore di Parona (Pv) (15 MW);
   FTI Teleriscaldamento termo-elettrico Dobbiaco – San Candido per l'impianto a biomasse in cogenerazione abbinato a teleriscaldamento di Dobbiaco (Pz) (1,5 MW);
   TCVVV Spa per l'impianto a biomasse abbinato a teleriscaldamento di Tirano (So) (1,1 MW);
   ENGIE Servizi Spa per l'impianto in cogenerazione alimentato a biomassa abbinata a teleriscaldamento di Sellero (Bs) (3,1 MW).

  Dunque, per gli impianti sopra indicati, già prima che venisse introdotta la proroga del termine per la richiesta di accesso alla misura, gli uffici del MiSE, in adempimento a quanto previsto dalle norme in questione, avevano provveduto alla notifica alla Commissione Europea, ai fini della verifica di compatibilità della stessa con la disciplina in materia di aiuti di Pag. 88Stato a favore dell'ambiente e dell'energia per gli anni 2014-2020.
  I soggetti che hanno presentato domanda in base alla riapertura del termine di cui alla legge di bilancio 2018 invece sono i seguenti:
   Ital Green Energy Srl per l'impianto a bioliquidi sostenibili di Monopoli (Ba) (24 MW);
   Powerflor srl per l'impianto a bioliquidi di Molfetta (Ba) (potenza autorizzata 39 MW).

  Nessun impianto ha finora usufruito della misura, essendo il riconoscimento dell'incentivo subordinato all'esito positivo della notifica della stessa misura alla Commissione Europea.
  Nell'ambito della prescritta procedura di notifica, avviata l'11 agosto 2017, la Commissione Europea ha sollevato alcune obiezioni, sostenendo la non conformità della misura notificata rispetto alla citata disciplina in materia di aiuti di Stato.
  Per evitare l'apertura di una procedura di infrazione, è stata richiesta la sospensione della procedura di notifica, in attesa di approfondimenti.
  Sarà cura del MiSE informare, qualora richiesto, riguardo i futuri sviluppi della vicenda.

Pag. 89

ALLEGATO 3

5-00760 Andreuzza: Su iniziative in materia di contrasto alla contraffazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come ricordato dall'Onorevole Interrogante, il fenomeno della contraffazione riguarda oggi tutti i settori produttivi, altera le regole di funzionamento del mercato concorrenziale, danneggiando le imprese che operano nella legalità, e rappresenta un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori.
  Riguardo, in particolare, al « Made in Italy», voglio evidenziare che l'ultimo rapporto OCSE, uscito a fine giugno, rileva che in Italia il commercio mondiale di beni contraffatti, dalle borse di lusso ai prodotti alimentari, ha un impatto sull'economia pari a circa l'1-2 per cento del PIL in termini di mancate vendite.
  Il valore dei beni italiani contraffatti, venduti nel mondo nel 2013, era pari a oltre 35 miliardi di euro, il 4,9 per cento delle vendite di prodotti manifatturieri italiani, causando oltre 25 miliardi di mancate vendite.
  Come già ribadito in altre occasioni, l'impegno del Governo per il futuro è quello di difendere le produzioni italiane, che da sempre sono sinonimo di qualità in ogni parte del mondo, anche contrastando il fenomeno del cosiddetto « Italian Sounding», ovvero dell'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l'Italia per promuovere e commercializzare prodotti non riconducibili al nostro Paese.
  Il tutto, anche attraverso la definizione di politiche di sensibilizzazione, azioni strategiche ed interventi finalizzati ad innalzare la consapevolezza dei consumatori e delle imprese sui richiamati danni derivanti dalle violazioni dei diritti di Proprietà Industriale, attraverso campagne di comunicazione ed attività di formazione/informazione rivolte a diversi target.
  Nell'ambito della fornitura di servizi alle imprese, finalizzati a dotare soprattutto le piccole e medie imprese di strumenti atti a tutelare i propri asset intangibili, segnalo che è stato reso operativo uno «sportello» di assistenza gratuita alle medesime, per supportarle nell'individuazione delle soluzioni tecnologiche, anche di tracciabilità, più adeguate alla prevenzione.
  A tal riguardo, in coerenza con il lavoro del gruppo di esperti presieduto dal Ministro dello Sviluppo economico, si intende contribuire alla Strategia Nazionale Blockchain, individuando e raccogliendo iniziative già esistenti a livello nazionale ed internazionale di impiego della tecnologia blockchain nell'ambito della lotta alla contraffazione, al fine di valutare l'opportunità di diffonderne l'applicazione.
  Si fa altresì presente che, sul sito del Ministero, sono a disposizione degli utenti alcuni servizi tra i quali si segnala la Linea diretta anticontraffazione che riceve segnalazioni da parte di cittadini relative a violazioni di diritti di proprietà industriale, anche grazie ad una App che consente di inviare foto delle merci contraffatte.
  Inoltre, informo che a livello comunitario, il Ministero partecipa all'Osservatorio sulla violazione dei diritti di proprietà industriale presso l’European Union Intellectual Property Office (EUIPO), mentre a livello nazionale si sottolinea la funzione strategica di coordinamento del MISE nell'ambito del Consiglio Nazionale Anticontraffazione Pag. 90(CNAC). Peraltro, già dal mese di novembre 2018 il Consiglio lavorerà per adottare il Piano Strategico Nazionale Anticontraffazione per il prossimo biennio.
  Per quanto concerne le indicazioni geografiche di provenienza, si rappresenta che, nell'ambito del Piano Strategico Nazionale del Consiglio Nazionale Anticontraffazione 2017-2018, vi sono stati numerosi interventi finalizzati a tutelare le indicazioni geografiche, fra i quali la sottoscrizione, da parte dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (MIPAAFT), di accordi con i più grandi player mondiali dell’e-commerce (quali eBay, Amazon e Alibaba) finalizzati alla tutela dei consumatori e degli operatori dai fenomeni di contraffazione attraverso la verifica delle informazioni fornite sui siti web nella promozione di prodotti DOP e IGP italiani (a febbraio 2018, risultavano circa 2.275 commercializzati sul web, di cui 615 rimossi in quanto risultati ingannevoli).
  Infine, questo Governo si sta impegnando anche nel combattere la delocalizzazione delle Aziende italiane, come dimostra l'entrata in vigore del decreto-legge n. 87 del 2018 (cosiddetto Decreto Dignità), consapevole del fatto che gran parte dei rischi legati alla contraffazione derivano dallo spostamento della produzione di prodotti italiani all'estero.

Pag. 91

ALLEGATO 4

5-00761 Barelli: Su questioni relative all'approvvigionamento di gas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, voglio premettere che il Ministero dello Sviluppo Economico svolge funzioni e compiti relativi alla sicurezza e alla competitività del sistema energetico nazionale e, in particolare, al mercato del gas naturale e delle relative infrastrutture di approvvigionamento, con il supporto tra l'altro del Comitato Tecnico di Emergenza e Monitoraggio del sistema nazionale del gas naturale (CTEM).
  Periodicamente il MISE, proprio con il supporto del CTEM, analizza gli scenari dell'approvvigionamento e dei consumi, con particolare riferimento alle previsioni per la stagione invernale e alle eventuali criticità, per valutarne l'impatto sul sistema italiano e le possibili conseguenze negative sulla situazione degli approvvigionamenti degli utenti.
  Anche quest'anno sono stati analizzati gli scenari di copertura della domanda di gas naturale per il prossimo inverno, riferiti a diverse ipotesi (relative sia alla domanda sia alla disponibilità di gas dai punti di importazione ed agli stoccaggi).
  In particolare, si è tenuto conto della riduzione di capacità di trasporto al punto di ingresso nella rete di trasporto nazionale di Passo Gries, in conseguenza della messa fuori servizio di una delle due linee del gasdotto tedesco TENP, di collegamento tra Olanda, Belgio e Svizzera avvenuta lo scorso anno; è stato esaminato lo scenario di freddo «normale» (corrispondente alle condizioni medie negli ultimi 20 anni) e di freddo «eccezionale»; inoltre, al fine di verificare la sicurezza del sistema anche nel caso di interruzione di uno dei punti di ingresso del gas – ovvero lo «scenario N-1» – si è testata la capacità del sistema di soddisfare la domanda anche nel caso di interruzione delle forniture di gas russo.
  Al fine di far fronte a eventuali possibili picchi di domanda, è stata quindi avviata la misura del « peak shaving» [pic sceving n.d.r.] con GNL, che prevede l'utilizzo di un carico di GNL preventivamente stoccato nei serbatoi dei terminali di rigassificazione italiani come sostegno alle necessità di punta del sistema. Tale misura è da anni presente nel Piano di Emergenza per il superamento delle crisi di breve periodo del sistema gas, il quale prevede, a partire da misure come quella del « peak shaving», volte ad incrementare la disponibilità di gas in rete, l'attivazione in sequenza di azioni per garantire comunque la domanda per le utenze civili.
  La procedura per il « peak shaving» relativa al terminale di rigassificazione di Adriatic LNG si è conclusa positivamente la scorsa settimana, avendo trovato un utente che ha fornito la disponibilità ad inviare il carico di GNL. Ne sarà effettuata una seconda per il terminale della OLT (Livorno) il 23 ottobre.
  Si sottolinea, inoltre, che la Strategia Energetica Nazionale (SEN) di cui parla l'onorevole interrogante è quella del governo precedente ed, attualmente, è in fase di revisione da parte di questo governo.
  Pertanto il MiSE continuerà a monitorare costantemente la situazione del sistema di approvvigionamento per adottare eventuali ulteriori misure per assicurare la fornitura di gas anche in eventuali periodi critici. Pag. 92
  Per quanto riguarda l'allineamento dei prezzi del gas italiani alla media europea, si tratta di un fenomeno strutturale, legato principalmente ai costi e alle modalità di gestione della capacità di trasporto dei gasdotti che collegano l'Italia ai mercati liquidi del nord Europa, fenomeno che potrà essere ridotto attraverso un miglioramento del rapporto domanda/offerta sul mercato italiano.
  Infine, in merito alla TAP si precisa che non si sta procedendo all'accelerazione dei lavori bensì il Governo sta completando gli approfondimenti relativi agli aspetti economici e ambientali dell'opera stessa.

Pag. 93

ALLEGATO 5

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018. C. 1201 Governo.

RELAZIONE APPROVATA

   La X Commissione Attività produttive,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 1201 recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018»;
   ricordato che l'articolo 21 reca principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/844 e modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica ponendosi come obiettivo generale quello di promuovere una maggiore diffusione dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili negli edifici, al fine di ottenere riduzioni delle emissioni di gas serra e contribuire al tempo stesso ad aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico;
   preso atto con favore, al riguardo, che, nell'esercizio della delega per l'attuazione della direttiva, oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012, il Governo dovrà assicurare che le norme introdotte favoriscano, nel rispetto delle disposizioni europee, l'ottimizzazione del rapporto tra costi e benefici, al fine di minimizzare gli oneri a carico della collettività, anche mediante la sostituzione di sanzioni amministrative pecuniarie a quelle di ordine civilistico;
   sottolineato, altresì, che l'articolo 22 delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) 2017/1938 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2017, concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas e che abroga il regolamento (UE) n. 994/2010 che prevede misure di rafforzamento della sicurezza energetica dell'Unione europea;
   ricordato che il predetto regolamento introduce misure volte a far fronte ad un'eventuale carenza di gas causata da interruzioni nelle forniture o da una domanda straordinariamente elevata, al fine di assicurare la continuità dell'approvvigionamento di gas nei Paesi dell'Unione;
   preso atto, al riguardo, che l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1938 riguarda, in primo luogo, l'attuazione dei meccanismi di solidarietà ivi previsti, incluso l'affidamento di compiti determinati ai gestori del sistema di trasporto e agli operatori del gas interessati; in secondo luogo, l'individuazione di criteri direttivi in tema di compensazioni economiche tra Stati membri e soggetti interessati, per le attività connesse all'attuazione dei meccanismi stessi, anche in coordinamento con l'Autorità di regolazione per gli aspetti di competenza; in terzo luogo la determinazione della competenza ad intervenire per garantire misure in materia di sicurezza degli approvvigionamenti anche nelle zone emergenti e isolate,

  delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

Pag. 94

ALLEGATO 6

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.  Doc. LXXXVII, n. 1

PARERE APPROVATO

   La X Commissione Attività produttive,
   esaminata, per le parti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2017 (Doc. LXXXVII, n. 1),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.