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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2019
184.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02042 Prisco: Sulle cariche della polizia durante la commemorazione, svoltasi a Milano il 29 aprile 2019, della morte di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  in merito alla manifestazione cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, si rappresenta che il 17 aprile scorso esponenti dei movimenti di estrema destra, Casapound, Lealtà e Azione e Forza Nuova, hanno preavvisato alla Questura di Milano lo svolgimento di un corteo indicando un percorso che da Piazzale Susa si sarebbe concluso in via Paladini, nei pressi della lapide commemorativa di Sergio Ramelli.
  Per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, e tenuto conto delle tensioni registratesi negli anni precedenti, il successivo 23 aprile – anche in base alle valutazioni emerse in seno al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica – è stato prescritto ai promotori della predetta iniziativa che la stessa si svolgesse in forma esclusivamente statica in viale Argonne, e non in forma di corteo.
  Nonostante ciò, gli organizzatori hanno lanciato e pubblicizzato attraverso manifesti, affissi in varie zone della città, lo svolgimento del preavvisato corteo, dandosi appuntamento nella piazza di partenza per le ore 20 del 29 Aprile.
  In segno di dissenso all'iniziativa della destra radicale, il movimento «Milano Antifascista, antirazzista, meticcia e solidale», con preavviso del 25 aprile, ha manifestato la volontà di effettuare, nella stessa giornata del 29 aprile, una pubblica manifestazione, con raduno in Piazzale Loreto e successivo corteo, fino a raggiungere Piazza Novelli.
  Considerata l'estrema vicinanza di tale percorso non solo a quello preavvisato dagli esponenti della destra, ma anche alla località in cui è stato prescritto loro di svolgere l'iniziativa in forma statica, anche per questa iniziativa, sono state indicate delle prescrizioni e consentito lo svolgimento lungo un itinerario diverso.
  Al fine di assicurare l'ordinato svolgimento di entrambe le manifestazioni, sin dal mattino del 29 aprile sono stati adottati progressivi dispositivi di ordine pubblico.
  Dalle ore 18 i militanti dei movimenti di destra hanno iniziato a radunarsi in piazzale Susa, ed agli stessi è stato ribadito, per il tramite degli organizzatori, che, come prescritto dalle Autorità provinciali di Pubblica Sicurezza, non sarebbe stata consentita una manifestazione in forma itinerante.
  Questi, tuttavia, raggiunto il numero complessivo di circa 1300 persone, alle ore 20.50, con una avanguardia di oltre 300 unità a cui poi si sono compattati tutti gli altri presenti, con un movimento improvviso, hanno imboccato viale Romagna, tentando di intraprendere il percorso non autorizzato, venendo, però, dopo alcune decine di metri immediatamente bloccati dalle forze dell'ordine che, nell'azione di contenimento necessaria per contrastare la spinta dei soggetti che cercavano di forzare il blocco, sono venute a contatto con gli stessi.
  Il contatto è durato pochissimi minuti, il tempo strettamente necessario perché il blocco delle forze di polizia fosse rinforzato da altri contingenti.Pag. 53
  In tali circostanze uno di questi, identificato per Lorenzo Valcepina, ha riportato delle contusioni al capo, per le quali è stato trasportato in codice giallo presso l'ospedale Fatebenefratelli. Un altro manifestante, non identificato, che aveva richiesto l'intervento del 118 per delle escoriazioni alla fronte, è stato medicato sul posto, per poi ricongiungersi al gruppo. Un ulteriore manifestante, identificato per Manolito Favasuli, colto da crisi epilettica, è stato soccorso dal 118 e trasportato in codice giallo presso l'ospedale Fatebenefratelli.
  Hanno fatto ricorso alle cure mediche anche 4 operatori del Terzo Reparto Mobile di Milano, trasportati presso l'Ospedale Policlinico, tutti in codice verde, per contusioni di lieve entità per le quali hanno riportato prognosi sino a 5 giorni.
  I manifestanti, dopo essere rimasti bloccati a lungo in viale Romagna, attraverso la mediazione di esponenti istituzionali (i deputati Carlo Fidanza, Marco Osnato e Paola Frassinetti ed i Consiglieri Regionali Viviana Beccalossi e Massimiliano Bastoni), hanno ottenuto di poter percorrere, in forma non organizzata e senza esposizione di simboli, via Beato Angelico, sino a giungere all'intersezione con via Illirico. Qui hanno tenuto una breve commemorazione, per poi percorrere, dietro uno striscione con la scritta «NEL LORO NOME» e sventolando alcune bandiere tricolore, i circa 200 metri necessari per raggiungere la lapide commemorativa in via Paladini, presso la quale hanno sostato in silenzio per circa 15 minuti. In seguito hanno ivi deposto una corona, dopodiché per tre volte è stato chiamato il «presente», a cui pressoché tutti i manifestanti hanno risposto con il «saluto romano».
  Alle ore 23.20 circa la manifestazione è stata dichiarata conclusa.

Pag. 54

ALLEGATO 2

5-02043 Gebhard: Sull'integrazione del personale delle forze dell'ordine in servizio nella città di Firenze.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  l'organico della Polizia di Stato, operante nel territorio della provincia di Firenze, alla data del 1o maggio consta di 2097 unità suddivise tra i ruoli di dirigenti e funzionari, ispettori, sovraintendenti, assistenti ed agenti e ruoli tecnici.
  Relativamente al personale appartenente al ruolo degli assistenti ed agenti, si rappresenta che sono stati disposti incrementi di personale; in particolare nell'Aprile del 2018 sono state assegnate 6 unità, nel successivo ottobre 11 unità, nel dicembre dello stesso anno 10 unità, e da ultimo, nel febbraio scorso, l'incremento è stato pari a 27 unità.
  Nella provincia di Firenze, L'Arma dei Carabinieri opera: con un Comando Provinciale, 8 Compagnie, 58 Stazioni, 1 Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, 1 Nucleo Antisofisticazione e Sanità, 1 Nucleo Ispettorato del Lavoro, 1 Sezione Anticrimine, il Battaglione Carabinieri «Toscana», i reparti dell'organizzazione per la Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare. Il personale impiegato nei servizi operativi sono, al momento, pari a 994 unità, con un incremento di 38 unità rispetto all'organico comunicato nello scorso settembre in occasione dello svolgimento dell'analogo atto di sindacato ispettivo.
  In ambito comunale la forza effettiva presenta un rapporto Carabinieri/abitanti favorevole rispetto alla media regionale e leggermente inferiore a quella nazionale.
  Il dispositivo territoriale dell'Arma è stato oggetto di una recente valutazione nell'ambito del Tavolo interforze per la rimodulazione dei presìdi nelle 14 città metropolitane, all'esito della quale, per Firenze, sono stati previsti: interventi di potenziamento organico per 9 Stazioni Carabinieri maggiormente impegnate, l'istituzione di un Reparto Servizi Magistratura presso il Tribunale nonché l'elevazione a «Tenenza» della Stazione Carabinieri di Fucecchio.
  Quanto alla Guardia di Finanza, il dispositivo territoriale nella provincia è stato oggetto di una recente rivisitazione che ha, tra l'altro, modificato l'assetto dei reparti nel capoluogo.
  Il Comando Provinciale e le altre articolazioni territoriali possono complessivamente contare su una forza effettiva di 543 unità. È stato, inoltre, previsto un incremento complessivo delle dotazioni organiche di personale pari a 9 unità della categoria ispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri.
  L'assetto del Corpo in detta provincia costituisce, al momento, il massimo sforzo organizzativo possibile, tenuto conto degli analoghi impegni su tutto il territorio nazionale.
  Si rappresenta, infine, che in considerazione della peculiarità della città e della provincia di Firenze, poli di attrazione ad altissima valenza turistica, nonché della connessa crescente domanda di sicurezza legata alla presenza di numerosi obiettivi sensibili, il Governo assicurerà i necessari incrementi di organico delle forze di polizia nel contesto delle prossime pianificazioni degli impieghi e nel quadro del piano delle assunzioni straordinarie previsto dall'ultima legge di bilancio.

Pag. 55

ALLEGATO 3

5-02044 Iezzi: Sulle problematiche di sicurezza conseguenti all'utilizzo abusivo da parte di un gruppo Sinti di un terreno agricolo sito nel Comune di Roncadelle (BS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  sul territorio del comune di Roncadelle, sin dall'anno 2013, è presente un gruppo di persone, di cittadinanza italiana e regolarmente iscritte all'anagrafe comunale senza fissa dimora dal 2014, del quale fanno parte principalmente componenti di una famiglia appartenente alla comunità Sinti.
  La famiglia in questione è proprietaria di un terreno agricolo a Roncadelle che è stato utilizzato per lo stazionamento delle loro roulotte e dei loro camper, in genere durante il periodo invernale.
  Tuttavia, tale terreno, in base alla destinazione urbanistica, non può essere utilizzato a tale scopo e, pertanto, il comune, avendo anche rilevato una serie di difformità di carattere edilizio urbanistico nell'area, ha disposto con un'ordinanza dell'ottobre del 2018 il ripristino delle condizioni originarie del luogo.
  L'esecuzione dell'ordinanza ha innescato una certa conflittualità tra l'Amministrazione Comunale e la predetta famiglia, conflittualità che peraltro si innestata su tensioni già manifestatesi negli anni pregressi tra il gruppo di nomadi e numerosi residenti.
  In particolare, si ricorda che il 9 febbraio 2019 è scoppiata una rissa tra i residenti e il gruppo dei Sinti a seguito di minacce e aggressione fisiche da parte di questi ultimi, con intervento sul posto di Carabinieri e Polizia Locale.
  Il successivo 21 febbraio, poi, una ventina di soggetti appartenenti al gruppo di occupanti ha cercato di ostacolare fisicamente il capo dell'Ufficio Tecnico del comune e il comandante della Polizia Locale impegnati nell'operazione di rilievi per verificare se gli occupanti del campo stessero effettivamente procedendo alla rimozione della ghiaia dall'area dalla superficie dell'area occupata, come previsto dall'ordinanza emessa dal comune lo scorso ottobre. L'ordinanza prevedeva, infatti, oltre all'obbligo di rimuovere uno strato d'asfalto e un container (rimozione avvenuta al momento del controllo), anche la ghiaia usata dagli stessi per coprire il terreno agricolo e renderlo funzionale allo stazionamento dei loro camper. L'ordinanza era stata impugnata dai Sinti, ma il ricorso era stato successivamente rigettato dal Tar a metà febbraio 2019.
  Nei giorni seguenti, il problema degli accampamenti abusivi delle roulotte dei Sinti si è intensificato nelle vie cittadine. Anche in quella occasione l'azione di persuasione delle Forze dell'Ordine ha prodotto un momentaneo allontanamento del gruppo.
  A seguito, poi, di una riunione del Comitato dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica tenutasi il 13 marzo scorso presso la Prefettura di Brescia, il sindaco del comune di Roncadelle ha emanato un provvedimento, in via straordinaria e temporanea, con il quale è stata individuata per la localizzazione della comunità predetta una porzione di strada non ultimata, e quindi al momento inutilizzabile e non transitabile, comunemente denominata «Ramo P», lontana dal centro abitato.Pag. 56
  Malgrado l'adozione del provvedimento, i Sinti si sono spostati in altre zone del territorio creando nuovo malcontento nei residenti.
  Peraltro, gli stessi hanno anche sconfinato nel Comune limitrofo di Travagliato che, a seguito di ciò, ha emanato un'ordinanza di immediato sgombero dell'area occupata determinando il ritorno dei Sinti nel comune di Roncadelle.
  Da un recente controllo interforze, deciso in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento ed effettuato dalla Polizia di Stato, dall'Arma dei Carabinieri e dalla Polizia Locale è emerso che il nucleo complessivamente è costituito da 26 soggetti, 6 dei quali minorenni, tutti cittadini italiani, residenti nello stesso comune di Roncadelle.
  Il Prefetto di Brescia, ha recentemente tenuto tre Comitati Provinciali dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica (rispettivamente in data 11, 17 Aprile e 3 Maggio) per affrontare la questione segnalando al Sindaco l'opportunità di promuovere la realizzazione di un'area di sosta dedicata, in conformità alla normativa regionale, disponendo l'intensificazione delle misure di controllo del territorio da parte delle Forze di polizia al fine di garantire una maggiore sicurezza dei cittadini residenti a ridosso dell'area sopra indicata.
  Al momento la zona in cui gravitano i sinti è oggetto di una vigilanza mobile radiocollegata da parte delle forze dell'ordine per la prevenzione di comportamenti antisociali e antigiuridici da parte dei membri del gruppo.
  Per la soluzione definitiva della questione, è stato istituito un tavolo di confronto con rappresentati della Questura, dei Carabinieri, della Polizia Locale e del Sindaco di Roncadelle al fine di individuare un percorso nel rispetto delle normative internazionale, nazionale e regionale circa l'insediamento di popolazioni nomadi in aree attrezzate.

Pag. 57

ALLEGATO 4

5-02045 Migliore: Sulle iniziative per garantire la sicurezza nella città di Napoli e nella sua provincia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  ringrazio il deputato Migliore per aver richiamato l'attenzione sullo stato della sicurezza nella città di Napoli, dopo l'inaccettabile episodio di criminalità che ha coinvolto la piccola Noemi, ancora oggi sospesa tra la vita e la morte, per la ferocia incosciente di una criminalità che attanaglia una città dalle mille risorse come Napoli.
  La speranza di tutti noi è che presto Noemi possa superare la fase critica in atto e tornare agli affetti della sua famiglia.
  In merito all'episodio di piazza Nazionale sono in corso serrate indagini da parte della Squadra Mobile, coordinata dalla competente Procura della Repubblica per l'identificazione dell'autore dell'azione criminosa.
  Quanto, invece, ai citati fatti del 9 aprile scorso, si rappresenta che la Squadra Mobile e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli il 4 maggio hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 7 soggetti, appartenenti al clan D'Amico, operante nel quartiere di S. Giovanni a Teduccio, gravemente indiziati, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di arma comune da sparo, ricettazione, favoreggiamento personale e incendio, delitti tutti aggravati dall'articolo 416-bis del codice penale.
  Le indagini hanno, quindi, consentito di individuare i mandanti e gli esecutori materiali dell'omicidio di Mignano Luigi e del tentato omicidio del figlio e del nipote di tre anni.
  Giova precisare che nell'ultimo triennio la città di Napoli ha presentato significative criticità, oggetto di una speciale e straordinaria azione di prevenzione e contrasto, ancora in atto.
  In particolare nel periodo 1o giugno 2018-30 aprile 2019, riferibile all'attuale Governo, nel capoluogo partenopeo si sono registrati 14 omicidi, di cui 5 di stampo camorristico; nel periodo 1o maggio 2017-31 marzo 2018 gli omicidi sono stati 17 di cui 12 riconducibili alla camorra e, infine, nel periodo 1o febbraio-31 dicembre 2016 gli omicidi sono stati ben 34 di cui 28 riconducibili alla camorra. Questi dati evidenziano che, seppur in un contesto che permane di indubbia criticità, le misure messe in campo in questi mesi dal Governo sul territorio di Napoli non sono rimaste prive di effetto.
  Con riferimento all'impegno delle forze di polizia sul versante investigativo segnalo tra l'altro che proprio ieri, nel comune di Afragola, i carabinieri hanno catturato il latitante Giuseppe Monfregolo, reggente del gruppo camorristico «167 di Arzano», ritenuto responsabile di estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
  A dimostrazione della volontà del Governo di riaffermare la legalità, la sicurezza e la presenza dello Stato, in un territorio da troppo tempo esposto al condizionamento della criminalità organizzata, ricordo che nell'ultimo anno a Napoli sono arrivati 137 poliziotti in più. Sappiamo che non basta. Per questo intendiamo investire ancora di più per la sicurezza. Il piano di riorganizzazione dei presìdi prevede una super questura che passerà dagli attuali 3.740 agenti a 4.332, Pag. 58con un incremento di 592 unità. I militari impegnati nell'operazione Strade Sicure sono 690, di cui 100 per la Terra dei Fuochi.
  Con i fondi del Decreto Sicurezza, Napoli ha beneficiato di 1,4 milioni di euro. Il Comune ha potuto assumere 53 agenti della Polizia Municipale grazie ai fondi della Sicurezza Urbana (altri 6,7 milioni di euro).
  Per il progetto Scuole Sicure il capoluogo campano ha beneficiato di altri 243 mila euro, che si sommano alle risorse contro la dispersione scolastica. A questi stanziamenti si aggiungono quelli per i Comuni della Provincia: 150 mila euro nel 2018 per Spiagge Sicure (tre Comuni coinvolti), diventati 294 mila euro quest'anno (sette Comuni coinvolti). Per la messa in sicurezza di scuole e strade nei piccoli comuni campani sono arrivati 4,21 milioni.
  Sono queste misure concrete che dimostrano l'attenzione che il Governo, sin dal suo insediamento, ha dedicato a Napoli.
  Siamo comunque consapevoli che estirpare un fenomeno così radicato come la camorra richieda azioni straordinarie dirette ad affrontare in modo strutturale i problemi dell'aerea. E per questo è necessario un impegno corale che superi le divisioni politiche in nome della legalità e del comune desiderio di far partire proprio da Napoli una riscossa civile che contagi l'intero Paese.

Pag. 59

ALLEGATO 5

5-02046 Macina: Sull'equiparazione del personale inserito nel ruolo direttivo a esaurimento della Polizia di Stato all'omologo personale di altre forze di polizia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  il recente «riordino» dei ruoli delle Forze di polizia, operato con il decreto legislativo n. 97 del 2017, nell'abrogare il «ruolo direttivo speciale» istituito nel 2000 lo ha sostituito con un «nuovo» ruolo direttivo, che non poteva che essere qualificato ad alimentazione limitata nel tempo, come emerge anche dalla; denominazione «ad esaurimento», proprio alla luce di particolari agevolazioni che lo caratterizzano sul piano sia dell'accesso sia della progressione in carriera.
  In particolare il nuovo ruolo ad esaurimento prevede:
   una dotazione organica pari a 1.800 unità (a fronte delle 1.300 previste dal riordino del 2000);
   un'alimentazione mediante 2 distinte procedure concorsuali, per soli titoli, senza prevedere il possesso della laurea. Un primo concorso, bandito per 1.500 posti, ha registrato domande di partecipazione inferiori alle disponibilità, ed un secondo, previsto per 300 unità poi elevate a 436 posti per dare copertura ai posti non assegnati con il primo concorso;
   l'articolazione in 3 qualifiche (vice commissario, commissario e commissario capo), con notevole accelerazione nella progressione in carriera. In particolare, i vincitori del primo concorso raggiungeranno la qualifica apicale di commissario capo in 2 anni e 3 mesi di effettiva permanenza nella qualifica di commissario, a fronte dei previsti 6 anni per il suddetto ruolo direttivo speciale del riordino del 2000 e dei 7 in caso di attuale accesso alla carriera dall'interno (con laurea triennale);
   possibilità, fino al 2026, per i funzionari del ruolo ad esaurimento in possesso della prescritta laurea quinquennale, di partecipare, senza limiti di età e con riserva di posti, al concorso pubblico per commissario della carriera dei funzionari;
   attribuzione di funzioni analoghe a quelle delle corrispondenti qualifiche della carriera dei funzionari e previsione di rapporti gerarchici basati sulle qualifiche ed anzianità e non sull'appartenenza a tale carriera piuttosto che al ruolo ad esaurimento.

  Va anche rilevato che a circa il 99 per cento dei funzionari del primo concorso è stato garantito il mantenimento della precedente sede di servizio, mentre sul piano delle opportunità di progressione in carriera, già prima del riordino del 2017, l'ordinamento ha consentito ad oltre 650 già appartenenti, in possesso di laurea, di accedere alle qualifiche direttive, mediante concorsi.
  Sul piano del contenzioso, va rilevato che, le doglianze dei funzionari del ruolo ad esaurimento in merito alla richiesta di essere inquadrati con decorrenza giuridica riferita agli anni in cui dovevano essere banditi i concorsi (2001-2005) secondo quanto previsto dal riordino del 2000 – sono state oggetto di vaglio in sede di giustizia amministrativa.Pag. 60
  In particolare, il Consiglio di Stato con sentenza n. 24 del febbraio 2019, riformando la decisione del Tar Lazio del febbraio 2016 – citata dagli onorevoli interroganti – ha confermato la legittimità dell'operato dell'Amministrazione con riferimento all'asserita inerzia circa la mancata indizione dei concorsi per l'alimentazione transitoria del precedente «ruolo direttivo speciale».
  Inoltre diversi Tar hanno dichiarato l'inammissibilità dei ricorsi in relazione sia alla forma collettiva sia al tipo di azione proposta.
  Il solo Tar Abruzzo, a cui si è aggiunto, recentissimamente, il Tar Calabria-Reggio di Calabria, ha invece riconosciuto la non manifesta infondatezza e la rilevanza della questione di legittimità costituzionale proposta dai ricorrenti con riferimento all'adeguatezza delle misure compensative disposte per ovviare al ritardo dell'approvazione del riordino, sollevando la questione di legittimità costituzionale.
  Fermo restando che l'Amministrazione sta ritualmente predisponendo il gravame dinanzi al Consiglio di Stato, è intendimento attendere le determinazioni della Giustizia costituzionale ed eventualmente intervenire sulla cosiddetta normativa di risulta, che dovesse sussistere all'esito del giudizio, in adeguamento ad esso.
  In tale quadro, resta ferma la disponibilità di valutare l'utilizzo, anche a tale scopo, del potere legislativo delegato cosiddetto correttivo, a disposizione fino al 30 settembre 2019, per ogni possibile intervento volto ad eliminare le distonie ed iniquità che dovessero emergere.

Pag. 61

ALLEGATO 6

5-02047 Sisto: Sulle iniziative per garantire la sicurezza nella città di Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, signori deputati,

  fatti come quelli riferiti dall'onorevole interrogante, l'esibizione cioè di autovetture di grosso valore e l'accensione di fuochi pirotecnici in occasione eventi religiosi o privati, possono in effetti veicolare messaggi negativi verso la società civile fino a rappresentare, in alcuni, casi vere e proprie manifestazione di potere da parte delle famiglie legate ai sodalizi criminali.
  In relazione agli episodi avvenuti recentemente nel quartiere Libertà di Bari, si informa che nessuna segnalazione è pervenuta alla Questura ed alle altre Forze di polizia, peraltro diffusamente impegnate il 28 aprile sul territorio cittadino per garantire la necessaria cornice di sicurezza ad altre concomitanti manifestazioni in programma (Rievocazione del Gran Premio di Bari 2019 per auto d'epoca su percorso stradale cittadino, nonché l'ultima partita di campionato in casa della squadra del Bari, con relativi festeggiamenti dei tifosi per l'anticipata promozione in Serie C).
  Il rilievo dato da alcuni organi di informazione ai fatti ha indotto la Questura a verificare la veridicità della notizia prendendo diretti contatti con il Parroco della Parrocchia del Santissimo Redentore.
  Il Sacerdote ha confermato il fatto riconducendolo ai festeggiamenti tenuti da alcune famiglie in occasione della Messa per la celebrazione, in quella Chiesa, delle Prime Comunioni.
  Alla luce di quanto accaduto, la Questura di Bari, con ordinanza del 4 maggio scorso, ha disposto una intensificazione dei servizi di vigilanza – già in atto presso i luoghi di culto, per motivi legati ai noti rischi derivanti dal terrorismo internazionale – per prevenire accensioni pirotecniche non autorizzate. Per i medesimi fini, i predetti controlli sono stati estesi anche in prossimità di locali di intrattenimento e ristorazione.
  Inoltre, per rendere più efficace l'incisività di detti controlli, sono stati sensibilizzati gli Uffici di Polizia coinvolti nel controllo del territorio della Città Metropolitana di Bari a svolgere la medesima attività preventiva d'intesa con le parrocchie insistenti nelle rispettive giurisdizioni.
  Con l'occasione si ritiene opportuno precisare che il quartiere Libertà, caratterizzato dalla pervasività di elementi legati alla criminalità locale e a clan storici del capoluogo, è sottoposto ad una incisiva azione di controllo da parte delle forze dell'ordine, costantemente calibrata attraverso ripetute e cadenzate predisposizioni di servi «ad alto impatto».
  Il quartiere Libertà è stato altresì dotato, di recente, del servizio del carabiniere di quartiere e della presenza di una stazione mobile dell'Arma proprio nei pressi della chiesa del Santissimo Redentore, che però nell'occasione in precedenza citata non era presente in loco perché impegnata nelle concomitanti manifestazioni.
  Tale strategia di prevenzione e contrasto necessita tuttavia di un'azione di sostegno corale da parte di tutte le istituzioni operanti sul territorio nonché delle categorie economiche e del terzo settore al fine di realizzare le condizioni per un'effettiva coesione sociale e per l'inserimento nel tessuto economico dei tanti soggetti che vivono in condizioni di disagio e di marginalità.

Pag. 62

ALLEGATO 7

DL 22/2019: Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea (C. 1789 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 1789, approvato dal Senato, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22, recante misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea;
   rilevato, per quanto attiene al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, come le disposizioni del provvedimento siano sostanzialmente riconducibili alle materie «politica estera e rapporti internazionali dello Stato» e «moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema tributario e contabile dello Stato», attribuite alla competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere a) ed e), della Costituzione;
   evidenziato altresì come assumano rilievo anche le materie, tutte di competenza esclusiva dello Stato, «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici» di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione – con riferimento agli articoli 17, comma 2-bis, e 19 del decreto-legge – e «norme generali sull'istruzione» di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera n), della Costituzione – con riferimento all'articolo 17-bis del decreto-legge,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.