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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 giugno 2019
198.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02187 De Toma: Sulle iniziative per rilanciare il settore della distribuzione dei carburanti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al settore della distribuzione carburanti è stato da vari anni oggetto di norme di riforma, aventi come obiettivi la razionalizzazione della rete e l'efficienza del servizio.
  Sui temi sollevati, si rappresenta che è elevato l'interesse del Ministero dello sviluppo economico, consapevole che le criticità denunciate sono reali e necessitano a breve termine di adeguati interventi.
  A tal fine, è stato riattivato il Tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori che, come noto, ha già avuto una prima riunione con le principali Federazioni nazionali (FAIB, FEGICA e FIGISC) il 28 maggio scorso.
  Nell'ambito di tale incontro le Federazioni hanno richiesto interventi normativi nel quadro di un'opera di riforma, semplificazione e adeguamento della legislazione di settore, oltreché di rafforzamento della lotta ai comportamenti ritenuti a diverso titolo illegali.
  Tali richieste, necessitano di opportuni approfondimenti, a cui verrà dato seguito nelle prossime settimane da parte dei competenti uffici del Ministero, al fine di assumere le decisioni più opportune al riguardo.
  In particolare, si dovrà approfondire:
   il tema dell'estensione anche al settore dei carburanti della normativa del cosiddetto «sotto costo» regolato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 218 del 2001;
   la richiesta di proseguire nel processo di razionalizzazione della rete distributiva, con un nuovo piano che porti alla riduzione effettiva e controllata di punti vendita non più efficienti, al fine di avvicinare la rete italiana agli standard europei;
   il potenziamento dell'attività di sorveglianza dei prezzi praticati, utilizzando le rilevazioni dell'Osservatorio prezzi del MiSE come base per l'individuazione di politiche di sconto potenzialmente anomale e per l'avvio di specifici controlli, ad esempio da parte della Guardia di Finanza;
   la richiesta di introduzione di penalità e/o sanzioni per inadempienze relative ad accordi collettivi o per l'utilizzo di tipologie contrattuali non previste dalla normativa.

  Da tale confronto è apparso centrale il tema dell'illegalità per il quale è già operativo un tavolo presso il MiSE riunitosi il 12 marzo 2019 e al quale anche le Federazioni dei gestori sono state chiamate a partecipare.
  Tra le criticità che si registrano in materia ad oggi si segnalano in particolare:
   l'utilizzo fraudolento delle lettere d'intento per realizzare il salto d'imposta;
   la frequente neutralizzazione dell'obbligo di versamento anticipato dell'IVA a carico dei depositanti, perché spesso sono direttamente i gestori dei depositi fiscali a procedere all'immissione in consumo del prodotto.

  A tal riguardo, un elemento emerso nel corso della citata riunione è stato proprio quello dell'incremento dell'uso delle nuove Pag. 99tecnologie nel controllo e tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera di commercializzazione.
  Si tratta dell'introduzione di automatismi nel monitoraggio dei quantitativi di prodotto introdotti ed erogati dai diversi punti vendita e nelle comunicazioni della variazione di prezzo, in continuo durante le 24 ore.
  Naturalmente tale tracciamento e controllo informatico dovrebbe interessare tutta la filiera dalla produzione, stoccaggio, trasporto e commercializzazione del carburante, e, quindi, non solo la fase di distribuzione finale.
  Il monitoraggio tecnologico in tempo reale, sarebbe utile al fine di recuperare la forte evasione ed illegalità che si è registrata in questo settore, in particolare a seguito della sua completa liberalizzazione. La conoscenza e il monitoraggio in evoluzione del settore sono requisiti fondamentali per assumere misure anche regolatorie specifiche.
  Questi investimenti tecnologici potrebbero essere anche uno strumento di razionalizzazione della rete e di contrasto alla concorrenza sleale che coinvolge un comparto chiave per i consumatori e per la sicurezza energetica del Paese.

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ALLEGATO 2

5-02218 Fiorini: Sulle iniziative per tutelare il settore del made in Italy manifatturiero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo in merito alle questioni poste con l'atto in discussione, rappresentando quanto segue.
  Com’è noto, la Nuova Castelli, azienda con sede a Reggio Emilia, è leader nel settore della produzione e distribuzione dei grandi formaggi DOP italiani ed è uno dei principali esportatori di Parmigiano reggiano, che costituisce uno dei più prestigiosi prodotti del Made in Italy.
  Nel 2014 ha fatto il suo ingresso nel capitale dell'azienda il fondo Charterhouse Capital che ne ha acquisito l'80 per cento delle quote societarie e che sembra voler far entrare un nuovo partner finanziario nella propria compagine.
  A tal proposito, vorrei evidenziare preliminarmente, che il «parmigiano reggiano» è un prodotto DOP con un proprio disciplinare riconosciuto e tutelato a livello europeo, la cui produzione può avvenire nella circoscritta area di origine (ossia le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna).
  Alla luce delle preoccupazioni relative alla delocalizzazione delle sedi degli stabilimenti relativi anche ai prodotti DOP, questo Governo ha inserito all'interno del decreto dignità alcune misure per porre un freno a fenomeni come questo.
  Abbiamo, infatti, introdotto l'obbligo di non trasferire per cinque anni in Stati fuori dall'Unione europea l'attività economica che ha beneficiato di un sostegno pubblico, pena la decadenza dal beneficio e l'irrogazione di una specifica sanzione amministrativa. Lo stesso vale per imprese che vanno fuori dal territorio italiano (ma in quel caso c’è solo la decadenza dal beneficio, con interessi, e non l'irrogazione di una specifica sanzione).
  Nel solco di tali interventi si pone anche la misura contenuta nel decreto crescita, volta ad introdurre per la prima volta nell'ordinamento giuridico italiano la definizione di marchio storico di interesse nazionale.
  In sintesi, l'articolo 32 del decreto-legge crescita (in fase di conversione) prevede una serie di disposizioni volte a tutelare l'attività produttiva delle aziende titolari di marchi storici nonché di garantirne i livelli occupazionali.
  Tra le varie misure in particolare è prevista: 1) la possibilità di istituire un apposito logo per valorizzare le imprese titolari di questo marchio, al fine di consentire la certificazione di azienda storica del made in Italy; 2) l'istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, del Fondo per la tutela dei marchi storici di interesse nazionale.
  Per accedere al Fondo, previa iscrizione del marchio all'interno di un apposito registro, l'impresa dovrà notificare senza ritardo al Ministero dello sviluppo economico le informazioni relative ad un eventuale progetto di chiusura o delocalizzazione dello stabilimento, e dovrà individuare i potenziali acquirenti, informando periodicamente il Ministero dello sviluppo economico delle proposte di acquisto ricevute (fornendo una relazione per ciascuna di esse).
  Queste iniziative sono state poste in essere dal Governo proprio per frenare le delocalizzazioni delle imprese italiane e il made in Italy, nella convinzione che quando Pag. 101un'azienda delocalizza, porta fuori dall'Italia non solo gli impianti ed il proprio mercato, ma anche il proprio know-how ossia quel bagaglio di esperienze e conoscenze accumulato negli anni con il concorso delle insostituibili maestranze italiane.
  Quindi, ritengo che essendo il Parmigiano Reggiano uno dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy ad oggi sussistano gli strumenti per contrastare un'eventuale operazione di dislocazione dell'azienda oggetto dell'atto in parola.

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ALLEGATO 3

5-02219 Dara: Sulla crisi della Grancasa s.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico è a conoscenza della situazione aziendale del Gruppo Grancasa (società GRANCASA S.p.A., MERCATONE DI DESENZANO S.r.l., MERCATONE dell'UMBRIA S.r.l), che opera nel settore della grande distribuzione, anche in virtù di quanto ci viene riferito dal Ministero del Lavoro, in particolare risulta che:
   in data 17 maggio 2018 la Società GRANCASA S.p.A ha presentato un'istanza di CIGS con causale di intervento «contratto di solidarietà», in forza di sottoscrizione di un verbale di accordo firmato fra le Parti Sociali in data 11 maggio 2018 e relativo al periodo dal 14 maggio 2018 al 23 febbraio 2019, riguardante 527 lavoratori impiegati presso le unità di Como, Cuneo, La Spezia, Legnano (MI), Nerviano (MI), San Giuliano Milanese (MI), Pero (MI), Paderno Dugnano (MI), Pavia, Savona, Torino, Gerenzano (VA), Verbania e Vicenza.
   Il trattamento è stato autorizzato con Decreto direttoriale del ministero del Lavoro il 13 giugno 2018.
   in data 18 maggio 2018 la Società MERCATONE DI DESENZANO S.r.l ha presentato un'altra istanza di CIGS con causale di intervento «contratto di solidarietà», in forza della sottoscrizione di un verbale di accordo firmato fra le Parti Sociali in data 11 maggio 2018, relativo al periodo dal 14 maggio 2018 al 23 febbraio 2019 e riguardante 73 lavoratori impiegati presso le unità di Brescia e Mantova. Tale trattamento è stato autorizzato sempre con Decreto del citato Ministero del 3 giugno 2018.
   Nessuna richiesta di cassa integrazione risulta invece avviata né per il MERCATONE dell'UMBRIA S.r.l. e né per la società GEST DUE S.r.l.
   In data 20 marzo 2019, la società GRANCASA Spa ha dato avvio – ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223/1991 – ad una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 111 unità lavorative dislocate sul territorio nazionale.
   A seguito della conclusione con esito negativo della fase sindacale della procedura, il Ministero del lavoro ha convocato, in data 27 maggio 2019, le Parti per l'espletamento della successiva fase amministrativa. Nel corso dell'incontro, i vertici aziendali hanno reso noto che, nelle more della convocazione ministeriale, il numero dei lavoratori in esubero si è ridotto a 100 unità a seguito di dimissioni volontarie. All'esito del confronto, le Parti, ritenendo necessario effettuare ulteriori approfondimenti in ordine alla procedura in atto, hanno concordato con il Ministero del lavoro di aggiornare l'incontro alla data del 7 giugno prossimo.

  Il Ministero dello sviluppo economico, qualora pervenga richiesta dalle parti, si rende comunque disponibile ad avviare un dibattito attraverso l'apertura di un tavolo di confronto finalizzato a valutare la possibilità di percorsi alternativi al paventato licenziamento collettivo, anche in considerazione delle misure che verranno introdotte con il decreto crescita (che attualmente è in fase di conversione), al fine di limitare il più possibile l'impatto negativo che le strategie aziendali potrebbero avere sull'occupazione.

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ALLEGATO 4

5-02220 Moretto: Sulla crisi dell'azienda Elcograf di Verona.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quello che attiene alle politiche del lavoro, si riferisce che la società ELCOGRAF S.p.A. ha presentato, per l'unità produttiva in Borgaro Torinese (TO), programma di cassa integrazione straordinaria (CIGS) per Crisi aziendale – Settore editoria per il periodo dal 30 gennaio 2019 al 29 gennaio 2021 (24 mesi). Il trattamento di cassa integrazione straordinaria è stato autorizzato con decreto direttoriale n. 102914 del 28 marzo 2019 in favore di un numero massimo di 174 lavoratori poligrafici occupati presso la sede aziendale citata.
  Per la sede di Cinisnello Balsamo (MI) è in corso un contratto di solidarietà per il periodo dal 1o ottobre 2018 al 30 settembre 2020. Il trattamento di integrazione salariale è stato autorizzato con decreto direttoriale n. 102303 del 6 novembre 2018 e prevede l'integrazione salariale in favore di un numero massimo di 38 dipendenti convolti dalle riduzioni orarie pattuite nel contratto di solidarietà stipulato in data 25 settembre 2018.
  Per le unità produttive in Melzo (MI), Madone (BG), Verona, Cinisello Balsamo (MI), la società ha ottenuto altresì l'approvazione di programma di CIGS per crisi aziendale per il personale poligrafico, a copertura del periodo dal 29 febbraio 2016 al 28 febbraio 2018 (24 mesi), ai sensi della legge 5 agosto 1981, n. 416 recante «Disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l'editoria» (decreti direttoriali n. 95288 dell'11 aprile 2016 e n. 99616 del 4 luglio 2017).
  Per quello che attiene all'apertura di un tavolo presso la «Struttura per la crisi di impresa» del MiSE, si rappresenta che non è giunta alcuna richiesta dalle parti interessate. Tuttavia, totale è la disponibilità del MiSE ad avviare un tavolo di confronto, nel caso in cui venisse avanzata richiesta.
  Infine, si rappresenta che sono in corso incontri con tutte le categorie e gli attori della filiera, allo scopo di arrivare, nel prossimo autunno, alla redazione di proposte di legge di riforma del settore, che il mondo dell'editoria italiana attende da anni.
  In conclusione, è forte l'attenzione di questo Governo alla crisi che interessa il settore dell'editoria, come dimostra anche il fatto che il 25 marzo 2019 vi è stata la cerimonia di avvio degli Stati Generali dell'informazione e dell'Editoria, alla quale è intervenuto anche il Presidente del Consiglio.