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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2019
224.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02521 Calabria: Iniziative per contrastare i numerosi furti di cavalli avvenuti nella zona di Ladispoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  secondo quanto riferito dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, nel primo semestre dell'anno in corso, risultano essere stati commessi cinque furti di equini nel territorio dei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Manziana.
  L'anno scorso, invece, risultano essere stati effettuati ventuno furti nel Comune di Bracciano.
  A seguito di tali fatti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia ha avviato un'indagine nel cui ambito sono in corso specifiche attività investigative da parte del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF), in collaborazione con le Compagnie Carabinieri di Bracciano e Civitavecchia.
  Quanto alle iniziative intraprese per contrastare il fenomeno, nell'ambito della generale attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di criminalità, l'Arma dei Carabinieri ha dedicato particolare attenzione alle fattispecie criminose in parola predisponendo specifici servizi di pattuglia e periodici servizi coordinati.
  In tale contesto, avvalendosi della collaborazione dei reparti specializzati del Comando Tutela della Salute, del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari e dei medici veterinari dell'A.S.L. della Regione Lazio, sono stati intensificati i controlli presso macellerie, mercati delle carni in genere, imprese agricole, maneggi e circoli ippici, al fine di accertare eventuali irregolarità amministrative riguardo la provenienza e la commercializzazione per uso alimentare di carne animale, specie quella equina. Sono state, inoltre, poste in essere verifiche circa le condizioni di trasporto di animali vivi, anche al fine di accertare la presenza del microchip identificativo.
  Le suddette attività hanno consentito, allo stato attuale, di elevare complessivamente sanzioni amministrative per un totale di 19.300 euro.
  Al fine di fornire un inquadramento generale del contesto in cui il fenomeno criminale in parola si verifica, si rappresenta che, nell'area in questione, gli equini sono prevalentemente allevati in zone rurali e suburbane e gran parte degli animali non è ospitata in scuderie ma lasciata allo stato brado, in ampi campi privati o demaniali facilmente accessibili a terzi.
  Inoltre, un numero considerevole di animali risulta sprovvisto dei previsti documenti identificativi (microchip o passaporto identificativo), rendendo difficoltosa l'identificazione dei legittimi proprietari.
  A parere dell'Arma dei Carabinieri non può escludersi, infine, che diverse denunce di furto di animali siano collegate all'illecita distruzione delle carcasse, al fine di evitare il pagamento delle tasse di smaltimento.
  Si assicura, che in relazione al fenomeno segnalato, sussiste la massima attenzione da parte della Prefettura di Roma e degli altri organi competenti in materia.

Pag. 73

ALLEGATO 2

5-02522 Fiano: Iniziative per contrastare il proliferare di gruppi oltranzisti di estrema destra nonché il diffondersi di armi da guerra.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  l'attività di polizia giudiziaria svolta nei giorni scorsi dalla DIGOS di Torino, iniziata nel luglio 2018, trae origine dalle indagini su alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass.
  Nell'ambito di tale attività, sono stati riscontrati diversi contatti tra uno dei predetti miliziani ed un esperto di armi che proponeva l'acquisto, per conto terzi, di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto tramite la messaggistica whatsapp.
  Gli ulteriori riscontri investigativi hanno consentito di individuare, successivamente, il vero intermediario della vendita, Del Bergiolo Fabio che, dopo un'intensa attività investigativa è stato sottoposto a perquisizione e tratto in arresto a seguito del rinvenimento all'interno della propria abitazione di Gallarate (VA) di un vero e proprio arsenale di armi da guerra e comuni da sparo illegalmente detenute.
  All'interno della stessa abitazione sono stati rinvenuti anche diversi stemmi e cartelli con simbologie naziste.
  Nell'ambito della stessa indagine, personale della DIGOS di Torino, unitamente a quello degli omologhi Uffici di Varese e Pavia, si è recato nei pressi dell'aeroporto di Rivanazzano Terme (PV) dove, all'interno di un grande deposito, ha rinvenuto un involucro cilindrico contenente un missile aria/aria di fabbricazione francese, della lunghezza di circa 3,5 metri con indicazioni circa la provenienza dalle forze armate del Qatar.
  L'intervento di personale specializzato dell'Esercito Italiano ha consentito di costatare che si trattava di un missile privo di carica esplosiva ma riarmabile da persone specializzate nel settore.
  È stato, altresì, accertato che la materiale disponibilità del missile e dell'intero deposito era in capo a due soggetti, con precedenti di polizia, immediatamente localizzati in un Hotel adiacente l'aeroporto di Forlì e sottoposti a fermo.
  Ad autonomo e distinto filone investigativo è da ricondurre l'attività svolta dalla D.I.G.O.S. di Torino nei confronti di alcuni militanti della locale sezione di Forza Nuova, del gruppo eporediese dei Rebel Firm e della compagine torinese d'area skinhead «Legio Subalpina», indagati per apologia di fascismo.
  Tale indagine è sfociata, lo scorso 9 luglio ed il precedente 20 giugno, in alcune perquisizioni delegate dalla locale Autorità Giudiziaria estese anche alle sedi dei menzionati sodalizi, al cui esito è stato rinvenuto e sequestrato materiale inneggiante al fascismo ed al nazismo, alcuni coltelli e tirapugni, nonché materiale riconducibile a due sigle della tifoseria organizzata bianconera – «Brughi giovinezza» e «Tradizione antichi valori», nella circostanza, il leader di Legio Subalpina è stato tratto in arresto per detenzione illegale di munizionamento da guerra.
  Quanto, poi, alla eventualità che il Ministero si costituisca parte civile è evidente che le valutazioni potranno meglio definirsi nel prosieguo dell’iter giudiziario, potendo procedersi in tal senso in occasione dell'udienza preliminare e, successivamente, a pena di decadenza, prima dell'inizio Pag. 74del dibattimento. Ricordo, altresì, che la costituzione di parte civile è subordinata alla autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri, previo parere della competente Avvocatura dello Stato.
  In linea più generale, posso assicurare che gli Uffici D.I.G.O.S. presenti sul territorio svolgono un costante monitoraggio dei contesti e degli ambienti connotati da estremismo politico finalizzato ad intercettare per tempo ed a prevenire il compimento di qualsivoglia illegalità.
  In tale ambito, è stato impresso il massimo impulso all'attività info-investigativa nei confronti degli ambienti della destra radicale, al fine di contrastare e perseguire ogni situazione, comportamento o propalazione ideologica di gruppi e fazioni che si ispirano ai princìpi del nazi-fascismo.
  Infine, si precisa, che particolare attenzione viene dedicata alle condotte poste in essere in violazione della normativa di settore, con particolare riferimento alla «Legge Scelba» ed alla cosiddetta «Legge Mancino», che vengono segnalate con tempestività all'Autorità Giudiziaria.

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ALLEGATO 3

5-02524 Prisco: Integrazione dei fondi per incentivare le fusioni tra Comuni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  nel 2018 i comuni risultanti dal procedimento di fusione previsto dal Testo unico degli enti locali sono stati 67 ed hanno potuto beneficiare di contributi pari a circa 47,5 milioni di euro.
  Nel 2019 l'ammontare dei contributi è rimasto pressoché invariato, attestandosi su 46,5 milioni di euro, a fronte, tuttavia, di un significativo aumento del numero di comuni risultanti da fusione, passati da 67 a 92.
  La ripartizione dei fondi avvenuta con il decreto ministeriale del 25 giugno scorso ha risentito, principalmente, dell'ampliamento della platea degli enti beneficiari, posto che sono stati confermati, in seno alla Conferenza Stato-Città del 6 giugno, i criteri di riparto delle risorse già utilizzati nel 2018.
  Rammento, al riguardo, che la quantificazione dei contributi è fissata per legge, la quale prescrive, altresì, che ove il fabbisogno ecceda le disponibilità finanziarie, il decreto ministeriale dia priorità, mediante un coefficiente di maggiorazione, alle fusioni o incorporazioni più risalenti.
  Quanto alla possibilità di integrazione dei contributi con le risorse del Fondo di solidarietà comunale, va segnalato che già la legge di Bilancio per il 2018 ha stabilito che gli accantonamenti sul predetto Fondo, non utilizzati, possano essere destinati all'incremento dei contributi straordinari alle fusioni. L'incremento derivante da tale meccanismo di recupero è risultato pari, per il 2018, a circa 5,3 milioni di euro.
  Per i 7 Comuni della provincia di Como, derivanti da procedura di fusione, nell'anno 2018, con le suindicate ulteriori risorse rivenienti dagli accantonamenti previsti dalla legge di stabilità 2017, sono stati rideterminati, in aumento i contributi straordinari previsti dall'articolo 15 del T.U.E.L. con un recupero-conguaglio complessivo di oltre 367 mila euro.
  Per l'anno 2019 eventuali incrementi potranno essere disposti solo a seguito della preliminare assegnazione delle corrispondenti risorse da parte del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Più in generale, ritengo sia utile fare una riflessione sul meccanismo premiale che in questi anni ha spinto i comuni a fondersi.
  Credo, in particolare, che non vada commesso l'errore di pensare che il contributo statale per la fusione possa essere la panacea di tutti i problemi municipali.
  Resta fermo che la volontà del Governo è quella di sostenere, in ogni caso, le municipalità, soprattutto quelle di piccole dimensioni e, in tal senso, diverse sono le strade che stiamo percorrendo per raggiungere tale risultato.
  Dopo uno stanziamento complessivo di 90 milioni, nel decreto sicurezza dello scorso anno, al fine di incrementare la videosorveglianza nei centri urbani, abbiamo disposto, nello scorso gennaio, l'assegnazione di 400 milioni di euro in favore dei comuni fino a 20 mila abitanti, per la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici. In dettaglio i contributi attribuiti, Pag. 76a destinazione vincolata per i predetti investimenti, per gli enti locali della provincia di Como sono stati i seguenti:
   100 mila euro per n. 2 comuni con popolazione ricompresa tra 10.001 e 20.000 abitanti;
   70 mila euro per n. 29 comuni con popolazione ricompresa tra 5.001 e 10.000 abitanti;
   50 mila euro per n. 47 comuni con popolazione ricompresa tra 2.000 e 5.000 abitanti;
   40 mila euro per n. 67 comuni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti.

  Da ultimo, con il «decreto crescita», sono state previste politiche governative di finanziamento di progetti comunali di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile, per complessivi 500 milioni di euro, nonché ulteriori misure di sostegno dei piccoli comuni al di sotto dei 1.000 abitanti.
  In definitiva, è obbiettivo prioritario del Governo e del Ministero dell'interno assicurare al sistema delle autonomie locali una piena capacità di esercizio delle funzioni e di erogazione dei servizi ai cittadini, anche attraverso una riconsiderazione dei modelli di gestione associata dei servizi e una semplificazione degli oneri amministrativi e contabili per i piccoli comuni.