Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 luglio 2019
231.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02636 Gebhard: Iniziative per salvaguardare la sicurezza dei cittadini della città di Bisceglie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  la provincia di Barletta-Andria-Trani, costituita da numerosi centri ad alta densità abitativa, tra i quali Bisceglie, è storicamente caratterizzata dalla presenza di gruppi di diversa estrazione criminale, che danno luogo ad uno scenario particolarmente complesso.
  Il solido tessuto socio-economico della provincia costituisce, inoltre, un fattore di attrazione per organizzazioni criminali «esterne», anche se i sodalizi autoctoni, forti della loro interazione con il territorio, riescono a mantenere una spiccata autonomia operativa.
  Il territorio in questione può, in sintesi, essere considerato un vero e proprio crocevia di diversi traffici criminali, anche riferibili a organizzazioni di tipo mafioso (società foggiana, malavita cerignolana e criminalità organizzata barese), che influenzano in modo tangibile le dinamiche criminali sul territorio.
  Tale peculiarità si traduce anche nella diversificazione delle attività delittuose poste in essere dai diversi sodalizi: dai reati predatori alle estorsioni, dall'usura alla contraffazione, dal contrabbando allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, nonché al riciclaggio di capitali illeciti.
  La presenza delle forze dell'ordine nel comprensorio territoriale di Bisceglie è attualmente assicurata dalla locale Tenenza Carabinieri, avente una forza effettiva di 25 militari, cui si aggiunge il concorso degli assetti investigativi e di pronto intervento del Comando Provinciale di Bari, dotato di 94 unità, e della Compagnia Carabinieri di Trani, con 32 unità.
  Il Comune di Bisceglie rientra, inoltre, nella competenza territoriale del Commissariato di pubblica sicurezza di Trani, al quale sono assegnate 54 unità, e la cui attività è supportata dalla Sezione Polizia Giudiziaria di Trani, con 10 unità, e dalla Sottosezione Autostradale di Trani, con 34 unità.
  Nel comune di Bisceglie, la Guardia di Finanza opera mediante un dispositivo territoriale composto dal Gruppo di Barletta e dalla Compagnia di Trani aventi, complessivamente, una dotazione organica effettiva pari a 67 unità. Ai predetti presidi si aggiunge il Gruppo investigativo criminalità organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bari, che può contare su una forza effettiva di 97 unità.
  Nel Comune è anche operativo il Comando di Polizia Locale, composto da 33 agenti.
  Nelle attività di prevenzione e controllo del territorio, le forze di polizia possono giovarsi di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso installati in ambito urbano, costituiti attualmente da 62 telecamere.
  L'andamento generale della delittuosità, nello specifico contesto territoriale di Bisceglie, ha evidenziato, dall'inizio dell'anno al 28 luglio scorso, una riduzione del 5 per cento rispetto all'analogo periodo del 2018. Significativo, tuttavia, il dato relativo ai danneggiamenti che fa segnare un + 24 per cento.
  L'azione di contrasto alla criminalità si è concretizzata dall'inizio dell'anno in alcune Pag. 37importanti operazioni. Ricordo, in particolare, quella che, il 26 febbraio scorso, ha portato all'arresto di 30 persone ritenute responsabili di detenzione illegale di armi e sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, nonché quella del 13 maggio 2019, che ha portato all'arresto di 4 persone per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, ricettazione e porto e detenzione di armi comuni da sparo.
  Le problematiche concernenti la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio di Bisceglie sono oggetto di continua verifica ed approfondimento da parte della Prefettura, sia in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, che in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia. E questo, al fine di mantenere sempre adeguate le misure idonee a garantire un'efficiente azione di prevenzione e controllo del territorio.
  In particolare, il 2 maggio scorso, in sede di Riunione tecnica, a seguito del grave episodio verificatosi il 25 aprile in città, citato dall'onorevole interrogante, è stata disposta l'ulteriore intensificazione delle attività di controllo del territorio cittadino, rese possibili grazie alle unità messe a disposizione dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari. È stata prevista, inoltre, l'intensificazione dei controlli da parte della Guardia di Finanza nel periodo estivo, attraverso l'impiego di pattuglie dei Baschi Verdi,
  Quanto alle più recenti iniziative volte a rafforzare il dispositivo di sicurezza esistente, faccio un accenno alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza Pubblica, tenutasi lunedì scorso in Prefettura, a cui ho personalmente partecipato, e sulla quale avrò modo di soffermarmi più in dettaglio, a breve, in risposta ad altra interrogazione all'ordine del giorno. Nel corso della riunione ho rappresentato che si procederà al potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio con l'invio di 20 unità della Polizia di Stato, 15 dell'Arma dei Carabinieri e 12 della Guardia di Finanza.

Pag. 38

ALLEGATO 2

5-02637 Sisto: Verifiche in ordine alla preannunciata reiezione della domanda per il riconoscimento dei benefici in favore delle vittime del dovere e del terrorismo presentata dall'appuntato scelto dei carabinieri L.C.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  nel rispondere all'interrogazione dell'Onorevole Sisto ritengo sia necessaria una breve, ma puntuale premessa.
  Il procedimento volto al riconoscimento dello status di vittima del terrorismo, si basa su determinazioni di organi medico-legali che non consentono all'Amministrazione di discostarsi dai giudizi delle Commissioni Mediche Ospedaliere e del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, trattandosi di atti caratterizzati da discrezionalità tecnica, insindacabili nel merito, se non nelle ipotesi di manifesta irragionevolezza, illogicità o palese incongruità, fattispecie che nel caso in questione, allo stato, non sembrano potersi rilevare.
  Nel corso dei periodi di impiego operativo svolti nell'Unità Specializzata Multinazionale, ricordati, nell'interrogazione, l'appuntato scelto L.C. ha dichiarato di aver riportato patologie invalidanti in due distinte circostanze: il 12 novembre 2003 ed il 10 febbraio 2004.
  Per entrambi gli episodi ha presentato domanda alla propria Amministrazione di appartenenza per il riconoscimento delle suindicate patologie, come dipendenti da causa di servizio. Un'ulteriore istanza è stata rivolta al Ministero dell'interno per il riconoscimento dello status di vittima del terrorismo, per il primo dei due episodi, e per il riconoscimento di soggetto equiparato a vittima del dovere, per il secondo.
  Relativamente al primo episodio, è stata richiesta la prescritta valutazione della Commissione Medica Ospedaliera competente.
  Il citato Organo medico legale, con verbale del 15 marzo 2017, ha preso atto che il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio non ha riconosciuto il nesso causale tra l'infermità e i fatti dichiarati, e che il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, con Decreto n. 2732/15, ha sancito la non dipendenza da causa di servizio della stessa, ha ritenuto di non poter esprimersi nel merito e formulare ulteriore parere.
  Conseguentemente a tale pronuncia, di natura vincolante, è stato comunicato all'interessato un preavviso di respingimento della richiesta.
  Il predetto ha prodotto le proprie controdeduzioni sui citati documenti che sono state trasmesse alla Commissione Medica Ospedaliera. Ad oggi, ancora non è pervenuto riscontro, seppur sollecitato.
  Relativamente al secondo episodio, il Ministero dell'interno ha avviato un analogo procedimento amministrativo per accertare se la patologia indicata potesse essere riconducibile alla particolarità delle condizioni ambientali ed operative della missione cui l'istante ha partecipato,
  A seguito della quantificazione dell'invalidità permanente da parte della Commissione Medica Ospedaliera, è stato quindi interessato il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, che ha competenza ad accertare la riconducibilità della stessa alle condizioni di impiego operativo della missione cui l'interessato ha partecipato. Detto Organismo ha espresso parere negativo, per effetto del quale, nel Pag. 39Gennaio 2017, è stato comunicato il preavviso di respingimento della domanda.
  Informò infine che a seguito di riesame su istanza dell'interessato, lo scorso 11 gennaio 2019, il Comitato di Verifica ha confermato il proprio parere contrario, all'esito del quale è stato adottato il decreto di rigetto della domanda.

Pag. 40

ALLEGATO 3

5-02638 Macina: Iniziative per il rafforzamento dei presìdi delle Forze dell'ordine nella provincia di Barletta-Andria-Trani.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  come appena detto, confermo, che la questione dell'ordine e della sicurezza pubblica nella provincia di Barletta Andria Trani è alla costante attenzione del Ministero dell'interno e delle Autorità locali di pubblica sicurezza.
  Sappiamo bene dell'allarme sociale destato, in particolar modo negli ultimi tempi, dai fatti criminosi richiamati dagli Onorevoli interroganti e verificatisi nella provincia di Barletta Andria e Trani.
  Naturalmente sappiamo anche dell'agguato verificatosi ad Andria lo scorso 25 luglio e degli analoghi episodi criminosi di Canosa di Puglia, ai danni di un esercizio commerciale, nella notte tra il 25 e, 26 luglio scorsi.
  Proprio per dare il segnale di questa attenzione ho partecipato, appena due giorni fa, al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto. Abbiamo analizzato la situazione per confrontarci e mettere a punto un piano di azione su tutto il territorio, al fine di prevenire e contrastare la criminalità.
  Una delle attività illecite maggiormente remunerative è il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con smercio di cocaina, eroina e hashish in costante aumento. Le aree maggiormente interessate sono i comuni di Andria, Barletta e Bisceglie, ma anche Canosa di Puglia evidenzia una certa effervescenza proprio in ragione della vicinanza al territorio del cerignolano.
  In particolare per il Comune di Andria, il confronto tra i primi cinque mesi del 2018 e quelli del 2019 attesta, tuttavia, un decremento dei reati del 11,7 per cento, con una riduzione dei furti (10,2 per cento) e delle rapine (21,4 per cento), ad eccezione di quelle ai danni di esercizi commerciali. Anche qui, significativo l'aumento dei danneggiamenti, anche di quelli causati da incendio.
  Ad Andria sono operativi il Commissariato di pubblica sicurezza, con n. 62 unità, la Compagnia dei Carabinieri, con n. 60 unità, la Compagnia della Guardia di Finanza con n. 40 unità, ed il Comando di Polizia Locale con n. 77 agenti. La città di Andria, inoltre, è la sede della istituenda Questura della provincia BAT.
  Nel corso della riunione ho avuto modo di informare i componenti del Comitato e le altre Autorità invitate dal Prefetto, che a breve si procederà al potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio della provincia con l'invio di 20 unità della Polizia di Stato, 15 dell'Arma dei Carabinieri e 12 della Guardia di Finanza.
  Nel frattempo, è stato deciso il rafforzamento di carattere straordinario, su base giornaliera, del dispositivo di controllo del territorio, da parte delle Forze di polizia nella Città di Andria.
  Dalla visita effettuata e dalle analisi svolte, ho tratto la convinzione che le questioni della sicurezza del territorio non possono essere solamente affrontate con i numeri degli organici delle Forze di polizia.
  Questo non significherà che l'attenzione rivolta alle recenti manifestazioni delittuose non continuerà ad essere adeguata e rivolta, sia ad assicurare alla giustizia, nel più breve tempo possibile, gli autori dei reati, sia ad impedire che analoghi episodi si possano ripetere.Pag. 41
  C’è un aspetto, però, che ritengo particolarmente significativo.
  È emersa, con tutta evidenza, la necessità di promuovere sul territorio sinergie tra istituzioni e società civile.
  È quindi mia intenzione tornare in quei luoghi per dare un segnale della presenza dello Stato e per incoraggiare, soprattutto i commercianti, a vincere la paura e a denunciare le estorsioni di cui sono vittime.
  Al fine di completare l'assetto territoriale delle forze di polizia nella Provincia, ed in particolar modo delle Autorità di pubblica sicurezza, questo Governo sta lavorando anche per realizzare al più presto la Questura di Andria. Abbiamo messo in sicurezza, a tal fine, 8 milioni di euro che rischiavano di essere persi, ed abbiamo ricevuto assicurazioni dal Provveditore delle Opere Pubbliche circa la realizzazione dell'opera.

Pag. 42

ALLEGATO 4

5-02639 Migliore: Iniziative per contrastare il ripristino sul territorio nazionale di simboli del disciolto partito fascista, con particolare riferimento a quanto avvenuto nel comune di Villa Santa Maria (CH).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  lo scorso 27 luglio, nel comune di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, sul costone roccioso che sovrasta il Comune è riapparsa l'incisione «AXVIII DUX», realizzata nel 1940.
  Dalle informazioni acquisite si è appreso che la scritta, di 4 metri di altezza e 3 metri di larghezza, con il passare degli anni, è stata logorata dagli effetti delle intemperie e dalla vegetazione.
  Nel corso degli anni, a fasi alterne, ad ogni modo, la scritta è risultata a volte parzialmente coperta, a volte visibile, fino al recente episodio del 27 luglio scorso.
  È emerso ancora, che la parete rocciosa in questione è stata oggetto di lavori di messa in sicurezza, terminati nel 2003. A seguito di tali lavori la visibilità della scritta risultava ridotta a causa dei detriti e delle polveri, nonché della vegetazione spontanea.
  Dal 2015 l'Amministrazione Comunale, proprio a ridosso del citato costone roccioso, sta realizzando, con fondi comunali, 5 percorsi di arrampicata, e ciò al fine di promuovere ulteriormente la valorizzazione turistica del territorio, ove, peraltro, sono già praticabili altri 19 percorsi simili, realizzati nell'ambito di una convenzione stipulata dal Comune con una società sportiva.
  Il predetto progetto comprende anche l'ulteriore messa in sicurezza del costone, la pulizia del tratto roccioso dai cespugli, dai rami e dal muschio, condizioni quest'ultime, che hanno reso nuovamente visibile la scritta.
  Sull'intera vicenda sono in corso approfondimenti da parte degli organi competenti.
  Su un piano più generale, non posso che ribadire, in questa sede, quanto già in più occasioni affermato dal Governo.
  È sempre alta l'attenzione e l'attività di prevenzione da parte del Ministero dell'Interno per contrastare efficacemente comportamenti illeciti di gruppi e fazioni che si ispirano ai principi del nazi-fascismo e della discriminazione razziale.
  A tal fine le Forze di polizia presenti sul territorio, svolgono un costante monitoraggio dei contesti e degli ambienti connotati da estremismo politico, finalizzato ad intercettare per tempo ed a prevenire il compimento di qualsivoglia illegalità.

Pag. 43

ALLEGATO 5

5-02640 Prisco: Problematiche relative ai requisiti per l'assunzione dei soggetti compresi nelle graduatorie dei concorsi indetti in data 26 maggio 2017 per il reclutamento di 1.148 allievi agenti della Polizia di Stato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  come ricordato nell'atto di sindacato ispettivo, il decreto-legge semplificazioni (n. 135 del 2018), ha autorizzato l'assunzione di 1.851 allievi agenti della Polizia di Stato.
  Tali assunzioni avranno luogo mediante lo scorrimento della graduatoria della prova scritta di esame del concorso pubblico, bandito con decreto dei Capo della Polizia del 18 maggio 2017, per il quale, preciso, che l'Amministrazione ha già operato lo scorrimento della graduatoria sino all'ultimo degli idonei non vincitori. Lo scorrimento ulteriore riguarda dunque i candidati non idonei, ma che hanno superato con esito positivo la sola prova scritta.
  Attesa la pressante esigenza di incrementare, con la massima possibile rapidità, i servizi di prevenzione e di controllo del territorio, l'articolo 11 del citato decreto semplificazione prevede una modalità di scorrimento di precedenti graduatorie, «sostitutiva» di un nuovo concorso e, in quanto tale, assoggettata agli stessi requisiti che sarebbero previsti per un nuovo bando.
  In questo caso, però, gli stessi candidati, che hanno già superato la prova scritta in parola, dovranno essere in possesso dei nuovi e più rigorosi requisiti introdotti (di età e di titolo di studio) nel quadro del riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia, dai decreti legislativi n. 95 del 2017 quindi antecedente all'insediamento dell'attuale Governo e n. 126 del 2018.
  Al riguardo preme evidenziare come tale scelta assicuri la possibilità di assumere personale più idoneo per garantire maggiore professionalità nell'impiego operativo, in una società in continua e veloce evoluzione.
  I nuovi requisiti prevedono, infatti, l'abbassamento dell'età utile e titoli di studio più qualificanti, al pari delle scelte operate dalle altre Forze di polizia.
  Per quel che concerne il tema sollevato dagli On.li interroganti, si conferma che è in atto un ampio contenzioso, sia in sede giurisdizionale che amministrativa. Sono stati presentati n. 143 ricorsi giurisdizionali, che riguardano 2.347 ricorrenti, e n. 22 ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, a nome di 396 ricorrenti.
  Ad oggi gli Organi giurisdizionali aditi hanno emanato 61 decreti monocratici e 96 ordinanze di accoglimento dell'istanza cautelare. In particolare il T.A.R. Lazio ha ammesso con riserva 1.372 ricorrenti, ad effettuare gli accertamenti dell'efficienza fisica e dell'idoneità psicofisica, «in ragione del già avviato svolgimento delle stesse». Lo stesso T.A.R. non si è pronunciato sulla fondatezza giuridica della domanda e, soprattutto, non ha disposto, per alcuno dei ricorrenti, l'avvio al corso di formazione.
  In esecuzione delle citate ordinanze 1.178 ricorrenti sono stati quindi avviati alla verifica dei requisiti di efficienza fisica, psicofisica e attitudinale.
  Per altro verso, lo stesso Giudice amministrativo ha anche respinto 8 richieste cautelari di sospensione, riferibili a 298 ricorrenti, che non avevano riportato il punteggio richiesto.Pag. 44
  Sulla questione, il 24 luglio scorso, si è espresso, con parere, il Consiglio di Stato.
  Il citato Consesso ha rilevato che il concorso originariamente indetto si è definitivamente concluso con l'approvazione della graduatoria di merito.
  La disposizione (articolo 11, comma 2-bis, decreto-legge del 14 dicembre 2018 n. 35, già citato) che ha autorizzato le modalità di assunzione in parola, pertanto, «non ha inciso su un concorso ancora in essere», ma ha indetto una nuova procedura in modo semplificato «per dichiarate esigenze di speditezza dell'azione amministrativa».
  Il Consiglio di Stato ha avuto modo anche di sottolineare che le due procedure concorsuali rimangono distinte, e che tale autonomia «non viene meno per effetto del ricorso alla graduatoria provvisoria relativa al concorso ormai esaurito». Di conseguenza, la previsione dei nuovi requisiti introdotti, «appare coerente».
  Al riguardo, secondo il Consiglio di Stato, «tenuto conto del vincolo normativamente imposto», l'Amministrazione «non avrebbe potuto disporre altrimenti».
  Il parere in questione difende anche il carattere non discriminatorio del limite di età fissato, avendo ritenuto del tutto comprensibile e condivisibile che il legislatore individui limiti massimi di età, in ragione della peculiarità dell'attività addestrativa, nelle procedure di assunzione in una forza di polizia.