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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 novembre 2019
269.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO

7-00326 Frassinetti, 7-00358 Piccoli Nardelli e 7-00363 Fusacchia: Per la promozione di iniziative nelle scuole e nelle università per il trentennale dell'abbattimento del Muro di Berlino (9 novembre).

RISOLUZIONE APPROVATA
(TESTO UNITARIO DELLE RISOLUZIONI FRASSINETTI, PICCOLI NARDELLI E FUSACCHIA)

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   premesso che:
    il giorno della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989, ha segnato una svolta nella storia dell'Europa, aprendo la strada a un processo di integrazione continentale che ha permesso mobilità delle persone, scambio di merci, incontro di culture e in definitiva rafforzamento della democrazia e consolidamento delle libertà fondamentali;
    con la caduta del muro e la conseguente apertura delle frontiere da parte della Germania orientale cadeva infatti uno dei simboli della «guerra fredda»;
    il muro che circondava Berlino ovest e divideva in due la città era stato costruito nell'agosto 1961, per bloccare il passaggio ad Ovest dei cittadini che risiedevano nelle aree orientali. Solo 28 anni dopo nel novembre 1989, dopo settimane di disordini, e dopo la contemporanea destabilizzazione degli altri Paesi della «cortina di ferro», il Governo della Germania est arrivò alla decisione che il Muro sarebbe stato abbattuto «ab sofort» «da subito», cambiando così la storia d'Europa;
    il Muro di Berlino non divise solo una città o solo il popolo tedesco, ma rappresentò per tanti anni una ferita nel cuore dell'Europa impedendo quello scambio tra le persone e tra i popoli che fonda e consolida la libertà;
    per capire il significato che il Muro ha assunto nell'immaginario collettivo dell'Occidente è sufficiente ricordare la conclusione del discorso che il presidente americano John Kennedy pronunciò il 26 giugno 1963 a Berlino, dall'alto di un'impalcatura nei pressi della porta di Brandeburgo: «[...] Tutti gli uomini liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino. Ecco perché, come uomo libero, sono orgoglioso di gridare Ich bin ein Berliner, sono un berlinese»;
    i maggiori organi di stampa, proprio in occasione del trentesimo anniversario, in questi giorni ricordano quegli anni attraverso le parole di molti esponenti del mondo culturale di allora;
    la caduta del muro di Berlino non è parte della sola storia nazionale tedesca, ma patrimonio storico di tutti gli europei;
    il prossimo 9 novembre ricorre il trentennale della caduta del Muro di Berlino;
    lo ricordano in Italia con eventi ed approfondimenti di studio l'Ambasciata di Germania in Italia e le realtà italiane che lavorano nel campo delle relazioni tra i due Paesi: una settimana di celebrazioni dal 6 al 13 ottobre dal titolo «Non Farmi Muro» per raccontare in Italia la Germania di oggi e di ieri attraverso oltre 100 eventi organizzati in più di 20 città, concerti, mostre, spettacoli e incontri tematici per celebrare i valori rappresentanti dalla caduta del Muro di Berlino e dalla fine Pag. 37della divisione europea: la democrazia e la libertà, la fratellanza e la visione di un futuro comune tra diverse nazioni, tutti principi che oggi sono radicati nell'europeismo;
    lo ricordano le grandi fondazioni culturali tedesche che, a 30 anni dalla riunificazione, riflettono sulla nostra identità europea sospesa fra memorie divise e sfide comuni;
    la città di Berlino è stata trasformata in una mostra a cielo aperto per celebrare, il 9 novembre prossimo, i 30 anni dalla caduta del Muro con Installazioni artistiche, stazioni audio, conferenze e concerti organizzati in vari punti della città, con il coinvolgimento di associazioni, artisti, architetti, designer e musicisti, e con una mostra arricchita da documenti biografici, numerosi cimeli di quegli anni e supporti audiovisivi;
    in base alla legge n. 61 del 15 aprile 2005 il 9 novembre è stato dichiarato Giorno della libertà quale ricorrenza, secondo le parole della stessa legge, «dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione dei Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo»;
    il trentesimo anniversario della caduta del muro deve rappresentare un'importante occasione di riflessione e approfondimento tra le istituzioni, nel mondo intellettuale, culturale e nelle scuole al fine di illustrare i valori della democrazia e della libertà, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che la memoria riveste nel progresso umano;
    il 9 novembre 1989 sancisce anche l'avvio dell'importante fase di concertazione e cooperazione europea; si è avviato il progetto europeo di pacifica convivenza tra i popoli e di integrazione anche giuridica tra i Paesi europei, con l'armonizzazione delle linee guida delle loro legislazioni nazionali;
    la caduta del Muro riunisce le due Berlino e libera il pezzo di Europa che per decenni era finito dietro la Cortina di ferro, segnando il passaggio da un'epoca all'altra;
    vicende come quelle del muro di Berlino, ai ragazzi di oggi possono apparire lontane, ma sono ancora vive nella coscienza dell'Europa, e dimostrano che i muri e le chiusure dell'ideologia o nell'egoismo sono soluzioni artificiose e di corto respiro, fonte di grandissime lacerazioni e sofferenze umane, e che la soluzione ai problemi complessi delle società contemporanee va trovata nel dialogo, nella cooperazione tra le persone e nella cooperazione tra i popoli;
    sarebbe di grande importanza rendere attuale presso le giovani generazioni la memoria di quel decisivo avvenimento storico, che ha rappresentato per milioni di persone il giorno della «ritrovata libertà» dopo decenni di dittatura imposta in nome del comunismo nei Paesi del cosiddetto socialismo reale, in modo che i ragazzi di oggi comprendano appieno la valenza storica, politica, e culturale della caduta del muro di Berlino: la memoria della caduta del muro non può quindi limitarsi a celebrazioni di mera forma e al racconto di cosa successe, ma deve essere alimentata attraverso un'interpretazione che ne chiarisca lo spirito e la valenza pan-europea: valenza che dovrebbe essere promossa anche aiutando le giovani generazioni europee a vivere esperienze condivise,

impegna il Governo:

   a) in occasione delle celebrazioni del trentennale della Caduta del Muro di Berlino, il prossimo 9 novembre, a promuovere in tutte le scuole di ogni ordine e grado, anche attraverso l'invio di specifiche circolari, iniziative per l'applicazione della predetta disposizione legislativa quali l'organizzazione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di manifestazioni pubbliche, cerimonie, studi, convegni e momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione su quanto accaduto e a promuovere la realizzazione di percorsi, Pag. 38nel corrente anno scolastico, finalizzati ad illustrare i valori della democrazia e della libertà, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che la memoria riveste nel progresso umano;
   b) a favorire, nei prossimi mesi, attraverso il coinvolgimento diretto delle scuole, soprattutto secondarie, fasi di elaborazione e realizzazione di progetti didattici, in modo tale da far conoscere ai giovani di oggi le testimonianze dirette e le più efficaci opere storiografiche e letterarie in grado di mantenere viva nelle nuove generazioni la consapevolezza dell'altissimo costo umano, civile e culturale di quegli anni;
   c) a promuovere, nei prossimi mesi, progetti che prevedano incontri e stage presso università, associazioni o enti culturali, per approfondire l'importanza storica della caduta del Muro;
   d) a promuovere e sostenere, anche attraverso l'invio di specifiche circolari, la proiezione presso gli istituti scolastici di filmati, anche attraverso il portale ufficiale di Rai scuola, della caduta del Muro;
   e) ad incoraggiare le università italiane, nel pieno rispetto della loro autonomia, ad organizzare dibattiti, seminari, approfondimenti che coinvolgano gli studenti iscritti ai diversi corsi di laurea, non solo afferenti alle discipline umanistiche o alle scienze sociali;
   f) a continuare ad assicurare, nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente e nel pieno rispetto dell'autonomia universitaria, il potenziamento dei programmi di scambio e mobilità con altri Paesi europei riservati a studenti e docenti, a valere in particolare sui fondi comunitari, per far sì che l'esperienza di vita e di studio in un'altra città fuori dai confini nazionali contribuisca, presso le giovani generazioni, a sviluppare il senso di quella cittadinanza europea.
(8-00047) «Frassinetti, Piccoli Nardelli, Fusacchia».