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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 febbraio 2020
318.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica. C. 2325 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 162 del 2019, recante «Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica»;
   ricordato che il provvedimento reca disposizioni di proroga di termini riguardanti l'adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi (articolo 3, comma 5), la deroga ai limiti alle spese di personale impiegato nel territorio di Matera (articolo 7, comma 3, lettera a), il l'agevolazione fiscale inerente alla sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo (articolo 10, comma 1) nonché i contributi per la rottamazione di veicoli inquinanti (articolo 12, commi 1 e 2);
   evidenziato che alcune proroghe, contenute nell'articolo 15, si riferiscono a termini relativi ad interventi emergenziali, quali il crollo del ponte Morandi di Genova, gli eventi sismici avvenuti in provincia di Campobasso dal 16 agosto 2018, nella Regione Abruzzo nell'aprile 2009 e in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto il 20 e 29 maggio 2012; a tale ambito si connette anche la disposizione dell'articolo 29, volta a consentire il rimborso di imposte a favore dei soggetti colpiti dal sisma che ha interessato la Sicilia orientale nel dicembre 1990;
   viste le disposizioni recate dall'articolo 13, concernenti la rete stradale e autostradale, che intervengono sul differimento del termine per l'adeguamento delle tariffe (comma 3), sul contenzioso Anas e sul contratto di programma 2021-2025 tra la medesima ANAS e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   vista altresì la proroga (di cui all'articolo 16) del termine per la nomina di un Commissario incaricato di sovraintendere agli interventi sulla rete viaria della Regione Siciliana;
   preso atto delle disposizioni recate dall'articolo 24, che differiscono il termine per alcune assunzioni di personale presso il Ministero dell'ambiente e incrementano l'autorizzazione di spesa per la gestione, il funzionamento e la nuova istituzione di aree marine protette;
   segnalato, infine, che l'articolo 35 introduce una disciplina, derogatoria rispetto a quella prevista dal Codice dei contratti pubblici, finalizzata a regolare i casi di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Sugli esiti della Conferenza COP25 e sulla Conferenza dell'Unione Interparlamentare di Madrid svoltesi a Madrid nel mese di dicembre 2019.

RELAZIONE

  La Cop 25 di Madrid. Una delegazione parlamentare delle Commissioni Ambiente di Senato e Camera ha preso parte, su invito del Ministro dell'Ambiente, al Segmento ministeriale della 25a Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è svolta Madrid dal 2 al 15 dicembre (Segmento ministeriale 10-13 dicembre). La COP 25, che avrebbe dovuto tenersi a Santiago del Cile, a causa dei disordini nel Paese sudamericano è stata spostata a Madrid, sempre sotto la presidenza cilena.
  Per il Senato è stata designata a far parte della delegazione italiana, guidata dal Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, la senatrice Pasqua Labbate (M5S), componente della Commissione Ambiente, mentre per la Camera hanno partecipato il Presidente della Commissione Ambiente, Alessandro Benvenuto (Lega) e l'onorevole Chiara Braga (PD), componente della medesima Commissione. È stato inoltre designato a partecipare all'incontro tematico dell'Unione interparlamentare l'onorevole Antonio Federico (M5S).
  I nodi del negoziato. Come ogni anno dal 1995, le delegazioni di 197 Paesi si sono riunite per negoziare modalità e strategie per ridurre le emissioni di gas serra e fronteggiare i cambiamenti climatici.
  La COP 25 si è posta in particolare l'obiettivo di rafforzare il consenso internazionale su alcuni temi prioritari:
   attuazione dell'articolo 6 dell'Accordo di Parigi sui meccanismi di mercato, concepito per incrementare l'ambizione delle azioni di mitigazione fornendo ai Paesi un sistema che consenta di utilizzare il mercato del carbonio e i meccanismi di «emission trading», come quello europeo, per adempiere e incrementare gli obblighi di riduzione delle emissioni. I Paesi in via di sviluppo, guidati in particolare dal Brasile, sono contrari a una declinazione stringente dei principi previsti dall'Accordo di Parigi e ritengono che i crediti generati nel sistema precedente debbano transitare nel nuovo sistema nella loro totalità. L'Unione europea e i Paesi più industrializzati ritengono invece che l'utilizzo di crediti di carbonio dei periodi precedenti possa inflazionare il mercato del carbonio e determinare una diminuzione dell'ambizione. Inoltre i Paesi in via di sviluppo insistono particolarmente su un aumento delle risorse per finanziare per l'adattamento;
   i requisiti previsti per «la trasparenza» nell'attuazione degli impegni presi ai sensi dell'Accordo di Parigi. Con riferimento alla trasparenza, ovvero al sistema di rendicontazione dei dati sulle emissioni di gas serra, al monitoraggio degli NDCs (nationally determined contributions) e al supporto finanziario previsto dall'Accordo di Parigi, il negoziato è proceduto estremamente a rilento per via della forte opposizione del gruppo G77 e in particolare della Cina;
   il tema della «perdita e danno» e la revisione del meccanismo internazionale di Varsavia (WIM). Si tratta di un meccanismo nato nel 2013 per migliorare la conoscenza e la comprensione di approcci globali di gestione del rischio, rafforzare il dialogo tra le parti e accrescere l'azione di Pag. 72sostegno e i finanziamenti ai Paesi in difficoltà;
   la parità di genere e i cambiamenti climatici;
   l'innalzamento dell'ambizione per l'azione climatica.

  Le difficoltà della COP 25 e del processo multilaterale sono state ovviamente legate anche alla preannunciata notifica alle Nazioni Unite da parte statunitense del ritiro dall'Accordo di Parigi. Gli USA sono stati rappresentati da una ’’doppia’’ delegazione, espressione delle divisioni interne sul tema dei cambiamenti climatici: una tecnica, guidata dall'Ambasciatrice Marcia Bernicat, e una politica, guidata dalla Speaker della Camera Nancy Pelosi.
  Esiti della COP 25. Al termine di lunghi e controversi negoziati la Conferenza di Madrid si è conclusa con una serie decisioni, adottate secondo la procedura del consenso, che tuttavia non hanno risolto i nodi centrali del negoziato, ovvero l'articolo 6 dell'Accordo di Parigi sui meccanismi del mercato di carbonio e la questione della trasparenza, rimandando la loro definizione alla prossima COP 26 di Glasgow che avrà una doppia presidenza italiana e britannica (la Pre-Cop infatti si svolgerà a Milano).
  Nella «Chile Madrid Time for Action», la principale delle decisioni adottate, si ribadisce comunque l'appello a sforzi più ambiziosi da parte dei Paesi e si richiama la necessità urgente di aumentare i tagli alle emissioni e le attività di mitigazione e di rafforzare le azioni di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Il principale risultato della Conferenza è stato dunque l'appello ai Paesi che fanno parte dell'accordo di Parigi a presentare e/o rivedere i loro target in materia di lotta ai cambiamenti climatici (Nationally Determined Contributions – NDCs) in modo da riflettere «la massima ambizione possibile».
  Nella Decisione si richiama inoltre l'impegno da parte dei Paesi sviluppati a mobilitare, a partire dal 2020, 100 miliardi di dollari all'anno per venire incontro alle necessità dei Paesi in via di sviluppo. Tra i risultati della COP 25 vi è anche l'approvazione del Piano per l'azione di genere dedicato alla promozione dei diritti delle donne e della loro rappresentazione e partecipazione nelle politiche climatiche.
  Si sono registrati alcuni progressi, inoltre, per la revisione del meccanismo di Varsavia (WIM) su «perdita e danni» associati agli impatti dei cambiamenti climatici. A Madrid si è decisa infatti la creazione di un gruppo di esperti in materia di perdite e danni che definirà ulteriormente le modalità di sostegno ai Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
  Tra le reazioni critiche sulla COP 25 di Madrid si segnala quella del Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che si è detto «deluso» dagli esiti della Conferenza esprimendosi nei seguenti termini: «La comunità internazionale ha perso un'occasione importante per affermare un'ambizione più decisa sulla mitigazione, l'adattamento ed il finanziamento per lottare contro la crisi climatica. Ma non dobbiamo arrenderci – ed io non mi arrendo. Sono più determinato che mai a lavorare perché il 2020 sia l'anno in cui tutti i Paesi si impegnino a fare quello che la scienza reputa necessario per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e per non aumentare la temperatura di più di 1,5 gradi».
  Il ruolo dell'Unione europea. Su molti dei temi in agenda si è dunque riproposta, seppur a geometria variabile, la biforcazione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo che sembrava essere stata superata con l'Accordo di Parigi. L'Unione europea, con l'adozione del Green Deal europeo l'11 dicembre scorso, che si è posto l'obiettivo delle neutralità climatica al 2050, e delle conclusioni del Consiglio Europeo il giorno successivo, ha sancito in maniera decisa la propria ambizione in materia climatica, delineando l'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica di qui al 2050 (seppur con la persistenza della opposizione polacca).
  Nell'arco della Conferenza, l'Unione europea, affiancata da numerosi partner, ha Pag. 73dunque cercato di condurre i negoziati verso un aumento dell'ambizione tanto in termini di mitigazione quanto di adattamento, tentando di assicurare anche la definizione di un solido sistema di regole in applicazione dell'Accordo di Parigi.
  Il ruolo dell'Italia. Nello scenario critico della COP 25 di Madrid l'Italia ha svolto un ruolo importante, inserendosi nel novero dei Paesi ambiziosi e promuovendo un'intesa coerente con lo spirito dell'Accordo di Parigi. Sarà compito della presidenza britannica della COP26 nel 2020, in partenariato con l'Italia affrontare le questioni ancora irrisolte. In ambito europeo l'Italia ha già centrato gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti fissati per il 2020 e ha rilanciato l'impegno verso traguardi più ambiziosi al 2030 con la proposta di Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), che tra l'altro prevede la chiusura delle centrali elettriche a carbone entro il 2025.
  L'Italia si è inoltre impegnata ad elaborare, entro la fine del prossimo anno, un'ulteriore strategia per la neutralità climatica di lungo termine al 2050 e la COP26 costituirà un'occasione importantissima per valorizzare anche le nostre eccellenze del settore privato e del mondo della ricerca.
  Una particolare importanza è stata data dall'Italia nel corso della COP 25 di Madrid al tema della formazione e alla introduzione nel sistema scolastico italiano, annunciata dall'allora Ministro Fioramonti, dell'obbligatorietà dell'educazione ambientale.

  Attività della delegazione parlamentare
  Oltre ai lavori del Segmento ad alto livello della COP i parlamentari hanno partecipato a diversi incontri ed eventi paralleli della Conferenza.
  Si richiamano, in particolare, i seguenti appuntamenti:
   10 dicembre. La Delegazione parlamentare italiana ha incontrato, presso la sede della Camera dei deputati del Parlamento spagnolo, l'omologa delegazione del Senato francese, i cui membri fanno parte della Commissione sullo sviluppo sostenibile. Durante l'incontro sono state scambiate opinioni e informazioni sui comuni temi di interesse parlamentare, tra i quali: le politiche climatiche, i provvedimenti per promuovere l'economia circolare, le pratiche di riciclaggio dei materiali inquinanti, la leva fiscale quale strumento per rafforzare la transizione ecologica, l'importanza della cultura e del ruolo della scuola nella diffusione di nuovi modelli di comportamento e stili di vita orientati alla sostenibilità. Dopo un proficuo scambio di vedute, l'incontro bilaterale si è concluso con l'auspicio di attivare un costante scambio di informazioni e documenti e di trovare nuove occasioni di incontro tra i due Parlamenti.
  Presso la stessa sede la Delegazione ha partecipato alla Giornata parlamentare annuale sul cambiamento climatico organizzata dall'Unione interparlamentare. Hanno partecipato oltre 100 legislatori provenienti da 30 Paesi del mondo. Introdotto dalla Presidente dell'Unione interparlamentare Gabriela Cuevas l'incontro è stato articolato in due diverse sessioni che hanno affrontato il tema dell'emergenza climatica e degli impegni nazionali per mitigare l'emissione di gas serra alla luce delle evidenze scientifiche.
  A margine della sessione di lavoro la delegazione ha svolto un incontro privato con la presidente Cuevas. In quella sede è stata supportata la richiesta italiana – già avanzata con una formale lettera del Presidente della Camera Roberto Fico – di svolgere a Roma nel 2020 la consueta riunione interparlamentare che precede la COP del 2020, nel quadro di un accordo di partenariato con il Regno Unito, in base al quale si svolgerà a Glasgow la COP 26, mentre l'Italia ospiterà una serie di eventi preparatori quali la «pre-COP» e la «youth COP». La presidente Cuevas ha manifestato pieno appoggio a tale richieste ove essa sia condivisa dai partner britannici, che le risulta aver anche loro proposto l'organizzazione di eventi in ambito parlamentare. Non potendo in questo senso svolgere ruoli decisionali, in quanto Pag. 74il suo mandato è in scadenza, ha comunque rimarcato la piena condivisione dell'iniziativa italiana, che non era al momento possibile confrontare con il Regno Unito, assente all'evento per il concomitante impegno elettorale interno.
  Di particolare interesse è risultata la sessione di lavoro con l'intervento di esperti quali Jeffrey Sachs, direttore del Centro per lo sviluppo sostenibile della Columbia University, e Hans-Otto Pörtner, professore e co-presidente dell'IPCC, il comitato scientifico delle Nazioni Unite che si occupa di cambiamento climatico. Il primo ha in particolare messo in evidenza la miope e fallimentare politica statunitense attuale, esortando le istituzioni democratiche europee a reagire in funzione di un impegno mondiale che costringa l'attuale presidente Trump a ritornare sui suoi passi.
  Nel corso del dibattito sono intervenute numerose delegazioni. L'onorevole Antonio Federico ha presentato la suddetta proposta di svolgere nel 2020 in Italia l'incontro interparlamentare sul cambiamento climatico, considerata la co-presidenza italiana e inglese della COP 26.
  Presso la sede della COP parte della delegazione ha partecipato all'incontro con Al Gore, ex Vice-presidente degli Stati Uniti e figura di internazionale di rilievo per la sensibilizzazione sui temi ambientali, il quale ha ribadito nel corso del suo intervento l'urgenza dell'azione per contrastare i cambiamenti climatici e ha rilevato come il mondo economico sia sempre più orientato verso una transizione ecologica che modificherà notevolmente negli anni prossimi i modelli di produzione e consumo a livello globale. La Delegazione ha partecipato poi a un incontro ad Alto livello su Action for Climate Empowerment, dedicato in particolare al coinvolgimento dei giovani sulle tematiche ambientali e climatiche, in cui sono intervenuti, tra gli altri il Ministro pro tempore dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa e l'ex Segretario di Stato Usa John Kerry. Successivamente la delegazione ha partecipato all'incontro dell'iniziativa Connect for climate – «We Are Action – Young People Leading the Way», svoltosi presso il padiglione italiano della COP 25, anch'esso dedicato alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle questioni climatiche.
  La Delegazione ha poi incontrato il Ministro Costa per un aggiornamento sulla COP 25 e sul processo negoziale in atto e sul ruolo svolto dall'Italia, anche in previsione della COP 26 del 2020 in cui il nostro Paese deterrà la co-presidenza insieme al Regno Unito. Durante l'incontro, a cui ha preso parte la dottoressa Federica Fricano, focal point nazionale della Convenzione sul cambiamento climatico, sono stati illustrati i principali nodi negoziali della COP 25 e lo stallo cui si è venuta a trovare la Conferenza in relazione soprattutto ai temi del mercato del carbonio e della trasparenza. Il Ministro ha inoltre presentato le attività italiane durante la COP 26 del 2020, mettendo in rilievo l'organizzazione della «pre-COP», la «COP dei giovani» (che in Italia vedrà la sua prima edizione) e un evento speciale sull'Africa.
  Nel corso della serata la Delegazione ha partecipato a un ricevimento dell'ambasciata italiana in Spagna a cui hanno presenziato diversi esponenti della comunità italiana a Madrid.
   11 dicembre. La Delegazione ha fatto visita al padiglione della COP che ha ospitato, accanto alle attività istituzionali, le iniziative, eventi ed esposizioni dei rappresentanti della società civile, delle organizzazioni non governative e delle imprese.
  Successivamente la Delegazione ha seguito la sessione plenaria dedicata alla valutazione delle azioni compiute dalle parti nel periodo pre 2020, ovvero precedente alla entrata in vigore dell'Accordo di Parigi, durante il quale sono state evidenziate le criticità e le prospettive del processo negoziale e della transizione dal periodo relativo al protocollo di Kyoto e alla sua estensione temporale e l'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi.
  Nel padiglione italiano si è svolto poi l'evento organizzato dall'Università Bocconi di Milano intitolato «Brands and sustainability: why companies should be Pag. 75proactive in climate change», dedicato alle iniziative per la sostenibilità di alcune importanti imprese italiane. L'iniziativa punta a riunire i marchi più attivamente impegnati in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu. A fare da capofila i gruppi Cnh Industrial, Cremonini, Lavazza e Unes Supermercati. Per dimostrare la concretezza dell'impegno, ogni impresa aderente contribuirà attivamente così da costituire un primo fondo comune per sostenere i progetti che saranno individuati nel 2020. È stato specificato che tale iniziativa rappresenta un primo passo di una collaborazione che dovrà crescere nel tempo, attraverso progetti concreti e la partecipazione di nuove aziende che aderiscano a questo progetto.
  La Delegazione ha poi partecipato a un evento ad alto livello sull'azione climatica nel quale è intervenuto il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e l'astronauta italiano Luca Parmitano, collegato dalla Stazione spaziale internazionale. In seguito la Delegazione ha partecipato alla sessione plenaria del Segmento ministeriale durante la quale è intervenuto il Ministro dell'Ambiente italiano, il quale ha ribadito l'impegno dell'Italia ad innalzare l'ambizione per conseguire gli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e ha citato tra le azioni rilevanti la recente approvazione definitiva da parte del Parlamento del cosiddetto «decreto clima».
   12 dicembre. La Delegazione ha partecipato, presso il padiglione italiano, all'evento su «Cambiamento climatico e mobilità umana», promosso dall'Agenzia italiana della cooperazione allo sviluppo. In quella sede il Ministro Costa ha riaffermato il significativo ruolo che l'Italia affida a tale forma di partecipazione dell'Italia ai progetti che prestano particolare attenzione all'ambiente. Nel corso dell'evento è stato trasmesso il documentario «Lac» del regista Mahamat-Saleh Haroun ambientato in Chad dove alcune donne si ingegnano per contrastare la presenza di plastica nel lago dove pescano abitualmente.
  Sempre in quella sede si è poi svolto l'evento «Modi innovativi di creare ambienti resilienti», organizzato dal Ministero e da «Connect for climate – Action in Africa», al quale è intervenuto anche Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell'UNCCD. Nell'occasione sono stati ricordati gli accordi internazionali dell'Italia con 18 Paesi africani, principalmente nell'area del Sahel. È stata al riguardo anche illustrata l'ambiziosa iniziativa de «La Grande Muraglia Verde».
  Infine, la Delegazione ha assistito ad un evento di particolare risonanza presso il padiglione europeo, al quale ha preso parte Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo della CE responsabile del Green Deal europeo all'evento «Colmare il divario – Sforzi per accrescere l'ambizione nei NDCs di tutte le Parti e il ruolo delle foreste», che ha significativamente rappresentato il piano europeo di riduzione fino all'azzeramento delle emissioni entro il 2050.