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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 febbraio 2020
333.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00699 Ascari: Sul rafforzamento delle strutture e della dotazione di personale della Questura di Modena.

TESTO DELLA RISPOSTA

  l'Onorevole Ascari richiama l'attenzione del Governo sulla questione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella città di Modena e nella sua provincia, manifestando preoccupazione per il diffondersi dei fenomeni criminali. Chiede pertanto al Ministro dell'interno l'adozione di iniziative volte a rafforzare i presidi delle Forze dell'ordine presenti sul territorio.
  Desidero innanzi tutto assicurare che il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, con frequenza regolare, svolge apposite riunioni nel corso delle quali, attraverso analisi sempre aggiornate del contesto generale, sono individuate e aggiornate le strategie, e le linee guida da sviluppare in sede tecnico-operativa per le attività di controllo svolte dalla Forze di polizia.
  Il Piano di controllo integrato della Città, che segue le linee generali del Piano di controllo della provincia approvato dal Prefetto, è stato sviluppato con l'obiettivo di intensificare ulteriormente l'azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti, all'immigrazione irregolare e, nel complesso, a tutti quei fenomeni in grado di creare allarme o pregiudizio per la sicurezza.
  Le politiche della sicurezza urbana sono da parecchi anni al centro del rapporto tra Stato e Autonomie locali nella città di Modena. Ricordo, infatti, che sulla scorta del progetto «città sicure» della Regione Emilia Romagna, proprio Modena ha visto la firma nel 1998 del primo protocollo d'intesa tra Sindaco e Prefetto per «la sperimentazione di nuove modalità di relazione finalizzate alla realizzazione di iniziative coordinate per un governo complessivo della sicurezza nella città».
  La ricerca di sinergie in grado di costituire fattore moltiplicatore della garanzia della sicurezza si è consolidata nel tempo anche attraverso il «Patto per Modena Sicura», rinnovato lo scorso dicembre.
  La nuova versione del Patto testimonia l'attenzione e il dinamismo di tutti gli attori coinvolti nella gestione dei vari aspetti della sicurezza urbana.
  C’è la volontà non solo di consolidare i risultati positivi ottenuti nel passato, ma di fare ancora meglio. In una logica di sicurezza integrata, si intende dare nuovo impulso all'azione di prevenzione e repressione dei reati, da parte delle Forze di polizia, e alla riqualificazione urbana, da parte dell'Amministrazione comunale.
  Si tratta di un ulteriore rilancio teso a creare un contesto generale di maggiore sicurezza, nel solco già avviato delle iniziative di sicurezza partecipata, attraverso la promozione di momenti di confronto con i vari settori della rappresentanza cittadina, dai lavoratori alle organizzazioni datoriali, dalle categorie professionali ed economicamente produttive alle varie associazioni espressione delle singole realtà locali.
  È una strategia d'intervento che ha già prodotto nel tempo risultati assolutamente positivi, permettendo di rinsaldare i legami con la comunità, e ridimenzionare, al contempo quel sentimento di insicurezza e isolamento urbano, proprio al centro delle analisi che condussero allo sviluppo del citato progetto «città sicure».Pag. 17
  In tale contesto, in materia di prevenzione della criminalità predatoria, che più da vicino colpisce e preoccupa i cittadini; si colloca anche l'istituzione dell’«Action Day», giornata in cui il tema dei furti in appartamento è posto all'attenzione delle associazioni degli inquilini, della proprietà edilizia e degli amministratori di condominio, e che prevede, tra l'altro, la distribuzione di materiale illustrativo e informativo presso diversi centri di aggregazione.
  Sempre in un'ottica di sicurezza partecipata ricordo anche il Protocollo per il controllo di vicinato, sottoscritto con il comune di Modena, che dal suo avvio, nel maggio del 2017, ha coinvolto in modo attivo, nel solo capoluogo, quasi 2000 cittadini, organizzati in circa 50 gruppi di vicinato, costantemente in contatto con la Polizia municipale e con le Forze dell'ordine.
  Gli aspetti della sicurezza presi in considerazione dalle istituzioni, non potevano non riguardare, nella provincia, i locali pubblici ed in particolare le discoteche, luoghi frequentati dalla fasce più giovani della popolazione.
  In quest'ambito due Protocolli, stipulati con le organizzazioni dei gestori delle discoteche e con gli istituti di vigilanza, stanno restituendo risultati positivi, grazie anche alla particolare attenzione che il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha voluto imprimere al programma delle verifiche e dei controlli, attuato con l'impegno di Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, Polizie Municipali e Amministrazioni comunali, in collaborazione con i gestori stessi delle discoteche.
  Per quanto concerne, infine, la questione dell'organico nelle Forze dell'ordine presenti sul territorio, rappresento che la Questura di Modena dispone, di 353 unità, a fronte di una previsione organica di 365.
  Un ulteriore incremento di 10 unità di personale riguardante i ruoli degli assistenti e agenti è programmato a breve.
  Quanto, infine, alla richiama classificazione della Questura di Modena, il 15 febbraio scorso è entrato in vigore il decreto del Presidente della Repubblica 5 dicembre 2019, n. 171, (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2020), con il quale è stata rimodulata l'individuazione delle Questure sedi di particolare rilevanza, alle quali, in considerazione delle specifiche esigenze operative e funzionali, sono preposti dirigenti generali di pubblica sicurezza.
  Dette sedi di particolare rilevanza sono indicate dalle Tabelle A e B, allegate al provvedimento, tra le quali, al momento non rientra la città di Modena.

Pag. 18

ALLEGATO 2

5-00978 Fregolent: Sull'utilizzo della fascia tricolore da parte di esponenti dell'amministrazione comunale di Torino in occasione di una manifestazione No Tav.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto evidenziato nell'interrogazione, risulta confermato che l'allora Vice Sindaco di Torino, Guido Montanari, ha partecipato alla manifestazione Tav dell'8 dicembre 2018, indossando la fascia tricolore, unitamente ad altri amministratori comunali.
  Tale circostanza è stata anche documentata da alcune fotografie pubblicate l'8 dicembre 2018, sull'edizione online del quotidiano  Corriere della Sera.
  La Prefettura di Torino, in merito all'uso della fascia tricolore, ha evidenziato che non sono emerse segnalazioni successive all'evento.
  La stessa Prefettura ha rappresentato che storicamente in Val di Susa, i Sindaci partecipano ai cortei «No TaV» con la fascia tricolore. Allo stesso tempo ha segnalato che alla manifestazione «Si TaV» del gennaio dell'anno scorso, svoltasi a Torino, anche i Sindaci che vi hanno aderito hanno indossato la predetta fascia.
  Desidero qui ricordare che il Ministero dell'interno, relativamente all'uso della fascia tricolore da parte del Sindaco, già con circolare del 4 novembre 1998, ha fornito specifiche indicazioni sull'impiego del distintivo, anche al fine di uniformarne l'uso su tutto il territorio nazionale.
  La circolare evidenzia che l'uso della fascia tricolore da parte del soggetto che rappresenta la comunità locale, si caratterizza per il suo valore altamente simbolico. L'alto ruolo istituzionale svolto dal sindaco ne impone, pertanto, un uso corretto e conveniente.
  Tale dovere è rinvenibile anche da quanto disposto dall'articolo 54 della Carta costituzionale, che, nell'imporre a tutti i cittadini il dovere di fedeltà alla Repubblica, statuisce per gli amministratori l'ulteriore dovere di adempiere con disciplina ed onore le funzioni ad essi affidate.
  La già citata circolare del Ministero dell'interno evidenzia anche che, nell'uso corrente, si è affermata la consuetudine che il sindaco indossi la fascia in tutte le occasioni ufficiali, in qualunque veste intervenga. In tale contesto, allorquando il sindaco sia assente o impedito temporaneamente, l'utilizzo della fascia spetta solo al vicesindaco, fatte salve specifiche disposizioni di settore, come ad esempio nel caso della celebrazione di matrimoni.
  In sostanza, gentile onorevole, la fascia tricolore secondo l'indicazione della circolare sopra richiamata, dovrebbe essere indossata nell'ottica della rappresentanza dell'intera collettività e, quindi, non andrebbe, in generale, esibita in manifestazioni di parte o divisive. Ovviamente il tutto non può che essere rimesso alla valutazione e alla responsabilità in particolare del Sindaco, rappresentante dell'ente e dell'intera comunità locale.

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ALLEGATO 3

5-02034 Gariglio: Sugli scontri avvenuti in occasione di una manifestazione pubblica a Torino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Anche il primo maggio dello scorso anno, in occasione della Festa dei lavoratori, si è svolta a Torino la tradizionale manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
  All'evento hanno partecipato circa 35.000 persone che, dopo essersi concentrate in piazza Vittorio Veneto, hanno sfilato per le vie cittadine per giungere in Piazza San Carlo, ove i rappresentanti sindacali hanno svolto i loro interventi.
  In coda al corteo si sono posizionati i componenti dei vari movimenti di dissenso, quantificati in circa 2000 unità, con in testa gli esponenti del centro sociale Askatasuna, seguiti da aderenti al movimento «no TaV», nonché da studenti appartenenti a diversi collettivi («Manituana», «C.U.A. e «Last»), da sostenitori della Federazione Anarchica Italiana ed, infine, da militanti dell'area anarchica insurrezionale.
  Già di prima mattina, circa un centinaio di antagonisti del centro sociale Askatasuna si sono presentati in piazza Vittorio Veneto col chiaro intento di anticipare gli altri partecipanti e posizionarsi alla testa del corteo.
  La presenza di personale delle Forze dell'ordine, in servizio sul posto, ne ha contenuto le iniziali intenzioni, garantendo in tal modo ai sindacati e agli esponenti politici di porsi alla testa del corteo, come previsto dagli organizzatori della manifestazione.
  Intorno alle ore 09.00 il folto gruppo dei movimenti di dissenso, si è avvicinato con fare provocatorio ai contingenti dei Reparti delle Forze dell'ordine, ivi schierati per evitare loro di entrare in contatto con il corteo.
  Quando il corteo ha iniziato a muoversi, i citati gruppi antagonisti hanno svolto una serie di azioni di disturbo. Hanno dapprima imposto al furgone utilizzato dal partito Liberi e Uguali di essere oltrepassato da quello di Askatasuna e, successivamente hanno tentato di oltrepassare anche il gruppo del Partito Democratico. In questo specifico frangente si sono resi protagonisti di aggressioni, anche fisiche, nei confronti, sia del personale del servizio d'ordine del partito, che di alcuni attivisti ed esponenti politici.
  Nell'occasione i reparti delle forze dell'ordine si sono prontamente frapposti al fine di contenere l'irruenza dei sodalizi antagonisti ed evitare che la situazione potesse degenerare.
  Analoga azione di contenimento si è resa necessaria all'arrivo del corteo in pazza San Carlo al fine di evitare che i gruppi di antagonisti potessero entrare in piazza ed interrompere il regolare svolgimento della manifestazione.
  Al tentativo posto in essere di sfondare il cordone appositamente predisposto, le forze dell'ordine hanno dovuto far ricorso ad azioni di alleggerimento, anche per limitare il lancio di bottiglie, di aste di bandiere ed altri oggetti contundenti, di cui si erano trovate ad essere bersaglio.
  Solo alla fine degli interventi ufficiali dei rappresentanti sindacali è stato permesso l'ingresso in Piazza San Carlo ai movimenti antagonisti che hanno poi tenuto un comizio.Pag. 20
  A seguito di quanto accaduto la Questura di Torino ha deferito all'Autorità Giudiziaria 46 militanti dell'area antagonista che in occasione del corteo si sono resi responsabili, a diverso titolo, dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e possesso di strumenti atti ad offendere.
  Nell'avviarmi alla conclusione desidero ancora una volta metter in evidenza come la gestione dell'ordine pubblico in occasione di manifestazioni di piazza sia assicurata dalle Forze dell'ordine, con il massimo impegno e professionalità, mantenuta sempre a livelli elevati grazie anche alla specifica attività di formazione, dedicata all'apprendimento delle tecniche operative da impiegare in situazione di stress e in scenari operativi complessi.
  Alle forze dell'ordine, pertanto, desidero rivolgere un sincero ringraziamento. Con il loro impegno quotidiano danno sempre prova di grande dedizione e attenzione alla tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico, contribuendo a garantire l'esercizio dei diritti fondamentali all'intera collettività.