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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 maggio 2020
362.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO

Schema di aggiornamento 2018-2019 del contratto di programma 2017-2021 – Parte investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa (Atto n. 160).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni),
   esaminato lo schema di aggiornamento 2018-2019 del contratto di programma 2017-2021, Parte investimenti, tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa (A.G. 160),
  premesso che:
   lo schema di aggiornamento 2018/2019 al contratto di programma 2017-2021, Parte investimenti è stato assegnato alla Commissione in data 11 febbraio 2020;
   con l'approvazione del precedente CdP-I 2012-2016 il contratto di programma – Parte investimenti non comprende più gli interventi di manutenzione straordinaria, disciplinata ora dalla parte servizi, ma si riferisce al completamento delle opere in corso e all'avvio di opere prioritarie per l'ammodernamento e lo sviluppo dell'infrastruttura e al miglioramento dei livelli di sicurezza;
   al fine di permettere prontamente gli interventi di messa in sicurezza delle linee, non previste nel precedente contratto di programma 2012-2016 – Parte investimenti, questa Commissione ha espresso il 25 ottobre 2018 il parere favorevole allo schema di contratto 2017-2021, dando seguito, con grande senso di responsabilità ed in tempi particolarmente celeri, all’iter di approvazione dello schema in esame;
   il contratto di programma 2017-2021 – Parte investimenti, che il presente schema intende aggiornare, è stato sottoscritto da RFI e MIT rispettivamente in data 20 dicembre 2018 e 28 gennaio 2019, approvato con decreto interministeriale del 7 marzo 2019 e registrato dalla Corte dei conti il 9 maggio 2019, al termine di un lungo iter nel corso del quale questa Commissione ha formulato un parere recante 5 condizioni e 55 osservazioni;
   l'articolo 3, comma 2, del contratto di programma 2017-2021 – Parte investimenti dispone che, a decorrere dall'anno successivo alla sottoscrizione, su richiesta di ciascuna Parte ed a seguito di interventi legislativi che abbiano un impatto modificativo e/o integrativo sui contenuti sostanziali del contratto, le Parti provvederanno alla stipula di uno specifico Atto di aggiornamento al contratto stesso;
   lo schema di aggiornamento in discussione è stato predisposto sia per tenere conto degli interventi normativi successivi alla stipula del contratto, sia delle modifiche alle risorse finanziarie intervenute nel medesimo periodo. Contiene dunque modifiche sostanziali e pertanto segue l’iter previsto dalla legge 14 luglio 1993, n. 238, come modificata dall'articolo 15, comma 1-bis, della legge 4 dicembre 2017 n. 172, che prevede in questo caso il parere delle competenti Commissioni parlamentari,

  considerato che:
   al fine di procedere tempestivamente, il MIT ha proceduto ad un singolo schema di aggiornamento per le annualità 2018 e Pag. 562019 del contratto di programma – Parte investimenti, approvato con la delibera CIPE n.36 del 24 luglio 2019;
   lo schema dell'aggiornamento prevede una variazione in aumento dei finanziamenti, per un valore complessivo di circa 15.863,21 milioni di euro, a fronte di una riduzione di risorse per circa 503,31 milioni di euro. Pertanto si registra un saldo dei finanziamenti pari a +15.359,9 milioni di euro;
   il valore del portafoglio progetti dell'aggiornamento 2018/2019 del contratto di programma 2017-2021 è pari a 79.197,87 milioni di euro in crescita di 13.240,37 milioni euro rispetto ai 65.957,49 milioni di euro del contratto di programma 2017-2021. Il differenziale discende dal saldo incrementale sopra ricordato (+15.359,9 milioni di euro) ridotto delle risorse relative alle opere ultimate (pari a 2.119,54 milioni di euro);
   sulla base dell'esame svolto, la Commissione ha apprezzato la maggiore attenzione riguardo alle disparità territoriali ancora presenti nel nostro Paese rispetto ai precedenti contratti di programma – Parte investimenti;
   i Capi di Stato e di Governo europei hanno assunto fin dall'ottobre 2014 l'obiettivo di ridurre le emissioni nazionali e la Commissione Europea persegue una strategia volta a fare dell'Europa il primo continente a impatto climatico zero, tramite un Green deal europeo, in base al quale si ritiene fondamentale completare la transizione di abbandono dell'uso dei combustibili fossili nei trasporti,

  auspicato che:
   si proceda celermente all'aggiornamento 2020 del CdP-I, avviando anche i lavori per l'aggiornamento 2021, in modo tale da poter iniziare a programmare lo schema di contratto 2022-2026;
   si prosegua verso un cambiamento decisivo sul fronte del rilancio del trasporto merci ferroviario e dell'intermodalità, sul quale il nostro Paese sconta ancora un grave ritardo, ponendo al centro dello sviluppo della rete i nodi intermodali per una migliore accessibilità a porti, interporti ed aeroporti;
   si continui a dare priorità all’upgrading infrastrutturale e tecnologico della rete, finalizzato al miglioramento della sicurezza ferroviaria;
   prosegua il programma di valorizzazione turistica delle ferrovie minori, che già vede nell'attuale Schema di Aggiornamento uno stanziamento di 114 milioni di euro,

  visto che:
   nell'audizione del 6 maggio 2020 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è stata comunicata la volontà del Governo di inserire in un nuovo decreto-legge per l'emergenza da coronavirus una norma contenente l'approvazione del presente aggiornamento al contratto di programma MIT-RFI, in deroga alle procedure di approvazione attualmente vigenti, per consentire un immediato avvio degli investimenti previsti dal contratto di programma, ai fini del rilancio dell'economia italiana;
   si ritiene di conseguenza di formulare il presente parere dando unicamente indicazioni di ordine generale e riservandosi fin d'ora la Commissione di approvare un atto di indirizzo al Governo che contenga puntuali indicazioni circa gli interventi e le priorità da mettere a base della prossima negoziazione contrattuale con RFI sul piano degli investimenti,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) si persegua nell'azione di messa in sicurezza attraverso lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie, delle opere d'arte, ponti, viadotti, sottovie, nonché alla riqualificazione e messa a norma delle Pag. 57gallerie, dell'intera rete nonché all'ammodernamento e alla riqualificazione delle stazioni ferroviarie;
   b) si proceda, ove possibile, con una rivisitazione dei raddoppi di linea prevedendo, per le future progettazioni, dei raddoppi selettivi, anziché un raddoppio integrale;
   c) sia data priorità agli interventi di elettrificazione e/o all'applicazione di tecnologie «zero emission» al fine di sostituire i mezzi ferroviari ancora oggi alimentati a combustibili fossili, privilegiando le parti di territorio che ne sono completamente sprovviste o dando priorità alla sperimentazione nelle tratte in cui vi siano in programma progetti di elettrificazione;
   d) si proceda al completamento della rete AV/AC su tutto il territorio nazionale, con priorità nelle regioni in cui non è ancora presente e lungo le grandi direttrici che attraversano il Mezzogiorno italiano;
   e) si valuti di dare priorità all'upgrading infrastrutturale e tecnologico della rete, garantendo ai cittadini infrastrutture efficienti e sicure e una migliore quantità e qualità dei servizi ai pendolari, con particolare riferimento ai nodi urbani e garantendo a tutti i territori un'agevole accessibilità alle linee di AV/AC;
   f) si valuti l'adeguamento della rete TEN-T nonché il potenziamento dei collegamenti ai porti ed agli interporti anche in riferimento agli standard del treno europeo al fine di migliorare la logistica e lo switch modale, prioritariamente ai corridoi nazionali già previsti;
   g) si valuti l'opportunità di creare apposite aree di sosta per treni di merci pericolose, in particolare sulle direttrici di ingresso nei valichi e in prossimità dei nodi urbani, oltre al potenziamento delle sottostazioni di alimentazione delle linee aeree che tengano conto dei maggiori assorbimenti dei treni pesanti e della maggiore frequenza dei treni;
   h) si valuti l'opportunità di creare binari e aree protette negli scali e nelle stazioni di confine, al fine di consentire in sicurezza le operazioni di riparazione e ripristino del materiale rotabile, incluso quello adibito al trasporto delle merci pericolose;
   i) al fine di favorire ed incentivare la mobilità sostenibile, siano adottate le opportune iniziative volte alla programmazione e realizzazione presso le principali stazioni ferroviarie di specifiche aree destinate al parcheggio custodito delle biciclette;
   l) siano intensificati gli investimenti per proseguire con l'opera di eliminazione dei tanti passaggi a livello in esercizio sulle linee secondarie e regionali, dato che essi rappresentano una grave criticità sia per la sicurezza sia per la regolarità dell'esercizio ferroviario;
   m) si valuti la possibilità di procedere ad una ricognizione sullo stato delle ferrovie turistiche, destinando prioritariamente le risorse al ripristino delle condizioni di circolabilità sulle linee individuate dalla legge 9 agosto 2017, n. 128, e sulle ulteriori linee indicate dalle regioni;
   n) al fine di rendere un adeguato servizio di collegamento ferroviario via mare fra la penisola e la Sicilia e garantire il principio della continuità territoriale e il diritto alla mobilità, visto l'articolo 47, comma 11-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, si valuti l'opportunità di prevedere investimenti specifici per l’upgrading infrastrutturale dei nodi urbani, garantendo un adeguato collegamento navale per i più moderni convogli ferroviari (passeggeri e merci) oltre l'impiego di mezzi navali veloci;
   o) sia garantito il rispetto della cosiddetta clausola del 34 per cento per l'assegnazione delle risorse in conto capitale alle Regioni del Mezzogiorno e mantenuto il criterio di riparto del Fondo per lo sviluppo e la coesione che prevede l'assegnazione dell'80 per cento delle risorse alle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento alle aree del Centro-Nord.