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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2020
395.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01910 Zolezzi: Sull'attività della Fondazione Palazzo Te a Mantova.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Zolezzi, chiede «...quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per rivedere la normativa che regola la gestione dei beni culturali anche non direttamente amministrati dal Ministero...».
  Vorrei premettere che la Fondazione Palazzo Te ha tra i propri obiettivi statutari quello di promuovere la conoscenza, l'interpretazione e la positiva percezione di Palazzo Te, della città di Mantova, della sua storia e della sua attualità presso il pubblico locale, nazionale e internazionale. Per raggiungere tale scopo la Fondazione dovrà gestire il complesso monumentale di Palazzo Te e delle opere in esso custodite.
  Al fine di inquadrare correttamente la fattispecie della gestione «privataû» di un bene pubblico destinato alla fruizione, occorre tenere presente che il Codice dei beni culturali e del paesaggio contempla diverse ipotesi di concessione in uso di beni culturali appartenenti a soggetti pubblici, che trovano la propria disciplina negli articoli 57-bis, 106 e 112, che peraltro trovano applicazione in aderenza al principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione.
  In particolare, per la Fondazione Palazzo Te, la disciplina più opportuna appare quella contemplata dall'articolo 51-bis.
  Quest'ultima trova applicazione nei casi in cui si intenda attuare la valorizzazione in senso proprio (ossia ai sensi dell'articolo 6 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) di un bene appartenente al c.d. demanio culturale, laddove non possa farsi riferimento né alle particolari forme di partenariato pubblico-privato previste dall'articolo 112, né al solo istituto generale della concessione di uso individuale di cui all'articolo 106 dello stesso Codice.
  L'applicazione delle suddette disposizioni avviene comunque nella comune cornice costituita dalle disposizioni generali dettate nella Parte Prima del Codice, e in particolare:
   (i) dell'articolo 2, comma 4, in base al «quale i beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e sempre che non vi ostino ragioni di tutela»;
   (ii) dell'articolo 6, che declina la valorizzazione come l'insieme delle attività «dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica» al fine di promuovere lo sviluppo della cultura (comma 1), stabilendo, inoltre, che «La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale» (comma 3);
   (iii) dell'articolo 7, comma 2, in base al quale «Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali perseguono il coordinamento, l'armonizzazione e l'integrazione delle attività di valorizzazione dei beni pubblici».

  Si consideri inoltre l'evoluzione in atto del quadro normativo concernente la valorizzazione del patrimonio culturale che ha visto l'emersione di ulteriori norme di Pag. 113cooperazione, poste al di fuori del Codice di settore, intervenute a regolare i rapporti tra pubblico e privato in materia, quali ad esempio quelle relative alle speciali forme di partenariato pubblico-privato del Codice dei contratti pubblici e alla possibilità di valorizzazione dei beni immobili pubblici da parte dei soggetti appartenenti al Terzo Settore.
  L'atto di concessione deve essere adottato nel rispetto del complesso di cautele degli articoli del Codice. L'atto di concessione è infatti subordinato alle prescrizioni e le condizioni del Soprintendente. Dette prescrizioni sono trascritte nei registri immobiliari. Inoltre, l'eventuale inosservanza, da parte del concessionario, delle prescrizioni e condizioni suddette, è sanzionata con la revoca della concessione o la risoluzione del contratto, senza indennizzo.
  In termini generali, alla luce delle stringenti procedure e controlli illustrati, posso rassicurare l'onorevole interrogante circa il fatto che la normativa di settore garantisce pienamente che l'eventuale partecipazione dei privati alla gestione del patrimonio culturale è conforme alle finalità di tutela e di valorizzazione costituzionalmente affidate a questa Amministrazione.

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ALLEGATO 2

5-03361 Baldini: Sul complesso museale di Capodimonte

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Baldini, ha richiesto quali iniziative il Ministero intenda intraprendere per la salvaguardia del Complesso monumentale di Capodimonte anche con riferimento alle potenzialità artigianali.
  A tale proposito il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte ha precisato che il complesso di Capodimonte, nato nel 2014 dall'unione del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, è un articolato intreccio di eccellenze, quali le risorse paesaggistiche, botaniche, storico-artistiche, architettoniche e di attività produttive, storicamente radicate. Si sviluppa su una superficie di 134 ettari, all'interno della quale sono presenti la Reggia, che custodisce 47 mila opere d'arte esposte su tre piani, per un totale di 124 sale, con collezioni che vanno dal XII secolo all'arte contemporanea e ben 17 edifici risalenti al XVIII- XIX secolo, originariamente a servizio delle attività produttive del Territorio.
  Ed in effetti la Direzione, nel corso di questi anni, sta affrontando la difficile sfida di trasformare il sito in un attrattore non soltanto per i turisti, ma anche e soprattutto per la comunità locale.
  L'ambizioso progetto che si intende perseguire è quello di trasformare la Reggia - Museo in un Campus Culturale multidisciplinare, che prevede un rilancio congiunto della Reggia e del Bosco. A tal fine, per la tutela e la valorizzazione della Reggia, del Bosco e degli edifici in esso ubicati, è stato immaginato un MasterPlan, presentato al Ministro nel febbraio del 2016 e successivamente confermato ed approvato nel settembre 2019, finanziato con uno stanziamento di 105 milioni di euro.
  Purtroppo Capodimonte, pur avendo caratteristiche uniche nel suo genere in Italia, ha in comune con gli altri luoghi della cultura del nostro Paese, importanti carenze di organico.
  Le attuali 145 unità reggono il funzionamento dell'intera struttura unitamente al personale di supporto ALES e a pochi consulenti privati che tuttavia, come noto, non possono assumere responsabilità formali ed incarichi di RUP. Figura notoriamente indispensabile soprattutto per le procedure relative agli interventi finanziati con fondi CIPE ed FSC.
  In attesa che le nuove procedure concorsuali completino il loro iter e che si perfezionino ulteriori iniziative di reclutamento di personale, la mancanza di personale in tutti i profili e aree si attesta sulle 88 unità.
  Quali misure alternative, ma non sostitutive adottate dall'istituto, per far fronte alla carenza di personale, si possono annoverare:
   un'organizzazione più efficace del lavoro, con la creazione di una struttura di team, in modo da consentire una rapida circolazione delle informazioni ed una maggiore distribuzione delle competenze;
   la definizione di una diversa e più razionale organizzazione degli spazi lavorativi, accorpando gli uffici per competenze e che tenga quanto più conto possibile delle esigenze espresse dagli stessi dipendenti;Pag. 115
   il ricorso al Servizio Civile, agli stages con le Università, al progetto «Alternanza Scuola Lavoro», agli accordi con l’Ècole du Louvre, l'Accademia di Belle Arti di Napoli, l'istituto di Studi Politici di Parigi (Sciences Po);
   l'associazione «American Friends of Capodimonte» che finanzia una collaborazione della durata di due anni di un curatore statunitense che ha così modo di studiare da vicino le collezioni ed entrare in contatto con la realtà museale italiana, introducendo, a sua volta, l'uso della lingua inglese nella conduzione del lavoro;
   l'incarico ex articolo 7 del decreto legislativo n. 165 del 2001 conferito a seguito di un concorso per titoli e colloquio, ad un professionista, per la direzione della digitalizzazione del patrimonio artistico e la realizzazione delle fotografie ad alta definizione disponibili per la consultazione del sito internet;
   gli incarichi individuali di lavoro autonomo della durata biennale ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 165 del 2001 per la costituzione di una segreteria tecnica ed in particolare, di uno specialista nell'area legale amministrativa e di uno specialista per il supporto giuridico amministrativo ai contratti pubblici;
   ai sensi dell'articolo 7 comma 6 del decreto legislativo n. 165 del 2001 l'incarico professionale per attività di supporto al Dipartimento curatoriale, cura e gestione delle collezioni, studio-didattica e ricerca del Museo di Capodimonte, della durata biennale;
   oltre al personale di supporto ALES presente negli Uffici del Museo e Reai Bosco di Capodimonte, che fornisce un valido e prezioso sostegno all'attività amministrativa, il personale di vigilanza fornito dalla medesima società;
   il servizio di vigilanza non armata presso il Parco e Real Bosco di Capodimonte tramite il MEPA, ai sensi dell'articolo 31 comma 11 del decreto legislativo n. 50 del 2016, con l'impiego di 4 vigilanti durante la settimana e di 6 vigilanti nel fine settimana, affinché sia garantita e l'apertura in sicurezza del Bosco;
   al fine di agevolare il lavoro del personale di vigilanza ed accoglienza e contemporaneamente garantire l'apertura di tutti gli spazi museali, l'installazione di un sofisticato sistema di videosorveglianza ed i lavori di adeguamento alla Centrale Operativa di Controllo. Tutto il personale ha ricevuto idonea formazione all'utilizzo del nuovo sistema.

  Purtroppo la carenza di organico che interessa tutto il Ministero non ha a tutt'oggi consentito una positiva conclusione dei procedimenti di interpello avviati dalla Direzione del Museo.
  Dalla data della presentazione dell'atto parlamentare ad oggi, onorevole Baldini, sono accaduti fatti a lei ben noti che non hanno consentito una dinamica accelerazione di tutte quelle attività che ci eravamo prefissati di porre in essere per dare corpo e operatività alla riforma del Ministero.
  Abbiamo ripreso i lavori e li completeremo.
  Concludo con un cenno all'istituto Superiore Statale «Giovanni Caselli», che ovviamente dipende dal Ministero dell'istruzione.
  Nel Comitato Scientifico dell'istituto siede tuttavia quale componente il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte; egli sostiene il Dirigente scolastico nel progetto teso ad incrementare il livello artistico dell'istituto, attraverso la collaborazione con artisti di fama internazionale. Una collaborazione spontanea e naturale che non potrà che accrescere le potenzialità del complesso.
  Vorrei rammentare che, nel quadro di tale collaborazione, sono state già realizzate:
   la mostra «Whisper Only to You» (12/10/2019-13/01/2020), la prima personale in Italia dell'artista sud-coreana Yeesookyung, che ha utilizzato, anche porcellane create dagli studenti;
   la mostra dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava, dal titolo «Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli» (06/12/2019-10/05/2020), con l'esposizione di ceramiche Pag. 116realizzate dal grande architetto presso il forno del «Caselli» destinate ad essere esposte a Pasqua nella chiesa di San Gennaro, all'interno del Bosco;
   nel bookshop della mostra «Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica» (21 settembre 2019-30 settembre 2020) sono esposte creazioni degli studenti.

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ALLEGATO 3

5-03466 Gallo: Sulle istituzioni concertistico-orchestrali.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Premetto che, ai sensi dell'articolo 28 della legge n. 800 del 1967, le istituzioni concertistico-orchestrali hanno il compito di promuovere, agevolare e coordinare attività musicali che si svolgano nel territorio delle rispettive Province. In base a tale disposizione, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, sentita la Commissione Consultiva per la Musica, può con proprio decreto riconoscere la qualifica di «istituzione concertistica orchestrale» alle istituzioni con complessi stabili o semistabili a carattere professionale che svolgono annualmente almeno cinque mesi di attività. Il riconoscimento è effettuato su istanza dell'organismo interessato, che ritiene di essere in possesso dei requisiti previsti appunto dall'articolo 28 della legge n. 800 del 1967 nonché dall'articolo 19 del DM 27 luglio 2017, per poter accedere al finanziamento statale a valere sul Fondo unico per lo spettacolo.
  L'accesso al contributo statale a valere sul Fondo unico per lo spettacolo avviene a seguito di apposita istanza (progetto triennale e programma annuale) presentato dell'organismo già «riconosciuto» quale Istituzione concertistico-orchestrale con apposito decreto ministeriale.
  L'articolo 19 del decreto ministeriale del 27 luglio 2017 prevede infatti, per l'accesso al contributo FUS alcuni requisiti specifici, in particolare:
   a) lo svolgimento nell'anno di almeno 5000 giornate lavorative, come definite nell'allegato D del predetto DM 27 luglio 2017;
   b) La presenza di organico orchestrale costituito, in misura non inferiore al 50 per cento, da personale inserito stabilmente con contratti a tempo indeterminato o determinato nell'organico medesimo, con riferimento alle giornate lavorative;
   c) l'impiego di almeno 35 elementi d'orchestra per non meno del sessanta per cento del programma presentato;
   d) lo svolgimento di almeno 55 concerti in minimo cinque mesi di attività;
   e) entrate annuali da enti territoriali o altri enti pubblici non inferiori al quaranta per cento del contributo ministeriale.

  Concludo precisando che, ai sensi dell'articolo 21, comma 2 del decreto ministeriale 27 luglio 2017, la Direzione Spettacolo già finanzia con fondi FUS, sentita la competente Commissione Consultiva per la Musica, i complessi strumentali giovanili che abbiano presentato progetti triennali a valere sul triennio 2018 - 2020. Per il citato triennio risultano già finanziati sette organismi dislocati in sei regioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia e Toscana).
  Questo dell'avvio di un percorso virtuoso che inizi dai complessi strumentali giovanili ben potrebbe essere la fase iniziale per lo sviluppo di istituzioni concertistiche orchestrali che acquisiscano poi i requisiti necessari per l'accesso al contributo.
  Ribadisco un fatto ben noto ovvero che in base alla legge n. 800 del 1967, Ordinamento degli enti lirici e delle attività musicali, lo Stato considera l'attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione Pag. 118musicale, culturale e sociale della collettività nazionale ed è per la tutela e lo sviluppo di tali attività che lo Stato stesso interviene con idonee provvidenze per incoraggiare iniziative e progetti. Occorre però che le iniziative e i progetti siano espressione delle dinamiche sociali e culturali delle realtà in cui sorgono. Solo così possono essere effettivamente volano di crescita di quella collettività.
  Si conviene con l'onorevole interrogante sul disequilibrio a svantaggio delle regioni del Sud che scontano spesso, così come in altri settori, una minor fruizione delle iniziative culturali in generale e musicali in particolare.
  L'attività di promozione è uno degli obiettivi del Ministero. Rammento che l'articolo 5 della legge 175/2017 ha ampliato la platea dei soggetti operanti nel settore dello spettacolo ammessi a ricevere il sostegno di privati attraverso erogazioni liberali che danno diritto, all'erogante, di usufruire del credito di imposta del 65 per cento, il cosiddetto «Art Bonus». L'agevolazione è riconosciuta per le erogazioni effettuate a sostegno, tra gli altri soggetti, delle Istituzioni concertistico orchestrali.
  Anche qui purtroppo alcune Regioni restano in una posizione svantaggiata rispetto alle altre nonostante l'attività di promozione.
  Una apposita sezione del sito della Direzione generale dello Spettacolo aggiorna continuamente le istituzioni interessate non solo dei termini entro i quali le domande di accesso ai contributi ordinari del Fondo Unico dello Spettacolo vanno presentate ma anche di tutte le novità di contributi extra FUS che, ciclicamente possono essere previsti da norme straordinarie, fornendo opportuni chiarimenti.

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ALLEGATO 4

5-04151 Perantoni: Sulla valorizzazione della civiltà nuragica e prenuragica.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Perantoni chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere in atto per la promozione e valorizzazione del patrimonio nuragico e prenuragico in Sardegna.
  Le premetto, onorevole Perantoni, che la relazione al riguardo sarebbe molto lunga pertanto, se lei è d'accordo, io ometterei i dettagli delle relazioni tecniche trasmesse dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro e dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, che la competente Direzione ha recepito e assunto come proprie, fornendole l'elenco degli interventi ed il loro importo in una scheda a parte.
  Il patrimonio archeologico della Sardegna riveste un'importanza particolare in ragione del suo stato di conservazione e dell'estrema densità dei monumenti sul territorio, conservatisi grazie alla ridotta antropizzazione della regione, eccezion fatta per le aree urbane e per le loro periferie, e all'assenza di fenomeni di natura sismica. Nella complessa e pluri-stratificata occupazione del territorio, i fenomeni dell'ipogeismo funerario del Neolitico e lo sviluppo della civiltà nuragica nell'età del Bronzo hanno lasciato testimonianze materiali e monumentali di rilievo eccezionale e peculiare rispetto al panorama nazionale e mediterraneo. Un patrimonio archeologico di tale consistenza richiede un impegno importante di risorse umane ed economiche per provvedere alla manutenzione e alla conservazione di siti e monumenti e per dare corso ad attività di valorizzazione. L'impegno delle Soprintendenze Archeologia, belle arti e Paesaggio nella tutela, nella conservazione e nella valorizzazione dei monumenti archeologici è costante e si sostanzia in numerosi interventi di tutela e valorizzazione intrapresi a valere su diverse tipologie di fondi messi a disposizione, anche nell'ambito delle attività legate agli interventi pubblici o di pubblica utilità, e grazie alla collaborazione con gli Enti locali.
  Si forniranno nelle schede i dettagli delle attività intraprese dalle sopracitate Soprintendenze e si riferisce inoltre quanto segue.

Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna.

  A fronte di un elevato numero di siti archeologici gestiti (le aree archeologiche di pertinenza della Soprintendenza di Cagliari sono 24, gestite e organizzate con servizi di accompagnamento e visite guidate, i musei civici archeologici sono 21), insistono nei territori di competenza un consistente numero di siti archeologici interrati o altri oggetto di intervento che richiedono una costante attività di sorveglianza in collaborazione con le altre istituzioni preposte, nonché interventi di manutenzione e conservazione, per i quali la Soprintendenza mette a disposizione le competenze tecniche e in taluni casi anche le risorse economiche. Nell'ambito dell'Attività Pag. 120di divulgazione la Soprintendenza cura ogni anno l'edizione della rivista Quaderni di archeologia (diventata digitale e pertanto facilmente accessibile), e supporta le iniziative volte alla conoscenza di larga diffusione. A titolo esemplificativo si cita il supporto fornito per la realizzazione di trasmissioni televisive durante il periodo dell'emergenza epidemiologica, anche sulle reti nazionali.
  La Soprintendenza promuove anche convegni scientifici e pubblicazioni editoriali. Il volume «Antonio Taramelli e l'archeologia della Sardegna», che da conto degli interventi del medesimo convegno tenutosi ad Abbasanta nel maggio del 2019, doveva essere presentato a Roma nei mesi scorsi, e sarà proposto al pubblico appena le disposizioni relative al Covid-19 lo consentiranno.

Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.

  La Soprintendenza è impegnata nella collaborazione istituzionale con la Regione Autonoma Sardegna, dal 2006 dotata del Piano Paesaggistico Regionale, che prevede la co-pianificazione con gli Uffici periferici del MiBACT per l'individuazione e per le misure di protezione relative ai beni culturali sia rispetto al PPR, sia per quanto riguarda l'adeguamento dei Piani Urbanistici Comunali al PPR stesso. Grazie a tale attività tutte le presenze archeologiche note (ivi inserite) vengono protette con rigide disposizioni che fanno parte integrante delle norme dei PUC.
  Il lavoro di censimento e di inserimento di beni archeologici non può dirsi ancora completato, e sono infatti molto frequenti le nuove scoperte di siti e monumenti ancora non noti, frutto di segnalazioni o di osservazioni effettuate nel corso dei sopralluoghi da parte del personale preposto, che devono quindi essere favoriti, nonostante le difficoltà organizzative e le scarse risorse a disposizione. Tra gli esiti di sopralluoghi e verifiche si segnala purtroppo anche la scoperta e la segnalazione di scavi clandestini.
  Per quanto attiene all'individuazione dei beni archeologici, dal 2009 all'anno in corso i decreti di tutela del territorio di competenza, solo per i monumenti preistorici e protostorici, ammontano a ben 163.
  Numerosi sono inoltre i decreti in istruttoria, per i quali è stato avviato il procedimento o sono in fase conclusiva.
  Nell'ambito dell'Attività di divulgazione e valorizzazione, per quanto riguarda la condivisione dei risultati dei lavori e degli studi con le comunità locali e con la comunità scientifica, l'attività didattica con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, l'accoglimento di stage e tirocini universitari la Soprintendenza è da sempre impegnata e testimonianza di ciò sono le esperienze, gli eventi e le manifestazioni di cui si da notizia sul sito web e sulla pagina ufficiale Facebook.
  A titolo esemplificativo si riportano i dati comunicati per il controllo di gestione del terzo quadrimestre del 2019, l'ultimo prima dell'emergenza sanitaria, periodo in cui la Soprintendenza ha direttamente organizzato in collaborazione con numerosi partner istituzionali 12 mostre e 34 eventi e manifestazioni per il pubblico a tema archeologico. Le attività didattiche e per il pubblico e l'organizzazione di mostre si sono protratte fino ai giorni immediatamente a ridosso della chiusura per l'emergenza, sempre con puntuale riscontro sul sito web e sulla pagina Facebook della Soprintendenza.
  Per quanto riguarda l'emergenza sanitaria, allo stato attuale sono proprio queste ultime attività che risentono delle limitazioni imposte dalle disposizioni sul distanziamento sociale. Sono in fase di studio forme differenti di attività, privilegiando quelle da svolgersi all'aperto e per un numero limitato di partecipanti, al fine di non interrompere il contatto con il pubblico e con il territorio.
  Il costante impegno all'informazione e alla promozione del territorio non solo è proseguito mediante i canali ufficiali sopra citati, ma è stato fortemente incrementato nel corso dell'emergenza, favorendo l'interazione e la partecipazione diretta del Pag. 121pubblico con la rubrica «CondividiAMO la bellezza», promuovendo numerose iniziative online di istituti e luoghi della cultura nazionali e regionali, tra i quali si veda l'iniziativa, ripresa dal Museo Nazionale di Villa Giulia, #lartetisomigliaSardegna.
  A seguito della fase 2, all'avvio delle riaperture di istituti e luoghi della cultura e alla ripresa dei cantieri sui beni culturali è stata data puntuale comunicazione e risalto sulla pagina, con un grande coinvolgimento di pubblico. A titolo di esempio si segnala che negli ultimi 28 giorni, dal 22 maggio al 18 giugno, la pagina ha raggiunto circa 90.000 utenti e registrato 27.000 reazioni sui 48 post pubblicati.
  Il lavoro agile svolto durante l'emergenza ed in parte ancora in essere fino a nuove disposizioni ha consentito di assicurare lo svolgimento di tutti i procedimenti che possono essere trattati a distanza. Nella fase attuale sono riprese le attività sul territorio e si stanno seguendo i vari cantieri che in vario modo riguardano i beni di competenza.
  Nel complesso quadro degli impegni, solo brevemente riassunto, tuttavia, è doveroso sottolineare che le Soprintendenze operano in una situazione di costante depauperamento delle risorse umane in servizio, che, come abbiamo già evidenziato anche in questa sede, interessa tutti gli Uffici del Ministero ed al quale si sta ponendo parziale rimedio con le recenti assunzioni di funzionari di varie qualifiche tecnico-scientifiche, estremamente qualificati.
  È in corso, infatti, un importante piano di assunzioni avviato nel 2019 ed interesserà, appunto, il triennio 2019/2021 e che, si prevede, potrà ovviare alle difficoltà degli Uffici che operano sul territorio.
  Concludo precisando, con riguardo all'impegno assunto dal Governo nell'ordine del giorno 9/2305/205 che, come apparirà evidente nelle schede degli interventi, sono stati ingenti i finanziamenti di progetti realizzati ai sensi della legge 190 del 2014 (pari a circa 3 milioni di euro)
  E con riguardo all'ordine del giorno 9/2461-AR/54, preciso che con il decreto-legge n. 34 del 2020 (c.d. Decreto Rilancio), all'articolo 184, è stato istituito, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2020, finalizzato alla promozione di investimenti e altri interventi per la tutela, la fruizione, la valorizzazione del patrimonio culturale. Su tale stanziamento ben potranno essere fatti valere anche i progetti riferiti al patrimonio nuragico e prenuragico.

pippo

  Interventi finanziati con fondi statali:
   Programma degli interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali da finanziare ai sensi dell'articolo 1, comma 338, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) anni 2016-2019 - importo euro 3.500.000,00 Sistema museale delle aree archeologiche della Sardegna centromeridionale - Carbonia, Iglesias, Cagliari e Oristano. Prevede la realizzazione di un itinerario con interventi nei seguenti siti: Cuccuru Nuraxi-Settimo San Pietro, Nuraghe Diana-Quartu Sant'Elena, Pani Loriga-Santadi, nuraghe Antigori-Sarroch, Comus-Cuglieri, anfiteatro-Sant'Antioco, pozzo nuragico di Is Pirois-Villaputzu, Santa Vittoria-Serri, Tharros-Cabras, Bithia-Domus de Maria, Monte Prama-Cabras; nuraghe Piscu-Suelli, nuraghe Santu Miali-Pompu;
   Programma Triennale ai sensi dell'articolo 1, commi 9 e 10 della L. 23/12/2014, n. 190 (206-208) - euro 1.500.000,00. Consolidamenti, restauro delle strutture archeologiche e valorizzazione del sistema dei siti e delle necropoli puniche della Sardegna meridionale finalizzati alla costituzione Pag. 122della candidatura alla lista dei siti UNESCO. Sono in corso di svolgimento interventi di scavo e restauro a Bithia-Domus de Maria, nella necropoli di Sant'Antioco, a Monte Sirai-Carbonia;
   Sistemazione dei siti e delle necropoli puniche della Sardegna meridionale. Programmazione interventi L. 232/2016, articolo 1, c. 140, rimodulazione DM 19/02/2018 euro 600.000. Sono in fase di appalto Vallermosa (SU), villaggio nuragico e pozzi sacri di Matzanni a Vallermosa, nuraghe di Domu e s'Orku di Sarroch, l'area di Mura Mannu a Tharros-Cabras;
   Cagliari, Area archeologica di Tuvixeddu. Intervento di messa in sicurezza, recupero, consolidamento e restauro. Euro 800.000. È in fase di progettazione e prevede l'acquisizione delle aree ancora in proprietà privata e il restauro delle tombe all'interno della necropoli;
   Programma interventi finanziato con le risorse derivanti dalla Legge 11/12/2016 n. 232, articolo 1 c. 140, approvato con decreto ministeriale 19/02/2018. Importo E 400.000,00. Lavori complementari. Cuglieri (OR), complesso paleocristiano di Comus;
   lavori di «Completamento dello scavo, consolidamento, restauro e valorizzazione ai fini della fruizione culturale turistica». L'appalto è quasi concluso;
   Pula. Area archeologica di Nara. Ripristino di strutture archeologiche danneggiate dagli eventi atmosferici del 10-11 ottobre 2018. Fondi di emergenza 2018. Piano stralcio degli interventi per la riduzione del rischio residuo e o il ripristino di strutture e infrastrutture pubbliche ai sensi del DPCM 27.02.2019. È in corso di esecuzione il restauro delle strutture danneggiate dagli eventi meteo marini del 2018.
   Cagliari - Intervento di pulizia, scavo e di trattamenti conservativi della struttura e delle decorazioni a stucco e dipinte della tomba romana e di decorazioni a stucco e dipinte di altre tombe monumentali della necropoli di Tuvixeddu. Fondi Arcus A.F. 2011, euro 300.000,00. L'intervento è in fase di completamento.

  Interventi a valere sull'Otto per mille:
   Area archeologica di Santa Maria delle Vittorie, nel territorio di Serri (SU). Scavo, consolidamento, restauro e valorizzazione del recinto delle feste. Euro 111.557,18. L'intervento è stato eseguito e si è in attesa dell'autorizzazione per l'utilizzo dei ribassi d'asta al fine di concludere l'intervento;
   Pula (Ca), Nora. Interventi finalizzati alla conservazione delle strutture antiche e al miglioramento della sicurezza e della fruibilità del sito (Euro 500.000,00). È in fase di gara. Sarà eseguito il restauro di alcuni degli edifici termali;
   Tharros. Cabras. Consolidamento delle mura di cinta dell'antica città punica dette ”Su Muru Mannu”. Otto per mille ell'Irpef a diretta gestione statale. decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 2016 di ripartizione dell'Irpef 2014. Importo Euro 414.293,00.

  Con i fondi della tutela archeologica la Soprintendenza sta eseguendo interventi di urgenza al fine di mettere in sicurezza i beni a rischio perdita, ottenendo anche importanti risultati scientifici. Si segnalano i saggi eseguiti:
   Mont'e Prama-Cabras che hanno consentito il recupero di nuove statue e modelli di nuraghe;
   lo scavo e il restauro di una domus romana venuta in luce a Cagliari, in via Corso Vittorio Emanuele, durante lavori stradali;
   i restauri effettuati nelle capanne di Su Nuraxi a Barumini e nel villaggio di Bruncu Maduli di Gesturi;
   i saggi archeologici in località Sa Cresiedda a Villasor, che hanno portato alla luce i resti di un insediamento pluristratificato;Pag. 123
   a Settimo San Pietro, in loc. San Giovanni è stata indagata una Villa romana con mosaico. E in corso il restauro di tre arcosoli a Sant'Antioco.

Complesso scultoreo di Mont'e Prama:
   sono in capo alla Soprintendenza tutte le procedure per la Delibera CIPE n. 93 del 03.08.2012.Punto n. 3: Progettazione e realizzazione dell'allestimento e dei contenuti museali (importo Euro 200.000). La Soprintendenza sta seguendo la realizzazione del progetto da parte dei tecnici incaricati cui fornisce anche l'opportuno supporto tecnico-scientifico;
   la Soprintendenza ha progettato con personale tecnico interno il restauro delle statue e modelli di nuraghe rinvenuti nelle indagini archeologiche condotte sul sito tra il 2014 e il 2016, che dal momento del rinvenimento a oggi sono sottoposti a un costante monitoraggio delle condizioni conservative unitamente alle statue già restaurate ed attualmente esposte. Il restauro si svolgerà presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza, di recente completamento e allestimento;
   si precisa inoltre che nell'ambito della programmazione finanziaria 2021-2030 sono state richieste risorse finanziarie che ammontano complessivamente a 4.950.000 Euro finalizzate alla valorizzazione delle aree archeologiche di Mont'e Prama, ivi compreso il complesso scultoreo di competenza, e di Tharros. Le attività che si prevede di realizzare consistono in interventi di restauro dei reperti mobili, restauro e consolidamento delle evidenze archeologiche in situ, scavo e messa in sicurezza dei percorsi di visita;
   la Soprintendenza è parte attiva del Progetto strategico «Archeologia di Mont'e Prama (2016-2018)»; Protocollo d'intesa autorizzato dalla Direzione Generale Archeologia (prot. n. 1811 del 26.02.2016) e sottoscritto il 15 marzo 2016 tra Soprintendenza, Università di Sassari, Consorziò UNO di Oristano, Comune di Cabras e Casa Circondariale di Oristano; Finanziamento Fondazione di Sardegna per tre annualità di £ 75.000 ciascuna. È stata svolta solo una delle tre campagne di scavo previste (settembre-ottobre 2017); nel 2018 e nel 2019 non sono state effettuati interventi di scavo, in quanto si attende che l'Università di Sassari comunichi l'avvio di scavi per l'annualità 2020;
   la Soprintendenza fornisce opportuno supporto tecnico al comune per i seguenti progetti: «Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di valorizzazione nei siti archeologici. Programmazione risorse annualità 2018. Missione 05 Programma 01 Capitolo SC03.5076 (Delib.G.R. n. 57/48 del 21.11.2018, Tabella 1). Intervento di scavo/restauro/valorizzazione del complesso archeologico di Mont'e Prama: euro 280.000,00, a favore del Comune di Cabras;
   Fondi Regionali, LR 48/2018, articolo 11, c. 15 (Legge di Stabilità). Intervento di adeguamento e valorizzazione del sito archeologico di Mont'e Prama: euro 500.000,00, a favore del Comune di Cabras.

  Si precisa che gli ultimi interventi di scavo effettuati dalla Soprintendenza nella località di Mont'e Prama risalgono al 2018: Interventi di manutenzione, tutela e controllo del patrimonio archeologico delle province di Cagliari e Oristano (A.F. 2015, cap. 7433/2, importo euro 100.000,00). Perizia di spesa n. 1 del 20.09.2016 (CUP F26G15000980001 - CIG ZE8 1 B4D96B). Importo dei lavori euro 15.077,38 compresi oneri della sicurezza, più IVA di legge. L'intervento è consistito nell'esecuzione di diversi saggi stratigrafici nei terreni confinanti a sud e a ovest dell'area fino ad allora interessata dalle ricerche, volti ad approfondire la conoscenza dei limiti e dell'estensione del deposito archeologico.

Interventi finanziati con fondi statali.

  Per quanto riguarda i progetti e i lavori di scavo, restauro e valorizzazione, la Soprintendenza promuove costantemente Pag. 124numerosi interventi, anche in accordo col Segretariato Regionale.
  Tra i più recenti in ambito preistorico, si segnalano:
   salvaguardia e fruizione della necropoli a domus de janas di Sa Pala Larga, Bonorva (SS), tomba 7;
   finanziamento decreto ministeriale 12/11/2014, con fondi ordinari, importo euro 150.000,00; a tali risorse si sono aggiunti fondi;
   da rimodulazione, decreto ministeriale 25/09/2017, per l'importo di euro 143.000,00;
   scavo, restauro ed incremento dell'offerta al pubblico, con possibilità di visite notturne, del nuraghe e del villaggio Palmavera di Alghero (SS), con risorse derivanti dall'articolo 1, comma 9 della L. 23/12/2014 n. 190. decreto ministeriale 28 gennaio 2016, importo di euro 750.000,00, e con il programma finanziato con le risorse derivanti dalla Legge n. 232/2016, decreto ministeriale n. 106 del 19.02.2018, importo euro 300.000,00;
   messa in sicurezza del nuraghe Alvu di Pozzomaggiore (SS), sostenuto con fondi ordinari della Soprintendenza per un importo di 115.000,00, con un ulteriore finanziamento di euro 100.000,00 in capo al Comune per il prosieguo della messa in sicurezza del nuraghe, destinato alla pubblica fruizione; è in fase di progettazione l'intervento per un restauro completo del monumento con risorse derivanti dall'articolo 1, commi anche 9 e 10 della L. 23/12/2014 n. 190, importo euro 700.000,00.

  Grazie all'azione della Soprintendenza e agli accordi con i vari Comuni interessati, si sono definiti vari interventi, in fase di progettazione o di esecuzione:
   scavi e restauri presso il sito pluristratificato, dal Neolitico al Medioevo, di Soroeni, finanziamento del comune di Lodine, importo euro 100.000;
   attività di ricerca e valorizzazione programmate presso il sito megalitico prenuragico di Sos Settiles, fondi del Comune di Oniferi, importo euro 120.000;
   messa in sicurezza del Nuraghe Aieri di Tertenia, con un finanziamento di euro 74.182,98 su fondi comunali. Con la Programmazione degli interventi a valere sul «Piano strategico grandi progetti beni culturali», annualità 2020 e residui annualità 2014-2019, sono stati finanziati i seguenti interventi da realizzare tra il 2021 e il 2033:
   Nulvi (SS), pozzo sacro di Irru, per un totale di euro 500.000,00;
   Ossi (SS), Sa mandra ’e sa giva, villaggio nuragico, per un totale di euro 150.000,00;
   Ozieri (SS), Sa mandra ’e sa giva, villaggio nuragico, per un totale di euro 150.000,00;
   Dorgali e comuni vari (NU), aree archeologiche e santuari, per un totale di euro 400.000.00;
   Alghero (SS), necropoli di Anghelu Ruiu, per un totale di euro 1.500.000,00, con un ulteriore finanziamento di euro 450.000,00 in capo al Segretariato Regionale del MiBACT.

  Con la programmazione del PON «Cultura e Sviluppo» - FESR 2014-2020 e PO «Cultura e TurismoProgramnza Complementare» (POC) 2014-2020 - FSC 2014-2020. Programmazione strategica nazionale e comunitaria del MiBACT, la Soprintendenza ha proposto una serie di interventi, di cui si è avuto riscontro solo per Olbia Belveghile:
   Olbia (SS), Scavo, restauro e musealizzazione del villaggio e nuraghe Belveghile, euro 1.000.000.00;
   Santa Teresa Gallura (SS), fruizione e musealizzazione dei monumenti archeologici dell'isola di Municca, E 500.000,00;
   Buddusò (SS), Scavo e restauro del Nuraghe Loelle E 700.000,00;Pag. 125
   Tuia (SS), Scavo e restauro del complesso nuragico di Sa Mandra Manna euro 500.000.00;
   Giave (SS), Nuraghe Oes e Torralba Nuraghe S. Antine, E 2.044.000,00;
   Ogliastra (siti di Gennacili - Lanusei, S'Ortali e su Monte- Tortoli, S'arcu is forros e CarcareddaVillagrande Strisaili, Serbissi-Gairo), E 2.250.000,00;
   Pozzomaggiore (SS), completamento Nuraghe Alvu per la valorizzazione, euro 2.000.000.00;
   Alghero (SS), S. Imbenia, villaggio nuragico e villa romana euro 3.000.000,00;
   Dorgali (NU), Archeologia a Dorgali: tutela per la fruizione, euro 700.000,00;
   Irgoli (NU), Percorsi turistici archeologici, euro 700.000,00.

  Con la programmazione ordinaria del Programma triennale 2018-2020 e 2019-2021 si sono proposti i seguenti interventi:
   Mores (SS), Dolmen Sa Coveccada. Completamento del restauro, euro 580.000,00;
   Olbia (SS), Nuraghe di Cabu Abbas- Restauro e consolidamento E 390.000,00;
   Irgoli (NU), Santuario nuragico di Janna ’e Pruna-Recupero e ripristino strutturale, euro 290.000,00;
   Fonni (NU), Santuario di Gremanu e Tombe di Giganti di Madau/ Consolidamento e restauri, E 100.000,00;
   Lodine (NU), Area archeologica di Soroeni / Consolidamento e restauri, euro 150.000.00;
   Borore (NU), Nuraghe Porcarzos. Interventi urgenti, euro 765.000,00;
   Orani (NU) Nuraghe Nurdole, Consolidamento e restauro, euro 150.000,00;
   Nuoro, Complesso archeologico di Noddule. Consolidamento e restauri, euro 150.000.00;
   Alghero (SS), Necropoli di Anghelu Ruju. Interventi urgenti di conservazione, euro 200.000.00;
   Torralba, Nuraghe S. Antine, euro 400.000,00;
   Bonorva (SS), Località Pala Larga. Completamento del restauro, euro 143.400,00;
   Siligo (SS), Santuario nuragico di Monte Sant'Antonio. Recupero, restauro e valorizzazione, euro 1.000.000,00;
   Putifigari (SS), Domus de Janas S'incantu, euro 61.901,76;
   Ossi (SS) Necropoli ipogeica di Mesu ’e Montes. Completamento interventi di indagine e restauro, euro 208.500,00;
   Alà dei Sardi (SS), Santuario nuragico di Sos Nurattolos-Consolidamento e restauro euro 270.000,00;
   Teti (NU) Abini, santuario nuragico, scavi e restauri, euro 150.000,00.

  Con la Programmazione ai sensi della L. 190/2014, articolo 1, comma 9 e 10 si sono proposti i seguenti interventi:
   Fonni (NU) - Santuario di Gremanu e Tombe di Giganti di Madaul Consolidamento e restauro, euro 100.000,00;
   Bortigali (NU) Area archeologica Carrarzu Iddia. Scavo e restauro, euro 765.000,00;
   Borore (NU): Nuraghe Porcarzos. Interventi urgenti, euro 765.000,00;
   Orani (NU): Nuraghe Nurdole consolidamento e restauro, euro 150.000,00;
   Irgoli (NU): Santuario nuragico di Janna ’e Pruna-Recupero e ripristino strutturale, euro 290.000,00;
   Paesaggio archeologico dell'Ogliastra: interventi di valorizzazione e miglioramento delle condizioni di
   fruizione di vari siti euro 570.000,00;Pag. 126
   Siligo (SS): santuario nuragico di Monte Sant'Antonio. Recupero, restauro e valorizzazione, euro 500.000,00.

  Per quanto riguarda la programmazione straordinaria di scavi e restauri promossa dal 2017 per due annualità di finanziamenti dalla Regione Autonoma Sardegna, la Soprintendenza, per il tramite del Segretariato Regionale, ha individuato e proposto numerosi interventi, con un ordine dettato dalle esigenze prioritarie di tutela, tuttavia gli Uffici periferici del MiBACT non sono partecipi delle procedure per la scelta degli interventi da finanziare a vantaggio dei singoli Comuni interessati. A valle dei procedimenti la Soprintendenza riceve e approva i progetti dei lavori e svolge il compito di direzione scientifica degli scavi archeologici e di alta sorveglianza per i restauri delle strutture.
  Si rammenta che massima attenzione è dedicata alla tutela preventiva dei beni archeologici nell'ambito di lavori pubblici, con riferimento all'articolo 25 del decreto legislativo n. 50 del 2016 e s.m.i., che prevede la verifica preventiva dell'interesse archeologico, i saggi preventivi di controllo, la sorveglianza da parte di archeologi degli sterri in corso d'opera, che in tale fattispecie riguardano circa l'80 per cento dei casi.
  In occasione di tali lavori sono emersi complessi archeologici di rilevante importanza, tali da comportare la dichiarazione di importante interesse archeologico, la modifica delle opere progettate e interlocuzioni con gli Enti Locali per la loro valorizzazione.

Interventi di restauro

  La Soprintendenza è, inoltre, impegnata nelle attività di monitoraggio dello stato di conservazione delle superfici decorate e in interventi diretti a cura del personale del proprio Centro di restauro e conservazione, con particolare attenzione, in ambito preistorico, alle superfici dipinte e scolpite delle tombe ipogeiche cd. domus de janas, ma anche con la collaborazione alla direzione dei lavori di scavo e restauro di età nuragica. Al Centro di restauro fanno capo le attività post-scavo relative alla documentazione, diagnostica e conservazione dei materiali ritrovati negli scavi, vasellame, bronzi, oggetti in pietra, reperti in materiale organico. Si rammenta che presso il Centro di restauro della Soprintendenza si sono svolti i lavori di documentazione e di restauro del complesso delle statue di Monte Prama, Cabras (OR), che hanno permesso la ricomposizione degli esemplari provenienti dai vecchi scavi ed attualmente esposti nei Musei Archeologici di Cagliari e di Cabras, a seguito dell'analisi di oltre 5.000 frammenti di sculture.

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ALLEGATO 5

5-04229 Mollicone: Sullo spostamento della stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma dalle Terme di Caracalla al Circo Massimo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Mollicone, unitamente all'On.le Frassinetti, chiedono notizie in merito alla decisione del Teatro dell'Opera di Roma di spostare il consueto cartellone della stagione estiva dalle Terme di Caracalla al Circo Massimo.
  Al riguardo, si fa presente che, nel corso di questo periodo di emergenza, le Fondazioni lirico-sinfoniche, hanno posto in essere misure di salvaguardia ed iniziative utili al contenimento dei danni economici derivanti dall'emergenza epidemiologica al fine di salvaguardare il futuro delle Istituzioni e dei lavoratori. Iniziativa questa che appare meritoria proprio per conciliare il proseguimento dell'attività con le cause di forza maggiore che potrebbero impedirla.
  Indubbiamente la cornice archeologica delle Terme contribuisce a rendere suggestiva ogni rappresentazione ma occorre ricordare che la stagione estiva del Tetro dell'Opera non si è tenuta alle Terme di Caracalla dal 1993 al 2001, per consentire importantissimi restauri delle murature romane. In quegli anni il Teatro dell'Opera, anche allora per causa di forza maggiore, ha trasferito gli spettacoli estivi in altre sedi, diverse dall'area archeologica del Circo Massimo, come ad esempio lo Stadio Olimpico.
  Rammento da ultimo, per quanto attiene sia le decisioni sullo spostamento delle rappresentazioni che i costi dell'iniziativa, che le Fondazioni liriche sono autonome nel definire la programmazione artistica annuale, fermi restando il rispetto del vincolo di bilancio e gli aspetti di sostenibilità economico-finanziaria, che sono oggetto di esame e di valutazione da parte degli Organi di indirizzo, di gestione e di controllo dei medesimi Teatri d'Opera.

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ALLEGATO 6

5-04225 Piccoli Nardelli: Sulla necessità di individuare nuovi spazi per l'Archivio centrale dello Stato.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Piccoli Nardelli, unitamente ad altri colleghi onorevoli del medesimo gruppo, ha richiesto se il Ministero non ritenga di individuare ulteriori spazi per l'Archivio centrale dello stato per garantire la possibilità di nuovi versamenti.
  La possibilità di disporre di immobili idonei per consistenza e dotazione strutturale e impiantistica riguarda in particolar modo gli Archivi di Stato, in ragione della propria missione istituzionale che riguarda la conservazione e la tutela del patrimonio archivistico, tenuto conto sia del numero di sedi diffuse sull'intero territorio nazionale, sia del costante fabbisogno di spazi in espansione, atteso il continuo accrescimento della produzione documentaria.
  Le criticità determinate dall'insufficienza di spazi da adibire a deposito dell'Archivio centrale dello Stato sono da tempo ben note, così come la conseguente impossibilità da parte dell'istituto ad accogliere i versamenti delle Amministrazioni centrali dello Stato.
  La competente Direzione generale Archivi si è adoperata pertanto per superarle con soluzioni organiche, che permettessero anche di dismettere le locazioni passive presso privati, quale quella attualmente in essere a Pomezia.
  Non può negarsi, peraltro, che il reperimento di immobili idonei per tipologia e caratteristiche implichi una ricerca difficoltosa e, all'esito positivo di questa, una pianificazione e successiva attuazione di interventi di adeguamento funzionale e impiantistico connotati da un'estrema complessità.
  Nonostante ciò per quanto riguarda l'Archivio Centrale dello Stato è stato possibile conseguire in tempi recenti un importante risultato con la consegna al Ministero, per i propri fini istituzionali, del compendio demaniale dell'ex Magazzino dell'Aeronautica Militare in via dei Papareschi a Roma, formalizzata il 13 maggio 2020, che darà modo di allocare convenientemente parte dei depositi dell'Archivio centrale dello Stato, eliminando gli oneri di locazione passiva del deposito di Pomezia, oltre alla sede sussidiaria e al deposito dell'Archivio di Stato di Roma.
  Il complesso immobiliare, caratterizzato da una rilevante estensione (circa 18.000 mq) e già idoneo, sotto il profilo strutturale, all'utilizzo quale sede archivistica, era stato inserito in un'operazione di cartolarizzazione ai sensi del Decreto del MEF del 28 giugno del 2019 ( rubricato: Individuazione, su proposta dell'Agenzia del demanio, degli immobili di proprietà dello Stato, non utilizzati per finalità istituzionali, da ricomprendere nel piano di cessione di immobili pubblici, ai sensi del comma 423, articolo 1, legge 30 dicembre 2018, n. 145); successivamente veniva espunto dal suddetto Decreto, su proposta della stessa Agenzia del Demanio, in ragione della necessità di utilizzo per finalità istituzionali da parte della nostra Direzione generale Archivi.
  Si tratta di un risultato di eccezionale rilevanza ottenuto grazie alla fattiva cooperazione intercorsa tra le Amministrazioni coinvolte: il compendio di via dei Papareschi risulta, peraltro, particolarmente confacente a un tale utilizzo in ragione delle sue caratteristiche intrinseche Pag. 129(la portata dei solai, già oggetto di recenti verifiche, risulta idonea all'allestimento di scaffalatura compattabile), della consistenza e della posizione, prossima sia al quartiere dell'EUR che alla città storica; ed è con orgoglio che si rappresenta che il suo recupero consentirà di assicurare le ottimali condizioni di conservazione di un patrimonio documentario di grande valore, costituendo al tempo stesso un'importante operazione di riqualificazione architettonica e urbana dell'area ex industriale nei pressi del Tevere.
  Il Segretariato regionale del Lazio è già stato individuato come stazione appaltante ed è in fase di predisposizione il Documento di indirizzo alla progettazione.
  Accogliamo il suggerimento dell'On.le Piccoli Nardelli per uno studio circa la possibilità di «riaccorpare negli immobili prossimi alla sede dell'EUR la documentazione oggi depositata altrove».
  Concludo rammentando che uno degli obiettivi della recente riorganizzazione del Ministero è quello di rafforzare le competenze del Mibact sul campo del digitale quale tema del futuro e che interessa in larga misura anche il settore degli archivi.
  In tal senso è stato creato l'istituto per la digitalizzazione del patrimonio - Digital Library, che cura il coordinamento e promuove programmi di digitalizzazione del patrimonio culturale di competenza del Ministero ed avrà il compito di coordinare ogni iniziativa del Ministero in questo settore. Alla Digital Library, vigilata dalla Direzione Educazione, ricerca e istituti culturali, fanno riferimento i 4 istituti centrali del Mibact con competenze di catalogazione e ricerca in materia di archivi, biblioteche, catalogo e beni sonori nonché, nel nostro caso, la Direzione generale Archivi.

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ALLEGATO 7

5-04226 Toccafondi: Sui vincoli normativi che ostano all'ammodernamento dello stadio Artemio Franchi di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Toccafondi richiede notizie in merito alla situazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze ed accenna, in premessa, alle disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di tutela.
  Permettetemi di precisare che tutti gli edifici di proprietà pubblica aventi più di 70 anni e di autore non più vivente sono sottoposti alle disposizioni di tutela fino a quando non sia effettuata una verifica sul loro effettivo interesse culturale.
  Ed appunto lo Stadio Artemio Franchi di Firenze, progettato da Pier Luigi Nervi, è una delle più importanti opere di architettura del Novecento, riportata in tutti i libri di storia dell'architettura non solo italiani.
  Su tale presupposto, il procedimento di verifica dell'interesse culturale si è concluso con un espresso provvedimento di tutela (rep. n. 15 del 20 maggio 2020) motivato dal fatto che l'immobile presenta «un rilevantissimo interesse culturale in quanto testimonia un incessante ricerca sul rapporto tra programma funzionale, applicazione del calcolo strutturale e invenzione della forma. La sintesi tra questi tre fattori ha prodotto un ’architettura che, per le sue notevoli innovazioni tecniche e per le significative soluzioni estetiche, ha contribuito al rinnovamento della cultura del progetto, avvenuto negli anni Venti del Novecento in Italia e nel mondo.
  Nel merito specifico dello stadio fiorentino, l'articolazione della struttura in cemento armato in blocchi separati, 24 in totale, non introduce distinzioni o separazioni tra la continuità dei telai portanti, che definiscono nella loro reiterata successione l'aspetto esterno dello stadio, la cui immagine appare comunque fortemente qualificata dagli elementi formalmente e strutturalmente più complessi, ovvero la sottile, snella pensilina a copertura della tribuna centrale, le scale elicoidali di accesso alla Maratona e alle curve (Fiesole e Ferrovia) e la torre di Maratona.
  L'ampia fortuna critica dello stadio «Artemio Franchi» è testimoniata da un'estesa e persistente continuità di studi e di contributi critici, in Italia e all'estero, su questa opera di Pier Luigi Nervi, come attestano i brevi riferimenti bibliografici allegati, sintesi di un’«amplissima letteratura dedicata alla figura di Nervi».
  Tanto premesso si precisa che la legge di stabilità 2014, la n. 147 del 2013, detta anche «legge stadi» in riferimento ai commi 303 e 305 dell'articolo 1, è norma di carattere generale che non può prescindere dal rispetto delle disposizioni del decreto legislativo n. 42 del 2004, «Codice dei beni culturali e del paesaggio», che, come noto, è norma posta a tutela di interessi pubblici prevalenti.
  La competenza del Ministero per i beni culturali non può essere che quella di valutare gli aspetti di tutela e non i fattori economici ed occupazionali che, seppure importanti, afferiscono alla competenza di altre istituzioni. Ora, il fatto che lo Stadio Artemio Franchi sia sottoposto alle disposizioni di tutela non lo «congela» in una condizione di non utilizzo, ma comporta che tutti gli interventi che coinvolgeranno Pag. 131quest'opera, siano essi di conservazione e restauro che di adeguamento a motivate esigenze funzionali, dovranno essere accuratamente progettati al fine di garantire, unitamente al suo adeguamento, la trasmissione alle generazioni future di quei valori storici e culturali che ne hanno giustificato il vincolo.
  Permettetemi da ultimo di sottolineare che non è vero che si crea un «contrasto» tra le norme di tutela e la realizzazione di un impianto moderno ed efficiente perché nell'ambito di un progetto di qualità è possibile trovare un giusto equilibrio tra tutela e sviluppo.
  Da notizie assunte presso la competente Direzione generale comunque abbiamo appreso che, ad oggi, pur essendoci stati incontri interlocutori, non è stato ancora presentato alla competente Soprintendenza alcun progetto per le autorizzazioni di competenza.
  Il Ministero non ha pertanto formulato, al riguardo, nessun parere formale.

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ALLEGATO 8

5-04227 Belotti: Sui voucher rilasciati agli acquirenti di biglietti per eventi cancellati a causa della pandemia da Covid-19.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Belotti, unitamente ad altri onorevoli colleghi del medesimo Gruppo sottolinea la situazione, di recente verificatasi, e determinata dall'annullamento degli eventi live a causa della pandemia Covid-19, che ha coinvolto molti acquirenti dei biglietti dei concerti poi annullati.
  In buona sostanza agli acquirenti non è stato restituito l'importo speso per l'acquisto dei biglietti ma è stato loro offerto un voucher in sostituzione.
  La circostanza segnalata è nota al Ministero, e si ringrazia l'Onorevole Belotti per averla sottolineata.
  Come è noto è all'esame del Parlamento il disegno di legge di conversione del Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto Decreto Rilancio) ed in questa sede il Governo ha già dato parere favorevole ad alcuni emendamenti migliorativi che prevedono l'estensione di misure di sostegno a favore del settore della cultura.
  Per tali emendamenti vi è una previsione a favore dei consumatori che consiste nel rimborso della spesa sostenuta per l'acquisto di biglietti di concerti di musica leggera laddove la prestazione originariamente programmata dell'artista sia stata poi annullata senza rinvio ad altra data. È in corso di valutazione una precisazione ulteriore diretta a stabilire che, in caso di rinvio, la nuova data debba essere comunque compresa nel periodo di validità del voucher eventualmente emesso.

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ALLEGATO 9

5-04228 Aprea: Sulle misure a sostegno dello spettacolo dal vivo e sulla promozione della diffusione culturale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Aprea, unitamente ad altri onorevoli colleghi del medesimo Gruppo, ha richiesto quali iniziative il Ministero intenda adottare a sostegno dello spettacolo dal vivo e delle altre forme di espressione artistica e culturale.
  L'Italia è stato tra i primi paesi in Europa a muoversi con misure di sostegno dei lavoratori del settore, con diversi interventi in questa direzione. In particolare con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, cd. «Decreto Rilancio» al Titolo VIII sono previste norme di carattere emergenziale relative alla cultura, data l'urgente necessità di far fronte, soprattutto in tali settori, ai danni subiti a causa della diffusione del Covid-19. Misure che vanno ad aggiungersi alle altre di carattere speciale già disposte coi i precedenti provvedimenti d'urgenza.
  In particolare, gli articoli 183, 184 e 185 del c.d. «Decreto rilancio» sono quelli dedicati al settore culturale.
  L'articolo 183, specificatamente, incrementa la dotazione del Fondo per le emergenze dedicato ai settori dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo, da 130 a 245 milioni di euro e istituisce un Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, con una dotazione di 210 milioni di euro per l'anno 2020, per il sostegno al settore delle librerie, dell'intera filiera dell'editoria e dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, oltre che per il ristoro delle perdite derivanti dall'annullamento di spettacoli, fiere, congressi e mostre. Inoltre prevede un anticipo del contributo del FUS in favore degli organismi, diversi dalle fondazioni lirico-sinfoniche, finanziati a valere sul Fondo stesso, per il triennio 2018-2020, pari all'80 per cento dell'importo riconosciuto per l'anno 2019 e la possibilità di utilizzare le risorse loro erogate per l'anno 2020 a valere sempre sul Fondo unico dello spettacolo anche per integrare le misure di sostegno del reddito dei propri dipendenti.
  Per quanto riguarda, invece, il cd. art bonus, viene estesa la misura del credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura anche ai complessi strumentali, alle società concertistiche e corali, ai circhi e agli spettacoli viaggianti, al fine di non lasciare indietro alcun comparto della filiera culturale nazionale.
  A tali misure, già oggi vigenti, in sede di conversione del decreto-legge ”Rilancio” il Governo ha dato parere favorevole ad alcuni emendamenti migliorativi che prevedono l'estensione di queste misure di sostegno anche alle industrie fonografiche ed editoriali musicali.
  Tra gli emendamenti approvati vi è infine una previsione a favore dei consumatori che consiste nel rimborso della spesa sostenuta per l'acquisto di biglietti di concerti di musica leggera laddove la prestazione originariamente programmata dell'artista sia stata poi annullata senza rinvio ad altra data. È in corso di valutazione una precisazione ulteriore diretta a stabilire che, in caso di rinvio, la nuova data debba essere comunque compresa nel periodo di validità del voucher eventualmente emesso.
  Concludo sottolineando che tutte queste misure hanno come unico obiettivo quello di sostenere tempestivamente e fattivamente il settore della cultura, in tutte le sue diverse forme di espressione.

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ALLEGATO 10

5-04230 Del Sesto: Sulla necessità di interventi di salvaguardia del sito paleontologico di Tora e Piccilli in provincia di Caserta.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Del Sesto, unitamente ad altri onorevoli colleghi del medesimo Gruppo, ha richiesto quali iniziative il Ministero intenda adottare per la salvaguardia del sito paleontologico «Ciampate del Diavolo» site in provincia di Caserta.
  La questione è seguita con grande attenzione dal Ministero ed in particolare dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, competente per territorio.
  Al fine di affrontare le complesse problematiche relative alla salvaguardia del sito «Ciampate del Diavolo», che conserva orme di ominidi del Pleistocene medio (781.000-126.000 anni fa), soggette a progressivo deterioramento a causa di agenti atmosferici e microbiologici, la Soprintendenza ha avviato negli ultimi mesi del 2019 la definizione di un protocollo d'intesa con il Comune di Torà e Piccirilli, con il Dipartimento di Geoscienze dell'Università degli Studi di Padova, con il Laboratorio di Ricerche Storiche e Archeologiche dell'Antichità dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, con l'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con l'istituto Italiano di Paleontologia Umana, del Parco Regionale «Roccamorfina-Foce del Garigliano», con la Comunità Montana «Monte Santa Croce di Roccamorfina» e con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Caserta. Tale protocollo è finalizzato a individuare soluzioni per un'adeguata protezione delle orme, che non incidano negativamente sul delicato equilibrio del geosito.
  Tra gli interventi da adottare nell'immediato, inoltre, vi è la realizzazione di una recinzione per evitare l'accesso alle piste di orme da parte di escursionisti o, anche, bestiame.
  L’iter di sottoscrizione del protocollo d'intesa, così come la realizzazione della recinzione, sono stati interrotti nei mesi tra marzo e maggio a causa dell'emergenza Covid-19.
  Grazie alla recente ripresa della gestione ordinaria delle attività degli Uffici periferici del Ministero, la Soprintendenza ha riattivato l'interlocuzione finalizzata alla definitiva stipula del protocollo e previsto per il prossimo venerdì 26 giugno un sopralluogo concordato con il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Torà e Piccirilli, per programmare e realizzare la recinzione, intervento resosi quanto più urgente a seguito del danneggiamento di una delle impronte nel corso del lockdown, già adeguatamente segnalato al locale Comando del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
  Per quanto riguarda più in generale il tema della tutela dei beni e dei siti paleontologici, che necessita di adeguati e aggiornati strumenti di intervento, la competente Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, avvalendosi dell'istituto Centrale per l'Archeologia, ha avviato a partire dal 2018 una ricognizione, condotta con rappresentanti delle Soprintendenze, degli Istituti autonomi con competenze su beni paleontologici e degli Enti di ricerca, finalizzata alla costituzione di un Gruppo di lavoro che affronti e predisponga nuove linee guida per la materia.