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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 febbraio 2021
535.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
Pag. 52

ALLEGATO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia «Dal produttore al consumatore» per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente. COM(2020)381 final.

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,

   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la Comunicazione «Dal produttore al consumatore» per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente (COM(2020)381);

   preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sul documento;

   preso atto altresì del parere favorevole con osservazioni approvato sul documento dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea nella seduta del 12 gennaio 2020;

  premesso che:

   la strategia «Dal produttore al consumatore» (conosciuta anche come Farm to fork strategy – F2F, d'ora in avanti strategia) intende guidare la transizione dell'agricoltura verso pratiche più sostenibili e, unitamente alla «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030» (COM(2020)380), svolge un ruolo centrale nell'ambito del Green Deal nella prospettiva di azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 e rendere l'Unione europea un continente neutrale dal punto di vista climatico;

   il Consiglio «agricoltura e pesca» ha approvato il 19 ottobre 2020 conclusioni sulla strategia in cui condivide l'obiettivo di sviluppare un sistema alimentare europeo sostenibile, dalla produzione al consumo, ritenendo necessario garantire coerenza e uniformità tra le misure previste dalla strategia e la politica agricola comune, la politica comune della pesca, la politica commerciale, la strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 e le altre politiche e strategie dell'UE correlate;

   la comunicazione sulla strategia è accompagnata da un progetto di piano di azione delle misure previste, che comprende anche l'approvazione di nuovi atti legislativi e la revisione di quelli esistenti in importanti ambiti della politica agricola;

   come evidenziato nella comunicazione, il settore agricolo dell'Unione europea è l'unico grande sistema al mondo ad avere ridotto le emissioni di gas a effetto serra (del 20 per cento dal 1990); in tale contesto, l'agricoltura italiana ha fornito un contributo fondamentale, riportando un calo significativo delle emissioni derivanti dal settore agricolo nazionale, che risultano essere al 7 per cento, contro un valore del 10,3 per cento a livello europeo;

   apprezzate le finalità della strategia che, oltre a determinare importanti benefici a livello ambientale, può rappresentare un'opportunità economica per l'Europa e per l'Italia per accrescere e consolidare la leadership in termini di qualità, competitività e sostenibilità dei sistemi agroalimentari;

  considerato che:

   la strategia si prefigge diversi e ambiziosi obiettivi (target) al 2030 concernenti la riduzione dell'uso e del rischio dei pesticidi, della perdita dei nutrienti, delle sostanze antimicrobiche, nonché il miglioramento del benessere degli animali e la valorizzazione dell'agricoltura biologica, che dovrebbero essere raggiunti a livello unionale, con il contributo di tutti gli Stati Pag. 53membri, e via via incorporati nella futura legislazione settoriale;

   la comunicazione non definisce il periodo temporale di riferimento rispetto al quale dovrebbe misurarsi il conseguimento degli obiettivi, limitandosi a prevedere il loro raggiungimento entro il 2030;

   il perseguimento dei citati obiettivi, in sinergia con quelli previsti dalla Strategia sulla biodiversità, deve essere raggiunto con adeguate politiche e strumenti di sostegno finalizzate a non determinare ricadute negative sull'agricoltura in termini di maggiori oneri o di diminuzione della produttività;

   nella strategia si rileva che per il successo della ripresa e della transizione è essenziale garantire una sussistenza sostenibile ai produttori primari, che sono ancora svantaggiati in termini di reddito, come peraltro sottolineato anche nelle citate conclusioni del Consiglio; è, pertanto, di primaria importanza garantire il reddito degli agricoltori, anche attraverso la previsione di adeguate misure di tutela dai danni provocati dalla fauna selvatica e dai predatori, e dei pescatori, nonché rafforzare la loro posizione nella filiera alimentare;

   la pandemia ha evidenziato la necessità di un sistema alimentare solido che funzioni in qualsiasi circostanza: le interruzioni a livello logistico delle catene di approvvigionamento, le carenze di manodopera, la perdita di alcuni mercati e il cambiamento dei modelli di consumo hanno avuto nei mesi scorsi ripercussioni sul funzionamento dei sistemi alimentari, di cui occorrerà tenere conto nella messa a punto di un piano di emergenza a livello europeo per garantire l'approvvigionamento alimentare e la sua sicurezza;

   occorrerà altresì incrementare la fornitura nazionale necessaria all'alimentazione zootecnica, anche incentivando la messa a coltura di proteine vegetali e recuperando aree agricole nei terreni marginali;

   i cambiamenti climatici e l'aumento della frequenza di siccità, inondazioni, incendi boschivi e nuovi organismi nocivi evidenziano la necessità di un sistema alimentare più sostenibile e resiliente, in grado di funzionare in qualsiasi circostanza e di assicurare ai cittadini un approvvigionamento sufficiente di alimenti sani, in quantità adeguata e a prezzi accessibili;

   la strategia richiama in più punti la necessità che le azioni in essa previste siano coerenti con la politica agricola, con i piani strategici nazionali e con gli obiettivi del «Recovery Plan»;

   come preannunciato nel programma d'azione, il 18 dicembre 2020 la Commissione europea ha formulato raccomandazioni giuridicamente non vincolanti per ciascuno Stato membro con riguardo ai nove obiettivi specifici della politica agricola comune, che potranno orientare la predisposizione dei piani strategici al conseguimento degli obiettivi delineati dal Green Deal europeo;

   nel negoziato in corso sulle proposte di regolamento riguardanti la nuova politica agricola, e nella prospettiva di una futura revisione della politica stessa, è auspicabile una maggiore sintonia con i contenuti della strategia e con quella sulla biodiversità e una maggiore ambizione in materia di clima ed ambiente;

   la costruzione di un sistema e di filiere alimentari forti e resilienti è uno degli obiettivi da perseguire nell'ambito della politica agricola e delle risorse del nuovo bilancio europeo integrato dal programma Next generation EU (NGEU), cogliendo le opportunità offerte dalla strategia, anche tenuto conto del fatto che almeno il 37 per cento della dotazione dei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) dovrà sostenere la transizione verde;

   la strategia deve considerare maggiormente alcuni aspetti legati al settore della pesca, tenuto conto delle opportunità di sviluppo di tale settore nel contesto di una transizione verso una sostenibilità complessiva di filiera;

  rilevato che:

   l'Italia ha già raggiunto in questi anni risultati significativi sul fronte della sostenibilità Pag. 54 dei sistemi agricoli e agroalimentari, come dimostrano a titolo esemplificativo i dati riguardanti il calo delle vendite dei fitofarmaci, la riduzione nell'utilizzo degli antibiotici negli animali d'allevamento, nonché la quota di terreni destinati ad agricoltura biologica che nel 2018 rappresentava il 15,2 per cento della superficie agricola utilizzata (quasi il doppio della media europea pari all'8 per cento);

   la strategia rappresenta per l'Italia una sfida e un'occasione per rendere più competitive le produzioni e per superare talune criticità del settore agricolo, che permangono nonostante i positivi risultati raggiunti e che riguardano, tra l'altro, la degradazione dei suoli, la dipendenza dalle importazioni di alcuni prodotti fondamentali e la concentrazione in alcune aree della zootecnia intensiva;

   nella comunicazione in esame si sottolinea come gli agricoltori dovrebbero sfruttare le possibilità di ridurre le emissioni di metano provenienti dall'allevamento del bestiame sviluppando la produzione di energia rinnovabile e investendo in digestori anaerobici per la produzione di biogas da rifiuti e residui agricoli, come il letame;

   sulla base di quanto emerso nel corso delle audizioni, l'obiettivo del 25 per cento della superficie agricola investita ad agricoltura biologica entro il 2030 potrebbe essere raggiunto ed ampiamente superato a livello nazionale determinando anche una crescita complessiva della qualità e della competitività dell'agricoltura convenzionale, con l'obiettivo irrinunciabile di ottenere migliori rese delle produzioni nazionali;

   l'Italia inoltre si contraddistingue per una spiccata vocazione alla multifunzionalità, non riscontrabile in alcun Paese europeo, a motivo della centralità riconosciuta alla figura dell'agricoltore non solo come produttore, ma come fornitore e presidio di servizi ambientali e sociali che vanno riconosciuti e remunerati;

   in questo contesto appare anche necessario attuare interventi diretti a promuovere l'imprenditoria femminile agricola e il ricambio generazionale, tenuto conto che il contributo femminile, così come quello dei giovani agricoltori, risulta caratterizzarsi prevalentemente in coerenza con gli obiettivi della strategia e con lo sviluppo sostenibile del comparto agroalimentare;

   l'Italia è tra i pochi paesi nell'Unione europea a disporre di una disciplina per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo (legge 1 dicembre 2015, n. 194) e per la riduzione degli sprechi alimentari (legge 19 agosto 2016, n. 166), che potranno essere valorizzate nel quadro dell'implementazione della strategia;

   di particolare interesse sono poi le esperienze a livello locale, quali i distretti del cibo e i biodistretti, nonché le reti nate attorno alle Food Policy, che possono costituire hub dei sistemi alimentari di qualità, con risultati interessanti per produttori, consumatori e comunità e che possono essere ulteriormente valorizzate proprio in coerenza con le finalità della strategia;

  segnalato che:

   sull'introduzione di un'etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell'imballaggio obbligatoria e armonizzata (cosiddetta etichettatura fronte-pacco), di cui la Commissione propone l'adozione nel quarto trimestre del 2022, l'Italia ha sempre sostenuto, da ultimo anche in occasione del Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea del 16 dicembre scorso, la necessità di una corretta e trasparente informazione al consumatore esprimendo nettamente la sua contrarietà rispetto all'introduzione di sistemi «a semaforo», come il cosiddetto Nutri-score, che fornirebbero una classificazione non rappresentativa del reale valore degli alimenti penalizzando alcune produzioni tipiche;

   il sistema italiano di etichettatura «a batteria», denominato NutrInform, che indica al consumatore l'apporto energetico e nutrizionale dell'alimento per singola porzione in percentuale dell'assunzione giornaliera, potrebbe permettere a ciascun consumatore scelte consapevoli, sane e sostenibili in coerenza con le finalità della strategia;

Pag. 55

   come evidenziato nel non paper, firmato da Italia, Cipro, Grecia, Lettonia, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria, un'etichetta nutrizionale armonizzata a livello europeo dovrebbe considerare gli alimenti nel contesto più generale del fabbisogno giornaliero di diete sane, essere volontaria ed escludere i prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP), nonché i prodotti con un unico ingrediente come l'olio d'oliva dall'etichetta nutrizionale europea;

   l'Italia ha invece costantemente sostenuto negli anni una posizione in favore dell'importanza dell'obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza degli alimenti, iniziativa a cui pure la comunicazione fa riferimento e che andrebbe rafforzata;

   rilevata infine la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) l'adozione delle future iniziative previste nel programma d'azione dovrebbe essere preceduta, al fine di garantire la sostenibilità delle misure, da valutazioni d'impatto approfondite, tenuto conto dell'esigenza di individuare i criteri di calcolo e i riferimenti temporali a partire dai quali misurare il conseguimento di ciascun obiettivo; in particolare, dovrebbero essere tenuti in debita considerazione, con riguardo alle situazioni specifiche dei singoli Stati membri, gli oneri a carico dei produttori e delle filiere, così come l'eventuale riduzione delle produzioni;

   b) in ragione dei maggiori oneri che saranno posti a carico della filiera agricola in fase di attuazione della strategia, dovrebbero essere stabilite, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale, adeguate condizioni di reciprocità nelle relazioni con i partner commerciali extra Ue, con particolare riguardo ai criteri di produzione e ai profili dell'ambiente, del lavoro e della salute;

   c) la transizione verso sistemi alimentari sostenibili richiede per la sua realizzazione misure volte a tutelare la produttività e il reddito dei produttori primari;

   d) al fine di garantire il rafforzamento e di promuovere l'internazionalizzazione del sistema agroalimentare, dovrebbero essere introdotti strumenti che consentano la costruzione di alleanze strategiche di filiera tra produttori agricoli, industria di trasformazione e operatori di mercato, in grado di far arrivare celermente i prodotti ai consumatori finali e, al tempo stesso, di trasferire ai produttori le esigenze espresse dai consumatori;

   e) dovrebbero essere introdotte misure dirette a sostenere la competitività delle filiere zootecniche, in modo da assicurare il perseguimento degli obiettivi sia di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni;

   f) l'implementazione della strategia, anche alla luce dell'esigenza di garantire prezzi equi e una maggiore redditività della produzione agricola, potrebbe costituire l'occasione per avviare, in generale, una discussione sugli interventi per il settore agricolo con riguardo a regimi fiscali, premialità, diritti dei lavoratori, dinamiche dei prezzi remunerative, nonché alle misure da adottare nell'ottica dell'economia circolare e di filiere solide e trasparenti; in tale contesto, dovrebbero essere attuati interventi volti ad assicurare un reddito equo agli agricoltori e la protezione dei produttori da importazioni di cibo di bassa qualità, nonché da misure di dumping economico, sociale ed ambientale;

   g) dovrebbero essere previsti specifici interventi a sostegno delle micro, piccole e medie imprese nella transizione verso pratiche e modelli produttivi più sostenibili, anche allo scopo di minimizzare gli oneri a loro carico; in particolare, al fine di scongiurare aggravi di carattere procedurale, dovrebbero essere ridotti quanto più possibile, Pag. 56 gli adempimenti a carico delle suddette imprese, che andrebbero opportunamente modulati in funzione della dimensione e della tipologia dell'attività svolta;

   h) occorre garantire un'equa distribuzione del valore lungo le filiere agroalimentari contro i rischi di frodi e contraffazioni, nonché migliorare la posizione degli imprenditori agricoli nella catena del valore rafforzando il contrasto alle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese del settore agricolo e alimentare;

   i) nell'ambito degli interventi volti al potenziamento e alla promozione dell'agricoltura biologica occorre garantire il rispetto delle regole che rendono questi prodotti un valore aggiunto attraverso sistemi di controllo rigorosi, con particolare riguardo alle importazioni dei paesi terzi che adottano metodi di produzione biologica riconosciuti dall'UE;

   j) sarebbe opportuno riconoscere lo sviluppo delle filiere corte e i sistemi produttivi alternativi, volti a valorizzare forme di produzione, trasformazione e commercializzazione locali, basati su qualità nutrizionale, benessere animale ed ambientale;

   k) per il perseguimento degli obiettivi della strategia sono necessari adeguati investimenti nella ricerca scientifica, volti a sostenere gli agricoltori nella transizione verso la riduzione degli input preservando la sostenibilità economica dell'attività, nonché nell'innovazione tecnologica, anche attraverso la digitalizzazione e l'agricoltura di precisione, garantendo una sinergia tra le diverse fonti di finanziamento; maggiori investimenti nella ricerca scientifica sono, altresì fondamentali per contrastare le nuove fitopatie, la cui diffusione costantemente in aumento richiede anche trasparenza sui risultati ottenuti e task force dedicate, per assicurare la gestione sostenibile dei suoli agrari e per promuovere lo sviluppo delle migliori pratiche gestionali di allevamento;

   l) sarebbe altresì opportuno prevedere misure volte a ridurre l'impatto ambientale nei settori critici dell'allevamento intensivo del bestiame e a sostenere adeguatamente tutti i processi di miglioramento della sostenibilità e delle certificazioni della filiera, attraverso l'estensione di pratiche agricole sostenibili, la prosecuzione nella riduzione degli input e lo sviluppo dell'energia rinnovabile;

   m) gli interventi diretti a promuovere soluzioni per l'efficienza energetica nei settori agricolo e alimentare, anche attraverso lo sviluppo del fotovoltaico, dovrebbero essere accompagnati da un'adeguata pianificazione a livello territoriale, diretta a preservare la sostenibilità delle attività agricole, nel rispetto degli obiettivi di riduzione del consumo di suolo;

   n) l'attuazione della strategia richiede un coordinamento tra le istituzioni a tutti i livelli di governance e un coinvolgimento degli operatori, affinché le misure concertate a livello europeo possano aiutare l'implementazione della strategia verso obiettivi di riforma ambiziosi e condivisi, tenuto conto dell'impatto trasversale delle misure previste nel settore e nella filiera alimentare;

   o) l'introduzione di un sistema di regole armonizzate per un'etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell'imballaggio, che rientra tra le azioni della strategia, deve escludere classificazioni sulla base di indicatori sintetici che risultano fuorvianti per il consumatore, e fornire informazioni chiare sui valori nutrizionali degli alimenti, sulla scorta di quanto prevede il sistema «a batteria» italiano; tali regole dovrebbero in ogni caso avere carattere volontario, e non obbligatorio, e comunque escludere i prodotti agroalimentari a denominazione di origine protetta e a indicazione geografica protetta, nonché i prodotti con un unico ingrediente;

   p) appare invece necessaria l'introduzione di regole chiare ed armonizzate sull'obbligo dell'indicazione d'origine dei prodotti, che devono anch'esse fornire ai consumatori gli strumenti necessari per compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili;

   q) appare altresì necessario, nel quadro di attuazione della strategia, implementare le misure di contrasto al fenomeno Pag. 57delle contraffazioni, con particolare riferimento all'«Italian sounding», rafforzando gli strumenti di controllo ed armonizzando le relative procedure di indagine in ambito europeo;

   r) nell'ambito delle iniziative di cui sopra, un ruolo essenziale dovrebbe comunque essere svolto dall'educazione nutrizionale e dalle campagne di sensibilizzazione, attraverso azioni utili a formare ed informare i consumatori sulla qualità del cibo prodotto;

   s) andrebbero altresì valutate politiche e misure per ridurre le disuguaglianze sociali e promuovere l'accesso delle fasce più vulnerabili ad un sistema alimentare più sostenibile e sano;

   t) la strategia dovrebbe considerare maggiormente la pesca al fine di tenere conto delle potenzialità nello sviluppo degli elementi di sostenibilità del settore, favorendo l'adozione di modelli di economia circolare e a sostegno della rimozione e del sequestro di CO2, anche mediante l'utilizzo di imballaggi ecocompatibili; dovrebbero essere previsti interventi diretti a garantire la tracciabilità del pescato, sia in mare che nelle acque interne, ed una etichettatura chiara e comprensibile da parte del consumatore circa le informazioni sulla provenienza del prodotto ittico e lo stato di conservazione; alcune indicazioni della strategia dovrebbero inoltre essere tenute in considerazione negli atti di programmazione del settore ittico; coerentemente ad un approccio più sostenibile ed ecocompatibile, la strategia andrebbe orientata verso la commercializzazione e un maggior consumo delle specie ittiche, sia del mare che delle acque interne, considerate «povere» ovvero poco note, o addirittura sconosciute ai consumatori, con il risultato di limitare la pressione sugli stock tradizionalmente pescati; l'acquacoltura in mare e nelle acque interne dovrebbe essere indirizzata verso modelli di gestione volti al controllo e al mantenimento della qualità ambientale e alla riduzione dell'impatto sull'ecosistema, nonché all'applicazione di sistemi di qualità; dovrebbero infine essere attuate politiche dirette a contemperare gli obiettivi di sostenibilità ambientale propri della strategia con quelli di tutela del reddito dei pescatori;

   u) si valuti l'opportunità di adottare a livello nazionale misure coerenti con la strategia sia nell'applicazione della normativa vigente in materia di biodiversità agricola e sprechi, sia nell'adeguamento del Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), nonché nella definizione e nell'attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e, di concerto con le regioni, del Piano strategico nazionale e dei Piani di sviluppo rurale; l'adozione delle predette misure dovrebbe essere supportata da un'analisi dell'impatto degli obiettivi della strategia per l'Italia ed almeno includere azioni volte al potenziamento dell'agricoltura biologica, anche valorizzando le politiche e le esperienze locali sul cibo, nonché interventi a sostegno della ricerca, dell'innovazione, della formazione in agricoltura.