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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 marzo 2021
550.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
Pag. 51

ALLEGATO

Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. (Doc. XXVII, n. 18).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VI Commissione,

   esaminata, per le parti di propria competenza, la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR (Doc. XXVII, n. 18);

   considerato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) costituisce il programma di utilizzo delle risorse del Recovery Fund messe a disposizione dall'Unione europea per il finanziamento dell'iniziativa Next Generation UE (NGEU), che nel suo complesso a livello europeo prevede lo stanziamento di 750 miliardi di euro, dei quali 672,5 sono destinati al Dispositivo per la ripresa e la resilienza;

   rilevato che la proposta di PNRR trasmessa al Parlamento indica che le risorse destinate al nostro Paese nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza ammontano a circa 196 miliardi di euro, dei quali 69 sotto forma di trasferimenti e 127 sotto forma di prestiti;

   considerato che, nella audizione presso le Commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, il Ministro dell'economia e delle finanze ha precisato che, tenendo conto dei dati finanziari più aggiornati e delle previsioni del regolamento (UE) 2021/241, che istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, le risorse destinate al nostro Paese ammonteranno complessivamente a circa 191,5 miliardi di euro, cifra comunque che, come precisato dallo stesso Ministro, potrebbe avere un ulteriore margine di variabilità;

   preso atto della complessiva struttura della proposta di PNRR, che si articola su tre assi strategici relativi, rispettivamente, alla digitalizzazione e all'innovazione, alla transizione ecologica e all'inclusione sociale, declinati ulteriormente in sei missioni, tra le quali assume particolare rilevanza, per quanto attiene alle competenze della Commissione Finanze, la Missione n. 1, relativa a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;

   rilevato che il PNRR sarà accompagnato dall'attuazione di specifiche riforme, in sintonia con le Raccomandazioni specifiche al Paese da parte dell'Unione europea e che, tra tali riforme, sono di particolare interesse per la Commissione Finanze quella del sistema tributario, nonché la riforma della giustizia, nella sua articolazione relativa all'organizzazione del contenzioso tributario; in risposta a quanto suggerito dal Consiglio europeo si intende, quindi, procedere ad una revisione della tassazione per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro – intervento già avviato con la legge di bilancio per il 2021 – e trasferire l'onere fiscale ad altre voci e in generale «dalle persone alle cose»;

   considerato che il PNRR presenta tre priorità trasversali, definite in modo sintetico con parità di genere, giovani e sud e riequilibrio territoriale, che non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni;

   tenuto conto degli elementi di valutazione emersi nel corso dell'attività istruttoria svolta dalla Commissione Finanze con le audizioni di rappresentanti della Banca d'Italia e del Ministro dell'economia e delle finanze;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità, all'interno della Missione 1 Pag. 52Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, di:

    prevedere una riforma fiscale improntata alla semplificazione e riduzione delle imposte, nell'ottica di favorire il rapporto fisco/contribuente e, al contempo, ridurre il tax gap; ispirare tale attività di semplificazione ai principii della trasparenza e parità tra fisco e contribuenti, con una ridefinizione complessiva della struttura del prelievo volta a ridurre il peso su imprese e famiglie, come suggerito anche in sede europea, al fine di sostenere i fattori produttivi e incrementare la domanda interna;

    provvedere alla revisione del cosiddetto magazzino fiscale dell'Agenzia delle entrate, procedendo, laddove opportuno, alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili – pari attualmente al 91 per centro del totale dei crediti da riscuotere – consentendo all'Agenzia di concentrare le proprie attività sulla porzione di crediti fiscali effettivamente esigibili;

    unificare, in tale quadro, le banche dati di natura fiscale e finanziaria sotto la responsabilità di un unico soggetto pubblico, al fine di superare le incompatibilità a livello di tutela della privacy e realizzare compiutamente l'interoperabilità tra i vari soggetti istituzionali, che potranno accedere alle informazioni loro necessarie per rispondere alle esigenze dei cittadini;

    implementare e completare il sistema della fatturazione elettronica;

    razionalizzare e semplificare le modalità di erogazione di contributi e rimborsi da parte delle Agenzie fiscali e degli enti dell'amministrazione centrale, affidando ad un soggetto Pagatore Unico della Pubblica amministrazione – che si ponga come interfaccia centralizzata nei confronti del cittadino e delle imprese – l'erogazione di sovvenzioni, rimborsi e contributi in forma monetaria a qualsiasi titolo spettanti ai contribuenti; l'accesso al Pagatore Unico potrebbe essere esteso, in modo facoltativo, agli enti territoriali e dovrebbe inoltre integrare l'attuale piattaforma pagoPA;

    prevedere, nell'ambito di una riforma organica e strutturale della giustizia tributaria, l'istituzione di un autonomo e specifico ruolo dei giudici tributari, reclutati mediante pubblico concorso e dedicati esclusivamente alle controversie fiscali di maggiore rilevanza economica, attribuendo ai giudici onorari tributari le pendenze di minore entità, onde non disperdere le indiscusse professionalità di cui oggi il sistema dispone; al contempo, considerato che il 50 per cento dei valori delle cause pendenti presso la Corte di Cassazione riguarda controversie tributarie, prevedere l'istituzione di sezioni ad hoc presso la medesima Corte;

    prevedere inoltre, in tale ambito, alcune misure deflative del contenzioso, quali, ad esempio, l'estensione ed il rafforzamento dell'istituto della mediazione – accompagnata alla sua devoluzione ad un organismo terzo ed indipendente, estraneo all'amministrazione finanziaria –, l'introduzione del filtro in appello secondo la disciplina dell'analogo istituto previsto dal codice di procedura civile ovvero la definizione agevolata delle liti pendenti;

    incentivare – al fine di realizzare le condizioni per la ripresa nella fase post pandemica in un'ottica di sostenibilità e ottimizzazione della struttura finanziaria delle imprese – le operazioni di capitalizzazione delle imprese, ampliandone la platea anche tramite investimenti nel capitale di fondi di private equity, banche, offerta pubblica iniziale (IPO) e quotazione sul mercato azionario dedicato alle PMI; contestualmente estendere il credito d'imposta per i costi riguardanti l'offerta pubblica IPO a tutte le società che optano per la quotazione in borsa e alle piattaforme di equity crowdfunding;

    potenziare le nuove forme di incentivazione fiscale del risparmio, in analogia con quanto previsto per i piani individuali di risparmio (PIR), anche raddoppiando il tetto della somma massima investibile per persona fisica nei PIR ordinari;

    garantire la proroga delle agevolazioni fiscali al 110 per cento per la riqualificazione Pag. 53 energetica degli edifici (cd. Superbonus) fino al 2023;

   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità, nel quadro delle priorità trasversali Parità di genere, Giovani, Sud e riequilibrio territoriale, di:

    promuovere la riduzione dei divari territoriali tra le diverse aree del Paese, in cui persiste una sensibile differenziazione relativamente al PIL pro capite e al tasso di disoccupazione, sia mediante una ripartizione delle risorse del Dispositivo per la ripresa e la resilienza coerente con il principio del 34 per cento a favore del Mezzogiorno, sia attraverso il potenziamento della fiscalità di vantaggio per le aree economicamente svantaggiate;

    supportare con specifiche misure di carattere fiscale e finanziario iniziative dirette a contrastare la crisi demografica in atto, attraverso un piano organico di sostegno alla natalità e alle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie numerose, elevando parallelamente le tutele per entrambi i genitori lavoratori, coerentemente con la proposta di istituzione dell'assegno unico, attualmente all'esame del Parlamento (A.S. 1892, già approvato dalla Camera);

    aumentare, in tale quadro, le strutture per la prima infanzia, al contempo migliorando la qualità dei servizi, e favorire l'accesso delle famiglie agli asili nido, anche semplificando le procedure ISEE e incrementando le misure di sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette, con particolare riferimento alle aree interne e svantaggiate del Paese;

    ripensare – con riferimento ai giovani – il sostegno al reddito, sia con riguardo alle spese per le attività di studio e formazione, ivi compresi i connessi oneri di spostamento e alloggio, sia con riguardo all'avvio dell'attività lavorativa o di impresa, anche mediante la defiscalizzazione totale o parziale dell'IRPEF sino al compimento dei 30 anni di età;

    sostenere inoltre la formazione dei più giovani, a partire dalle giovani donne, nelle materie scientifiche e tecnologiche (STEM) nonché nelle materie finanziarie;

    tener conto, nell'assegnazione dei fondi del Recovery Plan, delle azioni concrete per la parità di genere previste dalle aziende beneficiarie, applicando i principî del gender procurement; prevedere, a tal fine, la valutazione dell'impatto di genere ex ante ed ex post dei progetti del PNRR;

    favorire una pari rappresentanza negli organismi di gestione e controllo dei progetti del PNRR.