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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 marzo 2021
550.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
Pag. 110

ALLEGATO 1

Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza. Doc. XXVII, n. 18.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La Commissione XIII,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   premesso che:

    Next Generation EU (NGEU), istituito dal regolamento (UE) 2020/2094, rappresenta il nuovo strumento dell'Unione europea per la ripresa, che integrerà il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027;

    il nuovo bilancio settennale europeo (stabilito dal regolamento (UE, Euratom) 2020/2093) prevede risorse complessive pari a 1.085,3 miliardi di euro;

    la Commissione europea sarà autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell'Unione, sui mercati dei capitali fino a un importo di 750 miliardi di euro, impegnandosi ad emettere il 30 per cento del totale delle obbligazioni nell'ambito di Next Generation EU sotto forma di obbligazioni verdi (green bonds);

    con 672,5 miliardi di euro, di cui 360 in prestiti e 312,5 in sovvenzioni, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility – RRF) rappresenta il più importante strumento previsto nell'ambito di Next Generation EU;

    per quanto attiene alla scansione temporale di impegni e spese, il primo 70 per cento delle sovvenzioni del «Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza» (RRF), verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023, mentre il restante 30 per cento sarà speso tra il 2023 e il 2025;

    sulla base di quanto previsto dall'accordo raggiunto il 18 dicembre scorso in sede europea, il Dispositivo sosterrà gli investimenti e le riforme degli Stati membri nell'ambito del Semestre europeo, il quadro per il coordinamento delle politiche economiche e sociali dell'Unione, che sarà temporaneamente adattato proprio per rispondere alle esigenze del Dispositivo stesso;

    ciascuno Stato membro dovrà predisporre un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR – Recovery and Resilience Plan) per definire un pacchetto coerente di riforme e investimenti pubblici per il periodo 2021-2026, che può includere anche regimi pubblici volti a incentivare gli investimenti privati, in linea con la normativa in materia di aiuti di stato;

    a tale riguardo, dovrebbe essere valutata l'opportunità, nell'ambito della revisione della disciplina in materia di aiuti di Stato, di un innalzamento dei massimali previsti per gli aiuti destinati al settore agricolo;

    il Piano dovrà essere presentato, anche all'interno dei Programmi nazionali di riforma, in via ufficiale entro il 30 aprile 2021 e può anche essere modificato, su richiesta dello Stato membro interessato, se non può più essere realizzato, in tutto o in parte, a causa di circostanze oggettive;

   rilevato che:

    con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si intende cogliere l'occasione di affrontare, unitamente alle conseguenze immediate – sanitarie, sociali ed economiche – della crisi pandemica, anche i nodi strutturali che hanno, sino ad oggi, frenato la crescita economica e sociale del Paese;

    in particolare, attraverso un approccio integrato e orizzontale, il PNRR mira, in primo luogo, ad attuare un efficace politica di contrasto alla disuguaglianza di genere, che limita sensibilmente il potenziale Pag. 111 contributo delle donne alla crescita economica e sociale del Paese;

    tale obiettivo è perseguito prioritariamente attraverso le politiche attive del lavoro, il miglioramento delle infrastrutture sociali e la previsione di misure in favore dell'imprenditoria femminile;

    il PNRR costituisce un'occasione unica per superare la gravissima diseguaglianza di genere che colpisce il nostro Paese molto più di altri, dove si registra un tasso di occupazione femminile (48 per cento) notevolmente più basso rispetto alla media europea (62 per cento) e dove le aziende guidate da donne rappresentano solo il 22 per cento del totale;

    in tale ambito, appare necessario, da un lato, introdurre meccanismi di valutazione, ex ante ed ex post, dell'impatto di genere degli interventi che si metteranno in atto, dall'altro, garantire che gli organismi di gestione e controllo dei progetti contenuti nel Piano abbiano una composizione di genere paritaria;

    il contributo alla realizzazione dell'obiettivo della parità di genere dovrebbe essere, inoltre, utilizzato come criterio prioritario di selezione dei progetti del «Recovery Plan»;

    è altresì fondamentale che una parte consistente delle risorse destinate al NGEU sia destinata all'implementazione delle politiche di genere, indicando con chiarezza, per ogni missione, l'entità delle risorse destinate a progetti che promuovono la parità di genere;

    un'altra delle priorità trasversali del Piano è rappresentato dal riequilibrio territoriale e dallo sviluppo del Mezzogiorno, entro un'ottica di sinergia e complementarietà con le risorse europee e nazionali della politica di coesione 2021-2027;

    nella definizione delle linee progettuali e di intervento del PNRR è esplicitata la quota di risorse complessive destinata al Sud del Paese, al fine di incrementarne il potenziale di crescita, specificandosi nel Piano che tale obiettivo può valere anche come criterio prioritario di allocazione territoriale degli investimenti previsti;

    gli interventi per il Mezzogiorno previsti dal Piano sono principalmente diretti a potenziare le dotazioni infrastrutturali e sociali e a migliorare la qualità e il livello dei beni e dei servizi pubblici essenziali, quali, in particolare, l'istruzione, la ricerca, l'accesso alle tecnologie digitali, la tutela e qualità dell'ambiente, infrastrutture per la mobilità sostenibile e infrastrutture sociali;

    le misure contenute nel PNRR, infine, perseguono l'obiettivo, anch'esso trasversale a tutte le linee di intervento previste, di promuovere l'accrescimento delle competenze e delle prospettive occupazionali delle giovani generazioni, in modo da garantirne la piena partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica del Paese;

    tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR, che rappresentano aree strutturali di intervento: 1) digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2) rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4) istruzione e ricerca; 5) inclusione e coesione; 6) salute;

   rilevato che:

    la prima missione del Piano in esame, dedicata alla «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura», assume importanza decisiva per migliorare radicalmente la competitività dell'economia e la qualità del lavoro e per rendere il Paese protagonista della competizione tecnologica globale; tale missione, per la quale sono complessivamente stanziati 46,30 miliardi, caratterizzando ogni politica di riforma del Piano stesso, dal fisco alla pubblica amministrazione, costituisce la necessaria premessa per l'attuazione del processo di transizione ecologica, che pure rappresenta uno degli assi portanti e strategici del «Recovery Plan»;

    nello specifico, la componente «Digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione», cui sono assegnate Pag. 112risorse per 11,75 miliardi, si propone di: favorire l'innovazione e la trasformazione digitale del settore pubblico, dotandolo di infrastrutture moderne, interoperabili e sicure; accelerare i tempi della giustizia; promuovere la diffusione di piattaforme, servizi digitali e pagamenti elettronici presso le pubbliche amministrazioni e i cittadini;

    tra le diverse linee di intervento previste dalla componente in questione, al fine di offrire un servizio completo e più efficiente agli operatori del settore agricolo dovrebbe essere inserito uno specifico piano di investimenti diretto a potenziare il «Sistema Informativo Agricolo Nazionale» (SIAN), anche favorendone la sinergia con gli interventi previsti nell'ambito del Piano straordinario per la space economy;

    la componente relativa alla «Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del sistema produttivo», cui sono assegnate risorse per complessivi 26,55 miliardi, mira a sostenere la transizione digitale e l'innovazione del sistema produttivo attraverso stimoli agli investimenti in tecnologie all'avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo e innovazione e cybersecurity;

    tale componente è altresì diretta a realizzare reti ultraveloci in fibra ottica, 5G e satellitari, e a favorire lo sviluppo delle filiere produttive, in particolare quelle innovative e del «Made in Italy», aumentando la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali e utilizzando a tale scopo anche strumenti finanziari innovativi;

    alcune delle linee di intervento previste dalla componente in esame dovrebbero essere implementate; in particolare: a) nell'ambito del «Progetto Transizione 4.0», per il quale sono stati stanziati complessivamente 18,8 miliardi, cui si aggiungono risorse complementari per 6 miliardi e 760 milioni dagli stanziamenti della legge di Bilancio per il 2021, dovrebbero essere introdotte, per le imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, misure specifiche per promuovere e favorire l'innovazione tecnologica, il trasferimento di «know how» dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari e impianti; b) nel progetto «Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione», per il quale sono stanziati 2 miliardi, dovrebbe essere previsto uno specifico stanziamento in favore delle imprese che operano nel settore agroalimentare; c) nel progetto «Banda larga, 5g e monitoraggio satellitare», cui sono assegnati 4,2 miliardi, di cui 1,1 già stanziati per progetti in essere, specifica attenzione andrebbe riservata alle aree rurali e a quelle interne, con particolare riferimento alle aree bianche e grigie, per promuoverne lo sviluppo socio-economico;

    la componente «Turismo e cultura 4.0», cui sono assegnate risorse per 8 miliardi, si propone di incrementare il livello di attrattività del Paese, migliorando il sistema turistico e culturale attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, supportando la transizione verde e digitale e favorendo la rigenerazione economica dei territori;

    nel «Piano Nazionale Borghi», che rappresenta una delle linee di investimento di tale componente, dovrebbe essere esplicitamente previsto il coinvolgimento delle strutture agrituristiche e delle locali filiere nate intorno alle produzioni locali di qualità, anche al fine di promuovere il rilancio delle aree interne e rurali e di contrastarne lo spopolamento;

   rilevato altresì che:

    la seconda missione, relativa alla «Rivoluzione verde e transizione ecologica», cui sono assegnate risorse complessive per 69.8 miliardi, concerne i grandi temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento; come precisato nel Piano, le azioni di investimento della missione saranno accompagnate da specifiche riforme volte a favorire la transizione energetica e la svolta ecologica, fra le quali spicca la definizione di una strategia nazionale in materia di economia circolare;

    nello specifico, la componente «Agricoltura sostenibile ed economia circolare», Pag. 113alla quale sono assegnate risorse per complessivi 7 miliardi, si pone come obiettivi prioritari la promozione della sostenibilità ambientale nella filiera dell'agricoltura, il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione tramite processi di economia circolare nonché la definizione di un piano nazionale per l'economia circolare, anche promuovendo la transizione verso processi sostenibili e certificati, che adottino i principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione dell'impronta ambientale di prodotti e servizi nonché l'utilizzo di materiali biobased;

    la prima linea d'azione della componente, relativa all'«Agricoltura sostenibile», prevede iniziative per la competitività, il sostegno alle filiere, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agroalimentare italiano;

    in riferimento a tale linea di azione, che si articola in tre progetti (i contratti di filiera, i parchi agrisolari e la logistica per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, forestale e florovivaistico) dovrebbero essere stanziate risorse aggiuntive, rispetto ai 2,5 miliardi già previsti, per ulteriori piani di investimento, cui si fa riferimento nella documentazione tecnica integrativa inviata dal Governo, diretti a: a) promuovere lo sviluppo del biometano agricolo, da destinare ai trasporti e/o ai diversi mercati energetici, anche attraverso la riconversione degli impianti biogas esistenti; b) favorire, attraverso la combinazione di incentivi a fondo perduto e agevolazioni di carattere fiscale, il rinnovo del parco mezzi circolanti, agroforestali e in genere utili al settore agricolo e della pesca, puntando alla meccanizzazione verde, all'agricoltura di precisione e all'immissione di macchinari di nuova generazione che consentano di incrementare la sostenibilità ambientale e climatica della produzioni agricole; c) promuovere l'impiego della biomassa forestale italiana certificata per la produzione di energia; d) promuovere la bioeconomia circolare, le migliori pratiche agricole rispettose dell'ambiente e la chimica verde per aumentare la sostenibilità delle produzioni;

    la componente «Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile», per cui sono stanziati complessivi 18,22 miliardi, svolge, nell'ambito del Piano in esame, un ruolo strategico per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione ecologica;

    come precisato nel documento in discussione, essa interviene innanzitutto sulla produzione e la distribuzione di energia, favorendo il ricorso alle fonti rinnovabili e predisponendo le infrastrutture necessarie per la loro integrazione nel sistema elettrico nazionale e le infrastrutture per alimentare veicoli elettrici e per lo sfruttamento dell'idrogeno liquido;

    nell'ambito di tale componente, si colloca la linea di investimento dedicata alle «Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera industriale», che beneficia di risorse complementari pari a 300 milioni provenienti dai progetti PON;

    con riguardo alla suddetta linea di investimento, occorrerebbe precisare che gli interventi ivi previsti (progetti fotovoltaici galleggianti ed eolici offshore, progetti onshore realizzati su siti di proprietà della PA o a basso consumo di suolo o abbinati a tecnologie di stoccaggio) non potranno essere realizzati su terreni destinati alla produzione agricola o comunque a vocazione agricola; dovrebbero altresì essere definite, conseguentemente, le aree compatibili con tali tipologie di intervento;

    la componente «Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici», cui sono destinati 29,55 miliardi di euro, persegue obiettivi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture nonché di rilancio dell'edilizia in chiave di sostenibilità ambientale e performance antisismica;

    in particolare, la linea progettuale dedicata all'«Efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale privata», cui sono assegnate risorse per 18,51 miliardi, prevede una detrazione d'imposta pari al 110 per cento per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, Pag. 114come quelli di isolamento termico degli involucri edilizi, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di riduzione del rischio sismico degli edifici, includendovi, nel caso di tali interventi, anche l'installazione di impianti solari fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;

    la suddetta agevolazione fiscale andrebbe estesa anche agli interventi effettuati dalle aziende agrituristiche, attualmente escluse dal perimetro di applicazione della disposizione di cui all'articolo 119, comma 9, lettera b) del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 («Decreto Rilancio»);

    la componente «Tutela del territorio e della risorsa idrica», per la quale sono stanziate risorse per 15,03 miliardi, è diretta a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo e industriale e una riduzione della dispersione delle acque attraverso una gestione efficace, efficiente e sostenibile della risorsa idrica nonché a perseguire la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità ambientale attraverso una gestione integrata dei bacini idrografici;

    tale componente mira, inoltre, prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla gestione sostenibile dell'agro-ecosistema irriguo e forestale, a digitalizzare e innovare i processi connessi alla gestione della risorsa idrica e al rischio alluvioni e alla salvaguardia del territorio anche ai fini dell'economia circolare dell'acqua, ad attuare un programma di forestazione urbana per contribuire alla cattura della CO2;

    nell'ambito della componente in questione si collocano alcune linee progettuali relative ad interventi sul dissesto idrogeologico, tra le quali, quelle concernenti, in particolare: il «Rimboschimento e la tutela dei boschi», finanziata con le risorse FEASR per 1 miliardo; la realizzazione di «Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza nell'approvvigionamento», per cui si prevede un finanziamento di 2,36 miliardi; la «Resilienza dell'agro sistema irriguo (compresa digitalizzazione e monitoraggio delle reti)», cui sono assegnate risorse per 0,52 miliardi;

    relativamente alla prima delle citate linee di investimento (Rimboschimento e tutela dei boschi), finanziata esclusivamente attraverso il FEASR, appare necessario destinarvi una parte delle complessive risorse della Missione, dal momento che non è stato ancora definito il processo programmatorio con le Regioni e le Province Autonome;

    quanto alla seconda linea progettuale richiamata (Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza nell'approvvigionamento), gli interventi di manutenzione straordinaria ivi previsti, riguardanti l'intero territorio nazionale, dovrebbero estendersi anche al sistema irriguo;

    in merito, infine, alla terza azione di investimento tra quelle menzionate (Resilienza dell'agrosistema irriguo), lo stanziamento previsto appare del tutto insufficiente ed andrebbe incrementato da 0,52 a 0,8 miliardi, come originariamente previsto dalle Linee Guida relative al PNRR;

   osservato che:

    la missione n. 3, relativa a «Infrastrutture per una mobilità sostenibile», si propone di realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale;

    tra gli obiettivi della missione rientra la realizzazione di un sistema portuale competitivo e sostenibile, per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo;

    in tale ambito, dovrebbe essere introdotta una specifica linea di intervento per l'ammodernamento dei porti adibiti alla pesca, in modo da incrementare la sicurezza degli equipaggi e dei mezzi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore;

   considerato che:

    la missione n. 4, dedicata a «Istruzione e ricerca», alla quale sono assegnate Pag. 115risorse per 28,50 miliardi, persegue gli obiettivi di: colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese e la sua capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali; migliorare i percorsi scolastici e universitari degli studenti, agevolandone le condizioni di accesso; rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni;

    nell'ambito della predetta missione, la componente «Potenziamento delle competenze e diritto allo studio», cui è destinato un finanziamento complessivo di 16,72 miliardi, prevede, tra le varie linee di intervento, l'incremento degli asili nido e il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, per il quale sono previste risorse per 1 miliardo;

    nella linea progettuale in questione dovrebbe essere esplicitamente inclusa la realizzazione agriasilo e fattorie didattiche, in modo da favorire anche il conseguimento dell'obiettivo di incremento del tasso di occupazione e di sostegno all'imprenditoria femminile nelle aree rurali;

    in riferimento, inoltre, alla linea di intervento dedicata all'istruzione professionalizzante e agli istituti tecnici superiori (ITS), pure prevista dalla componente in discussione, dovrebbe essere ulteriormente potenziata l'offerta formativa attraverso il ricorso a contratti di apprendistato con le aziende del settore agroalimentare; dovrebbero altresì essere espressamente previste forme di interazione e sinergia tra il mondo universitario e gli enti di ricerca dedicati alle filiere agroalimentari;

    la componente «Dalla ricerca all'impresa», pure ricompresa nella Missione, delinea interventi, per complessivi 11, 77 miliardi, volti a promuovere la crescita del sistema economico, agendo in maniera sistemica sulla leva degli investimenti in ricerca e sviluppo e favorendo una più stretta interazione enti pubblici di ricerca e mondo imprenditoriale;

    nello specifico, nell'ambito della linea di intervento relativa al trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione, cui sono assegnate risorse per 4,48 miliardi, è prevista la creazione di sette centri di ricerca nazionali, dotati di personale altamente qualificato, tra i quali il Polo Nazionale Agri-Tech di Napoli, di cui dovrebbe essere meglio esplicitata la sinergia con altri enti pubblici che si occupano di ricerca in agricoltura;

   considerato altresì che:

    la missione n. 5, relativa a «Inclusione e coesione», cui sono assegnate risorse per complessivi 27,63 miliardi, persegue gli obiettivi, trasversali a tutto il piano in esame, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne, con prioritaria attenzione dedicata alle politiche di sostegno alle transizioni occupazionali e alla qualità dei posti di lavoro creati;

    in particolare, la componente della Missione dedicata alle «Politiche per il lavoro», per la quale sono stanziati 12,62 miliardi, prevede linee di intervento a sostegno dell'occupazione, in particolare giovanile, nonché in favore dell'imprenditoria femminile;

    all'interno di tali linee di investimento non sono previsti specifici interventi diretti promuovere la parità di genere e lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura né diretti a favorire l'accesso dei giovani ai terreni agricoli;

    lo sviluppo di progetti per aziende agricole a conduzione femminile e il sostegno all'imprenditoria agricola giovanile dovrebbero invece rappresentare, trasversalmente, criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti previsti dal Piano;

    dovrebbero altresì essere introdotte specifiche linee di azione atte a favorire, in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo, anche attraverso la costituzione di un'unica banca dati;

    la componente riguardante «Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo Pag. 116settore», cui sono assegnati 10,83 miliardi, si propone di orientare le politiche sanitarie, urbanistiche, abitative i servizi per l'infanzia per gli anziani per soggetti più vulnerabili, quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità, dell'equità tra i generi;

    nello specifico, la suddetta componente, come evidenziato nel Piano, mira ad intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nonché a sostenere le famiglie e la genitorialità, dedicando, inoltre, una particolare linea d'intervento in favore di minori, persone con disabilità o non autosufficienti;

    in tale linea di intervento, potrebbe essere opportunamente previsto il coinvolgimento delle strutture che svolgono funzioni di «agricoltura sociale»;

    un'ulteriore linea progettuale contemplata dalla componente in esame è quella dedicata alla «rigenerazione urbana», nell'ambito della quale dovrebbero essere specificamente previsti interventi volti alla riqualificazione del «verde urbano», posto che tali investimenti, oltre a sostenere la filiera del florovivaismo, duramente colpita dalla pandemia in corso, consentirebbero di migliorare le condizioni ambientali delle città;

    la componente «Interventi speciali di coesione territoriale», alla quale sono destinati 4,18 miliardi, persegue l'obiettivo di ridurre l'impatto della crisi e di creare le condizioni per uno sviluppo equo e resiliente in ambiti territoriali particolari, quali le aree interne del Paese, i territori colpiti dai terremoti e i contesti urbani da rigenerare mediante l'innovazione tecnologica e sociale nelle Regioni del Mezzogiorno;

    nelle linee di intervento previste dalla componente in questione, dirette promuovere nuove politiche territoriali per colmare il divario esistente tra le diverse aree del Paese, dovrebbero essere incluse anche le strutture agrituristiche, che potrebbero, soprattutto nei centri più piccoli, diventare dei veri e propri hub multiservizi;

    quanto alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, che costituisce un'ulteriore linea di investimento inclusa nella componente, dovrebbe essere rafforzata, relativamente ai terreni agricoli, l'interazione tra l'Agenzia nazionale per i beni confiscati e l'Ismea, presso la quale è istituita, ai sensi dell'articolo 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, la «Banca delle terre agricole»;

   ritenuto, infine, che:

    la missione n. 6 è, dedicata alla «Salute», cui sono assegnati 18,01 miliardi, oltre le risorse REACT-EU per 1,71 miliardi, è volta a rafforzare e a rendere più sinergica, all'interno di un unico progetto di riforma, la risposta territoriale e ospedaliera, nonché l'attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale;

    essa si articola in due principali componenti, quali «Assistenza di prossimità e telemedicina», per complessivi 7,9 miliardi (oltre i 400 milioni di REACT-EU), e «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria», per 11,82 miliardi (cui si aggiungono 1,31 miliardi di REACT-EU);

    nella missione in esame dovrebbero essere previste specifiche linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l'approccio One Health e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, di antimicrobico resistenza e di benessere animale, e il potenziamento dei servizi veterinari sul territorio nazionale;

    in tale contesto, particolarmente rilevanti sono gli investimenti finalizzati alla condivisione delle informazioni ed all'integrazione delle banche dati esistenti, nel settore agricolo e sanitario, al fine di imprimere una decisa accelerazione al piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico resistenza, attraverso l'attuazione di specifici piani di sorveglianza e prevenzione sanitaria, il miglioramento del benessere animale, il potenziamento delle interconnessioni tra salute umana e salute animale, anche in ragione del fatto che Pag. 117tutte le epidemie hanno avuto un'origine animale;

    tra le riforme da attuare, merita altresì attenzione la proposta di istituzione di un'Agenzia nazionale sulla sanità circolare che veda protagonista anche la ricerca in campo agroalimentare;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   I) alla Missione 1 («Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura»), siano introdotte le seguenti modifiche:

    a) al fine di offrire un servizio completo e più efficiente agli operatori del settore agricolo, sia inserito uno specifico piano di investimenti diretto a potenziare il «Sistema Informativo Agricolo Nazionale» (SIAN), anche favorendone la sinergia con gli interventi previsti nell'ambito del Piano straordinario per la space economy;

    b) nell'ambito del «Progetto Transizione 4.0», siano introdotte, per le imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, misure specifiche dirette a promuovere e a favorire l'innovazione tecnologica, il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari e impianti, anche sviluppando piattaforme articolate idonee a mettere in relazione produttori e consumatori;

    c) nel progetto «Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione», sia previsto uno specifico stanziamento in favore delle imprese che operano nel settore agroalimentare;

    d) nel progetto «Banda larga, 5G e monitoraggio satellitare», sia riservata specifica attenzione al completamento del piano per la banda larga nelle aree rurali e interne, con particolare riferimento alle aree bianche e grigie, in modo da garantire la possibilità alle imprese agricole, alle strutture ricettive e agli agriturismi di essere connessi in rete in modo globale;

    e) nel «Piano Nazionale Borghi», anche al fine di promuovere il rilancio delle aree rurali e montane e contrastarne lo spopolamento, sia esplicitamente previsto il coinvolgimento delle strutture agrituristiche; sia, inoltre, incentivato il recupero del patrimonio edilizio promuovendo la creazione di spazi di co-working e alberghi diffusi;

   II) alla Missione 2 («Rivoluzione verde e transizione ecologica»), siano apportate le seguenti modifiche:

    a) alla linea di azione «Agricoltura sostenibile», sia congruamente incrementato lo stanziamento di risorse ivi previsto, pari a 2,5 miliardi di euro; siano, inoltre, introdotti i seguenti ulteriori piani di investimento:

     interventi diretti a promuovere lo sviluppo del biometano agricolo, anche attraverso la riconversione degli impianti biogas esistenti;

     misure volte a favorire, attraverso la combinazione di incentivi a fondo perduto e agevolazioni di carattere fiscale, il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca, dei macchinari forestali e, in generale, dei macchinari utili alle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, anche al fine incrementare e misurare la sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari;

     interventi diretti a promuovere l'applicazione di tecnologie emergenti e innovative nei processi di produzione, nell'agricoltura di precisione e nella tracciabilità dei prodotti;

     interventi volti a promuovere l'impiego della biomassa forestale italiana certificata per la produzione di energia;

     interventi finalizzati alla valorizzazione della filiera del legno, con particolare riferimento alle operazioni di stoccaggio e di prima lavorazione;

     misure dirette ad attuare piani di ammodernamento dei centri di essiccazione e stoccaggio, anche al fine di monitorare Pag. 118 la qualità e la quantità delle produzioni agricole, e a potenziare le infrastrutture nei mercati agricoli;

     misure dirette a promuovere la bioeconomia circolare, le migliori pratiche agricole rispettose dell'ambiente e la «chimica verde» per aumentare la sostenibilità delle produzioni;

     interventi diretti a favorire la ricomposizione fondiaria e volti al recupero di aree incolte, anche al fine di potenziare l'agricoltura biologica e accrescere la produzione nazionale di cereali e proteine vegetali;

    b) alla componente «Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile»:

     relativamente alla linea di investimento «Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera industriale», sia precisato gli interventi ivi previsti non potranno essere realizzati su terreni destinati alla produzione agricola o comunque vocazione agricola e siano definite, conseguentemente, le aree compatibili con tali tipologie di intervento;

    c) alla componente «Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici», relativamente alla linea progettuale «Efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale privata», sia estesa la detrazione di imposta del 110 per cento ivi prevista, così come altre forme di agevolazione fiscale, agli interventi effettuati dalle aziende agricole e/o agrituristiche sui fabbricati rurali, essendo tali aziende attualmente escluse dal perimetro di applicazione della disposizione di cui all'articolo 119, comma 9, lettera b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34; si valuti l'opportunità, inoltre, di estendere il perimetro di applicazione delle predette agevolazioni fiscali anche agli ippodromi;

    d) alla componente «Tutela del territorio e della risorsa idrica»:

     sia previsto uno specifico stanziamento per la linea di investimento «Rimboschimento e tutela dei boschi», attualmente finanziata solo attraverso il FEASR, posto che non è stato ancora definito il relativo processo programmatorio con le Regioni e le Province Autonome; in tale ambito, siano previste specifiche misure per garantire la salubrità dell'ambiente forestale;

     relativamente alla linea progettuale «Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento», sia disposta l'estensione degli interventi di manutenzione straordinaria ivi previsti anche al sistema irriguo;

     in merito alla linea di investimento «Resilienza dell'agrosistema irriguo», oltre ad incrementare il relativo stanziamento da 0,52 a 0,8 miliardi, come originariamente previsto dalle Linee Guida relative al PNRR, siano previsti interventi per il recupero delle acque depurate;

   III) alla Missione 3, («Infrastrutture per una mobilità sostenibile»), sia prevista una specifica linea di intervento per l'ammodernamento dei porti adibiti alla pesca, in modo da incrementare la sicurezza degli equipaggi e dei mezzi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore;

   IV) alla Missione 4 («Istruzione e ricerca»), siano introdotte le seguenti modifiche:

    a) alla componente «Potenziamento delle competenze e diritto allo studio»:

     relativamente alla linea progettuale riguardante l'incremento degli asili nido e il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, sia esplicitamente prevista la realizzazione di agriasilo e fattorie didattiche, in modo da favorire anche il conseguimento dell'obiettivo di incremento del tasso di occupazione femminile nelle aree rurali; in tale ambito, siano attivate forme di collaborazione tra pubblico e privato, per la realizzazione di progetti di educazione ambientale, con particolare attenzione all'apicoltura, che rappresenta una fondamentale risorsa ambientale;

     in riferimento alla linea di intervento dedicata all'istruzione professionalizzante e agli istituti tecnici superiori (ITS), sia ulteriormente potenziata l'offerta formativa Pag. 119 attraverso il ricorso a contratti di apprendistato con le aziende del settore agroalimentare;

     siano, inoltre, previste forme di interazione e sinergia tra il mondo universitario, le imprese e gli enti di ricerca specificamente dedicati alle filiere agroalimentari, anche per sviluppare nuove iniziative di formazione in campo agroalimentare;

    b) alla componente «Dalla ricerca all'impresa»:

     con riguardo alla linea di intervento inerente «Trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione», sia meglio esplicitata la sinergia del costituendo Polo Agri-Tech di Napoli con altri enti pubblici che si occupano di ricerca nel settore agricolo;

     sia prevista un'ulteriore linea di intervento, che veda coinvolti gli enti di ricerca nel settore agricolo, volta a favorire il collegamento tra ricerca e applicazioni «in campo», al fine di consentire la diffusione di pratiche, metodi e strumenti, inclusi quelli digitali, per la transizione verde e digitale dell'agricoltura;

   V) alla Missione 5 («Inclusione e coesione»), siano apportate le seguenti modifiche:

    a) alla componente «Politiche per il lavoro»:

     siano introdotte specifiche linee di azione atte a favorire, in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo, anche attraverso la costituzione di un'unica banca dati;

     siano, inoltre, esplicitati, quali criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti previsti dal Piano, lo sviluppo di progetti per aziende agricole a conduzione femminile, cui accompagnare misure di potenziamento di servizi di welfare familiare; siano inoltre previste specifiche misure di sostegno all'imprenditoria agricola femminile e giovanile, anche attraverso forme di concessione di finanziamenti agevolati;

    b) alla componente «Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore»:

     relativamente alla linea di intervento dedicata ai servizi socio assistenziali, disabilità e marginalità, sia previsto espressamente il coinvolgimento delle strutture che svolgono funzioni di «agricoltura sociale»;

     siano previste linee di intervento specificamente dedicate al sostegno delle imprenditrici e delle donne che lavorano nel settore agricolo, anche attraverso servizi innovativi che possano favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;

     con riguardo alla linea di investimento inerente la rigenerazione urbana, siano inseriti specifici interventi volti alla riqualificazione del «verde urbano», posto che tali investimenti, oltre a sostenere la filiera del florovivaismo, duramente colpita dalla pandemia in corso, consentirebbero di migliorare notevolmente le condizioni ambientali delle città;

    c) alla componente «Interventi speciali di coesione territoriale»:

     sia esplicitato il coinvolgimento, nell'attuazione delle varie linee di intervento ivi previste, delle strutture agrituristiche, che potrebbero diventare dei veri e propri hub multiservizi;

     quanto alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, sia previsto il potenziamento, relativamente ai terreni agricoli, delle modalità di interazione tra l'Agenzia nazionale per i beni confiscati e l'Ismea, presso la quale è istituita, ai sensi dell'articolo 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, la «Banca delle terre agricole»;

   VI) alla Missione 6 («Salute»):

    a) alla componente «Assistenza di prossimità e telemedicina», coerentemente alla visione «One Health», al fine di tutelare la salute umana e prevenire l'insorgenza di patologie, sia prevista un'ulteriore linea di intervento per la realizzazione di campagne di educazione alimentare e ambientale, valorizzando il modello della Dieta Mediterranea;

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    b) alla componente «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria»:

     siano introdotte linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l'approccio «One Health» e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, contrasto all'antimicrobico resistenza, miglioramento del benessere animale;

     sia previsto un piano di investimenti diretto al potenziamento dei servizi veterinari sul territorio nazionale;

     sia prevista l'istituzione di un'Agenzia nazionale sulla sanità circolare che veda protagonista anche la ricerca in campo agroalimentare.

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ALLEGATO 2

Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza. Doc. XXVII, n. 18.

PARERE APPROVATO

  La Commissione XIII,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   premesso che:

    Next Generation EU (NGEU), istituito dal regolamento (UE) 2020/2094, rappresenta il nuovo strumento dell'Unione europea per la ripresa, che integrerà il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027;

    il nuovo bilancio settennale europeo (stabilito dal regolamento (UE, Euratom) 2020/2093) prevede risorse complessive pari a 1.085,3 miliardi di euro;

    la Commissione europea sarà autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell'Unione, sui mercati dei capitali fino a un importo di 750 miliardi di euro, impegnandosi ad emettere il 30 per cento del totale delle obbligazioni nell'ambito di Next Generation EU sotto forma di obbligazioni verdi (green bonds);

    con 672,5 miliardi di euro, di cui 360 in prestiti e 312,5 in sovvenzioni, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility – RRF) rappresenta il più importante strumento previsto nell'ambito di Next Generation EU;

    per quanto attiene alla scansione temporale di impegni e spese, il primo 70 per cento delle sovvenzioni del «Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza» (RRF), verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023, mentre il restante 30 per cento sarà speso tra il 2023 e il 2025;

    sulla base di quanto previsto dall'accordo raggiunto il 18 dicembre scorso in sede europea, il Dispositivo sosterrà gli investimenti e le riforme degli Stati membri nell'ambito del Semestre europeo, il quadro per il coordinamento delle politiche economiche e sociali dell'Unione, che sarà temporaneamente adattato proprio per rispondere alle esigenze del Dispositivo stesso;

    ciascuno Stato membro dovrà predisporre un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR – Recovery and Resilience Plan) per definire un pacchetto coerente di riforme e investimenti pubblici per il periodo 2021-2026, che può includere anche regimi pubblici volti a incentivare gli investimenti privati, in linea con la normativa in materia di aiuti di stato;

    a tale riguardo, dovrebbe essere valutata l'opportunità, nell'ambito della revisione della disciplina in materia di aiuti di Stato, di un innalzamento dei massimali previsti per gli aiuti destinati al settore agricolo;

    il Piano dovrà essere presentato, anche all'interno dei Programmi nazionali di riforma, in via ufficiale entro il 30 aprile 2021 e può anche essere modificato, su richiesta dello Stato membro interessato, se non può più essere realizzato, in tutto o in parte, a causa di circostanze oggettive;

   rilevato che:

    con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si intende cogliere l'occasione di affrontare, unitamente alle conseguenze immediate – sanitarie, sociali ed economiche – della crisi pandemica, anche i nodi strutturali che hanno, sino ad oggi, frenato la crescita economica e sociale del Paese;

    in particolare, attraverso un approccio integrato e orizzontale, il PNRR mira, in primo luogo, ad attuare un efficace politica di contrasto alla disuguaglianza di genere, che limita sensibilmente il potenziale Pag. 122 contributo delle donne alla crescita economica e sociale del Paese;

    tale obiettivo è perseguito prioritariamente attraverso le politiche attive del lavoro, il miglioramento delle infrastrutture sociali e la previsione di misure in favore dell'imprenditoria femminile;

    il PNRR costituisce un'occasione unica per superare la gravissima diseguaglianza di genere che colpisce il nostro Paese molto più di altri, dove si registra un tasso di occupazione femminile (48 per cento) notevolmente più basso rispetto alla media europea (62 per cento) e dove le aziende guidate da donne rappresentano solo il 22 per cento del totale;

    in tale ambito, appare necessario, da un lato, introdurre meccanismi di valutazione, ex ante ed ex post, dell'impatto di genere degli interventi che si metteranno in atto, dall'altro, garantire che gli organismi di gestione e controllo dei progetti contenuti nel Piano abbiano una composizione di genere paritaria;

    il contributo alla realizzazione dell'obiettivo della parità di genere dovrebbe essere, inoltre, utilizzato come criterio prioritario di selezione dei progetti del «Recovery Plan»;

    è altresì fondamentale che una parte consistente delle risorse destinate al NGEU sia destinata all'implementazione delle politiche di genere, indicando con chiarezza, per ogni missione, l'entità delle risorse destinate a progetti che promuovono la parità di genere;

    un'altra delle priorità trasversali del Piano è rappresentato dal riequilibrio territoriale e dallo sviluppo del Mezzogiorno, entro un'ottica di sinergia e complementarietà con le risorse europee e nazionali della politica di coesione 2021-2027;

    nella definizione delle linee progettuali e di intervento del PNRR è esplicitata la quota di risorse complessive destinata al Sud del Paese, al fine di incrementarne il potenziale di crescita, specificandosi nel Piano che tale obiettivo può valere anche come criterio prioritario di allocazione territoriale degli investimenti previsti;

    gli interventi per il Mezzogiorno previsti dal Piano sono principalmente diretti a potenziare le dotazioni infrastrutturali e sociali e a migliorare la qualità e il livello dei beni e dei servizi pubblici essenziali, quali, in particolare, l'istruzione, la ricerca, l'accesso alle tecnologie digitali, la tutela e qualità dell'ambiente, infrastrutture per la mobilità sostenibile e infrastrutture sociali;

    le misure contenute nel PNRR, infine, perseguono l'obiettivo, anch'esso trasversale a tutte le linee di intervento previste, di promuovere l'accrescimento delle competenze e delle prospettive occupazionali delle giovani generazioni, in modo da garantirne la piena partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica del Paese;

    tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR, che rappresentano aree strutturali di intervento: 1) digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2) rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4) istruzione e ricerca; 5) inclusione e coesione; 6) salute;

   evidenziato che:

    la prima missione del Piano in esame, dedicata alla «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura», assume importanza decisiva per migliorare radicalmente la competitività dell'economia e la qualità del lavoro e per rendere il Paese protagonista della competizione tecnologica globale; tale missione, per la quale sono complessivamente stanziati 46,30 miliardi, caratterizzando ogni politica di riforma del Piano stesso, dal fisco alla pubblica amministrazione, costituisce la necessaria premessa per l'attuazione del processo di transizione ecologica, che pure rappresenta uno degli assi portanti e strategici del «Recovery Plan»;

    nello specifico, la componente «Digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione», cui sono assegnate Pag. 123risorse per 11,75 miliardi, si propone di: favorire l'innovazione e la trasformazione digitale del settore pubblico, dotandolo di infrastrutture moderne, interoperabili e sicure; accelerare i tempi della giustizia;

    promuovere la diffusione di piattaforme, servizi digitali e pagamenti elettronici presso le pubbliche amministrazioni e i cittadini;

    tra le diverse linee di intervento previste dalla componente in questione, al fine di offrire un servizio completo e più efficiente agli operatori del settore agricolo dovrebbe essere inserito uno specifico piano di investimenti diretto a potenziare il «Sistema Informativo Agricolo Nazionale» (SIAN), anche favorendone la sinergia con gli interventi previsti nell'ambito del Piano straordinario per la space economy;

    la componente relativa alla «Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del sistema produttivo», cui sono assegnate risorse per complessivi 26,55 miliardi, mira a sostenere la transizione digitale e l'innovazione del sistema produttivo attraverso stimoli agli investimenti in tecnologie all'avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo e innovazione e cybersecurity;

    tale componente è altresì diretta a realizzare reti ultraveloci in fibra ottica, 5G e satellitari, e a favorire lo sviluppo delle filiere produttive, in particolare quelle innovative e del «Made in Italy», aumentando la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali e utilizzando a tale scopo anche strumenti finanziari innovativi;

    alcune delle linee di intervento previste dalla componente in esame dovrebbero essere implementate; in particolare: a) nell'ambito del «Progetto Transizione 4.0», per il quale sono stati stanziati complessivamente 18,8 miliardi, cui si aggiungono risorse complementari per 6 miliardi e 760 milioni dagli stanziamenti della legge di Bilancio per il 2021, dovrebbero essere introdotte, per le imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, misure specifiche per promuovere e favorire l'innovazione tecnologica, il trasferimento di «know how» dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari e impianti; b) nel progetto «Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione», per il quale sono stanziati 2 miliardi, dovrebbe essere previsto uno specifico stanziamento in favore delle imprese che operano nel settore agroalimentare; c) nel progetto «Banda larga, 5g e monitoraggio satellitare», cui sono assegnati 4,2 miliardi, di cui 1,1 già stanziati per progetti in essere, specifica attenzione andrebbe riservata alle aree rurali e a quelle interne, con particolare riferimento alle aree bianche e grigie, per promuoverne lo sviluppo socio-economico;

    a componente «Turismo e cultura 4.0», cui sono assegnate risorse per 8 miliardi, si propone di incrementare il livello di attrattività del Paese, migliorando il sistema turistico e culturale attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, supportando la transizione verde e digitale e favorendo la rigenerazione economica dei territori;

    nel «Piano Nazionale Borghi», che rappresenta una delle linee di investimento di tale componente, dovrebbe essere esplicitamente previsto il coinvolgimento delle strutture agrituristiche e delle locali filiere nate intorno alle produzioni locali di qualità, anche al fine di promuovere il rilancio delle aree interne e rurali e di contrastarne lo spopolamento;

   rilevato altresì che:

    la seconda missione, relativa alla «Rivoluzione verde e transizione ecologica», cui sono assegnate risorse complessive per 69.8 miliardi, concerne i grandi temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento; come precisato nel Piano, le azioni di investimento della missione saranno accompagnate da specifiche riforme volte a favorire la transizione energetica e la svolta ecologica, fra le quali spicca la definizione di una strategia nazionale in materia di economia circolare;

Pag. 124

    nello specifico, la componente «Agricoltura sostenibile ed economia circolare», alla quale sono assegnate risorse per complessivi 7 miliardi, si pone come obiettivi prioritari la promozione della sostenibilità ambientale nella filiera dell'agricoltura, il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione tramite processi di economia circolare nonché la definizione di un piano nazionale per l'economia circolare, anche promuovendo la transizione verso processi sostenibili e certificati, che adottino i principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione dell'impronta ambientale di prodotti e servizi nonché l'utilizzo di materiali biobased;

    la prima linea d'azione della componente, relativa all'«Agricoltura sostenibile», prevede iniziative per la competitività, il sostegno alle filiere, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agroalimentare italiano;

    in riferimento a tale linea di azione, che si articola in tre progetti (i contratti di filiera, i parchi agrisolari e la logistica per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, forestale e florovivaistico) dovrebbero essere stanziate risorse aggiuntive, rispetto ai 2,5 miliardi già previsti, per ulteriori piani di investimento – cui peraltro si fa riferimento nella documentazione tecnica integrativa inviata dal Governo – diretti a: a) promuovere lo sviluppo del biometano agricolo, da destinare ai trasporti e/o ai diversi mercati energetici, anche attraverso la riconversione degli impianti biogas esistenti; b) favorire, attraverso la combinazione di incentivi a fondo perduto e agevolazioni di carattere fiscale, il rinnovo del parco mezzi circolanti, agroforestali e in genere utili al settore agricolo e della pesca, puntando alla meccanizzazione verde, all'agricoltura di precisione e all'immissione di macchinari di nuova generazione che consentano di incrementare la sostenibilità ambientale e climatica della produzioni agricole; c) promuovere l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, nell'agricoltura di precisione e nella tracciabilità dei prodotti; d) promuovere l'impiego della biomassa forestale italiana certificata per la produzione di energia; e) valorizzare la filiera del legno, con particolare riferimento alle operazioni di stoccaggio e di prima lavorazione; f) attuare piani di ammodernamento dei centri di essiccazione e stoccaggio, con particolare riferimento al settore cerealicolo, anche al fine di monitorare la qualità e la quantità delle produzioni agricole, e a potenziare le infrastrutture nei mercati agricoli; g) promuovere la bioeconomia circolare, le migliori pratiche agricole rispettose dell'ambiente e la chimica verde per aumentare la sostenibilità delle produzioni, con particolare attenzione alle aziende zootecniche, delle quali va agevolato e sostenuto il processo di transizione ecologica; h) favorire la ricomposizione fondiaria e il recupero di aree incolte, anche al fine di potenziare l'agricoltura biologica e accrescere la produzione nazionale di cereali e proteine vegetali;

    la componente «Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile», per cui sono stanziati complessivi 18,22 miliardi, svolge, nell'ambito del Piano in esame, un ruolo strategico per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione ecologica;

    come precisato nel documento in discussione, essa interviene innanzitutto sulla produzione e la distribuzione di energia, favorendo il ricorso alle fonti rinnovabili e predisponendo le infrastrutture necessarie per la loro integrazione nel sistema elettrico nazionale e le infrastrutture per alimentare veicoli elettrici e per lo sfruttamento dell'idrogeno liquido;

    nell'ambito di tale componente, si colloca la linea di investimento dedicata alle «Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera industriale», che beneficia di risorse complementari pari a 300 milioni provenienti dai progetti PON;

    con riguardo alla suddetta linea di investimento, occorrerebbe precisare che gli interventi ivi previsti (progetti fotovoltaici galleggianti ed eolici offshore, progetti onshore realizzati su siti di proprietà della PA o a basso consumo di suolo o abbinati a tecnologie di stoccaggio) non potranno Pag. 125essere realizzati su terreni destinati alla produzione agricola o comunque a vocazione agricola; dovrebbero altresì essere definite, conseguentemente, le aree compatibili con tali tipologie di intervento;
    la componente «Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici», cui sono destinati 29,55 miliardi di euro, persegue obiettivi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture nonché di rilancio dell'edilizia in chiave di sostenibilità ambientale e performance antisismica;

    in particolare, la linea progettuale dedicata all'«Efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale privata», cui sono assegnate risorse per 18,51 miliardi, prevede una detrazione d'imposta pari al 110 per cento per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, come quelli di isolamento termico degli involucri edilizi, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di riduzione del rischio sismico degli edifici, includendovi, nel caso di tali interventi, anche l'installazione di impianti solari fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;

    la suddetta agevolazione fiscale andrebbe estesa anche agli interventi effettuati dalle aziende agrituristiche, attualmente escluse dal perimetro di applicazione della disposizione di cui all'articolo 119, comma 9, lettera b) del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 («Decreto Rilancio»);

    la componente «Tutela del territorio e della risorsa idrica», per la quale sono stanziate risorse per 15,03 miliardi, è diretta a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo e industriale e una riduzione della dispersione delle acque attraverso una gestione efficace, efficiente e sostenibile della risorsa idrica nonché a perseguire la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità ambientale attraverso una gestione integrata dei bacini idrografici;

    tale componente mira, inoltre, prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla gestione sostenibile dell'agro-ecosistema irriguo e forestale, a digitalizzare e innovare i processi connessi alla gestione della risorsa idrica e al rischio alluvioni e alla salvaguardia del territorio anche ai fini dell'economia circolare dell'acqua, ad attuare un programma di forestazione urbana per contribuire alla cattura della CO2;

    nell'ambito della componente in questione si collocano alcune linee progettuali relative ad interventi sul dissesto idrogeologico, tra le quali, quelle concernenti, in particolare: il «Rimboschimento e la tutela dei boschi», finanziata con le risorse FEASR per 1 miliardo; la realizzazione di «Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza nell'approvvigionamento», per cui si prevede un finanziamento di 2,36 miliardi; la «Resilienza dell'agro sistema irriguo (compresa digitalizzazione e monitoraggio delle reti)», cui sono assegnate risorse per 0,52 miliardi;

    relativamente alla prima delle citate linee di investimento (Rimboschimento e tutela dei boschi), finanziata esclusivamente attraverso il FEASR, appare necessario destinarvi una parte delle complessive risorse della Missione, dal momento che non è stato ancora definito il processo programmatorio con le Regioni e le Province Autonome;

    quanto alla seconda linea progettuale richiamata (Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza nell'approvvigionamento), gli interventi di manutenzione straordinaria ivi previsti, riguardanti l'intero territorio nazionale, dovrebbero estendersi anche al sistema irriguo;

    in merito, infine, alla terza azione di investimento tra quelle menzionate (Resilienza dell'agrosistema irriguo), lo stanziamento previsto appare del tutto insufficiente ed andrebbe incrementato da 0,52 a 0,8 miliardi, come originariamente previsto dalle Linee Guida relative al PNRR;

   osservato che:

    la missione n. 3, relativa a «Infrastrutture per una mobilità sostenibile», si Pag. 126propone di realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale;

    tra gli obiettivi della missione rientra la realizzazione di un sistema portuale competitivo e sostenibile, per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo;

    in tale ambito, dovrebbe essere introdotta una specifica linea di intervento per l'ammodernamento dei porti adibiti alla pesca, in modo da incrementare la sicurezza degli equipaggi e dei mezzi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore;

   considerato che:

    la missione n. 4, dedicata a «Istruzione e ricerca», alla quale sono assegnate risorse per 28,50 miliardi, persegue gli obiettivi di: colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese e la sua capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali; migliorare i percorsi scolastici e universitari degli studenti, agevolandone le condizioni di accesso; rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni;

    nell'ambito della predetta missione, la componente «Potenziamento delle competenze e diritto allo studio», cui è destinato un finanziamento complessivo di 16,72 miliardi, prevede, tra le varie linee di intervento, l'incremento degli asili nido e il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, per il quale sono previste risorse per 1 miliardo;

    nella linea progettuale in questione dovrebbe essere esplicitamente inclusa la realizzazione agriasilo e fattorie didattiche, in modo da favorire anche il conseguimento dell'obiettivo di incremento del tasso di occupazione e di sostegno all'imprenditoria femminile nelle aree rurali;

    in riferimento, inoltre, alla linea di intervento dedicata all'istruzione professionalizzante e agli istituti tecnici superiori (ITS), pure prevista dalla componente in discussione, dovrebbe essere ulteriormente potenziata l'offerta formativa attraverso il ricorso a contratti di apprendistato con le aziende del settore agroalimentare; dovrebbero altresì essere espressamente previste forme di interazione e sinergia tra il mondo universitario e gli enti di ricerca dedicati alle filiere agroalimentari;

    la componente «Dalla ricerca all'impresa», pure ricompresa nella Missione, delinea interventi, per complessivi 11, 77 miliardi, volti a promuovere la crescita del sistema economico, agendo in maniera sistemica sulla leva degli investimenti in ricerca e sviluppo e favorendo una più stretta interazione enti pubblici di ricerca e mondo imprenditoriale;

    nello specifico, nell'ambito della linea di intervento relativa al trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione, cui sono assegnate risorse per 4,48 miliardi, è prevista la creazione di sette centri di ricerca nazionali, dotati di personale altamente qualificato, tra i quali il Polo Nazionale Agri-Tech di Napoli, di cui dovrebbe essere meglio esplicitata la sinergia con altri enti pubblici che si occupano di ricerca in agricoltura;

   considerato altresì che:

    la missione n. 5, relativa a «Inclusione e coesione», cui sono assegnate risorse per complessivi 27,63 miliardi, persegue gli obiettivi, trasversali a tutto il piano in esame, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne, con prioritaria attenzione dedicata alle politiche di sostegno alle transizioni occupazionali e alla qualità dei posti di lavoro creati;

    in particolare, la componente della Missione dedicata alle «Politiche per il lavoro», per la quale sono stanziati 12,62 miliardi, prevede linee di intervento a sostegno dell'occupazione, in particolare giovanile, nonché in favore dell'imprenditoria femminile;

Pag. 127

    all'interno di tali linee di investimento non sono previsti specifici interventi diretti promuovere la parità di genere e lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura né diretti a favorire l'accesso dei giovani ai terreni agricoli;

    lo sviluppo di progetti per aziende agricole a conduzione femminile e il sostegno all'imprenditoria agricola giovanile dovrebbero invece rappresentare, trasversalmente, criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti previsti dal Piano;

    dovrebbero altresì essere introdotte specifiche linee di azione atte a favorire, in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo, anche attraverso la costituzione di un'unica banca dati;

    la componente riguardante «Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore», cui sono assegnati 10,83 miliardi, si propone di orientare le politiche sanitarie, urbanistiche, abitative i servizi per l'infanzia per gli anziani per soggetti più vulnerabili, quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità, dell'equità tra i generi;

    nello specifico, la suddetta componente, come evidenziato nel Piano, mira ad intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nonché a sostenere le famiglie e la genitorialità, dedicando, inoltre, una particolare linea d'intervento in favore di minori, persone con disabilità o non autosufficienti;

    in tale linea di intervento, potrebbe essere opportunamente previsto il coinvolgimento delle strutture che svolgono funzioni di «agricoltura sociale»;

    un'ulteriore linea progettuale contemplata dalla componente in esame è quella dedicata alla «rigenerazione urbana», nell'ambito della quale dovrebbero essere specificamente previsti interventi volti alla riqualificazione del «verde urbano», posto che tali investimenti, oltre a sostenere la filiera del florovivaismo, duramente colpita dalla pandemia in corso, consentirebbero di migliorare le condizioni ambientali delle città;

    la componente «Interventi speciali di coesione territoriale», alla quale sono destinati 4,18 miliardi, persegue l'obiettivo di ridurre l'impatto della crisi e di creare le condizioni per uno sviluppo equo e resiliente in ambiti territoriali particolari, quali le aree interne del Paese, i territori colpiti dai terremoti e i contesti urbani da rigenerare mediante l'innovazione tecnologica e sociale nelle Regioni del Mezzogiorno;

    nelle linee di intervento previste dalla componente in questione, dirette promuovere nuove politiche territoriali per colmare il divario esistente tra le diverse aree del Paese, dovrebbero essere incluse anche le strutture agrituristiche, che potrebbero, soprattutto nei centri più piccoli, diventare dei veri e propri hub multiservizi;

    quanto alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, che costituisce un'ulteriore linea di investimento inclusa nella componente, dovrebbe essere rafforzata, relativamente ai terreni agricoli, l'interazione tra l'Agenzia nazionale per i beni confiscati e l'Ismea, presso la quale è istituita, ai sensi dell'articolo 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, la «Banca delle terre agricole»;

   ritenuto, infine, che:

    la missione n. 6 è dedicata alla «Salute», cui sono assegnati 18,01 miliardi, oltre le risorse REACT-EU per 1,71 miliardi, è volta a rafforzare e a rendere più sinergica, all'interno di un unico progetto di riforma, la risposta territoriale e ospedaliera, nonché l'attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale;

    essa si articola in due principali componenti, quali «Assistenza di prossimità e telemedicina», per complessivi 7,9 miliardi (oltre i 400 milioni di REACT-EU), e «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria», per 11,82 miliardi (cui si aggiungono 1,31 miliardi di REACT-EU);

    nella componente «Assistenza di prossimità e telemedicina» dovrebbero essere Pag. 128 previste ulteriori linee di intervento per la realizzazione di campagne di educazione alimentare e ambientale, valorizzando il modello della dieta mediterranea, e per la realizzazione di strutture agrosanitarie;

    nella missione in esame dovrebbero altresì essere previste specifiche linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l'approccio One Health e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, di antimicrobico resistenza e di benessere animale, nonché il potenziamento dei servizi veterinari sul territorio nazionale;

    in tale contesto, particolarmente rilevanti sono gli investimenti finalizzati alla condivisione delle informazioni ed all'integrazione delle banche dati esistenti, nel settore agricolo e sanitario, al fine di imprimere una decisa accelerazione al piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico resistenza, attraverso l'attuazione di specifici piani di sorveglianza e prevenzione sanitaria, il miglioramento del benessere animale, il potenziamento delle interconnessioni tra salute umana e salute animale, anche in ragione del fatto che tutte le epidemie hanno avuto un'origine animale;

    tra le riforme da attuare, merita infine attenzione la proposta di istituzione di un'Agenzia nazionale sulla sanità circolare, che veda protagonista anche la ricerca in campo agroalimentare;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   I) alla Missione 1 («Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura»), siano introdotte le seguenti modifiche:

    a) al fine di offrire un servizio completo e più efficiente agli operatori del settore agricolo, sia inserito uno specifico piano di investimenti diretto a potenziare il «Sistema Informativo Agricolo Nazionale» (SIAN), anche favorendone la sinergia con gli interventi previsti nell'ambito del Piano straordinario per la space economy;

    b) nell'ambito del «Progetto Transizione 4.0», siano introdotte, per le imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, misure specifiche dirette a promuovere e a favorire l'innovazione tecnologica, il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari e impianti, anche sviluppando piattaforme articolate idonee a mettere in relazione produttori e consumatori;

    c) nel progetto «Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione», sia previsto uno specifico stanziamento in favore delle imprese che operano nel settore agroalimentare;

    d) nel progetto «Banda larga, 5G e monitoraggio satellitare», sia riservata specifica attenzione al completamento del piano per la banda larga nelle aree rurali e interne, con particolare riferimento alle aree bianche e grigie, in modo da garantire la possibilità alle imprese agricole, alle strutture ricettive e agli agriturismi di essere connessi in rete in modo globale;

    e) nel «Piano Nazionale Borghi», anche al fine di promuovere il rilancio delle aree rurali e montane e contrastarne lo spopolamento, sia esplicitamente previsto il coinvolgimento delle strutture agrituristiche; sia, inoltre, incentivato il recupero del patrimonio edilizio promuovendo la creazione di spazi di co-working e alberghi diffusi;

   II) alla Missione 2 («Rivoluzione verde e transizione ecologica»), siano apportate le seguenti modifiche:

    a) alla linea di azione «Agricoltura sostenibile», sia congruamente incrementato lo stanziamento di risorse ivi previsto, pari a 2,5 miliardi di euro; siano, inoltre, introdotti i seguenti ulteriori piani di investimento:

     interventi diretti a promuovere lo sviluppo del biometano agricolo, anche attraverso la riconversione degli impianti biogas esistenti;

Pag. 129

     misure volte a favorire, attraverso la combinazione di incentivi a fondo perduto e agevolazioni di carattere fiscale, il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca, dei macchinari forestali e, in generale, dei macchinari utili alle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, anche al fine incrementare e misurare la sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari;

     interventi diretti a promuovere l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, nell'agricoltura di precisione e nella tracciabilità dei prodotti;

     interventi volti a promuovere l'impiego della biomassa forestale italiana certificata per la produzione di energia;

     interventi finalizzati alla valorizzazione della filiera del legno, con particolare riferimento alle operazioni di stoccaggio e di prima lavorazione;

     misure dirette ad attuare piani di ammodernamento dei centri di essiccazione e stoccaggio, con particolare riferimento al settore cerealicolo, anche al fine di monitorare la qualità e la quantità delle produzioni agricole, e a potenziare le infrastrutture nei mercati agricoli;

     misure dirette a promuovere la bioeconomia circolare, le migliori pratiche agricole rispettose dell'ambiente e la «chimica verde» per aumentare la sostenibilità delle produzioni, con particolare attenzione alle aziende zootecniche, delle quali va agevolato e sostenuto il processo di transizione ecologica;

     interventi diretti a favorire la ricomposizione fondiaria e volti al recupero di aree incolte, anche al fine di potenziare l'agricoltura biologica e accrescere la produzione nazionale di cereali e proteine vegetali;

    b) alla componente «Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile»:

     relativamente alla linea di investimento «Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera industriale», sia precisato gli interventi ivi previsti non potranno essere realizzati su terreni destinati alla produzione agricola o comunque vocazione agricola e siano definite, conseguentemente, le aree compatibili con tali tipologie di intervento;

     sia inoltre introdotta una specifica linea di investimento diretta a promuovere lo sviluppo di «comunità energetiche» nelle aree montane e rurali;

    c) alla componente «Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici», relativamente alla linea progettuale «Efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale privata», sia estesa la detrazione di imposta del 110 per cento ivi prevista, così come altre forme di agevolazione fiscale, agli interventi effettuati dalle aziende agricole e/o agrituristiche sui fabbricati rurali, essendo tali aziende attualmente escluse dal perimetro di applicazione della disposizione di cui all'articolo 119, comma 9, lettera b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34; si valuti l'opportunità, inoltre, di estendere il perimetro di applicazione delle predette agevolazioni fiscali anche agli ippodromi;

    d) alla componente «Tutela del territorio e della risorsa idrica»:

     sia previsto uno specifico stanziamento per la linea di investimento «Rimboschimento e tutela dei boschi», attualmente finanziata solo attraverso il FEASR, posto che non è stato ancora definito il relativo processo programmatorio con le Regioni e le Province Autonome; in tale ambito, siano previste specifiche misure per garantire la salubrità dell'ambiente forestale;

     relativamente alla linea progettuale «Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento», sia disposta l'estensione degli interventi di manutenzione straordinaria ivi previsti anche al sistema irriguo;

     in merito alla linea di investimento «Resilienza dell'agrosistema irriguo», oltre ad incrementare il relativo stanziamento da 0,52 a 0,8 miliardi, come originariamente Pag. 130 previsto dalle Linee Guida relative al PNRR, siano previsti interventi per il recupero delle acque depurate;

   III) alla Missione 3, («Infrastrutture per una mobilità sostenibile»), sia prevista una specifica linea di intervento per l'ammodernamento dei porti adibiti alla pesca, in modo da incrementare la sicurezza degli equipaggi e dei mezzi e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore;

   IV) alla Missione 4 («Istruzione e ricerca»), siano introdotte le seguenti modifiche:

    a) alla componente «Potenziamento delle competenze e diritto allo studio»:

     relativamente alla linea progettuale riguardante l'incremento degli asili nido e il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, sia esplicitamente prevista la realizzazione di agriasilo e fattorie didattiche, in modo da favorire anche il conseguimento dell'obiettivo di incremento del tasso di occupazione femminile nelle aree rurali; in tale ambito, siano attivate forme di collaborazione tra pubblico e privato, per la realizzazione di progetti di educazione ambientale, con particolare attenzione all'apicoltura, che rappresenta una fondamentale risorsa ambientale;

     in riferimento alla linea di intervento dedicata all'istruzione professionalizzante e agli istituti tecnici superiori (ITS), sia ulteriormente potenziata l'offerta formativa attraverso il ricorso a contratti di apprendistato con le aziende del settore agroalimentare;

     siano, inoltre, previste forme di interazione e sinergia tra il mondo universitario, le imprese e gli enti di ricerca specificamente dedicati alle filiere agroalimentari, anche per sviluppare nuove iniziative di formazione in campo agroalimentare;

    b) alla componente «Dalla ricerca all'impresa»:

     con riguardo alla linea di intervento inerente «Trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione», sia meglio esplicitata la sinergia del costituendo Polo Agri-Tech di Napoli con altri enti pubblici che si occupano di ricerca nel settore agricolo;

     sia prevista un'ulteriore linea di intervento, che veda coinvolti gli enti di ricerca nel settore agricolo, volta a favorire il collegamento tra ricerca e applicazioni «in campo», al fine di consentire la diffusione di pratiche, metodi e strumenti, inclusi quelli digitali, per la transizione verde e digitale dell'agricoltura;

   V) alla Missione 5 («Inclusione e coesione»), siano apportate le seguenti modifiche:

    a) alla componente «Politiche per il lavoro»:

     siano introdotte specifiche linee di azione atte a favorire, in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo, anche attraverso la costituzione di un'unica banca dati;

     siano, inoltre, esplicitati, quali criteri prioritari di assegnazione dei finanziamenti previsti dal Piano, lo sviluppo di progetti per aziende agricole a conduzione femminile e, in generale, per imprese che organizzano welfare aziendale e servizi per favorire l'occupazione femminile;

    b) alla componente «Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore»:

     relativamente alla linea di intervento dedicata ai servizi socio assistenziali, disabilità e marginalità, sia previsto espressamente il coinvolgimento delle strutture che svolgono funzioni di «agricoltura sociale»;

     siano previste linee di intervento specificamente dedicate al sostegno delle imprenditrici e delle donne che lavorano nel settore agricolo, anche attraverso servizi innovativi che possano favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;

     con riguardo alla linea di investimento inerente la rigenerazione urbana, siano inseriti specifici interventi volti alla riqualificazione del «verde urbano», posto che tali investimenti, oltre a sostenere la Pag. 131filiera del florovivaismo, duramente colpita dalla pandemia in corso, consentirebbero di migliorare notevolmente le condizioni ambientali delle città;

    c) alla componente «Interventi speciali di coesione territoriale»:

     sia esplicitato il coinvolgimento, nell'attuazione delle varie linee di intervento ivi previste, delle strutture agrituristiche, che potrebbero diventare dei veri e propri hub multiservizi;

     quanto alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, sia previsto il potenziamento, relativamente ai terreni agricoli, delle modalità di interazione tra l'Agenzia nazionale per i beni confiscati e l'Ismea, presso la quale è istituita, ai sensi dell'articolo 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, la «Banca delle terre agricole»;

   VI) alla Missione 6 («Salute»):

    a) alla componente «Assistenza di prossimità e telemedicina»:

     coerentemente alla visione «One Health», al fine di tutelare la salute umana e prevenire l'insorgenza di patologie, sia prevista un'ulteriore linea di intervento per la realizzazione di campagne di educazione alimentare e ambientale, valorizzando il modello della Dieta Mediterranea, anche al fine di contrastare l'introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il Nutri-score;

     sia prevista, inoltre, una specifica linea di investimento diretta alla realizzazione di strutture agrosanitarie;

    b) alla componente «Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria»:

     siano introdotte linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l'approccio «One Health» e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, contrasto all'antimicrobico resistenza, miglioramento del benessere animale;

     sia previsto un piano di investimenti diretto al potenziamento dei servizi veterinari sul territorio nazionale;

     sia prevista l'istituzione di un'Agenzia nazionale sulla sanità circolare che veda protagonista anche la ricerca in campo agroalimentare.