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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 giugno 2021
611.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
Pag. 148

ALLEGATO 1

5-04989 Vianello: Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda nel sito di interesse nazionale Brindisi 1, stralcio funzionale Area Micorosa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'area «Micorosa» nel SIN «Brindisi» ha un'estensione di circa 50 ettari e a partire dagli anni '60 fino al 1980 è stata utilizzata da varie Società del gruppo Montedison S.p.A. quale sito di stoccaggio e smaltimento di residui di produzioni industriali.
  Gli interventi di messa in sicurezza della falda sono stati divisi tra il Comune di Brindisi, titolare del procedimento di bonifica e la Syndial S.p.A., oggi Enirewind S.p.A., attraverso la redazione di due progetti definitivi distinti, ma congiunti, uno con opere di competenza pubblica e l'altro con opere di competenza privata.
  Il progetto di parte pubblica prevede il marginamento fisico dell'area con barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee, la risagomatura e l'impermeabilizzazione del corpo rifiuti pari a circa 56 ettari, la rinaturalizzazione, l'emungimento e il trattamento delle acque di falda tramite realizzazione di un impianto TAF, la realizzazione di opere di difesa costiera.
  L'intervento di parte privata prevede la realizzazione di un diaframma plastico a completamento dell'intera conterminazione della falda, lo spostamento del Canale Pandi all'esterno dell'area contaminata e la messa a dimora di specie arboree.
  Il 29 ottobre 2013 si svolse una conferenza di servizi istruttoria e decisoria che esaminò gli elaborati «Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda del SIN di Brindisi. Progetto Definitivo – 1° Stralcio funzionale – Area Micorosa» (parte pubblica) e «Progetto Operativo di messa in sicurezza permanente di parte delle aree esterne Syndial» (parte privata).
  I due elaborati progettuali, relativi alla messa in sicurezza dell'intera area «Micorosa» (discarica, aree esterne e acque di falda), furono esaminati congiuntamente al fine di valutarne l'effettiva integrazione e funzionalità.
  Secondo quanto previsto dall'Accordo Procedimentale di Programma stipulato tra Syndial S.p.A., Regione Puglia e Comune di Brindisi, nel marzo 2014, il coordinamento della progettazione esecutiva degli interventi di parte pubblica e privata venne affidato alla Cabina di regia istituita presso la Regione Puglia.
  Il progetto definitivo delle opere di competenza della Enirewind S.p.A. venne approvato, con prescrizioni, con il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 1° febbraio 2016, perfezionato con il decreto del 13 luglio 2016.
  Gli interventi previsti da questo progetto stanno procedendo come da cronoprogramma. Al riguardo la Enirewind S.p.A. aggiorna il Ministero della transizione ecologica e gli enti interessati circa l'iter dei lavori. L'ultima nota risale al 18 novembre scorso.
  Il progetto per la parte pubblica, predisposto dalla Sogesid S.p.A. per il Comune di Brindisi nell'ambito dell'Atto Convenzionale sottoscritto il 4 dicembre 2013, è stato autorizzato all'avvio dei lavori, con Decreto del Ministro dell'Ambiente del 1° luglio 2014 e successivamente approvato in via definitiva, con il decreto dello stesso Ministero del 14 novembre 2014.
  A seguito di un bando per appalto pubblico, ai sensi dell'articolo 53, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 163 del 2006, il comune di Brindisi, in data 18 novembre 2015, ha stipulato un contratto con il quale i servizi di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori sono stati affidati all'ATI COMEAP costituita dal Consorzio stabile Mediterraneo Appalti Società Pag. 149Consortile a r.l. (capogruppo/mandataria) e la ARTEC associati S.r.l. (mandante).
  In data 13 maggio 2016, l'ATI affidataria ha consegnato il progetto esecutivo che prevedeva delle variazioni rispetto al Progetto Definitivo redatto dalla Sogesid S.p.A., posto a base di gara.
  Gli interventi per la parte pubblica hanno subito molteplici ritardi che, considerato lo stretto collegamento tra i due progetti, avrebbe potuto determinare rallentamenti anche nell'esecuzione del progetto portato avanti dalla Enirewind S.p.A.
  Il comune di Brindisi, con determinazione dirigenziale del 14 luglio 2020, ha quindi provveduto alla risoluzione del contratto d'appalto del 18 novembre 2015 sottoscritto con l'ATI CO.ME.AP.
  Con l'atto dirigenziale del 2 ottobre 2020, trasmesso al Ministero il 31 ottobre 2020, espletate le necessarie verifiche, il comune ha proposto l'aggiudicazione del contratto d'appalto al raggruppamento d'imprese composto da Semataf S.r.l. (capogruppo), Salvaguardia Ambientale S.p.A. (mandante), Treerre S.r.l. (mandante), Dalcas S.p.A. (mandante) e Sinnica Service S.r.l. (mandante), per l'esecuzione dei lavori residuali del «Progetto definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda del SIN di Brindisi – 1° stralcio funzionale – Area Micorosa».
  Oltre a ciò, in via d'urgenza, nelle more del perfezionamento dell'iter contrattuale e delle verifiche circa il possesso dei requisiti di legge, alla luce della disponibilità immediata fornita dalla Semataf S.r.l. e sotto riserva di legge, lo stesso Ministero ha proposto l'esecuzione dei lavori residuali al raggruppamento d'imprese con capogruppo Semataf S.r.l. e, per quanto di competenza, sta seguendo l'iter degli interventi sia per la parte pubblica e sia per la parte privata.
  Posso conclusivamente assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a seguire con la dovuta attenzione l'importante questione segnalata.

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ALLEGATO 2

5-05831 Sani: Utilizzo del suolo agricolo nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dall'onorevole interrogante, si fa presente che la salvaguardia dei terreni agricoli è, da anni, un tema di interesse che ha sollecitato concrete iniziative di tutela quali, ad esempio, il divieto di accesso agli incentivi statali per impianti con moduli collocati a terra in aree agricole, previsto dall'articolo 65 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con legge 24 marzo 2012, n. 27, e richiamato anche nel decreto ministeriale 4 luglio 2019 «Incentivazione dell'energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione» (cosiddetto FERI).
  In tale contesto è da sottolineare l'impegno del nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, che ha trovato conferma ed espressione nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima e nella più recente Strategia di decarbonizzazione al 2050 (Long Term Strategy, LTS) pubblicata nel gennaio scorso.
  Per raggiungere questi obiettivi bisogna agire sull'efficienza energetica per contenere i consumi, sostenere la penetrazione delle fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e trasporti, aumentare la produzione di FER da centrali di piccola e media potenza diffuse su tutto il territorio nazionale e supportare grandi progetti di infrastrutturazione e sistemi di accumulo dell'energia prodotta.
  Le azioni che il Governo intende intraprendere – e in parte ha già intrapreso – sono molteplici; per evitare gli impatti ambientali sopra delineati il PNIEC prevede gli investimenti inerenti il «Parco Agrisolare» al fine di ammodernare gli edifici rurali, rimuovere l'eternit e l'amianto sui tetti ove presente, migliorare la coibentazione e l'aereazione e, infine, incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici rurali.
  Accanto al PNIEC oggi troviamo le riforme e gli investimenti proposti e strutturati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
  Nell'ambito del PNRR sono previste due linee di investimento per le FER nel settore agricolo, la prima relativa all'installazione di impianti fotovoltaici sulle strutture agricole e l'altra dedicata agli impianti agrovoltaici.
  Quest'ultima interessa la realizzazione di sistemi produttivi ibridi agricoltura-energia che non compromettano l'utilizzo di suolo dedicato all'agricoltura, ma contribuiscano invece alla sostenibilità, oltre che ambientale anche economica delle aziende interessate.
  Attualmente, a seguito della recente approvazione della legge 22 aprile 2021, n. 53, con vigenza all'8 maggio, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea» (cosiddetta Legge di delegazione europea) e con il conseguente prossimo recepimento della Direttiva RED Il (in tema di fonti energetiche rinnovabili), uno degli obiettivi in corso, fondamentale per uno sviluppo programmatico e armonico delle FER, consiste nell'individuare aree e superfici idonee alla realizzazione degli impianti FER.
  La Legge Delega, all'articolo 5, infatti, prevede che sia definita una disciplina volta a definire i criteri per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l'installazione di impianti FER, con il fine di assicurare il raggiungimento della quota complessiva di energia da FER da conseguire al 2030, in coerenza con gli obiettivi del PNIEC nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e Pag. 151del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell'aria e dei corpi idrici, compatibilmente con le attività dei singoli territori.
  In tal senso, è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico a cui partecipano componenti del Ministero della transizione ecologica, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, le regioni rappresentate dalla regione Sardegna come capofila di questo esercizio, insieme ad altre nove regioni.
  In discussione, oltre alla definizione giuridica di «area idonea», i criteri di individuazione di tali aree da parte delle regioni che dovranno necessariamente privilegiare l'utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali parcheggi, aree non utilizzabili per altri scopi, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, proprio con l'intento di limitare il consumo di suolo, tutelando maggiormente i terreni vocati all'agricoltura e di pregio paesaggistico/naturale.
  Si auspica, pertanto, di ingenerare un effetto moltiplicativo che continuerà i propri effetti anche dopo il PNRR promuovendo soluzioni realizzative innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad elevata efficienza, in cui più usi del suolo possano coesistere generando benefici concorrenti e in cui la produzione di energia sia totalmente compatibile con le attività agricole, anzi migliori la redditività e favorisca il recupero di terreni all'uso produttivo.

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ALLEGATO 3

5-05994 Daga: Adesione dei comuni agli enti di governo di ambito territoriale o alla gestione unica del servizio idrico integrato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si osserva che il servizio idrico integrato è disciplinato dal decreto legislativo n. 152 del 2006, che all'articolo 147 prevede che la sua gestione venga organizzata sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle Regioni, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
  Tali criteri devono presupporre l'unità del bacino idrografico o del subbacino o dei bacini idrografici contigui, l'unicità della gestione e l'adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici.
  Per quel che concerne le zone montane, la norma di riferimento è il comma 2-bis del medesimo articolo 147, lettera a), decreto legislativo n. 152 del 2006, che prevede la deroga al principio generale per le gestioni del servizio idrico in forma autonoma, nei comuni montani, con popolazione inferiore a 1.000 abitanti.
  Per quel che riguarda l'approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate e sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali, è opportuno evidenziare che la Commissione europea, nell'ambito delle interlocuzioni avute sul PNRR, ha richiesto l'eliminazione della frammentarietà delle gestioni.
  Fra le attività specifiche del Ministero circa la ricognizione dello stato del servizio idrico integrato, si segnala l'azione «Mettiamoci in Riga».
  In particolare, nel mese di maggio del 2020, attraverso interlocuzioni con le regioni e gli enti di governo nell'ambito territoriale ottimale (EGATO), sono stati censiti nel territorio nazionale 62 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO).
  Tra i comuni ai quali è stata concessa la salvaguardia della gestione unica, 94 risultano comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, con una netta prevalenza nell'area Nord del Paese (74), mentre sono 4 i comuni che presentano contestualmente anche le caratteristiche di cui all'articolo 147, comma 2-bis, lettera b), decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate e sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali.
  Infine, dall'attività di ricognizione risulta che vi sono ancora numerose istruttorie in corso per la concessione della salvaguardia della gestione del servizio idrico a diversi Comuni, ed in particolare 35 relative all'ATO di Brescia, 26 relative all'ATO Sardegna, 47 per quanto riguarda Palermo, 2 relative a Catania e 16 ad Agrigento.
  Tanto osservato, si assicura che il Ministero continuerà a mantenere elevata l'attenzione circa lo stato del Servizio Idrico Integrato riguardante l'intero territorio nazionale.

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ALLEGATO 4

D.L. 59/2021: Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti (C. 3166 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 59 del 2021, recante Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti:

   premesso che l'articolo 1 dispone l'approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per complessivi 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026 e che, quanto alla sua ripartizione il medesimo articolo 1:

    al comma 2, lettera b), n. 1, destina 1.780 milioni di euro per il programma «Interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016»;

    al comma 2, lettera c), numero 5 stanzia a favore di interventi per la implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto per ponti, viadotti e tunnel delle autostrade A24-A25 gestite da Strada dei parchi S.p.A. 1.000 milioni di euro;

    al comma 2, lettera c), numero 6 stanzia 450 milioni di euro, per un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale oltre che alle infrastrutture gestite da ANAS;

    al comma 2, lettera c), numero 12 e ai commi 2-quinquies e 2-sexies, che riguardano la Strategia Nazionale Aree interne, stanzia 300 milioni di euro con riferimento al programma per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade;

    al comma 2, lettera c), n. 13, destina 2.000 milioni di euro, per gli anni dal 2021 al 2026, al programma «Sicuro, verde e sociale», per interventi di riqualificazione edilizia residenziale pubblica;

    al comma 2, lettera l) indirizza 210 milioni di euro, per gli anni dal 2021 al 2024, al finanziamento di Piani urbani integrati gestiti dal Ministero dell'interno;

    al comma 2, lettera m) e ai commi da 3 a 5, che prorogano al 30 giugno 2023 il termine per avvalersi della misura del superbonus per gli Istituti autonomi case popolari-IACP, si individuano gli oneri di copertura della misura e si prevede di riservare eventuali «risparmi» futuri alla proroga del termine della fruizione dell'agevolazione;

   richiamate inoltre le disposizioni in materia di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali (articolo 1, comma 2, lettera d) e in materia di salute ambiente, biodiversità e clima, (articolo 1, comma 2, lettera e), e comma 7-ter),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.