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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 novembre 2018
87.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 76

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 7 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 14.15.

5-00360 Siani: Rischi per la salute dei bambini e degli adolescenti nell'area della «Terra dei fuochi».

  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Paolo SIANI (PD), replicando, precisa preliminarmente che il numero di novanta comuni interessati, riportato nella sua interrogazione, corrisponde alla realtà di fatto in quanto molti di essi, pur ricadendo nell'area interessata da gravi fenomeni di inquinamento, non hanno fatto richiesta di essere inseriti nel perimetro della cosiddetta «Terra dei fuochi». Sottolinea che si è in presenza di un dramma di assoluto rilievo, che inevitabilmente aumenterà nel tempo. Sollecita pertanto un impegno da parte del Governo, ricordando, in particolare, che il registro dei tumori pediatrico operante in quell'area non percepisce un finanziamento strutturale, pur costituendo un fondamentale strumento di monitoraggio.
  Richiede, quindi, che sia prestata una particolare attenzione su tale aspetto.
  Ribadisce, inoltre, il dato relativo all'aumento del numero di casi di tumore Pag. 77della tiroide nei minori, pur riconoscendo che non è chiara la causa di tale fenomeno, e invita a prestare particolare attenzione alle donne in gravidanza. Insiste, infine, sull'accelerazione dell'azione di bonifica, ricordando che in ogni caso sarà inevitabile registrare, nei prossimi anni, un aumento dei tumori nella popolazione residente in quell'area.

5-00388 Rizzetto: Iniziative per assicurare un'adeguata presenza dei medici di base nei territori di montagna.

  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marcello GEMMATO (FdI), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta puntuale e articolata, insiste sulle criticità legate all'accorpamento delle aziende sanitarie, con conseguente insufficienza della rete relativa ai territori di montagna.
  Ricorda, in proposito, che incrementi eccessivi di ambiti operativi rendono difficile l'accesso alle cure mediche agli abitanti di alcune zone remote, vanificando di fatto il diritto alla salute per tutti i cittadini, previsto dall'articolo 32 della Costituzione.

  Marialucia LOREFICE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie.
C. 491 Massimo Enrico Baroni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 settembre 2018.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che sul provvedimento in titolo la Commissione ha svolto un ampio ciclo di audizioni informali, iniziato il 26 settembre scorso e conclusosi nella giornata di ieri, acquisendo una copiosa documentazione.
  Ricorda, altresì, che si era convenuto di procedere alla discussione al termine delle audizioni.
  Dà, quindi, la parola ai deputati che intendono intervenire.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), nel sottolineare che l'ampio ciclo di audizioni svolte ha fornito diversi spunti utili, rileva che occorrerà del tempo per approfondire il documento scritto inviato nei giorni scorsi dal Garante per la privacy. Segnala, infatti, che il tema della privacy costituisce un elemento centrale della normativa che si vuole introdurre, richiamando in proposito l'esperienza relativa alla discussione delle proposte di legge relative all'istituzione dei registri dei tumori che ha avuto luogo nella passata legislatura.
  Auspicando lo svolgimento di una discussione approfondita sulla proposta di legge in esame, osserva che nel corso delle audizioni sono emerse alcune criticità. Si dichiara dispiaciuto del fatto che alcuni dei rilievi critici formulati appaiono dettati da una diffidenza aprioristica, motivata in parte da interessi corporativi. Al riguardo, invita ad approfondire l'esperienza francese, concernente un sistema giuridico assai simile a quello italiano.
  Ritiene utile, in questa fase, riportare alcuni dati contenuti nel documento di monitoraggio relativo alla normativa sulla trasparenza in ambito sanitario, redatto Pag. 78dalla Corte dei conti francese. Dal documento risulta che complessivamente, in un'annualità, sono stati registrati 700 mila record per una erogazione complessiva di oltre 180 milioni di euro. Oltre il 90 per cento delle transazioni avvengono tra l'industria e gli operatori sanitari, con il coinvolgimento di quasi mille aziende. Rileva in proposito che quasi l'80 per cento delle somme erogate si riferisce al 10 per cento delle imprese operanti in ambito sanitario. Nel ricordare che i dati riguardano circa 187 mila medici, osserva che il database segnala alcuni fenomeni di concentrazione, registrando in dieci casi contributi tra i 30 mila e i 70 mila euro. La relazione della Corte dei conti francese conferma, quindi, che l'introduzione di una normativa per la trasparenza in ambito sanitario rappresenta uno strumento efficace per prevenire i conflitti di interesse. Ribadisce in proposito, in linea con quanto emerso nel corso dell'audizione dell'Autorità nazionale anticorruzione, la necessità di adottare un sistema di open data per finalità comparative.
  Evidenzia, infine, come i dati che emergono dall'esperienza francese costituiscano un elemento di conforto rispetto alla proposta di introdurre una normativa analoga anche nel nostro Paese.

  Ubaldo PAGANO (PD), nel rilevare che, pur con sfumature diverse, la maggior parte degli auditi ha espresso un giudizio favorevole sulla proposta di legge in discussione, osserva che l'adozione di una legge in materia permetterebbe di rafforzare, anche attraverso un adeguato impianto sanzionatorio, quanto previsto in materia di trasparenza dai vigenti codici di autoregolamentazione.
  Pur condividendo l'impianto generale della proposta, sottolinea che il testo presenta alcuni elementi di criticità, segnalati anche nel corso delle audizioni, risultando per alcuni aspetti troppo pervasivo e per altri di difficile applicazione. Preannuncia, pertanto, la volontà del Partito democratico di proporre in sede emendativa modifiche e integrazioni, recependo anche le proposte di chi ha una concreta esperienza della realtà sanitaria italiana, al di là di quanto accade in Francia o negli Stati Uniti.
  Entrando nel merito, segnala innanzitutto l'opportunità di specificare meglio il richiamo al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013, recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
  In relazione all'articolo 2, ravvisa la necessità, condivisa da molti auditi, di adottare definizioni più rigorose e precise, al fine di evitare difficoltà interpretative e conseguenti contenziosi, includendo anche soggetti attualmente non ricompresi nella normativa proposta. Segnala, inoltre, l'esigenza di introdurre una disposizione specifica per quanto riguarda l'educazione continua in medicina (ECM), anche al fine di evitare che il costo della formazione obbligatoria ricada sugli operatori sanitari.
  Per quanto concerne l'articolo 3, segnala l'opportunità di innalzare il valore minimo delle erogazioni che assumono rilevanza, eventualmente anche rinviando, come suggerito dall'ANAC, a un decreto ministeriale, al fine di evitare un eccessivo aggravio burocratico. In relazione al secondo comma di tale articolo, occorre meglio definire la relazione di interesse e, per quanto concerne il comma 5, invita a prevedere una periodizzazione meno frequente delle comunicazioni.
  Osserva, poi, che l'articolo 4 necessita di una riformulazione, risultando allo stato attuale di difficile applicazione. Segnala in proposito la necessità di non pregiudicare il dialogo necessario tra settore pubblico e quello privato.
  Sottolinea, quindi, che lo strumento del registro pubblico telematico previsto dall'articolo 5 appare assai utile, ma ritiene impensabile attuarlo senza prevedere nuove risorse sia finanziarie che di personale, dovendo gestire dati sensibili. In relazione all'articolo 6, appare opportuno a suo avviso definire in maniera precisa a quale organo del Ministero affidare le funzioni in materia di vigilanza e sanzioni.

  Vito DE FILIPPO (PD), riallacciandosi all'intervento del collega Pagano, segnala Pag. 79che la prossima legge di bilancio potrebbe essere lo strumento attraverso il quale reperire le risorse necessarie al fine di implementare il provvedimento in esame.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, in cui potrà proseguire la discussione.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 novembre 2018. — Presidenza del presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 15.10.

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che il disegno di legge n. 1189 è calendarizzato per l'esame in Assemblea a partire da lunedì 12 novembre. Comunica quindi che allo stato non è possibile conoscere i tempi di conclusione dell'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito.

  Mara LAPIA (M5S), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia sul disegno di legge Atto Camera 1189, di iniziativa del Governo, recante misure volte al rafforzamento del contrasto alla corruzione.
  In termini molto sintetici, segnala che si tratta di un provvedimento articolato e complesso, il cui capo I, composto dagli articoli da 1 a 6, modifica il codice penale, il codice di procedura penale, il codice civile, l'ordinamento penitenziario e alcune leggi speciali, con l'obiettivo di potenziare l'attività di prevenzione, accertamento e repressione dei reati contro la pubblica amministrazione. Nella relazione illustrativa, il Governo motiva le modifiche all'ordinamento penale previste dal provvedimento in esame con l'esigenza di recepire alcune raccomandazioni rivolte al nostro legislatore da organismi internazionali, quali l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), attraverso l'attività del Working Group on Bribery, chiamato a verificare l'attuazione della Convenzione sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali (1997), e il Consiglio d'Europa, tramite l'attività del Gruppo di Stati contro la corruzione, il cosiddetto GRECO.
  Il capo II del disegno di legge, composto dagli articoli da 7 a 12, reca norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici nonché disposizioni riguardanti le fondazioni politiche. Nella relazione illustrativa si ricorda che sul tema del finanziamento dei partiti sono intervenuti i periodici rapporti elaborati dal gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) nell'ambito dell'attività di monitoraggio con gli strumenti di lotta alla corruzione del Consiglio d'Europa.
  Rileva che, al di là dell'indubbia rilevanza delle materie trattate dal disegno di legge in oggetto, le disposizioni afferenti alle competenze della Commissione Affari sociali sono decisamente limitate.
  Al riguardo, richiama l'articolo 1, che al comma 1, lettera q), interviene sull'articolo 649-bis del codice penale, estendendo le ipotesi di perseguibilità d'ufficio di alcuni delitti contro il patrimonio. In particolare, rispetto all'attuale formulazione del predetto articolo 649-bis, che in relazione ai delitti di truffa, di frode informatica e di appropriazione indebita aggravata dall'abuso di autorità prevede la procedibilità d'ufficio solo nel caso in cui ricorrano circostanze aggravanti ad effetto Pag. 80speciale, la riforma aggiunge altre due ipotesi: fatti commessi nei confronti di persona incapace per età o per infermità; danno arrecato alla persona offesa di rilevante gravità.
  Richiama, altresì, la disposizione di cui all'articolo 5, finalizzata ad estendere la disciplina delle operazioni di polizia sotto copertura al contrasto di alcuni reati contro la pubblica amministrazione. In tal senso, si modifica l'articolo 9, comma 1, lettera a), della legge n. 146 del 2006, che contiene il quadro normativo di riferimento delle tecniche investigative speciali riconducibili alla tipologia generale delle operazioni coperte. Attualmente tale disposizione esclude la punibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria i quali, al solo fine di acquisire elementi di prova in ordine a specifici reati, abbiano condotte, individuate dalla norma, che costituirebbero fattispecie delittuose. Accanto all'ampliamento del catalogo dei delitti per cui è consentito il ricorso alle speciali tecniche investigative, la disposizione in commento amplia il novero delle condotte scriminate già contemplate dalla vigente disposizione di legge. In particolare, non è considerata punibile la condotta che consista nell'acquisto, ricezione, sostituzione o occultamento anche di «altra utilità» oltre che (come già previsto dalla normativa vigente) di denaro, armi, documenti, sostanze stupefacenti o psicotrope. Le medesime attività sono consentite in relazione a beni o cose che possono consistere anche nel «prezzo» e non più solo nell'oggetto, prodotto, profitto, o mezzo per commettere il reato, nonché all'accettazione dell'offerta o la promessa dello stesso.
  Ai fini della predisposizione della proposta di parere, si riserva di valutare le considerazioni che potranno emergere dalla discussione in merito alle disposizioni citate nella relazione ovvero ad altri temi connessi al contenuto del disegno di legge, purché rientranti in materie oggetto della competenza della Commissione Affari sociali.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 15.15.

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