COMITATO PERMANENTE PER I PARERI
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.
La seduta comincia alle 14.10.
Affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche.
Nuovo testo C. 1615.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.
Elisa TRIPODI
(M5S), relatrice, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere alla IX Commissione Trasporti, il nuovo testo della proposta di legge C. 1615 Marino, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
La proposta di legge, composta di due articoli, modifica l'articolo 5 della legge n. 128 del 2017 in materia di ferrovie turistiche, il quale disciplina la gestione dei servizi di trasporto turistico e delle attività commerciali connesse, prevedendo, in particolare, che le amministrazioni competenti procedano all'affidamento dei servizi di trasporto turistico e delle attività commerciali connesse, previa pubblicazione nel proprio sito internet, per almeno trenta giorni, di un apposito avviso, con il quale rendono nota la ricerca di soggetti gestori, ovvero comunicano l'avvenuto ricevimento di una candidatura, indicando sinteticamente il contenuto del contratto proposto. Trascorso il periodo di pubblicazione dell'avviso, l'amministrazione può procedere liberamente all'affidamento e alla definizione del conseguente contratto, purché nel rispetto dei princìpi di imparzialità e di parità di trattamento fra gli operatori che abbiano manifestato interesse.
La normativa vigente prevede che nella domanda il richiedente indica le tratte ferroviarie interessate, la tipologia dei rotabili che intende utilizzare, la frequenza delle corse, l'impresa ferroviaria che eserciterà il servizio di trasporto, di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, nonché le tipologie di attività di promozione turistico-ricreativa che intende esercitare. Nel caso di domanda indirizzata alle regioni, queste ultime acquisiscono anche il parere del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per i profili attinenti alla competenza sulle tratte interconnesse alla rete nazionale ai fini della valutazione degli effetti sul sistema ferroviario nazionale. Sui stabilisce altresì che i pareri del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle regioni relativamente alle attività commerciali connesse, compresi l'allestimento di spazi museali e le iniziative di promozione turistico-ricreativa, sia a bordo sia nelle stazioni, sono vincolanti.
In tale contesto normativo le modifiche introdotte dalla proposta di legge estendono l'ambito dei soggetti che possono svolgere l'attività di servizio ferroviario turistico.
A questo scopo il comma 1, numero 1), dell'articolo 1 inserisce nell'articolo 5 della citata legge n. 128 del 2017 un nuovo comma 1-bis, il quale indica che il servizio ferroviario turistico può essere svolto da:
a) imprese ferroviarie di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, per le linee interconnesse con la rete ferroviaria nazionale;
b) imprese ferroviarie o soggetti che già svolgono servizi ferroviari ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, sulle reti ferroviarie isolate dal punto di vista funzionale dal resto del sistema ferroviario, con riferimento alle medesime reti;
c) altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni, purché posti sotto la responsabilità dei soggetti di cui alle lettere a) e b), in possesso di certificato di sicurezza o altro titolo di idoneità all'esercizio.
A fini di coordinamento comma 1, numero 2), dell'articolo 1 modifica anche Pag. 23il comma 3 dell'articolo 5 della richiamata legge n. 128 del 2017, il quale, nella formulazione attualmente vigente, fa riferimento esclusivamente alle imprese ferroviarie.
Le disposizioni introdotte dal comma 1 dell'articolo 1 sono volte, da un lato, a superare la problematica derivante dal fatto che, secondo l'attuale formulazione dell'articolo 5, comma 3, della legge n. 128 del 2017, l'esercizio del trasporto ferroviario, anche con riferimento alle ferrovie turistiche, debba essere esercitato da un’»impresa ferroviaria» ai sensi del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, di recepimento della direttiva europea 2012/34/UE che ha istituito lo spazio ferroviario europeo unico, e dall'altro, a estendere la possibilità di esercitare servizi ferroviari turistici anche ad altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni.
Con riguardo alla prima problematica, la relazione illustrativa della proposta di legge segnala come alcune società che esercitano servizi di trasporto e che, anche se in mancanza della qualifica di imprese ferroviarie, hanno operato nel settore del trasporto turistico ferroviario fino all'entrata in vigore della legge n. 128 del 2017, oggi rischino di non poter proseguire l'attività in quanto non posseggono tale qualifica.
Cita, a titolo di esempio, il caso della società ARST spa, con un socio unico facente capo alla Regione autonoma della Sardegna, che gestisce il servizio di trasporto ferroviario pubblico locale per 160 chilometri e turistico per 440 chilometri sulla rete ferroviaria regionale senza essere titolare di licenza ferroviaria. In effetti il decreto legislativo n. 112 del 2015, che ha recepito la direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, la quale istituisce uno spazio ferroviario europeo unico, esclude dall'ambito di applicazione delle disposizioni del medesimo decreto legislativo (tra le quali quelle in materia di licenza ferroviaria) le reti ferroviarie locali e regionali isolate adibite al trasporto passeggeri, nonché le imprese ferroviarie che esercitano unicamente servizi di trasporto urbano, extraurbano o regionale su tali reti.
Con riguardo al secondo profilo segnala come l'esercizio del servizio ferroviario turistico, pur consentito a musei ferroviari e associazioni, dovrebbe comunque svolgersi sotto la responsabilità delle imprese ferroviarie o di soggetti che, ancorché non siano imprese ferroviarie, gestiscono servizi ferroviari sulla rete esistente, i quali dovrebbero pertanto valutare entro quali limiti sia possibile che tali soggetti possano esercitare attività concernenti il servizio ferroviario turistico.
L'articolo 2 della proposta di legge disciplina l'entrata in vigore della legge, prevista il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Per quanto riguarda il rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, rileva come la proposta di legge possa essere ricondotta a diversi ambiti costituzionalmente rilevanti.
Assume in primo luogo rilievo la tematica del trasporto ferroviario, riconducibile, in parte, alla materia, attribuita alla legislazione concorrente, «grandi reti di trasporto» (con specifico riferimento all'infrastruttura ferroviaria nazionale), in parte alla materia trasporto ferroviario regionale e locale, di competenza residuale delle regioni.
In merito segnala come la giurisprudenza della Corte costituzionale sia stata fin qui orientata ad ammettere l'intervento statale in materie attribuite alla competenza legislativa concorrente o residuale delle regioni, sulla base del principio di sussidiarietà, a condizione che siano individuate adeguate procedure concertative e di coordinamento orizzontale tra lo Stato e le regioni. Al riguardo, evidenzia come la proposta di legge si inserisca in una disciplina, quella recata dalla legge n. 128 del 2017, che già prevede, tra le altre cose, all'articolo 2, un'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni per l'individuazione delle «ferrovie turistiche».
Entra inoltre in considerazione l'aspetto concernente la sicurezza ferroviaria, riconducibile alla materia «ordine pubblico e sicurezza», che l'articolo 117, Pag. 24comma 2, lettera h), della Costituzione attribuisce alla competenza esclusiva dello Stato.
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Francesco Paolo SISTO (FI) chiede alla relatrice delucidazioni sul rapporto tra le imprese ferroviarie o i soggetti che già esercitano servizi ferroviari e gli altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni, che si intende autorizzare all'esercizio del servizio di trasporto turistico, purché sotto la responsabilità dei primi.
Elisa TRIPODI (M5S), relatrice, rileva come la questione – peraltro già illustrata nella sua relazione – della valutazione dei limiti entro i quali gli altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni, possono esercitare attività concernenti il servizio ferroviario turistico, sotto la responsabilità delle imprese ferroviarie o di soggetti che, ancorché non siano imprese ferroviarie, gestiscono servizi ferroviari sulla rete esistente, non appaia strettamente connessa alle dirette competenze della Commissione, essendo inerente ad aspetti di merito che meritano di essere approfonditi in altra sede.
Francesco Paolo SISTO (FI) si riserva di approfondire tale questione in vista dell'esame del provvedimento in Assemblea.
Il Comitato approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.15.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Luigi Gaetti.
La seduta comincia alle 14.15.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-01829 Magi: Sulla mancata considerazione dell'articolo 33 della Convenzione di Ginevra nella direttiva del Ministro dell'interno per il coordinamento unificato dell'attività di sorveglianza delle frontiere marittime e per il contrasto all'immigrazione illegale.
Riccardo MAGI (Misto-+E-CD) illustra la sua interrogazione, rilevando come, a seguito del salvataggio da parte della Mare Jonio di 49 migranti, nella notte del 18 marzo 2019 il Ministero dell'interno abbia diffuso una direttiva alle autorità portuali, ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di finanza e alla Marina militare che invita a impedire l'ingresso in acque e porti italiani alle navi private che abbiano operato attività di ricerca e salvataggio in acque internazionali non coordinate dall'Italia.
Osserva in merito che, come rilevato da autorevoli giuristi, la direttiva tradisce puntualmente tutte le convenzioni internazionali, non menzionando, peraltro, neanche il divieto di respingimento affermato dall'articolo 33 della Convenzione di Ginevra. Osserva, dunque, che ciò espone ad un forte rischio di responsabilità le autorità militari che dovessero dare corso a un provvedimento ministeriale manifestamente in contrasto con le Convenzioni internazionali e con il diritto dei rifugiati.
In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede per quali motivi, nella diffusa citazione delle fonti fatta nella richiamata direttiva, non venga menzionato l'articolo 33 della Convenzione di Ginevra e se non ritenga che un'interpretazione come quella di cui in premessa, ad avviso degli interroganti parziale e distorta, della normativa applicabile, esponga a responsabilità non solo lo Stato ma anche i destinatari della direttiva.
Il sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), replicando, ritiene che la risposta del rappresentante del Governo sia assolutamente insoddisfacente, ricordando che sia la Commissione europea sia l'Organizzazione internazionale per le migrazioni – quest'ultima tramite il suo portavoce – hanno precisato che in Libia non ci sono le condizioni di sicurezza e non può dunque essere considerata un porto o un posto sicuro.
Ritiene quindi che la richiamata direttiva del Governo si ponga in violazione del diritto internazionale e, in particolare, dell'articolo 33 della Convenzione di Ginevra, esponendo le autorità militari e il Paese stesso al rischio di sanzioni.
Dopo aver ricordato che il Governo italiano è già stato condannato in passato per casi di respingimenti illegali, giudica grave che l'Esecutivo, solo al fine di conseguire un facile consenso politico, disconosca la situazione esistente – invece riconosciuta dagli stessi attori internazionali – ledendo le legittime aspettative dei richiedenti la protezione internazionale, in palese violazione dei diritti umani.
5-01830 Migliore: Sull'istituzione di una commissione di indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e accertamento, di cui all'articolo 143 del TUEL relativamente alle turbative da parte della criminalità organizzata sull'azione del comune di Castellammare di Stabia.
Gennaro MIGLIORE
(PD) illustra la sua interrogazione, avente ad oggetto la situazione venutasi a determinare, sotto il profilo dell'ingerenza della criminalità organizzata nell'attività amministrativa, nel Comune di Castellamare di Stabia, che per popolazione e insediamenti produttivi costituisce uno dei principali centri della provincia di Napoli.
Al riguardo ricorda come, secondo notizie riportate dalla stampa, dodici persone, fra cui il noto imprenditore Adolfo Greco, sono risultate destinatarie di misure cautelari nell'ambito di un'indagine denominata «Olimpo», e come stia emergendo un quadro che evidenzia uno stretto collegamento tra il predetto imprenditore e diverse realtà sociali, politiche e imprenditoriali, alcune delle quali fortemente legate alla criminalità organizzata, nonché gli intensi legami del medesimo imprenditore con la classe politica locale.
Sottolinea quindi come le indagini in atto abbiano preso le mosse, fra l'altro, dalle denunce dell'ex sindaco di Castellammare Pannulo relative ad attività di condizionamento delle competizioni elettorali poste in essere dalla criminalità organizzata, rilevando altresì come, sulla base delle risultanze investigative, risultino sussistere rapporti di frequentazione tra l'imprenditore Alfonso Greco e funzionari del comune e come il fratello del Presidente del Consiglio comunale sia risultato essere titolare quale prestanome di schede telefoniche nella disponibilità di un'organizzazione criminale.
Alla luce degli elementi evidenziati l'interrogazione chiede se si intendano adottare le iniziative di competenza per l'istituzione di una commissione d'indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e di accertamento di cui all'articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
Il sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Gennaro MIGLIORE
(PD) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, apprezzando la ricostruzione molto fedele della vicenda oggetto dell'interrogazione. Comprende altresì la riservatezza con la quale il Governo intende muoversi sulla questione, che certamente non consiglia di anticipare in questa sede le decisioni relative all'eventuale istituzione di una commissione di indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e accertamento, di cui all'articolo 143 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
Fatta tale premessa, ritiene comunque opportuno segnalare come il precedente Pag. 26sindaco di Castellammare di Stabia sia stato sfiduciato in Consiglio comunale due giorni prima che fosse posta all'ordine del giorno del medesimo Consiglio una delibera relativa all'abbattimento delle valutazioni circa i servizi di housing sociale, la quale aveva evidenti ricadute in termini economici e imprenditoriali. Sottolinea, quindi, come la prudenza della risposta fornita non lo lasci del tutto soddisfatto, pur comprendendo la delicatezza della questione.
In tale contesto desidera altresì richiamare la situazione del comune di Valenzano, il cui Consiglio comunale sarà sciolto per condizionamenti di tipo mafioso, con conseguente ritorno alle urne, qualora il Ministero degli interni non si costituisse entro lunedì nell'ambito del giudizio presso il Consiglio di Stato per la revoca del provvedimento di commissariamento del comune stesso, in evidente contraddizione con la decisione, assunta dal medesimo Ministero nel gennaio scorso, di prorogare la durata della commissione di indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e accertamento, di cui all'articolo 143 del TUEL.
5-01831 Donzelli: Sulle attività svolte dal «Centro culturale del Bangladesh» nel quartiere San Jacopino di Firenze.
Giovanni DONZELLI
(FdI) illustra la sua interrogazione, osservando che a Firenze, nel quartiere di San Jacopino, in via Tozzetti 21, è presente da oltre quattro anni una moschea abusiva a suo avviso mascherata da «Centro culturale del Bangladesh».
Rileva come si tratta di locali angusti di ristrette dimensioni ricavati in un fondo commerciale di 40 metri quadrati senza uscita di sicurezza, bagni a norma e in cui, a detta dei residenti, spesso cucinano anche con bombole del gas «volanti» senza alcuna sicurezza per i residenti.
Segnala quindi che sono state contate anche 80-100 persone a pregare in tale moschea abusiva e che all'esterno della stessa moschea abusiva, a quanto consta agli interroganti, è stato affisso un foglio su carta intestata del Comune di Firenze in cui si attribuisce all'Associazione Bangladesh di via Tozzetti 21 l'autorità di rilasciare per conto del comune certificati anagrafici sia a cittadini del Bangladesh che a tutti i residenti di Firenze.
Osserva che sul territorio in questione si vivono momenti di grande tensione sociale, determinati dall'incremento dei flussi migratori, che, a suo avviso, incide negativamente sulla sicurezza, destando forti preoccupazione per quanto attiene al rischio dei fenomeni di estremismo islamico.
In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede al Ministro dell'interno se sia informato dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per chiarire sulla base di quali presupposti sia possibile rilasciare certificati anagrafici da parte di associazioni che svolgono attività presso moschee abusive.
Il sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Giovanni DONZELLI
(FdI), replicando, si dichiara attonito per la risposta fornita dal rappresentante del Governo, non comprendendo come possa essere considerato normale dal Ministero dell'interno che, all'interno di una moschea abusiva – nell'ambito della quale egli apprende con stupore dell'assenza di una qualsiasi stabile autorità religiosa – sia consentito di rilasciare per conto del comune certificati anagrafici, senza peraltro che sia garantita alcuna forma di controllo rispetto ai rischi di radicalizzazione religiosa.
Sottolinea come tale atteggiamento di indifferenza rispetto a tali fenomeni – comprensibile, a suo avviso, se posto in essere da amministrazioni locali di centrosinistra quale quella di Firenze – appaia del tutto inconcepibile per un Ministro dell'interno che appartiene al partito della Lega.
5-01832 Sisto: Sullo stato della sicurezza e dell'ordine pubblico nella provincia di Brindisi.
Mauro D'ATTIS
(FI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, che si riferisce a una serie di atti violenti che negli ultimi mesi sono stati compiuti nella zona di Brindisi e della provincia e che stanno mettendo in serio pericolo la sicurezza dei cittadini.
Rileva infatti come in tale ambito si ravvisi una sostanziale difficoltà delle forze dell'ordine a individuare la struttura delle nuove organizzazioni criminali, non certo per incapacità, ma per inadeguatezza dell'organico, e come emerga pertanto la necessità di potenziare i settori investigativi della Polizia e dell'Arma dei carabinieri, considerato che la Guardia di finanza, di fatto, non interviene per episodi di atti criminali o per il controllo del territorio e tenuto altresì conto che il personale della Polizia e dell'Arma dei carabinieri è impegnato anche nel controllo delle strutture che ospitano immigrati, quali i CIE e i CARA.
In tale contesto l'interrogazione chiede se, in che modo e con quali tempistiche il Ministro dell'interno intenda attivarsi, per quanto di competenza, per potenziare il necessario e imprescindibile presidio delle forze dell'ordine e gli strumenti indispensabili a rafforzare le attività investigative di prevenzione e repressione dei numerosi atti violenti perpetrati nella città e nella provincia di Brindisi.
Il sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Mauro D'ATTIS
(FI), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita, stigmatizzando, in particolare, il fatto che il prospettato incremento del personale delle forze dell'ordine nella provincia di Brindisi, nel quadro del piano di assunzioni straordinario previsto in materia, sia indicato dal Governo come eventuale, mentre, a suo avviso, deve essere ritenuto doveroso. Osserva infatti come, anche indipendentemente dai fenomeni di micro-criminalità derivanti da situazioni di marginalità sociale, a fronte del pericolo dell'imminente costituzione nella provincia di nuove organizzazioni criminali, non ci si possa limitare a riferirsi, nella valutazione del fabbisogno di personale delle forze dell'ordine, alla media nazionale, come fa la risposta del Governo, mentre sono invece necessarie risorse aggiuntive.
Ribadisce, dunque, la richiesta di ampliamento dell'organico delle forze dell'ordine assegnate alla provincia di Brindisi e assicura che i futuri sviluppi al riguardo saranno costantemente seguiti dal Gruppo di Forza Italia, in particolare dai deputati eletti in Puglia.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.50.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.
La seduta comincia alle 14.50.
Indagine conoscitiva in materia di politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori.
(Deliberazione).
Giuseppe BRESCIA, presidente, sulla base di quanto convenuto in seno all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, ed essendo stata acquisita la previa intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, propone di deliberare lo svolgimento di un'indagine conoscitiva in materia di politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori.Pag. 28
L'indagine conoscitiva si concluderà entro un anno e si svolgerà sulla base del programma predisposto (vedi allegato 6).
Gennaro MIGLIORE (PD) auspica si avvii quanto prima il ciclo di audizioni dell'indagine conoscitiva, che si augura sia il più ampio possibile, pur ritenendo necessario indicare talune priorità tematiche che permettano di cogliere appieno il nucleo dei problemi, considerata la vastità dei temi in discussione. Confida che la Commissione possa svolgere un lavoro serio nel corso dell'indagine conoscitiva, la quale, a suo avviso, lungi dall'essere considerata una sorta di organismo surrogato rispetto ad una Commissione d'inchiesta, dovrà approfondire gli aspetti centrali dei fenomeni migratori. Auspica, infine, che, come previsto nella proposta di programma, tale attività conoscitiva abbia inizio con l'audizione del Ministro dell'interno, il cui orientamento su tali temi la Commissione attende di conoscere da tempo.
Laura RAVETTO (FI) ricorda di aver presentato una proposta per la ricostituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, e rileva come debba essere evitato il rischio che l'indagine conoscitiva, che pure ritiene importante, si estenda ad ambiti di competenza di un'eventuale Commissione di inchiesta parlamentare o del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen. In particolare, ritiene che l'indagine conoscitiva debba concentrarsi sulla situazione delle centinaia di migliaia di migranti che non sono inseriti nel circuito di accoglienza e integrazione.
Riccardo MAGI (Misto-+E-CD) manifesta soddisfazione per la proposta di deliberare un'indagine conoscitiva su un tema di grande importanza, auspicando che vi sia in seguito la possibilità per i gruppi di integrare il relativo programma, indicando altri aspetti da approfondire, tra cui quelli già da lui segnalati in precedenza.
Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva che, considerata l'estrema ampiezza del tema in questione, l'oggetto dell'indagine conoscitiva, sulla base di quanto concordato in seno all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato necessariamente circoscritto agli aspetti di stretta competenza della Commissione. Per tale motivo, mentre alcune delle proposte di integrazione del programma di indagine avanzate dal deputato Magi sono state accolte, altre non hanno potuto invece trovare spazio proprio per scongiurare il rischio di un sconfinamento in ambiti di competenza di altre Commissioni Fa presente, in ogni caso, che resta ferma la possibilità per i gruppi di concordare in seguito una eventuale integrazione del programma, che consenta di ampliare il campo dell'indagine stessa.
Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), pur riconoscendo l'ampiezza del tema oggetto dell'indagine, auspica che l'indagine conoscitiva possa concludersi in tempi ragionevoli.
Francesco Paolo SISTO
(FI) rileva come il rischio dell'indagine conoscitiva è quello di essere uno strumento sostanzialmente inutile, in quanto in tale sede la Commissione non dispone dei ben più significativi poteri attribuiti alle Commissioni di inchiesta. Auspica quindi che l'oggetto dell'indagine conoscitiva possa essere ulteriormente precisato nel corso del suo svolgimento e che la tempistica sia definita con rigore, al fine di renderla il più incisiva.
Ritiene inoltre che il programma dell'indagine debba prevedere, in particolare per quanto riguarda i temi dei rimpatri e delle procedure amministrative relative al diritto di asilo, più che un'attività di mera analisi e di valutazione, un'azione di verifica circa l'applicazione della normativa vigente in materia, suggerendo al riguardo talune modifiche puntuali del programma stesso.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dopo aver ribadito come il perimetro dell'indagine Pag. 29potrà essere ulteriormente precisato nel corso dello svolgimento della stessa, ritiene opportuno che la Commissione deliberi nella seduta odierna lo svolgimento dell'indagine conoscitiva sulla base del programma predisposto, anche in considerazione del fatto che eventuali modifiche di tale programma comporterebbero la necessità di acquisire nuovamente l'intesa in merito del Presidente della Camera.
Francesco Paolo SISTO (FI) concorda con le osservazioni del Presidente e ritiene opportuno procedere innanzitutto alla deliberazione dell'indagine conoscitiva.
La Commissione approva la proposta del Presidente.
La seduta termina alle 15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.
La seduta comincia alle 15.15.
Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della proposta di legge costituzionale C. 1585 cost. approvata dal Senato, e C. 1172 cost. D'Uva, recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari» e della proposta di legge C. 1616, approvata dal Senato, recante «Disposizioni per assicurare l'applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari».
Audizione di Michele Schiavone, Segretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE).
(Svolgimento e conclusione).
Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che l'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Michele Schiavone, Segretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE).
Avverte che l'audizione sarà trasmessa attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
Saluta il dottor Schiavone, nonché i componenti della delegazione che lo accompagna, lo ringrazia per aver accolto l'invito della Commissione e chiede cortesemente di contenere il suo intervento in circa dieci minuti, in modo da consentire ai commissari di porre eventuali domande.
Dà quindi la parola al dottor Schiavone.
Michele SCHIAVONE, Segretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE), svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Marco GALDI, Professore di diritto pubblico presso l'Università di Salerno, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), Francesca LA MARCA (PD), Massimo UNGARO (PD), Nicola CARÈ (PD), Giovanni DONZELLI (FdI) e Angela SCHIRÒ (PD).
Marco GALDI, Professore di diritto pubblico presso l'Università di Salerno, e Michele SCHIAVONE, Segretario generale del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE), rispondono ai quesiti posti e rendono ulteriori precisazioni.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il dottor Schiavone e il professor Galdi e dichiara conclusa l'audizione.
Pag. 30
Audizione di Beniamino Caravita di Toritto, Professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università «La Sapienza» di Roma.
(Svolgimento e conclusione).
Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che l'ordine del giorno reca l'audizione del professore Beniamino Caravita di Toritto, Professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università di Roma «La Sapienza».
Avverte che l'audizione sarà trasmessa attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
Ringrazia il professor Caravita di Toritto per aver accolto l'invito della Commissione e chiede cortesemente di contenere il suo intervento in circa dieci minuti, in modo da consentire ai commissari di porre eventuali domande.
Dà quindi la parola al professor Caravita di Toritto.
Beniamino CARAVITA DI TORITTO, Professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università «La Sapienza» di Roma, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Stefano CECCANTI (PD) e Riccardo MAGI (Misto-+E-CD).
Beniamino CARAVITA DI TORITTO, Professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università «La Sapienza» di Roma, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il professor Caravita di Toritto e dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 16.05.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
ERRATA CORRIGE
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 168 del 2 aprile 2019, a pagina 14, seconda colonna, quinta riga, le parole: «(Parere alla III Commissione)» sono sostituite dalle seguenti: «(Parere alle Commissioni riunite II e III)» e alla medesima pagina 14, seconda colonna, dodicesima riga, le parole: «alla III Commissione Affari esteri» sono sostituite dalle seguenti: «alle Commissioni riunite II Giustizia e III Affari esteri».
Pag. 31