UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 7 maggio 2019.
L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.40 alle 11.50.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 7 maggio 2019 — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.
La seduta comincia alle 12.10.
Indagine conoscitiva sullo stato del reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze armate: Audizione del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C. A. Giovanni Nistri.
(Svolgimento e conclusione).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione.
Giovanni NISTRI, Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Giovanni RUSSO (M5S), Roberto Paolo FERRARI (Lega), Alberto PAGANI (PD), Salvatore DEIDDA (FdI) e Antonio DEL MONACO (M5S).
Giovanni NISTRI, Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori delucidazioni.
Gianluca RIZZO, presidente, ringrazia tutti gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 13.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 7 maggio 2019 — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.
La seduta comincia alle 13.05.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
DL 22/2019 – Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea.
C. 1789 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Roberto Paolo FERRARI, relatore, riferisce che il provvedimento in esame è stato approvato lo scorso 17 aprile, in prima lettura, dall'Assemblea del Senato, che ha apportato alcune modifiche al testo originario. Precisa, poi, che il decreto-legge contiene misure volte a garantire la sicurezza e la stabilità nel caso di uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea senza un accordo (cosiddetta Hard Brexit).
Rileva, quindi, che le disposizioni da esso recate sono raggruppate in tre Capi.
Il Capo I, composto dal solo articolo 1, interviene in materia di poteri speciali nel settore dei servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G.
Le disposizioni del Capo II (articoli da 2 a 19-quinquies) attengono, invece, a molteplici profili applicativi dei principi comunitari della libera circolazione delle persone, dei capitali e dei servizi, di cui all'articolo 26, comma 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
Infine, il Capo III (articoli da 20 a 23) consente la prosecuzione delle misure di smaltimento dei crediti in sofferenza presenti nei bilanci bancari, tramite la concessione di garanzie dello Stato nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione, che abbiano come sottostante crediti in sofferenza, a tal fine utilizzando i meccanismi già disciplinati dal Capo II del decreto-legge n. 18 del 2016, cui sono apportate alcune modifiche.
Conclude il provvedimento l'articolo 24, che reca l'entrata in vigore del decreto-legge, restando comunque inteso che le norme del provvedimento saranno superate ove, entro il 31 ottobre 2019, fosse recepito dal Regno Unito l'accordo di recesso già stipulato.
Entrando nel merito del provvedimento, osserva che i profili di competenza della Commissione difesa si rinvengono nell'articolo 1, che investe il delicato tema del cosiddetto golden power ovvero dell'esercizio dei poteri speciali da parte del Pag. 34Governo che si possono sostanziare nel potere di veto o di imposizione di prescrizioni o condizioni in relazione ad operazioni societarie quando si ritiene che possano arrecare pregiudizi ad interessi strategici dello Stato.
In particolare, la disposizione in commento novella la disciplina, contenuta nel decreto-legge n. 21 del 2012 – recante norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni – inserendovi una norma sui poteri speciali inerenti i servizi di comunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G.
Ricorda che il decreto n. 21 del 2012 segna il passaggio da un regime di golden share a un sistema di golden power che consente l'esercizio dei poteri speciali con riguardo a tutte le società che svolgono attività di rilevanza strategica e non più soltanto nei confronti delle società privatizzate. Tale sistema opera, inoltre, a prescindere dalla titolarità in capo allo Stato di partecipazioni nelle imprese strategiche.
Sottolinea, dunque, che l'articolo 1 è volto ad aggiornare la normativa in materia di poteri speciali, in conseguenza dell'evoluzione tecnologica intercorsa, con particolare riferimento alla tecnologia 5G e ai connessi rischi di un uso improprio dei dati con implicazioni sulla sicurezza nazionale. A tal fine, i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G sono qualificati attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, ai fini dell'esercizio dei poteri speciali da parte dello Stato.
Al riguardo, ricorda che il Parlamento europeo, con una risoluzione del 12 marzo scorso, aveva evidenziato che le vulnerabilità delle reti 5G potrebbero essere sfruttate per manomettere i sistemi informatici, causando, potenzialmente, gravissimi danni ai cittadini e alle economie europee e nazionali. È noto, infatti, che i fornitori di tecnologie sono tecnicamente in grado di utilizzare componenti della tecnologia della rete 5G per violare la riservatezza dei dati di cittadini, imprese e istituzioni. Proprio in considerazione di ciò, il Parlamento europeo aveva invitato gli Stati membri, le agenzie di cyber-sicurezza, gli operatori del settore delle telecomunicazioni, i produttori e i fornitori di servizi di infrastruttura critici a segnalare alla Commissione e all'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA) qualsiasi elemento indicante l'esistenza di vulnerabilità tale da compromettere l'integrità e la sicurezza delle reti di telecomunicazione.
La necessità e l'urgenza di introdurre un quadro normativo che consenta la protezione degli interessi strategici rilevanti per il sistema di sicurezza nazionale connessi alla realizzazione delle relative infrastrutture appare ancora maggiore se si considera che la rete 5G sarà la struttura portante dell'infrastruttura digitale nazionale che apporterà nuovi vantaggi in molti settori, tra cui quello della difesa e il comparto spaziale.
Entrando nello specifico, evidenzia che la novella introduce nel decreto-legge n. 21 del 2012 un nuovo articolo 1-bis, composto da 4 commi.
Il comma 1 individua, quale attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G, ai fini dell'esercizio dei poteri speciali.
Il comma 2 prevede l'obbligo di notificare alla Presidenza del Consiglio una informativa completa in relazione ai contratti e agli accordi, che hanno ad oggetto l'acquisto di beni o servizi relativi alla tecnologia 5G, quando questi siano posti in essere con soggetti esterni all'Unione europea. Più in particolare sono soggette a notifica le operazioni di acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G, nonché le acquisizioni di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione.Pag. 35
Il successivo comma 3 definisce in chiave sostanzialistica e antielusiva tali soggetti esterni, ricomprendendovi, oltre ai soggetti formalmente stabiliti fuori dall'UE, anche le imprese formalmente europee ma controllate direttamente o indirettamente da soggetti extra UE.
Infine, il comma 4 consente di introdurre una disciplina di semplificazione degli oneri di notifica e procedurali, al fine di minimizzare l'impatto sulle imprese operanti nei settori strategici così individuati, in conformità al principio di proporzionalità.
Da ultimo, sottolinea come l'intervento normativo sia del tutto coerente anche con i più recenti interventi normativi europei. Il 10 aprile scorso, infatti, è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2019/452, che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione europea (IDE) che prevede strumenti UE per il controllo degli investimenti diretti esteri, con l'obiettivo di tutelare i settori strategici. Gli investimenti diretti esteri devono essere dunque verificati per evitare che possano mettere in pericolo gli interessi strategici dell'UE (il nuovo regolamento protegge i settori industriali chiave come l'energia, i trasporti, le comunicazioni, i dati, lo spazio e la finanza, oltre che le tecnologie come i semiconduttori, l'intelligenza artificiale e la robotica).
Alla luce di quanto richiamato, si riserva di presentare, al termine del dibattito, una proposta di parere favorevole.
Gianluca RIZZO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.15.
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.
La seduta comincia alle 13.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Sulla missione di studio presso il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) svolta il 26 febbraio 2019.
Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che lo scorso 26 febbraio, una delegazione della Commissione difesa ha effettuato una missione di studio presso il Centro Alti Studi per la Difesa con sede a Roma.
In esito allo svolgimento della missione, presenta dunque una relazione sugli esiti della predetta missione (vedi allegato n. 1).
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle 13.20.
SEDE REFERENTE
Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.
La seduta comincia alle 21.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
Nuovo testo base C. 875 Corda e abbinate C. 1060 Maria Tripodi e C. 1702 Pagani.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 aprile 2019.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione sul nuovo testo base, che è in distribuzione.
Ricorda, quindi, che nella seduta del 18 aprile scorso la Commissione ha concluso la votazione degli emendamenti riferiti agli articoli 2 e 12 e che alle ore 12 di lunedì 6 maggio è scaduto il termine per la presentazione di sub-emendamenti all'emendamento 10.4 della relatrice e all'identico emendamento Aresta 10.8.
Comunica che sono stati presentati due sub-emendamenti, ritenuti entrambi ammissibili (vedi allegato 2).
Emanuela CORDA (M5S), relatrice, formula parere contrario sugli emendamenti Deidda 1.1 e Pagani 1.2 e parere favorevole sull'emendamento Ferrari 1.3. Propone, quindi, di accantonare gli emendamenti riferiti all'articolo 3.
Con riferimento all'articolo 4, formula parere favorevole sull'emendamento Toccalini 4.2 purché riformulato sostituendo la parola «minacciare» con la parola «preannunciare». Formula, poi, parere contrario sull'emendamento De Menech 4.1 e parere favorevole sugli emendamenti Pettazzi 4.3 e Zicchieri 4.4. Propone, quindi, di accantonare gli emendamenti riferiti agli articoli 5 e 6.
Passando all'articolo 7, formula parere favorevole sugli emendamenti De Menech 7.1, Frusone 7.2 e Ferrari 7.3.
Con riguardo all'articolo 8, formula parere favorevole sull'emendamento Gubitosa 8.1 purché riformulato nel senso di aggiungere alla rubrica dopo le parole «cariche elettive» le seguenti «delle associazioni professionali a carattere sindacale». Propone, inoltre, di accantonare gli emendamenti De Menech 8.2, Aresta 8.3, Zicchieri 8.4, Fantuz 8.5 e Galantino 8.6. Infine, formula parere favorevole sull'emendamento Toccalini 8.7.
Passando all'articolo 9, propone di accantonare gli emendamenti Rossini 9.1 e Iorio 9.2, mentre formula parere favorevole sull'emendamento Rosato 9.3. Propone, altresì, di accantonare gli emendamenti Ferrari 9.4 e Iovino 9.5, nonché tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 10 e i sub-emendamenti all'emendamento 10.4 della relatrice e all'identico Aresta 10.8.
Passando all'articolo 11, formula parere contrario sugli emendamenti Maria Tripodi 11.1 e Lotti 11.2, esprimendo parere favorevole sull'emendamento Traversi 11.3.
Propone, quindi, di accantonare gli emendamenti Chiazzese 11.4, Del Monaco 11.5, Frusone 11.6 e Aresta 11.7.
Con riferimento all'articolo 13, formula parere contrario sugli emendamenti Pagani 13.1 e Maria Tripodi 13.2 e parere favorevole sull'emendamento Ferrari 13.3.
Passando all'articolo 14, formula parere favorevole sugli identici emendamenti Enrico Borghi 14.1 e Fantuz 14.2 invitando i presentatori degli emendamenti Toccalini 14.3, Pettazzi 14.4, Galantino 14.5 e Zicchieri 14.6 al ritiro delle relative proposte emendative, esprimendo altrimenti parere contrario.
Propone, quindi, di accantonare le proposte emendative riferite all'articolo 15.
Passando all'articolo 16, formula parere favorevole sugli identici emendamenti Losacco 16.1 e Fantuz 16.2, mentre propone di accantonare gli emendamenti Iorio 16.3 e Deidda 16.4. Formula, quindi, parere favorevole sull'emendamento Toccalini 16.5 proponendo, altresì, di accantonare l'emendamento Iovino 16.6 e l'articolo aggiuntivo Ferrari 16.01.
Passando all'articolo 17, propone di accantonare gli emendamenti Lotti 17.1 e Rossini 17.2, mentre formula parere contrario sull'emendamento Carè 17.3 e parere favorevole sull'emendamento Pettazzi 17.4.
Con riguardo all'articolo 18, formula parere contrario sull'emendamento Frailis 18.1, parere favorevole sull'emendamento Zicchieri 18.2, mentre invita al ritiro i presentatori dell'emendamento Fantuz 18.3. Infine, formula parere favorevole sull'emendamento Pettazzi 18.4.
Il sottosegretario Angelo TOFALO esprime parere conforme alla relatrice, ad eccezione dell'emendamento De Menech 7.1, sul quale si rimette alla Commissione.
Salvatore DEIDDA (FdI), domanda alla maggioranza ed al Governo le ragioni che hanno spinto ad accantonare un cospicuo numero di proposte emendative, esprimendo forte preoccupazione per la possibilità che i tempi d'esame del provvedimento si dilatino eccessivamente.
Roberto Paolo FERRARI (Lega), assicura il collega Deidda che gli accantonamenti proposti dalla relatrice non sono legati a problematiche particolari, ma alla necessità di un ulteriore approfondimento e che tutte le proposte emendative verranno esaminate nei tempi previsti.
Emanuela CORDA, relatrice, condivide le considerazioni del collega Ferrari e assicura che i lavori della Commissione procederanno speditamente.
Gianluca RIZZO, presidente, pone, quindi, in votazione la proposta di accantonamento formulata dalla relatrice.
La Commissione approva.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1.
Salvatore DEIDDA (FdI), illustra le ragioni che hanno condotto alla presentazione della proposta emendativa interamente sostitutiva del provvedimento sottolineando come, a suo avviso erroneamente, sul tema sia stata creata un'eccessiva aspettativa da parte del personale militare.
Esprime, inoltre, perplessità sulla scelta effettuata dal Ministro della difesa di riconoscere le associazioni sindacali costituite a seguito della sentenza della Corte costituzionale, quando ancora il Parlamento non aveva sufficientemente dibattuto sulla materia.
Evidenzia, inoltre, come alcune questioni, quale ad esempio quella dei rapporti con gli organi di stampa, non siano state affrontate nel testo adottato come testo base e, pertanto, siano riproposte nell'emendamento in esame al fine di migliorare il provvedimento.
La Commissione respinge l'emendamento Deidda 1.1.
Alberto PAGANI (PD), evidenzia come l'emendamento 1.2, a sua prima firma, pone il tema del riconoscimento dei sindacati aventi carattere interforze già dibattuto in sede di comitato ristretto.
Non comprende le ragioni che hanno indotto la maggioranza a non accedere a questa possibilità e, anzi, sottolinea come il gruppo del Partito democratico, anche alla luce dell'esperienza sindacale delle Forze di polizia, consideri necessario favorire la creazione di sindacati interforze affinché possa essere evitata una eccessiva frammentazione degli stessi sindacati che finisce, a suo avviso, per indebolire la tutela del personale militare.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Pagani 1.2 ed approva l'emendamento Ferrari 1.3.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa ora all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 4.
Luca TOCCALINI (Lega), accoglie la riformulazione proposta dalla relatrice all'emendamento 4.2, a sua prima firma.
La Commissione approva l'emendamento Toccalini 4.2 nuova formulazione (vedi allegato 3).
Roger DE MENECH (PD), illustra l'emendamento 4.1, di cui è primo firmatario, ribadendo la posizione già illustrata dall'onorevole Pagani con riguardo alla possibilità di prevedere sindacati a carattere interforze.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento De Menech 4.1. ed approva gli emendamenti Pettazzi 4.3 e Zicchieri 4.4 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 7.
La Commissione approva l'emendamento De Menech 7.1 (vedi allegato 3).
Giovanni Luca ARESTA (M5S), sottoscrive l'emendamento Frusone 7.2.
La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi gli emendamenti Frusone 7.2 e Ferrari 7.3 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 8.
Michele GUBITOSA (M5S), accetta la riformulazione proposta dalla relatrice al proprio emendamento 8.1.
La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi gli emendamenti Gubitosa 8.1 nuova formulazione e Toccalini 8.7 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9.
La Commissione approva l'emendamento Rosato 9.3 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 11.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Maria Tripodi 11.1 e Lotti 11.2 ed approva l'emendamento Traversi 11.3 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 13.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pagani 13.1 e Maria Tripodi 13.2 ed approva l'emendamento Ferrari 13.3 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 14.
La Commissione approva gli identici emendamenti Enrico Borghi 14.1 e Fantuz 14.2 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Enrico Borghi 14.1 e Fantuz 14.2 devono intendersi precluse tutte le restanti proposte emendative riferite all'articolo 14.
Avverte, inoltre, che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 16.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Losacco 16.1 e Fantuz 16.2, nonché l'emendamento Toccalini 16.5 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 17.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Carè 17.3 ed approva l'emendamento Pettazzi 17.4 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 18.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Frailis 18.1 ed approva l'emendamento Zicchieri 18.2 (vedi allegato 3).
Marica FANTUZ (Lega), ritira l'emendamento 18.3, a sua prima firma.
La Commissione approva, quindi, l'emendamento Pettazzi 18.4 (vedi allegato 3).
Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 21.30.
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