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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 ottobre 2019
263.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 102

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 29 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, comunica che per il gruppo Italia Viva è entrata a far parte della Commissione, come membro effettivo, la deputata Giuseppina OCCHIONERO.

Indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto («end of waste»).
Audizione di rappresentanti di Fater Spa.
(Svolgimento e conclusione).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Giovanni TEODORANI FABBRI, direttore generale di Fater Spa, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, Alberto ZOLEZZI (M5S), Generoso MARAIA (M5S) e Rossella MURONI (LEU).

  Giovanni TEODORANI FABBRI, Direttore Generale di Fater Spa, fornisce chiarimenti in relazione ai quesiti posti.

Pag. 103

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia i rappresentanti di Fater Spa per il loro intervento e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione tessile riciclato italiana (ASTRI).
(Svolgimento e conclusione).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Fabrizio TESI, presidente dell'Associazione tessile riciclato italiana (ASTRI) svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, Umberto BURATTI (PD) e, a più riprese, Generoso MARAIA (M5S).

  Fabrizio TESI, presidente dell'Associazione tessile riciclato italiana (ASTRI) fornisce chiarimenti in relazione ai quesiti posti.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia i rappresentanti dell'Associazione tessile riciclato italiana (ASTRI) per il loro intervento e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.

Audizione di rappresentanti della Confederazione Imprese Servizi Ambiente (CISAMBIENTE Confindustria).
(Svolgimento e conclusione).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Stefano SASSONI, direttore dell'Area tecnica della Confederazione Imprese Servizi Ambiente (CISAMBIENTE Confindustria) svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, Generoso MARAIA (M5S) e Tullio PATASSINI (LEGA).

  Cesare BAGNARI, presidente dell'area normativa ambientale della Confederazione Imprese Servizi Ambiente (CISAMBIENTE Confindustria), fornisce chiarimenti in relazione ai quesiti posti.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia i rappresentanti dell'Associazione tessile riciclato italiana (ASTRI) per il loro intervento e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.

  La seduta termina alle 15.40.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Martedì 29 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianluca Castaldi.

  La seduta comincia alle 15.40.

D.L. 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.
C. 2211 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 104

  Elena RAFFAELLI (LEGA) e Paolo TRANCASSINI (FDI) evidenziano l'assenza del rappresentante del Governo e chiedono pertanto chiarimenti rispetto alla sua partecipazione alla seduta odierna.

  Alessandro Manuel BENVENUTO (LEGA), presidente, in ragione della richiesta avanzata dai gruppi dell'opposizione, ritiene opportuno sospendere brevemente la seduta per permettere al sottosegretario Castaldi di raggiungere la Commissione.

  La seduta, sospesa alle 14.45, è ripresa alle 14.55.

  Stefania PEZZOPANE (PD), anche a nome della collega Terzoni, riferisce alla Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.
  Premette che la scelta di intervenire con un provvedimento urgente sia, a suo avviso, coerente con le molteplici e legittime richieste delle comunità locali che hanno vissuto eventi drammatici e che necessitano di risposte tempestive ed adeguate.
  Resta nella memoria di tutti l'evento sismico che ha interessato i comuni ubicati in quattro regioni del Centro Italia nel 2016, con effetti distruttivi per intere comunità locali. Il bilancio è stato pesantissimo in termini di vite umane e di economia del territorio, nonché per la perdita di centinaia di migliaia di case, scuole, edifici pubblici, e per inestimabile pregiudizio al patrimonio culturale e artistico del Paese.
  Tuttavia, il titolo e il preambolo del provvedimento fanno opportunamente riferimento «ai territori colpiti da eventi sismici», a testimonianza della volontà di comprendere nell'azione di accelerazione e completamento della ricostruzione tutte le aree del Paese che hanno subito scosse sismiche di una certa rilevanza.
  Il testo riformula diverse disposizioni del decreto-legge n. 189 del 2016, in cui sono progressivamente confluite la massima parte delle disposizioni riferite alle zone colpite dagli eventi sismici del 2016.
  L'articolo 1 proroga al 31 dicembre 2020 lo stato di emergenza nei territori dell'Italia centrale colpiti dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016. Agli oneri si provvede con le disponibilità del Fondo per le emergenze nazionali.
  Il nuovo comma 4-quater dell'articolo 1 del decreto-legge n. 189 continua quindi la serie di proroghe, l'ultima delle quali è disposta fino al 31 dicembre 2019, mentre la legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018, comma 990) ha già prorogato la gestione straordinaria finalizzata alla ricostruzione fino al 31 dicembre 2020.
  La relazione illustrativa evidenzia che la norma si rende necessaria per consentire, l'assistenza alle persone che ancora non possono rientrare nelle proprie abitazioni, garantendo altresì le occorrenti misure emergenziali.
  Si prevede che le risorse siano assegnate con delibere del Consiglio dei ministri adottate ai sensi dell'articolo 24 del Codice della protezione civile (decreto legislativo n. 1 del 2018), ovvero in occasione della deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale.
  L'articolo 2 modifica l'attuale disciplina che regola la ricostruzione privata, nonché la normativa sulla ricostruzione pubblica.
  In particolare, il comma 1, lettera a) integra la disciplina dettata dall'articolo 6, comma 7, del decreto n. 189 relativa all'individuazione della metodologia di calcolo dei contributi per la ricostruzione privata.
  Il testo previgente si limita a prevedere l'individuazione, con provvedimenti commissariali, di «una metodologia di calcolo del contributo basata sul confronto tra il costo convenzionale al metro quadrato ... e i computi metrici estimativi redatti sulla base del prezzario unico interregionale, predisposto dal Commissario straordinario (...), tenendo conto sia del livello di danno che della vulnerabilità».
  Tale disposizione è adesso integrata al fine di precisare che i provvedimenti commissariali Pag. 105citati devono prevedere una maggiorazione del contributo per gli interventi di ricostruzione privata relativi a murature portanti di elevato spessore e di bassa capacità strutturale. Secondo la relazione illustrativa, tale disposizione ha «lo scopo di salvaguardare il diritto al contributo in tutti i casi di ricostruzione di edifici danneggiati o distrutti dal sisma che, in relazione alle differenti epoche, tipologie e tecniche di costruzione, allo stato non consentono di tenere in considerazione l'incidenza dello spessore della muratura, sia perimetrale sia portante».
  Il comma 1, lettera b) abroga il comma 10-bis dell'articolo 6 del decreto n. 189, secondo cui i contributi concessi per la ricostruzione privata dovevano essere trascritti nei registri immobiliari. La relazione illustrativa motiva tale abrogazione in riferimento alla già intervenuta abrogazione delle norme che vietavano la cessione del bene immobile oggetto di contributo nei due anni successivi al rilascio del contributo.
  Il comma 2 integra la disciplina della ricostruzione pubblica, al fine di dare priorità – tra gli interventi sul patrimonio pubblico disposti dal Commissario straordinario del Governo – a quelli concernenti la ricostruzione di edifici scolastici.
  La novella del decreto n. 189, attuata con l'introduzione del nuovo comma 3.1, precisa inoltre che, qualora detti edifici siano ubicati nei centri storici, gli stessi sono ripristinati o ricostruiti nel medesimo sito, salvo che per ragioni oggettive la ricostruzione in situ non sia possibile. Viene altresì stabilito che, in ogni caso, la destinazione urbanistica delle aree a ciò destinate non può essere mutata.
  L'articolo 3 introduce l'articolo 12-bis nel decreto n. 189, avente ad oggetto disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione della ricostruzione privata.
  Il comma 1 disciplina una procedura semplificata per la concessione del contributo per gli interventi che rientrino nei limiti di importo definiti con ordinanze commissariali. Si prevede che l'Ufficio speciale per la ricostruzione adotti il provvedimento di concessione del contributo, sulla base della sola certificazione redatta dal professionista, anche con riguardo alla conformità edilizia ed urbanistica nonché del contributo concedibile.
  Ove siano necessari specifici pareri (ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali o, ancora, dei parchi nazionali o delle aree protette), il professionista può chiedere la convocazione della apposita Conferenza regionale di cui all'articolo 16, commi 4 e 5, del decreto n. 189. Quest'ultima è comunque convocata dall'Ufficio speciale per la ricostruzione per acquisire l'autorizzazione sismica nonché, ove occorra, i pareri degli enti competenti al fine del rilascio del permesso a costruire o del titolo unico per le attività produttive e comunque nei casi di sanatoria edilizia disciplinati dal comma 6 dell'articolo 1-sexies del decreto-legge n. 55 del 2018. Il richiamato articolo 1-sexies riguarda le sanatorie per lievi difformità edilizie, per le quali il certificato di idoneità statica viene sostituito dalla perizia del tecnico incaricato, salvo i casi in cui sia comunque necessario l'intervento del competente ufficio regionale o dalla Conferenza regionale.
  Tale procedura di concessione dei contributi si aggiunge a quella di carattere ordinario già prevista dall'articolo 12 del medesimo decreto n. 189. Al riguardo, la relazione illustrativa attribuisce alla nuova disposizione l'effetto di «eliminazione dell'iter istruttorio per la concessione dei contributi affidato agli Uffici speciali per la ricostruzione».
  Si segnala che la norma non appare chiarire l'iter procedurale in caso di mancata indicazione da parte del professionista della necessaria convocazione della Conferenza regionale nella propria domanda di contributo, pur in presenza dei presupposti di legge (necessità di pareri ambientali, e altre fattispecie indicate dal medesimo periodo). Si valuti l'opportunità di chiarire se, in mancanza di una indicazione da parte del professionista, sussista o meno un autonomo potere di convocazione d'ufficio della Conferenza regionale da parte dell'Ufficio speciale per la ricostruzione nei casi in cui risultino necessari Pag. 106pareri ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali o di quelli ricompresi nelle aree dei parchi nazionali o delle aree protette regionali.
  Il comma 2 stabilisce l'ordine di priorità per la concessione del contributo, privilegiando le richieste riferite a unità immobiliari destinate ad abitazione principale, con preferenza per quelle di soggetti fruitori del contributo di autonoma sistemazione, il cosiddetto «CAS» (lettera a)) e successivamente degli altri (lettera b)).
  A seguire, devono essere soddisfatte le richieste relative ad attività produttive in esercizio al momento del sisma che non hanno presentato la domanda di delocalizzazione temporanea (lettera c)) e le ulteriori richieste riferite a abitazione o a attività produttive in esercizio (lettera d)).
  Da ultimo, in base al comma 3, gli Uffici Speciali per la ricostruzione, sulla base delle ordinanze commissariali, provvedono con cadenza mensile a verifiche a campione, almeno per il 20 per cento delle domande di contributo presentate ai sensi dell'articolo in commento. Trattandosi di controlli preventivi (quelli successivi all'erogazione sono già disposti dall'articolo 12, comma 5, secondo periodo, del decreto n. 189), la loro effettuazione sospende i termini per l'adozione del provvedimento di concessione del contributo.
  Si segnala come la norma in esame non preveda un limite temporale per la sospensione dei termini di adozione del provvedimento di concessione del contributo.
  L'articolo 4 intende favorire l'urgente rimozione di materiali prodotti a seguito di eventi sismici. In tal senso, si integra l'articolo 28 del decreto n. 189, al fine di prevedere l'aggiornamento dei piani regionali e velocizzarne le procedure.
  La lettera a) inserisce un comma 3-bis che fissa il termine del 31 dicembre 2019, entro cui devono intervenire gli aggiornamenti dei piani regionali per la gestione delle macerie e dei rifiuti derivanti dagli interventi di ricostruzione. Si tratta dei piani che i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria sono chiamati a predisporre ai sensi del medesimo articolo 28 e il cui termine di ultimazione era fissato al 10 giugno 2017.
  La norma in esame precisa che l'aggiornamento in questione deve essere effettuato dalle Regioni – sentito il Commissario straordinario e fermo restando il limite delle risorse dallo stesso indicate – e deve includere, in particolare, l'individuazione dei siti di stoccaggio temporaneo.
  In caso di inosservanza del termine, viene attribuita al Commissario straordinario la facoltà di aggiornare comunque il piano, sentito il Presidente della regione interessata.
  La lettera b) integra il comma 6 del citato articolo 28 al fine di introdurre la possibilità di affidare la raccolta delle macerie ad imprese individuate dai soggetti competenti mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, secondo la facoltà prevista dall'articolo 63 del Codice dei contratti pubblici.
  Tale opzione si aggiunge a quelle già previste dal testo vigente, che consente l'affidamento del servizio alle aziende che svolgono la gestione integrata dei rifiuti urbani direttamente o attraverso imprese di trasporto autorizzate da essi incaricate.
  Infine, la lettera c) introduce il comma 7-bis per ridurre da 60 a 15 giorni il termine previsto dall'articolo 208, comma 15, del codice dell'ambiente, per l'invio della comunicazione necessaria per l'inizio dell'attività di un impianto mobile, quando occorra tale ausilio nel sito temporaneo di deposito per il trattamento delle macerie.
  L'articolo 5 estende la misura denominata «Resto al Sud» a favore dei giovani imprenditori del Mezzogiorno ai comuni delle quattro regioni del Centro Italia elencati negli allegati del decreto n. 189.
  Questo finanziamento, previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 91 del 2017, nasce con lo scopo di promuovere nuove imprese da parte di giovani imprenditori (da 18 a 45 anni) residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che mantengono la residenza nelle regioni interessate.Pag. 107
  L'articolo 6 modifica l'articolo 23, comma 1-bis, del decreto-legge n. 32 del 2019, il quale attribuiva ai comuni indicati nell'allegato 1 del decreto n. 189 un contributo di 5 milioni per il 2019 ai comuni con più di 30 mila abitanti per interventi urgenti di manutenzione straordinaria o di messa in sicurezza su strade ed infrastrutture comunali.
  In particolare, si estende il contributo anche ai comuni elencati nell'allegato 2 (lettera a)) e si affida il riparto dei fondi ad un decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali (lettera b)). Nella relazione illustrativa si segnala come tale previsione sia attuativa dell'ordine del giorno 9/1898/21 presentato alla Camera dalla Lega e accolto dal Governo. La relazione tecnica al provvedimento in esame chiarisce che, poiché le risorse sono già autorizzate, la disposizione in esame non reca oneri.
  L'articolo 7 riguarda le anticipazioni ai professionisti per le prestazioni tecniche relative alla ricostruzione privata nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017 in Italia centrale.
  In particolare, il comma 1 modifica l'articolo 4 del decreto n. 189, al fine di estendere la destinazione delle risorse del Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate anche alle anticipazioni dovute ai professionisti incaricati delle prestazioni tecniche relative agli interventi di edilizia privata di ricostruzione dei territori.
  Il comma 2 modifica l'articolo 34 del medesimo decreto n. 189, al fine di specificare che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia, fermo restando l'obbligo di avvio delle eventuali procedure di recupero anche tramite compensazione.
  La norma oggetto di modifiche disciplina il pagamento di tecnici e professionisti, ai quali spetta un'anticipazione del 50 per cento del compenso relativo alle attività di progettazione e una anticipazione del 50 per cento del compenso relativo alla redazione della relazione geologica La relazione tecnica chiarisce che la disposizione non reca oneri, poiché l'anticipazione del compenso è già prevista.
  L'articolo 8 proroga alcuni termini.
  Il comma 1 differisce di due anni il pagamento delle rate in scadenza nel 2018 e nel 2019 dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti ai comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016 (nonché alle Province in cui questi ricadono), trasferiti al Ministero dell'economia e delle finanze (lettera a)).
  In secondo luogo, limita al 31 dicembre 2020 la possibilità di prorogare, con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, il periodo di sospensione degli adempimenti finanziari, contabili e certificativi previsti dal TUEL a carico degli enti locali colpiti dal sisma (lettera b)).
  Il comma 2 stabilisce che gli adempimenti e i pagamenti delle ritenute fiscali e contributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi per l'assicurazione obbligatoria, sospesi in seguito agli eventi sismici del 2016, sono effettuati nel limite del 40 per cento degli importi dovuti («busta paga pesante»).
  Ai sensi della normativa vigente, per tali versamenti oggetto di sospensione non si applicano sanzioni e interessi, e possono essere effettuati entro il 15 gennaio 2020, ovvero mediante rateizzazione fino a 120 rate mensili.
  Il comma 3 proroga dal 1o gennaio 2020 al 1o gennaio 2021 il termine della sospensione dei pagamenti delle fatture relative ai servizi di energia elettrica, acqua e gas, assicurazioni e telefonia nei comuni italiani colpiti dai sismi di agosto e ottobre 2016 e di gennaio 2017.
  La relazione tecnica evidenzia che la disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri, atteso che le sospensioni sono disciplinate dalle autorità di settore che, con propri provvedimenti, individuano le necessarie compensazioni tariffarie.
  Il comma 4 provvede alla copertura finanziaria degli oneri, a valere sul Fondo per gli interventi strutturali di politica economica e dalle risorse previste per la chiusura dello stato di emergenza conseguente Pag. 108al sisma del 1997 che ha colpito i territori delle regioni Umbria e Marche.
  Si segnala che il decreto-legge n. 111 del 2019 («decreto clima»), attualmente all'esame presso il Senato, utilizza, all'articolo 8, comma 2, una copertura di 13,8 milioni a valere sulle medesime risorse.
  L'articolo 9 estende ai comuni di cui agli allegati del decreto n. 189 le misure e gli interventi finanziari già previsti dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 185 del 2000 a favore delle imprese agricole ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
  Si tratta di contributi a fondo perduto (fino al 35 per cento della spesa ammissibile) nonché di mutui a tasso zero (non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile) volti a favorire il ricambio generazionale delle aziende agricole.
  Il comma 2 dispone che la copertura dell'onere, pari ad un massimo di 2 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020, sia a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per la programmazione 2014-2020.
  L'articolo 10 reca la consueta clausola di entrata in vigore del decreto.

  Patrizia TERZONI (M5S), relatrice, nel ringraziare la collega relatrice Pezzopane, anticipa la massima disponibilità ad accogliere tutti i contributi che emergeranno dal dibattito parlamentare. Anticipa che, poiché già nel titolo del provvedimento si fa riferimento a tutti i territori colpiti da eventi sismici, vi è l'intenzione di guardare con favore a quegli emendamenti che intendano ampliare il contenuto del decreto-legge al fine di ricomprendervi misure a favore dei territori di L'Aquila, del Molise, Campania, della Sicilia e dell'Emilia-Romagna.

  Il Sottosegretario Gianluca CASTALDI, nel salutare la Commissione con la quale collabora per la prima volta, auspica la massima collaborazione di tutti i gruppi su un provvedimento di forte interesse per il Paese.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, dichiara aperta la discussione generale, precisando che essa proseguirà anche nel corso della prossima settimana.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) esprime apprezzamento per la dichiarata disponibilità delle relatrici e del rappresentante del Governo ad accogliere le proposte e i contributi che emergeranno dalla discussione parlamentare. Deve però rimarcare come simili dichiarazioni non hanno purtroppo avuto seguito nei numerosi provvedimenti passati, nel cui esame parlamentare le reiterate proposte del suo gruppo sono state sempre ignorate.
  Resta la consolazione che, in alcuni casi ci sia un ravvedimento, com’è accaduto al Partito democratico che – come forza di maggioranza – condivide un decreto-legge che corregge i numerosi errori contenuti nel decreto-legge del 2016, adottato dal Governo Renzi, a partire dalla iniqua disciplina sulla cosiddetta «busta paga pesante».
  Purtroppo gli errori sono stati tanti e non tutti emendabili. Si riferisce ad esempio alla difficoltà anche di questo Governo di mettere in campo misure realmente efficaci di semplificazione procedurale che, oltre ad accelerare la ricostruzione e la rinascita economica dei territori, consentirebbero anche di risparmiare risorse rispetto a interventi disorganici di mero assistenzialismo.
  Sottolinea quindi la difficoltà di dare credito all'efficacia di misure basate sull'attribuzione di competenze al Commissario straordinario, la cui struttura si è dimostrata del tutto inidonea a gestire compiti così delicati. Meglio sarebbe dare maggiore spazio ai Presidenti di regione, la cui competenza è stata ridimensionata nel precedente decreto-legge con una norma aspramente combattuta anche dal Partito democratico, dal quale si aspetta adesso comportamenti conseguenti.
  Condivide inoltre la perplessità espressa dalla relatrice con riguardo alla previsione di controlli a campione su almeno un quinto delle pratiche di concessione Pag. 109dei contributi, che appare sproporzionata e nemmeno assistita da un termine per il loro svolgimento.
  Preannuncia che le proposte emendative del suo gruppo si concentreranno sulla tutela dei servizi erogati dai comuni interessati, per evitare che siano tagliati in quanto al di sotto di standard relativi agli utenti, inevitabile in una situazione di drastica riduzione della popolazione, soprattutto di quella scolastica.
  Un ulteriore filone emendativo sarà invece volto ad introdurre nel decreto governativo i contenuti di una proposta di legge a sua firma che – in coerenza con gli annunci tante volte pronunciati dal presidente del Consiglio e mai attuati – vorrebbe realizzare una normativa quadro valida per tutte le situazioni emergenziali, per porre fine una volta per tutte all'indecente e incostituzionale disuguaglianza tra aree e popolazioni colpite da eventi calamitosi simili e oggetto di interventi sempre diversi. Ricorda peraltro di averne insistentemente chiesto la sua calendarizzazione negli Uffici di presidenza della Commissione, senza alcun risultato.

  Chiara BRAGA (PD), nel ritenere opportuno quanto già anticipato dalle relatrici, ovvero l'esigenza che il testo venga rafforzato con misure dedicate alla ripresa dei territori, evidenzia come finalmente la Commissione analizzi un decreto-legge dedicato al sisma, più volte annunciato dal precedente Governo e mai introdotto.
  Nel corso della legislatura si è intervenuti varie volte sul sisma, ma mai attraverso provvedimenti dedicati; ricorda, al riguardo, che l'ultimo intervento è stato operato all'interno di un provvedimento dedicato all'emergenza creatasi in conseguenza al crollo del ponte Morandi di Genova. Osserva che quel modo di legiferare ha lasciato strascichi negativi e che molte di quelle disposizioni, sulle quali si erano create già allora opinioni divergenti, sono state scritte in modo superficiale e sono pertanto risultate inapplicabili.
  Attraverso il provvedimento in esame si intendono correggere le disposizioni maggiormente critiche, e pertanto invita la Commissione a focalizzare la propria attenzione su interventi immediatamente attuabili, evitando norme bandiera che hanno l'unica conseguenza di creare ritardi nella ricostruzione.
  Ritiene quello operato dal decreto-legge in esame il modo migliore per gestire la situazione venutasi a creare a seguito degli eventi sismici verificatisi nel Paese. Giudica opportuno che la Commissione proceda nello svolgimento di audizioni volte ad approfondire questo tema e auspica che nella conversione del decreto-legge possano essere affrontati in modo compiuto i problemi che affliggono la ricostruzione.

  Tullio PATASSINI (LEGA) premettendo che qualunque intervento che migliori la vigente normativa sulla gestione del post terremoto non può che essere vista con favore, in quanto volta ad aiutare i territori colpiti, preannuncia la massima disponibilità del proprio gruppo a collaborare affinché si introducano nell'ordinamento disposizioni immediatamente operative, come fatto anche nel recente passato.
  Rileva che il provvedimento pone rimedio più che agli errori del precedente Governo, a quelli operati dal Governo Renzi, intervenendo sul decreto-legge 189 del 2016.
  Rileva, inoltre, che l'urgenza del decreto-legge è stata a suo avviso determinata dalle imminenti elezioni in Umbria, più che da una reale esigenza di dare una risposta immediata ai territori terremotati. Esprime perplessità, infatti, su quanto espresso dalle relatrici in ordine alla necessità di intervenire sulle disposizioni del decreto-legge in esame, potendosi presentare qualche giorno dopo con disposizioni già definite e compiute.
  Con riguardo alla cosiddetta «busta paga pesante» auspica che la disposizione costituisca un ponte per un passaggio successivo, trovandosi i cittadini dei territori colpiti dal terremoto ad affrontare una nuova rateizzazione già dal prossimo mese di dicembre.Pag. 110
  In ultimo ritiene che il grande nodo della ricostruzione sia costituito dalla gestione delle macerie, riguardo alla quale intende svolgere un quesito in particolare alla regione Marche. Ritiene che non si tratti infatti di un problema di end of waste, bensì della incapacità delle regioni di gestire correttamente tale questione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) esprime preoccupazione per le considerazioni espresse dalla collega Braga che, nel suo intervento, nega le responsabilità politiche del proprio gruppo. Al riguardo ritiene che i dati siano oggettivi, intervenendo il provvedimento sul tessuto normativo costruito nel 2016, decretando quindi l'inefficacia dell'approccio del governo Renzi- Gentiloni.
  Sottolineando con sfavore il repentino recente cambiamento del quadro politico che confonde chi mantiene la propria collocazione, come il gruppo al quale appartiene, non può non sottolineare che il Presidente del Consiglio in carica è andato per ben quattro volte nei territori terremotati, promettendo che avrebbe cambiato il quadro normativo di riferimento. Rammenta che, già nel discorso di insediamento, il presidente del consiglio ha fatto riferimento alla necessità di intervenire per aiutare le popolazioni dei territori terremotati, e nel corso dei suoi mandati ha ascoltato più volte i sindaci dei territori, raccogliendo le loro richieste, che sono state sistematicamente disattese.

  Chiara BRAGA (PD) precisa che nel proprio intervento si riferiva all'inefficacia di alcune specifiche disposizioni, in particolare a quella relativa alle risorse per interventi immediati sulla viabilità, di cui all'articolo 6, introdotta dalla decreto-legge 32 del 2019 e a quella relativa all'erogazione e anticipazione ai professionisti, introdotta dal decreto-legge 109 del 2018.
  Non giudica affatto sbagliato l'impianto del decreto-legge 189 del 2016, e osserva al riguardo che qualora il precedente governo lo avesse ritenuto tale sarebbe potuto intervenire nei quattordici mesi precedenti, cosa che non è avvenuta. In ogni caso ritiene che le norme per la gestione delle conseguenze determinate dal terremoto, per quanto definite e compiute, debbano essere sempre accompagnate nella loro successiva attuazione.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 29 ottobre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.50 alle 17.05.