SEDE CONSULTIVA
Martedì 25 febbraio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.
La seduta comincia alle 18.10.
Sulla pubblicità dei lavori.
Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
DL 6/2020: Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2402 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Marco BELLA (M5S), relatore, riferisce che il decreto in esame dispone una seria di specifiche misure urgenti di contrasto della diffusione del contagio da COVID-19. È stabilito innanzitutto che nei comuni in cui è maggiore il rischio del contagio le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all'evolversi della situazione epidemiologica. Tra le misure in questione – è precisato all'articolo 1 – possono essere adottate anche quelle specifiche elencate dallo stesso articolo 1. Tra queste ve ne sono diverse di diretto interesse della Commissione.
In particolare, l'articolo 1 dispone che le autorità competenti possono adottare – tra le altre – misure: per la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se previsti in luoghi chiusi aperti al pubblico; per la sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, fatte salve le attività formative Pag. 39a distanza; per la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali); per la sospensione dei viaggi d'istruzione organizzati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia all'estero.
Gli articoli da 2 a 4 recano misure per la gestione delle emergenze sanitarie. Si prevede che le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento e gestione dell'emergenza anche fuori dai casi di cui all'articolo 1 (articolo 2). Si dettano le norme per l'attuazione delle misure di contenimento di cui al decreto-legge (articolo 3). Si stabilisce che per far fronte agli oneri derivanti dallo stato di emergenza sanitaria dichiarato con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, lo stanziamento già previsto dalla medesima delibera è incrementato di 20 milioni di euro per il 2020 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali previsto dal Codice della protezione civile, che allo scopo è corrispondentemente incrementato. A tali oneri finanziari si fa fronte mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa che ha incrementato il Fondo per la gestione della lotteria, istituito dall'articolo 18, comma 2, del decreto-legge n. 119 del 2018.
L'articolo 5 dispone l'immediata entrata in vigore del decreto-legge.
Marco MARIN (FI) nota che per la conversione di questo decreto-legge – che il suo gruppo reputa sufficientemente cautelativo – il Governo fa appello al senso di responsabilità di tutte le parti politiche. Non ha, tuttavia, ravvisato questo stesso senso di responsabilità negli attacchi che il Presidente del Consiglio dei ministri ha rivolto alle strutture sanitarie delle regioni Veneto e Lombardia, che rischiano di minare la fiducia dei cittadini proprio in quei servizi nei quali si sono sempre distinte per l'eccellenza. Ritiene che servirebbe sobrietà da parte di tutti: l'emergenza non deve essere occasione di demagogia politica.
Federico MOLLICONE (FdI), esprimendo l'avviso che temi importanti come quello oggetto del decreto-legge che si affronta oggi richiedano sinergia, invita ad abbandonare le polemiche, che non sono condivisibili in questo momento, senza riguardo alla parte politica da cui provengono. Invita a riflettere sulle gravi ripercussioni economiche che si verificheranno su tutto l'indotto del mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento, che sta vivendo l'annullamento di numerose manifestazioni già programmate, specialmente nei settori che traggono guadagni dalle visite di istruzione delle scolaresche. Premesso che l'intenzione del suo gruppo è di accogliere l'appello del Governo all'unità, auspica che sia inserita nel parere che la Commissione esprimerà un'osservazione volta a prevedere l'adozione di un piano di indennizzi a favore delle categorie economiche danneggiate dalle misure di sospensione delle attività di intrattenimento e culturali. Conclude sottolineando che in certi momenti la solidarietà è d'obbligo e che, se è prioritario pensare alla salute dei cittadini, è importante preoccuparsi anche del lavoro e delle attività economiche.
Rossano SASSO (Lega), preannunciando l'appoggio del suo gruppo al decreto-legge, invita il Governo a considerare l'opportunità di adottare misure per consentire, nelle aree interessate dall'interruzione della vita scolastica e universitaria, il ricorso alla didattica a distanza, che ormai molti istituti sono in grado di garantire. Ritiene che questa possa essere una grande occasione per sperimentare iniziative in questo campo, che potrebbero rivelarsi utili in futuro. Chiede quindi alla rappresentante del Ministero dell'istruzione quali siano le intenzioni del Governo per ovviare, nel caso in cui la chiusura delle scuole si dovesse prolungare, al mancato raggiungimento, da parte degli alunni, del monte ore annuo minimo. Suggerisce che, non appena le scuole riprenderanno lo svolgimento delle lezioni, siano utilizzate anche le ore pomeridiane.
Vittorio SGARBI (M-NI-USEI-C !-AC) trova letali le misure adottate da Governo Pag. 40e regioni per la chiusura di scuole, università, teatri, musei e luoghi della cultura, giudicandole frutto di un allarmismo non giustificato dalle dimensioni dell'epidemia e dettato piuttosto dalla paura di essere accusati di non essere intervenuti. È dell'avviso che il pericolo non sussista e che il decreto costituisca una risposta grottesca ad un'emergenza inesistente. Un voto a favore sarebbe un voto contro la verità.
Giuseppe BASINI (Lega) invita a riflettere sulla circostanza che si sta affrontando un morbo totalmente nuovo e sconosciuto: un virus caratterizzato da una grande facilità di contagio, con, tuttavia, un tasso di mortalità basso. Trova ragionevoli le precauzioni adottate dalle autorità, considerato che i virus possono mutare e che quindi non si può ora sapere cosa accadrà in futuro. Le misure previste dal provvedimento consentono, a suo avviso, di prendere tempo per consentire alla ricerca di individuare le terapie antivirali di contrasto. Riferendosi quindi all'impedimento sopraggiunto per un deputato che, obbligato alla quarantena, non è potuto venire alla Camera per partecipare alle votazioni, esprime l'avviso che si dovrebbe cominciare a prendere in considerazione la possibilità del voto telematico, almeno in occasione dell'espressione di voti a scrutinio palese.
Valentina APREA (FI) esprime rammarico e contrarietà per l'assenza dalla seduta della ministra Azzolina, che ha anche annullato l'audizione inizialmente prevista in Commissione questa mattina. Questo sarebbe stato invece, a suo avviso, il momento più giusto per essere presente e per riferire alla Commissione sull'attività del Governo, di cui i parlamentari sono ormai ridotti ad apprendere solo attraverso i mezzi di comunicazione. Considera l'assenza della ministra una mancanza di rispetto per la Commissione, soprattutto perché la deputata Azzolina ne faceva parte, prima di essere nominata Ministro.
Dopo aver quindi preannunciato il sostegno di Forza Italia al decreto-legge, esprime la propria preoccupazione per gli studenti e per le loro famiglie, soprattutto perché è convinta che l'emergenza non finirà presto e che i veri problemi inizieranno nelle prossime settimane. Ricordando che sono state chiuse 26.000 scuole, che ci sono 180.000 classi inattive e che gli studenti rimasti senza lezioni sono 1.400.000 in Lombardia, 690.000 in Emilia Romagna, 624.000 in Veneto e 581.000 in Piemonte, ritiene impensabile lasciare tanti ragazzi per un periodo di tempo così lungo senza la possibilità di studiare. La scuola deve mettere in atto tutte le metodologie tecnologiche che consentano un'erogazione del servizio formativo «a distanza», permettendo agli studenti di non perdere lezioni e proseguire nel percorso scolastico.
Ricordando quindi che praticamente tutti gli studenti e i docenti posseggono uno smartphone, propone alcune soluzioni che, a suo parere, nel 2020 dovrebbero costituire la normalità, quali la condivisione dei materiali didattici, le lezioni in streaming, la condivisione della smartboard. Trova avvilente che le risorse del decreto-legge ammontino solo a 20 milioni, quando occorreva che il Ministero esigesse risorse per garantire la formazione anche nel periodo di chiusura delle scuole. Ritiene molto grave non averlo fatto in presenza di circa 4 milioni di studenti, per i quali viene in sostanza meno il diritto all'istruzione. Se è doveroso tenerli a casa per tutelarne la salute, altrettanto doveroso per lo Stato è garantire loro la scuola a distanza attraverso piattaforme peraltro già esistenti e già utilizzate da moltissime scuole per la creazione di gruppi classe. Se le aziende consentono lo smartworking, si chiede perché le scuole dovrebbero ancora attenersi agli standard del Novecento. Osserva che per le università sarebbe addirittura più facile, essendo esse più attrezzate dal punto di vista tecnologico. A proposito di università, stigmatizza anche il silenzio del ministro dell'università e della ricerca, che non ha ancora fatto sentire la sua voce nella Commissione. Conclude sottolineando che il suo gruppo voterà a favore di un decreto-legge che interviene per contrastare Pag. 41un problema davanti a cui non ci si può dividere, ma che, dal punto di vista di questa Commissione, è mortificante nel contenuto e andrebbe riscritto secondo le esigenze degli studenti del 2020, ai quali devono poter essere garantite alternative valide.
Angela COLMELLERE (Lega), preannunciando il sostegno del suo gruppo, dichiara di concordare con il deputato Mollicone sull'esigenza di prestare particolare attenzione alle imprese dello spettacolo, che hanno avuto una pesante ricaduta economica negativa per effetto delle misure cautelative adottate.
Daniele BELOTTI (Lega) invita a prendere in considerazione una serie di misure fiscali e di semplificazione di adempimenti tributari in favore delle imprese culturali e dello spettacolo. Osserva inoltre che, per quanto riguarda le competizioni sportive, sembra non esserci ancora una linea definitiva e coerente in relazione alle misure da adottare. Fa riferimento in particolare alla possibilità che alcuni incontri siano fatti svolgere a porte chiuse. Riterrebbe inutile e scorretto applicare questa misura solo ad alcune partite: inutile da punto di vista sanitario perché il rischio di contagio c’è in tutte le partite; e scorretto perché l'assenza di tifosi in alcune partite e la loro presenza in altre altererebbe le tifoserie e potrebbe comportare una disparità di condizioni che può incidere anche sui risultati. Invita pertanto a considerare l'eventualità di far svolgere a porte chiuse tutte le competizioni, per tutta la durata della situazione di emergenza.
Paolo LATTANZIO (M5S), premesso di condividere le preoccupazioni dei deputati Mollicone e Colmellere per gli operatori del settore turistico e culturale colpiti dalle restrizioni alla libera circolazione delle persone e degli studenti imposte dall'emergenza sanitaria, invita il relatore ad inserire nella sua proposta di parere un'osservazione per richiamare l'attenzione della Commissione di merito e del Governo sul problema. Quanto invece alla questione della didattica a distanza, oggetto dell'intervento della deputata Aprea, ritiene che sia importante, ma che non sia però collegata in modo stretto al campo di intervento del decreto-legge in esame e che non debba quindi essere evocata nel parere che la Commissione si accinge ad esprimere. Con l'occasione di questo dibattito, legato ad un'emergenza sanitaria intorno alla quale stanno circolando tre le altre anche tante notizie false, richiama l'attenzione di tutti sulla necessità di cominciare ad affrontare seriamente il problema delle notizie falsificate (cosiddette fake news) e a riflettere sulla necessità di costruire forme di educazione ai media.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) invita tutti ad affrontare con ragionevolezza e lucidità la situazione di emergenza in atto, che si spera possa essere superata in tempi rapidi. Condivide l'eventuale inserimento nel parere di un'osservazione per richiamare l'attenzione del Governo sulle difficoltà che il settore della cultura e dello spettacolo incontrerà per effetto dalla cancellazione forzosa di eventi, mentre ritiene che la questione dell'insegnamento a distanza, per quanto importante, dovrebbe essere trattata al di fuori dell'attuale quadro emergenziale. Quanto al tema delle notizie falsificate, concorda con il deputato Lattanzio che si debba cominciare ad affrontare seriamente il problema, che sta diventando sempre più grave.
La sottosegretaria Anna ASCANI chiarisce che la chiusura delle scuole nelle aree colpite dall'emergenza è stata disposta dai presidenti delle regioni, previo confronto con il ministro della salute, e non dal dicastero cui lei appartiene, fermo restando che si tratta di misure di prevenzione sanitaria dettate dal buon senso.
Premesso quindi che tutti si augurano che l'emergenza rientri presto e che la sospensione delle normali attività sia breve, chiarisce che il Ministero dell'istruzione si è immediatamente attivato per definire le misure di intervento di propria competenza. È stata riunita una task force Pag. 42di esperti, anche in materia di didattica digitale e a distanza, per cercare di capire in che modo si possa limitare il danno rappresentato dall'interruzione delle lezioni scolastiche. Un primo problema emerso è quello della connessione ad internet, che non è completa su tutto il territorio nazionale. Per questo aspetto il Governo ha chiesto ai fornitori di connettività di allargare la copertura del territorio. Un secondo problema, cui il Ministero sta lavorando, è quello di definire le concrete modalità di realizzazione di forme di insegnamento a distanza, anche mediante tecnologia digitale. Il Ministero conta di riuscire nel giro di massimo 48 ore a definire un piano di azione per questo, il quale però innanzitutto comporterà un percorso di formazione e di accompagnamento dei docenti, che sono disposti a cooperare, ma hanno bisogno di essere assistiti in un'attività che è sostanzialmente nuova. Misure più articolate sono state per il momento vagliate, ma rinviate in attesa di verificare quanto a lungo durerà l'attuale crisi. Ad ogni modo, è perfettamente chiaro al Governo che l'interruzione dell'attività scolastica è un problema primario, che non può essere sottovalutato, anche perché, in caso di protrazione dell'emergenza, la chiusura delle scuole configurerebbe nei fatti una negazione del diritto allo studio.
Quanto invece alle polemiche riguardanti il mancato svolgimento dell'audizione della ministra Azzolina prevista per quest'oggi, ritiene che siano esagerate. Ricorda che la ministra non ha potuto essere presente perché impegnata in una riunione tra Governo e regioni convocata ad horas sul tema dell'emergenza coronavirus e si dice convinta che l'audizione si potrà svolgere a breve.
Marco BELLA (M5S), relatore, dopo aver succintamente replicato al deputato Sgarbi osservando che le misure cautelative assunte sono a suo parere necessarie – e lo sono perché è indispensabile tentare di rallentare l'epidemia, le cui proporzioni potenziali sono ignote, dando ai ricercatori il tempo di sviluppare terapie antivirali o sperabilmente anche un vaccino – formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione che intende raccogliere la preoccupazione espressa dal deputato Mollicone (vedi allegato).
Valentina APREA (FI) interviene per manifestare la propria contrarietà rispetto a una proposta di parere che reputa basata su una prospettiva davvero angusta, carente di una visione d'insieme e di lungo respiro. Ribadisce che il Paese ha un bisogno urgente di innovarsi sotto il profilo tecnologico, anche e soprattutto nel campo della scuola, e che questa è un'occasione da non perdere.
Simone VALENTE (M5S), richiamandosi all'intervento del deputato Belotti, evidenzia che il decreto in esame prevede già la facoltà per le autorità competenti di stabilire la sospensione per qualsiasi tipo di manifestazione, comprese quelle sportive, come peraltro qualche regione ha già fatto. Ricorda inoltre che tutte le partite di calcio della serie A di domenica prossima si svolgeranno a porte chiuse, osservando che, tuttavia, si tratta di decisioni che spetta alle Federazioni assumere, nell'ambito della loro autonomia, nel rispetto delle direttive emanate dal Governo.
Antonio PALMIERI (FI), premesso che la viceministra Ascani ha detto che il Governo intende definire un piano d'azione per la didattica a distanza entro al massimo 48 ore, ritiene che la maggioranza non dovrebbe avere difficoltà ad inserire nel parere che la Commissione esprimerà un riferimento alla necessità di intervenire in questo ambito.
Valentina APREA (FI) chiede che sia posto in votazione un parere favorevole senza condizioni né osservazioni, preannunciando che il suo gruppo voterebbe a favore. Qualora invece la maggioranza intenda insistere per un parere con un'osservazione, chiede che la seduta sia sospesa per dare modo anche al suo gruppo di formulare una proposta di integrazione. Ritiene infatti inaccettabile che la maggioranza accolga soltanto la proposta del Pag. 43deputato Mollicone, col quale evidentemente è intervenuto un accordo prima della seduta.
Paolo LATTANZIO (M5S) rimarca di non aver colto, nel lungo intervento della deputata Aprea, una proposta di osservazione da inserire nel parere e, pertanto, non comprende la ragione della sua proposta.
Marco MARIN (FI) chiede di intervenire sull'ordine dei lavori.
Luigi GALLO, presidente, fa presente che la deputata Aprea ha già chiarito la posizione del gruppo di Forza Italia e che è necessario sentire anche gli altri rappresentanti dei gruppi.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), ritenendo che la Commissione rischi di dividersi su temi importanti ma non immediatamente collegati al decreto-legge in esame, dichiara che il suo gruppo preferirebbe, a questo punto, che fosse posta in votazione una proposta di parere favorevole senza osservazioni né condizioni. Invita quindi tutti a rinunciare a porre in questa sede questioni divisive, che potranno essere affrontate in altra occasione.
Germano RACCHELLA (Lega) evidenzia, anche alla luce della sua esperienza di sindaco, che alcune disposizioni del decreto-legge sono troppo generiche per poter essere messe in pratica dagli amministratori locali, i quali si trovano quindi a dover prendere decisioni molto importanti e pesanti senza disporre di parametri di legge certi. Invita quindi la maggioranza a definire in modo chiaro e univoco le linee di comportamento che gli amministratori sono chiamati ad attuare sui territori.
Gabriele TOCCAFONDI (IV) concorda con la deputata Piccoli Nardelli che sarebbe meglio che la Commissione esprimesse un parere favorevole senza condizioni né osservazioni, se l'inserimento di rilievi provoca divisioni forti su un tema nel quale è invece indispensabile essere uniti. Per inciso, fa osservare alla deputata Aprea che l'attenzione al tema dell'insegnamento a distanza – che personalmente condivide – è già presente nel decreto-legge, che, all'articolo 1, comma 2, lett. d), esplicitamente menziona «le attività formative svolte a distanza» tra quelle escluse dalle misure di sospensione dell'attività scolastica e universitaria.
Federico MOLLICONE (FdI) chiarisce che il suo gruppo intende sostenere il decreto-legge in esame, in considerazione della situazione di difficoltà del Paese, pur scorgendone i limiti: si tratta infatti in sostanza di un provvedimento che non decide nulla e che si limita a dare facoltà agli amministratori locali di prendere decisioni dagli effetti molto pesanti sulla popolazione e sulle attività economiche. Ciò premesso, osserva che, mentre l'attenzione alla didattica digitale è già nel testo – e si tratta comunque di un problema per il quale non si può sperare di trovare una soluzione nell'immediato, – non c’è invece nessuna misura di sostegno per le imprese del settore dello spettacolo e della cultura che sono colpite dalla sospensione delle attività e degli eventi. Insiste quindi perché l'osservazione già formulata dal relatore sia mantenuta nella proposta di parere.
Nicola FRATOIANNI (LeU), premesso di trovare a tratti surreale il dibattito in corso, che si è staccato dal tema centrale del decreto-legge, sul quale ritiene che non possano esserci divisioni e su cui invita a non scaricare divisioni che riguardano altri temi, si dice convinto che la via da preferirsi, a questo punto, sia quella di esprimere parere favorevole senza condizioni né osservazioni.
Marco BELLA (M5S), relatore, preso atto della posizione dei gruppi, riformula la sua proposta di parere, proponendo di esprimere parere favorevole senza condizioni né osservazioni.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 19.30.
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