COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 10 giugno 2020. — Presidenza della presidente Lia QUARTAPELLE PROCOPIO.
La seduta comincia alle 12.50.
Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione, in videoconferenza, del Direttore Esecutivo della European Medicines Agency (EMA), professor Guido Rasi.
(Svolgimento e conclusione).
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.
Guido RASI, Direttore Esecutivo della European Medicines Agency (EMA), svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.
Intervengono quindi i deputati Vito COMENCINI (LEGA), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente e Paolo FORMENTINI (LEGA).
Guido RASI, Direttore Esecutivo della European Medicines Agency (EMA), risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 13.45.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 10 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.
Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017.
C. 2121 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, ricorda che l'Accordo in esame amplia la portata del partenariato attualmente vigente e sottoscritto dalle Parti nel 2008, a forme di cooperazione anche in settori strategici quali l'ambiente, l'energia, la salute, l'istruzione, la cultura, il lavoro, la gestione delle catastrofi, la pesca, i trasporti, la cooperazione giuridica, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, il contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla corruzione.
Segnala che, composto di sessantaquattro articoli, suddivisi in dieci Titoli, l'Accordo definisce innanzitutto le finalità ed i fondamenti della cooperazione, confermando l'impegno delle Parti a rispettare i principi democratici, i diritti umani e lo Pag. 105Stato di diritto, nonché il sostegno a favore della Carta delle Nazioni Unite (titolo I, articoli 1-2).
Sottolinea che nel Titolo II (articoli 3-11), dedicato al dialogo politico e alla cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza, viene stabilito l'impegno a rafforzare un dialogo politico regolare quale strumento per promuovere lo sviluppo delle relazioni bilaterali, e previsto un comune impegno per la promozione dei diritti umani, dei principi democratici e dello Stato di diritto.
Evidenzia che ulteriori disposizioni riguardano la partecipazione dell'Australia alle operazioni di gestione delle crisi condotte dall'Unione europea, l'impegno contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro e il terrorismo, nonché la cooperazione bilaterale per promuovere la Corte penale internazionale, e quella nell'ambito delle organizzazioni regionali e internazionali, oltre che per la sicurezza internazionale e del ciberspazio.
Rileva che l'Accordo esplicita altresì l'impegno delle Parti a favorire lo sviluppo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo ed a collaborare anche nell'ambito degli aiuti umanitari, adoperandosi per offrire risposte coordinate alle emergenze (Titolo III, articoli 12-13).
Con riferimento alla cooperazione in materia economica e commerciale, osserva che il Titolo IV (articoli 14-31) sancisce l'impegno delle Parti a stabilire le condizioni necessarie per incrementare gli scambi commerciali e gli investimenti, nonché a collaborare con l'Organizzazione mondiale del commercio per la promozione di una maggiore liberalizzazione degli scambi.
Sottolinea che viene, inoltre, prevista la promozione di un contesto stabile e favorevole agli investimenti bilaterali, e stabilito un impegno reciproco per favorire procedure di appalto aperte e trasparenti.
Evidenzia che ulteriori norme riguardano la collaborazione reciproca per la riduzione degli ostacoli tecnici agli scambi, la materia delle dogane, la cooperazione sulle questioni sanitarie e fitosanitarie, i diritti e gli obblighi inerenti la proprietà intellettuale, la condivisione delle informazioni sulle rispettive politiche in materia concorrenza, lo scambio di servizi, il buon governo nel settore della fiscalità, la trasparenza in ambito commerciale, la promozione del commercio e dello sviluppo sostenibile, la cooperazione tra imprese e il dialogo nell'ambito della società civile.
Rileva che in materia di giustizia, libertà e sicurezza (Titolo V, articoli 32-40), l'Accordo sancisce fra l'altro l'impegno delle Parti a cooperare per prevenire e combattere il terrorismo, la criminalità organizzata transnazionale, la corruzione, le droghe, il riciclaggio di denaro. Precisa che in materia di migrazione e asilo, l'intesa esplicita la volontà delle Parti di intensificare il dialogo e la cooperazione, prevedendo la condivisione di informazioni sulle rispettive strategie, nonché attività di prevenzione dei fenomeni irregolari.
Sottolinea che ulteriori titoli riguardano, rispettivamente, la cooperazione in materia di ricerca, innovazione e società dell'informazione (Titolo VI, articoli 41-42), la cooperazione nel settore dell'istruzione e della cultura (Titolo VII, articoli 45-44) e la cooperazione in materia di sviluppo sostenibile, energia e trasporti (Titolo VIII, articoli 45-54), in cui fra l'altro viene esplicitato l'impegno delle Parti alla riduzione delle concentrazioni dei gas a effetto serra. Evidenzia che il Titolo IX (articoli 55-57) definisce quindi il quadro istituzionale dell'Accordo – prevedendo la possibilità di sottoscrivere ulteriori accordi su specifici settori di cooperazione –, e istituisce un apposito Comitato misto preposto allo sviluppo delle relazioni bilaterali e alla piena attuazione dell'intesa, a fissare priorità e a definire piani d'azione, nonché a prevenire o risolvere eventuali controversie.
Rileva che, da ultimo, il Titolo X (articoli 58-64), che stabilisce, fra l'altro, l'impegno delle Parti a prevenire e lottare contro le irregolarità, le frodi, la corruzione o qualsiasi altra attività illecita a danno degli interessi finanziari nell'ambito Pag. 106delle loro politiche di cooperazione allo sviluppo, disciplina altresì i termini per l'entrata in vigore e la durata, prevedendo l'applicazione provvisoria delle disposizioni già concordate dalle Parti.
Conclusivamente, sottolinea la rilevanza del provvedimento in esame, che fa riferimento ad un accordo – già ratificato da numerosi Stati dell'Unione europea – che delinea efficacemente le basi per un partenariato rafforzato tra UE ed Australia, con obiettivi e clausole politiche vincolanti, per facilitare e promuovere la cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza internazionale, la cooperazione economica e commerciale e in specifici ambiti settoriali, al fine di sviluppare soluzioni per rispondere alle sfide mondiali e regionali.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dei seguenti Protocolli: a) Protocollo relativo ad un emendamento all'articolo 50 (a) della Convenzione sull'aviazione civile internazionale, fatto a Montreal il 6 ottobre 2016; b) Protocollo relativo ad un emendamento all'articolo 56 della Convenzione sull'aviazione civile internazionale, fatto a Montreal il 6 ottobre 2016.
C. 2359 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame reca la ratifica di due protocolli, sottoscritti nel 2016, alla Convenzione sull'aviazione civile internazionale del 1944 – nota anche come Convenzione di Chicago –, lo strumento giuridico internazionale preposto a stabilire i principi alla base dell'aviazione civile e del trasporto aereo mondiale e che disciplina altresì l'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO), l'organismo delle Nazioni Unite che riunisce le autorità per l'aviazione civile di 193 Paesi del mondo (dato aggiornato all'aprile 2019).
Segnala che l'ICAO, che coordina e regolamenta il trasporto aereo internazionale mediante l'emanazione di regole e linee guida finalizzate alla standardizzazione del trasporto aereo mondiale al fine di sostenere un settore dell'aviazione civile sicuro, efficiente, economicamente sostenibile ed ecologicamente responsabile, ha, quali propri organi direttivi, l'Assemblea triennale, il Consiglio – che è l'organo direttivo permanente – la Commissione per la navigazione aerea – che è l'organo tecnico-direttivo composto da esperti qualificati nella tecnica e nella pratica aeronautica – ed il Segretariato.
Sottolinea che, al fine di consentire l'ampliamento del numero di seggi in seno al Consiglio e alla Commissione per la navigazione aerea e, quindi, di assicurare la più ampia rappresentatività globale all'interno degli organi di governo dell'Agenzia, l'Assemblea ICAO tenutasi nell'autunno 2016 ha adottato due appositi protocolli emendativi alla Convenzione istitutiva.
Evidenzia, in particolare, che il Protocollo relativo ad un emendamento all'articolo 50, lettera a) della Convenzione, adottato ai sensi della procedura prevista dall'articolo 94 della Convenzione stessa, amplia da trentasei a quaranta il numero dei componenti del Consiglio.
Rileva che, a sua volta, il Protocollo relativo ad un emendamento all'articolo 56 della Convenzione, adottato anch'esso in modo conforme alla procedura prevista dall'articolo 94 della Convenzione stessa, estende da diciannove a ventuno il numero dei componenti della Commissione per la navigazione aerea.Pag. 107
Osserva che non si tratta della prima modifica al numero dei componenti dei due organi direttivi dell'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile; la crescita del traffico aereo internazionale e della sua importanza nell'economia degli Stati membri, infatti, ha reso progressivamente necessario equilibrare il grado di rappresentanza degli Stati membri in seno al Consiglio ed alla Commissione per la navigazione aerea, fino alla modifica più recente, attraverso interventi puntuali tutti ratificati dal nostro Paese.
Segnala che il disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato il 30 gennaio scorso, si compone di quattro articoli. L'articolo 3, in particolare, pone una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che dalle disposizioni oggetto di ratifica non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Minamata sul mercurio, con Allegati, fatta a Kumamoto il 10 ottobre 2013.
C. 2373 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Cristian ROMANIELLO (M5S), relatore, ricorda che la Convenzione, che prende il nome dalla località giapponese teatro di uno dei peggiori disastri ambientali della storia, determinato dagli sversamenti decennali di acque reflue contaminate al mercurio operati da una industria locale, è entrata in vigore a livello internazionale il 16 agosto del 2017 ed è stata al momento ratificata da 107 Paesi.
Segnala che, composta da trentacinque articoli e cinque allegati, la Convenzione affronta l'intero ciclo di vita del mercurio, dall'estrazione primaria alla gestione dei rifiuti, ed ha come obiettivo la protezione della salute e dell'ambiente dalle emissioni di questa sostanza e dei suoi composti nell'aria, nell'acqua e nel suolo. Sottolinea che, in particolare, essa dispone delle restrizioni in materia di estrazione e di commercio internazionale del mercurio, vieta la fabbricazione di un'ampia gamma di prodotti con aggiunta di mercurio, limita l'uso del mercurio in prodotti e processi industriali e l'adozione di misure per ridurre le emissioni provenienti dall'estrazione dell'oro a livello artigianale e dalle attività industriali.
Più in dettaglio, evidenzia che la Convenzione, oltre ad offrire un quadro delle definizioni relative alle attività di utilizzo e gestione del mercurio (articolo 2), inquadra le fonti di approvvigionamento della sostanza ed il relativo commercio (articolo 3) e stabilisce l'obbligo per gli Stati parte di adottare misure appropriate per impedire la produzione e la diffusione di prodotti che lo contengono in aggiunta, elencati nella parte I dell'allegato A (articolo 4).
Rileva che il testo detta, inoltre, norme relative ai processi di fabbricazione che comportino l'utilizzo di mercurio o di suoi composti (articolo 5), alle esenzioni accordabili su richiesta di una Parte (articolo 6), alle attività estrattive dell'oro a livello artigianale e su piccola scala (articolo 7).
Osserva che altri articoli sono relativi alle emissioni in atmosfera (articolo 8), ai rilasci nel suolo ed in acqua (articolo 9), allo stoccaggio temporaneo ecologico (articolo 10), ai rifiuti di mercurio (articolo 11) ed ai siti contaminati (articolo 12).
Precisa che la Convenzione disciplina, inoltre, i propri meccanismi di finanziamento (articolo 13), gli aspetti relativi allo scambio di informazioni tra le Parti (articolo Pag. 10817), gli strumenti di sensibilizzazione (articolo 18), ed istituisce un Comitato per promuoverne l'attuazione (articolo 15). Sottolinea che alla Conferenza delle Parti (articolo 23), istituita quale organo decisionale ed esecutivo della Convenzione, è affidato altresì anche il compito di monitorare e valutare costantemente lo stato di attuazione del testo internazionale.
Evidenzia che gli allegati al testo sono relativi, rispettivamente, ai prodotti contenenti mercurio non soggetti a limitazioni (allegato A), ai limiti dei processi produttivi in cui si utilizza mercurio (allegato B), alle prescrizioni relative alle attività estrattive dell'oro a livello artigianale e su piccola scala (allegato C), alla lista delle fonti puntuali di emissioni di mercurio in atmosfera (allegato D), alle procedure per l'arbitrato e la conciliazione in caso di controversia tra le Parti (annesso E).
Segnala che, come evidenziato dalla relazione al disegno di legge, la ratifica della Convenzione non comporterà impatti significativi sul nostro sistema produttivo ed economico, essendosi nel corso degli anni l'Italia già adeguata ai regolamenti ed alle direttive europee che disciplinano aspetti coperti dal testo internazionale. Ricorda, inoltre, che l'Unione europea, che ha, a sua volta, depositato lo strumento di ratifica della Convenzione presso le Nazioni Unite il 18 maggio 2017, ha già predisposto un apposito regolamento sul mercurio – il regolamento (UE) 2017/852, entrato in vigore dal 1o gennaio 2018 – che ha provveduto ad aggiornare il quadro legislativo previgente.
Rileva che il disegno di legge, già approvato dall'altro ramo del Parlamento, si compone di cinque articoli.
Evidenzia che gli oneri complessivi del provvedimento per il nostro Paese, fra spese per l'attuazione del testo, per la partecipazione alla Conferenza e per gli obblighi derivanti dall'essere uno Stato parte, sono quantificati in 482.660 euro per il 2020, e in 440.000 e 452.660 euro annui a partire dal 2021, ad anni alterni.
Osserva che la Convenzione non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, né con l'ordinamento europeo e con gli altri obblighi internazionali assunti dal nostro Paese.
Conclusivamente, auspica una rapida approvazione del disegno di legge, il cui esame era già stato avviato nel settembre 2017, poco prima della conclusione della XVII legislatura.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 3 maggio 2016.
C. 2521 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Andrea ROMANO (PD), relatore, ricorda che l'Accordo in esame, che ricalca analoghi provvedimenti già esaminati nelle scorse legislature dalla III Commissione, risponde all'esigenza di fissare la cornice giuridica entro cui sviluppare la cooperazione bilaterale tra le Forze armate dei due Paesi, con l'intento di consolidare le rispettive capacità difensive e di migliorare la comprensione reciproca sulle questioni di sicurezza.
Segnala che il testo bilaterale, che si compone di un preambolo e di dodici articoli, dopo aver enunciato principi e scopi dell'Intesa (articolo 1), individua le modalità attuative ed i settori della cooperazione bilaterale, riferendosi in particolare alla elaborazione di appositi piani Pag. 109annuali e pluriennali ed all'organizzazione di visite reciproche di delegazioni, scambi di esperienze tra esperti e la partecipazione a corsi ed esercitazioni militari (articolo 2).
Sottolinea che tra i campi di cooperazione sono annoverati i settori della politica di sicurezza e di difesa, della ricerca e sviluppo di prodotti e servizi per la difesa, delle operazioni di assistenza umanitaria e di mantenimento della pace, dello scambio di informazioni, della formazione in campo militare e della sanità militare.
Evidenzia che i successivi articoli disciplinano gli aspetti finanziari dell'Accordo (articolo 3), quelli giurisdizionali (articolo 4) e le questioni relative al risarcimento dei danni (articolo 5).
Rileva che il testo identifica, quindi, le categorie di armamenti interessate da una possibile cooperazione bilaterale, che comprendono – fra le altre – navi, aeromobili, esplosivi, sistemi elettronici per uso militare, prevedendo l'impegno delle Parti a non riesportare a Paesi terzi il materiale acquisito senza il preventivo benestare della Parte cedente (articolo 6).
Osserva che l'Accordo disciplina altresì la regolamentazione della proprietà intellettuale (articolo 7) e le modalità per il trattamento di informazioni classificate (articolo 8).
Con riferimento agli oneri economici, segnala che il disegno di legge li quantifica in 5.358 euro ad anni alterni a decorrere dal 2020, imputabili alle sole spese di missione e di viaggio. Sottolinea che l'articolo 4 del disegno di legge pone altresì una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che ad eventuali oneri addizionali derivanti dall'attuazione dell'intesa bilaterale si dovrà fare fronte con apposito provvedimento legislativo.
Evidenzia che l'accordo al nostro esame, il cui provvedimento di ratifica è già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento il 27 maggio scorso, consentirà all'Italia di consolidare ulteriormente i nostri rapporti con questo Paese asiatico, già rafforzatisi con l'istituzione di una nostra ambasciata a Ulaanbaatar a fine 2015 e che presentano un potenziale notevole che potrà essere ulteriormente sviluppato proprio nel settore della cooperazione strategica, atteso il ruolo internazionale geopolitico di assoluto rispetto che la Mongolia si è costruita, in particolar modo in virtù della nuova capacità operativa delle sue forze di difesa, che le ha rese capaci di partecipare sempre più a operazioni di peace-keeping e di supporto alla pace internazionale.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 10 novembre 2016 e a Montevideo il 14 dicembre 2016.
C. 2523 Governo, approvato dal Senato.
(Esame rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, ricorda che l'Accordo in esame, analogamente ad altre intese già esaminate dalla III Commissione, risponde all'esigenza di sviluppare e disciplinare la cooperazione bilaterale tra le Forze armate dei due Paesi, con l'intento di consolidare le rispettive capacità difensive e di migliorare la comprensione reciproca sulle questioni di sicurezza.
Segnala che il testo bilaterale, che si compone di un preambolo e di tredici articoli, dopo aver enunciato principi e scopi dell'Intesa (articolo I), individua le modalità attuative ed i settori della cooperazione Pag. 110bilaterale, riferendosi in particolare alla elaborazione di appositi piani annuali e pluriennali ed alla organizzazione di visite reciproche di delegazioni, scambi di esperienze tra esperti e la partecipazione a corsi ed esercitazioni militari.
Sottolinea che tra gli ambiti di cooperazione sono annoverati i settori della ricerca, sviluppo e acquisto di materiali e servizi per la difesa, delle operazioni umanitarie, della formazione delle Forze Armate e della sanità militare (articolo II).
Evidenzia che le categorie di armamenti interessate ad una possibile cooperazione sono navi, aeromobili, carri, armi da fuoco automatiche, esplosivi, sistemi elettronici per uso militare, materiali speciali blindati, in particolare per motivi legati a scopi di ricerca scientifica, allo scambio di esperienze, alla reciproca produzione e modernizzazione di servizi tecnici, al supporto alle industrie della difesa (articolo III).
Rileva che i successivi articoli disciplinano gli aspetti giurisdizionali dell'Accordo (articolo IV), le questioni relative alla responsabilità civile per danni arrecati a terzi (articolo V), gli aspetti finanziari (articolo VI) e quelli legati alla proprietà intellettuale (articolo VII), nonché le modalità per il trattamento di informazioni classificate (articolo VIII)
Osserva che l'Accordo definisce, quindi, le modalità di risoluzione delle eventuali controversie interpretative o applicative (articolo IX), la possibilità di emendarne i contenuti o di integrarli mediante protocolli aggiuntivi (articolo X), la durata e l'eventuale denuncia (articolo XI), e l'entrata in vigore (articolo XII).
Con riferimento agli oneri economici, segnala che il disegno di legge, già approvato dal Senato, li quantifica in 5.648 euro ad anni alterni a decorrere dal 2019, imputabili alle sole spese di missione e di viaggio.
Sottolinea che l'articolo 4 del disegno di legge pone altresì una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che ad eventuali oneri addizionali derivanti dall'attuazione dell'intesa bilaterale si dovrà fare fronte con apposito provvedimento legislativo.
Conclusivamente, auspica una rapida conclusione dell’iter del disegno di legge di ratifica in esame, un accordo che s'inserisce perfettamente nel quadro delle nostre eccellenti relazioni con l'Uruguay, legato al nostro Paese da fortissimi vincoli storici, culturali e dalla presenza di una vasta collettività italiana di origine italiana e che, nonostante la ridotta dimensione territoriale, ha visto crescere, negli ultimi anni, il proprio ruolo nel quadro dei processi di integrazione e nelle dinamiche politiche regionali, guadagnando autorevolezza grazie anche al notevole attivismo espresso dalla propria diplomazia.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.20.
RISOLUZIONI
Mercoledì 10 giugno. 2020 — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.20.
7-00490 Ehm: Sull'evoluzione della crisi in Yemen.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Pag. 111Yana Chiara EHM (M5S) illustra la risoluzione in titolo, evidenziando che, anche in conseguenza della pandemia da Covid 19, lo Yemen rappresenta attualmente la più grande catastrofe umanitaria del mondo: al riguardo, segnala che venti milioni di persone, tra cui due milioni di bambini, soffrono di insicurezza alimentare e malnutrizione; più di tre milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case; diciotto milioni di persone sono esposte a rischio di contagio del colera per mancanza di acqua pulita e servizi igienico-sanitari. La situazione è resa ancor più drammatica dalla diffusione del coronavirus che, secondo i dati di Medici senza frontiere, ha colpito lo Yemen in misura nove volte superiore alla media degli altri Paesi, a causa delle rovinose condizioni delle strutture sanitarie. Evidenzia, quindi che la risoluzione impegna il Governo ad agire sul piano diplomatico per contribuire alla soluzione politica del conflitto; a facilitare l'ingresso nel Paese di beni essenziali per l'attività umanitaria, in particolare nei settori della sicurezza alimentare e della salute; e, infine, a promuovere la cooperazione internazionale per progetti di conservazione del patrimonio culturale in Yemen, di inestimabile valore e duramente colpito dagli effetti della guerra.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE sottolinea che la situazione in Yemen rimane al centro delle preoccupazioni del Governo. Segnala che, nonostante l'appello dell'ONU per un cessate-il-fuoco globale e le dichiarazioni unilaterali della Coalizione saudita che si erano nei mesi scorsi succedute, i combattimenti fra la Coalizione e i ribelli Houthi non sono mai cessati.
Evidenzia che una nuova fonte di instabilità, che aumenta inoltre il rischio di frammentazione in una situazione già fragile, è determinata dall'autonomia proclamata a fine aprile dal movimento di ispirazione indipendentista Southern Transitional Council (STC), che viola di fatto l'accordo di Riad fra il Governo e il movimento stesso.
Rileva che, in questo quadro si aggiunge la minaccia della diffusione della pandemia da Covid 19. A suo avviso, gli effetti potrebbero essere dirompenti su una popolazione prostrata da più di cinque anni di conflitto, che vive in condizioni precarie (quasi quattro milioni gli sfollati interni) e con infrastrutture sanitarie e dotazioni del tutto inadeguate ad affrontare il contagio. Osserva che si contano già circa cinquecento casi e oltre un centinaio di vittime, ma l'ONU teme che l'infezione possa diffondersi senza possibilità di tracciamento.
Sottolinea che l'Italia sostiene senza esitazione la mediazione delle Nazioni Unite, diretta dall'Inviato Speciale Martin Griffiths, per trovare una soluzione politica al conflitto. Non si ravvisa, infatti, la percorribilità di alcuna strada per fare tacere le armi se non quella della diplomazia e del dialogo.
Evidenzia che il conflitto yemenita deve essere letto nel quadro delle più ampie dinamiche regionali e per questo motivo il Governo continua a reiterare, sia a livello bilaterale che internazionale, l'appello affinché tutti gli attori regionali si impegnino seriamente per la pace.
Rileva che il contributo italiano allo Yemen è stato declinato nel corso degli anni attraverso iniziative concrete di sostegno. Nel 2019 gli interventi di emergenza della nostra Cooperazione allo sviluppo sono ammontati a 6,1 milioni di euro, così ripartiti: 1,5 milioni al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR); 1,5 milioni al Programma Alimentare Mondiale (PAM); 2.6 milioni all'Organizzazione Mondiale della Sanità; mezzo milione all'UNDP. Segnala che le iniziative finanziate hanno riguardato la prevenzione e cura di bambini malnutriti, la protezione dei civili e dei detenuti affetti dal conflitto, l'assistenza sanitaria, l'apertura e presa in carico di un nuovo ospedale e lo sminamento umanitario (con attività di bonifica, di sensibilizzazione al rischio rappresentato da mine e ordigni inesplosi, di riabilitazione e supporto socioeconomico in favore dei sopravvissuti).Pag. 112
Osserva, inoltre, che nel 2019 il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha anche destinato 1 milione di euro alla Peace Support Facility per attività a sostegno della mediazione ONU in Yemen.
Ricorda, altresì, l'impegno dell'Italia a sostegno della tutela del patrimonio culturale yemenita, grazie alla formazione che verrà offerta presso la base di Gibuti dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri a funzionari yemeniti per il contrasto al traffico di reperti archeologici.
Ricorda, infine, che l'Italia ha promesso un contributo di oltre 5 milioni di euro in occasione della videoconferenza dei donatori ospitata da Nazioni Unite e Arabia Saudita, cui ha partecipato in prima persona il 2 giugno scorso.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.30.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 10 giugno 2020.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.55.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 10 giugno 2020.
Audizione del Capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Ministro Plenipotenziario Stefano Verrecchia, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00288 e 7-00455 Siragusa, 7-00461 Grande, 7-00481 Zoffili, 7-00484 Fitzgerald Nissoli e 7-00485 Schirò sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
L'audizione informale è stata svolta dalle 19.15 alle 20.30.