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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 aprile 2021
563.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 18

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 aprile 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 14.45.

Modifiche al codice penale in materia di circonvenzione di persone anziane.
C. 241 Ermini, C. 266 Molteni e C. 1908, approvata dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 6 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta l'onorevole Bartolozzi ha rinnovato la richiesta di abbinamento della proposta di legge C. 1014 Prestigiacomo recante introduzione dell'articolo 582-bis del codice penale, in materia di maltrattamenti o lesioni in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-educative, e modifica all'articolo 463 del codice civile, in materia di esclusione dalla successione per violazione degli obblighi di assistenza materiale e morale, che, non vertendo su identica materia delle proposte di legge in esame, non può essere abbinata d'ufficio.

  Maura TOMASI (LEGA), relatrice, nel far presente di aver potuto prendere visione del testo della proposta di legge Prestigiacomo C. 1014 soltanto nella giornata odierna, pur non escludendo un proprio parere favorevole sulla richiesta di abbinamento della collega Bartolozzi, chiede di poter disporre del tempo sufficiente a valutarne il contenuto.

Pag. 19

  Mario PERANTONI, presidente, nel ritenere condivisibile la richiesta della relatrice, non ravvisando obiezioni e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di accesso alla professione forense.
C. 2334 Di Sarno e C. 2687 Miceli.
(Seguito esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2020.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che si è concluso il ciclo di audizioni informali programmato. Avverte che nella seduta odierna si procederà alla discussione generale e alla individuazione delle modalità per arrivare alla definizione di un testo base.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), nel far presente che si riprende dopo diverso tempo l'esame delle proposte di legge in materia di accesso alla professione forense, ritiene che la seduta odierna rappresenti l'occasione per fare un bilancio degli esiti delle audizioni svolte che, nei mesi scorsi, hanno fornito alla Commissione significative indicazioni sul contenuto delle citate proposte. Richiama le valutazioni già svolte in sede di avvio dell'esame dei provvedimenti, sottolineando che esse sono state sostanzialmente confermate dai soggetti auditi i quali, per la maggior parte, hanno stroncato il contenuto delle proposte di legge in oggetto, evidenziando diverse criticità. Sottolineando la necessità di un lavoro condiviso e quindi l'opportunità di nominare un comitato ristretto a tal fine, ritiene che, anche alla luce della nuova stagione politica, si debba partire dall'accantonamento dei testi delle citate proposte di legge, per affrontare la revisione delle modalità di esame prendendo spunto dalle riflessioni degli auditi. A tale proposito, rammenta che tutti gli auditi hanno convenuto in primo luogo sull'inadeguatezza della preparazione universitaria ai fini dello svolgimento della professione di avvocato, sottolineando come tale problematica non possa ovviamente essere oggetto dell'intervento normativo. Rammenta inoltre che tutti gli auditi hanno altresì convenuto sul fatto che la pratica oggi richiesta ai futuri avvocati non sia la più idonea per preparare i giovani allo svolgimento della professione, evidenziando la necessità che tale pratica sia maggiormente professionalizzante e rivolta alla risoluzione dei problemi. Tiene ad evidenziare che l'obiettivo della riforma in atto deve essere non quello di allentare le maglie per l'accesso alla professione forense, ma piuttosto quello di puntare ad una selezione più qualificata e meritocratica per mettere in condizione i futuri avvocati di rispondere alle esigenze dei loro clienti. Si dichiara pertanto favorevole alla nomina di un comitato ristretto che, con la collaborazione di tutti i gruppi, arrivi alla predisposizione di un nuovo testo.

  Mario PERANTONI, presidente, scusandosi con i colleghi, in ragione dell'avvenuto raggiungimento dei limiti di capienza dell'aula della II Commissione, fa presente che per il proseguimento dei lavori sarà necessario – al fine di garantire il rispetto delle misure di prevenzione – spostarsi in un ambiente di maggiore dimensioni.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) propone che, al fine di consentire lo svolgimento della seduta nell'aula della II Commissione, partecipi ai lavori una rappresentanza per ciascun gruppo.

  Augusta MONTARULI (FDI) fa presente che il gruppo di Fratelli d'Italia è già al momento rappresentato da due soli deputati.

  Mario PERANTONI, presidente, constata che non vi sono obiezioni alla proposta del collega Bonafede e ringrazia i gruppi per la loro disponibilità. Assicura al gruppo di Fratelli d'Italia la partecipazione di entrambi i deputati già presenti.

  Federico CONTE (LEU) ritiene in primo luogo che svolgere la discussione sulla riforma Pag. 20 dell'esame per l'accesso alla professione forense partendo dalle considerazione del collega Zanettin sulla presunta «stroncatura» delle proposte di legge in oggetto non rappresenti il modo più corretto di procedere, quanto meno dal punto di vista metodologico. Concorda con la necessità di uno sforzo rinnovato che tenga conto delle sensibilità della nuova maggioranza e riprenda le considerazioni dell'opposizione, evidenziando inoltre che le modalità individuate in via temporanea per lo svolgimento dell'esame relativo alla sessione 2020 nelle eccezionali condizioni di pandemia, costituiscono comunque un'interessante sperimentazione dalla quale possono venire indicazioni utili per arricchire la discussione in atto. Esprime la convinzione che tale discussione possa comunque prendere le mosse dai testi delle due proposte di legge in esame e dai rilievi degli auditi, per valorizzarne il contenuto in una logica di riforma che tenga conto di tutti i contributi. Si dichiara pertanto contrario ad un accantonamento delle due proposte, ritenendo ingiusta, oltre che tecnicamente irricevibile, la loro bocciatura e sollecitando un'ampia riflessione in sede di comitato ristretto.

  Franco VAZIO (PD), nel replicare alle osservazioni del collega Zanettin, sulle quali non si dichiara d'accordo, condivide l'esigenza che il lavoro della Commissione sia svolto con grande attenzione, in considerazione della delicatezza del tema, sottolineando nel contempo come gli spunti critici dei soggetti auditi fossero rivolti non soltanto al contenuto delle proposte di legge, ma anche alle attuali modalità di svolgimento dell'esame, con riferimento in particolare alle incresciose vicende legate alle ultime sessioni, soprattutto in Veneto. Ritiene che si debba tenere conto che l'Italia ha dato attuazione a una direttiva dell'Unione europea, sulla base della quale un Paese non può approvare leggi al fine di ottenere risultati diversi rispetto agli obiettivi che le stesse leggi si sono prefissati. Pertanto su tale base chiarisce che l'esame in questione è volto a valutare il grado di preparazione dei candidati, consentendo a tutti gli idonei di diventare avvocato, e non certo a limitare l'accesso alla professione forense. Nel sottolineare che se si volesse raggiungere il secondo degli obiettivi appena citati bisognerebbe con trasparenza intervenire sul numero chiuso, ritiene che non si possano vanificare gli sforzi compiuti da studenti meritevoli nei cinque anni di studio universitario, trasferendo su di loro il giudizio negativo che semmai attiene alla preparazione fornita dall'università, né costringere tali ragazzi ad anni di praticantato senza retribuzione, gravandoli oltretutto di un esame di abilitazione che, sulla base delle considerazione del collega Zanettin, dovrebbe impedire parzialmente l'accesso alla professione. Ritiene al contrario che si debbano creare le condizioni per un efficace percorso formativo durante e dopo gli studi universitari, anche grazie al contributo degli ordini, affinché i candidati siano messi nelle migliori condizioni per svolgere la professione di avvocato. Sottolinea a tale proposito l'incongruenza per cui medici ed ingegneri possono accedere alla professione dopo un esame poco più che formale, a differenza dei futuri avvocati che sono costretti a affrontare prove che li vedono per l'80 per cento respinti. Considera indispensabile raggiungere un equilibrio sulle diverse questioni, precisando da un lato che i futuri avvocati devono avere un'adeguata preparazione e dall'altro che a tutti i soggetti bravi deve essere consentito di svolgere la professione in piena trasparenza e chiarendo qual è e quanto dura il percorso formativo. Dichiarandosi favorevole ad un esame approfondito da parte della Commissione, che comporti la modifica e l'integrazione delle proposte di legge in esame, fa presente che non accetterebbe d'altro canto uno stillicidio volto soltanto a perdere tempo e a danneggiare i ragazzi. Si domanda inoltre quanti degli avvocati presenti in Commissione siano in grado di sostenere l'esame per l'accesso alla professione forense, che prevede prove su sei o sette materie diverse. Nel ritenere che i colleghi Miceli e Di Sarno vadano ringraziati perché le loro iniziative legislative hanno consentito di affrontare il problema, si dichiara pronto al confronto per garantire la qualità della preparazione dei Pag. 21candidati ed evitare il numero chiuso all'accesso alla professione, ritenendo che quest'ultimo non sia il fine delle proposte di riforma fin qui esaminate.

  Mario PERANTONI, presidente, prima di dare la parola agli altri colleghi che hanno chiesto di intervenire, invita tutti ad attenersi all'oggetto della discussione, che è volta a verificare il percorso migliore per l'adozione del testo base. Precisa quindi che la Commissione è chiamata ad esprimersi su una questione procedurale relativa al metodo per il prosieguo dei lavori e non al merito dei provvedimenti in esame, rinviando ad altra e più opportuna sede l'esposizione dei contenuti della riforma dell'esame di accesso alla professione forense.

  Gianfranco DI SARNO (M5S), nel compiacersi per le considerazioni dei colleghi Vazio e Conte, con riferimento ai rilievi dell'onorevole Zanettin, fa presente che vi sono ampi spazi di confronto, senza tuttavia snaturare l'obiettivo delle proposte di legge, che è quello di riformare l'attuale modalità di esame per dare ai futuri avvocati una migliore qualificazione professionale. Ritiene che si debba evitare il rischio che l'esame diventi di fatto una limitazione all'accesso alla professione, sottolineando nel contempo che le modalità attuali non garantiscono comunque l'adeguatezza della preparazione dei futuri avvocati. Nel considerare intollerabile che si voglia martirizzare ulteriormente i giovani aspiranti alla professione forense, sottolinea che l'obiettivo condiviso è quello di garantire l'accesso al mercato di una figura qualificata e specializzata.

  Ingrid BISA (LEGA) concorda, anche a fronte degli esiti delle audizioni svolte, sulla necessità di una sintesi nell'ambito di un gruppo di lavoro ristretto, al fine di capire quale sia il testo migliore per il prosieguo dell'esame, che sia eventualmente anche un punto di convergenza delle posizioni all'interno della nuova compagine di governo, Ritiene che tutti siano d'accordo sulla necessità di garantire la qualità degli avvocati sia al momento dell'esame sia quando accedono alla professione, per una questione di immagine del singolo e dell'intero ordine nonché per rispetto verso il cliente, Non entrando nel merito delle proposte di legge in esame, ritiene dunque necessaria la costituzione di un comitato ristretto.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel dichiararsi d'accordo sulla proposta di costituire un comitato ristretto al fine di individuare un testo condiviso, sottolinea comunque che a suo parere il confronto deve avvenire quanto più possibile all'interno della Commissione nel modo più ampio e approfondito possibile. Ritiene pertanto che il comitato ristretto debba svolgere un lavoro rapido per sottoporre entro breve tempo una proposta alla Commissione che deve comunque essere parte attiva dell'esame e non limitarsi alla semplice ratifica del testo base proposto al fine di garantire il coinvolgimento di tutti.

  Lucia ANNIBALI (IV), nel dichiararsi favorevole alla costituzione di un comitato ristretto, ritiene che il collega Zanettin abbia voluto certificare i risultati delle audizioni, durante le quali i soggetti auditi si sono espressi in modo chiaro sui limiti degli obiettivi delle proposte di riforma al nostro esame. Nel ritenere che qualcosa di buono ci sia nelle due proposte di legge in oggetto, invita i colleghi a utilizzare i contributi della fase istruttoria e trasformare gli esiti delle audizioni in riflessioni condivise, ritenendo che alla fine di tale fase si potrà valutare se da queste proposte possa o meno scaturire un testo base volto alla completa rivisitazione dell'esame da avvocato.

  Mario PERANTONI, presidente, constatata l'assenza del collega Colletti, che aveva chiesto di intervenire, dà la parola alla relatrice.

  Valentina D'ORSO (M5S), relatrice, nel dichiarare di aver ascoltato con interesse le considerazioni dei colleghi, ritiene che dalle audizioni sia emersa una contrapposizione tra le due anime dell'avvocatura, replicate Pag. 22nel dibattito odierno e rappresentate, l'una da una componente più giovane e più aperta alle sollecitazioni, e l'altra maggiormente legata allo statu quo. Fa presente tuttavia che entrambe tali anime hanno concordato sul fatto che le attuali modalità di esame non garantiscono che i soggetti che lo hanno superato siano pronti a svolgere la professione forense con successo. Accoglie con favore la proposta di nominare un comitato ristretto, con l'obiettivo di trasformare le attuali contrapposizioni in elementi di convergenza, manifestando il proprio impegno a lavorare su quello che unisce i diversi gruppi piuttosto che su quello che al momento li divide. Sottolinea che l'obiettivo condiviso è quello di modificare l'attuale modalità di esame allo scopo di valorizzare il merito e di rendere più omogenei i criteri di valutazione delle prove. Ritiene in conclusione che nei fatti si sia raccolto il consenso unanime dei gruppi sulla proposta di costituire un comitato ristretto, ad eccezione del gruppo misto che risulta assente.

  Mario PERANTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, propone di nominare un Comitato ristretto ai fini della individuazione di un testo base per il proseguo dell'esame in sede referente.

  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  Mario PERANTONI, presidente rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
C. 226 Ceccanti, C. 227 Ceccanti, C. 976 Rossello, C. 989 Bartolozzi, C. 1156 Dadone, C. 1919 Colletti, C. 1977 Dadone, C. 2233 Pollastrini, C. 2536 Zanettin, C. 2681 Governo e C. 2691 Costa.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 2 dicembre 2020.

  Mario PERANTONI, presidente, rammenta che la Commissione prosegue oggi l'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 226 Ceccanti, C. 227 Ceccanti, C. 489 Zanettin, C. 976 Rossello, C. 989 Bartolozzi, C. 1156 Dadone, C. 1919 Colletti, C. 1977 Dadone, C. 2233 Pollastrini, C. 2517 Sisto, C. 2536 Zanettin, C. 2681 Governo e C. 2691 Costa recanti disposizioni per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Avverte che, poiché per l'argomento all'ordine del giorno non sono previste votazioni, ai deputati è consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso. Nel ricordare che si è concluso il ciclo di audizioni informali programmato sulle proposte di legge in esame, comunica che nella seduta odierna si procederà alla discussione generale e all'individuazione delle modalità per la definizione di un testo base.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) desidera fornire, con spirito di collaborazione, alcune considerazioni alla luce delle audizioni svolte, per avviare un confronto costruttivo in Commissione sulla materia. Ritiene che il primo criterio da dover tenere in considerazione sia quello temporale, sottolineando come la Commissione si trovi ad esaminare una riforma che deve rispondere in tempi rapidi ad una crisi di immagine della magistratura e del Consiglio superiore della magistratura che non ha pari e che, se non prontamente risolta, rischia di incrinarne profondamente la credibilità. Sottolinea come la tenuta del sistema costituisca un interesse per tutte le forze politiche ed evidenzia l'urgenza di intervenire per evitare che una delegittimazione di Pag. 23tale sistema, qualora lo stesso non fosse in grado di rispondere alle criticità emerse, ne determinerebbe il collasso. Sottolinea invece che da quello che viene definito l'«affaire Palamara» con il quale si è evidenziata la necessità di un intervento riformatore rapido, sia invece trascorso già circa un anno senza che la Commissione abbia ancora adottato un testo base per il prosieguo dei propri lavori sui provvedimenti in discussione. Ricorda, inoltre, che tra poco più di un anno si dovranno svolgere le elezioni per il rinnovo del Consiglio superiore della magistratura. Ritiene che un testo complesso come il disegno di legge delega C. 2681, che abbraccia moltissimi aspetti, abbia delle complicazioni ratione materiae in quanto molto articolato e soprattutto presenti il difetto di non prevedere disposizioni immediatamente precettive necessitando di tempi lunghi per l'adozione dei decreti attuativi della delega. Fa presente che un ulteriore urgenza è rappresentata dall'esigenza di colmare il vuoto normativo relativo al cosiddetto fenomeno delle «porte girevoli». Ritiene necessario che tale materia sia disciplinata entro la fine della legislatura, invitando a considerare come non sia da escludere che, subito dopo l'elezione del presidente della Repubblica, le Camere possano essere sciolte. In proposito desidera precisare che a suo avviso sarebbe necessario prevedere una norma transitoria che tuteli i magistrati entrati in Parlamento prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina affinché gli stessi non si trovino penalizzati da una normativa successiva. Suggerisce, quindi, di «spacchettare» il disegno di legge delega del Governo C. 2681, al fine di consentire alla Commissione di procedere immediatamente all'esame del tema delle porte girevoli e a quello relativo all'eleggibilità del Consiglio superiore della magistratura. Su tale secondo tema sottolinea come siano emerse chiaramente dalle audizioni le criticità in ordine all'adozione di un sistema maggioritario, essendo preferibile il ricorso al sistema proporzionale. In proposito fa presente che la Commissione dovrà valutare se sia meglio ricorrere al voto singolo trasferibile, a suo avviso non efficace, o al sorteggio temperato.

  Alfredo BAZOLI (PD), relatore, condivide le osservazioni del collega Zanettin in ordine all'urgenza di intervenire sulla materia. Rammenta, infatti, che tra poco più di un anno, a settembre del 2022, si procederà al rinnovo dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura e sottolinea come l'intervento sulle norme che regolamentano l'organo di autogoverno della magistratura e sull'ordinamento giudiziario costituisca una priorità della maggioranza e della Ministra Cartabia. Ritiene che sarebbe saggio adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge delega del Governo C. 2681 per evitare di perdere tempo per l'elaborazione di un altro testo. Suggerisce inoltre di stabilire in tempi rapidi anche il termine per la presentazione di eventuali proposte emendative a tale testo base, qualora fosse adottato. A suo avviso inoltre le preoccupazioni del collega Zanettin in ordine ai tempi necessari per l'adozione dei successivi decreti delegati possono essere superate inserendo nel testo base delle norme immediatamente operative. Rileva infine che nel corso dell'attività conoscitiva la Commissione non ha svolto audizioni di rappresentanti del Consiglio superiore della magistratura. Chiede, qualora ciò sia possibile dal punto di vista istituzionale ed i gruppi manifestassero il loro assenso, di integrare l'attività svolta con l'audizione di esponenti di tale organo.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) fa presente che il Consiglio superiore della magistratura dovrà formalizzare un parere sul disegno di legge delega C. 2681, i cui contenuti hanno già dato adito a molteplici polemiche. Rammenta che tale parere è stato già predisposto ed esaminato dal plenum del Consiglio superiore della magistratura e che è stato successivamente ritirato per essere ripresentato. Suggerisce quindi alla presidenza di verificare quando effettivamente tale parere verrà depositato e ritiene che nulla osti, una volta acquisito lo stesso, a che la Commissione, anche al fine di Pag. 24favorire una interlocuzione maggiormente meditata, chieda di audire il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

  Alfonso BONAFEDE (M5S), facendo presente di non voler intervenire sul merito del provvedimento, desidera precisare due aspetti in ordine alla proposta di «spacchettare» il disegno di legge delega del Governo C. 2681. Il primo è un aspetto tecnico, in quanto non tutte le disposizioni contenute del disegno di legge sono disposizioni di delega, essendo, ad esempio, quelle relative alla legge elettorale immediatamente applicabili. Evidenzia, inoltre, da un punto di vista politico, l'importanza che il Parlamento non si sottragga all'intervento in un settore così importante per la tenuta democratica, che, alla luce della crisi emersa, non può subire operazioni parziali che non sarebbero in grado di risolvere i problemi esistenti. Esprime quindi la propria totale apertura al confronto che si svolgerà anche alla luce di quanto emerso dalle audizioni, e ribadisce l'esigenza che il Parlamento affronti la questione in maniera organica e completa.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) condivide l'impostazione del collega Bonafede sia in ordine al metodo che al merito. Sottolinea che il disegno di legge delega del Governo C. 2681 contiene anche contenuti che potrebbero essere immediatamente operativi e ribadisce la necessità di effettuare un intervento complessivo sulla riforma della magistratura. In questi termini condivide anche l'apprezzamento fatto dal collega Zanettin in merito al disegno di legge delega del Governo C. 2681 che abbraccia tutti i contenuti delle singole proposte di legge abbinate e che consente di avere una visione di insieme della questione.

  Mario PERANTONI, presidente, rammenta che la seduta odierna è finalizzata solo a comprendere gli orientamenti dei gruppi in merito all'adozione del testo base che potrebbe quindi essere proposto in una prossima seduta dai relatori. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 7 aprile 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.55.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 562 del 6 aprile 2021, a pagina 17, seconda colonna:

   quarantaduesima riga, sostituire le parole: «a parte della maggioranza» con le seguenti: «alle procure»;

   quarantanovesima riga sostituire le parole da: «si dimostri» fino a: «dalla vecchia maggioranza» con le seguenti: «dimostrando di essere trainante sui temi della giustizia e non accettando mediazioni al ribasso».