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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 aprile 2021
567.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 121

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 aprile 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 15.05.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave «Moby Prince».
Testo unificato Doc. XXII n. 47 Andrea Romano, Doc. XXII n. 49 Potenti e Doc. XXII n. 51 Berti.
(Parere alla IX Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 13 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice, onorevole Sarti, ha illustrato il testo unificato e ha preannunciato una proposta di parere favorevole. Nessun chiedendo di intervenire in discussione generale, in sostituzione della relatrice impossibilitata a partecipare ai lavori della Commissione, conferma la proposta di parere favorevole.

  Ciro MASCHIO (FDI), come anticipato nella seduta di ieri, conferma che il gruppo di Fratelli d'Italia voterà in senso favorevole alla proposta di parere favorevole della relatrice, sottolineando che l'oggetto dell'inchiesta parlamentare è un fatto molto grave, su cui è assolutamente necessario fare chiarezza e giustizia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di Pag. 122parere favorevole formulata dal presidente, in sostituzione della relatrice.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 14 aprile 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 15.10.

Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
C. 226 Ceccanti, C. 227 Ceccanti, C. 489 Zanettin, C. 976 Rossello, C. 989 Bartolozzi, C. 1156 Dadone, C. 1919 Colletti, C. 1977 Dadone, C. 2233 Pollastrini, C. 2517 Sisto, C. 2536 Zanettin, C. 2681 Governo e C. 2691 Costa.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 7 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella seduta del 7 aprile i gruppi hanno manifestato il loro orientamento in merito all'individuazione del testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente. Chiede quindi ai relatori, onorevole Bazoli e onorevole Saitta, se, alla luce del dibattito svoltosi in quella seduta e delle interlocuzioni intervenute, intendano proporre alla Commissione un testo da adottare come testo base per il prosieguo dell'esame.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, anche a nome del collega Bazoli, alla luce del dibattito svoltosi in Commissione e degli esiti delle audizioni, nonché del confronto in corso con il Governo, propone di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente il disegno di legge del precedente Governo C. 2681 che appare più completo rispetto alle abbinate proposte di legge. Rassicurando sull'apertura al confronto dei relatori, fa presente che tale testo base potrà comunque essere migliorato, anche sulla base delle posizioni espresse nel corso delle discussione, che risultano per taluni aspetti divergenti, com'è naturale in considerazione della complessità del tema trattato.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), come anticipato nel corso della precedente seduta, ribadisce che, per quanto riguarda Forza Italia, nulla osta all'adozione come testo base del disegno di legge del precedente Governo. Rammenta inoltre che, se non erra, si era convenuto di audire il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

  Mario PERANTONI, presidente, fa notare come il Consiglio superiore della magistratura si accinga a formulare un parere sul disegno di legge C. 2681 e che, una volta acquisito tale parere, potrà valutarsi l'opportunità o meno di procedere all'audizione del vicepresidente del CSM.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) esprime la convinzione che la Commissione Giustizia avesse già deciso in merito alla citata audizione.

  Mario PERANTONI, presidente, nel fare presente l'inopportunità a suo avviso di procedere all'audizione del vicepresidente del CSM soprattutto in considerazione del parere che l'organo di autogoverno della magistratura formulerà sul disegno di legge C. 2681, anticipa la sua intenzione di prevedere un termine ampio per la presentazione delle proposte emendative. Pertanto ritiene che vi sarà tutto il tempo per fare le opportune valutazioni.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI), nel rammentare di aver presentato una proposta di legge in materia di sistema elettorale del CSM, fa presente che si sarebbe risparmiato l'attuale intervento, se ieri il presidente Pag. 123 Perantoni, durante la riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Commissioni I e II, non avesse assunto una posizione difforme rispetto a quella attuale. Rammenta infatti che in quell'occasione si è rinviato l'incardinamento della proposta di legge C. 2965 Gelmini sull'istituzione di una Commissione di inchiesta sull'uso politico della magistratura, in attesa che venisse presentata formalmente una ulteriore proposta da parte del gruppo della Lega. Chiede pertanto di rinviare la prevista adozione del testo base, in attesa dell'assegnazione della sua proposta di legge, ritenendo che una decisione diversa da parte del presidente dimostrerebbe la strumentalità dell'atteggiamento assunto ieri.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente in primo luogo che è sua intenzione trattare in modo uguale situazioni uguali. Pertanto fa alcune precisazioni in risposta a quanto a lui contestato nella richiamata riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II, in ordine all'allora calendarizzazione del disegno di legge C. 2681 e al successivo abbinamento delle altre proposte di legge in materia. A tale proposito sottolinea di avere previsto all'epoca l'incardinamento del disegno di legge sulla base dell'orientamento concorde delle forze dell'allora maggioranza e di aver disposto il successivo abbinamento degli altri provvedimenti attendendo anche le eventuali riassegnazioni alla sola Commissione Giustizia di alcuni di essi. Ritiene quindi che nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, tenutasi nella giornata di ieri, si è configurata una situazione diversa, dal momento che in quell'occasione sono emerse posizioni divergenti all'interno delle forze di maggioranza. Sulla base di quanto premesso, ribadisce che due situazioni diverse non possono essere trattate in egual modo.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI) chiede al presidente come intenda quindi procedere nella situazione odierna.

  Mario PERANTONI, presidente, precisa che, a suo avviso, non vi sono ragioni per non procedere all'adozione del testo base.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI) interviene in maniera costruttiva per rammentare al presidente Perantoni che, se ieri nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II, fossero state effettivamente prese in considerazione le posizioni espresse dai rappresentanti dei gruppi, il riscontro numerico avrebbe dovuto condurre la presidenza a una decisione diversa rispetto alla quella assunta.

  Mario PERANTONI, presidente, come già chiarito, ribadisce che nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II, non è emersa una posizione concorde dei gruppi della maggioranza e che le presidenze hanno quindi ritenuto di rinviare la decisione sull'incardinamento della proposta di legge sulla Commissione di inchiesta per l'uso politico della magistratura.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI) rammenta che il ruolo del presidente è quello di essere garante dell'intera Commissione e non della maggioranza.

  Mario PERANTONI, presidente, ritiene di essere stato e di essere garante di tutte le forze politiche.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), ritornando al merito della questione, esprime la contrarietà della sua componente all'adozione come testo base del disegno di legge C. 2681 per un duplice ordine di ragioni. In primo luogo, fa presente che sul Consiglio superiore della magistratura si può intervenire anche senza un disegno di legge di delega, ritenendo che il Parlamento possa agire con norme immediatamente precettive. In secondo luogo, ritiene, come peraltro evidenziato anche nel corso delle audizioni, che il disegno di legge peggiora la situazione perché non riduce il correntismo Pag. 124 nella magistratura né l'occupazione del CSM da parte della politica per mezzo dei membri laici. Ritiene pertanto che in tal modo non si contrasti né chi agisce in nome della magistratura per mantenere le proprie posizioni di potere, né chi agisce in nome dei partiti politici per tutelare altri ambiti di potere. In conclusione ribadisce che il disegno di legge del precedente Governo non soltanto aggrava la situazione del Consiglio superiore della magistratura, ma oltretutto ridimensiona anche il ruolo del Parlamento.

  Roberto TURRI (LEGA), con riferimento a quanto rilevato dal collega Costa, rammenta di aver evidenziato, nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II, svoltasi nella giornata di ieri, come fossero presenti tutti gli elementi per poter avviare l'esame della proposta di legge Gelmini C. 2565 assegnata alle Commissioni riunite. Sottolinea anche come in quella sede abbia fatto notare che l'avvio dell'esame della proposta di legge C. 2565 avrebbe potuto anche accelerare il percorso della proposta di legge presentata dal suo gruppo sulla stessa materia, da abbinare quindi successivamente. Ciò premesso, fa presente che anche il suo gruppo, come quello di Forza Italia, voterà favorevolmente alla proposta dei relatori di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge del Governo C. 2681, non in quanto ne condivida pienamente il contenuto, sul quale peraltro anche nel corso delle audizioni sono emerse numerose criticità, ma in quanto tale disegno di legge rappresenta, anche sulla base degli accordi intercorsi tra i gruppi di maggioranza e la Ministra della giustizia, una scelta obbligata di partenza suscettibile di modifiche attraverso proposte emendative.

  Alfredo BAZOLI (PD), relatore, ritiene che sia opportuno adottare il disegno di legge del Governo C. 2681 come testo base in quanto tale testo appare il più completo. Sottolinea che l'adozione di tale testo base costituisce soltanto il punto di partenza e non determina una adesione al suo contenuto, che ciascun parlamentare potrà provare a modificare presentando proposte emendative. A suo avviso tale scelta, sulla quale registra ampia condivisione, appare la più saggia. Ritiene utile, inoltre, non appena il Consiglio superiore della magistratura avrà espresso il proprio parere sul testo del disegno di legge C. 2681, che la Commissione abbia la possibilità di audire il vicepresidente di tale organo. Non entrando nel merito della vicenda evidenziata dal collega Costa, desidera sottolineare come tuttavia la questione posta nella riunione congiunta di ieri degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II, sia differente da quella odierna. Rileva infatti che in questa sede la Commissione è chiamata ad adottare un testo base, dopo aver svolto un'ampia attività conoscitiva, mentre le Commissioni I e II, nella giornata di ieri, dovevano deliberare in merito all'incardinamento dell'esame di un provvedimento. A suo avviso è stato saggio ed utile rinviare l'avvio di tale esame, mentre sottolinea come invece oggi la Commissione debba assumere una decisione.

  Cosimo Maria FERRI (IV) rammenta che nel corso della audizione della Ministra Cartabia sulle linee programmatiche del suo dicastero è emerso il tema dei rapporti tra la Commissione ministeriale di studio sull'ordinamento giudiziario e sul CSM e il Parlamento, segnatamente la Commissione Giustizia. Fa notare come in quell'occasione avesse colto l'orientamento della Ministra di modificare il testo del disegno di legge C. 2681 attraverso una serie di interventi emendativi elaborati dalla Commissione ministeriale. Sottolinea come quindi la Commissione Giustizia si stia accingendo ad adottare come testo base un provvedimento che necessariamente subirà modificazioni. Rileva come vi sia, da una parte, un'esigenza di continuità e, dall'altra, una di discontinuità con il vecchio Esecutivo. Rammentando quindi che il suo gruppo faceva parte della maggioranza che sosteneva il precedente Governo, sottolinea come esso sulla materia in esame abbia sviluppato una approfondita discussione. Chiede quindi al sottosegretario Sisto chiarimenti Pag. 125sulla posizione del Governo nei confronti del disegno di legge frutto del lavoro del precedente Esecutivo e in che misura intenda intervenire sullo stesso.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel condividere le osservazioni dei colleghi Ferri e Costa, ritiene che l'affermazione di quest'ultimo in merito al fatto che la presidenza tratta in modo differente situazioni uguali, sia fondata. Rammenta che la proposta di legge Gelmini C. 2565, sull'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso politico della giustizia, non è soltanto una proposta di legge del suo gruppo, essendo sottoscritta da numerosi parlamentari della Lega e di Fratelli d'Italia, oltre che dai rispettivi capigruppo. A suo avviso quindi gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, nella riunione di ieri, avrebbero dovuto deliberare l'avvio dell'esame di tale proposta di legge, come richiesto dalla maggioranza della maggioranza. Sottolinea, inoltre, che la proposta di legge del collega Costa in materia di sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura è stata già depositata, esattamente come quella del collega Turri sulla istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta su eventuali condizionamenti, incompatibili con l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, riguardanti il conferimento di incarichi e l'esercizio delle funzioni giurisdizionali. Ritiene pertanto che, come le Commissioni riunite hanno ritenuto di attendere di prendere visione del contenuto di tale ultima proposta di legge per avviare l'esame della proposta di legge Gelmini C. 2565, nella stessa maniera la presidenza dovrebbe oggi rinviare l'adozione del testo base per consentire ai relatori e alla Commissione di prendere atto del contenuto della preannunciata proposta di legge del collega Costa. A suo avviso, se la presidenza non ritenesse di dover adottare tale decisione, non farebbe l'interesse della Commissione e neanche quello della maggioranza.

  Lucia ANNIBALI (IV) fa presente che il suo gruppo è favorevole all'adozione del disegno di legge C. 2681 Governo come testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente, in quanto di contenuto ampio. Evidenzia come su molti aspetti di tale provvedimento si debba comunque riflettere e ritiene che sarà fondamentale l'attività emendativa.

  Federico CONTE (LEU) sottolinea la profonda differenza esistente tra la vicenda affrontata nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, e quella che la Commissione Giustizia è chiamata ad affrontare in questa sede. Evidenzia come infatti la prima si riferisse all'avvio dell'esame di una proposta di legge sull'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta, di iniziativa di alcuni gruppi parlamentari, mentre la seconda è relativa alla riforma del Consiglio superiore della magistratura, materia che è racchiusa all'interno del perimetro dell'accordo fondativo del lavoro sulla giustizia della nuova maggioranza. Rammenta che i capigruppo della maggioranza hanno avuto un incontro con la Ministra della giustizia per concordare il metodo di lavoro da utilizzare nell'affrontare materie delicate come la riforma della giustizia e del Consiglio superiore della magistratura, all'esito del quale si è convenuto di proseguire il lavoro avviato dalla precedente maggioranza per integrarlo con i contenuti che verranno offerti dai nuovi soggetti che formano l'attuale compagine di Governo. Ricorda anche che la Ministra Cartabia, sulla base di tale intesa, ha costituito due gruppi di lavoro presso il Ministero della Giustizia su tali materie. Sottolinea come l'attività di tali gruppi di lavoro ministeriale non possa sostituire il lavoro che la Commissione Giustizia dovrà svolgere, ma dovrà coordinarsi con questo. Comprende che la discussione svoltasi ieri nella riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, riguarda una vicenda politicamente molto significativa, ma fa notare che si tratta di questione totalmente diversa da quella odierna. Ritiene pertanto coerente con l'accordo politico posto alla base della attuale maggioranza Pag. 126 adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge C. 2681 e far confluire su tale testo tutti i contributi che i gruppi offriranno nel tentativo di addivenire ad una sintesi condivisa.

  Ciro MASCHIO (FDI) fa presente che, come è noto, Fratelli d'Italia ha in più occasioni sollevato perplessità sul metodo adottato dalla maggioranza e sull'intenzione di scegliere come testo base il disegno di legge dell'allora Ministro Bonafede, che interviene sulla materia attraverso una delega. Ribadisce pertanto che Fratelli d'Italia è dell'avviso di cambiare il percorso adottato, ripartendo con una nuova proposta. Con riguardo alle differenze tra il metodo odierno e quello adottato ieri nella riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite I e II, si dichiara d'accordo con i colleghi Bartolozzi e Costa. Pertanto, così come ieri è stato rinviato l'incardinamento della proposta di legge sull'istituzione della Commissione di inchiesta, oggi si dovrebbe differire l'adozione del testo base per poter prendere visione dei contenuti della preannunciata proposta di legge del collega Costa. Precisando a tale proposito di non averne potuto valutare i contenuti, ritiene del tutto logica la richiesta di una ulteriore riflessione sull'argomento. Con riguardo al merito, nel caso in cui dovesse essere adottato come testo base il disegno di legge del precedente Governo, esprime, da un lato, la certezza matematica che non sarà quello attuale il testo definitivo per l'esame dell'Assemblea, e, dall'altro, il forte dubbio che si possa giungere a destinazione considerate le persistenti divisioni all'interno della maggioranza. Nell'esprimere pertanto la propria preoccupazione relativamente al fatto che il lavoro di sintesi tra le diverse posizioni si tradurrà in un compromesso al ribasso, nel caso in cui non fosse accolta la richiesta del collega Costa, preannuncia l'intenzione di Fratelli d'Italia di fare ricorso a qualsiasi azione nel prosieguo dei lavori.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI), dopo aver ascoltato il dibattito ribadisce che ieri è stata adottata una decisione opposta a quella odierna e ricorda al presidente che il suo ruolo è quello di rappresentare la Commissione, a prescindere dalla propria appartenenza alla maggioranza, sottolineando che, se il presidente fosse un esponente dell'opposizione, non potrebbe certamente fare ostruzionismo sugli atti all'esame della Commissione. Avanza quindi una proposta ragionevole attinente a una questione esclusivamente tecnica, rilevando che il disegno di legge C. 2681 delega il Governo ad intervenire entro un anno dalla sua entrata in vigore. Pertanto, nel sottolineare la necessità di intervenire tempestivamente prima delle nuove elezioni dei membri del Consiglio superiore della magistratura, propone, analogamente a quanto disposto dalla sua preannunciata proposta di legge, di adottare il testo del disegno di legge C. 2681 in un nuovo testo che riduce il previsto termine per l'esercizio della delega legislativa da un anno a tre mesi. Nel rivolgersi ai relatori, fa presente di non poter votare in senso favorevole sull'adozione del testo base in assenza della citata modifica.

  Eugenio SAITTA (M5S), nel prendere atto della proposta del collega Costa, fa presente che nella riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite I e II svoltosi nella giornata di ieri, si è rinviato l'incardinamento della proposta di legge di Forza Italia in attesa dell'assegnazione della preannunciata proposta del gruppo della Lega, con l'intenzione di fare una ricognizione di tutti i provvedimenti in materia e di stabilire il perimetro dell'intervento. Pertanto, nel ribadire che il rinvio è stato deciso in un'ottica costruttiva, rammenta che anche con riguardo alla materia della riforma del Consiglio superiore della magistratura è stata operata una ricognizione di tutte le proposte di legge pendenti, che sono state successivamente abbinate e oggetto delle audizioni. Pertanto, nel ribadire che la scelta del disegno di legge del precedente Governo come testo base è determinata dal fatto che il provvedimento interviene su tutti i diversi aspetti della materia, evidenzia che le forze politiche condividono l'obiettivo di contrastare la degenerazione delle correnti della magistratura, Pag. 127 pur con modi diversi. Ritiene pertanto che attraverso il comune lavoro sul testo base sarà possibile individuare molti punti di contatto, ribadendo nel contempo la disponibilità dei relatori a modificarne il contenuto. Nel rammentare infine la necessità di attendere anche gli orientamenti della Ministra Cartabia, ribadisce la richiesta di adottare il disegno di legge C. 2681 come testo base e di intervenire a modificarne il contenuto nella fase emendativa, anche eventualmente prendendo in considerazione la proposta del collega Costa.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), rivolgendosi ai relatori, ritiene che non sia assolutamente urgente adottare il testo base nella seduta odierna, tanto più che i tempi di lavoro della Commissione ministeriale non saranno brevi. Nel merito, fa presente che, come ha avuto occasione di verificare per le vie brevi, la proposta del collega Costa prevede con riguardo al sistema elettorale del CSM il ricorso al voto singolo trasferibile. Nel rammentare a tale proposito che analoga opzione è stata prospettata anche nel corso delle audizioni, ritiene opportuno rinviare l'adozione del testo base nell'attesa che venga assegnata la proposta di legge del collega Costa. Invita pertanto i colleghi a non dividersi sulla questione, ritenendo che ciò non sia nello spirito della maggioranza.

  Il sottosegretario Francesco Paolo SISTO, intervenendo in modo irrituale sull'ordine dei lavori in quanto esponente del Governo, rammenta che la Commissione istituita dalla Ministra Cartabia sta lavorando sul testo del disegno di legge del precedente Governo. Fa presente pertanto che al Governo non dispiacerebbe un eventuale rinvio dell'adozione del testo base, al fine di meglio sincronizzare i lavori della Commissione Giustizia e della commissione ministeriale. Evitando di entrare nel merito, ribadisce che il Governo chiede il differimento del voto sul testo base al fine di non mettere a rischio il confronto tra le istanze del Governo e quelle della maggioranza. Ritiene infatti che da tale confronto possa derivare il raggiungimento di un elevato livello di consenso sui contenuti del provvedimento che potrebbe riguardare anche l'opposizione, alla quale rivolge nuovamente il proprio ringraziamento per la maturità dimostrata sul decreto-legge per l'esame di abilitazione alla professione forense.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) interviene volutamente dopo che tutti i gruppi si sono espressi in modo più o meno favorevole sul testo del suo disegno di legge, senza entrare nel merito dei contenuti, per far presente che il provvedimento non ha alcuna pretesa di perfezione né contiene tutti gli strumenti idonei a raggiungere l'obiettivo. In dissenso con quanto dichiarato dal collega Maschio, ritiene che non vi sia una divisione su tutti i profili della materia, dal momento che gli obiettivi della valorizzazione meritocratica della magistratura, della limitazione del correntismo e della correzione del fenomeno delle cosiddette porte girevoli tra politica e magistratura siano unanimemente condivisi. Nel ritenere che a tali ambizioni obiettivi si possa pervenire attraverso strade diverse, rileva l'apertura sostanziale alla modifica del testo del disegno di legge. Nel prendere atto dell'invito del Governo, sul quale si esprimeranno i relatori, non ritiene che il differimento del voto di una settimana possa fare la differenza con riguardo alla sincronizzazione dei lavori fra la Commissione Giustizia e il Ministero. Sottolineando che la Commissione Giustizia potrebbe comunque essere disposta ad attendere la conclusione dei lavori ministeriali, ritiene importante dare all'esterno un segnale di intervento, pur in presenza di tutte le legittime divisioni.

  Mario PERANTONI, presidente, chiarisce che l'inserimento all'ordine del giorno della seduta odierna della discussione sui provvedimenti in materia di CSM è frutto della sua personale iniziativa, determinata in primo luogo da una considerazione di carattere generale. A tale proposito fa infatti presente di aver ritenuto del tutto pacifico che, a seguito di quanto sostenuto dalla Ministra Cartabia, le riforme in atto in materia di giustizia prendessero avvio dai testi già all'attenzione delle Camere. Fa Pag. 128presente altresì che l'ulteriore elemento che lo ha indotto a verificare per le vie brevi le intenzioni dei gruppi sull'adozione del testo base, scusandosi per averlo fatto in maniera probabilmente incompleta, è il fatto che i provvedimenti di riforma del processo penale e del CSM sono stati inseriti nel calendario dell'Assemblea per il mese di giugno. Sapendo che i lavori della Commissione ministeriale si stanno concentrando sul testo del disegno di legge del precedente Governo, ha ritenuto che consentire l'adozione dello stesso come testo base nella seduta odierna, desse ai gruppi un ampio margine di tempo ai fini dell'attività emendativa. In conclusione fa presente di aver assunto la predetta decisione in assoluta autonomia.

  Alfredo BAZOLI (PD) ritiene in primo luogo che il comportamento tenuto dal presidente sia stato del tutto corretto, come peraltro perfettamente chiarito nel suo ultimo intervento. Considera dunque giusto che si sia programmata nella seduta odierna l'adozione del testo base, considerando che è stato concluso il ciclo di audizioni e che è intercorso un accordo informale all'interno della maggioranza con riguardo al disegno di legge del precedente Governo. Nel condividere le considerazioni dell'allora Ministro Bonafede, ritiene che sulla questione vi sia la possibilità di un'ampia condivisione anche con l'opposizione, considerata la comune convergenza sugli obiettivi generali dell'intervento riformatore. Con riguardo alla richiesta del Governo non pensa che il rinvio o meno di una settimana nell'adozione del testo base sconvolga i tempi di lavoro della Commissione Giustizia, tanto più considerato che il termine per la presentazione delle proposte emendative sarà sufficientemente congruo da consentire tutte le opportune valutazioni. In conclusione, pur non ritenendo fondate le richieste avanzate da alcuni colleghi, non ha difficoltà ad accogliere la proposta di differire il voto.

  Cosimo Maria FERRI (IV) interviene per evidenziare come sia prioritario anche il tema della riforma del processo civile.

  Mario PERANTONI, presidente, rammenta che il disegno di legge sulla riforma del processo civile è attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

  Cosimo Maria FERRI (IV), nel rammentare che il Presidente del Consiglio Draghi ha posto l'accento sulla necessità di riformare la giustizia civile, anche in considerazione dei suoi riflessi sul contesto economico del Paese, si domanda se vi sia la possibilità di collaborare con il Senato al fine di dare priorità alla questione.

  Mario PERANTONI, presidente, ribadisce che il disegno di legge sulla riforma del processo civile è attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento e che la Camera lo esaminerà non appena trasmesso.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), con riguardo alle considerazioni del collega Ferri, precisa che domani scade il termine per la presentazione delle proposte emendative al disegno di legge sulla riforma del processo civile presso la Commissione Giustizia del Senato. Rivolgendosi al presidente, chiede se il differimento di una settimana significhi che si procederà comunque all'adozione come testo base del disegno di legge dell'allora Ministro Bonafede o se invece si sfrutterà l'occasione per valutare soluzioni diverse.

  Mario PERANTONI, presidente, dichiarando di non potere allo stato stabilire quali saranno gli intendimenti dei relatori e della Commissione in merito alla questione posta, accogliendo la richiesta del Governo, rinvia l'adozione del testo base ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di sospensione dell'attività, scioglimento e confisca dei beni di Pag. 129gruppi, organizzazioni, movimenti, associazioni e partiti di carattere fascista o che propugnano la discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
C.1327 Pastorino.

Modifica all'articolo 315 del codice di procedura penale, in materia di trasmissione del provvedimento che accoglie la domanda di riparazione per ingiusta detenzione, ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati.
C. 2514 Costa.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI