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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 settembre 2021
657.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 162

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 10.05.

DL n. 122/2021: misure urgenti per fronteggiare l'emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.
C. 3279 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

Pag. 163

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, avverte preliminarmente che – formalmente parlando – il decreto-legge n. 122 che la Commissione sta esaminando è un decreto «a perdere», nel senso che il Governo ha deciso di trasferirne il contenuto nel decreto-legge n. 111 e di disporne contestualmente l'abrogazione. A tal fine il Governo ha già presentato in XII Commissione l'emendamento 1.500 al decreto-legge n. 111 (C. 3264), sul quale decreto la Commissione ha già espresso il parere l'8 settembre 2021.
  Considerato tuttavia che alcune disposizioni del decreto-legge n. 122 riguardano la scuola, l'università e le istituzioni AFAM, l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha ritenuto opportuno che la Commissione si esprimesse anche su di esse.
  Le disposizioni che interessano la Commissione – contenute nel decreto-legge n. 122 e nell'emendamento 1.550 del Governo al decreto-legge n. 111 – introducono due articoli aggiuntivi (9-ter.1 e 9-ter.2) nel decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52. I due articoli aggiuntivi fanno corpo con quelli già introdottivi con il decreto-legge n. 111, che – come i colleghi ricordano – ha stabilito per il personale scolastico e universitario l'obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde.
  Quanto alle nuove disposizioni, l'articolo 9-ter.1 stabilisce che, sino al 31 dicembre 2021 – che è al momento il termine dell'emergenza – chiunque accede a strutture nelle quali siano erogati servizi di istruzione, formazione ed educazione deve possedere ed esibire la certificazione verde COVID-19, fatta eccezione per i bambini, gli alunni e gli studenti che frequentano le classi e i corsi nonché per coloro che frequentano i sistemi regionali di formazione.
  L'eccezione – spiega la relazione del Governo – non è prevista per coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli istituti tecnici superiori, in quanto questi sono parte dell'offerta formativa terziaria, al pari di quella universitaria.
  Sono esclusi dall'obbligo i soggetti esentati dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica. Ai dirigenti scolastici e ai responsabili delle istituzioni scolastiche, educative e formative spetta la verifica del rispetto dell'obbligo del possesso e della esibizione della certificazione. È prevista una sanzione amministrativa pecuniaria sia per la violazione del divieto di accesso senza certificazione verde COVID-19 sia per la mancata verifica del rispetto dell'obbligo.
  L'articolo 9-ter.2 a sua volta prevede l'obbligo di possedere e di esibire la certificazione verde COVID-19, fino al 31 dicembre 2021, anche per chiunque acceda a qualsiasi titolo alle strutture appartenenti alle istituzioni universitarie e dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché alle altre istituzioni di alta formazione collegate all'università.
  Resta fermo quanto previsto dall'articolo 9-ter del citato decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, in merito all'obbligo di possedere ed esibire la predetta certificazione da parte del personale del sistema universitario, nonché degli studenti universitari. Anche in questo caso l'obbligo di certificazione non vale nei confronti di coloro che sono esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica. I responsabili delle istituzioni universitarie e di quelle dell'AFAM sono tenuti a verificare a campione, con modalità individuate dalle rispettive istituzioni, il rispetto degli obblighi. Qualora l'accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica, oltre che dai responsabili delle istituzioni universitarie o AFAM, spetta anche ai datori di lavoro di coloro che accedono. La violazione degli obblighi di munirsi di certificazione verde COVID-19 e di eseguire le verifiche è sanzionata con una sanzione amministrativa pecuniaria.
  Il decreto in esame e l'emendamento 1.500 del Governo – il quale ultimo formalmente non è oggetto dell'esame della Commissione – novellano il decreto-legge n. 111 anche per chiarire che l'obbligo di possedere la certificazione verde vale anche per il personale dei servizi educativi per l'infanzia, dei centri provinciali per Pag. 164l'istruzione degli adulti (CPIA), dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e degli istituti tecnici superiori (ITS).

  Valentina APREA (FI) prende atto con soddisfazione del fatto che il Governo, nel decreto in esame, ha recepito sia buona parte delle osservazioni contenute nel parere espresso dalla VII Commissione sul decreto-legge n. 111, sia il contenuto di molti emendamenti presentati a quel decreto dal suo gruppo in Commissione affari sociali. Constatato che con il provvedimento in esame sono state sanate le carenze del decreto-legge n. 111, preannuncia il voto favorevole.
  Con l'occasione, esprime soddisfazione per il raggiungimento dell'immunità di gregge in Lombardia. Sottolinea, in proposito, la prova di civiltà e il senso di responsabilità dei cittadini lombardi – che si augura possano essere da esempio per quelli delle altre regioni – nonché l'efficienza della Regione Lombardia, guidata da Letizia Moratti cui esprime il suo plauso per aver saputo trasformare la regione più colpita dal virus in quella che per prima ha rialzato la testa.

  Cristina PATELLI (LEGA) richiama, in premessa, la discussione sul tema della certificazione verde o Green pass avvenuta la scorsa settimana in Aula, dove il gruppo della Lega, nonostante la posizione parzialmente contraria, ha lealmente votato con la maggioranza, ottenendo però dal Governo l'impegno a non adottare – com'era preannunciato da fonti di stampa – un nuovo decreto-legge per l'estensione indiscriminata dell'obbligo di Green pass per l'accesso ai posti di lavoro e la garanzia che l'obbligo sarebbe stato eventualmente valutato per specifiche categorie di lavoratori e tipologie di lavoro. Continua ricordando che l'obbligo per una categoria di lavoratori, il personale delle RSA, è una scelta su cui il gruppo della Lega è favorevole, sulla base della considerazione che il possesso del Green pass è necessario per chi lavora in una RSA.
  Sottolinea che al momento non esiste un obbligo vaccinale generale imposto per legge e sussiste invece, almeno in teoria, libertà di scelta. Ritiene, infatti, che l'imposizione dell'obbligo del Green pass come condizione per entrare nei ristoranti, allo stadio o al cinema, pur essendo molto limitativa per la vita delle persone, comunque non distrugge quella libertà di scelta, in quanto chi non vuole vaccinarsi resta libero di non farlo, sia pure al prezzo di non recarsi nei luoghi predetti. Invece, l'obbligo di Green pass per recarsi a lavorare è di fatto un modo surrettizio per introdurre un obbligo di vaccinazione generale, dal momento che chi non si vaccina non può andare a lavorare: riferisce che, in merito a questo, la posizione della Lega è uguale a quella dei sindacati. A suo avviso il Governo dovrebbe a questo punto assumersi la responsabilità di introdurre l'obbligo vaccinale per tutti, piuttosto che lasciare una libertà di scelta del tutto formale e apparente. Ribadisce la convinzione del suo gruppo che – piuttosto che imporre un'estensione indiscriminata dell'obbligo vaccinale – si debba ragionare per singoli settori della vita sociale e lavorativa. Il suo gruppo ritiene che la strada da seguire sia quella dell'incentivazione alla vaccinazione, dello sforzo di convincere le persone, anche tramite i media, senza però costringerle; anche perché non è necessario, per la salute pubblica, considerato che la campagna vaccinale in Italia sta progredendo bene, con il 90 per cento della popolazione o vaccinata o esentata o guarita. Si chiede se valga la pena introdurre un obbligo di vaccinazione per chi lavora per costringere il restante 10 per cento di popolazione che non si vuole vaccinare o se in questo modo non si finisca con il favorire una radicalizzazione delle posizioni contrarie al vaccino.
  Dopo aver infine ricordato che la Lega è entrata nella maggioranza di Governo anche per contribuire a un'accelerazione della campagna vaccinale, dopo la fallimentare gestione del Governo precedente, conclude dichiarando che un Green pass che discrimina rispetto a diritti fondamentali, come quello al lavoro, non costituisce una soluzione e che, per tali ragioni, il voto della Pag. 165Lega in VII Commissione, per il parere sul decreto-legge in esame, sarà contrario.

  Paola FRASSINETTI (FDI) preannuncia il voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia, per le ragioni più volte esplicitate, quali l'alta percentuale di vaccinati già raggiunta e la preferenza per gli screening a tappeto, che si possono effettuare mediante i tamponi salivari, che hanno dimostrato di essere efficaci e meno invasivi di quelli finora impiegati. Conclude sottolineando che le misure previste dal decreto in esame per la scuola non costituiscono, a suo avviso, la giusta via d'uscita.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), dopo aver espresso la posizione favorevole del gruppo del Partito democratico sul decreto-legge in esame, evidenzia quanto sia importante che tutti si assumano nei confronti del Paese la responsabilità di mandare un messaggio che spinga le persone verso l'unica direzione – quella della vaccinazione – che protegge tutti e restituisce la libertà. Sottolinea la necessità impellente di dare al Paese l'opportunità di ripartire in modo protetto, come fa il decreto in esame con l'estensione dell'obbligo del Green pass. Considerando come anche negli altri Paesi si stia intensificando l'impegno sulle vaccinazioni, si domanda come sia ancora possibile, in Italia, esprimere posizioni convintamente contrarie. Tenuto conto dell'imminenza delle elezioni amministrative, teme che le motivazioni di questa battaglia siano soprattutto di natura politica e che l'unico intento sia quello di prendere più voti, «sulla pelle» dei cittadini. Esprime l'avviso che gli interventi che si ascoltano da parte di chi è contrario al vaccino stiano diventando sempre più ripetitivi e noiosi, anche se legittimi, come parte della vita democratica.

  Federico MOLLICONE (FDI) ritiene di dover rispondere alla deputata Di Giorgi, il cui intervento gli appare offensivo e oltraggioso per la dialettica parlamentare. Rimarca che in democrazia, e finché c'è un Parlamento, è doveroso non solo permettere a tutti di esprimersi, ma accettare di ascoltare e di discutere tutte le posizioni. Quanto al fatto che altri Paesi starebbero intensificando le vaccinazioni, osserva che è vero piuttosto il contrario: mentre il Governo italiano si appresta ad estendere l'obbligo del Green pass, il resto dell'Europa si sta muovendo in direzione opposta, e non perché prevalga la corrente «no vax», ma perché si tratta di incidere su diritti individuali fondamentali. Fa presente che in Paesi come Danimarca, Svezia, Belgio e Spagna non solo non esiste obbligo di Green pass, ma, addirittura, le restrizioni più generali sono in corso di cancellazione. In Germania, le decisioni in materia vengono lasciate alla scelta dei singoli Länder. Aggiunge che gli annunci sulla necessità della terza dose di vaccino fanno presumere che la protezione immunitaria garantita dal vaccino decada rapidamente. Ciò premesso, esprime l'avviso che l'obbligo di Green pass si configuri come un obbligo vaccinale indiretto, che tra l'altro esclude la responsabilità dello Stato per i danni causati dai vaccini, che potrebbero avere effetti collaterali ancora sconosciuti. Insiste, quindi, sul fatto che la via giusta è la promozione dei tamponi, i quali, a differenza del vaccino, sono in grado di escludere con certezza un'eventuale contagiosità. Dopo aver stigmatizzato le risorse sprecate per l'acquisto di inutili banchi a rotelle e per un ingente quantitativo di mascherine inidonee, conclude apprezzando la posizione contraria del gruppo della Lega e confermando il voto contrario di Fratelli d'Italia.

  Gianluca VACCA (M5S) prende atto della posizione, che giudica ambigua, della Lega, che è parte della maggioranza e che ha votato a favore del provvedimento in sede di Consiglio dei ministri, per poi pronunciarsi in senso contrario nelle sedi parlamentari. Nel merito delle precauzioni nelle scuole, ritiene che si debba ragionare per evitare il più possibile l'uso della mascherina nelle aule scolastiche, specialmente per i più piccoli, ricorrendo ad altre misure di sicurezza, quali il distanziamento.

  Emilio CARELLI (CI) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Coraggio Italia, Pag. 166ritenendo che il Green pass sia l'unico strumento in grado di arginare la pandemia e che, per questo, andrebbe ulteriormente esteso. Aggiunge di non condividere la tesi, sostenuta in alcuni interventi, che si tratterebbe di un obbligo vaccinale surrettizio.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, a Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020 (C. 3258, Governo, approvato dal Senato).
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021 (C. 3259, Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2021 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2021 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione per l'anno finanziario 2021.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2021.
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della cultura per l'anno finanziario 2021.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 14 settembre 2021.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che sono stati presentati quattro emendamenti (vedi allegato 2), a firma Mollicone e Frassinetti.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

  Federico MOLLICONE (FDI), intervenendo sul complesso degli emendamenti presentati dal suo gruppo, premette che si tratta di emendamenti di bandiera per rimarcare la scarsa attenzione del Governo, e in particolare del Ministero della cultura, per lo spettacolo e per i lavoratori dello spettacolo, che diventa ancor più evidente a fronte dell'inaccettabile rifinanziamento del reddito di cittadinanza (contenuto nel programma della tabella n. 4 su cui incidono i suoi emendamenti), che è una misura assistenzialistica che si è prestata a molti abusi, che è applicata con poca trasparenza e che ha disincentivato la propensione al lavoro. Meglio sarebbe stato, a suo avviso, utilizzare quelle somme per favorire politiche attive in favore dei lavoratori o per introdurre misure di sostegno alle imprese, quali la riduzione del cuneo fiscale, che avrebbe permesso alle aziende di assumere più lavoratori di quanti se ne sussidiano con il reddito di cittadinanza.

  Valentina APREA (FI), pur condividendo in linea di principio quanto affermato dal deputato Mollicone in merito alle politiche attive in favore dei lavoratori e al reddito di cittadinanza, preannuncia che voterà contro gli emendamenti presentati perché ritiene che, a fronte dell'emergenza pandemica, un aumento delle spese, comprese quelle di natura assistenzialistica, sia necessario. Aggiunge che con l'assestamento si tratta solo di rivedere le previsioni di spesa per le politiche già decise, in questo caso per politiche di assistenza decise prima che la sua parte politica fosse nella maggioranza. Auspica, tuttavia, che in sede di manovra finanziaria si possa tornare a ragionare sul reddito di cittadinanza e dare maggior spazio alle politiche attive per favorire la ripartenza dell'economia.

  Alessandra CARBONARO (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo Pag. 167sugli emendamenti e favorevole sui provvedimenti. Sottolinea che gli effetti drammatici della pandemia su alcuni settori economici – ricorda, in particolare, il settore dello spettacolo – sono stati, peraltro solo in parte, attenuati grazie agli strumenti di assistenza, tra cui il reddito di cittadinanza, che ha dato sostegno alle persone rimaste senza lavoro.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Mollicone Tab.14.1, Tab.14.2, Tab.14.3 e Tab.14.4.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, propone di riferire in senso favorevole su entrambi i disegni di legge.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, delibera di riferire favorevolmente tanto sul disegno di legge di rendiconto quanto sul disegno di legge di assestamento; nomina inoltre la deputata Di Giorgi relatrice, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 10.55.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 settembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 10.55.

Istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo.
C. 3091 sen. Nencini ed altri, approvata dalla 7ª Commissione permanente del Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 settembre 2021

  Vittoria CASA, presidente e relatrice, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti alla proposta di legge in esame è scaduto lunedì 13 settembre. Comunica che non ne sono stati presentati. Avverte che la presidenza procederà quindi a chiedere l'espressione dei pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva sul testo trasmesso dal Senato.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 15 settembre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11 alle 11.10.