Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 gennaio 2022
729.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 13

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 19 gennaio 2022. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto Pag. 14stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare in videoconferenza all'odierna seduta di interrogazioni a risposta immediata.

5-07378 Ceccanti e Enrico Borghi: Iniziative per ripristinare un livello adeguato di sicurezza nella città di Alessandria.

  Enrico BORGHI (PD) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, osservando come, da notizie a mezzo stampa si sia appreso che, nella giornata di sabato 15 gennaio 2022, nei pressi di Piazza della Libertà ad Alessandria, una ragazzina di soli tredici anni sarebbe stata brutalmente aggredita alle 16,30 da un gruppo di coetanee che l'avrebbero insultata prima, e spinta poi, nonché presa a calci e pugni, per futilissimi motivi legati alla statura della ragazza. Secondo quanto riportato da Alessandria news, la giovanissima sarebbe stata accompagnata dai genitori – intenzionati a sporgere denuncia – all'ospedale infantile, dove i medici le avrebbero medicato le lesioni fisiche.
  Sempre nella notte tra sabato 15 e domenica 16 gennaio 2022 per le vie di Alessandria si sarebbe verificata una rissa tra giovanissimi, documentata anche dalla diffusione di video via web. Desta particolare preoccupazione il ripetersi di analoghi episodi di violenza ormai da diverse settimane, al punto che il centro di Alessandria appare ormai in balia di gruppi di ragazzi che terrorizzano coetanei e non solo.
  Pur nella consapevolezza che si tratti di un fenomeno complesso e che tali episodi siano la spia del diffondersi di un profondo disagio psichico specie tra i giovani e i giovanissimi provati da quasi due anni di pandemia, ritiene che tali atti siano assolutamente inaccettabili e impongono la necessità di una risposta immediata che possa ripristinare nel più breve tempo possibile un adeguato livello di sicurezza nella città di Alessandria.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se e quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per ripristinare quanto prima un livello adeguato di sicurezza nella città di Alessandria e per impedire in futuro il ripetersi di fatti analoghi, in particolare ai danni di persone così giovani.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Enrico BORGHI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, dalla quale ritiene emerga un'impostazione del Governo condivisibile, ovvero fondata su un approccio che non sia solo repressivo, ma anche preventivo e rieducativo, ricordando che i fatti illustrati nell'interrogazione sono gli ultimi di una lunga serie di eventi che hanno riguardato drammaticamente il tema della sicurezza.
  Richiamando quindi il pensiero del sociologo Robert Castel, ritiene che alcune frange della popolazione, composte prevalentemente da giovani, non meritino di restare ai margini della società, ma vadano recuperate attraverso un'azione dello Stato svolta anche sul piano culturale.

5-07379 Sarro e Novelli: Servizi erogati dagli uffici comunali istituiti nelle città di Trieste, Gorizia e Cividale del Friuli nell'ambito delle misure di tutela a favore della minoranza linguistica slovena.

  Roberto NOVELLI (FI), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmatario, osserva che la tutela delle minoranze linguistiche fa parte del nucleo dei princìpi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana. Rileva che tra le regioni che vivono il fenomeno del multilinguismo una particolare attenzione merita la realtà del Friuli-Venezia Giulia, da sempre una terra di confine e di incontro di popoli: oltre all'italiano, lingua ufficiale, la regione autonoma ha anche riconosciuto come lingue regionali il friulano, lo sloveno e il tedesco. In particolare, osserva che per la sola minoranza slovena sono state introdotte specifiche disposizioni dalla legge 23 febbraio 2001, n. 38, recante norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia, e che tale legge, all'articolo 8, comma 4, stabilisce che nelle città di Pag. 15Trieste, Gorizia e Cividale del Friuli, le amministrazioni comunali devono istituire un ufficio per i cittadini che intendano: avvalersi del diritto di ricevere risposta in lingua slovena nelle comunicazioni verbali, di norma direttamente o per il tramite di un interprete ovvero nella corrispondenza, con almeno una traduzione allegata al testo redatto in lingua italiana; vedersi riconosciuto il diritto all'uso della lingua slovena nei rapporti con le autorità amministrative e giudiziarie locali; ottenere il rilascio di atti e provvedimenti di qualunque natura destinati ad uso pubblico e redatti su moduli predisposti, compresi i documenti di carattere personale quali la carta di identità e i certificati anagrafici, a richiesta dei cittadini interessati, sia in lingua italiana e slovena sia nella sola lingua italiana.
  In tale contesto, l'atto di sindacato ispettivo chiede quanti servizi e di quale tipologia siano stati effettivamente erogati e quante persone ne abbiano usufruito per ogni ufficio costituito ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge 23 febbraio 2001, n. 38, negli ultimi tre anni, nonché quale sia la percentuale di utilizzo di moduli redatti in lingua italiana e slovena e di quelli redatti solo in lingua italiana.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Roberto NOVELLI (FI), replicando, ringrazia il Sottosegretario, riservandosi di approfondire i dati riferiti nella risposta.
  Richiama in particolare l'attenzione sulla situazione del comune di Cividale del Friuli, osservando come la decisione di inserire tale comune nel perimetro territoriale in cui si applica la normativa a tutela della minoranza slovena sia stata del tutto ingiustificata, sul piano storico e culturale, e come tale decisione sia percepita come un'ingiustizia dai cittadini. Rileva come ciò sia testimoniato dal fatto che nel predetto comune negli ultimi tre anni siano state rilasciate soltanto 34 carte di identità bilingui e non sia stata avanzata alcuna richiesta di traduzione di atti o comunicazioni ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge n. 38 del 2001, e come i progetti realizzati ai sensi della legge citata siano utilizzati per finalità del tutto estranee alla realtà storica, culturale e linguistica di quel territorio.
  Sottolinea peraltro come la situazione dei comuni di Trieste e Gorizia sia invece caratterizzata dall'effettiva presenza della minoranza slovena, la quale, tuttavia, a suo avviso, andrebbe qualificata come minoranza nazionale, la cui tutela presenta implicazioni peculiari, anche sotto il profilo della politica estera e dei rapporti internazionali con la Slovenia.

5-07380 Corneli: Criticità relative alla riorganizzazione dei servizi nell'ambito del processo di fusione dei comuni di Montesilvano, Pescara e Spoltore.

  Valentina CORNELI (M5S) illustra la sua interrogazione, osservando come, con la legge regionale n. 26 del 2018 sia stato istituito, con decorrenza al 1° gennaio 2023, il comune di Nuova Pescara (PE), mediante la fusione dei comuni contigui di Montesilvano, Pescara e Spoltore. L'iter, piuttosto articolato, avviato nel 2014, ha rappresentato il più grande processo di fusione mai realizzato in Italia; tuttavia, lo stesso risente di forti rallentamenti dovuti a motivazioni di carattere politico, campanilistico, procedurale e finanziario.
  La realizzazione di tale ambizioso progetto ha certamente bisogno di un sostegno particolare ed orientato al pragmatismo, considerando alcune specifiche questioni:

   l'articolo 79 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL) non prevede, per i consiglieri comunali impegnati nelle sedute delle commissioni consiliari istituite, la possibilità di avere permessi o licenze dal lavoro dipendente (più volte, alla convocazione delle sedute, infatti, non vi erano i numeri minimi necessari per lo svolgimento delle stesse);

   al fine di favorire la fusione dei comuni, l'articolo 15, comma 3, del medesimo TUEL prevede che lo Stato eroghi appositi contributi straordinari per dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, commisurati Pag. 16ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono;

   la commisurazione del contributo spettante a ciascun comune è stata innalzata, nel 2016, al 40 per cento dei trasferimenti attribuiti nel 2010, al 50 per cento nel 2017 e, a decorrere dal 2018, al 60 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, nel limite massimo di 2 milioni di euro del contributo per ciascun beneficiario, che risulta tuttavia ancora insufficiente considerato il numero di abitanti, pari a circa 194.000 unità;

   oltre a ciò, per superare il problema del personale in organico, le disposizioni introdotte dal comma 450 dell'articolo della legge n. 190 del 2014 prevedono un'applicazione più limitata dei vincoli relativi alle facoltà assunzionali e ai rapporti di lavoro a tempo determinato per i comuni che procedono alla fusione nei primi cinque anni dalla fusione stessa; tale ipotesi potrebbe essere applicata anche ai comuni per i quali è stata approvata la fusione.

  Sebbene l'articolo 9 della predetta legge regionale n. 26 del 2018, preveda l'intervento sostitutivo regionale mediante l'eventuale nomina di un commissario ad acta, è auspicabile che tale eventualità sia esclusa.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare in merito alle richiamate criticità del procedimento di riorganizzazione dei servizi dei comuni coinvolti nel processo di fusione nel comune di Nuova Pescara.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Valentina CORNELI (M5S), replicando, si augura che il Governo mantenga l'attenzione sulle questioni poste nell'interrogazione, considerate le rilevanti implicazioni che derivano da una procedura di fusione di tali dimensioni, che non ha precedenti in Italia e probabilmente nemmeno in tutto il resto d'Europa, facendo notare come la situazione in oggetto, a causa di una certa politica locale che definisce inadeguata, desti forti preoccupazioni.

5-07381 Ravetto: Misure per scongiurare il ripetersi di fenomeni di aggressioni e molestie nei confronti delle donne nella città di Milano.

  Laura RAVETTO (LEGA), illustrando la sua interrogazione, ricorda che la notte del 31 dicembre 2021, in piazza Duomo a Milano, si sono verificate plurime aggressioni e molestie ai danni di alcune donne da parte di gruppi di uomini di origine nordafricana, come testimoniato, nella sua crudezza, dal racconto di due delle ragazze aggredite, riportato dalla stampa. Rileva come le conseguenze delle aggressioni sarebbero probabilmente state ben più gravi senza il tempestivo intervento delle forze dell'ordine e come una delle donne aggredite, dopo essere stata derubata, sia stata persino parzialmente spogliata. Osserva che per la loro dinamica le aggressioni sono molto simili a quelle avvenute nella città di Colonia, in Germania, nel 2016.
  Evidenzia quindi come, stando alle informazioni note, si sia trattato di giovani immigrati di origine nordafricana, di seconda generazione e alcuni persino cittadini italiani, e come tale circostanza, se fosse confermata, testimonierebbe il fallimento del nostro modello di integrazione, e come vi sia il sospetto, confortato dalle dinamiche dell'azione, che si sia trattato di atti premeditati.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede come il Ministro interrogato intenda rispondere, in termini di strategia di sicurezza e integrazione, a tale problematica, per assicurare che questi gravissimi fatti non si ripetano, anche eventualmente pensando ad iniziative che garantiscano un controllo più capillare delle forze dell'ordine nei quartieri in cui risiedono tali soggetti.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Pag. 17

  Laura RAVETTO (LEGA), replicando, osserva come la risposta fornita dal rappresentante del Governo confermi la tempestività e l'efficacia dell'intervento delle forze dell'ordine, evidenziando quindi come non si tratti di un problema di organizzazione delle forze dell'ordine, bensì di un a questione di integrazione di persone immigrate, anche di seconda generazione, e cita al riguardo anche l'ulteriore, recente episodio, avvenuto a Milano, di violenza sessuale nei confronti di una donna da parte di un cittadino libico.
  Esprime quindi il proprio sconcerto per la minimizzazione dei fatti avvenuti il 31 dicembre da parte delle istituzioni locali e, in particolare, del sindaco Sala, ed evidenzia come tali fatti, a suo avviso gravissimi, abbiano una chiara matrice culturale che deve essere estirpata senza esitazione.
  Richiama, infine, l'attenzione del Governo sulla necessità di iniziative efficaci di contrasto anche nei confronti del fenomeno, diffuso a livello nazionale, delle baby gang criminali, spesso costituite da cittadini stranieri, in particolare sudamericani, sottolineando come tale fenomeno non vada in alcun modo sottovalutato.

5-07382 Prisco ed altri: Iniziative per garantire la rappresentanza di tutti i cittadini nell'elezione dei sindaci metropolitani, alla luce della sentenza n. 240 del 2021 della Corte costituzionale.

  Augusta MONTARULI (FDI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria, osservando come, con la sentenza n. 240 del 2021, la Corte costituzionale si sia pronunciata con un giudizio di legittimità in via incidentale sulla riforma delle città metropolitane operata con la legge n. 56 del 2014, cosiddetta legge Delrio.
  In particolare, la questione affrontata dalla Corte era incentrata sulla legittimità delle modalità di elezione dei sindaci metropolitani, che, in base alla vigente normativa, sono di diritto i sindaci del comune capoluogo, eletti dai soli residenti in quella città. Il sindaco metropolitano, quindi, pur governando un territorio molto più vasto di quello della sua elezione, non è il rappresentante diretto dei cittadini degli altri territori da lui amministrati, che non possono partecipare, neanche in via indiretta, all'elezione del sindaco metropolitano. In merito la Corte, pur pronunciandosi nel senso dell'inammissibilità della questione costituzionale sottopostale, ha rilevato come «non sia in sintonia con le coordinate ricavabili dal testo costituzionale» il sistema previsto dalla legge Delrio, per quanto riguarda l'individuazione del sindaco metropolitano, e ha evidenziato che si «rende pertanto urgente un riassetto degli organi di queste ultime (le Città metropolitane), risultando del tutto ingiustificato il diverso trattamento riservato agli elettori residenti nel territorio della Città metropolitana rispetto a quello delineato per gli elettori residenti nelle province».
  La Corte ha altresì affermato che «La presa d'atto dell'esistenza di una pluralità di soluzioni astrattamente disponibili per porre rimedio a tale accertata situazione di incompatibilità con i richiamati parametri costituzionali (a partire dalla natura dell'elezione, diretta o indiretta, ovvero dall'introduzione di raccordi fiduciari tra organo consiliare e sindaco metropolitano), non può tuttavia esimere questa Corte dal sollecitare un intervento legislativo in grado di scongiurare che il funzionamento dell'ente metropolitano si svolga ancora a lungo in una condizione di non conformità ai richiamati canoni costituzionali di esercizio dell'attività politico-amministrativa». I suddetti profili di incostituzionalità potrebbero, inoltre, riflettersi in un vizio su tutti gli appalti a cui partecipano le città metropolitane, con il conseguente pericolo di perdete fondi in ambiti di intervento quali l'edilizia scolastica o le strade provinciali, un pericolo quanto mai attuale a fronte dell'impiego da parte di tutti gli enti locali delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative, anche normative, il Governo intenda assumere in merito a tali criticità, per garantire la rappresentanza di tutti i cittadini e per salvaguardare l'impiego delle risorse finanziarie delle città metropolitane.

Pag. 18

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Augusta MONTARULI (FDI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, facendo notare come siano state eluse alcune questioni poste nell'atto di sindacato ispettivo, laddove, ad esempio, si chiedeva di fare chiarezza su eventuali interventi volti a salvaguardare l'impiego delle risorse finanziarie delle città metropolitane, soprattutto a fronte dell'utilizzo da parte di tutti gli enti locali delle somme del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  Dopo aver rilevato come la legge n. 59 del 2014 presenti evidenti profili problematici, che furono posti in evidenza dal suo gruppo a suo tempo, si augura un'ampia riflessione sul tema, in vista dell'adozione di adeguate misure correttive.

5-07383 D'Ettore e Mugnai: Iniziative per porre fine alla campagna intimidatoria da parte di estremisti No Vax nei confronti di titolari di cariche istituzionali.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI), illustrando la sua interrogazione, osserva come siano ormai numerose le cariche istituzionali, tra cui diversi presidenti di regione e amministratori locali, oggetto di una virulenta campagna intimidatoria da parte dei «no vax». Sottolinea come il vice sindaco di Arezzo, Lucia Tanti, abbia di recente formalizzato presso gli uffici della Digos della questura di Arezzo la denuncia per le minacce «no vax» ricevute nei giorni scorsi, intimidazioni contenute nei volantini rinvenuti vicino alla sua abitazione e nelle centinaia di messaggi sulla sua pagina facebook.
  Rileva come siano stati destinatari di analoghi atti intimidatori anche i presidenti della regione Toscana, Giani, della regione Friuli-Venezia Giulia, Fedriga, della regione Emilia-Romagna, Bonaccini, e della regione Liguria, Toti, nonché la sottosegretaria Nisini.
  In tale contesto, l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere in via d'urgenza al fine di porre fine a una campagna intimidatoria nei confronti dei governatori regionali e delle cariche istituzionali da parte dei cosiddetti «no vax» anche con riguardo all'utilizzo dei social che risulta allo stato privo di efficaci controlli.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, dopo aver sottolineato come di recente sia stato oggetto di atti intimidatori anche il presidente della provincia autonoma di Trento, Fugatti, e dopo aver espresso solidarietà e vicinanza a tutti gli amministratori locali e presidenti di regione coinvolti, risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI), replicando, esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal Ministero dell'interno e per la sensibilità del Sottosegretario Molteni e osserva come anche dalla risposta fornita si evinca la gravità della situazione.
  Sottolinea, nel contempo, la necessità di incrementare la dotazione del fondo in favore degli enti locali per iniziative per la promozione della legalità e per il ristoro del patrimonio dell'ente e degli amministratori vittime di intimidazioni.
  Denuncia quindi la gravità del fenomeno in questione, che è diffuso in tutto il Paese, con atti criminali che mirano a colpire sistematicamente i soggetti istituzionali chiamati a dare attuazione ai provvedimenti legislativi adottati dal Parlamento e che appaiono frutto di un disegno complessivo, perseguito anche attraverso l'ampio ricorso ai social network.
  Ritiene, dunque, necessario, anche in considerazione del carattere associativo che tali condotte presentano, contrastare con estrema fermezza tali atti criminali, anche attraverso l'introduzione di specifiche e più severe norme penali, in quanto quelle vigenti non appaiono sufficienti, al fine di evitare che dalle minacce e dalle intimidazioni si passi al compimento di atti più gravi.

Pag. 19

  Fausto RACITI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 19 gennaio 2022. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Intervengono il Sottosegretario di Stato per l'Interno Nicola Molteni e la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Caterina Bini.

  La seduta comincia alle 14.20.

Misure per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista.
Testo unificato C. 243 Fiano e C. 3357 Perego di Cremnago.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 dicembre 2021.

  Fausto RACITI, presidente, chiede al relatore, Fiano, e al rappresentante del Governo se ritengano di poter esprimere il parere sulle proposte emendative.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, fa presente che è in corso un'interlocuzione informale con il Ministero competente, al fine di approfondire le questioni più rilevanti e giungere all'elaborazione di un provvedimento efficace. Nel rilevare che in quel contesto si è giunti ad una sostanziale condivisione dei punti più importanti, osserva che si è tuttavia in attesa di una ulteriore riflessione da parte del Ministero su talune questioni specifiche, rispetto alle quali si chiede se il rappresentante del Governo possa fornire eventuali aggiornamenti.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI rileva come l'interlocuzione alla quale ha fatto riferimento il relatore abbia lo scopo di pervenire a una posizione ampiamente condivisa. Sottolinea come siano in corso approfondimenti su alcuni punti specifici e ritiene vi siano le condizioni per procedere prossimamente all'espressione del parere sulle proposte emendative.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, rileva come una delle questioni oggetto di approfondimento con il Governo riguardi l'ipotesi di escludere dall'ambito di applicazione del provvedimento, che è soprattutto rivolto alla prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione e alla rieducazione dei soggetti rimasti coinvolti in tali processi, coloro rispetto ai quali è già stato disposto un provvedimento di espulsione, facendo presente che tale ipotesi è, a suo avviso, condivisibile e meritevole di approfondimento.

  Andrea GIORGIS (PD) ritiene opportuno approfondire nei suoi i vari aspetti la questione testé posta dal relatore, chiarendo, ad esempio, se l'esclusione richiamata riguardi esclusivamente coloro nei cui confronti sia stato assunto un provvedimento definitivo.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, ritiene giusto prevedere che tale esclusione intervenga a seguito di un provvedimento definitivo.

  Augusta MONTARULI (FDI), nel rilevare come i provvedimenti di espulsione non siano adottati sempre a seguito di pronunce giurisdizionali, assicura la disponibilità del suo gruppo a un confronto approfondito, al fine di individuare soluzioni condivise.

  Fausto RACITI, presidente, alla luce delle risultanze del dibattito, e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata successivamente alla conclusione delle votazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente.
C. 3156-B cost., approvata, in seconda deliberazione, dal Senato con la maggioranza dei due terzi dei suoi Pag. 20componenti, e approvata, in prima deliberazione, dal Senato, in un testo unificato, e dalla Camera.
(Esame e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, in sede referente, la proposta di legge costituzionale C. 3156-B, recante «Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente», approvata, in seconda deliberazione, dal Senato con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, e già approvata, in prima deliberazione, dal Senato, in un testo unificato, e dalla Camera.
  Fa presente che la proposta di legge, avendo natura di legge di revisione costituzionale, ai sensi dell'articolo 138, primo comma, della Costituzione, deve essere adottata da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
  Ricorda che il provvedimento, dopo essere stato approvato, in prima deliberazione dal Senato in un testo unificato, e quindi dalla Camera il 12 ottobre 2021, è stato approvato in seconda deliberazione dal Senato: esso sarà dunque ora esaminato dalla Commissione ai sensi dell'articolo 99, comma 1, del Regolamento.
  Rammenta che, ai sensi del citato articolo 99 del Regolamento, ai fini della seconda deliberazione i progetti di legge costituzionale sono riesaminati in Commissione senza procedere all'esame di emendamenti.
  Da quindi la parola alla relatrice, Corneli, per l'illustrazione del provvedimento.

  Valentina CORNELI (M5S), relatrice, ripercorrendo brevemente l'iter del provvedimento, che la Camera è ora chiamata a esaminare in seconda deliberazione, ricorda che esso è stato approvato, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato il 9 giugno 2021 e trasmesso alla Camera, che lo ha approvato, in prima deliberazione, senza modifiche, il 12 ottobre 2021. Il provvedimento è stato quindi approvato in seconda deliberazione dal Senato, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, il 3 novembre 2021.
  In particolare, in prima lettura, l'esame in sede referente, da parte della 1a Commissione Affari costituzionali del Senato, delle abbinate proposte di legge S. 83, S. 212 e S. 1203, nella seduta dell'8 ottobre 2019, ha visto, dopo lo svolgimento di un ciclo di audizioni informali, l'istituzione di un Comitato ristretto per l'elaborazione di un testo unificato. Al termine dei lavori del Comitato ristretto la Commissione ha adottato come testo base per il prosieguo dell'esame il testo unificato formulato dalla relatrice.
  Rispetto al predetto testo unificato la 1a Commissione del Senato ha inserito nel comma aggiuntivo dell'articolo 9 della Costituzione un secondo periodo, che prevede la riserva di legge statale in materia di tutela degli animali. Conseguentemente è stata soppressa la disposizione, presente nel testo originario, che prevedeva di sostituire la lettera s) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione, includendo la tutela degli animali tra le materie di competenza esclusiva statale, oltre a quella della tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.
  Inoltre, nel corso della discussione in Assemblea al Senato è stato introdotto l'articolo 3, che prevede una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome in materia di tutela degli animali. Il Senato ha quindi approvato il testo unificato nella seduta del 9 giugno 2021, con 224 voti favorevoli, 23 astenuti e nessun voto contrario.
  Il testo trasmesso dal Senato è stato quindi esaminato da questa Commissione, in prima deliberazione, senza approvare alcun emendamento.
  La discussione in Assemblea alla Camera ha avuto inizio l'11 ottobre 2021 e si è conclusa il 12 ottobre 2021 con l'approvazione del testo, senza modificazioni, con 387 voti favorevoli e nessun voto contrario.
  Successivamente, dopo l'esame in sede referente svolto dalla Commissione Affari Pag. 21costituzionali del Senato nella giornata del 26 ottobre 2021, l'Assemblea del Senato ha approvato – nella seduta del 3 novembre 2021 – il progetto di legge costituzionale in seconda deliberazione, con la maggioranza dei due terzi dei componenti ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione, con 218 voti favorevoli, 2 astenuti e nessun voto contrario.
  Passando a sintetizzare il contenuto del provvedimento, che, trattandosi di seconda deliberazione, non può essere modificato, rileva come esso consti di 3 articoli; per la sua illustrazione dettagliata, anche con riferimento alla giurisprudenza costituzionale in materia, rinvia alla relazione svolta nella seduta della Commissione Affari costituzionali del 23 giugno 2021 in sede di esame in prima deliberazione.
  In questa sede ricorda, in sintesi, che l'articolo 1 introduce un nuovo comma all'articolo 9 della Costituzione, al fine di riconoscere nell'ambito dei Princìpi fondamentali enunciati nella Costituzione un principio di tutela ambientale. Pertanto, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, richiamato dal secondo comma, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
  Viene inoltre inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi.
  L'articolo 2 modifica l'articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell'iniziativa economica.
  In primo luogo, si interviene sul secondo comma del predetto articolo 41 e si stabilisce che l'iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all'ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana.
  La seconda modifica investe, invece, il terzo comma dell'articolo 41, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l'attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali.
  L'articolo 3 reca una clausola di salvaguardia per l'applicazione del principio di tutela degli animali, come introdotto dal progetto di legge costituzionale, alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.
  Auspica conclusivamente che anche la Camera, al pari del Senato, approvi celermente il provvedimento in esame in seconda deliberazione con la maggioranza dei due terzi dei componenti.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI), pur preannunciando l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, del resto già espresso in occasione dell'esame del in prima deliberazione alla Camera, esprime alcune perplessità su alcuni aspetti connessi alla formulazione del testo, chiedendosi ad esempio se, all'articolo 1, sia opportuno introdurre in Costituzione alcuni termini, di recente utilizzo, come «biodiversità» ed «ecosistemi», che richiederebbero una ulteriore specificazione di contenuto.
  Auspica, inoltre, che quanto previsto all'articolo 2 del provvedimento, con riferimento all'articolo 41 della Costituzione, non venga interpretato come fonte di ulteriori vincoli alle attività economiche delle imprese e dei cittadini, considerato che in materia di tutela ambientale esiste già un quadro normativo consolidato nonché un'ampia giurisprudenza, anche costituzionale.

  Valentina CORNELI (M5S), relatrice, osserva come l'uso dei termini introdotti nella Costituzione con il provvedimento in esame e ai quali ha fatto riferimento il deputato D'Ettore sia ampiamente consolidato, anche a livello di diritto internazionale pattizio, e come la loro portata sia stata ampiamente approfondita sia dalla dottrina giuridica sia dagli studi scientifici.
  Osserva, inoltre, con riferimento alle modifiche dell'articolo 41 della Costituzione, come esse non prevedano soltanto limitazioni all'iniziativa economica, ma facciano anche riferimento alla possibilità che l'iniziativa economica sia orientata a finalità ambientali, riconoscendo dunque una valenza positiva al rapporto tra economia e ambiente.

Pag. 22

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI), in risposta alla relatrice, ritiene che l'inserimento in Costituzione di una terminologia particolarmente tecnica e di recente affermazione non sia privo di effetti, potendo determinare un inutile appesantimento del dettato della Carta costituzionale, facendo notare, peraltro, che una previsione di tale portata rischia di rappresentare un caso unico nel panorama costituzionale europeo. Quanto all'articolo 2 del provvedimento, ribadisce la sua preoccupazione circa il rischio di possibili difficoltà interpretative dell'articolo 41 della Costituzione, ricordando, peraltro, che in tale ambito sia il quadro normativo di riferimento sia l'orientamento giurisprudenziale appaiono certi e consolidati.

  Stefano CECCANTI (PD), con riferimento ad alcune considerazioni espresse dal deputato D'Ettore, fa presente come l'ordinamento francese preveda la Carta dell'ambiente, la quale ha natura di legge costituzionale e fa riferimento, tra altro, anche al concetto di diversità biologica.

  Fausto RACITI, presidente, dal momento che, ai sensi del già citato articolo 99 del Regolamento, non si procede, in questa fase dell'iter della proposta di legge, all'esame di emendamenti, e non essendo il provvedimento assegnato ad alcuna Commissione in sede consultiva, avverte che si procederà ora alla votazione della proposta di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo.

  La Commissione delibera di conferire alla relatrice, Corneli, il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento.

  La seduta termina alle 14.45.