Giovedì 17 febbraio 2022. – Presidenza del Presidente Roberto FICO.
La seduta comincia alle 14.10.
Seguito della discussione sugli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Roberto FICO, Presidente, ricorda di aver affidato nella precedente riunione della Giunta l'incarico di relatore sugli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari ai deputati Baldelli e Fiano, con il compito di elaborare una proposta condivisa così da giungere ad un testo che possa essere discusso e, auspicabilmente, approvato.
Ha saputo dai relatori che essi hanno svolto in questi mesi un'approfondita istruttoria, a partire dai testi delle specifiche proposte di modifica del Regolamento presentate (nn. 19 Baldelli ed altri, 22 Giorgis ed altri e 24 Crippa e altri), e che sono pervenuti all'elaborazione di un testo fra loro condiviso, che chiede di depositare in questa sede: tale testo potrebbe costituire la base di lavoro per la Giunta.
Con l'occasione fa presente di aver ricevuto dalla Presidente del Senato una lettera in data 18 gennaio 2022, cui era allegata, per opportuna conoscenza, una nota della Presidente del Gruppo PD del Senato con la quale si manifesta, in particolare, l'esigenza di armonizzare le disposizioni concernenti la definizione del quadro delle Commissioni permanenti prima che si apra la fase degli emendamenti e delle votazioni nella Giunta del Senato e, poi, in assemblea. Al riguardo sottolinea di aver già preso, per le vie brevi, contatti con la Presidente del Senato al fine di individuare la data di un incontro fra i Presidenti delle Camere ed i relatori delle due Giunte, avente ad oggetto il processo di riforma regolamentare nei due rami del Parlamento: chiederà di svolgere tale incontro in tempi brevi, anche considerando lo stato di avanzamento del lavoro presso la Giunta del Senato, dove risulta già fissato il termine per la presentazione degli emendamenti. Ad ogni modo, al di là dello svolgimento del richiamato incontro, preannuncia l'intendimento di convocare nuovamente la Giunta nella prima settimana di marzo.
Emanuele FIANO deposita, con il collega Baldelli, il testo da loro predisposto in quanto relatori: si tratta del frutto di un lavoro di sintesi svolto a partire, in particolare, dalle tre proposte di modifica regolamentare citate dal Presidente ed aventi per contenuto gli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. Si tratta di proposte caratterizzate da assunti di partenza diversi: da un lato l'esigenza di pervenire all'adeguamento delle Pag. 4norme regolamentari più strettamente correlate alla riforma costituzionale (a questo obiettivo si ispira, in particolare, il doc. n. 19 Baldelli ed altri); dall'altro quella di aggiungere, a questi interventi, alcuni ulteriori, come ad esempio la modifica della disciplina dei Gruppi e quella dei cambiamenti di gruppo in corso di legislatura. Ritiene che il testo da loro elaborato rappresenti una sintesi non scontata e un positivo punto politico: esso contiene, sì, quegli imprescindibili (sebbene, tecnicamente, non obbligatori) interventi di adeguamento di quorum e della composizione numerica di organi in conseguenza della riduzione del numero dei deputati, ma anche importanti novità incidenti sulle dinamiche dei cambi di gruppo in corso di legislatura, anche per disincentivare taluni comportamenti.
È certamente primaria, a suo avviso, l'esigenza – richiamata anche dal Presidente – di un confronto con il Senato e, in particolare, con i relatori della Giunta di quel ramo del Parlamento: ciò in quanto va affrontato il tema specifico del numero e delle competenze delle Commissioni, ridotte a dieci nel testo base di riforma adottato dalla Giunta del Senato per evidenti ragioni legate ad esigenze più stringenti presenti in quel ramo del Parlamento in conseguenza della riduzione del numero dei senatori. Ritiene che sul tema dell'assetto delle Commissioni permanenti sarebbe opportuno pervenire ad una soluzione pienamente concordata fra le due Giunte, senza lasciare che essa sia individuata unilateralmente dalla Giunta del Senato.
In conclusione, si rimette alle valutazioni che i colleghi faranno del testo predisposto, senza pretendere che esso possa soddisfare tutte le aspettative: si tratta però di una base di partenza per il lavoro della Giunta, emendabile, ovviamente, nel prosieguo dell'esame.
Simone BALDELLI ringrazia il Presidente per la fiducia accordata ai relatori, i quali consegnano oggi un testo che egli ritiene tecnicamente attendibile, grazie anche al supporto offerto dagli uffici al lavoro istruttorio svolto, e che rappresenta una sintesi non scontata, né semplice: si è infatti partiti sia dalla necessità di adeguare il Regolamento alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari – sulla quale ha già avuto modo di formulare in più occasioni le sue valutazioni in passato – sia da quella di soddisfare le diverse esigenze rappresentate dai Gruppi nelle proposte di riforma avanzate in questi mesi, prima richiamate dal Presidente.
A quest'ultimo riguardo, i relatori hanno compiuto anzitutto lo sforzo di individuare gli interventi che potessero essere ricondotti alla medesima finalità di adeguamento regolamentare alla riforma costituzionale, definendo così il perimetro del complessivo intervento riformatore: in quest'ottica, sono state ricomprese in tale perimetro, ad esempio, le norme sul contenimento del fenomeno dei cambi di gruppo, salvaguardando però le trasformazioni più significative delle soggettività politiche parlamentari, come le scissioni dei Gruppi, oggetto di una disciplina all'art. 14, nuovo comma 2. In proposito, ed esemplificativamente, richiama la disciplina proposta relativa alla decadenza dalle cariche dell'Ufficio di presidenza della Camera (e delle Commissioni permanenti) in caso di passaggio del deputato ad un Gruppo diverso da quello cui apparteneva al momento dell'elezione alla carica stessa, posto che tale disciplina fa salva proprio la situazione del deputato che si iscrive, all'atto della costituzione, ad un Gruppo formato ai sensi dell'art. 14, nuovo comma 2. Si tratta di una scelta normativa volta a rafforzare il legame fra singolo deputato e Gruppo, a disincentivare al contempo fenomeni di trasformismo, salvaguardando però il riconoscimento di fenomeni politici significativi quali scissioni e fusioni di Gruppi. Richiama in proposito anche la riforma della disciplina in materia di contributi finanziari ai Gruppi, volta a scoraggiare i Gruppi dall'acquisizione di nuovi componenti in quanto limita, in corso di legislatura, le variazioni nella contribuzione al superamento di soglie significative di variazione della consistenza dei Gruppi.Pag. 5
Altro aspetto tenuto presente nel testo predisposto dai relatori è quello di rafforzare la corrispondenza fra soggettività parlamentare – sia Gruppi, sia componenti politiche del Gruppo misto – e soggettività elettorale, in particolare attraverso la previsione all'art. 14 (sia al comma 2-bis, sia al comma 5 del nuovo testo) del necessario requisito del conseguimento di deputati eletti.
Sono poi stati ridefiniti i quorum necessari per la costituzione dei Gruppi e delle componenti politiche del Gruppo misto, individuati rispettivamente in quattordici e sette, frutto di una mediazione fra proposte differenziate.
Richiama sommariamente gli ulteriori contenuti del testo: oltre alla modifica della disciplina dei Gruppi, ivi compresi quelli cosiddetti in deroga, sottolinea la previsione della possibilità che i Gruppi di consistenza inferiore al numero delle Commissioni permanenti possano – in deroga al principio generale – designare uno stesso deputato in due Commissioni, al fine di favorire la massima rappresentanza dei Gruppi più piccoli in tali organi.
Segnala anche l'abbassamento della soglia numerica minima necessaria per dar vita alla componente politica delle minoranze linguistiche.
Richiama poi la riduzione del numero dei segretari di Presidenza, dei componenti delle Giunte delle elezioni e per le autorizzazioni, e del Comitato per la legislazione, sottolineando l'opportunità che – parallelamente a questo intervento – possa essere dato impulso all'iter di una sua proposta di legge, assegnata alla Commissione Affari costituzionali della Camera e sottoscritta dai rappresentanti della quasi totalità dei Gruppi, volta a riproporzionalizzare la composizione delle Commissioni bicamerali istituite per legge.
Il testo di riforma oggi depositato prevede altresì una ridefinizione a tappeto dei quorum procedurali, cogliendo peraltro l'occasione per sopprimere quelle norme che, pur contenendo quorum, risultano oramai da tempo del tutto desuete.
È stata già richiamata la questione del confronto con il Senato, che auspica anch'egli per individuare soluzioni concordate sul numero e le competenze delle Commissioni permanenti, che peraltro – anche all'esito di tale confronto – potrebbero pure costituire oggetto di un percorso riformatore successivo a questo. Al riguardo, nel sottolineare come i relatori, nello svolgimento del loro lavoro istruttorio, abbiano inteso garantire, responsabilmente e istituzionalmente, la massima riservatezza dei testi, fa presente che, con il deposito oggi del testo da loro elaborato, si potrà aprire una proficua fase di confronto con i Gruppi e con il Senato; con l'occasione propone al Presidente di valutare anche l'opportunità di una consultazione dei Presidenti delle Commissioni permanenti nell'apposita Conferenza.
Ritiene conclusivamente che il testo predisposto costituisca un punto di equilibrio e di buon senso, pienamente rispettoso del dettato costituzionale, che recepisce – in uno sforzo di mediazione compiuto dai relatori – gli stimoli pervenuti dai Gruppi.
Certo, è consapevole che vi sono anche altre questioni che la Giunta potrebbe affrontare, ma ritiene più lineare e più corretto riservarle ad un percorso di riforma successivo e separato.
Tiene in particolare a segnalare la questione del superamento – a suo avviso possibile in via interpretativa e con l'accordo delle opposizioni – della fase transitoria nell'ambito della quale, a norma dell'art. 154, comma 1, del Regolamento, l'esame dei disegni di legge di conversione è sottratto al contingentamento dei tempi: si tratterebbe a suo avviso di una innovazione interpretativa che risolverebbe molte dinamiche problematiche che oggi investono i lavori parlamentari, da accompagnare ad una riflessione sui possibili accorgimenti da adottare per compensare i relativi effetti sul calcolo della quota di cui all'art. 24, comma 3, quarto periodo, del Regolamento destinata all'esame dei disegni di legge di conversione nell'ambito di ciascun calendario. Altro tema da affrontare – ma sempre, a suo avviso, in un momento successivo – potrebbe essere quello del possibile superamento dell'attuale requisito regolamentare dell'unanimitàPag. 6 previsto dall'art. 116, comma 3, primo periodo, per derogare al termine delle ventiquattro ore per la votazione della questione di fiducia.
Marco DI MAIO si riserva di compiere una analisi approfondita del testo presentato oggi dai relatori dopo un lavoro che è stato improntato – a suo avviso correttamente – a un rigido riserbo e che vede oggi la consegna ai membri della Giunta di una proposta certamente utile al prosieguo dei lavori della Giunta: gli pare già da una prima lettura che tale testo – che sembra cogliere alcune questioni rappresentate dal suo Gruppo – sia improntato ad una impostazione che rispetta le diverse sensibilità politiche, comprese quelle dei Gruppi che hanno finora scelto di non formalizzare le proprie proposte in specifiche proposte di modifica regolamentare.
Conclude condividendo la necessità di un raccordo con il Senato.
Roberto FICO, Presidente, desidera ringraziare i relatori per l'assoluto riserbo con il quale hanno svolto la loro istruttoria riportata oggi in Giunta con il testo da loro depositato, secondo un modello di lavoro rispettoso e istituzionale che ha molto apprezzato.
Vanessa CATTOI rivolge un ringraziamento ai relatori per il testo di riforma del Regolamento elaborato. Nel far presente che l'assenza dalla riunione odierna della Giunta dei deputati Iezzi e Bordonali è dovuta al loro impegno nei contestuali lavori delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio in sede referente, precisa che anch'ella sarà costretta a lasciare anticipatamente la riunione della Giunta per lo stesso motivo. Ritiene comunque opportuno che la discussione sul testo, all'esito delle valutazioni che ciascun Gruppo farà al suo interno, possa svilupparsi in una prossima seduta, anche in considerazione dell'assenza di altri membri della Giunta.
Considera corretto e indispensabile che il lavoro della Giunta prenda avvio dal testo elaborato dai relatori, improntato all'obiettivo di garantire l'operatività della Camera a seguito della riduzione del numero dei deputati, obiettivo che ritiene anch'ella – come il relatore Baldelli – prioritario. Sarà la Giunta a valutare i tempi necessari a questa riforma e a decidere, poi, se procedere anche ad ulteriori modifiche regolamentari ritenute opportune, quale, ad esempio, quella relativa al superamento del termine delle ventiquattro previsto dall'art. 116, comma 3, primo periodo, per la votazione della questione di fiducia.
Andrea GIORGIS ringrazia anch'egli i relatori per il lavoro svolto che, a suo avviso, ha raccolto parti significative delle diverse proposte di modifica del Regolamento avanzate dai Gruppi. Si augura che tale lavoro possa essere condiviso da tutta la Giunta e, quindi, da tutte le forze politiche, auspicando che una condivisione di tale testo possa portare, in seguito, ad affrontare ulteriori questioni che reputa altrettanto urgenti e che ritiene vi sia il tempo per affrontare.
Conclude ringraziando il Presidente della Camera per la determinazione con la quale ha accolto la richiesta di avviare un confronto con il Senato, auspicando che tale impegno vada a buon fine e consenta l'avvio di un'interlocuzione tra le due Camere che sarebbe proficua per il Parlamento nel suo insieme.
Federico FORNARO si associa ai ringraziamenti non formali nei confronti dei relatori, ritenendo che vi sarà il tempo per riflettere, seppure in tempi rapidi, sul testo da loro predisposto. Rivolge quindi una richiesta di chiarimento sulla ragione per la quale, con riferimento alla definizione del requisito numerico minimo per costituire un Gruppo parlamentare, si sia scelto di non procedere – come aveva inteso fosse intenzione – ad una rigorosa riproporzionalizzazione del quorum attuale (venti deputati), ma di prevedere l'incremento di un'unità rispetto all'adeguamento meramente proporzionale, portando così tale quorum a quattordici, anziché a tredici deputati. Ciò anche considerando che la Pag. 7legge elettorale vigente renderà molto difficile ad alcune forze politiche raggiungere tale requisito numerico e che le stesse difficoltà sussisterebbero anche ove fosse approvata una legge elettorale proporzionale, con soglie di sbarramento alte.
Auspica poi che, mediante alcuni limitati, puntuali e chirurgici interventi emendativi sul testo, si possano introdurre elementi di razionalizzazione dei tempi di lavoro in Assemblea. Si riferisce, in particolare, al termine delle ventiquattro ore previsto dall'articolo 116, comma 3, primo periodo, del Regolamento per la votazione della questione di fiducia, nonché alla possibilità, attualmente consentita a tutti i deputati, anche appartenenti allo stesso Gruppo, di intervenire in dichiarazione di voto finale su un disegno di legge per un tempo di dieci minuti, come accaduto proprio oggi in Assemblea con riferimento ad un disegno di legge di conversione di un decreto legge.
Ritiene che pochi interventi correttivi del Regolamento potrebbero agevolare i lavori dell'Assemblea e allo stesso tempo indurre il Governo a non scegliere la facile via della posizione della questione di fiducia. Si riserva quindi di presentare, anche a seguito di contatti informali con i relatori, alcune proposte emendative che vadano nella direzione indicata.
Manfred SCHULLIAN si unisce anch'egli ai ringraziamenti nei confronti dei relatori soprattutto, quale appartenente alle minoranze linguistiche, per la considerazione dedicata alle esigenze di queste ultime. Come presidente del Gruppo Misto nutre però qualche perplessità sul nuovo comma 3-bis dell'articolo 15 previsto nel testo presentato oggi in quanto, introducendo un nuovo meccanismo di rideterminazione del contributo finanziario destinato ai Gruppi in presenza di una variazione della consistenza numerica degli stessi nel corso della legislatura superiore ad una soglia minima, esclude a tal fine dal calcolo i deputati entrati a far parte del Gruppo Misto ma non iscritti ad alcuna componente: ciò potrebbe comportare rilevanti difficoltà per il Gruppo Misto, atteso che lo stesso deve comunque mettere a disposizione di tutti i suoi deputati strutture e mezzi necessari per l'esercizio del loro mandato. Si riserva comunque di approfondire la questione.
Eugenio SAITTA ringrazia anch'egli i relatori per essere giunti ad un esito del loro lavoro istruttorio non scontato, che è anche frutto dell'impegno assunto da tutti i Gruppi nella precedente seduta della Giunta al fine di trovare una sintesi tra le diverse proposte di riforma presentate. Ritiene che il testo predisposto dai relatori rappresenti un'importante base di partenza e si riserva, a nome del proprio Gruppo, di approfondire le diverse questioni in esso affrontate per poter dare un contributo tecnico sui relativi contenuti.
Condivide la tempistica individuata dal Presidente per il prosieguo dei lavori della Giunta.
Roberto FICO, Presidente, ringrazia i relatori e i colleghi intervenuti nel dibattito, avvertendo che il testo di riforma del Regolamento predisposto dai relatori sarà pubblicato in allegato al resoconto della seduta. Nel ricordare altresì che è stato messo a disposizione dei membri della Giunta il testo base adottato dalla Giunta per il Regolamento del Senato lo scorso 18 gennaio 2022, rinvia il seguito della discussione alla prossima riunione, che sarà convocata nella prima settimana di marzo.
La seduta termina alle 14.43.