SEDE REFERENTE
Mercoledì 20 aprile 2022. — Presidenza della vicepresidente Rossana BOLDI.
La seduta comincia alle 14.40.
DL 24/2022: Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
C. 3533 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2022.
Rossana BOLDI, presidente, fa presente che gli articoli aggiuntivi Invidia 6.03, 6.04 e l'emendamento 10.15 sono stati sottoscritti dal deputato Cominardi e che l'emendamento Grillo 12.1 è stato sottoscritto dal deputato Perconti.
Ricorda che la seduta odierna è dedicata allo svolgimento di interventi per l'illustrazione del complesso delle proposte emendative presentate. Chiede, quindi, se vi siano deputati che intendono intervenire.
Doriana SARLI (MISTO-M-PP-RCSE) segnala che la sua componente ha presentato alcuni emendamenti relativi, in particolare, all'innalzamento dell'età a partire dalla quale gli alunni devono utilizzare i dispositivi di protezione individuali e a un'attenuazione dell'obbligo vaccinale e dell'utilizzo del green pass rafforzato. Nel precisare che tali disposizioni non derivano da un approccio «negazionista» rispetto alla validità dei vaccini, rileva che occorre superare la visione secondo la quale con l'effettuazione la terza dose si riduce notevolmente la possibilità di trasmettere il virus, posto che le evidenze scientifiche mostrano che da questo punto di vista i vaccini non offrono sufficienti garanzie. In base a tale approccio sono state presentate proposte emendative che prevedono lo svolgimento obbligatorio di un tampone per l'accesso alle strutture sanitarie quale misura di tutela più efficace.Pag. 120
Ritiene necessario introdurre ulteriori misure di alleggerimento delle attuali restrizioni per coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale, rimarcando la condizione di oggettiva difficoltà in cui essi si trovano ed osservando che difficilmente coloro che non l'hanno fatto finora procederanno a vaccinarsi. Per quanto concerne l'obbligo vaccinale del personale sanitario, rileva che per una parte consistente di operatori sanitari, a partire dai veterinari, non esiste alcuna motivazione legata al contatto con persone in condizioni di fragilità. Pertanto, anche sulla base delle sollecitazioni pervenute da tale personale, sono stati presentati emendamenti volti a prevedere l'esenzione dall'obbligo vaccinale.
Massimo Enrico BARONI (MISTO) nel ricordare la specificità della Commissione Affari sociali, che si caratterizza anche per un alto mandato sociale, auspica che nell'attuale mutato contesto vi siano le premesse per un'apertura e una negoziazione rispetto a una revisione delle misure finora introdotte per contrastare il COVID-19. Nel segnalare che oramai da troppo tempo il Parlamento appare condizionato dalla minaccia di scioglimento anticipato e, pertanto, non è libero di discutere le decisioni assunte dal Governo, auspica che in questa fase possa finalmente verificarsi un mutamento al riguardo.
Ricorda che l'Italia si è caratterizzata per l'introduzione di misure molto penalizzanti, soprattutto in termini di possibilità di lavorare e di libertà di movimento, per coloro che non hanno adempiuto a tutti gli obblighi in materia vaccinale, peraltro introdotti con una normativa assai mutevole. Segnala che anche Paesi come la Germania e l'Austria, che sembravano all'avanguardia per quanto riguarda l'introduzione dell'obbligo vaccinale, hanno rivisto le loro posizioni, anche grazie al forte dibattito che si è svolto al riguardo all'interno delle aule parlamentari. Ritiene doveroso evidenziare che attualmente circa 7 milioni di italiani si trovano in una condizione «fuori norma» per quanto riguarda l'obbligo vaccinale e che essi sono stati molto spesso stigmatizzati, colpevolizzanti ed emarginati. Da questo punto di vista, il provvedimento in discussione a suo avviso reca alcune misure positive ma non appare sufficientemente coraggioso.
Segnala, poi, che il Ministro della salute islandese ha proposto un approccio assai diverso rispetto a quell'italiano, riconoscendo l'importanza delle prime due dosi di vaccino ma invitando la popolazione, in presenza di varianti meno aggressive, a contrarre il COVID-19, al fine di assicurare una maggiore immunizzazione. Ritiene condivisibile quest'approccio, ricordando che solitamente nel tempo si registra un aumento della carica virale e una riduzione della letalità. Nel richiamare l'impossibilità di potersi compiutamente formare un'opinione sulla diffusione del virus a causa della vastità della produzione scientifica al riguardo, sottolinea che il dibattito che si è svolto sugli organi di informazione ha fatto prevalere un senso di paura, determinando l'insorgenza di atteggiamenti fideistici.
Sulla base di tali considerazioni, ricorda di avere contribuito alla presentazione di alcuni emendamenti che propongono misure di buon senso, al fine di diminuire il disagio a cui sono sottoposti i 7 milioni di italiani precedentemente richiamati ed invita a fare uno sforzo per accogliere tali proposte. Dichiarando di comprendere che in una prima fase della diffusione del COVID-19 era inevitabile adottare un approccio cauto, osserva che allo stato attuale è possibile adottare un atteggiamento più equilibrato, sottolineando allo stesso tempo l'elemento di estrema criticità rappresentato dalle misure di sorveglianza di massa che sono stati introdotte nel corso degli ultimi due anni. Invita a non sottostimare i possibili danni causati dal vaccino e osserva che una vaccinazione di massa, anche con la terza dose, rappresenta la negazione del principio della personalizzazione della medicina. Nel richiamare le misure punitive adottate nei confronti di medici di medicina generale che si sono limitati a certificare l'opportunità di esentare alcuni dei loro pazienti dall'obbligo vaccinale, invita ad assumere un atteggiamento di maggiore apertura in occasione dell'esame di un provvedimento che dovrebbe rappresentare, auspicabilmente,Pag. 121 la conclusione della decretazione di emergenza sulla materia.
Virginia VILLANI (M5S) segnala che il suo gruppo ha presentato diverse proposte emendative per apportare correttivi e miglioramenti al testo in discussione, la cui criticità è stata segnalata, tra l'altro, anche dal Comitato per la legislazione. Per quanto concerne i primi articoli del decreto-legge, alcune proposte mirano a meglio definire il «rientro alla normalità» e a declinare in maniera puntuale i poteri della struttura destinata a sostituire l'attuale Commissario straordinario. Altri emendamenti intervengono al fine di circoscrivere il perimetro delle ordinanze del Ministro della salute e di assicurare un maggiore coordinamento con gli altri ministri competenti.
Segnala, inoltre, la presentazione di proposte aventi la finalità di rivedere la normativa relativa all'accesso alle strutture sanitarie e assistenziali e di limitare la discrezionalità dei direttori generali in materia. Rileva che numerosi gruppi parlamentari, a partire dal Movimento 5 Stelle, hanno presentato emendamenti relativi alla gratuità o a alla disponibilità a prezzi contenuti di mascherine e tamponi e in materia di tutela dei lavoratori fragili.
Sottolinea altresì l'opportunità di rivedere le misure relative al personale scolastico non vaccinato, anche evitando di utilizzare le risorse destinate a valorizzare la professionalità dei docenti. In conclusione, auspica che si possa svolgere un lavoro proficuo, con l'apporto di tutte le forze politiche, per modificare quelle disposizioni del decreto-legge in esame che presentano aspetti problematici.
Claudio BORGHI (LEGA), in via preliminare, invita il Parlamento a svolgere la propria funzione sul testo in esame con la dovuta autonomia dall'Esecutivo. A giudicare dagli emendamenti presentati, questo è certamente avvenuto: si augura che la stessa posizione sia mantenuta dai gruppi parlamentari anche nella fase successiva all'espressione dei pareri da parte del Governo. A suo avviso occorre, in particolare, «tenere la schiena dritta» di fronte al Ministro della salute. Il contesto pandemico è ormai radicalmente cambiato e la banale osservazione della realtà impone di ammettere che i vaccini hanno fallito nel compito di impedire il contagio: i vaccinati contraggono il virus e lo trasmettono ad altri. In questa situazione, è totalmente assurdo continuare a giustificare trattamenti differenziati sulla base delle scelte vaccinali di ciascuno. A titolo esemplificativo, cita l'evidente demansionamento cui sono esposti i docenti non vaccinati o la sospensione senza retribuzione degli operatori sanitari. Si tratta di persone che vengono penalizzate in modo del tutto ingiustificato, come i tribunali andranno rapidamente ad accertare. Precisa che si tratta di persone in grave difficoltà economica, che sono private dello stipendio per mesi. Questo costringerà lo Stato a spendere, in indennizzi, somme davvero ingenti, tali che, se questo non fosse il Parlamento ma un qualsiasi Consiglio comunale, tutti i parlamentari sarebbero probabilmente giudicati colpevoli per danno erariale.
Osserva che i diritti costituzionali devono essere contemperati tra loro, non ritenendo possibile che il diritto alla salute si espanda fino a comprimere in modo totale diritti di pari livello, come quello al lavoro, e questo a maggior ragione in un contesto come quello attuale, nel quale sussistono oramai dubbi diffusi sulla ragione stessa alla base del contemperamento. Se proprio si vuole tutelare la salubrità degli ambienti di lavoro, sarebbe a suo avviso preferibile imporre tamponi settimanali, invece che continuare a imporre comportamenti ai cittadini contro la loro volontà. A queste tematiche di carattere più generale se ne aggiungono altre di natura più specifica, generate da veri e propri errori tecnici commessi dall'Esecutivo, come ad esempio il trattamento da riservare alle persone guarite o alle persone vaccinate con Johnson & Johnson, che non sono affatto no vax, ma che al contrario si sono recati con fiducia a vaccinarsi, ricevendo un vaccino che non hanno scelto loro, e che adesso si vedono penalizzati per motivi del tutto incomprensibili. Nel complesso, è a suo giudizio necessario chiudere questa parentesi Pag. 122di divisione, di rabbia e di scontro sociale, trovando un accordo su un testo di pacificazione.
Maria Teresa BELLUCCI (FDI) ricorda che l'obiettivo del proprio gruppo di appartenenza è, come sempre, quello di aiutare gli italiani, e che proprio in quest'ottica sono stati scelti, uno per uno, gli emendamenti sui quali concentrare l'attenzione, nel tentativo di convincere la maggioranza ad una riflessione di merito. La speranza, nell'attesa fiduciosa del momento dell'espressione dei pareri, è che le forze politiche che la compongono si adoperino il più possibile per indurre il Governo a ravvedersi su talune questioni. Alcune disposizioni contenute nel decreto sono a suo giudizio inique, inefficaci, persino insensate. Ad esempio, cita il tema della scuola, rispetto al quale ritiene che l'Esecutivo abbia mostrato una totale incompetenza, dall'esperienza dei banchi a rotelle alle ultime contraddittorie esternazioni del Ministro Bianchi sull'utilizzo delle mascherine. L'unico caso di ravvedimento registrato, quello con il quale il Governo si era impegnato a diffondere a livello nazionale le tecniche di aerazione meccanica dei locali scolastici, sulla base del virtuoso esperimento operato nella regione Marche, è rimasto lettera morta perché allo stato attuale non sono state emanate le necessarie linee guida. Per il resto, una forza d'opposizione non può che definirsi basita, in particolare se si pensa alla norma che, da una parte, impone ai docenti non vaccinati di recarsi a scuola, ma dall'altra, contemporaneamente, inibisce loro ogni contatto con gli studenti. Un chiaro esempio di misura logorroica, inefficace, inattuabile. C'è una confusione evidente, che il Parlamento ha il dovere di correggere, se il Governo avrà l'umiltà di riconoscere la propria incompetenza in materia e di ascoltare i punti di vista altrui. Altro esempio emblematico è la disposizione che pone le spese per le sostituzioni dei docenti non vaccinati a carico del Fondo di istituto, cioè quello che dovrebbe servire a soddisfare le esigenze dei docenti stessi. Di fronte a tutto questo, nutre il sospetto che il Governo pensi che l'opposizione non esista o che non legga i provvedimenti emanati. Non comprende, inoltre, come si faccia a sostenere che l'unico settore nel quale, dopo le vicende pandemiche, sia divenuto indispensabile procedere con un piano straordinario di assunzioni sia quello della salute, e non, ad esempio, anche quelli della scuola, del terzo settore o del privato sociale. Ciò che interessa a Fratelli d'Italia è che, ove possibile, si instauri un dialogo aperto e franco; nel tentare di giungere a quest'obiettivo, l'opposizione difenderà le proprie proposte di modifica fino all'ultimo momento utile.
Fabiola BOLOGNA (CI) informa preliminarmente come il comportamento del proprio gruppo di appartenenza sia improntato come sempre sulla linea della prudenza e della semplificazione. Osserva che le vaccinazioni, riducendo drasticamente le patologie gravi, hanno salvato il Paese dal virus, e chi invoca una diversa ponderazione dei diritti in gioco non dovrebbe dimenticare che quello alla salute è l'unico diritto che la Costituzione definisce esplicitamente come fondamentale. Partendo da questi ineludibili presupposti, è necessario quindi, da una parte, continuare con le dovute precauzioni ove necessario – ad esempio, con le apposite misure nei locali al chiuso – e dall'altra fare il possibile per semplificare la vita alle persone che ne hanno bisogno, investendo ad esempio sulle terapie domiciliari, sul miglioramento del funzionamento della didattica a distanza, e soprattutto sul lavoro agile, ambito, quest'ultimo, nel quale il Paese è ancora ampiamente indietro.
Altra priorità ineludibile è quella di procedere all'assunzione degli specializzandi in medicina, per rispondere ad una carenza di personale ormai drammatica. In termini generali, ritiene importante non dimenticare che i cittadini italiani, nella grande maggioranza, si sono comportati seguendo le regole e che, nel loro complesso, hanno apprezzato il modo con cui è stata gestita la fase pandemica.
Elena CARNEVALI (PD) interviene in primo luogo sul merito, chiedendo che il Pag. 123dibattito in Commissione continui ad avvenire, come sempre è stato, nel rispetto reciproco delle legittime diversità di opinioni, evitando di scivolare su posizioni offensive. Peraltro, osserva che nella gran parte dei casi il decreto giunge all'esame parlamentare in un momento in cui ha già perso gran parte della propria portata normativa, visto che molte disposizioni in esso contenute producono i loro effetti fino al 30 aprile. L'obiettivo del proprio gruppo di appartenenza è quello di contribuire a mantenere un clima di solidarietà e condivisione, nella inevitabile diversità delle posizioni, senza rinunciare a migliorare il testo del decreto ove possibile, ad esempio sul tema dei lavoratori fragili e del rafforzamento della medicina territoriale e di base.
Maria Teresa BALDINI (IV) interviene per evidenziare come il gruppo Italia Viva sia da sempre dalla parte della scienza e di chi si assume la responsabilità di compiere delle scelte, che a volte possono anche essere sbagliate. Osserva che i passi avanti che ha fatto la scienza in questi anni di pandemia sono incredibili e che ancora la battaglia contro il virus non è vinta in ogni contesto. In generale, manifesta la sensazione che il dibattito politico stia scadendo ad un livello da campagna elettorale: chi ha interesse ad approfondire realmente i dati non può oggettivamente negare che i dispositivi di protezione individuale e i vaccini abbiano salvato il Paese da scenari ben peggiori. La scienza, e chi tra le sue fila si è preso la responsabilità di fare o suggerire scelte, andrà sempre ringraziata.
Roberto NOVELLI (FI) ricorda che la posizione di Forza Italia è sempre stata favorevole alle misure incentivanti la vaccinazione, e questo nonostante in alcuni casi delle scelte dubbie, anche dal punto di vista comunicativo, abbiano contribuito a creare un clima di scontro e tensioni sociali di portata assolutamente esagerata. Di fronte a un quadro in continua evoluzione, in cui lo stesso decreto in esame si configura come ampiamente superato dal mero trascorrere del tempo, non si può negare che il Paese sia riuscito con successo a contenere i danni. In questo quadro, non si esime comunque dal manifestare una certa preoccupazione per il clima da «liberi tutti» che si è diffuso in questi giorni di festa, in particolare in materia di utilizzo delle mascherine. Per quanto concerne più specificamente gli emendamenti presentati dal suo gruppo, sottolinea quelli in materia di lavoro agile per i lavoratori fragili, di contenimento del prezzo dei tamponi e di utilizzo dei farmaci antivirali.
Rossana BOLDI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.
Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288.
C. 3475 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 aprile 2022.
Rossana BOLDI, presidente e relatrice, ricorda che alle ore 12 di martedì 12 aprile è scaduto il termine per la presentazione delle proposte emendative riferite al disegno di legge.
Avverte che ne sono state presentate 197 (vedi allegato).
Al riguardo fa presente che, essendo il disegno di legge in esame collegato alla manovra di finanza pubblica, allo stesso risulta applicabile il regime di ammissibilità delle proposte emendative fissato dall'articolo 123-bis, comma 3-bis, del Regolamento, a norma del quale non sono ammissibili, da una parte, le proposte emendative estranee all'oggetto del disegno di legge collegato, così come definito dai documenti di programmazione economica e finanziaria del Governo che ne hanno disposto il collegamento, e, dall'altra, quelle non caratterizzate da compensatività finanziaria.
Venendo alla valutazione di ammissibilità sotto i profili finanziari, ricorda preliminarmente che l'articolo unico del disegnoPag. 124 di legge delega prevede, al comma 5, una clausola di neutralità e che esso, contrariamente a quanto frequentemente avviene nel caso dei disegni di legge delega, non richiama espressamente il meccanismo procedurale previsto dall'articolo 17, comma 2, della legge n. 196 del 2009 (legge di contabilità e finanza pubblica), a norma del quale, nel caso in cui non sia possibile procedere alla determinazione degli effetti finanziari derivanti dai decreti legislativi, la quantificazione degli stessi è effettuata al momento dell'adozione dei singoli decreti legislativi.
Stante il predetto quadro, sono da considerarsi ammissibili gli emendamenti – riferiti alla delega – di carattere ordinamentale, comunque privi di effetti diretti sui saldi di finanza pubblica o ai quali risulta applicabile la clausola generale di neutralità finanziaria di cui al comma 5.
La presidenza ritiene che debbano, invece, considerarsi inammissibili, per i profili finanziari, gli emendamenti:
Mammì 1.119, in quanto introduce, come principio e criterio direttivo, una stabilizzazione di personale «anche in deroga al limite di spesa per le assunzioni di personale del Servizio sanitario nazionale»;
Ianaro 1.104, in quanto introduce una norma di diretta applicazione volta a trasformare una facoltà assunzionale in un vero e proprio obbligo per le amministrazioni interessate, con ciò comportando nuovi e maggiori oneri privi di quantificazione e di copertura;
Lorenzin 1.83, Carnevali 1.84 e Stumpo 1.107, in quanto sopprimono la clausola di neutralità di cui al comma 5 dell'articolo 1 della legge delega senza sostituirla né con una norma che indichi mezzi di copertura adeguati per l'adozione dei decreti legislativi né con una clausola di rinvio delle quantificazioni al momento dell'adozione dei decreti legislativi stessi. In particolare, l'emendamento 1.84 Carnevali ha copertura inidonea in quanto i fondi speciali del Ministero della salute non recano le sufficienti disponibilità e l'emendamento 1.107 Stumpo prevede una modalità di copertura, gli stanziamenti di bilancio, inutilizzabile a copertura di nuovi oneri perché per sua natura commisurata agli oneri già previsti a legislazione vigente.
Per quanto riguarda, invece, la valutazione di ammissibilità con riferimento alla materia oggetto del disegno di legge, devono considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:
Misiti 1.160, che introduce un principio di delega in materia di definizione degli atti medici, per loro natura inidonei a costituire offesa all'integrità psicofisica della persona;
Misiti 1.161, che introduce un principio di delega in materia di definizione dei criteri per la valutazione e il monitoraggio della qualità dell'assistenza e della performance dei centri di specializzazione ai fini del loro riconoscimento quali centri di riferimento di specialità.
Avverte che il termine per la presentazione di eventuali ricorsi avverso i giudizi di ammissibilità è fissato per le ore 18 di oggi.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.