TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 284 di Mercoledì 8 gennaio 2020

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE IN SEDE INTERNAZIONALE VOLTE AL RISPETTO DELL'AUTONOMIA RICONOSCIUTA AD HONG KONG, ALLA LUCE DELLE MANIFESTAZIONI IN CORSO NEGLI ULTIMI MESI

   La Camera,

   premesso che:

    nel territorio autonomo di Hong Kong sono da tempo in atto pacifiche dimostrazioni popolari, il cui iniziale obiettivo era quello di ottenere la revoca di un provvedimento che avrebbe permesso di processare presso i tribunali della Repubblica popolare cinese i residenti nella ex colonia accusati di reati gravi punibili con la reclusione superiore a sette anni;

    per quanto il controverso provvedimento sia stato successivamente revocato, le manifestazioni proseguono e ne è possibile la loro futura finalizzazione ad un più complesso novero di obiettivi ulteriori. Alcuni dimostranti hanno iniziato a sfilare indossando bandiere degli Stati Uniti d'America ed invocando l'intervento dell'Amministrazione statunitense nella crisi;

    le autorità della Repubblica popolare cinese hanno esercitato pressioni di natura anche militare, disponendo che attorno ai territori autonomi di Hong Kong si radunasse un cospicuo numero di unità dell'Esercito popolare, minaccia che grava tuttora sui dimostranti della ex colonia britannica;

    esiste il fondato motivo di ritenere che le autorità della Repubblica popolare cinese possano ricorrere alle maniere forti, qualora lo stato di agitazione in cui versa Hong Kong persista invece di attenuarsi progressivamente, anche per prevenire il possibile allargamento delle manifestazioni ad altre maggiori città delle province costiere;

    il pieno controllo di Hong Kong è in effetti essenziale alle autorità della Repubblica popolare cinese non solo per ragioni attinenti al prestigio nazionale, ma anche per motivi d'ordine pubblico interno connessi al mantenimento del carattere monopartitico del sistema politico cinese;

    il carattere strategico di Hong Kong è destinato ad aumentare ulteriormente, come prova la circostanza che la società gerente la borsa della ex colonia britannica abbia offerto 36,6 miliardi di dollari per acquisire il controllo dello Stock exchange group plc di Londra. Qualora l'operazione riuscisse, infatti, la Repubblica popolare cinese potrebbe esercitare una significativa influenza su una piazza finanziaria di rilevanza mondiale, che controlla a sua volta la borsa di Milano;

    gli accordi bilaterali intercorsi tra il Regno Unito e la Repubblica popolare cinese, sottoscritti il 19 dicembre 1984 e tuttora in vigore, prevedono la sottoposizione della ex colonia ad un'ampia forma di autonomia destinata a durare fino allo spirare del termine di 50 anni dal ritorno di Hong Kong alla Cina, avvenuto nel 1997;

    l'autonomia concessa ad Hong Kong prevede anche la circolazione di una divisa differente rispetto al renmimbi;

    è di straordinaria importanza che le previsioni della Dichiarazione sino-britannica del 19 dicembre 1984 vengano rispettate dalle autorità della Repubblica popolare cinese nella loro interezza fino allo spirare del termine previsto, anche qualora le manifestazioni in corso proseguissero ed iniziassero a perseguire finalità politiche più ambiziose,

impegna il Governo:

1) ad assumere in tutte le sedi internazionali competenti ogni iniziativa ritenuta utile a prevenire il ricorso alla forza da parte delle autorità della Repubblica popolare cinese nei confronti dei territori autonomi di Hong Kong;

2) a sostenere in tutti i fori internazionali competenti il pieno rispetto dello statuto di autonomia concesso ad Hong Kong con la Dichiarazione sino-britannica del 19 dicembre 1984.
(1-00248) «Formentini, Molinari, Zoffili, Billi, Comencini, Grimoldi, Picchi, Ribolla, Giglio Vigna».

(2 ottobre 2019)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE A PROMUOVERE LE MARATONE E AD INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE DI ATLETI STRANIERI A TALI EVENTI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROFILI AFFERENTI ALLA TUTELA SANITARIA

   La Camera,

   premesso che:

    le maratone (42,195 chilometri) e le mezze maratone (21,0975 chilometri) sono tra gli eventi sportivi agonistici, a vocazione popolare, più partecipati e diffusi al mondo;

    i numeri economici delle maratone mondiali degli ultimi 15 anni registrano dati di partecipazione in continua crescita, con un contestuale beneficio economico per le città che le organizzano, collegato alla parte logistica e culturale e legato non solo ai partecipanti ma anche agli accompagnatori;

    le cosiddette «6 Major Marathon», New York, Londra, Berlino, Chicago, Boston e Tokyo, oggi registrano la partecipazione di circa 250.000 persone, la maggior parte da qualificarsi quali amatoriali, muovendo un giro di affari che si avvicina ai 2 miliardi di dollari;

    la Tcs New York City Marathon, la corsa più partecipata al mondo, è ormai una voce nel bilancio della città di New York City;

    secondo Il Sole 24 ore (articolo del 5 novembre 2018) la maratona di New York genera ormai un impatto economico di circa 415 milioni di dollari, un record di oltre 50.000 partecipanti provenienti da 130 Paesi e circa 258.000 ospiti collegati ai partecipanti che visitano la Grande Mela durante la settimana di maratona;

    la Boston Marathon, la più antica maratona del mondo, secondo la Greater Boston convention & visitors Bureau (Gbcvb) nel 2016 ha portato alla città di Boston una cifra vicina ai 200 milioni di dollari (e un giro di affari totale che ha sfiorato i 300 milioni di dollari), poco più di 30.000 partecipanti ufficiali alla maratona, tra cui più di 6.400 atleti provenienti da 98 Paesi al di fuori degli Stati Uniti;

    in Giappone negli ultimi dieci anni i finisher sono aumentati di quasi 8 volte, passando dai 74.000 del 2006 ai 576.000 del 2015, superando così anche gli Stati Uniti, e i numeri economici correlati dimostrano l'importanza di queste manifestazioni nello sviluppo economico-turistico del Paese;

    in Francia, dove si registrano i dati di maggior crescita a livello europeo, il mercato vale ad oggi un miliardo di euro. Il delegato generale della Fifas (Federazione francese delle industrie sport e tempo libero), Virgile Caillet, ha dichiarato al quotidiano francese Les Echos che «il mercato francese correlato alle maratone registra ogni anno una crescita del 40 per cento. La corsa è un fenomeno che in Francia è esploso»;

    oggi, grazie ai runner, il mercato francese è uno dei più grandi in Europa, con un fatturato di 80 milioni di euro;

    in Italia, la Federazione italiana atletica leggera – Fidai (2 maggio 2019) comunica che al 31 dicembre 2018 ha registrato 220.724 tesserati, cifra record mai registrata nella storia della Federazione italiana di atletica leggera;

    una cifra che non comprende i 50.996 runner tesserati con runcard, per un totale di praticanti dell'atletica leggera in Italia che raggiunge i 271.720;

    la maratona di Roma ha visto crescere i propri iscritti dai 9.100 del 2005 ai 13.224 dell'edizione del 2018, con un soggiorno medio, per maratoneti e accompagnatori, di tre giorni;

    gli atleti italiani partecipano alle grandi maratone internazionali in numero sempre crescente, senza avere norme limitative differenziate rispetto agli atleti locali;

    tra le grandi maratone del mondo, la più amata dagli italiani si conferma ancora una volta la New York City Marathon (4 novembre) con 2.762 connazionali arrivati;

    per il secondo anno consecutivo, al secondo posto si piazza la maratona di Valencia (2 dicembre) con 1.559 italiani, seguita da Berlino (953, 16 settembre), Parigi (905, 8 aprile), Barcellona (634, 11 marzo) e Atene (517, 11 novembre);

    le presenze di italiani sono state rintracciate in 127 maratone nel mondo (fonte Ansa aprile 2018);

    va constatato che la maratona non è solo un semplice evento sportivo, ma una fonte qualificata per il mercato locale, generando occupazione e indotto economico;

    in Italia sono state inserite nel calendario della Federazione italiana atletica leggera 37 maratone e 161 mezze maratone;

    i dati della Fidal indicano che il numero medio di partecipanti per le maratone, basandosi su dati riferiti ai risultati del 2018, è di 1.416,02 atleti (italiani e stranieri), mentre lo stesso numero medio è di 949,24 atleti (italiani e stranieri) per le mezze maratone;

    la partecipazione degli atleti stranieri a partire dal 2014 a seguito del decreto ministeriale del 24 aprile 2013 («decreto Balduzzi») e successivo articolo 42-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 («decreto del fare»), convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e del decreto ministeriale dell'8 agosto 2014, non è aumentata, anzi si è andata con gli anni riducendosi, secondo quanto riportato dagli organizzatori;

    detta riduzione di partecipazione si riflette sulla capacità da parte degli organizzatori di attrarre sponsor qualificati internazionali, oltre alla ricaduta economica negativa sull'indotto (data dall'attività turistica) per i territori interessati, visto che gli stranieri, invece di venire e partecipare alle maratone in Italia, preferiscono andare a gareggiare altrove;

    questa limitazione è stata segnalata, con apposite lettere, dagli organizzatori delle principali maratone italiane;

    quella di Roma, capitale culturale del mondo, è solo la ventesima maratona, frenata sicuramente dal limite dei certificati medici;

    la tutela della salute degli individui è un bene primario presente in quasi tutte le legislazioni sanitarie nazionali;

    la certificazione per l'attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare, quali la maratona e la mezza maratona, è disciplinata dal decreto ministeriale del 24 aprile 2013;

    del 1° giugno 2016 per partecipare a manifestazioni organizzate sotto l'egida della Fidal, occorre essere obbligatoriamente tesserati con la Fidal stessa, tramite una società affiliata oppure tramite la runcard;

    dal 1° gennaio 2017 le gare di mezza maratona e maratona potranno essere inserite solo nel calendario nazionale;

    la partecipazione a manifestazioni agonistiche «no-stadia» di atleti italiani e stranieri non tesserati né con la Fidal, né con federazioni straniere affiliate alla Iaaf, ma in possesso della «runcard» o della «Mountain and trail runcard», è subordinata alla presentazione di un certificato medico di idoneità agonistica specifica per l'atletica leggera;

    le norme per l'attività sportiva agonistica fanno riferimento al decreto del Ministero della sanità del 18 febbraio 1982, recante «Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica»;

    la visita clinica e la valutazione globale degli accertamenti, nonché l'atto certificatorio devono essere effettuati nelle sedi autorizzate esclusivamente e personalmente dallo specialista in medicina dello sport operante all'interno di strutture mediche autorizzate (ambulatori, centri, istituti, servizi pubblici o privati in possesso di precisi requisiti di organizzazione, strutture ed attrezzature in rapporto alla tipologia delle visite che s'intenda effettuare in base ai protocolli previsti dai decreti ministeriali del 18 febbraio 1982 e del 4 marzo 1993);

    la Fidal ha emanato una nota informativa per l'organizzazione delle manifestazioni «no-stadia» che impone agli atleti stranieri non tesserati residenti all'estero, che vogliono partecipare ad una maratona italiana, di presentare documentazione medica conforme alla normativa stessa e, quindi, l'effettuazione dei seguenti esami: visita medica, esame completo delle urine, elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo, pirografia;

    questi esami, in molti Paesi, hanno un costo superiore anche di 5 volte rispetto al costo medio applicato in Italia (circa 80 euro). Inoltre, non essendo prevista la figura dello specialista in medicina dello sport, spesso si rende necessario effettuare gli esami in diverse strutture e diventa difficile trovare il medico che si assume la responsabilità di firmare il certificato di idoneità alla pratica agonistica;

    la normativa sanitaria attuale dettata dal decreto ministeriale del 18 febbraio 1982, dall'articolo 3 del decreto ministeriale del 24 aprile 2013 («decreto Balduzzi») e successivo articolo 42-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 («decreto del fare»), convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e del decreto ministeriale dell'8 agosto 2014 risulta limitante per la partecipazione degli atleti stranieri, pur in possesso di certificazione medico-sportiva valida nel loro Paese di origine;

    tali limitazioni riducono di fatto la partecipazione degli atleti stranieri alle maratone italiane, con danno economico per gli organizzatori e per il tessuto cittadino di riferimento,

impegna il Governo:

1) nel rispetto delle norme di tutela sanitaria presenti in Italia, ad adottare iniziative normative che consentano agli atleti stranieri di potersi iscrivere alle manifestazioni «no-stadia» che si svolgono sul territorio italiano (corsa e marcia su strada, corsa campestre, corsa in montagna, ultramaratona, trail running e nordic walking), basandosi sulle rispettive leggi di tutela sanitaria specifiche relative al proprio Paese di residenza (quindi consentendo, per esempio, ai runner statunitensi di poter presentare in Italia un'autocertificazione, così come previsto dalla normativa statunitense);

2) a far sì, per quanto di competenza, che le norme di tutela sanitaria che riguardano gli italiani per le maratone e mezze maratone sul territorio italiano continuino ad essere rispettate;

3) a considerare le maratone e le mezze maratone nell'ambito di un piano strategico di sviluppo economico, attivando, insieme al Coni, alla Fidal e a Sport e salute spa, un tavolo di lavoro specifico;

4) ad adottare iniziative per individuare forme di sinergia con attività culturali da implementare nelle città, anche di concerto con l'Anci, in occasione delle maratone e delle mezze maratone a vantaggio degli atleti e dei loro accompagnatori, sia italiani che stranieri.
(1-00190) «Lupi, Occhionero, Zanella, Gagliardi, Schullian, Costa, Lattanzio, Versace, Pella».

(31 maggio 2019)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE URGENTI VOLTE A FAR FRONTE ALLA RILEVANTE CARENZA DI SEGRETARI COMUNALI, ANCHE TRAMITE UN'EFFICACE SEMPLIFICAZIONE E ACCELERAZIONE DELLE PROCEDURE SELETTIVE

   La Camera,

   premesso che:

    nella seduta di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea del 9 ottobre 2019 è stato sollevato il caso dell'ormai drammatica situazione di carenza di segretari comunali che rischia di paralizzare lo svolgimento dell'ordinaria attività amministrativa e il buon andamento degli uffici pubblici in numerosissimi comuni, assumendo i caratteri di una problematica di portata nazionale, in quanto vi sono regioni in cui più del 50 per cento dei comuni risulta sprovvisto di tale figura;

    ripetutamente, e in diverse sedi istituzionali, l'Anci ha sottolineato al Governo, al consiglio direttivo dell'Albo dei segretari comunali e provinciali, nonché in Conferenza Stato-città, l'emergenza che riguarda, soprattutto, i segretari di fascia C in molti ambiti regionali e nei comuni colpiti dai più recenti eventi sismici;

    il corso-concorso «Coa 6» del 2017 è ancora solo alla conclusione della fase preselettiva e l'indizione di un nuovo concorso «Coa 7» è anch'esso in fortissimo ritardo. Tale lentezza aggrava ulteriormente la carenza negli organici e amplifica l'attuale lunghezza della procedura di reclutamento del corso-concorso, circostanza che evidenzia, ancor di più, come il concorso «Coa 6», attualmente in espletamento, che porterà all'inserimento di 224 nuovi segretari comunali, non possa ritenersi idoneo a ovviare alle più ampie e strutturali carenze che caratterizzano attualmente la categoria;

    si continua a registrare un crescente fabbisogno di segretari comunali e le procedure concorsuali di cui sopra non soddisferanno, se non in minima parte, il fabbisogno delle sedi oggi vacanti, posto che, su tutto il territorio nazionale, solamente il 40 per cento degli enti locali risulta dotato di un segretario comunale e nei piccoli comuni le sedi vacanti sono più di 1.400, a fronte di un trend che vede il numero di segretari comunali ridursi, dal 2010 a oggi, di circa 700 unità;

    le carenze di segretari comunali verranno pure ulteriormente aggravate dai pensionamenti anticipati consentiti da «quota 100», i quali aumenteranno in maniera assai preoccupante il trade-off negativo che continua a registrarsi nel turn over dei segretari comunali;

    tale drammatica situazione rischia di provocare una seria paralisi dell'attività amministrativa e la messa in discussione della stessa figura dei segretari comunali, i quali, oltre a interpretare un ruolo fondamentale nella preparazione ed esecuzione delle deliberazioni del consiglio e della giunta, espletano funzioni che assumono un valore strategico per la stessa azione amministrativa dell'ente, nonché per l'attività negoziale e contrattuale dello stesso, con inesorabili riflessi sul funzionamento dello stesso, in termini di efficacia ed efficienza;

    soprattutto i piccoli comuni risultano spesso sprovvisti di segretari comunali per via del fatto che questi ultimi rifiutano la sede vacante, per ragioni di distanza dalla sede lavorativa o perché non di loro gradimento, lasciando pertanto detti comuni senza una figura essenziale al loro stesso funzionamento, con riflessi sul complesso delle attività degli enti locali – sia in termini di servizi che di prestazioni – e andando a incidere sul tessuto socioeconomico del territorio, condizionando la stessa capacità dell'ente di ottemperare ai programmi di sviluppo nazionale stabiliti a livello centrale e, sostanzialmente, bloccando anche le più basilari facoltà gestionale dei comuni;

    del tutto necessario appare un intervento sulla normativa dettata in materia di segretari comunali;

    l'urgenza di far fronte alla carenza di segretari comunali, soprattutto per quanto concerne i piccoli comuni, rende indispensabile il vaglio di forme ulteriori di reclutamento dei segretari comunali rispetto al corso-concorso, come la previsione della possibilità, per i piccoli comuni, di ovviare al perdurare della mancanza di segretari comunali, attingendo da personale qualificato della pubblica amministrazione,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative urgenti per affrontare e gestire la grave carenza di segretari comunali sopra descritta e, in particolare, a valutare con la massima urgenza un'iniziativa normativa che miri a superare e correggere le criticità del corso-concorso, attraverso una semplificazione e velocizzazione delle procedure selettive;

2) ad adottare iniziative per individuare, in via temporanea, figure che possano garantire la reggenza delle sedi vacanti sopperendo al perdurare della mancanza di segretari comunali, da reperire tra personalità qualificate interne alla pubblica amministrazione, in modalità tali da garantire l'effettiva copertura delle carenze e la continuità della prestazione.
(1-00302) «D'Alessandro, Fornaro, Macina, Melilli, De Filippo, Marco Di Maio, Ferri, Occhionero».

(11 dicembre 2019)

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