TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 382 di Mercoledì 29 luglio 2020

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   BALDELLI, GELMINI, BERGAMINI. MULÈ, PENTANGELO, ROSSO, SOZZANI e ZANELLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 120 del 2010, che ha riformato il codice della strada, all'articolo 25, comma 2, ha demandato a due decreti interministeriali la disciplina della relazione sui proventi delle multe incassati annualmente dalle amministrazioni locali e la regolamentazione della collocazione e dell'utilizzo degli autovelox;

   dopo dieci anni di attesa e grazie ad una lunga serie di atti di sindacato ispettivo e di indirizzo presentati dal primo firmatario del presente atto a nome di Forza Italia, il 20 febbraio 2020 è stato finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto relativo alla relazione annuale sull'utilizzo dei proventi delle multe, sul cui esito per il 2020 è già stata fatta, dagli interroganti, esplicita richiesta al Governo;

   il decreto sugli autovelox invece non è stato ancora adottato;

   proprio nei mesi estivi, in cui gli italiani viaggiano maggiormente sulle strade, è necessario regolare in maniera definitiva e uniforme su tutto il territorio nazionale l'utilizzo di autovelox per evitare eventuali abusi e vessazioni ai danni degli automobilisti da parte di quelle amministrazioni locali che utilizzano impropriamente questo strumento –:

   quali siano le motivazioni della mancata adozione del decreto interministeriale di cui in premessa e quando il Governo ritenga di procedere alla sua necessaria adozione.
(3-01698)

(28 luglio 2020)

   ROSPI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   il completamento della dorsale adriatica risulta essere un obiettivo europeo inserito nell'ambito del corridoio baltico–adriatico della Ten-t, che dovrebbe essere realizzato entro il 2021;

   l'opera consiste nel raddoppio del binario Termoli-Lesina, rientrante nel progetto definitivo «Corridoio adriatico» asse ferroviario Bologna-Bari-Lecce-Taranto;

   il progetto prevede la realizzazione di tre lotti: il primo da Ripalta a Lesina, nonostante sia già stato finanziato per circa 106 milioni di euro e circa un anno fa siano già state eseguite le procedure d'appalto, risulta ancora fermo. I lotti 2 e 3 prevedono la realizzazione di circa 25 chilometri di linea tra Molise e Puglia, il raddoppio in sostanziale affiancamento alla linea esistente per circa 2 chilometri e la realizzazione in variante di una nuova linea a doppio binario per i restanti 23 chilometri, con un investimento di circa 600 milioni di euro;

   il progetto tra le sue finalità prevede: l'elevazione degli indici di qualità del servizio, in termini di regolarità del traffico e di migliore adattabilità della domanda di trasporto; la riduzione dei costi d'uso dell'infrastruttura e il migliore coordinamento delle attività di circolazione dei treni, nonché di manutenzione delle infrastrutture stesse e il miglioramento dell'offerta conseguente alla riduzione dei tempi di percorrenza;

   il raddoppio della tratta Termoli–Lesina risulta nell'elenco delle infrastrutture di particolare importanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per le quali si prevede un iter velocizzato attraverso la nomina di un commissario straordinario sul modello adottato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova;

   il raddoppio della linea ferroviaria risulta essere un'opera strategica non solo per le regioni interessate ma anche per la Basilicata, per l'intero Sud Italia e per tutti i cittadini che quotidianamente usufruiscono della tratta –:

   quale sia il cronoprogramma dettagliato dei lavori con le tempistiche di realizzazione e ultimazione di un'opera strategica per lo sviluppo dell'intero Mezzogiorno, quale è il raddoppio ferroviario Termoli–Lesina.
(3-01699)

(28 luglio 2020)

   D'ALESSANDRO, PAITA, ANNIBALI e FREGOLENT. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   come più volte denunciato, dalla mezzanotte del 4 ottobre 2019, per effetto dell'adozione del decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino, è stato disposto il sequestro delle barriere, denominate «New Jersey», su dieci viadotti della A14, in particolare dal chilometro 273 al chilometro 388, da Pescara a Porto Sant'Elpidio, sequestri e blocchi che persistono nonostante il periodo del lockdown che poteva essere utilizzato per garantire i lavori necessari;

   nel corso del tempo sono emersi ulteriori esigenze di riduzione ad una corsia del traffico per effetto di controlli ed interventi su ponti e viadotti che insistono sul tratto citato;

   la situazione, già insostenibile per tempi di percorrenze, code, danni economici ed ambientali, è diventata esplosiva con la ripresa del transito dopo il lockdown;

   le arterie locali sono state invase dal traffico, anche pesante, in alternativa ai ripetuti blocchi in autostrada;

   in particolare, la strada statale n. 16, nel tratto abruzzese, conta almeno 18.000 macchine al giorno, con gravissime ripercussione per i residenti, il turismo e l'ambiente, nonché per danni all'aspetto stradale sovraccaricato di transito di auto e camion;

   l'autostrada A14 è gestita da società Autostrade per l'Italia s.p.a., oggetto di confronto con il Governo nazionale;

   nell'ambito di tale confronto non può essere esclusa l'arteria autostradale adriatica di competenza, prevedendo la realizzazione della terza corsia dalle Marche all'Abruzzo, che avrebbe evitato l'attuale situazione;

   nell'ambito della programmazione delle risorse di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e nell'ambito della definizione di un nuovo assetto, governance e piano economico finanziario con società Autostrade per l'Italia s.p.a., vanno garantite le risorse per la realizzazione della terza corsia autostradale nel tratto Marche-Abruzzo;

   il tratto adriatico, tra Ancona e Bari, non è servito né dall'alta velocità ferroviaria, né da una autostrada con tre corsie –:

   se non ritenga necessario intervenire, per quanto di competenza, al fine di garantire l'immediato ripristino della normalità di transito lungo l'A14, anche prevedendo da subito, nell'ambito dei necessari lavori, la realizzazione della terza corsia autostradale e nelle more della emergenza assicurare alle amministrazioni locali la garanzia della presenza dello Stato, attraverso l'Anas, al fine di assicurare la gestione e la manutenzione della strada statale n. 16.
(3-01700)

(28 luglio 2020)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BALDINI, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   a seguito del Consiglio dei ministri tenutosi il 14 luglio 2020 è stato dato mandato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dell'economia e delle finanze per definire nel dettaglio il piano che prevede l'uscita di Atlantia s.p.a. da Autostrade per l'Italia s.p.a. e l'ingresso di Cassa depositi e prestiti;

   così come descritto nel comunicato stampa trasmesso dal Consiglio dei ministri, il Ministro interrogato ha svolto un'informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l'Italia s.p.a., nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda, sono state trasmesse da parte di Autostrade per l'Italia s.p.a. due nuove proposte transattive, riguardanti, il nuovo assetto societario di Autostrade per l'Italia s.p.a. e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia;

   nello specifico la trattativa dovrebbe portare alla rinuncia da parte di Autostrade per l'Italia s.p.a. a tutti i giudizi promossi sulle attività di ricostruzione del ponte Morandi, compresi i giudizi avverso le delibere dell'Autorità di regolazione dei trasporti e i ricorsi per contestare la legittimità dell'articolo 35 del decreto-legge «milleproroghe» e all'impegno da parte di Atlantia s.p.a. e Autostrade per l'Italia s.p.a. a garantire l'immediato passaggio del controllo di Autostrade per l'Italia s.p.a. a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti);

   in vista della realizzazione del rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia s.p.a. e Autostrade per l'Italia s.p.a. si sono impegnate a garantire la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di Cassa depositi e prestiti e l'acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;

   agenzie di stampa degli ultimi giorni, tra cui l'Ansa, evidenziano che tutta l'operazione avverrà in un unico momento: scissione di Autostrade per l'Italia s.p.a. da Atlantia s.p.a., con contestuale quotazione in Borsa, e aumento di capitale a prezzo dell'ipo (iniziale offerta pubblica) per l'ingresso di Cassa depositi e prestiti e contestuale ingresso di tutti gli altri soci;

   la valutazione e il prezzo di Autostrade per l'Italia s.p.a. saranno stabiliti dal mercato. La data per la firma era stata fissata dal Governo per lunedì 27 luglio 2020; allo slittamento, nei fatti, non è seguita la comunicazione di un'altra data –:

   quali siano i contenuti dell'accordo tra Governo e Atlantia s.p.a., che porterebbe all'uscita dall'azionariato della famiglia Benetton e l'ingresso dello Stato tramite Cassa depositi e prestiti, atteso che a tutt'oggi nessuna formale comunicazione al riguardo è stata resa alla Camera dei deputati, neppure nelle commissioni competenti.
(3-01701)

(28 luglio 2020)

   MICELI, FIANO, PAGANI, ENRICO BORGHI, DE MENECH, FRAILIS e GRIBAUDO. – Al Ministro della difesa. – Per sapere – premesso che:

   nel corso di una conferenza stampa la procuratrice della Repubblica di Piacenza ha recentemente presentato gli esiti di un'indagine che ha condotto al sequestro dell'intera stazione Levante di Piacenza, all'arresto di 6 carabinieri e all'applicazione di misure cautelari diverse per altri quattro;

   fra i reati contestati c'è il traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, la ricettazione, l'estorsione, l'arresto illegale, la tortura, le lesioni personali aggravate, l'abuso d'ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, che sarebbe quindi direttamente connessa ad arresti completamente falsati, perquisizioni personali ed ispezioni arbitrarie, violenza privata aggravata e truffa ai danni dello Stato;

   si tratta di ipotesi di reato gravissime, inaudite e inqualificabili, se si pensa che gli autori potrebbero essere dei militari dell'Arma dei carabinieri;

   sarà il processo a convalidare o meno le ipotesi accusatorie per ogni singolo caso, nel rispetto delle garanzie e dei diritti del singolo accusato, ma, nel frattempo, si apprezza l'iniziativa dell'Arma di sospendere dal servizio i militari coinvolti a vario titolo e l'avvio di un'indagine interna per fare luce su quanto accaduto;

   serve un'attenzione sempre vigile per impedire abusi e giustificazioni degli stessi e per evitare che episodi simili possano macchiare il buon nome delle istituzioni e, in particolare, di quelle per le quali la reputazione e la credibilità rappresentano un valore organizzativo e funzionale ai compiti di salvaguardia e tutela della sicurezza dei cittadini;

   oltre ai cittadini, le ulteriori persone offese da quanto accaduto sono infatti i circa 110 mila donne e uomini dell'Arma dei carabinieri cui va la profonda vicinanza, fiducia e riconoscenza degli interroganti per il lavoro che svolgono quotidianamente;

   l'Arma rappresenta un fermo e prezioso riferimento dello Stato per tutti gli italiani e offre quotidianamente un contributo straordinario al Paese e alla comunità internazionale nella tutela dell'ordine e della legalità e nei delicati compiti di pacificazione e stabilizzazione affidati nell'ambito delle missioni internazionali –:

   quali elementi di conoscenza abbia a disposizione e quali iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, per fare chiarezza sulla catena di comando e quali iniziative intenda porre in essere al fine di tutelare il prestigio e il lavoro dell'Arma dei carabinieri, impedendo che episodi simili possano ripetersi in futuro.
(3-01702)

(28 luglio 2020)

   GALIZIA, BERTI, BRUNO, GIORDANO, GRILLO, IANARO, PALMISANO, PAPIRO, PENNA, SCERRA, SPADONI, VIGNAROLI e LEDA VOLPI. – Al Ministro per gli affari europei. – Per sapere – premesso che:

   l'intesa raggiunta nell'ambito del Consiglio europeo conclusosi il 21 luglio 2020 ha dato avvio, grazie all'approvazione di un poderoso piano europeo di ripresa incentrato su uno sforzo economico senza precedenti, ad una nuova stagione europea ispirata ai principi della resilienza, della coesione, dell'inclusione e di una maggiore solidarietà;

   l'accordo concluso dai leader degli Stati membri pone, infatti, al centro del piano di ripresa e rilancio il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e il nuovo strumento dell'Unione europea «Next generation EU», che raccoglierà fondi sui mercati e li canalizzerà verso programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale a favore delle regioni e dei settori maggiormente colpiti dalle crisi;

   in particolare, il bilancio rafforzato, orientato alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile, ha l'obiettivo di alimentare un'equa ripresa socioeconomica, «riparare» e rivitalizzare il mercato unico, garantire condizioni di parità e sostenere gli investimenti urgenti, in particolare nelle transizioni verde e digitale;

   mediante un serrato percorso negoziale in cui l'Italia ha ricoperto un ruolo da protagonista, si è quindi giunti ad una decisione storica senza precedenti che vede per la prima volta l'Unione europea mettere in comune il proprio debito, attraverso l'apertura nei confronti di uno strumento di politica fiscale europea basato su un principio di intervento finanziario comune;

   la tutela del mercato unico è, altresì, al centro dell'agenda politica della Commissione europea, che di recente ha proposto un nuovo pacchetto di misure fiscali per garantire che la politica dell'Unione europea in materia di tassazione sostenga la ripresa economica e la crescita a lungo termine nel post COVID-19, con l'obiettivo di tutelare l'impianto complessivo del mercato interno e la sua capacità di reagire ad una crisi di natura simmetrica con pesanti ripercussioni su tutta la comunità europea –:

   alla luce delle conclusioni adottate nel corso dell'ultimo Consiglio europeo straordinario di luglio 2020 e del pacchetto di misure in materia di equità fiscale adottato di recente dalla Commissione europea, quali iniziative, anche in materia di concorrenza fiscale e di contrasto alle pratiche fiscali dannose all'interno dell'Unione europea, il Governo intenda sostenere nei tavoli istituzionali nazionali ed europei per proseguire nell'azione di governo volta a preservare dalle conseguenze della pandemia da COVID-19 l'integrità del mercato unico e a rilanciare l'economia, anche attraverso il sostegno alla competitività e alla capacità di innovazione delle imprese italiane.
(3-01703)

(28 luglio 2020)

   GAVA, MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MINARDO, MOLTENI, MORELLI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – premesso che:

   il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 13 novembre 2018, n. 300, definisce profili di competenza e criteri di massima per l'individuazione dei componenti della Commissione Via-Vas, specificando che i candidati devono dichiarare l'assenza di conflitti di interesse e di rapporti con soggetti giuridici destinatari di atti autorizzativi di valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e valutazione ambientale strategica nei due anni antecedenti alla nomina; l'avviso pubblico 15524AGP del 19 novembre 2018, per la nomina della Commissione Via-Vas, ribadiva la richiesta di tale dichiarazione;

   con decreto 20 agosto 2019, n. 241, il Ministro interrogato ha discrezionalmente scelto 40 soggetti ritenuti idonei, individuati tra una rosa di candidati messi a disposizione dalla commissione di selezione;

   dopo quasi un anno, con l'articolo 228, il decreto-legge «rilancio» ha provveduto a sopprimere il comitato istruttorio, per la nomina del quale non si riusciva a trovare un accordo tra amministrazioni, e a procedere all'insediamento della Commissione;

   il Fatto quotidiano del 26 maggio 2020, riportando la notizia di tale insediamento, fa esplicito riferimento a dichiarazioni mendaci rese da alcuni dei soggetti che sono stati selezionati dal Ministro interrogato;

   infatti, tra i soggetti scelti, compaiono alcuni che potrebbero presentare situazioni di potenziale conflitto di interesse. In particolare:

    a) Luigi Boeri: consulente del commissario straordinario della bonifica di Bagnoli; il «Programma risanamento ambientale e rigenerazione urbana del sin Bagnoli» è stato oggetto di valutazione ambientale strategica. Come riportato nel curriculum, Boeri ha svolto e svolge attività di predisposizione di studi di impatto ambientale;

    b) Antonio Messineo: supporto tecnico alla Regione siciliana beneficiaria di atti autorizzativi di valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e valutazione ambientale strategica, ultima la valutazione ambientale strategica sul «Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico della Sicilia» a circa un anno dalla dichiarazione di assenza di conflitto di interessi;

    c) Giorgio Galotti: consulenza per Nucleco, controllata Sogin, che si occupa della dismissione delle centrali nucleari sottoposte a valutazione di impatto ambientale;

    d) Roberto Danovaro: consulente e coordinatore scientifico di Tap, proponente del gasdotto Italia-Albania;

    e) Gabriella De Giorgi: difensore del comune di Melendugno, ha predisposto osservazioni e azioni giurisdizionali sul gasdotto Tap;

    f) Elda Turco: rappresenta in giudizio la Global petroleum, proponente di permessi di ricerca idrocarburi sottoposti a valutazione di impatto ambientale e ha messo in discussione la struttura regolamentare dei permessi, portando l'Italia davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea;

    g) Adriana Del Borghi: coordinamento tecnico-scientifico dello studio di impatto ambientale della «Gronda» di Genova, sottoposta a valutazione di impatto ambientale con verifiche di ottemperanza in corso –:

   se il Ministro interrogato abbia svolto ogni verifica di competenza in ordine ai profili evidenziati relativi a conflitti di interesse e quali eventuali ulteriori iniziative di competenza intenda assumere al riguardo.
(3-01704)

(28 luglio 2020)

   MURONI e FORNARO. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – premesso che:

   con i commi da 743 a 745 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), si sono dettate le norme in materia di interventi per la riduzione delle emissioni di gas serra finanziati con l'utilizzo delle risorse del cosiddetto Fondo Kyoto;

   nell'ambito delle misure rivolte all'efficienza energetica degli edifici scolastici e universitari pubblici, i finanziamenti a tasso agevolato concessi ai soggetti pubblici competenti per tali edifici vengono estesi anche alla realizzazione di interventi di efficientamento e risparmio idrico, oltre che all'incremento della loro efficienza energetica negli usi finali dell'energia;

   viene, inoltre, allargata la platea dei beneficiari dei finanziamenti a tasso agevolato, anche ai soggetti pubblici per l'efficientamento energetico e idrico di impianti sportivi di proprietà pubblica (non inclusi nel previsto «Piano per la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane») e per l'efficientamento energetico e idrico di edifici di proprietà pubblica adibiti a ospedali, policlinici e a servizi socio-sanitari;

   inoltre, si stabiliva che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio per il 2019 doveva essere emanato un decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con il quale venivano individuati i criteri e le modalità di concessione dei finanziamenti a tasso agevolato;

   ad oggi la mancata pubblicazione del decreto, previsto entro il 3 marzo 2019, sta non solo bloccando il meccanismo e quindi il rilascio dei finanziamenti, ma soprattutto sta mettendo in ginocchio un comparto economico importante per il nostro Paese,

   si ricorda che su questo argomento è stato accolto, il 10 dicembre 2019, l'ordine del giorno 9/02267/004 –:

   se non intenda adottare iniziative, già con riferimento al primo provvedimento utile, volte a una modifica normativa che consenta alle amministrazioni interessate, nelle more della pubblicazione del decreto di cui alle premessa, di presentare comunque le domande di finanziamento secondo il meccanismo in vigore fino al 31 dicembre 2018, in modo da permettere alle amministrazioni interessate di presentare la domanda di accesso al meccanismo di incentivazione limitatamente ad immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica e all'istruzione universitaria, nonché di edifici dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, al fine di realizzare interventi di incremento dell'efficienza energetica degli edifici scolastici, ivi inclusi gli asili nido, e universitari negli usi finali dell'energia secondo le previgenti normative.
(3-01705)

(28 luglio 2020)

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