TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 506 di Mercoledì 12 maggio 2021

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   COLLETTI, MASSIMO ENRICO BARONI, CABRAS, CORDA, FORCINITI, GIULIODORI, MANIERO, PAXIA, PAOLO NICOLÒ ROMANO, SAPIA, SPESSOTTO, TESTAMENTO, TRANO e VALLASCAS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   in questi giorni l'onorevole Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, nonché coordinatore regionale della Lega nel Lazio, è finito al centro dell'inchiesta giornalistica Follow the money realizzata da Blackstair, il team investigativo di Fanpage.it, per un video ripreso da una telecamera nascosta durante una cena con dei responsabili di alcune società di formazione, in cui l'onorevole Durigon afferma: «Quello che indaga della Guardia di Finanza... il Generale... lo abbiamo messo noi»;

   nel video in questione l'onorevole Durigon confida agli interlocutori di non preoccuparsi delle indagini della magistratura, riguardanti il «caso» della truffa da 49 milioni, che coinvolgono il suo partito, la Lega;

   nell'inchiesta di Fanpage viene anche ricostruita tutta la carriera dell'onorevole Durigon, che prima di essere eletto deputato è arrivato a ricoprire la carica di vicesegretario del sindacato Ugl;

   nella stessa inchiesta vengono gettate, a giudizio degli interroganti, altresì, ombre inquietanti su tale carriera politica, che si accompagna a intrecci sindacali e locali quanto meno dubbi e discutibili, cominciata proprio quando la Lega era in difficoltà economica per il blocco dei conti nell'ambito dell'inchiesta sui 49 milioni di euro, sostenuta in questa crisi da Durigon attraverso il suo sindacato;

   l'inchiesta di Fanpage racconta come il sindacato abbia fornito alla Lega degli uomini, nelle aree in cui il partito cercava di radicarsi politicamente, fornendo supporto durante eventi pubblici, persino la sede del team social di Salvini;

   tale inchiesta pone anche l'attenzione sui conti del sindacato di Durigon, mai resi pubblici, e della sua reale rappresentatività in termini di iscritti, caso su cui sta indagando la procura di Roma;

   le esternazioni dell'onorevole Durigon riguardo a un millantato «controllo» delle indagini e dei processi portati avanti dalla Guardia di finanza rispetto al suo partito gettano, ad avviso degli interroganti, un'ombra sull'imparzialità e sull'incorruttibilità dell'immagine di tale Corpo dello Stato;

   l'onorevole Durigon è Sottosegretario per l'economia e le finanze, cui la Guardia di finanza afferisce, danneggiando fortemente l'immagine pubblica dell'intero Ministero di riferimento;

   tale comportamento non sarebbe riconducibile ai princìpi costituzionali che riconoscono espressamente il dovere dei cittadini di adempiere le funzioni pubbliche con disciplina e onore –:

   se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda promuovere iniziative di competenza, a tutela del pubblico interesse e delle istituzioni coinvolte, con l'urgenza determinata dalla eccezionale gravità della vicenda, compreso l'invito all'onorevole Durigon a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze.
(3-02263)

(11 maggio 2021)

   OCCHIUTO, D'ATTIS, RUGGIERI, SIRACUSANO, SPENA e MARROCCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il comparto del wedding è composto da novantamila imprese e partite Iva e da un milione di lavoratori tra diretti e indiretti. Una filiera italiana composta da circa 30 figure professionali specializzate, che nel 2019 valeva oltre 15 miliardi di euro nel solo settore dei matrimoni, 33 miliardi nel comparto eventi e un indotto globale valutato in oltre 60 miliardi di euro;

   il solo destination event internazionale, eventi svolti in Italia da clienti stranieri, ha attratto in Italia 1,5 milioni di presenze nel 2019, in circa 10.000 eventi, in particolare matrimoni;

   nel 2020 si è assistito alla cancellazione di circa l'80 per cento degli eventi previsti e la perdita del fatturato si è attestata tra l'85 e il 95 per cento;

   il comparto del wedding necessita di adeguata pianificazione degli eventi. È necessario sapere entro la prima quindicina di maggio la data per le riaperture, per poter programmare il mese di giugno, cioè uno dei mesi di maggiore importanza in termini di fatturato. In assenza di certezze le prospettive per il 2021 sono estremamente negative;

   nel cosiddetto «decreto riaperture», n. 52 del 2021, non ci sono modifiche alle misure restrittive precedentemente assunte relativamente alle «feste nei luoghi al chiuso e all'aperto (...) conseguenti alle cerimonie civili e religiose»;

   un ulteriore elemento di intralcio al riavvio del comparto wedding, come peraltro del settore della ristorazione, è costituito dal «coprifuoco» alle 22. È fondamentale ripensare la misura del «coprifuoco», anche sulla base dell'avanzamento della campagna vaccinale e del tasso di occupazione delle terapie intensive, per restituire libertà ai cittadini e permettere alle attività economiche di lavorare. Peraltro la riduzione del tempo disponibile per tali attività aumenta i rischi di assembramento;

   su iniziativa delle associazioni del wedding la Conferenza delle regioni ha messo a punto un protocollo contenente le linee guida per tenere in sicurezza, sia all'aperto che al chiuso, le feste e le celebrazioni, con l'obiettivo di consentirne lo svolgimento dal 1° giugno 2021;

   diversi esponenti del Governo hanno fatto presente che la certificazione verde consente gli spostamenti a chi è vaccinato, ha fatto il tampone o è guarito dal Covid, dunque non ha senso tener chiuso il settore del wedding;

   sarebbe opportuno introdurre una detrazione d'imposta Irpef specifica per favorire l'afflusso di nuove risorse verso queste attività duramente provate dal lockdown –:

   se non ritenga opportuno, sulla base di quanto esposto in premessa adottare quanto prima le misure necessarie a consentire il riavvio del settore del wedding, per dare adeguate certezze temporali ed economiche agli operatori, valutando altresì lo spostamento alle 24 o la cancellazione del «coprifuoco» da metà maggio 2021.
(3-02264)

(11 maggio 2021)

   EPIFANI e FORNARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   si è chiusa con un bilancio di undici lavoratori morti sul posto di lavoro la settimana che ha visto tutta Italia piangere la scomparsa di Luana D'Orazio, vittima il 3 maggio 2021 di un terribile incidente in un'azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato;

   non basta più il cordoglio, è tempo di agire. È importante intervenire sulla prevenzione: attualmente esiste una carenza di controlli e di coordinamento tra i vari organismi chiamati a vigilare sul posto di lavoro, tanto da creare inefficienza, duplicazioni e assenza di dati;

   bisogna investire sulla formazione, non solo dei delegati alla sicurezza ma anche dei titolari e del management delle aziende;

   l'attuale modello assicurativo si basa su un sistema di incentivazione della prevenzione attraverso un sistema di bonus/malus per cui chi è più virtuoso paga meno contributi. Questo sistema ha portato più di qualche datore di lavoro ad omettere la denuncia di infortuni o malattie: occorre intervenire con forme di supporto a favore dell'implementazione delle buone prassi e con il trasferimento delle competenze;

   c'è un rapporto tra il numero di infortuni e di incidenti sul lavoro e l'andamento dell'economia. Nella prospettiva di una ripresa dell'attività economica dopo la crisi causata dalla pandemia da Covid-19 il tema della sicurezza sul lavoro, indipendentemente dalle tipologie contrattuali, assume particolare urgenza;

   nel Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato alla Commissione europea si fa riferimento al rafforzamento dell'Ispettorato nazionale del lavoro con nuove assunzioni, ma non basta. Serve maggiore raccordo tra l'Ispettorato e le Asl, che, attraverso il servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, operano con l'obiettivo di promuovere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenire gli infortuni e le malattie professionali. Inoltre, le risorse per l'innovazione che vengono date alle aziende, anche attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, devono essere vincolate all'adozione di misure sulla sicurezza attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate e una corretta organizzazione del lavoro;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede grandi investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture. In questo contesto è in atto nel Paese un dibattito sulla deregolamentazione: è bene evitare che la logica della semplificazione intervenga sulle condizioni del lavoro, smantellando regole e diritti. In questa fase più che mai bisogna puntare su dignità e sicurezza dei lavoratori –:

   quali iniziative, anche normative, il Governo intenda mettere in atto al fine di garantire con urgenza tutele a chi lavora e contrastare infortuni e morti sul lavoro.
(3-02265)

(11 maggio 2021)

   COLANINNO, MARCO DI MAIO, MARATTIN, FREGOLENT, UNGARO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   l'emergenza da Covid-19 rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica a livello mondiale, ma anche un grave shock per tutte le economie e per quella italiana in particolare;

   tra le misure adottate a sostegno dell'economia dell'Unione europea rientra l'adozione di norme flessibili in materia di aiuti di Stato e la sospensione del Patto di stabilità e crescita;

   con la comunicazione della Commissione «Temporary framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak – COM 2020/C 91 I/01», gli Stati membri sono stati autorizzati ad adottare misure di sostegno all'economia in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato;

   da ultimo, il 28 gennaio 2021, la Commissione europea con la C 2021/C 34/06, ha prorogato al 31 dicembre 2021 il quadro delle misure di aiuto (sia quelle in scadenza al 30 giugno 2021, sia quelle per la ricapitalizzazione la cui scadenza era fissata al 30 settembre 2021) aumentando i massimali degli aiuti di importo limitato e dei costi fissi non coperti e consentendo la conversione degli strumenti rimborsabili concessi nell'ambito del quadro in altre forme di aiuto;

   il 23 marzo 2020, il Consiglio Ecofin ha approvato la comunicazione della Commissione europea del 20 marzo 2020 sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita COM (2020) 123;

   il 3 marzo 2021 la Commissione europea ha esteso dal 2021 al 2022 la sospensione del Patto per permettere ai Paesi di contrastare gli effetti della pandemia causata dal Covid-19;

   secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea a febbraio 2021, dopo la contrazione del Prodotto interno lordo del 6,8 per cento del 2020, l'area euro dovrebbe crescere del 3,8 per cento nel 2021 e nel 2022 –:

   quali iniziative intenda adottare, anche in seno al Consiglio europeo, relativamente alle possibili ulteriori proroghe e modifiche sia del Temporary Framework che della sospensione del Patto di stabilità e crescita e se in questo quadro intenda assumere un'iniziativa propositiva in merito ad una riforma delle regole fiscali che sovraintendono al corretto funzionamento dell'Unione monetaria, in direzione di maggior semplicità, maggiore trasparenza e accountability delle stesse regole, e affinché siano in grado di conciliare la necessaria contro-ciclicità delle politiche fiscali con la sostenibilità di medio periodo delle finanze pubbliche.
(3-02266)

(11 maggio 2021)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   l'ondata degli ultimi sbarchi a Lampedusa (2.148 arrivi registrati in sole 24 ore tra domenica 9 e lunedì 10 maggio 2021) ha riacceso i fari sull'emergenza dei flussi migratori irregolari verso l'Italia;

   un'emergenza che, stando agli stessi dati pubblicati dal Ministero dell'interno sul cruscotto statistico giornaliero, in realtà si protrae ormai da tempo, con 12.894 arrivi registrati solo al 10 maggio 2021, rispetto – nello stesso periodo – ai già numerosi 4.184 del 2020 durante il Governo cosiddetto «giallorosso» ed ai soli 1.009 del 2019, durante il Governo cosiddetto «gialloverde»;

   si tratta di un segnale allarmante che attesta una situazione palesemente fuori controllo, del tutto incompatibile con un Paese ancora oggi non completamente uscito dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 e fortemente colpito da una crisi socio-economica correlata a quella pandemica;

   con l'incremento delle partenze, con l'illusione di poter facilmente raggiungere l'Europa ed eventualmente essere ricollocati in qualche Paese, sono aumentate anche le tragedie in mare: secondo l'Unhcr sarebbero almeno 500 le persone morte dall'inizio dell'anno mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo centrale, ossia più del triplo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente;

   una tragedia che continua a consumarsi e che dimostra come lo scorso «accordo di Malta» sulla redistribuzione dei migranti (rotazione volontaria dei porti di sbarco e ricollocamenti in altri Paesi secondo percentuali da definirsi a seconda del numero di arrivi) sia rimasto lettera morta, a prescindere dalla sua sospensione dopo lo scoppio della pandemia, lasciando l'Italia sola ad affrontare questa gravissima emergenza;

   secondo le notizie stampa, l'azione del Governo si orienta verso la costituzione di una cabina di regia per coinvolgere sul tema anche gli altri Ministeri competenti, Difesa, Esteri e Trasporti, e, da parte del Ministro dell'interno, per il raggiungimento di un nuovo «accordo di Malta» prima dell'estate, in considerazione del prevedibile aumento degli sbarchi nei prossimi mesi;

   durante il Governo cosiddetto «gialloverde», con la Lega alla guida del Ministero dell'interno, si è dimostrato come ridurre gli sbarchi in maniera considerevole, quasi azzerandoli, sia possibile –:

   se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda porre con priorità al centro dell'agenda di Governo la questione sbarchi e come intenda affrontarla nell'immediato, stante che il controllo delle coste è risultato inefficace, le cosiddette «navi-quarantena» rischiano di risultare insufficienti ed i tempi di un nuovo accordo in sede di Unione europea appaiono troppo lunghi.
(3-02267)

(11 maggio 2021)

   SERRACCHIANI, BERLINGHIERI, DE LUCA, MORASSUT, DE MARIA, FIANO, LORENZIN, PEZZOPANE, POLLASTRINI, PICCOLI NARDELLI, ZARDINI, BENAMATI, BONOMO, GAVINO MANCA, MANCINI, NARDI e SOVERINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il turismo è stato, e continua a essere, una delle attività più duramente colpite dalla pandemia, sia direttamente, a causa delle restrizioni, sia indirettamente, in ragione della riduzione della disponibilità di reddito generata dalla crisi economica;

   non a caso, a fronte di un crollo generalizzato del Prodotto interno lordo nell'Euroarea, i più colpiti sono proprio i Paesi a più spiccata vocazione turistica, perché a risentire maggiormente del deterioramento delle condizioni economiche sono stati soprattutto i servizi, specie quelli più a contatto con la clientela;

   tali andamenti sono evidenti anche all'interno delle statistiche del settore estero, in cui il crollo delle presenze di turisti stranieri in Italia è stato solo parzialmente compensato dalla minore spesa all'estero degli italiani;

   ma anche il turismo interno nel 2020 ha toccato il minimo storico: i viaggi dei residenti sono stati circa 37,5 milioni, con una drastica flessione rispetto al 2019 che riguarda le vacanze (-44,8 per cento) e ancora di più i viaggi di lavoro (-67,9 per cento);

   calcolare la perdita del settore è difficile, perché il prodotto turistico è eterogeneo, composito e non compare esplicitamente nella contabilità nazionale, ma alcuni studi si spingono a stimare una perdita nel 2020 compresa tra 40 e 50 miliardi di euro, che spiega circa un terzo della diminuzione totale del Pil rispetto all'anno precedente;

   i primi mesi del 2021 hanno mostrato andamenti analoghi, ma il miglioramento della copertura vaccinale consentirà al comparto di godere di una ripresa spontanea dei flussi, seppure diversificata tra i diversi ambiti, tra i quali quello culturale, balneare, termale, montano, congressuale, fieristico, e altro;

   se va accolto con favore il pass verde nazionale, nell'attesa del green pass europeo, e sottolineata l'importanza degli interventi realizzati dagli inizi della pandemia per sostenere gli operatori, è evidente, tuttavia, la necessità di interventi incisivi per sostenere il comparto nell'immediato, anche mediante misure di abbattimento dei costi fissi e di proroga dei rientri dalle esposizioni bancarie, e al contempo avviarlo su un sentiero di crescita stabile fondata sull'innovazione e sulla sostenibilità –:

   quali iniziative immediate e di medio-lungo periodo intenda assumere per il sostegno e il rilancio del turismo, anche con riferimento ai diversi settori citati in premessa.
(3-02268)

(11 maggio 2021)

   SPORTIELLO, GALIZIA, IANARO, GRILLO, BERTI, BRUNO, BUSINAROLO, PAPIRO, RICCIARDI, SCERRA, BATTELLI, VIGNAROLI, D'ARRANDO, FEDERICO, LOREFICE, MAMMÌ, MISITI, NAPPI, PENNA, PROVENZA, RUGGIERO e VILLANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   per accelerare la produzione e la distribuzione delle dosi di vaccino nel mondo, gli Usa hanno annunciato, pochi giorni fa, di essere a favore della revoca delle protezioni della proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid e di partecipare attivamente ai negoziati in corso all'Organizzazione mondiale del commercio;

   la deroga sui brevetti dei vaccini è stata altresì oggetto di discussione al summit dei leader dell'Unione europea di Oporto, dove la Presidente della Commissione europea Von der Leyen ha dimostrato una cauta apertura alla proposta, evidenziando altresì la necessità della rimozione del blocco delle esportazioni da parte degli Usa e del Regno Unito per risolvere l'urgente problema della carenza di vaccini;

   in particolare, al termine del vertice europeo, il Premier Draghi avrebbe sottolineato l'importante valenza simbolica della liberalizzazione dei brevetti ed avrebbe altresì evidenziato come tale misura temporanea rappresenti, a fronte delle imponenti sovvenzioni governative ricevute dalle grandi case farmaceutiche, una precondizione necessaria per sviluppare una rete globale di siti «presidio», in grado di produrre vaccini che utilizzino tecnologie innovative, senza però costituire un disincentivo per l'industria farmaceutica;

   il Parlamento italiano ha d'altra parte esaminato numerosi atti finalizzati alla sospensione temporanea dei brevetti e della proprietà intellettuale, oltreché all'introduzione della licenza obbligatoria per farmaci e dispositivi medici in caso di crisi sanitarie internazionali, approvando, da ultimo, la mozione n. 1-00423 a prima firma della deputata Ianaro;

   appare auspicabile, dunque, che anche in ambito europeo e sovranazionale – con particolare riferimento al G7 e al G20 – sotto la presidenza italiana – e in vista del prossimo vertice mondiale sulla salute previsto a Roma il 21 maggio 2021, il Governo italiano si faccia promotore di un'accessibilità universale e globale dei vaccini e di ogni trattamento contro il Covid-19, come peraltro indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità –:

   se il Presidente del Consiglio intenda farsi parte attiva nel promuovere, anche nella sua veste di Presidente di turno del G20, in maniera compiuta e nelle opportune sedi istituzionali, la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini contro il Covid-19 e il ricorso al regime delle licenze obbligatorie disciplinate dall'Organizzazione mondiale del commercio, per un equo e globale accesso a tali vaccini in caso di eventuali emergenze di sanità pubblica, in un'ottica di rafforzata cooperazione e nel rispetto del valore costituzionale della tutela della salute, come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.
(3-02269)

(11 maggio 2021)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DE TOMA, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   dal 1° gennaio 2021 sono in vigore le nuove regole in base alle quali le banche classificano in stato di default prudenziale i debitori, previste dal regolamento delegato (UE) n. 171/2018 della Commissione europea del 19 ottobre 2017, che individua la soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato, riducendo – dal 5 all'1 per cento – la cosiddetta soglia relativa;

   il suddetto regolamento stabilisce che un'esposizione creditizia scaduta va considerata rilevante quando l'ammontare dell'arretrato supera entrambe le seguenti soglie: la cosiddetta soglia assoluta, fissata in 100 euro per le esposizioni al dettaglio e 500 euro per le esposizioni diverse da quelle al dettaglio, e la cosiddetta soglia relativa, fissata all'1 per cento dell'esposizione complessiva verso una controparte; superate entrambe le soglie, prende avvio il conteggio dei novanta giorni consecutivi di scaduto oltre i quali il debitore è classificato in stato di default;

   l'Associazione bancaria italiana, Unimpresa e altre associazioni di imprese e consumatori hanno espresso la propria preoccupazione sull'eccessiva rigidità delle soglie indicate e le potenziali ricadute negative sia per le famiglie che per le piccole e medie imprese; secondo una stima di Confesercenti effettuata rispetto ai dati dell'ultimo trimestre del 2020, le piccole e medie imprese a rischio di default a causa delle nuove regole ammonterebbero a quarantaduemila, con conseguenze drammatiche anche in termini occupazionali;

   le nuove regole dell'EBA causeranno un aumento dei crediti deteriorati, dopo anni in cui, invece, il rapporto tra nuovi non performing loans (npl) e totale dei prestiti era rimasto su valori molto bassi, al quale le banche risponderanno molto probabilmente con una stretta creditizia a danno di lavoratori e aziende che già versano in uno stato di sofferenza;

   l'entrata in vigore delle nuove regole in un momento di profonda crisi economica quale è quello attuale, in cui a causa della perdurante emergenza pandemica migliaia di cittadini hanno perso il lavoro e migliaia di imprese hanno registrato consistenti cali di fatturato e sono a rischio chiusura rischia di infliggere un ulteriore pericoloso colpo alle possibilità di ripresa economica e produttiva della nostra Nazione –:

   quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda assumere, nelle opportune sedi dell'Unione europea, affinché siano ampliati i parametri stabiliti dall'Autorità bancaria europea, per prevedere piani di ammortamento finanziari più ampi riferiti alle esposizioni e scongiurare l'accumulazione di crediti deteriorati, tutelando cittadini e imprese in questa difficilissima fase economica.
(3-02270)

(11 maggio 2021)

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