TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 555 di Giovedì 5 agosto 2021

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   MARCO DI MAIO, NOJA, PAITA, TOCCAFONDI, NOBILI, FREGOLENT, UNGARO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio dei ministri del 22 luglio 2021 ha deliberato la proroga dello stato di emergenza dal 31 luglio al 31 dicembre 2021. Contemporaneamente sono state stabilite le modalità di attuazione del green pass secondo le quali, dal 6 agosto 2021, sarà possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di certificazioni verdi COVID-19 (green pass), comprovanti l'inoculamento almeno della prima dose vaccinale SARS-CoV-2 (validità 9 mesi) o la guarigione dall'infezione da SARS-CoV-2 (validità 6 mesi) o l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS-CoV-2 (con validità 48 ore);

   tale documentazione sarà richiesta per poter svolgere o accedere a diverse attività o ambiti, tra i quali: servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, competizioni ed eventi sportivi, musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre, piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all'interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi ed altro;

   in questi giorni, inoltre, l'Esecutivo si appresta a varare un nuovo decreto-legge che dovrà essere approvato in settimana per estendere il green pass ai trasporti e affrontare il nodo scuola. La linea sembra essere quella di adottare il green pass solo per navi, aerei e treni a lunga percorrenza, anche se rimane da decidere la data di entrata in vigore del suddetto l'obbligo;

   il problema principale è sicuramente da riferirsi al coordinamento con le regioni, che dovranno essere chiamate a condividere le scelte del Governo –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare, congiuntamente alle regioni, al fine di garantire la tutela della salute dei cittadini nell'utilizzo dei mezzi di trasporto e nell'esercizio del diritto allo studio tramite la didattica in presenza in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
(3-02447)

(4 agosto 2021)

   LOSS, BUBISUTTI, VIVIANI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MOLINARI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   l'Ips typographus, è un coleottero scolitide corticicolo dell'abete rosso classificato tra le dieci specie di insetti responsabili dei maggiori danni alle foreste europee; è individuato dai regolamenti europei come organismo nocivo da quarantena rilevante;

   gli attacchi di questo insetto alle foreste di conifere colpite da vento sono noti, tanto da causare massicce perdite oltre la massa già abbattuta; soprassuoli danneggiati dal vento favoriscono lo sviluppo del bostrico e possono originare pullulazioni a partire dagli alberi schiantati, per poi spostarsi sulle piante sane vicine;

   con la tempesta Vaia si sono avuti aumenti delle popolazioni di bostrico in molte aree del Triveneto, tenuto conto anche dell'elevato numero di alberi abbattuti, un ottimo ambiente di riproduzione per questo insetto;

   le infestazioni di bostrico sono legate a situazioni climaticamente sfavorevoli all'abete rosso e i fenomeni climatici legati al cambiamento climatico e al riscaldamento globale, registrato sia a livello alpino che europeo, stanno generando un progressivo aumento dell'intensità delle infestazioni, oggi aggravate dalla situazione generata da Vaia;

   il monitoraggio del bostrico nel 2019 e 2020 ha rilevato come le popolazioni dell'insetto si siano già sviluppate nella gran massa di alberi caduti e sono in grado di avviare una crescita demografica esponenziale che può mettere in crisi la sopravvivenza anche degli abeti rossi non colpiti dalla tempesta, minacciando le foreste alpine delle Dolomiti, con pesantissime ripercussioni ambientali, economiche e paesaggistiche;

   gli interroganti avevano già fatto presente questa problematica situazione chiedendo specifiche iniziative per la lotta ed il contrasto al bostrico; fu risposto che, per la definizione delle più opportune strategie integrate di intervento e prevenzione da attuare sul territorio nazionale, la questione sarebbe stata discussa in sede di Comitato fitosanitario nazionale;

   in questo ultimo periodo la situazione si sta aggravando ulteriormente in quanto gli andamenti climatici discontinui e le ultime ondate di caldo sottopongono a «stress» le popolazioni di abete rosso, con la crescita della mortalità degli alberi in piedi per il diffondersi del bostrico, con il grave rischio di arrivare ad un'assenza quasi totale dello stesso nelle foreste alpine italiane –:

   se e quando siano state dibattute nel Comitato fitosanitario nazionale le questioni inerenti alle strategie integrate di intervento e prevenzione al bostrico e quali siano state le conclusioni alle quali si è arrivati per impedire che nel breve termine le foreste italiane, in particolare del Triveneto, si spoglino dell'abete rosso a causa degli attacchi di bostrico.
(3-02448)

(4 agosto 2021)

   INCERTI, AVOSSA, CAPPELLANI, CENNI, CRITELLI, FRAILIS, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la prospettiva per la nuova agricoltura è legata indissolubilmente allo sviluppo di pratiche agricole sostenibili e al sostegno degli agricoltori impegnati ogni giorno a tutelare la biodiversità e a salvaguardare il paesaggio;

   l'accesso al cibo sano e la sicurezza alimentare sono al centro del dibattito internazionale. Gli agricoltori assumono un ruolo fondamentale nella produzione di prodotti alimentari salutari e rispettosi dell'ambiente;

   gli imprenditori e gli operatori delle filiere vanno sostenuti nel percorso di innovazione dei processi di produzione, al fine di poter utilizzare al meglio nuovi strumenti tecnologici e digitali;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenterà un'occasione fondamentale se si sarà in grado di sostenere e rafforzare la competitività del nostro sistema agroalimentare italiano, migliorando nel contempo la sostenibilità dei processi produttivi agricoli;

   con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, secondo quanto annunciato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, prende avvio il cambio di paradigma dell'intero settore agroalimentare nazionale. Gli stanziamenti principali diretti per il settore agricolo, a cui si affiancano altri progetti condivisi con altri Ministeri, sono infatti i seguenti:

    a) 800 milioni di euro per la logistica;

    b) 1,5 miliardi di euro per il cosiddetto agrisolare;

    c) 500 milioni di euro per l'ammodernamento delle macchine agricole;

    d) 1,2 miliardi di euro, nel fondo complementare, per i contratti di filiera;

    e) 2 miliardi di euro per lo sviluppo delle produzioni e delle tecnologie inerenti il biogas e il biometano;

    f) 880 milioni di euro per gli invasi e il sistema irriguo –:

   quali orientamenti il Ministro interrogato stia assumendo rispetto alle linee strategiche di utilizzo delle risorse indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per rafforzare la competitività e la sostenibilità del comparto agroalimentare italiano.
(3-02449)

(4 agosto 2021)

   LAPIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018), definisce la figura del caregiver familiare come «la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto (...) di un familiare o di un affine (...) che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé»;

   i suoi compiti sono quelli di assistere l'infermo, accompagnarlo nei luoghi di cura, prestargli assistenza durante eventuali ricoveri ospedalieri, tenere i rapporti con i medici facilitando la comunicazione tra loro ed il paziente, svolgere atti di natura burocratica ed amministrativa che il malato non può più compiere in maniera autonoma. Si tratta di un vero e proprio lavoro che porta il caregiver a sottrarre tempo ai propri interessi e sovente a non poter esercitare un proprio impiego che, rispetto al primo, risulti retribuito e dotato di tutte le garanzie e tutele previste dall'ordinamento. Ciò non permette al soggetto una piena autonomia, con ricadute sia a livello fisico che psicologico;

   il caregiver familiare costituisce, inoltre, un importante elemento di sostenibilità economica per il welfare del nostro Paese, per quel che riguarda la gestione della cronicità e della disabilità, sottraendo di fatto al sistema sanitario nazionale la gestione di quei pazienti che possono essere assistiti in assenza di professionalità mediche;

   un'indagine dell'Istat nel 2018 ha rilevato l'esistenza complessiva di 12 milioni 746 mila persone tra i 18 e i 64 anni (34,6 per cento della popolazione) che si prendevano cura dei figli minori di 15 anni o di parenti malati, disabili o anziani. Tra gli occupati, quasi il 40 per cento dei 18-64enni svolgeva attività di cura;

   nonostante l'importanza di tale figura, che denota un valore sociale ed economico non indifferente, l'Italia ad oggi risulta essere uno dei pochi Paesi in Europa a non aver riconosciuto diritti specifici e tutele per il caregiver familiare, sebbene i diversi tentativi del legislatore nazionale degli ultimi anni –:

   quali iniziative intenda adottare per riconoscere l'attività del caregiver familiare garantendo al medesimo la tutela giuridica ed economica spettante a tutti gli altri lavoratori.
(3-02450)

(4 agosto 2021)

   BALDINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge n. 105 del 2021, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche, prevede dal 6 agosto 2021 la possibilità di accedere ad una serie di servizi, in zona bianca, soltanto ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19: per accedere a bar e ristoranti, se si consuma al chiuso, per palestre, cinema, teatri, musei, eventi sportivi o concerti, piscine, centri termali e fiere e quant'altro; la disposizione si applica anche nelle zone gialla, arancione e rossa, qualora queste attività siano state autorizzate;

   per tutelare la salute collettiva e quella dei lavoratori le associazioni imprenditoriali si sono dichiarate disponibili ad introdurre l'obbligo del green pass anche nei luoghi di lavoro e sono impegnate ad aggiornare il protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nella convinzione che «l'esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro»;

   l'imprenditore è inoltre, a norma dell'articolo 2087 del codice civile, obbligato ad adottare le misure necessarie ad assicurare l'integrità fisica dei dipendenti;

   i sindacati, contrari a forzature e a violazioni della privacy, ribadiscono che la scelta di introdurre il green pass nei luoghi di lavoro può essere compiuta solo dal Governo; per questo chiedono al Governo e al Parlamento regole chiare e di agevole applicazione –:

   se non ritenga di adottare le iniziative necessarie per introdurre l'obbligo delle certificazioni verdi COVID-19 anche nei luoghi di lavoro.
(3-02451)

(4 agosto 2021)

   DORI, FORNARO e DE LORENZO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da organi di stampa si apprende che Logista, la multinazionale monopolista nella distribuzione del tabacco, ha deciso di chiudere il sito di Bologna e ha avvisato tutti i lavoratori con un messaggio via WhatsApp inviato sabato 31 luglio 2021 verso le ore 22;

   la comunicazione è arrivata senza alcun preavviso e senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, lanciando nell'angoscia circa 90 lavoratori e le loro famiglie;

   nelle settimane scorse già Giannetti ruote a Ceriano Laghetto (Monza) e la Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) avevano comunicato per email i licenziamenti ai dipendenti;

   nel sito di Villa Carcina, in provincia di Brescia, aperto nel 1978 e acquisito da Timken nel 1996, la multinazionale ha annunciato la volontà di chiudere lo stabilimento e il conseguente licenziamento dei 106 lavoratori, senza nessun preavviso e senza che fosse stato percepito nessun segnale di crisi;

   a parere degli interroganti questa modalità e il susseguirsi di licenziamenti non è accettabile anche con riferimento al metodo di comunicazione, che purtroppo si sta ripetendo e che calpesta i diritti e la dignità dei lavoratori che resteranno senza occupazione;

   non si tratta solo delle modalità di comunicazione, ma una questione che attiene al lavoro, ai diritti, alla civiltà. Un Paese in cui vieni licenziato dall'oggi al domani via chat non può dirsi civile –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato per garantire la salvaguardia occupazionale dei lavoratori e se non voglia promuovere, d'intesa con le organizzazioni sindacali e le parti datoriali, misure che contemplino, sempre e comunque, il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per evitare che episodi di questa gravità possano ripetersi e che alla fine a pagare il costo delle crisi siano sempre i soggetti più deboli, trattati alla stregua di merce.
(3-02452)

(4 agosto 2021)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, RIZZETTO, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il 3 agosto 2021 la multinazionale Logistic time srl ha licenziato novanta dipendenti con un messaggio WhatsApp: «A seguito della riduzione delle attività, nella data di lunedì 2 agosto 2021 lei sarà dispensato dalla sua attività lavorativa. Il trattamento economico verrà garantito con gli strumenti previsti di legge. Cordiali saluti Logistic time srl»;

   il clamoroso caso segue quello di altre due aziende, la Gianetti ruote di proprietà di un fondo americano, e la Gkn, multinazionale sotto il controllo di un fondo britannico che produce componenti per il settore automobilistico e aerospaziale attiva in oltre trenta Stati, che hanno licenziato complessivamente 574 dipendenti con una mail, a causa della chiusura dei siti produttivi, rispettivamente, di Ceriano Laghetto in Brianza e di Campi Bisenzio in Toscana;

   tali licenziamenti, effettuati con modalità inaccettabili e lesive esse stesse della dignità dei lavoratori, si vanno ad aggiungere a quelli che nei mesi appena trascorsi hanno interessato 369 dipendenti della Whirlpool e 410 di Embraco, e riverseranno le proprie gravissime conseguenze anche sui rispettivi indotti, arrivando a colpire migliaia di lavoratori;

   tutte queste aziende hanno percepito nel corso degli anni contributi pubblici dallo Stato italiano;

   il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, cosiddetto decreto dignità, ha previsto misure per sanzionare la condotta di imprese «italiane ed estere, operanti nel territorio nazionale, che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l'effettuazione di investimenti produttivi ai fini dell'attribuzione del beneficio», prevedendo la decadenza dal beneficio e la possibilità per l'amministrazione titolare della misura di aiuto di irrogare una sanzione amministrativa pecuniaria pari a una somma compresa tra il doppio e il quadruplo dell'importo dell'aiuto fruito;

   tali misure, tuttavia, fuori dei casi in cui gli aiuti siano destinati a specifici siti produttivi, agisce solo nel caso in cui la delocalizzazione avvenga in Stati al di fuori dell'Unione europea;

   tutti i tavoli negoziali convocati sinora dal Governo con riferimento a queste crisi aziendali non sono riusciti a fornire delle soluzioni adeguate e si sono, quindi, mostrati del tutto insufficienti a impedire alle aziende a procedere ai licenziamenti –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere con riferimento alle problematiche esposte in premessa, per tutelare i lavoratori e il tessuto produttivo nazionale.
(3-02453)

(4 agosto 2021)

   INVIDIA, DAVIDE AIELLO, AMITRANO, BARZOTTI, CIPRINI, COMINARDI, CUBEDDU, PALLINI, SEGNERI, TRIPIEDI e TUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo dati Inail, pubblicati in data 30 luglio 2021, il bilancio provvisorio (primo semestre dell'anno) dei casi mortali denunciati per infortuni sul lavoro e avvenuti nel 2021 è pari a 538;

   recentemente si è verificato l'ennesimo incidente mortale sul lavoro, nel quale è rimasta vittima a Camposanto, in provincia di Modena, una lavoratrice di 40 anni che svolgeva la prestazione lavorativa presso un'azienda che produce cartoni per alimenti;

   al di là dell'accertamento delle cause dell'accaduto da parte della magistratura, il problema delle morti bianche rappresenta un'emergenza che deve essere affrontata immediatamente da tutti gli attori istituzionali;

   in base al quarto rapporto di Inail, Istat, Inps e Anpal sul mercato del lavoro al tempo del COVID-19, pubblicato a febbraio 2021, le denunce di infortuni sul lavoro pervenute all'Istituto sono state 554.340, delle quali 1.270 con esito mortale, oltre a 13 incidenti plurimi per un totale di 27 decessi;

   nel 2021 le denunce di infortuni pervenute all'Inail, tra gennaio e giugno, sono state 266.804 (+8,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale (-5,6 per cento);

   nell'ordinamento la responsabilità del datore di lavoro per la tutela contro gli infortuni sul lavoro trova fondamento negli articoli costituzionali 32, 35, 38 e 41;

   al fine di prevenire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle cosiddette morti bianche, appare fondamentale introdurre modifiche al decreto legislativo n. 81 del 2008, volte a potenziare i sistemi di controllo, nonché a istituire meccanismi premiali per le aziende che rinnovano i propri macchinari e incentivano la formazione sui luoghi di lavoro;

   va considerata l'approvazione, nel maggio 2021, da parte della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati di una risoluzione per l'adozione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro –:

   se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di prevenire e contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico-politico, per le finalità di cui in premessa.
(3-02454)

(4 agosto 2021)

   MAZZETTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   come riportato con grande evidenza dal quotidiano Il Sole 24 ore, l'Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha denunciato la grave difficoltà nel reperire manodopera nel settore edile;

   grazie alla ripresa economica che si sta registrando, in particolare nel settore edilizio, Ance ha stimato che nel 2022 si verificherà un fabbisogno occupazionale di 265 mila posti di lavoro. A fronte di queste stime si registra la carenza a reperire manodopera che, per tutto il settore edilizio, si attesta in media al 31 per cento del totale, arrivando al 52,3 per cento per gli addetti specializzati nelle rifiniture e al 60 per cento per gli operai specializzati nelle costruzioni;

   le criticità maggiori individuate nel reperire il personale necessario consistono, da un lato, nell'assenza di manodopera con adeguata formazione e, dall'altro, nella difficoltà a riportare in cantiere personale già formato uscito dal settore durante il periodo del lockdown, difficoltà che in molti casi è collegata alla percezione del reddito di cittadinanza;

   tale carenza, oltre mettere a rischio la ripresa di un settore fondamentale per l'economia italiana, rischia di produrre ripercussioni anche sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza –:

   quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, per quanto di competenza, al fine di agevolare la formazione e le assunzioni di manodopera da impiegare nel settore edile e se preveda l'adozione di iniziative correttive di quegli aspetti del reddito di cittadinanza che, come nel settore dell'edilizia, possono svolgere un'azione di freno al reperimento di personale da parte delle imprese.
(3-02455)

(4 agosto 2021)

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