TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 630 di Mercoledì 19 gennaio 2022

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SCOMA, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge n. 152 del 2021 ha introdotto una serie di misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di turismo, quali contributi e credito d'imposta destinati alle imprese turistiche, l'istituzione di una «sezione speciale turismo» per la concessione di garanzie alle imprese del settore turistico e ai giovani fino a 35 di età che intendono avviare un'attività nel settore turistico, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica;

   l'articolo 3 ha disciplinato la concessione di contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025, in combinazione con i finanziamenti agevolati con durata fino a quindici anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di trentasei mesi, nei limiti delle risorse disponibili, a valere sulla quota delle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca di cui all'articolo 1, comma 354, della legge n. 311 del 2004;

   l'articolo 4 riconosce alle agenzie di viaggi e ai tour operator con codice Ateco 79.1, 79.11, 79.12 un contributo sotto forma di credito d'imposta, nella misura del 50 per cento dei costi sostenuti fino al 31 dicembre 2024, per investimenti e attività di sviluppo digitale;

   l'articolo 8, comma 6, ha istituito, nell'ambito del «Fondo ripresa resilienza Italia», una sezione denominata «Fondo per il turismo sostenibile» con dotazione di 500 milioni di euro per l'attuazione della linea progettuale «Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico» (Fondo dei fondi della Banca europea per gli investimenti), con riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica per quanto attiene alle linee progettuali riferite al settore turistico;

   il decreto-legge n. 152 del 2021 attribuisce al Ministero del turismo il compito di emanare la disciplina necessaria all'attuazione di queste misure;

   occorre che tale disciplina sia adottata nel rispetto della tempistica prevista dalla norma, sia per ottemperare alle indicazioni provenienti dall'Unione europea in materia di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia per offrire al settore turistico le risorse necessarie per fronteggiare le criticità riconducibili alla situazione emergenziale e per consentire allo stesso di rendersi parte attiva del conseguimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza –:

   quali iniziative il Ministro interrogato abbia adottato per l'attuazione delle predette misure relative alla realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di turismo.
(3-02720)

(18 gennaio 2022)

   RIZZONE. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   contestualmente al decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri sulla proroga dello stato di emergenza, il 14 dicembre 2021 il Ministro della salute ha emanato un'ordinanza che ha imposto restrizioni ai viaggi, anche per i passeggeri in arrivo dall'Unione europea; l'ordinanza prevede che anche i turisti europei devono presentare un tampone molecolare negativo effettuato entro le 48 ore o antigenico rapido entro le 24 ore, insieme a green pass da vaccinazione o guarigione e passenger locator form; chi non ha un green pass valido da vaccinazione o guarigione, oltre al tampone, ha l'obbligo di sottoporsi ad isolamento fiduciario di 5 giorni; sono state inoltre prorogate le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei; le misure restrittive sono giustificate dall'elevata capacità di contagio della variante omicron, nettamente superiore alle precedenti, molto diffusa in Paesi dai quali provengono intensi flussi turistici;

   da notare che il regolamento introdotto dalla Commissione europea sul green pass prevede che i cittadini europei siano autorizzati a viaggiare in tutta l'Unione senza restrizioni nel caso in cui siano vaccinati, oppure siano in possesso di un risultato negativo a un tampone o di un certificato che ne attesti l'avvenuta guarigione da COVID, fermo restando il diritto dei singoli Stati di introdurre requisiti aggiuntivi al green pass;

   le restrizioni in vigore sono un duro colpo al settore del turismo, in particolare perché intervenute pochi giorni prima delle festività e dopo un prolungato periodo di crisi: per effetto della pandemia da COVID-19, il settore del turismo, dopo anni di crescita costante, ha più che dimezzato il volume di attività; secondo i dati Istat nel 2020 si è registrato un netto calo dei flussi turistici rispetto al 2019, con punte del 74,6 per cento, in particolare per i turisti stranieri; nel 2021 c'è stata una ripresa del settore ma con dati ben distanti rispetto a quelli registrati nel 2019 –:

   considerata la rilevanza del turismo sulla ricchezza del Paese – secondo i dati Istat, il calo dell'attività turistica ha inciso per oltre il 25 per cento sulla perdita complessiva di valore aggiunto registrata in Italia nel 2020 – e la crisi profonda di tutto il settore, in particolare del comparto alberghiero, quali urgenti iniziative intenda assumere di sostegno a tutta la filiera turistica, in particolare per garantire continuità alle imprese che cercano di fronteggiare la crisi, mantenendo gli occupati.
(3-02721)

(18 gennaio 2022)

   MORETTO, D'ALESSANDRO, FREGOLENT, UNGARO, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il rafforzamento delle misure di contrasto alla diffusione del COVID si sta riflettendo su attività turistiche, imprese recettive e indotto: per gli alberghi italiani il 2021 si chiude con un passivo peggiore del 2020. Secondo l'Osservatorio Confindustria alberghi il tasso di occupazione camere ha fatto registrare il –48,6 per cento, con punte nelle città d'arte, che toccano –58 per cento a Roma e –56,1 per cento a Firenze e con Venezia e Napoli rispettivamente –57 per cento e –43 per cento. Sul fronte dei ricavi la perdita media è arrivata al –55 per cento, con le città d'arte che si attestano al –65 per cento;

   il timore dei contagi, nonché la diffusa applicazione della quarantena precauzionale, incidono profondamente sul settore turismo e sul tessuto socio-produttivo collegato: gli arrivi internazionali si sono fermati nel 2021 a 36 milioni, contro gli oltre 60 milioni del 2019, con una perdita di circa 25 miliardi di euro di spese turistiche;

   il «caro energia» poi, pesando sulle famiglie, limita i flussi del turismo nazionale, che, in assenza di quello straniero, può rappresentare l'unica fonte di reddito per le imprese turistico-ricettive italiane;

   con il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, sono stati riconosciuti, in favore del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale, un credito d'imposta e un contributo a fondo perduto a fronte di spese sostenute per interventi in materia edilizia e per la digitalizzazione;

   tali risorse rappresentano senz'altro un primo passo verso un sostegno utile e strumentale, ma appaiono necessarie ancora molte e altre risorse, evitando che l'accesso ai benefìci sia limitato da criteri cronologici della richiesta;

   il difficile momento produce grave pregiudizio anche al settore ludico, dei teatri, delle sale da ballo, degli eventi, del turismo e delle strutture ricettive e si riversa pesantemente sui livelli occupazionali di tali settori;

   le preoccupazioni dei lavoratori sono aggravate dalla mancata proroga della cassa integrazione COVID, anche a fronte del forte rischio di non rientrare negli aumenti di ore previsti dagli strumenti ordinari contenuti nella riforma degli ammortizzatori sociali della legge di bilancio per il 2022;

   il sostegno al settore turistico-ricettivo deve passare attraverso una serie di investimenti, che sono in gran parte previsti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, prevedendo anche ristori e ammortizzatori sociali capaci di garantire, nell'immediato, la sopravvivenza delle aziende e il mantenimento dei livelli occupazionali –:

   se non ritenga di dover adottare iniziative di competenza volte a introdurre con urgenza nuovi periodi di cassa integrazione COVID e nuove forme di ristoro diretto, dedicati espressamente ai comparti maggiormente colpiti e danneggiati dal perdurare della diffusione pandemica e dai considerevoli aumenti delle bollette energetiche, con specifico riferimento al comparto del turismo.
(3-02722)

(18 gennaio 2022)

   SQUERI e D'ATTIS. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il prezzo del gas è quintuplicato in tre mesi e decuplicato in dodici, trainando il prezzo dell'elettricità. Con questi aumenti esponenziali della materia prima nell'ultimo anno, le società di vendita che acquistano all'ingrosso hanno serie difficoltà con gli affidamenti, altrettanto decuplicatisi. Diciannove fornitori italiani di energia sono già andati in default, coinvolgendo oltre 300.000 utenze;

   l'inasprimento della quantità di garanzie richieste dagli operatori istituzionali (Terna, Snam e Gestore dei mercati energetici) – che crescono assieme ai prezzi, nel caso del Gestore dei mercati energetici addirittura su base quotidiana e con temporaneo trattenimento della precedente garanzia – si somma alle difficoltà crescenti di rispetto delle tempistiche di pagamento da parte dei consumatori finali (non solo domestici, ma anche piccole e medie imprese e industriali);

   sono crescenti le difficoltà per i venditori nel rispettare le tempistiche di pagamento «a monte» verso Terna, Snam, i distributori e il Gestore dei mercati energetici;

   il reperimento di linee di credito/garanzia sul mercato diventa sempre più difficoltoso per gli operatori che non possono far fronte da soli alle esigenze di cassa e a quelle fideiussorie senza un sostegno delle banche, le quali, a loro volta, necessitano di garanzie ulteriori rispetto a quelle che i fornitori possono di fatto offrire;

   in un contesto estremamente fragile, nel quale non possono più trovare spazio ulteriori appesantimenti della finanza per le imprese e nel quale occorre scongiurare il ricorso alla salvaguardia e ai conseguenti aumenti per i clienti finali, appare necessario introdurre misure urgenti per contenere la crisi in atto;

   sarebbe auspicabile – al superamento di determinate soglie di prezzo dell'energia elettrica o del gas identificate da Arera – l'intervento di Sace come garante per gli istituti bancari (con riferimento a quelli con rating investment grade) in modo che questi ultimi possano aprire le linee di credito necessarie agli operatori per approvvigionarsi e fornire i propri clienti;

   sarebbe inoltre auspicabile la soppressione della franchigia del 3 per cento, oltre la quale l'Arera attiva, a favore degli esercenti la vendita, il meccanismo di anticipazione degli importi rateizzati ai clienti finali aventi diritto, previsto dal comma 510 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2022 –:

   quali siano gli intendimenti del Governo in merito a quanto esposto in premessa, con particolare riguardo alla possibilità di introdurre le due suddette misure al fine di tutelare le imprese sane e i clienti finali e non vanificare oltre dieci anni di sforzi fatti per la liberalizzazione del mercato.
(3-02723)

(18 gennaio 2022)

   MORASSUT, BRAGA, PEZZOPANE, BURATTI, MORGONI, PELLICANI, ROTTA, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la recente impennata delle bollette dell'energia elettrica e del gas è senza precedenti per rapidità e intensità e necessita di interventi urgenti per scongiurare ricadute negative sulla ripresa per imprese e famiglie, anche a causa del probabile impatto sull'inflazione al consumo;

   Governo e Parlamento già dall'inizio dell'estate 2021 hanno risposto attraverso provvedimenti d'urgenza che hanno impegnato ingenti risorse per avviare una riduzione dei prezzi e, da ultimo, con la legge di bilancio per il 2022, si è intervenuti attraverso una serie di misure;

   tali interventi hanno confermato l'azzeramento degli oneri generali di sistema applicato alle utenze elettriche domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt e la sostanziale riduzione degli oneri per le restanti utenze elettriche non domestiche; hanno ridotto l'Iva al 5 per cento per il gas naturale, per tutte le utenze; hanno previsto l'annullamento, già previsto nel IV trimestre 2021, degli oneri di sistema per il gas naturale, per tutte le utenze, domestiche e non domestiche; hanno potenziato il bonus applicato ai clienti domestici del settore elettrico e del gas naturale in condizione economicamente svantaggiata ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute;

   i rincari inducono ad accelerare nella transizione verso un sistema energetico sempre più basato sulle fonti rinnovabili, ma anche ad adottare immediate misure di sostegno per limitare l'impatto su imprese e famiglie;

   il contenimento del costo dell'energia è da sempre una priorità su cui il Partito democratico chiede un impegno rapido del Governo –:

   come intenda intervenire, per quanto di competenza, per contenere quanto più possibile l'aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas e per mitigare l'impatto, in particolare sui soggetti più vulnerabili e in generale per le famiglie e le imprese.
(3-02724)

(18 gennaio 2022)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   da mesi la crescita dei prezzi di gas ed energia elettrica si presenta costante e quella che il Governo aveva descritto come una fase transitoria si è rivelata una crescita stabilizzata: l'aumento dei prezzi era in realtà preventivabile per una pluralità di fattori, quali il persistere di tensioni geopolitiche, l'ovvia crescita della domanda a seguito del calo del 2020, gli annunci dell'Unione europea su tempi e modi di attuazione della transizione ecologica che disincentivano investimenti significativi in settori oggi strategici come il gas, l'assenza di risposte strutturali interne; elementi che avevano portato Fratelli d'Italia già in precedenza a presentare un'interrogazione per sapere se il Governo intendesse riprendere e incrementare l'attività estrattiva in Adriatico;

   per rimediare alla propria carenza pianificatoria, il Governo ha proceduto nei mesi di settembre e dicembre 2021 a uno stanziamento di circa 9 miliardi di euro per mitigare il costo delle bollette delle famiglie, ottenendo secondo l'Arera solo una modesta riduzione degli aumenti: dal 65 al 55 per cento per elettricità e dal 59 al 42 per cento per gas;

   l'aumento dei costi energetici è stimato in oltre 400 euro a famiglia, cui si deve aggiungere un incremento inflattivo annuo del 3,9 per cento, con un'evidente erosione del potere di acquisto delle famiglie;

   alcuna iniziativa sostanziale è stata assunta in favore del sistema produttivo, che pur vedrà crescere la propria spesa energetica da 8 miliardi di euro nel 2019 a 39 miliardi di euro nel 2022;

   le organizzazioni imprenditoriali e produttive hanno presentato un composito pacchetto di proposte per fronteggiare sia la fase congiunturale che di medio lungo termine, senza ottenere alcuna risposta dal Governo, nonostante l'impatto sulla filiera energetica coinvolga diversi settori;

   Fratelli d'Italia ha proposto l'utilizzo di Sace come garante verso gli istituti bancari per allentare la pressione sui player energetici, esposti sia alle fluttuazioni di mercato che ai maggiori oneri fideiussori avanzati da Gestore dei mercati energetici, Terna, Snam, con costi che si ribaltano sull'utilizzatore finale;

   questa situazione rischia di portare a chiusure aziendali e all'espulsione del sistema produttivo italiano da rilevanti segmenti di mercato, a beneficio di economie extra Unione europea;

   sino ad oggi il Governo ha ipotizzato in via teorica una pluralità di risposte, comunque a parere degli interroganti insufficienti, senza tuttavia percorrere in concreto alcuna strada; pesa l'assenza non solo di un piano per l'immediata urgenza, ma anche e soprattutto di un piano di sviluppo energetico per il medio-lungo periodo –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere in concreto, e con quali tempi, per affrontare le difficoltà di famiglie, sistema produttivo, filiera energetica dovute al caro energia.
(3-02725)

(18 gennaio 2022)

   DE LORENZO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'area marina protetta parco sommerso di Gaiola, riserva naturale di interesse comunitario, con i suoi banchi di coralligeno, falesie di tufo giallo napoletano e costoni rocciosi ricoperti di macchia mediterranea, rappresenta uno dei paesaggi più suggestivi del Golfo di Napoli;

   la sua istituzione unitamente al parco di Bagnoli è funzionale non solo alla protezione, al recupero e alla valorizzazione di aree della costa di Napoli, ma allo sviluppo turistico della città;

   nel 2001 fu attivato l'impianto di pretrattamento delle acque reflue di Coroglio che, nonostante le problematicità, è riuscito a controllare gli scarichi che si riversavano a mare dal collettore Arena Sant'Antonio;

   nell'ambito del Programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di Bagnoli (Praru), Invitalia ha indetto la conferenza di servizi sulla riqualificazione di Bagnoli-Coroglio che ha espresso parere favorevole all'approvazione dello stralcio urbanistico dello stesso programma;

   dall'analisi della documentazione è emerso che gli interventi relativi alla riconfigurazione del sistema fognario dell'area non solo non elimineranno l'attuale scarico di troppo pieno di Cala Badessa, ma prevedranno la realizzazione di un secondo scolmatoio fognario che scaricherà sempre sulla linea di costa in prossimità dell'attuale spiaggia di Coroglio;

   da decenni è stata posta l'attenzione sulla problematica per l'adozione di interventi strutturali in grado di risolvere l'annosa questione del già esistente troppo pieno dell'impianto di primo trattamento e sollevamento di Coroglio, ubicato all'interno della zona speciale di conservazione e adiacente l'area marina protetta parco sommerso di Gaiola, la cui presenza rappresenta un paradosso sia per la tutela e la valorizzazione dell'immenso patrimonio ambientale e culturale dell'area, sia per gli ovvi motivi di carattere igienico-sanitario e le ripercussioni sulla naturale propensione turistica del territorio, come dimostrato dallo sversamento dal troppo pieno avvenuto nel luglio 2021, a causa di intense piogge, che ha provocato l'interdizione alla balneazione dell'area;

   tale decisione, oltre ad impattare sull'ambiente e sullo sviluppo turistico-culturale dell'area, danneggia anche l'industria della mitilicoltura che vede la presenza di uno più importanti stabilimenti della zona –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per salvaguardare la riserva marina del Parco di Gaiola, nonché per garantire la tutela dell'ecosistema del Parco di Gaiola, già messo a rischio dagli scarichi di bypass in mare delle acque reflue provenienti dall'antico collettore fognario di Arena Sant'Antonio, ulteriormente pregiudicata dall'attivazione di un secondo scolmatoio sulla linea di costa.
(3-02726)

(18 gennaio 2022)

   LUPI, COLUCCI e TONDO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   gli ambiziosi progetti dell'Unione europea per uno sviluppo sostenibile e gli impegni di Cop 26 prevedono in tempi brevi un forte abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, difficilmente raggiungibile nei tempi previsti con il solo utilizzo di energie da fonti rinnovabili;

   con riferimento all'energia da fissione nucleare, molti Paesi proseguono l'investimento in energia atomica, tra cui Gran Bretagna, Russia, India, Cina e Francia, che ha annunciato la costruzione di sei nuovi reattori nucleari epr (ad acqua pressurizzata), oltre all'entrata in servizio del reattore di Flamanville, prevista per il 2024, e all'impegno di un miliardo di euro per la realizzazione di reattori di piccole dimensioni;

   la società Commonwealth fusion systems, nata dal Mit di Boston e che ha come maggiore azionista privato il gruppo italiano Eni, ha condotto con successo il primo test di un supermagnete, fondamentale per la gestione del plasma, composto da isotopi di idrogeno: un passo importante verso la produzione di energia nucleare pulita, con l'impegno a costruire il primo impianto sperimentale entro il 2025;

   la Commissione europea ha avviato all'inizio del 2022 consultazioni con il gruppo di esperti degli Stati membri sulla finanza sostenibile e con la Piattaforma sulla finanza sostenibile su un progetto di testo di atto delegato complementare alla «Tassonomia degli investimenti verdi», che comprende determinate attività del gas e del nucleare, annunciando il termine delle consultazioni degli esperti in data 21 gennaio 2022;

   i Governi di Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Danimarca hanno espresso posizioni contrarie all'inclusione dell'energia nucleare all'interno della «Tassonomia degli investimenti verdi»;

   il Ministro interrogato ha dichiarato a dicembre 2021: «Sono sicuro che vadano studiati i piccoli reattori modulari, che sono in pratica motori di navi nucleari, sono piccoli e più sicuri. Da lì potrebbero arrivare ottime notizie in termini di costi e benefìci»;

   l'Italia sfrutta solo in parte la propria capacità estrattiva di gas, anche a causa del «Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee» che ha rallentato le trivellazioni sul territorio nazionale, mentre i recenti aumenti dei costi dell'energia determinano conseguenze gravi e importanti per aziende e privati del nostro Paese –:

   quale posizione intenda assumere il Governo italiano in merito all'inclusione dell'energia nucleare e del gas all'interno della «Tassonomia degli investimenti verdi».
(3-02727)

(18 gennaio 2022)

   MARAIA, SUT, DAGA, DEIANA, D'IPPOLITO, DI LAURO, FEDERICO, MICILLO, TERZONI, TRAVERSI, VARRICA, VIGNAROLI, ZOLEZZI, ALEMANNO, CARABETTA, CHIAZZESE, FRACCARO, GIARRIZZO, MASI, ORRICO, PALMISANO e PERCONTI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il 5 gennaio 2021, con la pubblicazione della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), si è aperta la consultazione pubblica finalizzata a coinvolgere tutti i soggetti interessati nel processo di localizzazione del deposito nazionale che dovrebbe consentire di completare il decommissioning degli impianti nucleari italiani e di gestire tutti i rifiuti radioattivi;

   il 14 gennaio 2022 si è chiusa la seconda fase, avviata con la pubblicazione degli atti conclusivi del Seminario nazionale, di invio di osservazioni e proposte tecniche;

   gli esiti della consultazione pubblica, compreso il Seminario nazionale, sono funzionali alla successiva fase della procedura di localizzazione, la predisposizione della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) e ad oggi non sono emerse autocandidature da parte delle località indicate nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee;

   recentemente diversi quotidiani online (tusciaweb.eu, staffetta quotidiana) hanno riportato la notizia che la Sogin, Società gestione impianti nucleari, è sotto indagine da parte della Guardia di finanza;

   l'iter in corso per arrivare all'individuazione del sito idoneo a ospitare il deposito nazionale di stoccaggio dei rifiuti radioattivi potrebbe subire un brusco rallentamento;

   alla società, istituita nel 1999, lo Stato ha affidato il compito di gestire lo smantellamento degli impianti nucleari entro il 2019, ma a più di vent'anni dalla sua istituzione solo il 30 per cento dei lavori di smantellamento nucleare risulta concluso e la società si avvia al commissariamento –:

   quali improcrastinabili iniziative, per quanto di competenza, ritenga di adottare per scongiurare che la vicenda riguardante la Sogin, di cui in premessa, rallenti i lavori di individuazione del deposito nazionale per il combustibile nucleare irraggiato e i rifiuti radioattivi.
(3-02728)

(18 gennaio 2022)

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